Il personaggio letterato da Charles Dickens che mai ti saresti aspettato, un campione eastwoodiano vero

01 Feb

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(L-r) Director CLINT EASTWOOD and CÉCILE de FRANCE on the set of Warner Bros. Pictures’ drama “HEREAFTER,” a Warner Bros. Pictures release.

(L-r) Director CLINT EASTWOOD and CÉCILE de FRANCE on the set of Warner Bros. Pictures’ drama “HEREAFTER,” a Warner Bros. Pictures release.

Uff, ancora con queste reprimende. Ancora con questi assurdi, balzani controlli insensati e, oserei dire, scellerati. Ancora insistiamo ottusamente, pedantemente, pedagogicamente, catechisticamente, in maniera demente a battagliare con indagini psicologiche, con terzi gradi assolutamente vergognosi, con disamine per voler sviscerare il Falotico. Essere non acchiappabile, sgusciante, alle volte farneticante ma assai aitante.

Il Falotico non è accomunabile alla massa volgare ed è sempre più urtato, turbato, mortificato nel vedere personaggi come Berlusconi che vanno puntualmente a parare pecorecci sul sesso, ficcandoselo in bocca dappertutto. Ficcandosele tutte. Come quando (e potete vedere il video su YouTube) Inzaghi era allenatore del suo Milan e Silvio, sfacciato e stronzissimo, scherzò pesantemente e oscenamente sulle signore altrui, da volpone marpionissimo qual è sempre, ahinoi, stato. Rovinando non solo lo Stato italico ma i nostri stati mentali e non, deturpando l’Italia con la sua telecrazia improntata alla frivolezza da vallette scosciate e altre amenità, come dico io, di sorca.

Illudendo i buontemponi e i fessi, facendo credere a tutti che la felicità si ottenga coi soldi e la gloria più porca, invero moralmente povera.

Veramente uno scandalo, uno schifo. E voi gli avete creduto, abdicando al porcile.

Ed è per questo che gente come il Falotico viene presa a pesci in faccia e i troioni ipocriti sguazzano nelle bugie e nelle puttan(at)e più tremende. Spacciandosi per grandi uomini.

Un ribaltamento agghiacciante, incredibile, da lasciare tramortiti.

Il Falotico non necessita di un mondo ove per essere qualcuno devi fregare il prossimo e venderti. Incularlo e lasciarlo con una “pugnetta” di mosche. Come dice lui, cioè il sottoscritto.

Sì, a forza di credere a questi mentecatti coi loro troiai, viviamo quasi in una topaia e abbiamo cambiato varie zanzariere per non farci avvelenare da tutte queste cicale del cazzo.

Il Falotico quando ironizza sul sesso, e lo fa peraltro spesso, sa sempre dosare le parole con classe impari, provocando con occhiolini e ammiccamenti sobri, moderati, elegantemente distillati che lasciano (in)tendere ma sottintendendo quel che va (sot)teso. Perché, come dice il Falotico, sotto le tende è meglio, vi è maggiore intimità e non c’è bisogno di esibizionismi da pagliacci da tendoni qual siete in questo circo degli orchi e degli orrori. Falotico getta il sasso, sì, il sasso sul sesso ma giammai la spugna poiché asciuga i suoi sudori con dell’acqua piovana davvero purissima e non con salviette detergenti, egli terge e lo erge da sé senza mai osare più del dovuto, conservando estremo rispetto dell’eventuale interlocutore e azzardando solamente quando è pienamente cosciente che non può spingersi oltre il consentito, rispettando i pudori altrui e non lanciando banali allusioni figlie della scempiaggine di cui, ahimè, voi sovente abusate. Perché siete ossessionati dal desiderio alquanto raccapricciante di voler sapere chi è il prossimo quando in verità vi dico che dovreste, innanzitutto, badare a voi stessi e anche provvedere al fabbisogno giornaliero della vostra badante. Donna che vi serve e riverisce col cornetto, da voi rifilato alla moglie tradita, e alla quale, tutto liscio, so che lo offrite ben zuccherato, gustando la sua panna nella montata lattea. E, montandola, la testa vi montate e siete invero sol dei montanari.

Ah ah.

Insomma, Falotico non è uno sconnesso e depauperato nella mente, semmai un pauperista che ama far il papero in quanto oggi povero, domani papavero e dopodomani rosato, arrossito quando intimidito, freddo in questi giorni di fine inverno. Caldo in quanto, se esiste il nome Aldo, perché non metterci una c di culo davanti e dietro?

E fu sera e fu mattina. Per voi solo notte. Perché i vostri cervelli, e non credo quelli e basta, da tempo sono oscurati, fottuti. Fidatevi.

E all’ottavo giorno nacque l’uomo che fa un baffo a Dickens in quanto Falotico non ha soltanto i baffetti ma una barbetta incolta da uomo coltissimo.

Così sia. Stringetevi un segno di pace e lasciatemi bere una limonata.

Grazie. Prego. No, sono ateo.

Io non sono nessuno. Non sarò mai Berlusconi.

Per fortuna.

Sia lodato Cristo.

Ma soprattutto… Se Sylvester Stallone è nato per essere Rocky e Rambo, se Jon Bernthal è nato per essere The Punisher, Ben Barnes per essere Billy Russo, Amber Rose Revah per essere Madani, perché Falotico non può essere il cinefilo per eccellenza, il poeta maudit e invece volete che sia un idiota come tutti?

 

La vita non è un gioco di scacchi e cacche, di merde e false dame, ma un dar a te se tu dai a me.

 

Dai, dai. E ricordate: io do sol col re. Da cui do re mi fa sol la si do. Sì, do, do, do, no, no, non diamo un cazzo.

 

 

di Stefano Falotico

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