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Il mitomane, insomma, il contrario di me


14 Mar

KSM Film Time out of Mind

You’re smart, talented and you know a few things but talent means nothing in this game if you don’t make the right choices, there’s plenty of talented people that never see the light of day anymore, this whole thing takes discipline because it’s one big long shot and if you don’t have the discipline to stay away from the “flyers”, the “gambles”, or whatever else you want to call a stupid move, then one day you will go down it’s inevitable.

Robert De Niro nei panni di Wells, The Score

 

Sì, è così. Puoi avere tutto il talento del mondo ma se non lo canalizzi ti si ritorce contro. Molta gente ha sempre preferito avere una vita serena, e non ha mai pensato molto. Insomma, ha agito d’istinto senza tentennamenti o ripensamenti. Non calcolando mai le conseguenze delle loro scelleratezze e delle loro vili e spregevoli azioni. Probabilmente, son stati più calcolatori, non avevano grosse pretese e si sono adattati a una vita abbastanza normale, anche abbastanza piatta. Priva di sorprese, d’imprevisti, ma tutto sommato serena. Molti fanno così, la maggioranza. Accettano fin da subito le regole del gioco della vita che sono competitive solo all’apparenza, invero acquietano i dubbi, li seppelliscono sotto un mare di bugie e spesso se la raccontano perché, se non se la raccontassero, dovrebbero guardarsi allo specchio e indietro non tornerebbe loro un’immagine gradevole o accettabile.

E così si affonda nel porcile di massa, si viene a scoprire che tutto quello che avevi imparato serve davvero a poco nelle logiche affaristiche del mondo, dove bisogna sempre vendersi, presentare una maschera piacente, compiacente, ruffiana e diplomatica. Tacendo il vero o mentendolo per comodità, per avere maggiori comfort.

Ci sono poi gli illusi. Quelli ignoranti che pensano di conoscere la verità perché fino a quel momento se la sono sempre cavata e grossi guai non li hanno mai passati. Anzi, tutt’altro, più son stati stronzi e più hanno avuto sfacciata fortuna, questione di culo. Al che si son dati ai culi femminili dalla mattina alla sera e se la son goduta da matti, trattando gli altri come fuori di testa. D’altra parte, a che serve guardarsi un film di Paul Schrader se concepisci la vita come un divertimento di balli, bevute e puttan(at)e?

E poi ci sono i mitomani, i contafrottole, quelli che affabulano in continuazione, ingigantiscono gli accaduti più banali, li romanzano, li riempiono di meraviglia, tanto per prendere sempre per fessi il prossimo.

Ci sono quelli che prendono per i fondelli gli impiegatini, perché secondo loro sono metodici, noiosi, privi di creatività, modestamente anonimi. E ci sono quelli che si dichiarano comunisti solo a parole e nel concreto mandano a cagare chiunque appena non la pensa come loro. E rifiutano il confronto.

Poi c’è la pazzia “divertente” di massa. Al che i pornoattori sono i nuovi idoli, gli attori più bravi, non si sa perché, sono anche i più boni, e tutto scorre, fra un’altra partita di calcio e prenderla con filosofia.

Io sono un tipo noioso, credo sia giusto che lo sia.

 

– Ah sa, ho letto alcuni suoi scritti. Non si rammarichi, un giorno potrebbe perfino vincere il Nobel.

– Sì, e me lo metterò a brodo.

– Ma come… stamattina ha detto che è sexy.

– Sì, ma non ho l’indole del puttanazzone.

– E quindi?

– Quindi, vaffanculo.

– Guardi, secondo me il problema è che lei vede la vita in maniera distorta.

– No, no, la vedo sin troppo bene. Se lei abbisogna di un nuovo paio di occhiali, vada da Avanzi, i miei vanno benissimo.

 

 

 

 

di Stefano Falotico

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