Posts Tagged ‘Donne’

Attimi di scoramento, una sana scoreggina, e incoraggiarsi in questa vita “radiosa”


15 Sep

jw201a

Sì, oggi è la classica giornata storta in cui ti senti affaticato e non giungono buone notizie da Facebook. Diciamo che non ti rincuorano. Ieri pomeriggio, infatti, una donna di dubbio aspetto, mi manda l’amicizia e io lietamente l’accettai. Anche se avrei poi scoperto che sarebbe stato meglio usare l’accetta con questa fatta di aceto. Mi dice che è una scrittrice e io mi congratulo con lei, porgendogli gli omaggi e mostrandole i miei libri, in quanto credetti potesse essere una collega “rispettabile”. Lei scruta i miei scritti, li passa al setaccio, al che mi ricontatta, affermando che nessuno di essi la interessa, anzi, i miei libri, solo a giudicarli dall’apparenza, la “stressano”, la mettono di malumore, perché a suo avviso trasudano cupezza. Quindi, mi mette in lista nera, augurandomi la “buonanotte”. Eventi che ti fanno riflettere e t’inducono a essere pessimista. Forse dovrei reagire come John Wick, di cui oggi è stato annunciato il terzo film, perché questa gente gratuitamente e in modo estremamente cattivo tradisce la tua fiducia e scatena le tue peggiori pulsioni. Ma mi misuro il polso, bevo un po’ di vinello da uomo bolso e caccio una scoreggia che, fluttuando “armonica” nell’aria “bella” di un mattino così scuro, allevia almeno momentaneamente il mal di stomaco e il fegato così barbaramente provocato. Invero, scopro che codesta scrive romanzi “rosa” tendenti al piccante, e inserisce copertine di donne scoperte per attizzare i lettori che, in massa, leggono questa robaccia scopertamente stronza. Sì, questa pornografia andrebbe abolita e non amo le persone che prostituiscono la loro dignità con queste bassezze usa e getta che accalappiano i palati “eccitabili” con porca, no, poco. Eppur non si rivelò donna di costumi facili, appunto, ma una miserabile di discutibile lega che “demoralizzò” anche una possibile sega alla John Travolta di Pulp Fiction.

Tale evento “sacrilego” mi porta lontano. E penso che le persone depresse faccian di tutto per accomunarti ai loro malesseri, facendoti sentire come loro per stare meglio, per consolarsi che mal comune è mezzo gaudio. Che c’entra? Che ne vuol sapere di pene…

Apro la finestra e vedo una donna nuda inseguita da un vecchio. Non è uno spettacolo che stimola i tuoi equilibri col mondo. Vado in bagno e ne mollo un’altra, “permeando” l’ambiente di un odore che sa il “fallo” suo.

 

di Stefano Falotico

Il mi(sogin)o, Magic in the Moonlight, ad ogni an(n)o, un mio Woody Allen


05 Dec

Donne, prenditelo con ironia, tu, donnaccia, (s)tira

magin_in_the_moonlight

Una donna mi angoscia, mi mostra sempre le sue cosce al fine che possa renderla lieta a letto, visto che sempre non gode da frust(r)ata.
Io mi avvicino a lei con far felpato, le tendo qualcosa di losco, sì, una subdola esca del mio che quasi esce, perché lei abbocchi alla provocazione. Simulo il gesto della fellatio e quindi le chiedo di essermi fellona. Lei sostiene, insostenibilmente, che non desidero solo una semplice amicizia. Al che, mi (s)copro, non la scopo ma le dico, con farmela tirante, che potrebbe funzionare, e lei deve star solo che tranquilla. Lei si agita, ha le convulsioni, crede che davvero la voglia e scop(pi)a.
Le sussurro con calma di mantener la calma ma poi chiamo la polizia e la faccio arrestare. In commissariato, viene interrogata sul misfatto del suo avermi dann(eggi)ato di fallo, per giustificarsi, mostra la coscia al carabiniere e il carabiniere le spara con la car(ab)ina di una segretaria tuttofare. Questo è il mondo, sappiatelo, donne.

di Stefano Falotico

Intimissimo/i


02 Dec

Il mondo si divide in due categorie di maschi, chi si masturba con quella della biancheria intima, anzi, di Intimissimi, e chi se ne fotte placidamente in fantasiosa armonia di far un cazzo da mattina a sera.

Le donn(ol)e amano il Dondolo, nano vagabondo di Cappuccetto Rosso o Biancaneve?


19 Aug

Le mie prese per il culo a molte donne “alt(ezzos)e”, basta con le mimose e coi supereroi

Prendiamo il profilo di una ninfomane che rifiuta di ammetterlo, eppur sempre sogna di “metterseli”, miei “ometti”.

Leggiamo la stronza(ta).

Alcune cos(c)e di me (donna che si crede Superwoman d’imene in cerca di He-Man senza Skeleton nell’armadio)

Vivo/a l’amore in ogni sua forma.

Rispetto, passione, apertura mentale, elasticità. Gli istinti primordiali sono quelli che ci fanno provare grosse emozioni, ma non trasformiamoci in orsi, un po’ di romanticismo non guasta mai.

Se ti ritrovi in queste parole, allora ne possiamo parlare…

Mogli(e) e buoi dei paesi tuoi!

 

Febbraio 2011

UFFA!!! Ho voglia di innamorarmi!!!

 
Giugno 2011

Uomini!!! Basta con tutti sti problemi,  con ste paure… ma ci sono ancora uomini senza scheletri nell’armadio, che non hanno paura di VIVERE e di AMARE?

Lontano da me gli sfigati, i problematici, chi si fa mille s… mentali… viva le persone che stanno bene con sé stesse, che sono libere mentalmente!!!

P.S.: No foto, No chat

 
19 Dicembre 2011

Se scrivo moglie e buoi dei paesi tuoi, che vorrà dire?

E se scrivo “No foto, no chat?”.

E dai, diamogliela…, una letta al profilo!!!

 
22 Dicembre 2012

VOGLIO ESSERE VIZIATA!!!

 

21 Ottobre 2013

Con l’età, si diventa molto più esigenti e stufi di certi comportamenti, caratteri e modi di fare…
Quindi…
Vuoi un’avventura?

Sei sposato?

AVARO?

Sei senza foto?

NON MI CONTATTARE, GRAZIE!

Se sei:

Divertente, sportivo, premuroso, generoso, curioso, amante della natura, degli animali e magari ti piace anche ballare…, uhm…

Contattami immediatamente, non perdiamo altro tempo…

 
27 Aprile 2014

A grande richiesta!

Ho saputo di coppie che si sono sposate incontrandosi qui, wow, incredibile!

Trovo così difficile che scatti la chimica, scegliendosi da una foto, forse in questi anni, mi è successo una volta sola…

L’incontro di solito è deludente…, vedi la foto, ti piace, ci parli, pensi UHM…, interessante, ti incontri, sei piena di aspettative…, si, è carino, simpatico, ma… niente…, la chimica non arriva.

Uffa!!!

P.S.: specifico che la prima foto del profilo avrà una decina di anni, le altre sono attuali.

 

Risposta del Falotico!

Ora, incanti, anche incarni. Sì, l’istinto primordiale. Odo il tuo basic instinct, lontano un miglio di gambe chilometriche da carezzare come un millefoglie di “minchia” e orgasmi a mille all’ora che (s)vengono carezzanti tra una pausa e un “su per giù” di lento nelle lenzuola, “ispido” e “orso” fra limoni e un cappero balsamico a imbalsamartelo di aceto su tua accidia adesso goduta di mie spruzzate all’olio di “olive” per “grosso” che “cola” e “rimpolpartelo”, mia anoressica da insalate. Ecco, il “salato”.

Un salame che pen(zol)a, “nutriente” come le migliori sals(icc)e “ballanti”. Danziamo di orangotango in te senza tanga? Sal(i)ente è l’acme del mio ancor adolescente di acne, tardivo in te tard(on)a ma voglio attardarlo… ché la notte sprofondi sin all’alba d’un altro bacio in bocca. Sbocc(i)ante è l’uccell’ viaggiatore che, emigrato in te, mia emigrata, duro si fa il “culo” come un negro.

Questo è l’amaro dopo il “cornetto” a tuo marito.

Il mondo è pieno di stronzetti. Cagami e ti piscerò d’imprendibile mia bisc(i)a. Io baro e di sborra ti bevo in molti bicchieri d’acqua, stai alla(r)gando troppo, mia topa.

Sveliamo le carte, sei ora nuda e cruda. Senza nulla in tasca ma tutto di scopa.

Toglimi le lische, allisciamelo, mia so(glio)la, sii a letto il “girasole” e, floridamente, aggancia la spina poi del tradirmi con un altro “gancio”.

M’arrangerò da solo col mio “pap(apav)ero” in mano.

In poche p(a)role, un’altra zoccola di merda.

Adesso, prendi Re di bastoni e rubamazzo a un cazzone.

Sono un (di)verso, menoma(ia)le


13 Jul

Bar no Man


13 Feb

l bar dei Big Jim alla Barbie di lor (no)bili da lavoro ferroviario sul dopobarba

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Sottotitolo e sotto il tavolo:

La se(le)zione ero(t)ica di un uomo anomalo che preferisce il suo cappello “Canguro” ai cazzoni “duri” delle cappelle da mammarie, som(m)ar(i)e s(ed)uzioni da cammelli per le donnone da “Porca la Madonna!”, cioè le marsupiali di salivari ghiandole “avare” soltanto b(u)one per gli insultanti lor “sultani” da Marlboro a sputar nel piatto avido in cui magnano poi da (s)lavare… in “godibilissimo” (c)oro. Uomini di “cuore”, come si suol dire in lor lordante “brindare”. Sì, io sono l’erede di Alighieri Dante, loro se le scolano su alcolisti da Chianti!

Già, ieri sera mi sono inoltrato con la mia macchina, a tarda notte… nuvolosa, quando si dice il serale nottambulo sereno-variabile ficcato nel “posteriore” (u)morale, in quel di un bar frequentato da molte “birre” immorali fra tavoli da biliardo in mezzo alle “palle” dei bari con la bile e l’asta degli amari caffè in burrasca fra sbraitate bestemmie incontenibili nel buttar la cameriera in vacca. Sì, non molto colti ragazzi di barbina incolta con la brillantina per la moglie “barbona” del barista da servir col cazzon schizzante volgarità pesanti d’“apprezzamenti” fra i vecchietti “ridenti” al “cannolo”, goliardicamente gozzoviglianti in pelate talvolta di nere lacche brizzolanti.

Tumefatto da tal “maschi” orrendi di “cremosi cornetti”, ordinai un cappuccino per scremarli col “marrone” del mio star lì come un pesce fuor d’acquoline lor in bocca, sempre sgranocchianti salate “patatine” di “stuzzichini”, e grattandomi compiaciuto il mio “coglione”, preso in mezzo da codesti in maniera “ambidestra”. Anche a manca fra tirchie mance e peli fuori dalla sinistra manica.

Uomini villici davvero di pet(t)o in fuori e panzona villosa a mettermelo dentro in modo pe(rma)loso a lor piazzate di mancino tir(o)!

Al che, “onorato” di tanto mio trovarmi “agiato” fra tal mangioni di cozze e di “Ostrica, ficcala in buca, mica fichi”, uscii, pagando lo scott(at)o con in man lo scont(r)ino del “biscotto”, causa il “contante” del mio esser troppo conte ma non aver previsto l’oste bastardo e la sua “mostarda” di conto.

Intascai dunque il mio ferito orgoglio, su gargarismi di tosse nervosa, asciugata tra la mia fronte da questi spaccata e una sigaretta stronza ma più roca della barista racchia, eppur da tali esemplari molto “corteggiata” all’urlo di “Zoccola da Lavazza, quanto sei gnocca, e ora vogliam gli gnocchi, vaffanculo ai finocchi!”.

Infilai la “chiave” e accesi il motore, gironzolando ai 50 Km all’ora lungo la “superstrada” digerente il mio “multato” per eccesso di nobiltà. Sono un “dirigente”.
“Vincente”, lampeggiante…

E, divorato da una rosicante raucedine, alzai il volume dell’auto(radiografia) su mio coraggioso fegato… canticchiante.

Al che, improvvisamente, sostai in una piazzetta e dal cruscotto tirai fuori una “margherita” di piadina del mio viso alla piastra preso da ta(vo)li di puzza all’aglio nei pizzicotti dell’esser stato “brindato” per pazzo con tanto di lor mozzarella e pizzette alla faccia mia… al motto di “Osteria numero 8, chi lo dà in culo a Gianna, tu o Pinotto?”.

Sì, questa storia mi fa comprendere l’aspetto involutivo, anche “involtini”, della razz(i)a umana di selezione darwiniana.

Se dai di cultura all’umanità, i disumani t’inculano per “ottima” cottura di “qualità”.

Insomma, fai la fine del pollo arrosto? No, della quaglia. E devi prevedere anche il bavaglio.
Insomma, ti rendon pan per focaccia e non gliene frega un cazzo di aver solo la fissa delle figaccione per inumidire il pienotto lor penoso pene.

Cristo lo “prese” fra le dita e lo “spezzò”. Che cenetta di pen(n)a all’arrabbiata!

Poi, disse “Vogliatene e beviamoci sopra”.

Eh, a far del bene… Sì, era anche lui (di)vino…

Quindi, chiudendo(mi) del “lutto”, dopo tal porchette, in mezzo al parchetto, molto di me reso “parco”, riflettei nel pianto al tergicristallo su irreparabile retrovisore del mio gridare allucinato, a vita oramai danneggiata, “Autolavaggio, aiuto, da solo non ce la faccio!”.

Perciò, andai a far un (bi)sognino.

Ah, sì. Dopo che tal “umane” feci mi fecero in gastrite da fave di Fuca, smaltii la lor “fame” di gran cagata di liberat(ori)o “culo”.

Sì, sono un’araba fenice.

“Felice” di tante rabbie alla Moka.

Meglio Russell Crowe di donna maschiaccia?


26 Jun

Lunga prefazione quanto il tuo cortometraggio che dura pochi minuti poiché eiaculazione precoce di sfondo nero!

Ah ah!
Basta con le donne, il tonno e la minigonna! Voglio il Cinema senza cremine né cremosità. Evviva Russell Crowe! Rude! Biblici, siamo in bilico. Non in ballo, miei belli!

Come sta? Male, un mare di merda, come Johnny Utah nel Point Break. Lei invece? Bene, come Carmelo amletico il pugliese. Ah, allora ci gustiamo un Russell Crowe? Non facciamoci i pompini a vicenda! 

Non è un pulp fiction, non è un polpettone né un peplum ma un sandalo a paraculi scoperti!
Giù di botte(ghe)!
Come lo preferisce? Asciutto, cotto, al limone o con la panza? L.A. Confidential? In confidenza, non vale un salmone affumicato!

Momento decisivo nella carriera di Russell Crowe, il neozelandese venuto dal nulla e, nel giro d’una manciata di film, a far incetta di riconoscimenti e grandi ruoli.
“Fallisce” con Insider, ottiene solo la nomination. Un’interpretazione clamorosa, camaleontica in stile De Niro. Un ricercatore che, dopo una confessione a “spifferare”, viene tormentato dai nemici della sua multinazionale.
Non è rima baciata, ma una vita rovinata, sul lastrico infangata. Colpa del tabacco! Non fumare sigarette avvelenate nel Cancro delle soffiate. Ah ah!
Ma non demorde, a costo di perdere anche dei chili… ah ah, si chiama “dimagrimento da immedesimazione del mettiti nei miei panni, mia moglie m’ha lasciato senza la custodia dei figli ma, in compenso, son stato affidato al sociale. Lì, riesumo ricordi da non macerare”.
Così, “macina” una guerra legale, ossessiva, da fil del rasoio, appaiandosi al grande Al Pacino. Quest’ultimo, in una delle sue interpretazioni maggiormente misurate m’altrettanto efficace. Anzi, di più. Sibila diabolico di rabbia nei patti giudei da giornalista prima “servo” e quindi di nuovo Serpico.
Molleranno entrambi, travolti dall’ingiusta “legge” a privilegi di chi sta in alto e soprattutto comanda l’audience di massa.
Russell perderà ai punti, ma ricucirà il torto nella pelle sudata del gladiatore titanico.
Ecco il Denzel che spunta a farlo nero! Il Training Day, pischello di un pisellone, mio Crowe. A sputtanare la sua schizofrenia da beautiful mind. A fargli saltare le cervella perché voleva intascare l’Oscar in modo “matematico”.
Ah, c’è Washington, l’algebra del dotato… attore che nasconde la Magnum da trenta… nell’applauso-metro!
Invero, Russell è sempre stato un picchiatore da Cinderella Man, che sono queste allusioni con tanto di finto tonto da Stephen Hawking?
In poche parole, la vita è come un libro di filosofia. Per quanto tu possa impararlo per l’interrogazione perfetta da 110 e lode, troverai sempre della polvere sospetta su tua moglie. Che ha studiato lo sperma più pragmatico, salvo contraccettivo della bocciatura, previo aborto del bel malloppo in precoce eiaculazione “estratto conto”. Eh, sì, la previdenza. Le divine provvidenze d’un Dio, appunto, che “intervenne” per evitare “evirazioni” da una che poi ti avrebbe obbligato al divorzio, mio “Abramo”.

Sempre a dissertar di coiti, la colite, la gastrite, la cocaina, sul carino e aggiustar i cardini dello stipite. E Carducci? Rivogliamo il pargoletto, non questi porchetti! Ridatemi la gola! Me l’hanno tagliato!
Per non spegnersi da coniuge non da te attizzata, ieri Notte l’amante ha appiccato il fuoco al suo ombelico. Ma non è venuto neppure “quello”.
Ah,altrimenti eran guai e cazzi da mantenere. Sì, anche in caso di figlia femminile, se non hai soldi, come poi si fa?

Al che, sconsolati, c’affideremo al Russell di Aronofsky. Come si suol dire, si salvi chi può. Salpiamo con l’Arca e Noè ai Matusalemmi, ai salami e a Vincenzo Salemme.

Insomma, se butta male, buttiamoci in mare. Qualche sirena troveremo. Speriamo non della Marina a ritrovarci come “scatole nere” della cranica carcassa. Siamo da cronaca rosa. Da fiocchetti azzurri! Non siamo dei negri! Che volete? Che lavoriamo da schiavi e non chiaviamo? Basta, il troppo stroppia, ti stropiccio e te le strappo pure col purè.
Che casino. Quest’esistenza era meglio condurla in casina. Da quando mi son rimesso in “moto”, patisco solo più soffocamenti e apnee.
Non faccio pena perché uso le pinne e mangio una penna all’arrabbiata con stile puttanesco dal “ridermela” sotto i baffi e anche di “secondo” alle cozze. Non ricevo il dolce, ma lecco una banana da solo. Dicesi masturbazione ai frutti di bosco.

Ricordate: sono un genio di “specialità”, sono la piovra che provoca e rimane un inchiostro non smacchiante, sfoggio la credenziale di ottimi libri pubblicati da ripescato e a prendere tutti i detrattori a “testate”. Sì, in quei quotidiani, nello spazio “Spettacoli” è un allagamento di ovvietà da lasciar sgomenti.
Preferisco le gomitate a chi vorrebbe “imbarcarmi” nel suo gommone da “bagnanti” stupide che “masticano” nella gomma riciclata del ciclostilato.
Non mi dai credito? Abbiam perso anche le banche!

Sì, non mi svendo per pigliarla… come viene e in modo “avventato”. Sì, la storia del dove “tira…” il venticello.
Di mio, “vengo”, vorrebbero che morissi ma posso solo che esserti svenevole, Donna.

Da me, tienilo a mente e anche “dentro”, lo avrai sventolante.
Anche quando vestirai una vestaglia attillata. Più aderisce, più ficca liscio.
Già. Gioca la Nazionale e la bandiera è patriottica nel tricolore sullo stringersi nel tifo caloroso. Voi siete così. Preferisco tutti gli inni nelle donne mondiali. Nelle calze a rete insaccate.

Su questa cazzata, o cazzate che “dar” si voglia…, mi congedo. Non ho ecceduto… detta fra noi, sto cedendo.
E l’uccello sta colando… A picco? A due di picche?
No, ad appiopparvelo planando pian piano, mie donne d’altopian(ofort)i.

Ah ah. E qui ci sta la risata Tonino Accolla in faccia Eddie Murphy formato “Vai a prendere per il culo un altro. Tu dammela con quell’altra”.

Orgia? No, il litorale di Ostia.

Sì, so ironizzare sulle mie grandi e piccole sciagure, la vita riserba pochi grembi, molti reparti di maternità per le donne che non usan precauzioni, da cui il detto “Se azioni, devi azionare il fe(re)t(r)o, colpevole della frizione”. Sì, le donne frignano per un “uomo” sicuro di sé, si lamentano se ha troppe palle perché gliel’estraggono durante l’ingravidamento e gemono ancor prima d’ovulare nel parto che spesso è cesareo per smorzare altri patimenti. Molti di questi non rispecchiano l’interno cosce, né le interiora del dolore. Sono suggestioni.
Sì, molte assistono alla “collega”, assistita da “Madre Coraggio” ancora prima di diventar la “testimone” Milf generante e poterne soffrire il seno ingigantito da congetture e confettura. Spesso, generano solo geni(tori) malati da propagare di pessima “educazione”, più che malsana da sputar al figlio già nell’utero “in naftalina-innaffiato-detergente intimo da Edipo sull’adipe-abluzione-suzioni di pancione levigato nel modellante dietro abiti smagrenti… che arpie! Arpa! Suonagliele!
Da tali “benedizioni”, nasce appunto la nostra generazione. Tutt’al più stimabile perché ha avuto troppo dai genitori, quindi “passiva” per non denunciare il Male tramandato del già malessere post-sessantottino… figuriamoci se la madre indossa la quinta e ha la prima elementare, femminista semmai è sessista e castratrice anche da viali del “Vai con Dio, amigo, grazie per la minchia, una buona amicizia da micini”. Sì, camionisti di Viagra “pneumatico”, quelli “sgommano”, eh! E accelerano nel raddrizzarti.

Gli “adulti”, della cui “classe” dovrei appartenere per anagrafe ma non per “grafia” mentale, essendo più maturo di loro ma meno vecchio, stimolano la diuresi perché ti sollecitano solo a farti “valer” da “duro”.
Vai al bar e senti frasi da “lord” dei castelli della Loira, peni “pensanti” del topo(s) “Lorena è renna di mie antenne nell’altalena con le candele al cocktail frizzante”.
Mah, sarà un problema di lampadari del locale. Sono inter-mittenti, emettono afasici e lunatici. Se la Luna è piena, la riempi, altrimenti meglio i pannelli solari. A cui preferisco comunque i lucernari nei loculi del cimitero. Sì, viver nelle tombe èmeglio di questi tipi da tombini e abitacolo di macchinone. Uno di questi, ad esempio, è nato a Piombino ma vuol bombare di “piombo”. Ma non lo dà a vedere. Le donne gli piomban addosso anche quando veste come al funerale. Quante macchinazioni, come in Parlamento! Ha ragione Battiato Franco. Ci son troie ovunque!
Com’è possibile? Sarà un pilota “automatico” dell’aviazione. Sì, quando “vola”, spara a pelle, si chiama istinto appunto mammario dell’ingranar la marcia. Al che, mi viene il dubbio che possa essere un carabiniere. Eh già.
A ben pensarci, ha la carabina nella “fondina” di grilletto “facile”, quindi è per “forza” uno da “bambine”. Non c’è la rima ma la trombatona. Hanno anche le trombette. Che bamboccioni questi erettivi. Da me, non possono esigere nulla. Solo svuotarli.
Con tanto di marcette. Appunto. Se son marci, marciassero di niente.

Detta come va detta: è uno sporco Mondo, figli di puttana. Non mi renderete incestuoso al suo magma.
Alla lava di quest’accoppiamenti “sotterranei”, prediligo il ragno. Il ragno non deve neanche spolverare le ragnatele. Sta per i cazzi suoi nel soffitto e non scende fra gli asfittici.
L’unico problema è che talvolta farfuglia nell’appiccicare le mosche. Una fissa che deve sbrogliare ogni volta che le affigge. Mah…

Quindi, stia zitto e mosca. Meglio un moscone alla Capitale dell’ex Russia.
Sì, in poche parole… la guerra fredda fu “prodotta” dai guerrafondai e io amo fiondare…

Su quest’ambiguità, v’abbandono al palmo di naso perché dovete saperlo: non palmate ma indossate tutti i “pantaloni” che mentono anche quando sono “pronunciati” di “bernoccolo”.
Ah, da zoccole durissime…, vedi?
Non è (con)veniente. Prima, devi slacciare la cerniera e potrebbe rimanere incastrato.

Fidatevi. Vi successe. Per me, invece, è sempre un (suc)cesso.

Buona notte e lava i pattini dopo i piatti. Devi pattinare sulla mia argenteria.
Devi lucidare ma non leccare. Ti leccherà il direttore, segretaria.
Da me, solo una sviolinata col mandolino di come ti ho già scordato ancor prima d’averti ficcato in lavatrice e scatarrato. Quale chitarra! Il tartari ai denti? La dentiera!
Altre che corde vocali. Il tuo orgasmo fu stonato col mio bon ton. Vai sol che scaldata. A novanta? No, giriamo la manovella.
E centrifughiamo? Che facciamo di fighe? Non faremo proprio nessun voltaggio. Io volto a sinistra, tu di Destra, e accavalli perché non si noti al Centro. Storico? No, sei stoica. Prima o poi la offrirai in bella vista?
Non credo. Sei asessuata e anche assatanata, quindi un Angelo.

Grazie, condoglianze, evviva la doglia, abbasso le voglie, su con la noia.

Soprattutto se la Donna è malinconica. Sì, più “piange” e più va consolata. Basta con le anoressie da insalate. Saltiamole addosso di “pomodoro”.

Sei diretta?
Ecco il diretto? Un pugno? No, un treno per Prato.
Vicino a Firenze?
No, provincia e basta con le discriminazioni.

E poi diciamocela: questo Cinema dei santini è solo che oppio per il popolino.

Voglio le tette, basta con le epopee e Poppea.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. La Bibbia: Salomone (1997)
  2. La Bibbia: San Paolo (2000)
  3. La Bibbia – Giuseppe (1994)
    Il bue è asinello. Ci vuol la zappa!
    Altro che Gesù.Non bestemmiare il Cristo.

Genius-Pop

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