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Si accendono discussioni infuocate in seguito alla video-rece di Frusciante su JOKER ma C’era una volta a… Hollywood non vale Public Enemies di Michael Mann, prodotto da De Niro, escluso per THE IRISHMAN?


15 Jan

public enemiesmoglie strega eleonora giorgiSì, sono ancora sotto shock. Più che altro, incredulo. Preventivai l’esclusione di De Niro alle candidature agli Oscar ma, sino alla fine, sperai che comparisse nella cinquina. D’altronde, era nell’aria che sarebbe stato clamorosamente snobbato.

Mi pare un’irriverenza e una sgarbatezza veramente schifosa. Sì, De Niro è stato candidato agli Oscar per The Irishman come produttore.

Joker, ove interpreta la parte del conduttore televisivo Murray Franklin, è il film che ha ottenuto più nomination.

Cioè, sia come protagonista che come non protagonista, è praticamente stato il protagonista dei due film più candidati dell’anno ma lui non è stato candidato in nessuna categoria attoriale.

Questa, scusate, mi sembra davvero una presa per il culo epocale e oscena rifilata al signor Bob De Niro.

Il quale comunque si presenterà signorilmente alla Notte degli Oscar in quanto, come detto, se The Irishman dovesse vincere come Miglior Film, lui salirà sul palco, impugnando la statuetta assieme a Jane Rosenthal, Martin Scorsese e ad Emma Tillinger Koskoff. Soffermiamoci, un attimo, sulla Koskoff.

Non l’aveva notato nessuno? La Koskoff è candidata anche come produttrice di Joker.

Insomma, ha fatto l’en plein.

Detto ciò, arriviamo al nocciolo della questione.

Frusciante, sul suo canale YouTube, demolì nel pomeriggio di ieri, Joker. Commentai in pieno disaccordo. Fatto sta che Margot Robbie non è stata candidata come non protagonista per C’era una volta a… Hollywood, bensì per Bombshell. Ma che sono queste storie? Facciamo i bilancini? Visto che dobbiamo candidare un po’ tutti, lasciamo fuori uno o una da una parte e ficchiamo pinco pallino in quel posto? Jennifer Lopez, nonostante la sua celeberrima assicurazione al suo posteriore, lo pigliò in culo. Ora, l’inculata qui ci sta. Chiariamoci. La pornoattrice Lena Paul, in quanto a fondoschiena, batte J. Lo di Amore estremo, recitando di labbra carnose con attori anche più bravi e dotati di Ben Affleck. Ah ah.

E la dovrebbe finire quel bellimbusto di John Cena di fare il simpaticone nelle commedie leggere e poi tirare di pesi, di notte, con altre zoccolone. Comunque beato lui. Dopo aver pompato i bicipiti per anni come lottatore wrestler, pompò un altro muscolo anche con Kendra Lust. Di cui, modestamente, posseggo quasi tutti i dvd.

Le mie sono notti da Arthur Fleck, figlioli. Notti in cui il lupo occhieggia, malandrino smanetta, silenziosamente ulula e poi ancora scarica. Andando quindi in bagno ad asciugare la “cosmesi decorativa” del make up colorato candidamente. Ah ah.

Sì, Jennifer Lopez non è un’attrice. È una pornostar che recita pure con discreti registi perché la dà anche a loro. Ah ah. L’unico uomo che potrebbe fidarsi di questa qui è Jim Caviezel di Angel Eyes. Ovvero il protagonista di Montecristo e de La passione di Cristo. E ho detto tutto… Uomo buono, il Caviezel, credette davvero che in questo mondo, eh già, si potesse vivere felici su un atollo e immacolati come Apollo, lontani da La sottile linea rossa. Non del tanga cremisi di Jennifer, bensì di altri figli di puttana come Sean Penn. Che te la sbattono in faccia e rimani fottuto, ah ah.

Di mio, che posso dirvi? Vedo gente che si scanna sugli Oscar. Guardate che a voi non verrà un cazzo. Aveva ragione Larry David di Basta che funzioni. Certo, continuate ad applaudire gli attori. Così, loro si faranno altre ville con piscina a Beverly Hills e voi farete la fine di Luke Perry. No, povero Luke, ebbe l’ictus mortale. Mi riferisco al Luke del film di Tarantino.

Chiariamoci anche su un altro punto molto importante. Il vero capolavoro assoluto di John Carpenter è Il signore del male. Film purissimo alla Falotico.

Sì, purtroppo provai a cambiare. Con enorme dispiacere e forse vostra contentezza, non voglio fare il patetico come Leo DiCaprio/Rick Dalton. No, non mi pare il caso di ricevere complimenti dalle bambine e dalla zie, snobbo il sesso, se non apaticamente masturbatorio tanto per non sapere che cazzo fare fra un girarmi i pollici e uno spararmela di grilletto facile. Ah ah.

Rimango un metafisico. Non mi piacciono le pacchianerie, il caos, la ciarliera confusione, il giorno con le sue caciare e le sue popolane.

In chat, donne di varia estrazione sociale, mi contattano dopo aver visto il mio bel faccino. Sinceramente, vorrebbero estrarmelo e infilarselo. Ma mi sporcherei e poi, putrefatto, finirei davanti a una psichiatra e le direi:

– Non raccontiamoci più barzellette. Questo mondo è un manicomio.

 

Adesso, molti si sono chiesti se Joker, nella scena finalissima, sporcando il pavimento coi piedi insanguinati, abbia ammazzato la dottoressa. Ecco, la storia è questa. Arthur saltò addosso alla dottoressa ma capì di trovarsi in un film di Dario Argento, Suspiria.

Sì, la dottoressa era in verità una strega. Insomma, non vedeva l’ora che Arthur s’incazzasse per fotterlo.

Ma Joaquin Phoenix usò del sangue finto come in molti film di Dario Argento.

Al che Gioacchino le disse:

– Senta, signora Eleonora Giorgi di Inferno, lei lo sa che è solo una mignotta?

Usi del Borotalco. Guardi che sono pazzo ma non sono mica Il volpone/Paolo Villaggio. Lei pensa veramente che un po’ di figa mi sanerà?

Cosa ne sa lei della schizofrenia? Guardi A Dangerous Method, Scanners A History of Violence.

E compri il libro David Cronenberg, poetica indagine divorante.

Con chi pensava di parlare, povera campagnola come Jodie Foster de Il silenzio degli innocenti? Col primo venuto? Guardi, per far venire me, sono cazzi. E non mi faccia ascoltare manco quel cazzone di Mario Venuti. No, lasci stare. Non mi vedo proprio ad aspettare la domenica per mangiare du’ tagliatelle e fare il bagno con una donna della minchia. Sono fatto così. Se cerca un ragazzo di vita pasoliniano, vada a fare la psicologa in un centro di salute mentale. Sa lì quanti giovani incoscienti che non vedono l’ora di essere imboccati?

Gli esiti dei miei sforzi per normalizzarmi furono nefasti. Per fortuna, i diversi esistono. Persone capaci di ascoltare l’evocazione di Dio e di Satana allo stesso tempo, di allontanarsi dal mondo e poi, con la loro voce, recitare libri da loro stessi scritti.

Insomma, guardiamo Manhattan Melodrama al cinema, identificandoci con Clark Gable. Nemico pubblico, altro capolavoro di Michael Mann. Avanti, so che mi ucciderai, amico. Sono stanco.

 

di Stefano Falotico

Oggi che è Natale, festeggio il 2019 perché mi tira il culo, cosa mi è successo in quest’an(n)o?


24 Dec

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Non sono cazzi che vi riguardano. So che siete sempre interessati ai miei cazzi ma ne ho solo uno e non mi piace offrirvelo. Lo servo come un dolce struffolo caldo a una donna da riempire del mio candito.

Che poi a me piace più il pandoro. Il pandoro è come una pornostar. Io conosco tutte le pornostar.

Sì son donne da bue e asinelli che riscaldano col loro fiato il bambinello e lo viziano, lo corrompono sin da subito. I re magi gli portano i doni profumati e lui cosparge codeste zoccolone, incensandole incessantemente del suo oro colante, egli tutte le mira e, mirabilmente, ammirandole le crocifigge, poi le imbalsama con la sua cremosa mirra. Sin ad ascendere al paradiso dopo essersi fatto uomo reincarnato nella pelle di tali Maddalene invereconde.

Io da piccolo mi chiedevo sempre che cazzo fosse la mirra. Mi chiedevo anche cosa fosse un porno. Ai miei tempi, non c’era la pornografia online. Al che, se volevi vedere qualcosa di movimentato, qualcosa per l’uccello fumante, dovevi comprarti una tessera per noleggiare questi film proibiti da Il nano e La Mela, ove ritiravi videocassette già tutte lerce, passate di mano in mano, per sconcezze personali d’inconfessabile masturbazione probatoria. Sì, probatoria, era registrato nell’archivio informativo, dopo che pagavi la fattura, che avevi noleggiato un porno. E quindi quello del negozio, con tanto di foto segnaletica sulla tua carta d’identità, sapeva benissimo che quella sera ci avevi dato dentro… sì, certamente uno non noleggia un porno per commuoversi e piangere come davanti a Jules e Jim, ma per slegare il suo Big Jim dinanzi a quelle Barbie tutte lisc’. Versando gocce di sudore, incalzando nell’orgasmo montante, gestito in piena autonomia senza paura della prestazione con una donna che ti rompe i coglioni, è già venuta e ti obbliga ad accelerare quando invece volevi ancora lentamente assaporare il sapor lievitante del tuo membro strusciante, croccante.

Eh sì.

Ora, le più grandi fighe della pornografia americana degli ultimi vent’anni sono queste:

Brianna Beach. Noleggiate il film Control 4 e andrete Fuori controllo come dei pazzi Mel Gibson nell’omonima pellicola di Martin Campbell.

Parliamo di un culo strepitoso, ah, Brianna.

In fatto di culi imbattibili, ficchiamo alla grande anche la mitica Naomi Russell. Beccatevela nel film Ass Addiction e poi mi fate sapere… se dopo la prima visione, la vostra pressione è normale, siete indubbiamente froci.

Una delle mie fisse è stata Rhiannon Bray. Una faccia un po’ da uomo ma un Lato B che neanche Sofia Loren di pene, no, Pane, amore e fantasia. Sì, una vera ciociara questa Naomi.

E naturalmente Kendra Lust.

Ma avrei tante da raccontarvene.

Bene, ora pensiamo ai buonismi del Natale e basta con le cazzate, ah ah.

In questo anno son successe molte cose brutte e molte cose belle.

Dopo queste bellone, parliamo delle cose bruttarelle forti.

Innanzitutto, il cinese da cui andavo ogni mattina a prendere il caffè… ha chiuso baracca e burattini. Perché strozzato dai debiti. E io non posso più parlare da Ghost Dog con uno col quale ero in perfetta sintonia ma non capivo una minchia di quello che diceva. E lui rideva. Mah.

Per mesi, ho svolto un telelavoro ove mi son fatto il mazzo e spaccato il culo. Ma la ditta per cui prestavo servizio è fallita e io non ho visto neanche un Euro per pagarmi il caffè. Ho detto tutto.

La zia di mia madre è morta, io invece, dopo cinquemila anni di diagnosi bacate di psichiatri, questi sì, puttanieri, son stato scagionato da ogni impiccagione al mio uccello, represso per tempo immemorabile con farmaci contenitivi.

Contenitivi di che? Faccio, a parte qualche vizietto, una vita da monaco. E, appena entro in un posto pubblico, dei troioni di un metro e novanta m’inculano a sangue di battutine perché capiscono, al primo sguardo, lontano un miglio, che non sono un maniaco sessuale come loro. E, da virili machi orgogliosi delle loro aggressività sessuali, vogliono coglionarmi perché stanno assieme a donne palestrate e mi dicono che non gliela faccio.

Saranno pure bone le lor signore ma le porti a vedere un film di Clint Eastwood e pensano: ah sì, Eastwood, quello con le pistole…

Quello con le pistole.

Devo dirvi la verità. Da quando mi son abbonato a Netflix, vado pochissimo al cinema. Mi son stufato di tutti questi tamarri che ridono alle battute sbagliate, che mangiano come dei maiali, che sghignazzano, di lingue salivano con le loro oche ritardate e sono degli analfabeti, non soltanto dei quotidiani nazionali, ché mai sfogliano manco a pagarli, nonostante ritirino lo stipendio a fine mese, parlando di Calcio tra una scartoffia e una penna stilografica senza inchiostro, ma non conoscono la lettura dei film.

Zero spirito critico. Sono però quasi tutti laureati. Sì, imparavano a memoria venti pagine al giorno per pigliarsi dei buoni voti e si son dunque sistemati, dietro certificato statale, negli uffici comunali.

Da allora, sono l’incarnazione delle migliori pellicole di zombi di George Romero. L’unico momento di loro vitalità è quando con le loro sceme d’imbecillità scopano puzzolenti, scoreggiando tra una botta e un piatto di maccheroni. Allegria!

Mi sa che l’ultimo film che ho visto al cinema è stato Ore 15:17 – Attacco al treno. La storia della mia vita. Sono come Spencer Stone, un coglione mai visto dal quale mai ti aspetteresti una mossa del genere.

Sì, e mi sa che il nuovo film che vedrò al cinema sarà The Mule.

Ma cos’è questo Mary Poppins con Emily Blunt? Diciamocela, non va affatto bene per la parte.

Julie Andrews aveva classe. Questa Blunt invece è solo una strafiga zotica. Ma siatele Sicario.  Dai, questa è una bagascia da viali. Che c’azzecca con un personaggio così tenero da zucchero a velo come quello sul pandoro? Sì, è una mezza pornoattrice tale Emily. Forza, negri, pompatela di “supercalifragilistichespiralidoso” Merita solo di essere sbattuta!

Eh, secondo me, al di là delle belle gambe, questa Blunt, in quanto a Poppins, no, poppe, fa schifo. È piattissima.

Suvvia, vada a lavare i piatti.

Fra le altre cose brutte, son avvenute tragedie incolmabili, lo so.

Compresa la mia. L’unico genio con quasi cinquanta libri all’attivo e il conto in banca che nemmeno quello al semaforo vicino via Prati di Caprara, qui a Bologna. Ho detto tutto. Che vita!

La verità va detta. L’abbiamo preso tutti in culo. Chi più chi meno. Roba che le donne pornostar si sognano.

Sì, loro al massimo avranno preso inculate mille volte.

Io direi che noi ne abbiamo prese molte, molte di più. Loro, fottute così tanto, sono miliardarie.

Noi siamo senza una lira e morti.

Complimenti a questa bella società di puttane.

Buon Natale!

E, mi raccomando, scartiamo i regali.

Quale sarà la sorpresa?

Sì, domani mi faranno una diagnosi di schizofrenia alienante con anomala depressione inchiappettante, portandomi vicino al coma farmacologico e al suicidio scampato per un pelo, e finché la barca va… lasciala andare.

 

– Stefano, ma davvero guardi i porno? Che vergogna!

– Tu invece cosa guardi?

– Io sono alto, alto, altissimo!

– Sì, attento a non sbattere la testa al soffitto. E che ti cada una tegola.

 

Emily Blunt è un’ottima attrice? Mah, a me sembra un’eccezionale leccatrice. La faccia c’è tutta, poi tiene il microfono come fosse quello duro di Siffredi.

Non è una volgarità da demente, la faccia di Emily non mente!

 

di Stefano Falotico

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