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Attori rinati: Edward Norton?


23 Oct

Un perenne enigma?

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Eh sì, cataloghiamo pure Edward Norton in questa categoria da noi ribattezzata Attori Rinati. Ma nel titolo abbiamo usato il punto interrogativo, a mo’ d’incognita.

Perché costui, considerato fin da subito una delle più promesse più rigogliose del Cinema, uno dei talenti più bravi messisi in luce a metà anni novanta, con una serpentina d’interpretazioni fenomenali da lasciarci incantati e di stucco, inspiegabilmente, si è parecchio perso per strada e incomprensibilmente, al momento, gira pochissimi film.

Edward Norton, nome completo all’anagrafe Edward Harrison Norton, nato a Boston il 18 Agosto 1969.

Il maggiore di tre figli nati da Edward Mower Norton Jr., avvocato ambientalista, e da Lydia Rouse, insegnante d’inglese.

Laureatosi a Yale in Storie e Cultura Orientale.

Poliglotta, Edward espatria a Osaka in Giappone, ove per tre anni svolge con forte dedizione attività di volontariato.

Edward però abbandona questo lavoro e torna a New York per inseguire il suo grande sogno dell’infanzia. Diventare un rinomato attore di Cinema.

E ciò, grazie alla sua bravura e alla sua forza espressiva, avviene e si concretizza magicamente.

Esordisce, pensate, a fianco di Richard Gere in Schegge di paura di Gregory Hoblit, nel 1996. E, nei panni del chierichetto dalla dubbia personalità, non solo dimostra di poter competere col navigato Gere, ma sfodera una performance magnetica, da tramortirci in segno di nostra allibita, estrema ammirazione, tanto che si aggiudica il Golden Globe e una meritatissima candidatura agli Oscar come Migliore Attore non Protagonista.

Affianca quindi Woody Harrelson in Larry Flynt – Oltre lo scandalo di Miloš Forman e Matt Damon in Rounders di John Dahl, nel ruolo dell’irresistibile pokerista gaglioffo Worm.

Dunque, trova un altro ruolo straordinario che lo consacra del tutto fra i talenti più eccezionali della sua generazioni. Quello di Derek Vinyard in American History X. Una prova attoriale da mettere i brividi. I paragoni si sprecano e Edward Norton viene paragonato al De Niro dei tempi d’oro.

Riceve la nomination come Miglior Attore, stavolta, ma viene sconfitto un po’ scandalosamente dal nostro Roberto Benigni de La vita è bella. In una cinquina di prodigiosi candidati, a mio avviso, tutti meritevoli quell’anno della massima statuetta, ovvero Nick Nolte di Affliction, Tom Hanks di Salvate il soldato Ryan e Ian McKellen di Demoni e dei, oltre naturalmente al nostro già citato e trionfatore “piccolo diavolo”.

Poi è la volta del controverso Fight Club di David Fincher con Brad Pitt. Un film a suo modo epocale che spacca la Critica, ove Edward ancora una volta interpreta la parte di un uomo sull’orlo della crisi di nervi, afflitto da forte, insanabile schizofrenia.

Esordisce alla regia, dirigendosi in Tentazioni d’amore con Ben Stiller ma il film si rivela un mezzo fiasco.

Nel 2001, invece, incontra Marlon Brando e Robert De Niro per The Score di Frank Oz. Una bella sfida da Actor’s Studio. E nuovamente Edward incarna una sorta di doppio ruolo.

Seguono Frida con la sua ex compagna nella vita reale, Salma Hayek, e il super flop Eliminate Smoochy di Danny DeVito con Robin Williams.

Per Brett Ratner è Will Graham in Red Dragon. Una delle ultime pellicole prodotte da Dino De Laurentiis, che deteneva i diritti dei romanzi su Hannibal Lecter di Thomas Harris e infatti aveva già prodotto il ben superiore Manhunter di Michael Mann con William Petersen, sempre tratto, come Red Dragon, dal romanzo Il delitto della terza luna. Il film non convince appieno, nonostante il cast altisonante. Ove, oltre ovviamente ad Anthony Hopkins, compaiono la bella Julianne Moore, Ralph Fiennes, Harvey Keitel e Philip Seymour Hoffman. Eppure l’interpretazione di Norton, con tanto di look da biondino scipito, risulta fiacca e monocorde.

Dopo questo parziale passo falso, Norton azzecca però a sorpresa un altro film portentoso, La 25ª ora del mitico Spike Lee.

E da allora, paradossalmente, la carriera di Norton, proprio all’apice dell’assoluta maturità, subisce un’improvvisa caduta.

Tanti film ma nessuno di rilievo. L’incredibile Hulk di Louis Leterrier viene assai snobbato.

Ritrova De Niro per il sottovalutato Stone di John Curran, regista col quale aveva girato anche Il velo dipinto, e diviene amico di Wes Anderson… Moonrise KingdomGrand Budapest HotelL’isola dei cani.

Nel 2014 si cucca un’altra candidatura all’Oscar per il capolavoro Birdman di Alejandro González Iñárritu.

Ma due anni dopo è nel pasticcio Collateral Beauty.

Noi comunque crediamo che Norton, nonostante centellini sempre più le sue apparizioni sul grande schermo, abbia molte frecce al suo arco.

E senza dubbio ne avremo la dimostrazione con Motherless Brooklyn, da lui diretto e interpretato assieme a Bruce Willis, Leslie Mann, Willem Dafoe e Alec Baldwin.

Un film attesissimo quanto la sua rinascita.attori-rinati-edward-norton-02 attori-rinati-edward-norton-01

 

di Stefano Falotico

Il ritorno di Spike Lee e il ritorno del Genius, o forse il totale storno


11 Apr

Norton 25 ora

BlacKkKlansman

Ma è ancora vivo Spike Lee? Sì sì, anche se l’avevamo perso. Sì, cos’è quella pacchianata di She’s Gotta Have It e tutte quelle stronzate che ha girato con la mano sinistra, come si suol dire, degli ultimi 10-15 anni? Spazzatura. Miracolo a Sant’Anna e il remake di Old Boy con Josh Brolin. Tutto da buttare, da cancellare, via via, su. Cestiniamo e non ci pensiamo più.

Invece questo suo nuovo film, che potrebbe essere presentato in anteprima a Cannes, mi attizza.

La storia vera, semmai narrata col suo stile robusto e pazzerello, di Ron Stallworth, un film sul Ku Klux Klan.

Insomma, qui il regista di Inside ManLa 25ª ora e altri grandi film cazzuti che conoscete benissimo, si cimenta ancora con atmosfere torbide, sudate, sporche e cattive. Quello che gli riesce meglio, e ci potrebbe scappare il capolavoro.

Eppur il mondo va in una direzione proprio leeiana. Leeiana non è male, anche se in molti preferiscono Liliana. Sì, non la Cavani, che è già andata, Liliana, una tipa del mio quartiere che anche con dieci gradi sotto zero indossa una minigonna arrapante da vera nerona… una pantera che va sempre dalla parrucchiera e si fa la permanente con tutti gli “sciampisti” più trash di Bologna. Quelli che sanno come “frizionare” il pelo e lo rendono riccio per l’eccitamento, lo strizzano e dunque glielo “raddrizzano”. Eh sì, Liliana ha preso quel che passava il convento. Un convento poco parrocchiano, diciamocela, ma certamente non per parrucconi.

Sì, Liliana era stanca di ragazzi troppo idealisti che si credevano il messia ma adora Denzel Washington, si spara tutti i suoi film, va matta più di quello che già è per questo pezzo d’uomo “abbronzato”, per dirla alla Berlusconi, che vorrebbe fosse il suo Malcolm X. Liliana era stanca dei predicatori che poi non combinavano, stringi stringi, un beneamato cazzo. Liliana abbisognava di uomini tosti, quelli che vanno dritto al sodo, uomini da He Got Game e infilano le palle da bucanieri del suo canestro con acrobazie “cestistiche” da Michael Jordan. Molti suoi amanti non sono sudamericani ma rumeni, slovacchi e anche racchi. E ora, avendo preso coscienza che non diverrà mai una da Parlamento, si è accontentata del suo “riscaldamento”. Autonomo, sebbene abbia pochi soldi, sa come accendersi da sé. Sbarcando il lunario fra mutande sbracate. Sì, Liliana ha fatto la sua scelta di vita, moralmente discutibile, ma in fondo, “molto in fondo”, le va bene così. Come si suol dire, chi s’accontenta gode. Contenta lei, contenti quasi tutti. Sì, ha una clientela che va dal quartiere Navile al Pilastro, fra impiastri, uomini navigati, uomini sul lastrico e persino dottori con doppie vite “pastrocchianti”. Sì, quelli che danno un colpo alla botte, uno alla moglie, uno alla parcella, e uno alla porcella.

Sì, Liliana è una vera Bocca di Rosa…

Non abita in un paesino ma comunque sa come far inzuppare i “Pavesini”. Sta a Bologna eppur da lei vanno anche quelli di Pavia. Come? I paviensi? I pavesani? Macché pavesani! Liliana sa comunque “pavesarli”, mie paesani. Pavesare, verbo che significa ornare la nave con pavesi. Cosa sono i pavesi? Quelli che hanno letto Cesare Pavese? Mah, se lo dite voi…

Che Liliana sia una zoccola mi sembra palese ma quel che si palesa è una società allo sbando. Alcuni stan messi con più “pene” di lei. Sì, sempre più gente depressa prima o poi scoppierà come il killer di Summer of Sam. E prenderà ordini dal proprio cane. E nemmeno il John Turturro di The Night Of potrà salvarli.

Di mio, invece, devo pensare al futuro. Un futuro che, permettetemelo di dire, viste le mie potenzialità si preannuncia da “fottuto” genio. E amatevi un po’ di più. Basta con questi nazismi, razzismi e fascismi!

Nella vita bisogna sempre reinventarsi.

Un mio amico mi ha detto… guarda, ho due lauree ma non mi prende nessuno sul serio, soprattutto non riesco a trovare un lavoro soddisfacente. Sai, ho deciso. Dalla prossima settimana, metto un cartello nella mia zona, con scritto. DONNE, TELEFONATE A QUESTO NUMERO, ricevo dalle ore 9 e 30 del mattino alle 7 di sera, pausa pranzo permettendo e festivi esclusi. No, comunque ai festini. Posso offrire solo piaceri “genuini” ma in sereno, confortevole tête-à-tête discreto e casereccio. No anche a quelle con le grosse tette, non mi piacciono.

Sì, il mio amico sta messo a pecora… aveva studiato tanto per non farsi trombare, così tanto che ora deve sperare che se lo trombino a pagamento.

Lo storneranno?

Su questa stronzata, vi saluto. Ho una che vuole la mia compagnia ma credo che la manderò a cagare.

Mi manca un film di Spike Lee da vedere e staserà lo guarderò.

Insomma, fa’ la cosa giusta!

 

E forza, stronzi, aiutate vostro padre che sta invecchiando.

di Stefano Falotico

Com’è che Edward Norton ha comprato un’altra villa a Malibu e io posso accontentarmi solo di guardar tette di Jennifer Lawrence? Ah ah


14 Sep

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Eh sì, la vita è ingiusta, infausta e preme sui “deboli” come me che poi si accasciano e non si accasano! Edward Norton, apprendo che ha comprato una villa lussuosissima in quel di Malibu, dotata di “vetri” retrovisori affaccianti sul mare ove può rimembrar i suoi orgasmi in pace contemplativa di un’onirica visione miliardaria, beneficiando della brezza “alcolica” dei suoi parties in non remissione dei suoi esagitati soldi. Sebbene, a giudicare da IMDb, lavori pochissimo e ha in cantiere solo il film d’animazione di Wes Anderson, in cui farà la voce di un cane? Porca cagna!

Eh sì, mi “consolo” guardando questo trailer in cui una Lawrence, inespressiva al massimo in fatto di recitazione, però riuscì a stimolare il mio “pipino” grazie a un fotogramma in cui appare in costumino. Donna di siffatta “levigatura”, meglio della Pellegrini e possibilmente più intelligente, “venuta” per il mio “bagnasciuga”. Sì, sono giorni in cui, confuso, arranco e alla “bona” mi arrangio, cercando di “incentivare” il mio “coso” che si sta ammosciando, cari debosciati. Fluttua in una zona “malickiana” di trasfigurazioni fantastiche da thin red line in cui non so se c’è, se è ancor pulsante come quando si erigeva issato a corpi cavernosi del miglior maschio che fui, e poi si spegne, solleticando il tramonto in sogni in cui è sceso a poppa. Eppur “lo” spolpo e qualche volta, comunque sia ben “(in)teso”, fa il suo (s)porco dovere, e dinanzi alla Lawrence, seppur timido, “arrossisce”. Ah ah.

Intanto, scopro un nuovo idolo su YouTube, il “professore” di Calcio Donato Inglese, uno che coi suoi discorsi dialettali sul “pallone” fa migliaia di visualizzazioni alla faccia di chi della vita non ha capito un cazzo.

di Stefano Falotico

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Gold & Collateral Beauty Trailers


08 Sep

Mentre Chris Nolan ha intervistato De Niro, Pacino e Mann più cast quasi al completo e Kilmer Val rimbambito e appesantito, per la rimpatriata di Heat versione deluxe, sono usciti due filmati niente male, anche se questo Gold, nonostante il McConaughey in sovrappeso, pare poco ispirato e già noioso.

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Ricordiamo che Heat è un capolavoro, mentre questi due mi sembrano lontani dalla parola bellezza.

 

The Academy presented a screening of "Heat" on Wednesday, September 7, 2016. Pictured (left to right): Director/Producer/Writer Michael Mann, Actor Robert De Niro, Actor Al Pacino and Moderator Christopher Nolan.

The Academy presented a screening of “Heat” on Wednesday, September 7, 2016. Pictured (left to right): Director/Producer/Writer Michael Mann, Actor Robert De Niro, Actor Al Pacino and Moderator Christopher Nolan.

 

De Niro


01 Mar

Il grande Cinema sportivo d’un terzetto vincente: quando i nervi son saldi all’energia del Cuore e alle sue dinamiche esistenziali

Come Al Pacino di Ogni maledetta domenica…, be’, non sono così “vecchio”, anche se ambirei davvero a esser un decano di cotanto come Lui quando fu Tony D’Amato e anche Montana, un po’ grintoso, con qualche ruga “pensierosa”, scarface per chi non ama la mia faccia da schiaffi (si beccherà un ceffone, e i ceffi saran “affare mio”…) e qualche “strappo alle mie palle” tirate per le lunghe, fra cantilene ipocondriache, pose da ippopotamo, un’ipofisi talora “moscia” di ormoni quando il testosterone s’intestardì a non “darlo”, con dei danari che sperperai e poi spero in una scommessa vincente del mio stesso cavallo “matto”, uno che ammirerà sempre Diaz Cameron quando era “cubana” di mia “libbra” in liriche autoerotiche mentr’oggi è “signora” di “b(r)ava” attorialità scosciata solo da “elegantona” su(ina) “brillanti” battutine frignanti alla frivola gran figa che fu nella suora che “fa” o “c’è” (?), sebbene lo sia anche adesso e di Sesso mi (so)spinge se i tacchi suoi alti attecchiscono quando la mia tachicardia è in zona “infarto”, come Al gigioneggio, appunto, altisonante ed elevo la voce di “sparata”, proprio quando dovrei spararmi.

Un mio amico, consapevole delle mie sofferenze passate (anche di verdura… e ortaggi… con tanto di oltraggio, previo “strozza-preti” ), mi consiglia di spaparanzarmi e non perseverare nella “figuraccia” da papero.
Ma i papaveri son girasoli in Olanda, e Jolanda ama le gastriche lavande, in quanto “beve” il suo fegato amaro perché non metabolizzò mai la separazione dal marito stupratore. Sì, la “sudava” e poi or evita la saturazione delle lotte coniugali con l’avvocato penalista di carta, penna, notaio e pene da “Appello” quando alla sua ex moglie, evirante il consorte di malesorti(legi), dietro “rimborso” e “rimpinguarsela”, si toglie il pigiama e la “in-tona(ca)” con “lei” serva che si “scappella” al fine che giustifica il “mezzo”. “Nero” su bianco, cioè cornuti e “mazziati” nel divorzio da “moto mazziniano” per un’Italietta pacifista con Garibaldi convertito al secessionismo di Bossi “ce l’abbiamo duro”. A cui io lo sederò nel sedere, se non la smette con queste divisioni di classi, son uno che ha la classe, e non è “acqua” della sua sicula compagn(on)a. Ho detto tutto…, povero Umbero, anche lui è la versione sparata “a freddo” del Lee Ermey di Full Metal Jacket.
Topolina, viva la topina, eh?

Sì, un popolo d’ignoranti. Analfabeti che studiano gamma e beta ai licei “classici” di greco, e poi s’aggregan, una volta ottenuta la “Laura” alla Totò della malafemmina.

Adbondatis, adbondatum, tutti abbottonati nel perbenismo borghese che mai vuol sputtanarsi ma, invero, io vi dico che va eccome a puttane! Quindi, giù botte! Anche ad Abbondio, din don dan!

Ieri, ad esempio, dopo aver accumulato tensione, provai a smaltirmelo “tutto” con un caffè dall’aroma “cremoso”. Così, entrai in un bar e, oltre a questa miscela, ordinai delle birre, offrendole “in santità” a una “santarellina” che intuii subito quanto voleva saltarmi sopra da lupa nella sbronza da “luppoli”.

– Ciao, posso permettermi di “regalarti” una caraffa? Meglio della Lavazza.
– Certo, sei carino.
– Non me “la dai” a bere.
– Cosa?
– La puttanata, appunto (e virgola…) che hai appena sputato nel piatto mio che vorresti mangiarli dopo averlo “imbevuto”.
– Non giocarci attorno. La vuoi, vero?
– Sì, ordinerò una bistecca al sangue. Dopo l’ubriacatura, meglio la frittura d’una vacca vera “al dente”.
– Come ti permetti? Alludi che son una da “suzioni” e tu il lattaio?
. No, perché pensi questo? Amo il formaggio, però, pecorino sardo. Più “lievita” di stagionatura e più s’allieta con le marmellate di confettura.
– Le mamme(lle?).
– No, hai la fissa. Scusa, per caso sei in affitto? Eh lo so, quando c’è da pagare, la vita si pesante e ci si crogiola nelle afflizioni. Dammi retta, comprati un ottuso, è meglio di un attico. L’attico è per i ricchi, all’ottuso puoi spillare e non “verrà” mai a spiarti dal “buco della serratura” se sarai “effetto serre” con uno da “ozono”.
– Vai a cagare, zotico!
– Come tutti. Siamo o no, noi, ohi, discendenti dei gorilla allo zoo? L’unico frutto dell’amor è la banana, è la banana!
– Cioè?
– Sei un’aliena? Guarda che anche a Marte son stati avvistati degli escrementi.
Sì, prima che s’estinguesse, viveva lì una razza “umanoide”. Utilizzavano i crateri come tazze del cesso. Da cui il vulcano magma nei giorni delle congiunzioni anomale nelle scombussolate notti di “balle” spaziali.
– Sei un idiota?
– No, sono E.T. “Costui” fu il primo amante di Drew Barrymore.
– Ma che dici?
– Eh sì, spuntò da dentro l’armadio, e lei, ancor bambina, evolse nella pubertà “ibrida” a invaghirsi d’una “scimmia” venuta dal “nulla”. Meglio di quelle terrestri.
Sì, gli uomini fan la crosta alle creste, ma poi s’accoppian lo stesso nelle foreste. Si chiamano “imboscate”. Di mio, mangio le tagliatelle alla boscaiola. Sì, io t-aglio la testa al toro. Sono di segno zodiacale “Vergine”, ascendente come Cristo.
– Sei solo che un deficiente.
– Sì, hai ragione. Soffro di molti deficit, ho molte “lacune” da riempire”. Posso “nuotare” nella tua “laguna?”. Mi fa gola. Attenta però a non affogarmi. Preferisco il “dessert affogato”.
– Sì, bagnami.
– No, il “cornetto” mio è partenopeo. Sì, è superstizioso se una come te desidera il “ripieno” di cioccolata. Meglio “dolce e vuoto”.

Tutto vero, quindi datevi allo Sport.
Ti tieni in forma e tira di più.

Vengo attaccato da una zia che tifa Inter e si spaccia per la figlia, “spiaccicando” le foto della disgraziata sua partorita nei siti di “chat” per adescar qualche “guaglione” e poi pigliarlo a pesci in faccia, rivelandogli che s’è trattato sol d’uno scherzo con annesso “incesto”.

Codesta, conscia che son un “topo” che non vuole le sue cosce da zoccola, anzi le “annusai” a un miglio di distanza per staccarle il braccio, mi urla “Ti sculaccio”.

Risposta: – Ehi gattina mentecatta. Ricorda: non far l’accattona per frustrar il tuo “amante” nel sadomaso. Fidati, fai la massaggiatrice altrimenti riceverete entrambi un “assaggio”.

Vuol querelarmi per “invasione” del suo osceno pudore.

Al che, accendo la macchina, metto su Madonna nel mio Sean Penn di quando me la scopavo “strappamutande”, do uno strappo alla frizione, mescolo la quinta marcia e mi dirigo a casa sua.
Accelerando a trecento all’ora di “bolide” a “bollarlo” in viso all’amante del cazzo.

Tutti e due sono ora al traumatologico.

Ecco cosa significa fraintendere chi sono. Come Lincoln Hawk, se mi dai dello sterco, cambio “presa”, sterzo di “bloccasterzi” alle tue palle, e ti “appioppo” la mia mascella su labbra “storte” a torcerti e slogarti più sferrartelo.

Son fatto così. Vuoi bruciarmi la casa?
Prima, attento che non t’abbia fregato l’alcol “incendiario” per colpa del quale tua moglie è “anonima”.
Lo sarà di più. Perché bruciò il suo stomaco, ma non aveva previsto che “appiccar fuoco” alla propria repressa non “paga”.

Ti parlo da amico, stregaccia: “Impiccati, e non fare l’inquisitrice”.

Sì, la vita è una questione di questo: “Essere o non essere. Optiamo per cancellare chi non è se stesso/a”.

Donna, ama il pettorale.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Rocky (1976)
    Monumentale capostipite dell’emozione pura alla Balboa. Un “nano” che, causa (s)fortuna, viene ripescato per la “finalona”. Si fa il film, come si suol dire, ma i suoi sogni s’avverano. Infatti, gireranno altri 5 film ispirati al primo “trip”. Un “gran viaggio”.
  2. Over the Top (1987)
    Non è patetico, non è etico, e non vuole insegnare nulla. I “critici seri” lo stronca(ro)no, Stallone spezzò solo il braccio a uno stronzo. “Tanti punti” e basta.
    Sì, Sly vinse il camion, al nonnetto “bastardo”, suo cognato, un “tir” in culo”.
  3. Warrior (2011)
    Strepitosa pellicola di sfighe, assistenze sociali, professori di fisica con un fisico da lottatori, Nick Nolte che vuole discolparsi d’aver lasciato morire la madre dei suoi due figli in balia delle balie del manicomio-ospizio. Colpi di strategia, tifo “retorico” che (non) è tutta scena.Durante le riprese, Edgerton e Hardy furono ricoverati per essere “entrati troppo nei personaggi”.Si chiama “immedesimazione di sacrificio. Anche d’osso sacro addolorato…”.

7 attori che volevano scoparmi – Sì, non solo le attrici mi volevano, anche i maschi si davano “da fare”, ottenendo un netto non “annettermeli”


04 Oct

 

Mickey Rourke, in balia del suo “oblio” mentale, “sconvolto”, urlò: “Che fusto il Falotico!”

Al che, devastato più dei suoi incontri di pugilato “truccati” (tanto che ora nessun truccatore si azzarda a “toccarlo” neppure con un guanto, col “fango” sì però…), mi “rialzai in piedi”, riconoscendo ove “caddi”: “Fui un frustrato, non mi frustate. L’afflizione è già durata parecchio”.

Ma m'”indurirono” perché non “crescesse” ancora, ancora e ancora, perché io da quella sera non ho fatto più l’amore senza te.

E, soprattutto, non me ne (s)frega niente. A “lavar” le asine si perde solo “sapone”.
Fidatevi. Per tali “ragioni”, fui spedito a Shutter Island in veste d’indagatore del “freudismo” ascetico di Ben Kingsley.
Ma Egli mi rispose di tutto tono e “in tonaca“: “A te che cazzo frega se son un Gandhi? Se tu sei piccante, non piluccare nel piatto ove non mangio…”.

Diario di un “gigolò” amante del “fai da te”…

Chi fa per sé, tutte se le fa, altro che tre come nei “porno” più sconci di queste “orgione” coi tamarroni.
Di fantasia vado “lì” e poi “vengo” nel “lilla”.

Qualcuna incontro, ma spesso son scontri.
Queste voglion solo il mio conto in banca.
Altroché. Se ne stanno nell’ufficio e poi si “grattano” aspettando che qualcuno “rimpingui” il “portafoglio” di “dollaro” frusciante…
Sì, queste “donne” sono come i salvadanai. Più “infili” e più son delle maialone.
Si spaccian per la Madonna. Sì, Veronica Ciccone…

Comunque, non si sparga la voce in giro, curo i miei addominali, li appiattisco a tal punto “(erogeno…) che “sparisce” della sua “interezza”. Poi, corro in bagno, mi tirò giù le brache nello specchio che mi “monologa” un “Non vali un cazzo” e mi spoglio in vasca per giocar di”paperelle”.
Con tutta la schiuma “bollente”.

Una, una qualsiasi, mica di quelle “pescivendole” che “la” svendono a Hollywood, mi contatta già per “tastare”:

– Sei uno sportivo. L’Uomo atletico è una garanzia.
– Come fai a “saperlo?”.
– Lo so.
– Ah, questo lo sappiamo.
– No, non potete.
– Hanno già “potuto”.
– E come hanno fatto?
– Sei “sfatta” figlia mia. Vai a mietere, dai dai. Sei proprio “eterea”. Ove la terragna nasce, di terriccio “coltiva”.
Hai raccolto tanti frutti dell’amore che puoi metter su una piantagione di zucchero.

Quindi, mi telefona un’alt(r)a a tarda Notte:

– Che vuoi?
– Il “tuo”.
– Oh, Cristo Santo, non “mettermelo in croce”.
A proposito, hai avuto molti ragazzi?
– Chissà.
– Su, sbottonati, “dimmela”.
– Volevi dire “dammela?”.
– No, non farmi del danno.
– Ma io voglio farti del bene.
– No, solo il pene. E chi di pene ferisce, di “pentola il testa” patisce.
– Vaffanculo!
– Ci penso da me.

Applauso!

Questa play è una “puttanata?”. Sì, come le puntate di Beautiful, per “dirla” alla Nino Frassica.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Homeboy. Ragazzo di famiglia (1988)
    Qui, il Rourke è traumatizzato.
    Prima è già giù di corda. E non riesci a lenirsi nonostante si alleni.
    Chris Walken, un bastardone, cerca di fotterlo.

    Mickey torna al “bucolico”.
    Sì, dopo il suo Bukowski, una gnocca da “puro”.

  2. Stone (2010)
    Dopo che fui sverginato con la “forza” all’urlo “Addà trombà!“, ne beccai una che mi stava sbattendo.
    Sì, in carcere per troppo senso del pudore.
  3. Scent of a Woman – Profumo di donna (1992)
    – Allora, signor Falotico. Lei non mi sembra affatto “cieco”.
    – Sciagurato, no? Un “salame?”.
    – No, solo davanti agli occhi.
    “In mezzo”, c’è…
  4. L’uomo senza ombra (2000)
    Poco prima di riprendere il mio corpo, un mio amico, il Romano (che ha bazzicato anche dalle nostre “zone”), mi guardò nelle “palle”… degli occhi, e mi chiese, “gustando” (di secondo nome “fa” Gustavo):

    – Stefano. Ma tu come ti vedi?
    Non hai una percezione di grande autostima, sai?
    – Di stigmate sì.

    Infatti, entrambi amiamo Dostoevskij.

  5. Ultimo tango a Zagarol (1973)
    Peccato che non ci fu neppure il primo.

    Nonostante questo, “la prima voltà” è stata da Marlon Brando.
    Cioè, siamo “franco franchi“, ero già “finito”.

  6. Terminator 2 – Il giorno del giudizio (1991)
    Quando andavo alle medie, a tutte le ragazze piaceva Edward Furlong, perché pensavano che ce l’avesse “lungo”.

    La sua carriera, invece, ha incontrato presto un “armadio” grande e grosso che gli ha “sparato” un “Sei terminato!“.

  7. Ronin (1998)
    Alti… là!. Che combinate nel parcheggio? Siamo gli sbirri”.
    – Piacere, mi chiamo De Niro. Non posso baciare Natasha?
    – Ah, ci scusi. Abbiam preso una cantonata. Lei è un due volte premio Oscar. “Faccia” con comodo.

    Poi, “confabulando” da carabinieri di “barzellette sporche“…

    – Abbiam preso un granchio.
    – Eh già. Non è un delinquente.
    – Diamoci alle linguette.

Sono un megalomane, me ne vanto e “lo” sventolo nel mio ventaglio da pavon!


23 Jul

 

Esteta, sexy come non mai, ambito da tutto il genere femminile, che “scimmiotto” in urla tarzanesche, vago di Donna in Donna nella loro “zona vacua”

Sì, la mia mente si sta ingigantendo in modo esorbitante, direttamente proporzionale alle “proporzioni” delle dimensioni disumane delle mie notti “stratosferiche”. “Globalmente” nel melting pot, sì, in cui “crogiolarlo”.
Ne afferro una e poi, saltando da una “lanosa” alle liane d’amori che non han il Tempo di sfilar i calzini di lino, mi “rintano” in un’altra che “accalda” le piogge “tropicali” della giungla selvaggia, fra unghie, graffi, “azzannarlo” e “impellicciarlo”.

Questo sono io, le insegnanti dell’oratorio saran “crocifisse” per giochini con le “freccette”. Con tutti i bambini a cantare: “La suora è or ascesa, e il nostro sale!”.

Il mio cervello si “arcua”, è impavido, fire che “schizza” nel vento, e “le” stende tutte, nel “battipanni”.

Come “le” attizzo io neppure Brad Pitt, scialbo che “imbionda” malissimo la Jolie, tanto ch’è ricoverata perché dimagrita di troppo desiderio.

Sì, sono io che impongo e tutte “le” capovolgo, son assiduo ad “assediarle”, nel seder “permearla”.

Chi non mi ama, non “lo” merita.
Ed è un simpatico ragazzin che piangerà i miei “bagni”.

Una vecchissima conoscenza, atterrita, mi sputa in faccia così: – Stefano, mi ero fatta un’idea diversa di te.
– Perché sei una racchia, e a te non l’ho mai mostrato. Dicesi “mostruoso”.

Applauso!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Il seme della follia (1994)
  2. Il nome della rosa (1986)
  3. Stone (2010)

“The Bourne Legacy”, il Trailer


04 Jun

 

Ecco, dopo il teaser, in tempi da record, il trailer “vero e proprio”, ufficialissimo.

 

(Stefano Falotico)

 

“The Bourne Legacy”, il Teaser Trailer


09 Feb

 

Il ritorno di Bourne…

 

 

The narrative architect behind the Bourne film series, Tony Gilroy, takes the helm in the next chapter of the hugely popular espionage franchise that has earned almost $1 billion at the global box office: The Bourne Legacy. The writer/director expands the Bourne universe created by Robert Ludlum with an original story that introduces us to a new hero (Jeremy Renner) whose life-or-death stakes have been triggered by the events of the first three films.

 

For The Bourne Legacy, Renner joins fellow series newcomers Rachel Weisz, Edward Norton, Stacy Keach and Oscar Isaac, while franchise veterans Albert Finney, Joan Allen, David Strathairn and Scott Glenn reprise their roles.

 

Questa la prima sinossi ufficiale, quindi.

Dall’architetto-sceneggiatore della saga, a regista assoluto di un nuovo, nuovissimo capitolo.

L’universo creato da Robert Ludlum aggiunge così un altro tassello al suo successo bilionario, rinnovandosi con un altro interprete, dopo Matt Damon, Jeremy Renner, affiancato da un cattivissimo e infido Edward Norton e dalla bellissima Rachel Weisz.

 

 

(Stefano Falotico)

 

 

Stone, recensione. Giochi di Gerald…


07 Nov

 

No, non è un romanzo di Stephen King ma, senza dubbio, questo film è passato immeritatamente sotto silenzio:
Stone, firmato John Curran…

 

 

Chi è Gerald Creeson, detto Stone?

“L’esperienza del suono è devastante per chi la vive.
La vita riprende freschezza e vigore attraverso… l’individuo raggiunge il perfetto culmine metafisico, e si trasforma in una specie di diapason di Dio”
.

Stone è stato condannato per aver ucciso i suoi nonni e averne poi bruciato i corpi. Dieci anni di condanna, lui ne ha scontati otto. Il suo agente di sorveglianza, a cui è stato affidato, esamina il suo caso.
Gioco pericoloso dove le anime ardono in fretta, avvinghiate dal respiro decoagulante del desiderio, della bramosità tentatrice di una donna “aliena”, Lucetta, e di Madylyn, fervente religiosa, già “anziana” prima di nascervi.
Dove la spiritualità assume gli sfocati lineamenti di vite che hanno perso la strada.
Quale uomo si nasconde dietro la maschera di Jack Mabry, tutore della legge e osservatore scrupoloso dei rituali episcopali?
L’agghiacciante uomo peccatore su cui calerà impietosa la vendetta divina, nel tormento di un’esistenza grigia che virò in un tragico errore?
E Stone confessa la verità? È davvero redento?
Gli occhi senza Tempo di Frances Conroy allo svanire dei sogni di alleata fedeltà romantica coniugale, vetri nel vuoto di una resurrezione sopita.
L’animale Lucetta, donna camaleonte che plagia e circuisce, da “maga” Circe, uomini deboli.

Film abrasivo, nella turgida fotografia malinconica di Maryse Alberti, diretto con stile freddo da John Curran, regista nei misteri mutevoli delle umane colpe.
Film che si cadenza con “noiosa” lentezza, ribadendosi più volte, alla ricerca mai esaustiva di un finale accennato, dissolto in improvvisi titoli di coda, a oscurare i destini dei protagonisti.
Stone cammina “rinato” dopo aver esperito nel dolore una parabola quasi liturgica di salvazione, Jack è ora “libero”, a pezzi nello sfascio di ricordi che non ci sono più, forse non ci sono mai stati.
Mai destati.

(Stefano Falotico)

 

 

Qualche fotogramma del trailer, come quasi sempre avviene, s’è “andato smarrendo”.

 

“Giochetti” mentali…

 

Triangolo doloroso…

 

Milla bellissima, nessuno lo deve sapere… certo…

 

 

La “fede…”, vacillerà sempre…

 

 

Firmato il Genius

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