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Il signore del male di Carpenter è un capolavoro assoluto e io ogni giorno voglio spararmi ma poi desisto a fini “metafisici” da salvatore della minchia, come dico io


26 May

Pleasence il Signore del male

Ora, appena la gente mi dice che non so cosa sia il dolore, immagino la scena di Cape Fear con De Niro quando in barca si fa squagliare la cera ardente, e non gli fa né caldo né freddo.

Io sono la quintessenza del dolore fattosi carne martoriata, afflizione perpetua, cartina tornasole epidermica di ogni fottuto deragliamento mentale sano e vivaddio puro. Ricordo quando, nello strazio dei miei tormenti mistici, a sedici anni stetti tutta la notte sveglio col rosario in mano e, se non recitavo bene l’Ave Maria, se m’ingarbugliavo con le parole, iniziavo daccapo, in una fatica di Sisifo interminabile che in quella notte mi rese simile a Giovanna d’Arco. Sì, anni fa un mio amico mi disse… credi di essere Lèon di Luc Besson ma invece dovresti darti al Cinema di Bresson. Ah, Le Diable probablement…

Infatti, a tutt’oggi mio padre mi chiama affettuosamente il diavolicchio, uomo semi-angelico con sguardo diabolico ma sostanzialmente, stringi stringi, un mezzo cazzone.

Non so se avete letto il mio post con la foto di Orson Welles de Il terzo uomo. Un must. Spesso però, anche questo va ammesso, dico delle stronzate assurde, per figure di merda peggiori di Gianni Canova, esteta della Settima Arte sopraffino, che si fa le foto con Susanna Messaggio (guardatele su Instagram), quella delle televendite di Mediaset sempre con la parlata alla Berlusconi, dopo che con tutta probabilità Silvio le “vendette” una vasca-idromassaggio e villa con piscina su “spruzzate idriche” ipertermali.

Ipertermale: in idrologia medica, detto dell’acqua termale che sgorga a temperatura superiore ai 40 °C.

Sì, Silvio si scaldava con Susanna su materassi Eminflex, ribollendo… più Silvio spingeva e più sapeva, Susanna, che la sua carriera in tv sarebbe salita.

Detto questo, non son letti su cui dormirei con una coscienza pulita. Ma comunque con Susanna non dormirei affatto. Ah ah. Sì, l’ho trovata sempre arrapante, nonostante il suo accento da bauscia. Pare anche che abbia due lauree, una in pedagogia, e con lei fingerei di regredire alla pubertà per farmi educare di “bontà”. Ah ah.

Sì, son stato sempre gerontofilo. A tredici anni guardavo quelle di trenta, a trenta quelle di quaranta, adesso guardo sia quelle di venti che quelle di cinquanta. Perché no? Non si può? Invece sì. Mica guardo quelle di quindici, non le ho mai cagate.

La donna matura mi ha sempre eccitato in maniera duratura… quelle sode consistenze formose e giunoniche, quelle curve poderosamente robuste che sanno accogliere ogni tua fragilità tosta e allisciante, tutta entrante, possibilmente il più tardi possibile schizzante…

Sì, bando alle ciance. Mica volete diventare degli uomini nella pace dei sensi che costruiscono orologi a cucù? L’uomo, così come la donna, non deve mai rinunciare ai suoi impulsi primordiali e deve saper abbinare alla faccia di cazzo qualcosa di veramente “speciale”. Sì, sono l’unico uomo dal sex appeal mostruoso che può apprezzare immensamente Il signore del male.

Il signor Paolo Mereghetti è un po’ lento. Prima, pur lodandolo, gli aveva appioppato tre stellette, ora è passato a quattro. C’è arrivato finalmente! E lo considera una delle massime opere di Carpenter, così come infatti è. Ecco, ragazzini che guardate horrorini da quattro soldi, so che a voi apparirà mortalmente noioso e dal titolo vi aspettavate truculenze e facce maciullate. Non è questo il film. Un film metafisico eccezionale. Se esiste l’anti-materia perché non può esistere il Diavolo? E dunque anche Dio? E se fossero in verità due facce della stessa medaglia? Riflettete, fratelli, quando la donna che pensavate di amare vorrà vedere una fiction con Vanessa Incontrada, e voi l’accontenterete, guardandola assieme, solo perché quella sera non ve la vuole dare e vi consolerete con le tette di Vanessa. Per puro piacere non materico.

di Stefano Falotico

Il Cinema del culo


06 May

Film girati col e “a culo”: anal… isi “logica” di capolavori cubisti e anche puttan(at)e che valgono l’evacuazione flatulente assai eiaculante quando il cogitare è meglio di “pensare”. Insomma, film fighi contro l’aerofagia ch’eppur è un “bel vedere”, pelli(cole) sculettanti!

Tinto Brass fu “specialista” dell’ovvio desiderio virile in “là” quando ovula oppure rotondità ad “alveare” per il nettare iniettato fra mela, miele e tette, lungo di nasino e occhietto volpone, e che va a finire, da animalesco “cineasta” che abbindolò la massa, “lì” sempre protesa anche se è un vecchietto con la protesi.

Eh sì, “tira” avanti Tinto, nonostante l’ictus, è un ornitorinco. Per voi porcospini.

Un “mostro” Tinto, patito del “mostrarlo”. Un grassone che assunse il peggio di Fellini, “dilatandolo” al “vas(ett)o” dell’erezione onnipotente da regista erotico solo di visioni mosce come l’impotenza di Ercole dinanzi appunto al culo di Arianna David dopo f-at-iche di Sisifo scalate, afa scalata e una “montata” lattea da montar a 90 post(eriori) cinquanta miss concubine ammesse. Che messaline! La saliva! Salì. Dalì. Dai!  Davide e Golia Gabriella di gambe che furono “fluidificanti” per il Berlusconi “stirante”, “ammirato” in poltroncina “levigata” sul sorriso “cazzeggiante” di “meeting” e corna del suo “eminente” summit trasmesso Fede-lmente d’emittente demente. Emilio! Programma cul… turale ad “alto” tasso a voi fottuti già di scatola scatologica in quest’escrementizia destra che vi pigliò per il deretano con il “Cavaliere aitante”, mascarato invero orco per le porche sinistre.

Lo so, lo sanno anche i militari che, in quelle notti “nonniste”, sognarono d’evadere dal filo spinato e “mitragliare” col muscolo “maschio” rafforzato sugli spinaci anabolizzanti per la donna dei sogni “schizzanti”.

Tre film girati (in tondo), pure masturbazioni…
In senso figurato e anche di figone che valgono il “prezzo” dello “staccartelo”.

L’Achille del Kitano, piede minore d’una battaglia di Troia (ogni allusione è citazionista)

Artista riflette se impazzire o farci un lungo… metraggio con maionese e pomodoro spiaccicato al suo clown cinese. Preferirà disfarsi delle sue opere, allestendo quest’operetta apprezzata solo da un pazzo maniaco del Takeshi senza cazzi per la testa ma con gli addominali “tartarughe” da Bruce Lee. Kitano volle rinfrescarsi dal suo stilema malinconico ma affrescò solo i nostri coglioni “scroscianti” su applauso formato durezza yakuza. Sì, film che dorme e non prende pesci, film lumaca e sleeper in senso senza slurp di “gustoso”. Il vostro incubo peggiore, miei fan del Beat.

In questo film, si vedono botte…, pennelli, quadretti, sketch, lottatori di Catch, lottatori di sumo meno sodomizzati del presunto “creativo” che se la suda ma non guadagna né il suo pene e neanche la pagnotta.

Il corpo dell’anima

Il poster te lo “impiastriccia”, invero trattasi di film più profondo d’una superfici(anal)e Raffaella Ponzo come dipinta da Sanzio Raffaello in quanto Natura superfica della Madonna da “ingoiarla” alla banana.

Arriviamo alla frutta!

Capolavoro sottovalutato che alcuni videro solo perché attratti dall’immagine di (s)fondo.

Ammetto che anch’io noleggiai il VHS per “spassarmelo” senza guardare oltre ma, “ritmando” nel rimanere “incollato”, avvistai più di un fondoschiena magnetico. Il contenuto non è una ombelicale Venere siffatta ma da “indagatore” d’un dramma romantico intimista del delicato “toccare” corde pericolose, il Sesso senz’età, e anche la giugulare di Roberto dinanzi alla magnificenza della Ponzo coi “meloni” su labbra sue secche dei limoni di Sicilia.

Comunque, anche Antonella Ponziani ha un gran didietro.

Questo è “firmato” Salvatore Piscicelli. Antonella, da Pozzessere, viene trivellata sempre “domestica” nel tinello.

Morale della “nera”… fava… arrossita. Cappuccetto!

Poi scoprii di più e mi diede… lo slancio. Mi lasciò e rimasi con una locandina di nuovo autoerotica da lupetto senza la lupa.

Ah, che “uva”, che vulva!

La ragazza che giocava con il fuoco

Giocò e si scottò, tanto da bruciarsi, come si suol dire quando una si “scalda” troppo vicino al camino e alla sua freddezza di ghiaccio da “mezza vita”, essendo una non calmina freak. Un po’ di cervello fritto ma di patatina molto piccantina. Ella urla al criminale “Sei stato scoperto!”, poi se lo scopa sotto le coperte. Non è molto coerente. Sparato su patta spalmata in un sol bocco(lo)ne! Anche se è rasata!

Invero, Rapace fu rapacissima a “quagliare” la strada verso Hollywood, per una carriera “abbottonata” sulla rampa di…? Slaccio! Tutti i “missili” entrarono nella sua galleria da ex ragazza persa, ora per l’uomo che, dopo averla “vista”, si riprende al… “glande”. Detto anche mandorlato croccante come il taglio dei suoi occhi e anche fra le mutande “ammiccanti” da Sala(n)de(r). Spettinatrice dell’ispettore “doppiopetto” da thriller “cadaverico” come i laghi della Scandinavia “sciolti” da lei “affogata”. nei delitti e lettoni. La Lettonia!

Ridley Scott lo sa. Tradì la Facio con Noomi per un “Prometheus” di promesse matrimoniali cornificate  nella “fantascienza” del blade runner rovinato da questa Rapace Alien-a. Detta anche Nostromo della caramellina alla caravella nella scoperta dell’America su bestemmiato Vangelis di non Santa Maria pasquale… La conquista del Paradiso!

1492? No, un 69!

Attualmente, Ridley e Gian(n)ina sono in ca(u)sa a “spartirsi” l’inculata reciproca.

Nostradamus sapeva.

I duellanti è la storia veggente, proietta in avanti, di come Ridley patirà troppi panni da lavare e anche piatti “a tenzone” del suo birbante tizzon’ a modo “sciabola forestale”. Un Robin Hood, nudo.

Chi protegge il testimone?

Chi, appunto, ti parerà il culo!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Culo e camicia (1981)
  2. Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975)
  3. Caribbean Basterds (Caraibi & Bastardi) (2010)
  4. Fatti, strafatti e strafighe (2000)
  5. Cul-de-sac (1966)
  6. Acque profonde (1996)
  7. Cult (2013)

Genius-Pop

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