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Non sopporto Scamarcio, la cricca romana, Claudia Gerini la ricca e i girini di questi romanacci padrini, poco parigini


08 May

vacanze romane locandina

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sì, ho visto John Wick 2.

Riconosco a Chad Stahelski un’indubbia classe elegante nell’aver filmato le scene a Roma in maniera elegantemente adrenalinica. Nonostante qualche banale svolazzo cartolinesco sul Colosseo al tramonto, all’alba, qualche inquadratura turistica al Monumento nazionale a Vittorio Emanuele II, detto comunemente Altare della Patria, qualche lunga ripresa notturna ai fori imperiali, Stahelski è riuscito nel difficile compito di non essere del tutto convenzionale.

Di solito, se non si è Fellini, Roma diventa cinematograficamente lo sfondo per riprese paesaggistiche al motto di… crea i tuoi viaggi su misura con Expedia e risparmia prenotando volo e hotel insieme.

Visto che posto meraviglioso? C’è anche il Papa e forza lupi!

Ah ah.

Col senno di poi, ho sminuito molte opere perfino di Paolo Sorrentino. La grande bellezza non riuscirò mai a capire se sia un capolavoro oppure un film pretenzioso, noioso, logorroico, cucinato per l’Oscar come Miglior Film Straniero puntualmente arrivato come da copione. In ogni senso, copione.

Prendete anche la locandina di Vacanze romane. Quanti luoghi comuni…

E di Fellini lo spettatore medio cosa ricorda, sostanzialmente? Anita Ekberg a poppe mezze fuori nella celeberrima, appunto, scena di lei immersa voluttuosamente nella Fontana di Trevi de La dolce vita?

Sì, Roma è poco adatta al Cinema. Può apparire paradossale, vero? Pensate allo scempio che ha combinato perfino il re di Manhattan, Woody Allen. Girando il suo film peggiore proprio nella nostra capitale, To Rome with Love. Una cagata immonda.

Sì, Woody, quando è nella sua città natale, è un dio. E New York si presta sempre comunque benissimo alla Settima Arte. Che sia Harlem, il Bronx, il sotto-borgo Hell’s Kitchen e via discorrendo, anzi, correndo per I ragazzi della 56ª strada che non mi ricordo ove sia ambientato. È Los Angeles? O un quartiere scalcagnato dei ricordi migliori del grande Coppola? No, Tulsa, Oklahoma.

Arancia meccanica è stato filmato a Londra e nelle campagne circostanti? Mah, non ha ubicazione precisa. Se io esco di casa, qui dalle mie parti, in via Zanardi e filmo in notturna i palazzi adiacenti, secondo me ne viene fuori un pamphlet distopico pure migliore.

Non scherzo, lo farò e capirete che Kubrick era un povero misantropo mezzo idiota.

Sì, tornando invece ad Allen. Oh, cazzo, tutte le altre capitali gli sono venute benissimo. A proposito di Londra, il trittico inglese da lui girato è figo.

Vicky Cristina Barcelona, invece, una stronzata ma ha filmato benissimo la città spagnola seconda solo a Madrid.

Ah, poi con Scarlett e la Cruz vengono delle spagnole con tanto di pen, no, pan di Spagna. E Bardem è un matador.

Comunque, se siete invece tipi timidi alla Owen Wilson e non toreri machi da Prosciutto, prosciutto, e al sesso preferite il surrealismo alla Salvador Dalí, a Parigi di notte vi troverete a sognare ad occhi aperti. Midnight in Paris, appunto, docet.

E anche in questo caso Allen ha filmato la Torre Eiffel e le cattedrali gotiche varie con classe, appunto, francese.

Ah, le strade.

A me piace guidare. Specie di notte quando non c’è un cazzo di nessuno e puoi girovagare come in Taxi Driver, in pura zona Fuori orario. Fermarti a un bar e berti tutta la cameriera con tanto di bionda…

Queste ti mandano in paradiso. Altro che andare ad Amsterdam, vero?

Ma non sopporto una cosa quando guido. Cioè la gente che non rispetta i segnali?

No, quando la strada è libera e trovi davanti a te un impedito che non sa guidare e va ai due all’ora.

Semmai hai fretta, devi andare presto a defecare e urinare, te la stai facendo nelle mutande e questo ti costringe a usare il clacson perché lo mandi subito a cagare in quanto non si toglie dai coglioni.

Ma ciò che non tollero davvero nella vita sono i romani.

Sono la peggiore stirpe. Una massa di ruffiani.

Sabrina Ferilli. L’unica capace di essere la co-protagonista, appunto, di un film da Oscar dopo aver fatto lo spogliarello allo scudetto della MAGGGICA ROMA con tanto di Antonello Venditti a incitare il circo di questi girotondini eccitati dinanzi a tale giunonica Anna Magnani più bona ma molto più povera a livello recitativo.

Un culo magnifico, almeno all’epoca, bellissimo come la Cappella Sistina. Niente da obiettare in merito. Sì, siamo pure obiettivi. Un lato b che non ti serve una Nikon per diventare il fotografo più ricercato sul mercato…

Ma che buzzicona. Che cafona, che ignorantona!

Lei e tutti quei compagni di scuola di Verdone, la compagnia dei ciociari e dei caciaroni, ovvero Massimo Ghini, Nancy Brilli, ovviamente Christian De Sica.

Ecco, John Wick 2.

L’apparizione di Franco Nero ci sta. Franco, seppur invecchiato, ha carisma. Tant’è vero che è sposato a Vanessa Redgrave.

Ma ne vogliamo parlare invece di Claudia Gerini?

È assolutamente imbarazzante.

Sì, dopo Gianni Boncompagni è stata con Verdone.

E vai di raccomandazioni poi a gigolò, no, gogò.

È un’attrice pessima, dunque non è un’attrice.

Poi, rimanga fra di noi, ha delle ottime gambe ma mi è parsa sempre una volgare popolana come la sua Jessica di Viaggi di nozze.

Ma non sarebbe niente a confronto del De Niro pugliese, ovvero Riccardo Scamarcio.

Ricordo che nel 2005 stavo con una tizia a Milano.

E lei andava matta per Riccardo.

Io:

– Mah, pare un vecchio già a quest’età. Senti che roba. Ha la voce impostata da Tiziano Ferro che scopa Valeria Golino.

– Guarda che Riccardo è del ’79 come te. Ed è perfino di due mesi più giovane. Tu sei nato a Settembre, lui a Novembre.

– Appunto.

 

Sì, all’epoca non era ancora uscita Giusy Ferreri, la quale è la versione femminile di Riccardo.

Sì, avete sentito che gola profonda che ha Giusy? Sembra un trans della complanare.

Invece è palermitana.

Una sicula, come i ruoli da mafioso che ora danno a Riccardo.

Sì, in John Wick 2 fa però il camorrista, cioè un Santino di nome e poco di fatto, uno della Sacra corona unita, tremenda organizzazione criminale delle Puglie, appunto, la sua regione d’origine.

Ma la sua carriera, negli ultimi anni, è costellata di personaggi appartenenti a tutta questa mafia, della ’ndrangheta. Che pappone.

Sì, Riccardo è passato dalle commedie per sceme alla Moccia da Tre metri sopra il cielo a Loro…

Se fossi stato in voi, io non avrei mai scherzato contro colui che viene lodato dal Bergoglio ogni domenica.

Il creatore?

No, io.

Ah ah.

E su questo scritto, pari al genio di Michelangelo, me ne sto ora a suonare e cantarmela come Tim Roth de La leggenda del pianista sull’oceano.

Ho detto tutto.

Chi ha orecchie per intendere, intenda.

Chi non mi crede, è ateo?

Una volta mi dissero:

– Ehi, pagliaccio, togliti la maschera.

 

E dire che non avrei mai voluto farlo. L’unico che stimo di Roma è Sergio Leone. Infatti, Clint Eastwood è il mio regista preferito.

Ma soprattutto che ci faccio ancora in questo posto di burini, di mangia-spaghetti, di ultrà, di urlatori, di falsi puritani, in un posto che crede ancora agli iettatori, ai cornetti, un posto di cornuti, di giovani urlatori che ridono sguaiatamente e, se sei giù, ti rispondono… tromba di più?

Sapete che vi dico? Come direbbe appunto il De Sica? Ma perché non ve lo annate a pigliare tutti Inter culo? Cazzo, abbiamo pure gli juventini.

Insomma, spesso si parte in quinta solo per colpa di una cagna, di una lupa. Molto rumore per nulla!

Tragedia shakespeariana è stata ma pure il John Wick che non avreste mai immaginato.

Che cosa? Scamarcio sarà il protagonista del nuovo film di Nanni Moretti?

La nostra strada?

Va bene, addio.

 

di Stefano Falotico

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4 Ottobre, festa del santo patronio San Petronio, ecco il Papa Falotico che balla, egli è il vero reverendo, altro che Marilyn Manson


04 Oct

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Erie Canal

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  Eh sì. Inutile aggiungere altro. Un uomo che danza sulle teste degli insipienti e fertilizza col suo Genius.  

 

 

 

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Il Boss!

 

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Pasqua(le) di Lino Banfi


10 Mar

 
Pasqua è alle “porte”, consigli da “uovo” a ogni Uomo: la società non cambia? Ah no? Allora, anodino” le cambierò i connotati, con tanto di notaio

Prefazione masochistica d’un Uomo non “chiesastico” e che non deve chiedere mai “scusa”, infatti sono “chiuso”

Stamane, su capello ammosciato di sfibrata apatia, abulico uscii dalla macchina, con addosso un giubbotto già non omologato ma sapor “omosessuali” da Crusing pacinesco. Fui provocato ma la provocazione sortì la sorte “malvagia” del mio imbastire un bastimento di bastonate ad appenderli al “chiodo”

Sì, giretto affamato di caffè, in quanto sete della mia fontana giammai tersa, tesissima, nel fegato ribollente, “macchiato freddo” con allattarmi da cane maculato a macchioline opache su pelo rizzo, facilmente irascibile, non domabile e anzi “guinzaglio” alle “briglie sciolte” dei soliti farlocchi imbroglioni.

Dal nulla, “signori” nessuno offesero i miei capelli ma pretesi che si scusassero seduta stante. Le risate continuarono e assestai il mio “assetarmi” delle loro labbra “incappucciate” da Ku Klux Klan del branco, ove il singolo si sente più forte quando la derisione avviene in compagnia, nei pressi della campagna, ove posson nascondere il tuo cadavere, coprendolo  di “schiuma” da “cremosi”… cappucci(ni)…
Eh sì, prima avevamo i forni crematori nazifascistoidi per bruciar vive le anime “ebree”, mai ubriache ai fanatismi sciovinisti della razza “superiore”, oggi abbiamo invece la “tattica” che, con poco tatto, difesa dagli occhiali da Sole, che fan “Terzo Reich” contro ogni “racchia” nelle chiacchiere su bicchierini “a collo” per decapitazioni “caporali” a decollare, è nera di rabbia in “montatura” lenti distorte dell’annerire, appunto, ogni bianco candore, indossando il “montone”.

Non guardo i “gran” premi delle moto, premo immobile.

Al che, un tizio, stempiato su gel “ghiribizzo” di frustrazioni visibili nonostante la “visiera”, sfoga il suo impiegatizio “bersi da bar annoiato e a culo”, dunque tenta un omicidio a vista d’occhio “indiscreto”. Il delinquente… “insospettabile”.

Mi fermo, lo intimo educatamente a smetterla, ma persevera e anzi aumenta la “dose”. Rincara il nostro “caro”.

Nelle sue vicinanze, da me distanti anni Luce, altri due manigoldi “golosi” e accidiosi da capitalisti allo sbeccare chi, come il sottoscritto e qui presente sempre assente, è vulnerabile perché non pecca di cattivo gusto. Eh sì, io bevo bevande liete e dolci, questi gli alcolisti anonimi su “intoccabilità” al reddito pro capite della vita “sana”. Sono dei salutisti… S’ingozzano e poi ti sgozzano se non mangi il loro “bacon”. La tavola “calda” del loro porco al prosciutto. Eh sì, gli ex paninari.
Indossano camicie sfavillanti su sorriso “inamidato”, armato di pregiudizio razziale e ideologico da cibo in scatola della loro corrosiva carnalità “Simmenthal”, la plastica del barattolo mentale a sigillare e chiuderti la bocca nell’inforchettarti sulle loro pa(pi)lle.

Son “tosti” eh?

Quindi, alzo la cresta e chiedo subito spiegazioni:

– Puttaniere, come si permette di “fumarmi” così nella sua Marlboro “a cuoio capelluto?”.
– Sparisci scemo, o ti spariamo-“aspiriamo”.

Bene… entrai nel locale, ordinai, oltre al caffè, la prima pagina “sportiva” con Boateng “rude” fotografato alla “fighissima” Satta Melissa.
Con cautela, tagliai i bordi dell’articolo, pagai l’Euro, “sorvolando” sui pantaloni attillati d’una timida amante delle sue “tettine”, la serva della “cassa” per lo scontrino “fiscale” al suo “(rasso)darla” fra un aperitivo e un “peperino” appena appena di pene “sbronzo”-stronzone, “prestissimo” uscii con nonchalance “profumo provocante” Chanel Preston a “schianto” contro queste pornografie immonde, e attaccai il mostro a lettere cubitali delle sue “cubiste” su cui sbava.

Sono un cubista. Se la gente “normale” non ama le mie astrazioni fantasiose da diverso, non posso “incularlo” in maniera “adatta” al suo “trombar” tutti e tutte, ma “tifare” al Diavolo milanista del suo “militarismo” berlusconiano. Si definisce la “Legge-leggi qua-leggero” del Taglione. Lui le strappa il tanga, io gli strappo le mutande coi denti.

Mi faranno santo?

Non sono cazzi vostri. I vostri sono sempre “duri”. Di mio, preferisco la “sfiga”.

E insisto nella S iniziale di Superman, Clark Kent d’apparenza contro le “panze” di supponenza.

Il notaio prenda nota. Altrimenti, si fa Notte. E, si sa, se la Luna è piena, io le ho “piene” ululanti, quindi mi trasformo nell’Uomo Lupo.

Applauso!

La promozione è meglio della bocciature, ma ogni “ripetente” ha delle bocce come l’“insegnante” Edwige Fenech. Ve lo dice un Uomo “avaro” di “quella”, Vitali Alvaro, qui a voi “offerto” per la veglia di Pasquale… Zagaria, detto “artisticamente” Banfi Lino

Chiamo a raccolta i miei amici.

Direttamente da questo sito, LAMPUR:

“Lei Battaglia, complimenti. Il Mondo è cinico e noi non ci stiamo.
Dobbiamo sfruttare, e far fruttare, la fantasia, se a picco non vogliam colare nelle afasie.
Eh sì, ci tengon al collare queste nostre donne coi collarini. Esigono il maschio da dentatura Colgate ma non sanno neanche coniugare i loro rapporti coniugali. Affastellano solo fra le stalle.

Ecco, Lei ha auto-pubblicato un libro. Sappia che lo comprerò se, attraverso lulu.com, vicendevolmente mi scambierà un segnale di Pace.

E cioè: se vuole che salga alla Destra del Padre, i soldi aiuterebbero a non finire all’Inferno”.

Poi, di stessa analogia, mando a Raimondo i nostri (mappa)mondi:

“Caro mi(a)o Raimondo, Pasqua è vicina e, come ogni Anno, i fan fedelissimi celebreranno l’ascensione mia nelle tante anche mie discese.

Sì, alle donne “scendo” di punteggio, i punti di sutura son innumerevoli, il sudore freddo non si (rac)conta. Ai miei compagni, scende la catena. Infatti, son finiti quasi tutti in carcere solo per aver portato avanti una vita da poveri Cristi.
Incarnai la depressione spogliata di vanità, un falò…
Ma, dopo l’evento, di ovetti, parenti e serpenti, caccia(t)i costoro, gli impostori, dal Paradiso mio Perduto, il signor MiltonAvvocato del Diavolo, ha intenzione di redigere questa nostra perla sul Cinema. Ha ancora giorni di Quaresima per pensare bene a un titolo che possa catturare i nostri apostoli e stupire ogni Maddalena. Si sacrifichi di cervello e le nostre anime se n’allieteranno come la Cena Gioconda di Leonardo.
M’auguro che non sia l’ultima, mancan gli spiccioli da miseria e nobiltà.
Forse, è più figo DiCaprio. Mangia tutti il nostro Leo. Anche Miriam Leone…

Affido infatti a Lei, a te, l’onore e il privilegio dell’accuratezza con la quale saprà, indubbiamente, forse a Gubbio, cittadina limitrofa al Santo di Assisi (che c’assista…, noi tassisti ché la Madonna c’accompagna), optare per un title, appunto, d’effetto miracoloso e resurrezione lirica a nostro moto e a modo Risorgimento, spesso incompreso dai Savonarola coi Savoiardi, ma stavolta spronato e insurrezionale d’amore per l’Arte. Soprattutto per le donne. Speriamo di spuntarle.
I loro spuntini del nostro cotto a puntino…

Che ci spompi(ni)no…, e il Giordano le benedirà.
Il Cinema, già, mannaggia, è una Donna allestita in trame all’origine divina della vita mannara e Maremma maiala!

Infatti, quando vedo il fondoschiena Imax di Catwoman, il Permaflex la sogna flessuoso di corazza da pipistrellone”.

Scarface vi ricorda i “valori”, bugiardi!

Pacino, di De Palma, sapeva… Non si può ridurre l’esistenza a mangiare, bere, dormire e scopare.
Se ci metti pure il lavorare, la frittata è pronta…
Sì, l’altra sera, ho cenato con Michelle Pfeiffer. Adesso, ha qualche ruga, ma “tira” ancora.

– Ciao Michelle, come ti va?
– So sempre miscelare per essere una “donna”.
– Lo so… Posso, cortesemente, baciarti le guance?
– Se lo chiederai, per Piacere, ti sarà “acco(r)dato”.
– So anche “quello”. Ma non so se poi “resisterà”…
– Cosa vorresti dire?
– Vorrei “dartelo” subito, azzardando di più.
– C’è gente al ristorante, moderati.
– No, basta con la pastasciutta e con le verdure, passiamo al “dolce”.
Verrà la “frutta”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Il brigadiere Pasquale Zagaria ama la mamma e la polizia (1974)
  2. Pasqualino Settebellezze (1975)
  3. Rapa Nui (1994)
  4. Un pascolo tranquillo (2011)
  5. Guerra e pace (1956)
  6. Totò cerca pace (1954)
  7. Uccidete la colomba bianca (1989)

Habemus Papam


17 Feb

Lettera a Cuore Aperto del Papam, a volte in panne, Falotico, perso fra la panna montata e i pannolini d’un ospizio che m’aspetta se la finirete d’oziare. Ora cambio dicitura e la dico, porco D.!

Sfogo sincero, che potete saltare se vi arreca disturbo:
Carnevale, pappa reale, i regali Papa, i papponi e ci son sempre più puttane “a tutt’andare”.

Sì, la vita è come l’ascensore. A volte non funziona, e i vicini ti appioppano un cartello, “incazzato” fra i carrelli della spesa, con la scritta: “Ci scusiamo per il momentaneo disagio”, detta anche presa per il tuo “Alt” in attesa dell’ascensione per l’Inferno di luce verde illuminante-sblocca-marchingegno diabolico del mio saliscendi umorale.

Avete voluto l’Italia di bicicletta nell’esser “raggi-anti” da limonate ingiallite? E allora beccatevi il mio Calippo, ghiacciolo che lecco di mio senza esser un lacchè ma in jacket

Le istituzioni italiane sono come Sanremo, un happening annuale d’aperitivi varie-età fra cariatidi per canzonette “carine” e oche per un fascista Fazio in abito da commendator Zampetti

Sì, fratelli della congrega, ricordo i tempi in cui, di “sanapianta”, saltavo fra le rupi di Matera, Sassi miei d’una mente ancor rocciosa che non puoi permeare nonostante sia permaloso.

Psichiatri, addobbati con puttane a “detergerli” nelle salviette alla loro ghiandola salivare, provaron a privarmi del mio genio ma, anziché indebolirlo con sedativi che sputai a sputtanarli, han solo che rafforzato il mio sodo esser colui che non coverà fra le vostre gatte.

Il mio cane ha più aguzzo ingegno di tali mammiferi (f)lauti da pifferai magici a uccider le tope nella burocrazia coi burri del burron’.

Applauso!

Prendo il papillon al balzo, e salgo sul palcoscenico alla Rupert Pupkin, memore del De Niro menefreghista a distruggere le sanità con la sua lingua appetitosa di doppi sensi allusivi al lupo d’occhio beffardo nella Notte da “buffone” anziché da pecorone di retorica eterna “leonina”. Un teatrante della comedy per lo “sbando” fra le sbarre di chi rise della sua “comicità”. Ma, da tali manicomi errori giudiziari dei dati d’ascolto-pascolante allegro-andiam’, risalì la (vari)china e ancor più rosso esibì una “palandrana” di tinta unita da Unità.

La gente, disgustata, urlò “Per carità e oh, Signore mio!”, deturpandolo d’ortaggi coltivati dal loro allevamento di porcile.

Ma ciò mi rende sol che più forte e ostinato a chiuder le lor boccucce, e la mia apertura mentale non si lamenta di “barche che vanno” e andar vostro mostruoso in vacca, ma mandarli a fan…, come sempre fanno, d’affanni, in cul’.

Un mio amico di Facebook viene “seppellito” d’offese perché ebbe solo il coraggio di scagliare la prima pietra, incolpevolmente, sul Papa da dimissione e da messe vetuste del Medioevo più nero oggi ancor di moda nonostante i volti “mascarati” di “candor”.

Vanno solo che massacrati!

(In)consapevole del “danno” provocato “alla leggera”, tanto nessuno darà credito a ciò (non) scritto e mai letto, sarà da chi di “dovere”, continua nell’attacco.

Lo assediano e si barrica nel post-o più protetto al fine d’ergere il profilattico a contraccettivo giusto e “Me lo meno” contro quest’amena umanità di “uomini” ancor indottrinati dai riti cattolici.

Per tutta la settimana, parati di lavor-“avorio” che copre le magagne da magnoni a “imbiancarle” di pezze e “Che gran pezzo…”, si nascondon per poi rito(r)nar canterini, come l’usignolo fra le gambine dopo gli sgambetti, nel Giorno festivo, oggi propiziato d’intera settimana sanremese.

Sanremo, atroce esibizione della medietà più assoluta dell’italiano che canta con la congiuntivite della camomilla alle meningiti e usa i congiuntivi con “assoluzione” a ogni carognata che compie nel gravissimo non capirci un cazzo “decoroso” di tutta, in tutina, inculata del suo “Avanti e volontà, se no datti al volontariato”, sì, un incosciente ch’ammira le cosce delle vallette con la latticina mozzarella del ritornello Grissin Bon-a”

E allora la dico io. Vero, Ratzinger si vergogna degli scandali sessuali, e non ha le palle per mandare al rogo inquisitorio questi vescovi pedofili.

Così, ha assunto il chirurgo di Mickey Rourke, per assumere le sembianze “addolorate” da patibolo “recitativo” d’un tramonto che fu “Capostipite” delle nove settimane e mezzo più fighe Basinger in cui cementò la base del suo trono “durato poco”.

Sì, ora basta.

Volevate me?

E io violento voi, volenti o nolenti, sarete appesi all’albero della mia cuccagna!

Quindi, il cane si fionda da Jim Morrison lucertola e impicca gli idioti, quasi tutta l’Italia in Generale.

I caporali rappresentano l’esigua percentuale d’una maggioranza totale che dà del minorato.

Eh sì, cantavano con Mino Reitano!

Preferisco la mia minchia ai minchioni.
Dato che, anziché mischiarmi agli stronzetti, privilegio un pigiare nell’elevazione di coscienza. Molti “machi”, con le damigiane, adesso voglion spremermi di “Sei come la favole della volpe e l’uva”. Sì, io, alle vulve per un “ramoscello” secchi(o)ne, ammirerò di più la vendemmia di pestaggio con tanto di “spaccarti” alla Van Damme.
Io aro i falsi oro e i falsari, rubo i gioielli di famiglia alle donne che non meritano l’anello ma un anulare e vivo di complanare, abbrustolendo il mio “pene” nel pomodoro da schiacciarti sul naso, mio bugiardone gran maial’.
E stai attento che non t’afferri e ti stiri. Perché poi “tirerà” solo il tuo carro funebre. Il pelo di figa?
Diamoci un “taglio” subito. Faccio un baffo a Jack squartat(t)tore, di mio proprio me ne sbatto, senza star a patire i guai per queste “guaritrici” con arie da infermiera.
Mi tenessero fermo se non vogliono che le “raffreddi” di piazzato rovente. No, non le fotterò lì, proprio le butterò nel cesso, di tir, appunto…, allo sciacquone e alle sciacquette.
Mi chiamano “Lo squalo”. Una provò a squagliarmi. Se l’è squagliata dopo averlo visto “venire” in mille quaglie. Sì, io mai raglio, tu sì. Quindi, impara a guardar ove cammini se ancor vorrai che “voli”.
Avviso importante per i miei amici. Le femmine sono come la cristalleria. Se rompi, scassano e devi scoparle a terra. Dedico una poesia sensuale a una, che replica di “ripicca” per impiccarmi e dar fuoco alla mia erezione.

Perché, perché hai 50 anni? Ne dimostri venti di meno ma, quest’inesorabile differenza d’età, m’induce a esser cauto, a calmare anzi il fuoco che sento sibilare nelle mie vene, ché “sguaierei” il mio corpo per annusare la tua femminilità suprema. Bionda, in gonnella “permalosa” al vento, nera ad avvolgere, impermeabilmente-penetrandomi, gambe amorevoli già di svenimento adulatorio, fra mani a “brancolare” per non ovattare la forza del mio sesso, e ti lustrerei di passeggiate bollenti, osservandoci in un viale di ricordi, smorendo fra gli alberi d’un bosco al pertugio dell’odor selvatico. (T)ssere “retorica” tra le foglie, sfilarti gli slip e intingere il tiepido mio innalzare il calore a scroscio di “lagrima”.

“Ella” risponde che mi piscerebbe in faccia, in quanto, reputandomi un cafone, mi dà della merdaccia.
Eh sì, vai a esser sincero con queste troie ipocrite. Ne rimedierete solo un buon pasto “caldo”.
Ripeto per i miei amici più intimi il messaggio sottostante, che “rinverrete” sopra, e stia solo zitta la mentecatta, d’errata corrige la scoreggerò senza mutande, ma evacuandolo così:
“Non mi pareva d’averti s-fatta in modo indelicato, anzi. Era solo un assaggio, mignotta. T’ho adocchiato l’altra Notte, ne stavi gustando tanti, e a me non va giù che fai schifo al cazzo”.

Il discorso del “Pappa e ciccia”

Dopo lo sfogo dovuto e “dovizioso”, Domizia, amica delle “liquirizie”, ascolterà il mio “goffo”,
non gufate!

Scrivo in orario 18.07 di tale Sabato di Carnevale, ove a Venezia si mascherano in Piazza San Marco mentre i piccioni cagheran in testa a un Johnny Depp di The Tourist.
I turisti devon star accorti, c’è sempre un Christopher Walken per trappole di Cortesie per gli ospiti.
Quindi, inutile miei omosessuali fingervi fighi quando siete già stati inchiappettati come il bisessuale Rupert Everett.
Fra Rupert Dylan Dog, preferisco Catwoman.
Rupert ha sempre avuto fama di sciupa-ossobuchi, eppure ispirò Tiziano Sclavi per la Bonelli.
Infatti, a(n)ni fa, lo fotografarono con Tyra Banks.
Eh sì, la vita è un bordello. Oggi un uccello, domani un altro.
Oggi tocca a te, domani a me mai.
Io tocco eppur di mano morta mi “arrocco” d’allocco. Finto nelle finte e nella fibbia “affabulo” da lupo.
A parte le s(c)emenze, inaspettatamente vengo corteggiato da molte ragazze. Sta “tornando” il corpo mio che si fermò ad Eboli, e non bollì molto. Ah, tante bolle di sapone a bollir in pentola, ma poche “cotte”. Già, mi scottai per “averlo adoperato” d’olio in padella.
Anche in Pannella, identificandomi nei suoi discorsi sull’aletrità da politico contro gli altarini ma poco al(a)to nell’impennarlo.
Sempre arrabbiato, di “penne”, quanto masochista di digiuno della “fame”.
Insomma, un “Gesù mio!”.
Ieri sera, discussi con un mio amico del detto “Sei un povero Cristo da latte alle ginocchia”.
L’aggiunta del “parzialmente scremato” l’ho buttata io in mucca io per rinverdir la valle di lacrime.
E di creme da noi nel formaggio…
Cristo, asserì il mio amico, fu invero un viveur, soltanto che era predestinato alla verginità, quindi, sebbene Mel Gibson gli abbia piazzato le tette della Bellucci, (non) ebbe passion…
Monica sta ora con Cassel, un francese che si crede Robert De Niro.
Tanto che, nel terzo Manuale d’amore, il Bob spronò il vecchietto mai domo, e la mise incinta, con tanto di Giovannino…
Ah, ce n’è da raccontare. Non c’è fretta. Miei fedeli, non abbiate fiducia.
Le elezioni s’appropinquano e Berlusconi sta già pubblicizzando la sua oratoria con prediche da oratorio per poi, di pube, sempre orale ad acchiappar altre chiappettone. Pare che abbia “imbucato” anche Barbara Chiappini, con tanto di “seggio” da scrutinio segreto nel “voto di castità”.
Berlusconi è un cazzon’ e questo si sa. “Identico” al quartiere in lui incarnato di Spinaceto, loculo romano ove va a coglier le innocenti e ingenue quando il frutto non è “maturo” ma per lui già durissima.
Sì, pare che raccolse le “nespole” della Carfagna in tale periferica “zona nera”, malfamato la fiutò e, alla locanda “Tre peti per l’uomo in pectore”, ben di prugna la “espugnò”.
Con tanto di dolce finale, il marzapane per darle “manforte” di raccomandazione dietro “biscottino”.
Costui, deve star solo che rinchiuso ove Napoleone morì.
Mi tengo la mia “isola” da Peter Pan e non mi deve rendere un Uncino. Altrimenti, gli toglieremo anche l’ultima cena e lo spolperemo nella sua testa di rapa, offrendogli il desiderio del condannato a morte: “Una banana in segno di specchio alla sua che ammaestrò le scimmiette, un caco da verbalizzare…, e due mandarini come le sue palle sempre in mezzo a Meloni, pompelmi, Maroni, tromboni, Sgarbi e Brambilla-bambine varie. Sì, si chiama natura morta”.
Sono il Caravaggio.
Avanti coi carri armati!
Se tu sei nato con la camicia, non usare la forza.
A morte!
A parte gli scherzacci. Concluderei così, questo è il Conclave…

Non Morto un Papase ne fa un Nosferatu Batman

Ora, pare che l’ultimo episodio della saga di Nolan sul “pipistrello” non sia piaciuto, anzi abbia scontentato in parecchi. Avevan già apparecchiato, con tanto di nonno sull’apparecchio ma non “sentirono” soddisfazione, terminato il “lutto”.
Quindi, ci sarà un nuovo film, da me diretto e interpretato nelle vesti del Bruce Wayne.
Sarà, posso darvene un’anticipazione, una storia senza senso.
Nel 1995, tal Stefano Falotico era un bel ragazzo, spigliato e brillante, poi fu spogliato da dei polli e stava per esser cucinato.
Quando la tavola del bandito sembrava imbandita per il sacrificio “supremo”, qualcosa accadde.
E caddero tutti giù per terra.
Ora, la trama è ridotta al massimo di me ma, la figuraccia dei figuranti, che poco potevan competere con il sottoscritto, “Il più grande”, non ha eguali nella Storia.
Ho detto tutto.
Anzi: il lavoro nobilita?
Sì, certo. Ma, se vuoi ammazzare uno solo perché sei un pensionato con la panzona piena, può succedere che lavorerai ai forzati. Già, prima del lavoro, c’è la vita.
Ricordatelo.
Fratelli, chi ha orecchie per intendere, intenda.
La serva serve.
Servitù, sono Artù.
E dunque, ivi, narro voi quanto v’inaridiste e di narici non aspirate il profumo della Donna quando Ella, al (cos)petto di me, “sfoglia” il suo corpetto e mi rende corpulento, attenuando le mie aspirazioni da Dalai Lama nel nutrirla di “bacco” prelibato come Dio quando donò a Eva la mela del Peccato, “luciferizzando” per ottenebrarla nel momento in cui abboccò dalla bocca d’un Adamo illuso e severamente punito nel piantonarlo, da piagnone, nella Terra dei “meloni”.

Come Artù, estraendo la spada e infilandolo nella “fessura” di Ginevra, assunsi (altro che Assunzione di farmaci e Immacolata) il “potere” del suo leviatano “elevarlo”, per poi togliersela e far sì che lo tradisse, di prova d’Abramo, al Lancillotto, suo “apostolo” peperino che leccò le sue pere

Artù son io e ne ho viste di “cotte e di crude” in tal nuda realtà. Di prostitute Maddalena che al calar del Sole “ercolizzarono” un alcolista per abbindolarlo dentro la “su(sin)a”.
Di giovinastri tutti stropicciati dietro musica americana che storpiarono “adattandola” alla loro dislessia da “grammar you need”, con le gommine da masticare su “pneumatici” vuoti mentali del fracassarsi dopo una festa un po’ “alticcia”.
Di liceali, figli di cotanta borghesia, davvero “egregia”, già istruirti ad ammansire il gregge delle “pecore” per giochi pseudo adult(er)i d’una perversione precocemente latente, di come se n’allattarono, grondando e “inondando” nel “Dammela e bela-bevitelo” fra “benedette” d’una Domenica menzognera nel din don dan delle campane del parroco e fra boccole d’arricciar di “primo pelo”.
Davvero ragazzi “primizia”, alcuni dei primini, altri proprio dei “primati” da Guinness rossa su ingurgitarsela con tanto di botto petomane sulle ninfomani drogate ed Ecstasy d’estati a Riccione con tamarro a car(ic)o per una bottarella in compagnia d’orge “lodevoli” di 110 in una volta sola su 90-60-90 del “trenta” centimetri.
Ragionieri autocastratisi fra un castrato a Natale e un “alberello” che non è tanto “addobbato” di lucine multicolori, oserei dire “erogenemente” poco incandescenti al groviglio selvatico delle spine senza “rose”.
Psichiatri a cui ho solo dato dei calci “rassodanti” di Pro(teine)Zac taglia suggestione al chimico lor “amputartelo” e, d’occhio per occhio, dente per dente, rubar loro la moglie che fa l’amore Milf più figlia del dottore con le civette sul comò.
ho visto navi da combattimento non abbattermi per mari e per monti, ché scalai l’Everest e salii in vetta al Sinai, scippando i dieci comandamenti e redigendoli a mio modo di “vederla tutta” da a-sceso Illuminato.

1) Non avrai altro idiota al di fuori di me, mia Donna. Gli altri non sono Io.
2) Nomina l’Innominato ed egli ti salverà mia Lucia Mondello. E, da mondina, imparerai la montatona.
3) Ricordati di ficcare anche quando non c’è la festicciola. Puoi rimediarla senza bisogno di bicchierini e piedini da combriccole. Ti daran del briccone, ma godrai d’una gnoccolona, prima o poi.
4) Onora il padre e la madre di Sidney Lumet. L’unico che ha avuto il coraggio di mostrarci il culo di Marisa Tomei, “Sodoma” come avete sempre sognato. Quando vedo un B di tal livello, non ho rispetto per me, e abbaio.
5) Non uccidere ma alle megere servi il “gore”. Nel senso di sangue e non di Verbinski, uno che fumettizza troppo e non affumica.
6) Commetti atti impuri e non te ne vergognare. Altrimenti, se agogni a quella e lei non si toglie per te la gonna, come potresti rimanerci? Almeno, sparati una sega.
7) Non rubare e non regalarle un rubino. Poi, ti chiederà un diamante. Non hai i soldi neanche per la “pompa” di benzina…
Ottovolante) Non dire falsa testimonianza. Sii come Pacino di Scarface, “Io non mento mai, neppure quando dico le bugie”. Uno stronzo che ha i coglioni a differenza delle mummie.
9) Non desiderare la donna d’altri. Scopatela e basta. Quel che importa è che non lo sappia il marito. Se no, saran amari.
10) Non desiderare la “roba” d’altri. Finirai eroinomane.

Lunga vita ad Artù!
E congedo di tal aneddoto.
Un Principe elevò la coscienza per non immiserirsi fra i cretinetti, ma uno stupido volle violentemente ritrascinarlo nella merda dei suoi prosciutti:
– A me stanno antipatici i principi. Quindi, da domani mattina, ti alzi di buon’ora e te lo fai. Altrimenti, la prossima volta che uscirai, troverai il mio cane fuori dalla tua porta a sbranarti.
Il mattino dopo, codesto, sempre destissimo, sveglio moltissimo, morì d’infarto.
Non aveva compreso che la non violenza di Tom Stall, la sua “dolcezza”, era un modo per vivere al di sopra delle frivolezze collettive, pregne e malate di stupri “candidi”, di gente che telefona alla tua ragazza e la minaccia carnalmente perché si allontani da te.
L’orco non aveva previsto che il cane sarebbe stato strangolato dal licantropo. Nessuno può arrestarlo.
E, terrorizzato dall’Uomo lupo, crepò prim’ancora che potesse toccarlo con un dito.

Ora, guardate Nic Cage, passano gli anni ma diventa sempre più un androide. Patisce alopecie androgenetiche, si professa telecinetico e al cinema tutti lo adorano in quanto esemplare della faccia di cazzo dei loro limiti.

Io non ho alcun limite. Son io che (l)imito te e, se non ti va a genio, lo divento di più.
Io do il buon esempio fra le tempie e gli stempiati. Come Cristo ammaestro nel Temp-i-o, e ti fotto anche con piogge di sperma piovigginose di tempesta. Sì, non appestarmi se non vuoi esser (s)pelato.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Re per una notte (1983)
  2. The Score (2001)
  3. Killer Joe (2011)
  4. I cannoni di Navarone (1960)
  5. Papillon (1973)
  6. Il braccio violento della legge (1971)
  7. Insider. Dietro la verità (1999)

Le dimissioni del Papa


12 Feb

Racconto “moral guidance”: il Papa si dimette, i fedeli (ci) rimettono e l’ordine sacerdotale eleggerà Mickey Rourke, cioè me stesso in abiti “monacali” per le donne nel mio “baccano”, evviva Bacco e i colbacchi a “picchiare” Matteo sbeccato da “becchino” che s’è scavato la fossa

Notizie scioccanti e “scoccanti”…

La città è in preda alle convulsioni. La gente, esasperata da un cattivo governo, pare a Paperopoli, e sta rintoccando l’ora in cui gli uomini tenebrosi, dai sotterranei, “vigileranno” per ricreare l’armonia d’un Mondo a soqquadro da un “potere” lestofante, ove il plebiscitario arbitrio di fascisti irriverenti sarà punito severamente nel sedere, con dosi massicce e “impermeabili” per ribaltare questa merdosa filistea massa d’arroganti e allisciare i loro volti bifronti con cornate da bisonti, sì, accecheremo le loro cornee e spargeremo corna alle loro “in-anellanti” borie che crearono solo alienazione, mentre si fottevano le troie, spacciandosi per Achille.

Sindaci corrotti son ancora a piede libero, “incalzando” nella segreta vogliettina, lontana dallo sguardo indiscreto delle mogliettine, per infilarlo “stampante” dentro ogni segretaria pimpante come la grigia Bologna, in codesto dì avvolta da una neve salvifica e biblica, ad “ammanettare” ogni Peccato e liberarlo dalla coltre d’una ibernazione siberiana. Sì, in Siberia germogliano alberi secolari, querce solide come il titan-i-o degli armadi russi, nella libertà amatoria per la quale ogni Uomo ha più matriosche di vodke e non un’oca-vacca fidanzata a “imbambolarlo” dietro le regolucce perbeniste del moralismo cristiano.

Il cattolicesimo ha mietuto solo vittime e qui, in Italia, “patria” del mandolino e dei culetti “sviolinanti”, il gregge s’è impecorito, bevendosi tutto il “latte idrofilo” di quest’ovattarne le coscienze, spremendole anche del più sacro e naturale istinto, e cioè la suzione da tette materne per madornali, vivaddio, sacrosante erezioni a montarle come tori.

Nuova elezione in corso, intitolata “Rinnovamento futurista”.

Per quanto sopporteremo quest’ipocrisia latente, sì, ove tutti fingono (soprattutto il gentil sesso frigido) d’allettarsene in letti s-fatti e invero sanguinosissimi di violenze subliminali e ricatti subdoli? No, non se ne può più dei poppanti.

L’Italia ha rotto le palle a chiunque, in particolar mo-n-do a noi che ne siam nati ma, “degenerati”-rigenerandoci dopo tanti esperimenti “igienici”, ci stiam rivoltando…, anche dalla tomba dissepolta da quando fummo trattati da polli solo perché non maiali come gli altri che “spruzzavan” dalle “ampolle”. Vollero castigare pure le nostre polluzioni e, appena accennammo a ribellarci, tentarono perfino di spillarci i soldi al fine d’etichettarci e ficcarci nel laboratorio dei lavaggi mentali su castrazioni chimiche.

Urge un urlo! Alzate la voce, pigliate le asce dalla cantina bunker, ingozzatevi di birra tedesca ma non nazista, benedite il crociato vostro Spirito guerriero in-affondabile e “innaffiate” le membra di questi “membri” a noi odiosi, sgozzandoli alla radice d’ogni più vetusta, intollerabile oramai certezza annacquata.

Siamo coraggiosi in mezzo a questi quaquaraqua, e li sbraneremo come dei protestanti puritani, sì, come i quaccheri, al servizio di me, Fox George di fuoco alla Clint Eastwood. Io mi estranio, e sono straniero senza nome.

Quando la Luce spuntò, tutto ciò che non era toccato da essa mi apparve come tenebre, morte, tentazione, realtà peccaminosa e priva di Dio: la Luce rendeva tutto manifesto e visibile.

Tali le “mie” testuali parole contro gli oppressivi testi(coli) stolti delle bibbiette del cazzo.

In codesti libri, che io venderei alla bancarella dell’“usato in lavatrice”, non troverete certezze appaganti ma solo la scorciatoia “sana e giusta” per ricevere le paghe mensili.
Intese sia come tredicesima sia come “Speriamo di far tredici per arrivare a fine mese”. Fottuti illusi!

Lo so, rubate per stare dove state, impostori! Delinquenti a capo di “stato”, tenete la plebe nell’ignoranza “regalando” loro programmini televisivi ove “regali” mignotte fan a gara per il pene di chi meglio si guadagna la “pagnotta”.

Vergogna! Ripristiniamo le gogne, questi “colletti bianchi”, che tanto voglion spiccare, piluccare e picconarci, saranno solo che decollati e di Rivoluzione francese “impiccati”.

A che cos’è servita quella industriale? A produrre capitalismo inutile e “dilettevole”, che noi decapiteremo!

No, noi non vogliamo “capire” come ci s’adatta, il troppo stroppia, Stop!

Fra queste voci senza dignità, resuscitiamo il grande Stoppa Paolo! Doppiatore e attor coi fiocconi!

Miracolo a MilanoRocco e i suoi fratelli su tutti!

Tutti per uno, tutti moschettieri per un moto mazziniano da giovine viva l’Italia in ogni Gattopardo contro i monarca!

Ammazziamoli!

Ratzinger si dimette e lascerà il pontificato nell’ultimo Giorno, non bisestile, di questo 2013!

E fa benissimo! Ne ha piene dei lanzichenecchi e di tutte le checche a cui predica di chicche che ascoltan un tanto al chilo, dette perle ai porci. Chi ha orecchie per intendere, intenda, ma loro “lo tendono” e basta(rdi).

Tanto, da Roma in poi, continueranno a intingere la manina durante “quello” del Signore, a spacciarsi per signori fino a Mezzanotte e, dal Lunedì al festivo, a lavoricchiare per le avventurelle “sgranocchianti” del Sabatuccio a una ciuc(ci)a sabbatica. Un Tempo, “facevan” di peggio: sognavano le cosce della tennista Gabriela Sabatini e di GoliaGabriella.

Sì, si sgolavano per quelle minigonne!

Mi ricordate Davide, il gigante invero rimpicciolito da un “nano” che glielò ficco nel “paraocchi”.
Forse era Polifemo, comunque sia son Omero! Somari!

Sodoma e Gomorra, evviva Babele, che cosa balbetti?
Ebete!
Verrai solo che sodomizzato. Te la do io la “Lemonsoda”. Volevi sbaciucchiarmi di “carezze?”.
Prenditi questo “frizzante!”.

Io son rizzo, tu sei storpio! Non stropicciarti a rigirare la frittata!

Ed ecco che, nel casino generale dei “militari”, giunge a voi Mickey Rourke dei tempi andati e miracolosamente a bombardarvi.

Egli è tonitruante! Incazzato bestiale!

Orsù, fedeli!

Siate orsi, spaccate le ossa a questi “pesciolini!”.

Per finire questa “bolla”, ci concentreremo su Matteo, non l’apostolo evangelista, bensì un idiota solipsista che voleva divertirsi, di sadismo, contro “Gesù”.

Ma azzardò troppo, e sarà presto azzannato dal Diavolo in persona.

E impalato col simbolo dell’Angelo alato. Chi volevi trattare d’agnellino?

E perché mai avverrà questo?

Ora, Giacomo, l’altro apostolo, compres(s)e… il patimento del Principe “Cristo” e gli lanciò dei segnali di “fumo”:

– Non sarà Giuda a tradirti, mio fratello “di sangue”, ma proprio Caino, che ti vuole assassinare come Abele.

– Perché?

– Vedi, sei un Principe e, come tutti i nobili nell’anima, vivi al di fuori d’ogni maschera sociale.
Puoi permetterti di non farti inghiottire dalla nostra “realtà” di pettegolezzi e frivole carognate quotidiane, e non sei costretto a prostituire il tuo Cuore. Questo tuo atteggiamento, valoroso e superomistico, a Caino/Matteo, tanto “carino”, che pensa solo al suo “fringuello” nelle “fighelle” e a come pararselo, dà molto, assai fastidio. Così tanto che, se prima eri vulnerabile per la tua “nudità”, tanto che cadesti in depressione, dopo che risorgesti, ottimamente in forma, gli da(v)i ancora più noia e odio. Quindi, allestirà un’ultima cena per poi ributtarti nella Crucis del calvario.
Dammi retta, lascialo stare subito e vivi la tua vita da Re.

– Invece, io voglio andare a fondo in questa storia dell’orrore, sai mio Giacomo?

– Allora, t’ammazzerà!

– Sei sicuro che Matteo avesse previsto ulteriori sviluppi delle vicen-d-e-volezze di sua tavolozza sozza?
Non gli s’è acceso un barlume di lucidità?

– Che cosa vorresti dire?

– Che giunti a questo atto del Vangelo, il suo uccello s-parlante è morto.

– Spiegati meglio.

– Vedi, il nostro Matteo ha due possibilità: o si costituisce, dunque finirà nel manicomio giudiziario, oppure, se non vuole soffrire come un animale, gli consigliamo un suicidio rapido e indolore.

– Porco di quel…

– Bravo…

– Fermati un istante. No, no, chiariscimi.

– Bene, chiariamo Matteo dall’afflizione. Domani, oggi, è Martedì grasso, e precede la Quaresima.
C’è sempre un Venerdì “santo” prima dell’ascensione, stavolta non di Cristo, ma discesa infernale del mostro.

Ecco, Venerdì verrà interrogato uno degli “apostoli”.

Matteo ha, adesso, qualche “attestato” ad avallare le sue accuse?

– No, tutte le prove sono a suo sfavore.

– Già. E, come dice il detto mio, quando la probatoria è inconfutabile e acclarata di ragioni, l’idiota sarà spremuto e poi, tanto “provetto” nel dar del poveretto al Maestro, finirà un tantino “provato”.
E non gli basteranno tutti i denari d’altro s-freg-i-are.

– Oh Madonna!

– Non bestemmiare Giacomo.

Perché l’onnipotente potrebbe non perdonarti.

Sai, ogni creatura divina tenuta in “ostaggio” da chi non è saggio ma scem(pi)o, si rivelerà ammonitoria.

Visto che pregava, costui, per sbattersi anche quelle che la Domenica vanno a messa, pensando di sbattere… l’Altissimo a sua immagine e somiglianza delirante d’aberrazioni, gli concederemo, sin al suo judge(de)ment daydevastante, qualche lancetta dell’orologio a “onore” della Maddalena che, materialista, incarna. Poi, scatteranno i minuti contati. E verrà putrefatto!

Al che, un giudice inappellabile di “marziale”, alza la mano e picchia il martello, chiedendomi:

– Signore, che senso ha questa parabola?

– Questa parabola è catartica. Perché ogni criminale, se è vero che esiste la Giustizia, viene eternamente, anche “a scoppio ritardato”, scoperto.

– Mi sembrano parole degne del Signore. Lunga vita e Alleluja.

Il verdetto è stato decretato: “Matteo sarà cremato nel crematorio e poi le sue ceneri saran divorate in carcere”.

– Giudice, mi sembra la scelta più salomonica. Matteo merita solo la salamoia.

– Sì, un salame così è solo da macellare.

Ora, alla facciaccia di Matteo, lo schifoso, godiamocela ché, presto in cella, “lui” urlerà alla sbarra.

Non tanto di “cioccolato”. “Lo” vedo più “fondente” di mandingo…

Fine del racconto.

Scambiatevi un segno di Pace.

 

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Nella valle di Elah (2007)
  2. Il Vangelo secondo Matteo (1964)
  3. Angeli e demoni (2009)
  4. I dieci comandamenti (1956)
  5. Ben Hur (1959)
  6. Il Papa del Greenwich Village (1984)
  7. Habemus Papam (2011)

Habemus Papam Bob…


01 Oct

 

   Il Bob sa… e “predica”, altro che Moretti Nanni.

Il prete, Uomo tenebroso quanto taumaturgico al “Traumatologico” fra i lebbrosi, e un po’ ambiguo fra bilingue “labbra”


26 Jun

 

Mi specchio, il sorrisetto è “incollato” al Pennywise, l’occhietto adocchia e i miei denti sgranocchiano, fra labbra “giogate” di leccate “al limoncello” e quel che fa rima che, in mezzo alle gambe, moscio e poi “pompante”, s’allatta e allieta i poppanti, “ritmandolo”

La mia nomea è “altissima”, tonitruante. Appena compaio io, le signore alzan la gonna in segno di “penevolenza” e “Lui”, nel boschetto cespuglioso, s’impenna ad appannaggio delle più belle da “impannare”.
Gli uomini nutrono un’invidia “aberrante” e mi gettano ortaggi, oltraggiando il mio pudore così esibito, perché son “biliosi” e giocan a biglie senza la meraviglia della “briglia sciolta”, imbizzarrita d’un nitrito ben “irto”, da erectus quale è l’Uomo più sapiens quando si congiunge di mens sana in corpore sano.
Sì, Governale c’insegnò che il potere materialistico, la ricchezza, è effimero, ma poi il “sesso” di questa locuzione latina, a uso e “costume” dei sapienti, fu confutato e si “alzò”, edonisticamente, “a puttane”, come si suol dire e “fare” sovente quando il cervello vien tributato d'”attributi” per accalappiar, di cerbottane, la “bottana” borghese.

Dicesi “bottana borghese”, la donna “altolocata” sempre propensa a essere “toccata”, pi(lu)ccante di moine e smorfie per indebolire il “fragile” e ammiccare chi “la” rafforzerà nella villa al mare.
Di bottane è pieno il Mondo, “guardatevelo” e statevene alla larga. Lo so, attrae con fascino ammaliante, ma poi te “lo” prende solo per giochini “inculanti”.
In poche parole, detta alla “bona“, quale comunque, sia “chiara”, è, spreme il tuo “frutteto”, ti sfrutta e ti lascia alla frutta.
Perché sì, con te s’è “spossata”, ma poi si sposerà uno più “posato” perché, di posate, possa apparecchiare senza lavorare, e dunque “smaltarsela” di “pomate”.
La famosa “argenteria” lucidata…

Babbeucci, sono su questo Mondo da circa 33 anni, l’età del Cristo, io predico in quanto non sono predictable ma vero, senza retoriche e oche per “apprendistati” ed “Esame di Stato”.

Il “mio”, infatti, è equino ma anche equidistante, un po’ qua e un po’ chissà.
Dunque “equivoco…”.

La messa è finita, e ora Berta fila…

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Il cielo è sempre più blu (1996)
  2.  La messa è finita (1985)
  3.  Habemus Papam (2011)

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