Pasqua(le) di Lino Banfi

10 Mar

 
Pasqua è alle “porte”, consigli da “uovo” a ogni Uomo: la società non cambia? Ah no? Allora, anodino” le cambierò i connotati, con tanto di notaio

Prefazione masochistica d’un Uomo non “chiesastico” e che non deve chiedere mai “scusa”, infatti sono “chiuso”

Stamane, su capello ammosciato di sfibrata apatia, abulico uscii dalla macchina, con addosso un giubbotto già non omologato ma sapor “omosessuali” da Crusing pacinesco. Fui provocato ma la provocazione sortì la sorte “malvagia” del mio imbastire un bastimento di bastonate ad appenderli al “chiodo”

Sì, giretto affamato di caffè, in quanto sete della mia fontana giammai tersa, tesissima, nel fegato ribollente, “macchiato freddo” con allattarmi da cane maculato a macchioline opache su pelo rizzo, facilmente irascibile, non domabile e anzi “guinzaglio” alle “briglie sciolte” dei soliti farlocchi imbroglioni.

Dal nulla, “signori” nessuno offesero i miei capelli ma pretesi che si scusassero seduta stante. Le risate continuarono e assestai il mio “assetarmi” delle loro labbra “incappucciate” da Ku Klux Klan del branco, ove il singolo si sente più forte quando la derisione avviene in compagnia, nei pressi della campagna, ove posson nascondere il tuo cadavere, coprendolo  di “schiuma” da “cremosi”… cappucci(ni)…
Eh sì, prima avevamo i forni crematori nazifascistoidi per bruciar vive le anime “ebree”, mai ubriache ai fanatismi sciovinisti della razza “superiore”, oggi abbiamo invece la “tattica” che, con poco tatto, difesa dagli occhiali da Sole, che fan “Terzo Reich” contro ogni “racchia” nelle chiacchiere su bicchierini “a collo” per decapitazioni “caporali” a decollare, è nera di rabbia in “montatura” lenti distorte dell’annerire, appunto, ogni bianco candore, indossando il “montone”.

Non guardo i “gran” premi delle moto, premo immobile.

Al che, un tizio, stempiato su gel “ghiribizzo” di frustrazioni visibili nonostante la “visiera”, sfoga il suo impiegatizio “bersi da bar annoiato e a culo”, dunque tenta un omicidio a vista d’occhio “indiscreto”. Il delinquente… “insospettabile”.

Mi fermo, lo intimo educatamente a smetterla, ma persevera e anzi aumenta la “dose”. Rincara il nostro “caro”.

Nelle sue vicinanze, da me distanti anni Luce, altri due manigoldi “golosi” e accidiosi da capitalisti allo sbeccare chi, come il sottoscritto e qui presente sempre assente, è vulnerabile perché non pecca di cattivo gusto. Eh sì, io bevo bevande liete e dolci, questi gli alcolisti anonimi su “intoccabilità” al reddito pro capite della vita “sana”. Sono dei salutisti… S’ingozzano e poi ti sgozzano se non mangi il loro “bacon”. La tavola “calda” del loro porco al prosciutto. Eh sì, gli ex paninari.
Indossano camicie sfavillanti su sorriso “inamidato”, armato di pregiudizio razziale e ideologico da cibo in scatola della loro corrosiva carnalità “Simmenthal”, la plastica del barattolo mentale a sigillare e chiuderti la bocca nell’inforchettarti sulle loro pa(pi)lle.

Son “tosti” eh?

Quindi, alzo la cresta e chiedo subito spiegazioni:

– Puttaniere, come si permette di “fumarmi” così nella sua Marlboro “a cuoio capelluto?”.
– Sparisci scemo, o ti spariamo-“aspiriamo”.

Bene… entrai nel locale, ordinai, oltre al caffè, la prima pagina “sportiva” con Boateng “rude” fotografato alla “fighissima” Satta Melissa.
Con cautela, tagliai i bordi dell’articolo, pagai l’Euro, “sorvolando” sui pantaloni attillati d’una timida amante delle sue “tettine”, la serva della “cassa” per lo scontrino “fiscale” al suo “(rasso)darla” fra un aperitivo e un “peperino” appena appena di pene “sbronzo”-stronzone, “prestissimo” uscii con nonchalance “profumo provocante” Chanel Preston a “schianto” contro queste pornografie immonde, e attaccai il mostro a lettere cubitali delle sue “cubiste” su cui sbava.

Sono un cubista. Se la gente “normale” non ama le mie astrazioni fantasiose da diverso, non posso “incularlo” in maniera “adatta” al suo “trombar” tutti e tutte, ma “tifare” al Diavolo milanista del suo “militarismo” berlusconiano. Si definisce la “Legge-leggi qua-leggero” del Taglione. Lui le strappa il tanga, io gli strappo le mutande coi denti.

Mi faranno santo?

Non sono cazzi vostri. I vostri sono sempre “duri”. Di mio, preferisco la “sfiga”.

E insisto nella S iniziale di Superman, Clark Kent d’apparenza contro le “panze” di supponenza.

Il notaio prenda nota. Altrimenti, si fa Notte. E, si sa, se la Luna è piena, io le ho “piene” ululanti, quindi mi trasformo nell’Uomo Lupo.

Applauso!

La promozione è meglio della bocciature, ma ogni “ripetente” ha delle bocce come l’“insegnante” Edwige Fenech. Ve lo dice un Uomo “avaro” di “quella”, Vitali Alvaro, qui a voi “offerto” per la veglia di Pasquale… Zagaria, detto “artisticamente” Banfi Lino

Chiamo a raccolta i miei amici.

Direttamente da questo sito, LAMPUR:

“Lei Battaglia, complimenti. Il Mondo è cinico e noi non ci stiamo.
Dobbiamo sfruttare, e far fruttare, la fantasia, se a picco non vogliam colare nelle afasie.
Eh sì, ci tengon al collare queste nostre donne coi collarini. Esigono il maschio da dentatura Colgate ma non sanno neanche coniugare i loro rapporti coniugali. Affastellano solo fra le stalle.

Ecco, Lei ha auto-pubblicato un libro. Sappia che lo comprerò se, attraverso lulu.com, vicendevolmente mi scambierà un segnale di Pace.

E cioè: se vuole che salga alla Destra del Padre, i soldi aiuterebbero a non finire all’Inferno”.

Poi, di stessa analogia, mando a Raimondo i nostri (mappa)mondi:

“Caro mi(a)o Raimondo, Pasqua è vicina e, come ogni Anno, i fan fedelissimi celebreranno l’ascensione mia nelle tante anche mie discese.

Sì, alle donne “scendo” di punteggio, i punti di sutura son innumerevoli, il sudore freddo non si (rac)conta. Ai miei compagni, scende la catena. Infatti, son finiti quasi tutti in carcere solo per aver portato avanti una vita da poveri Cristi.
Incarnai la depressione spogliata di vanità, un falò…
Ma, dopo l’evento, di ovetti, parenti e serpenti, caccia(t)i costoro, gli impostori, dal Paradiso mio Perduto, il signor MiltonAvvocato del Diavolo, ha intenzione di redigere questa nostra perla sul Cinema. Ha ancora giorni di Quaresima per pensare bene a un titolo che possa catturare i nostri apostoli e stupire ogni Maddalena. Si sacrifichi di cervello e le nostre anime se n’allieteranno come la Cena Gioconda di Leonardo.
M’auguro che non sia l’ultima, mancan gli spiccioli da miseria e nobiltà.
Forse, è più figo DiCaprio. Mangia tutti il nostro Leo. Anche Miriam Leone…

Affido infatti a Lei, a te, l’onore e il privilegio dell’accuratezza con la quale saprà, indubbiamente, forse a Gubbio, cittadina limitrofa al Santo di Assisi (che c’assista…, noi tassisti ché la Madonna c’accompagna), optare per un title, appunto, d’effetto miracoloso e resurrezione lirica a nostro moto e a modo Risorgimento, spesso incompreso dai Savonarola coi Savoiardi, ma stavolta spronato e insurrezionale d’amore per l’Arte. Soprattutto per le donne. Speriamo di spuntarle.
I loro spuntini del nostro cotto a puntino…

Che ci spompi(ni)no…, e il Giordano le benedirà.
Il Cinema, già, mannaggia, è una Donna allestita in trame all’origine divina della vita mannara e Maremma maiala!

Infatti, quando vedo il fondoschiena Imax di Catwoman, il Permaflex la sogna flessuoso di corazza da pipistrellone”.

Scarface vi ricorda i “valori”, bugiardi!

Pacino, di De Palma, sapeva… Non si può ridurre l’esistenza a mangiare, bere, dormire e scopare.
Se ci metti pure il lavorare, la frittata è pronta…
Sì, l’altra sera, ho cenato con Michelle Pfeiffer. Adesso, ha qualche ruga, ma “tira” ancora.

– Ciao Michelle, come ti va?
– So sempre miscelare per essere una “donna”.
– Lo so… Posso, cortesemente, baciarti le guance?
– Se lo chiederai, per Piacere, ti sarà “acco(r)dato”.
– So anche “quello”. Ma non so se poi “resisterà”…
– Cosa vorresti dire?
– Vorrei “dartelo” subito, azzardando di più.
– C’è gente al ristorante, moderati.
– No, basta con la pastasciutta e con le verdure, passiamo al “dolce”.
Verrà la “frutta”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Il brigadiere Pasquale Zagaria ama la mamma e la polizia (1974)
  2. Pasqualino Settebellezze (1975)
  3. Rapa Nui (1994)
  4. Un pascolo tranquillo (2011)
  5. Guerra e pace (1956)
  6. Totò cerca pace (1954)
  7. Uccidete la colomba bianca (1989)

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