Archive for January, 2016

La questione De Niro, che si butterebbe via, sta affascinando ogni Post, anzi, Il Post


22 Jan
NEW YORK, NY - NOVEMBER 30: Actor Robert De Niro speaks onstage at the 25th IFP Gotham Independent Film Awards co-sponsored by FIJI Water at Cipriani, Wall Street on November 30, 2015 in New York City.  (Photo by Larry Busacca/Getty Images for IFP)

NEW YORK, NY – NOVEMBER 30: Actor Robert De Niro speaks onstage at the 25th IFP Gotham Independent Film Awards co-sponsored by FIJI Water at Cipriani, Wall Street on November 30, 2015 in New York City. (Photo by Larry Busacca/Getty Images for IFP)

Leggiamo appunto, e prendiamo appunti (da) qui.

Una giornalista ha provato a rispondere a una domanda che si fanno molti appassionati di cinema: perché un attore leggendario fa ormai solo film brutti?

Negli ultimi anni diversi critici cinematografici ed esperti di cinema hanno provato a chiedersi cosa sia successo a Robert De Niro, 72enne leggendario attore americano celebre per i suoi ruoli, tra gli altri, in Taxi Driver, C’era una volta in America e Toro scatenato degli anni Settanta e Ottanta, ma che negli ultimi anni sembra aver recitato quasi soltanto in film mediocri con ruoli altrettanto mediocri. In un lungo articolo pubblicato su BuzzFeed, la giornalista Anne Helen Petersen ha preso in considerazione le principali critiche che vengono rivolte a De Niro dai suoi estimatori della prima ora e ha provato a dare qualche risposta su cosa sia successo a un attore la cui immagina pubblica è oggi in bilico tra quella di “grande attore” e quella di “grande attore che ha già dato il meglio di sé”.

Dal 2011 al 2015 De Niro ha recitato in 15 film. Uno solo di questi è stato un successo di pubblico e di critica: Il lato positivo, in cui recitava la parte del padre di Bradley Cooper, con cui ha ottenuto anche una nomination all’Oscar per il miglior attore non protagonista. Escludendo qualche altro film di buon successo commerciale – The Intern, Last Vegas – il resto dei film in cui De Niro ha recitato in questi anni sono tutti piuttosto dimenticabili, e hanno avuto scarsissimo successo. Petersen fa l’esempio di Motel – un film del 2014 in cui De Niro recita la parte di un boss mafioso – che ha incassato appena 56mila dollari nei cinema di tutto il mondo e ha avuto un’unica recensione positiva sui giornali, oppure di Killing Season, un thriller con John Travolta che ha ottenuto recensioni ancora peggiori e incassato meno di Motel negli Stati Uniti (i dati sulle proiezioni all’estero non sono disponibili).

Nelle varie classifiche dei peggiori film di De Niro pubblicate online, vengono citati spesso anche Disastro a Hollywood, una commedia satirica mal riuscita del 2008; Red Lights, un thriller fantascientifico del 2012, e l’intera serie incentrata sulla famiglia Fockers (quella di Ti presento i miei).

Petersen fa notare che il fatto che ultimamente De Niro faccia solo film “leggeri” sia ormai dato per scontato, tanto che persino la campagna promozionale per il suo nuovo film – Dirty Grandpa: una commedia che parla di sesso, con Zac Efron – ci scherza su.

Petersen non è la prima a fare una riflessione sugli ultimi film di De Niro. Negli anni scorsi il critico cinematografico del Guardian ha intitolato un articolo “Robert De Niro continua a fare film pessimi”, e più di recente la critica del Los Angeles Times Betsy Sharkey ha indicato De Niro come esempio di attore la cui carriera sta invecchiando “male”. Petersen fa notare che la parabola di De Niro è stata paragonata a quella di Nicolas Cage o Liam Neeson, accusati di fare ormai quasi solo film brutti. Una prima spiegazione che si dà Petersen è che De Niro non ha iniziato a fare film poco apprezzati e di scarso successo solo negli ultimi anni. Scrive Petersen:

Alcuni fanno risalire l’inizio della “caduta” di De Niro al 2000, cioè a quando uscì “Ti presento i miei” e “Le avventure di “Rocky e Bullwinkle”. Ma già negli anni precedenti aveva fatto brutti film: “Amanti, primedonne” (1992), “Frankenstein di Mary Shelley” (1994, e fu un flop nonostante una grossa produzione), “Jacknife – Jack il coltello” (1989), “Angel Heart – Ascensore per l’inferno” (1987), “Innamorarsi” (1984), “Indiziato di reato” (1991). Persino “Re per una notte”, ora considerato un classico della sua collaborazione con Martin Scorsese, ottenne a stento 2,5 milioni di dollari di incassi e recensioni divise.

Petersen sottolinea inoltre che alcuni dei film più criticati di De Niro non si possono definire “brutti”, ma solo venuti male:

C’è una caratteristica comune nei cosiddetti “passi falsi” della sua carriera. Ingredienti giusti, una ricetta convincente, e un piatto insipido. Un regista che hai ammirato, attori con cui hai già lavorato, una sceneggiatura notevole. Risultato: film che suonano bene, ma che in realtà vengono male. Si può osservare nei flop più recenti di De Niro: “Disastro a Hollywood” per esempio, uscito nel 2008, aveva alla regia Barry Levinson (quello di “Rain Man”), e come protagonisti Sean Penn, Robin Wright, Catherine Keener e Stanley Tucci. La sceneggiatura era tratta da un’autobiografia di successo di un produttore di Hollywood. Ha ottenuto 6,7 milioni di dollari di incassi, la maggior parte fuori dagli Stati Uniti.

E poi ci sono anche i film brutti, certo: Petersen però critica il fatto che a un attore anziano venga consigliato di imitare altri colleghi anziani che hanno già smesso di recitare, e cioè di fatto imposto di «lasciare il proprio lavoro, e permettere che siano gli altri a pensare ciò che ritengono giusto di te e del tuo lavoro». De Niro stesso, fra l’altro, ha detto in una intervista data al Wall Street Journal nel 2012 che «il tempo è prezioso. Devo fare tutti i film che voglio fare», sottintendendo che nessuno lo sta obbligando a lavorare. Conclude Petersen:

«Prendersela per le scelte di carriera di un attore non conoscendo le ragioni delle sue scelte, in ultima istanza, dice di più sulla fragilità dei nostri gusti – e, per estensione, sul nostro pensiero – e descrive l’importanza che attribuiamo alla reputazione di un attore famoso. Forse “mi piace un sacco Robert De Niro” non esprime più la stessa virilità di quando veniva detto trent’anni fa. Ma “odio quello che Robert De Niro ha fatto alla sua carriera” mostra solo quel tipo di intransigenza che accompagna i peggiori gusti. Farsi piacere De Niro nel 2016 significa fregarsene di quello che la gente pensa di te e dei tuoi gusti. Cosa che De Niro, grandiosamente, ha deciso di fare in prima persona».

 

Dirty Granda secondo The Wrap e Awards Circuit


22 Jan

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Awards Circuit

 

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The Wrap

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Nonno scatenato (Dirty Grandpa) è stato stroncato a man bassa, essendo bassissimo eppur durissimo, ah ah ah!


22 Jan

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De Niro, pork…Misery”… “non deve morire, allor che sia “insozzato” da “Nonno scatenato

Ebbene, oggi, 22 Gennaio, cioè 22nd January di tal 2016 infreddolito, quasi “in Febbraio”, De Niro e il “suo” Dirty Grandpa è/son stato/i massacrato/i.

Critiche “piovigginose”, scese a catene(lle) per imprigionarlo a ch’inneggia che si ritiri. Invece, lui, barbuto e pronto per The Comedian, da girarsi fra poche settimane, persevera “intelligentemente” a “smantellare” la sua carriera, offrendosi “full frontal” in tutto il suo nudo “splendore” con tanto di pene… esposto/e (ma fa pena!) in questo da noi, appunto, ribattezzato Nonno scatenato. “In memoria” dell’Oscar che fu scorsesiano e adesso Dan-mazeriano. Ché, inizialmente, tal film(accio) doveva, in modus più “filologico”, intitolarsi proprio Nonno zozzone, sì, guardone, gigione, cagone, “schifoso”, impudico, oramai in vacca, voglioso, capriccioso, “rizzo” e brizzolato”, volente o nolente laPlaza delle sue (mal)sane perversioni da old man sui “viali” della monta…

Di questo film, ancor prima che uscisse, De Niro s’è stra-vergognato, tanto che è stata annullata laPremiere americana, non si è sottoposto a nessuna intervista ufficiale e sbarcherà forse solo a Londra, lontano dal puritanesimo degli USA, stato/i così puttaneschi da poi moralizzare con tanta ipocrisia, perché definiscono il film una mostruosità che non ha il coraggio di esserlo “fino in fondo”. Insomma, un film senza capo ma di “cazzo(ne)” né coda di Aubrey, che gli fa “codino”, un film di pisello, montato “a culo”, oltraggioso, raunch, dove De Niro parla come uno sboccato cowboy e sogna una cowgirl di horse cock, bestiale, che non fa ridere nessuno ma fa (rim)piangere il De Niro che fu. Cari cocchi alla Efron! Zac, e De Niro “tira” fuori “quello” che non ti aspetti.

De Niro, infatti, “in fallo” di un film (in)guardabile, se ne fotte e ha già pronto il seriosissimo The Wizard of Lies, egli “la” tocca perché sarà Ray Arcel in Hands of Stone, mani di pietra, e lo vedremo inThe Irishman?

De Niro accetta tutto, “la prende” così come “lei viene”, ci dà, si dà, son dollari, son “affari (s)porc(h)i”.

Ma a me De Niro piace anche rincoglionito, con l’accenno robusto d’una pancia pasciuta eppur non grassa/o che cola, a picco, a tacchi a spillo, en travesti.

 

Dite quel che volete, basta che la diate.

De Niro, per riprendersi dalla botta(na), deve “sudarsela”. Adesso!

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di Stefano Falotico

Zac Efron’s “Bonding” Experience with Robert De Niro – Jimmy Kimmel Live


22 Jan

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Acting lesson: De Niro insegna a Zac Efron che preparare un sandwich buono è come recitare alla grande


20 Jan

Leslie Mann confermata per The Comedian al posto di Jennifer Aniston


20 Jan

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Stando a quanto riportato da “Deadline”, Leslie Mann ha sostituito Jennifer Aniston in The Comedian di Taylor Hackford con Robert De Niro.

Il nome di Leslie Mann, invero, forse non dirà molto alla maggior parte di noi, spettatori italiani, ma in America è invece abbastanza famosa e ha preso parte, nonostante la giovane età (classe 1972), a numerosi show statunitensi e soprattutto a commedie ilari, spassose e fresche, come 40 anni vergine con Steve Carell, 17 Again – Ritorno al liceo con Zac Efron, oppure, fra le altre, Come ti rovino le vacanze.

Subentra dunque al posto di Jennifer Aniston, che all’ultimo minuto ha dato forfait per ragioni che non sono state però rivelate.

The Comedian, le cui riprese cominceranno fra poche settimane fra New York e la Florida, è un “passion project” di De Niro, come si dice “in gergo”, cioè uno di quei progetti che l’attore da tempo sognava d’interpretare ma, per altri impegni lavorativi e ragioni finanziarie, non riusciva mai a veder la luce. Produttore dell’opera sarà Art Linson, col quale De Niro ha già collaborato in pellicole importanti come Gli intoccabiliNon siamo angeliVoglia di ricominciareHeat – La sfida e Disastro a Hollywood.

Proprio, inoltre, come per Disastro a Hollywood, di The Comedian, Linson sarà anche sceneggiatore assieme al comico Jeffrey Ross, Richard LaGravenese e Lewis Friedman.

A dirigerlo, invece, come detto sopra, sarà Taylor Hackford, acclamato regista di film come L’ultima eclissiL’avvocato del diavolo e Ray. Anche in questo caso, c’è da notare, come lo stesso “casting” del regista sia stato travagliato. Inizialmente, si era pensato a Martin Scorsese (la trama, come leggeremo dopo, assomiglia per certi versi a quello che potremmo definire un sequel “ideale” di Re per una notte), quindi era stato designato Sean Penn (amico di Linson, che gli finanziò Into the Wild), infine Mike Newell. Ma a spuntarla definitivamente è stato appunto Hackford.

The Comedian vedrà De Niro nei panni di un “comico-intrattenitore”, Jackie Burke, sul viale del tramonto, paragonato a Don Rickles, che viene obbligato ai servizi sociali dopo aver preso a “microfonate” un povero spettatore. Durante un matrimonio, del quale è uno degli invitati, conoscerà come per magia Harmony (Leslie Mann) e fra i due scatterà subito, nonostante la differenza anagrafica, la scintilla e un fortissimo feeling sentimentale, che ridarà la carica a Jackie per tornare grande e famoso come una volta. Ma soprattutto gli ridonerà la speranza in sé stesso che aveva perduto.

 

di Stefano Falotico

Dirty Grandpa, two esclusive posters from Joblo


19 Jan


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Joy – Recensione da Newscinema.it, enorme film!


18 Jan

E andiamo con Joy!

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Formula che vince non si cambia. Questo è il motto di David O. Russell che, dopo lo straordinario successo de Il lato positivo, costruisce i suoi film rispettando fedelmente i punti fondamentali dell’adattamento dell’opera diMatthew Quick. Tornano infatti una storia sui generis, un cast d’eccezione guidato da Jennifer Lawrence e composto da Bradley Cooper, Robert De Niro, Virginia Madsen e Isabella Rossellini e un’America che profuma di soap-opera; punti di forza che, indiscutibilmente, rendono Joy uno dei film più apprezzati e criticati dell’anno. Il motivo è David O’ Russell, uno dei pochissimi autori ad aver trovato la strategia per costruire il perfetto “film da Oscar”. Quello che si può criticare a Joy è infatti la furbizia che lo contraddistingue perché pochi film possono permettersi di annoverare tanti aspetti vincenti tutti insieme. Partendo dalla trama, semplice e accattivante, Joyincuriosisce lo spettatore raccontando la storia di Joy Mangano (Jennifer Lawrence), una brillante mamma single costretta a reprimere il suo talento creativo per badare a due figli, un marito pigro, un padre egoista e una madre con problemi di dipendenza da tv. L’unica che crede in lei è la nonna che, sin da bambina, la incoraggia a realizzare i suoi sogni. Ma la strada per il successo è lunga e, perfino una invenzione rivoluzionaria come quella del mocio auto-strizzante, può fallire se la tua famiglia non crede in te e le società rivali cercano di rubarti l’idea.

Caratterizzata da un’atmosfera sognante, una colonna sonora divertente e tanti personaggi grotteschi, Joy è una fiaba moderna che racconta una storia straordinaria in un modo tutt’altro che ordinario. Lo humour nero e il cinema dell’assurdo sono infatti le chiavi di lettura scelte da O. Russell per costruire un biopic originale che abbandona la linearità del racconto in nome di una messa in scena che va aldilà della realtà. Il regista di Three Kings, permettendo allo spettatore di perdersi nei bizzarri sogni di Joy, trasforma la vita della protagonista nella soap-opera preferita di sua madre; una situazione costrittiva e opprimente che si scontra con l’ottimismo di Joy, uno degli esempi più interessanti di girl-power degli ultimi venti anni. Inoltre O’Russell, uno dei registi più abili nel rappresentare l’American Way of Life, costruisce nelle interpretazioni, nella gestione degli spazi (tra le sequenze più riuscite c’è il lungo piano sequenza che catapulta Joy sul palcoscenico di una televendita) e nelle scenografie un vero e proprio capolavoro che strizza più volte l’occhio al teatro. E non è tutto. Le straordinarie Virginia Madsen eIsabella Rossellini, nei loro personaggi sui generis, rubano la scena a Jennifer Lawrence che si limita qui ad una interpretazione buona ma che non lascia il segno. Invece il ritmo, l’ironia e le emozioni di questa furba ma efficace opera di O’Russell rendono Joy il tributo perfetto a una donna che ha fatto del coraggio l’arma per diventare una delle imprenditrici più potenti degli Stati Uniti.

 

di Carlo Andriani

The Full List of Critics Choice Awards Winners


18 Jan

MOVIES

BEST PICTURE
The Big Short
Bridge of Spies
Brooklyn
Carol
Mad Max: Fury Road
The Martian
The Revenant
Room
Sicario
Spotlight **Winner**
Star Wars: The Force Awakens (added 12/22)

BEST ACTOR
Bryan Cranston – Trumbo
Matt Damon – The Martian
Johnny Depp – Black Mass
Leonardo DiCaprio – The Revenant **Winner**
Michael Fassbender – Steve Jobs
Eddie Redmayne – The Danish Girl

BEST ACTRESS
Cate Blanchett – Carol
Brie Larson – Room **Winner**
Jennifer Lawrence – Joy
Charlotte Rampling – 45 Years
Saoirse Ronan – Brooklyn
Charlize Theron – Mad Max: Fury Road

BEST SUPPORTING ACTOR
Paul Dano – Love & Mercy
Tom Hardy – The Revenant
Mark Ruffalo – Spotlight
Mark Rylance – Bridge of Spies
Michael Shannon – 99 Homes
Sylvester Stallone – Creed **Winner**

BEST SUPPORTING ACTRESS
Jennifer Jason Leigh – The Hateful Eight
Rooney Mara – Carol
Rachel McAdams – Spotlight
Helen Mirren – Trumbo
Alicia Vikander – The Danish Girl **Winner**
Kate Winslet – Steve Jobs

BEST YOUNG ACTOR/ACTRESS
Abraham Attah – Beasts of No Nation
RJ Cyler – Me and Earl and the Dying Girl
Shameik Moore – Dope
Milo Parker – Mr. Holmes
Jacob Tremblay – Room **Winner**

BEST ACTING ENSEMBLE
The Big Short
The Hateful Eight
Spotlight **Winner**
Straight Outta Compton
Trumbo

BEST DIRECTOR
Todd Haynes – Carol
Alejandro González Iñárritu – The Revenant
Tom McCarthy – Spotlight
George Miller – Mad Max: Fury Road **Winner**
Ridley Scott – The Martian
Steven Spielberg – Bridge of Spies

BEST ORIGINAL SCREENPLAY
Matt Charman and Ethan Coen & Joel Coen – Bridge of Spies
Alex Garland – Ex Machina
Quentin Tarantino – The Hateful Eight
Pete Docter, Meg LeFauve, Josh Cooley – Inside Out
Josh Singer and Tom McCarthy – Spotlight **Winner**

BEST ADAPTED SCREENPLAY
Charles Randolph and Adam McKay – The Big Short **Winner**
Nick Hornby – Brooklyn
Drew Goddard – The Martian
Emma Donoghue – Room
Aaron Sorkin – Steve Jobs

BEST CINEMATOGRAPHY
Carol – Ed Lachman
The Hateful Eight – Robert Richardson
Mad Max: Fury Road – John Seale
The Martian – Dariusz Wolski
The Revenant – Emmanuel Lubezki **Winner**
Sicario – Roger Deakins

BEST PRODUCTION DESIGN
Bridge of Spies – Adam Stockhausen, Rena DeAngelo
Brooklyn – François Séguin, Jennifer Oman and Louise Tremblay
Carol – Judy Becker, Heather Loeffler
The Danish Girl – Eve Stewart, Michael Standish
Mad Max: Fury Road – Colin Gibson **Winner**
The Martian – Arthur Max, Celia Bobak

BEST EDITING
The Big Short – Hank Corwin
Mad Max: Fury Road – Margaret Sixel **Winner**
The Martian – Pietro Scalia
The Revenant – Stephen Mirrione
Spotlight – Tom McArdle

BEST COSTUME DESIGN
Brooklyn – Odile Dicks-Mireaux
Carol – Sandy Powell
Cinderella – Sandy Powell
The Danish Girl – Paco Delgado
Mad Max: Fury Road – Jenny Beavan **Winner**

BEST HAIR & MAKEUP
Black Mass
Carol
The Danish Girl
The Hateful Eight
Mad Max: Fury Road **Winner**
The Revenant

BEST VISUAL EFFECTS
Ex Machina
Jurassic World
Mad Max: Fury Road **Winner**
The Martian
The Revenant
The Walk

BEST ANIMATED FEATURE
Anomalisa
The Good Dinosaur
Inside Out **Winner**
The Peanuts Movie
Shaun the Sheep Movie

BEST ACTION MOVIE
Furious 7
Jurassic World
Mad Max: Fury Road **Winner**
Mission Impossible: Rogue Nation
Sicario

BEST ACTOR IN AN ACTION MOVIE
Daniel Craig – Spectre
Tom Cruise – Mission Impossible: Rogue Nation
Tom Hardy – Mad Max: Fury Road **Winner**
Chris Pratt – Jurassic World
Paul Rudd – Ant-Man

BEST ACTRESS IN AN ACTION MOVIE
Emily Blunt – Sicario
Rebecca Ferguson – Mission Impossible: Rogue Nation
Bryce Dallas Howard – Jurassic World
Jennifer Lawrence – The Hunger Games: Mockingjay – Part 2
Charlize Theron – Mad Max: Fury Road **Winner**

BEST COMEDY
The Big Short **Winner**
Inside Out
Joy
Sisters
Spy
Trainwreck

BEST ACTOR IN A COMEDY
Christian Bale – The Big Short **Winner**
Steve Carell – The Big Short
Robert De Niro – The Intern
Bill Hader – Trainwreck
Jason Statham – Spy

BEST ACTRESS IN A COMEDY
Tina Fey – Sisters
Jennifer Lawrence – Joy
Melissa McCarthy – Spy
Amy Schumer – Trainwreck **Winner**
Lily Tomlin – Grandma

BEST SCI-FI/HORROR MOVIE
Ex Machina **Winner**
It Follows
Jurassic World
Mad Max: Fury Road
The Martian

BEST FOREIGN LANGUAGE FILM
The Assassin
Goodnight Mommy
Mustang
The Second Mother
Son of Saul **Winner**

BEST DOCUMENTARY FEATURE
Amy **Winner**
Cartel Land
Going Clear: Scientology and the Prison of Belief
He Named Me Malala
The Look of Silence
Where to Invade Next

BEST SONG
Fifty Shades of Grey – Love Me Like You Do
Furious 7 – See You Again **Winner**
The Hunting Ground – Til It Happens To You
Love & Mercy – One Kind of Love
Spectre – Writing’s on the Wall
Youth – Simple Song #3

BEST SCORE
Carol – Carter Burwell
The Hateful Eight – Ennio Morricone **Winner**
The Revenant – Ryuichi Sakamoto and Alva Noto
Sicario – Johann Johannsson
Spotlight – Howard Shore

TELEVISION

BEST ACTOR IN A COMEDY SERIES
Anthony Anderson – Black-ish – ABC
Aziz Ansari – Master of None – Netflix
Will Forte – The Last Man on Earth – Fox
Randall Park – Fresh Off the Boat – ABC
Fred Savage – The Grinder – Fox
Jeffrey Tambor – Transparent – Amazon **Winner**

BEST ACTOR IN A DRAMA SERIES
Hugh Dancy – Hannibal – NBC
Rami Malek – Mr. Robot – USA **Winner**
Clive Owen – The Knick – Cinemax
Liev Schreiber – Ray Donovan – Showtime
Justin Theroux – The Leftovers – HBO
Aden Young – Rectify – Sundance

BEST ACTOR IN A MOVIE MADE FOR TELEVISION OR LIMITED SERIES
Wes Bentley – American Horror Story: Hotel – FX Networks
Martin Clunes – Arthur & George – PBS
Idris Elba – Luther – BBC America **Winner**
Oscar Isaac – Show Me a Hero – HBO
Vincent Kartheiser – Saints & Strangers – National Geographic Channel
Patrick Wilson – Fargo – FX Networks

BEST ACTRESS IN A COMEDY SERIES
Rachel Bloom – Crazy Ex-Girlfriend – The CW **Winner**
Aya Cash – You’re the Worst – FX Networks
Wendi McLendon-Covey – The Goldbergs – ABC
Gina Rodriguez – Jane the Virgin – The CW
Tracee Ellis Ross – Black-ish – ABC
Constance Wu – Fresh Off the Boat – ABC

BEST ACTRESS IN A DRAMA SERIES
Shiri Appleby – UnREAL – Lifetime
Carrie Coon – The Leftovers – HBO **Winner**
Viola Davis – How to Get Away With Murder – ABC
Eva Green – Penny Dreadful – Showtime
Taraji P. Henson – Empire – Fox
Krysten Ritter – Jessica Jones – Netflix

BEST ACTRESS IN A MOVIE MADE FOR TELEVISION OR LIMITED SERIES
Kathy Bates – American Horror Story: Hotel – FX Networks
Kirsten Dunst – Fargo – FX Networks **Winner**
Sarah Hay – Flesh and Bone – Starz
Alyvia Alyn Lind – Dolly Parton’s Coat of Many Colors – NBC
Rachel McAdams – True Detective – HBO
Shanice Williams – The Wiz Live! – NBC

BEST COMEDY SERIES
Black-ish – ABC
Catastrophe – Amazon
Jane the Virgin – The CW
Master of None – Netflix **Winner**
The Last Man on Earth – Fox
Transparent – Amazon
You’re the Worst – FX Networks

BEST DRAMA SERIES
Empire – Fox
Mr. Robot – USA **Winner**
Penny Dreadful – Showtime
Rectify – Sundance
The Knick – Cinemax
The Leftovers – HBO
UnREAL – Lifetime

BEST GUEST ACTOR/ACTRESS IN A COMEDY SERIES
Ellen Burstyn – Mom – CBS
Anjelica Huston – Transparent – Amazon
Cherry Jones – Transparent – Amazon
Jenifer Lewis – Black-ish – ABC
Timothy Olyphant – The Grinder – Fox **Winner**
John Slattery – Wet Hot American Summer: First Day of Camp – Netflix

BEST GUEST ACTOR/ACTRESS IN A DRAMA SERIES
Richard Armitage – Hannibal – NBC
Justin Kirk – Manhattan – WGN America
Patti LuPone – Penny Dreadful – Showtime
Margo Martindale – The Good Wife – CBS **Winner**
Marisa Tomei – Empire – Fox
B.D. Wong – Mr. Robot – USA

BEST MOVIE MADE FOR TELEVISION OR LIMITED SERIES
Childhood’s End – Syfy
Fargo – FX Networks **Winner**
Luther – BBC America
Saints & Strangers – National Geographic Channel
Show Me a Hero – HBO
The Wiz Live! – NBC

BEST SUPPORTING ACTOR IN A COMEDY SERIES
Andre Braugher – Brooklyn Nine-Nine – Fox **Winner**
Jaime Camil – Jane the Virgin – The CW
Jay Duplass – Transparent – Amazon
Neil Flynn – The Middle – ABC
Keegan-Michael Key – Playing House – USA
Mel Rodriguez – Getting On – HBO

BEST SUPPORTING ACTOR IN A DRAMA SERIES
Clayne Crawford – Rectify – Sundance
Christopher Eccleston – The Leftovers – HBO
Andre Holland – The Knick – Cinemax
Jonathan Jackson – Nashville – ABC
Rufus Sewell – The Man in the High Castle – Amazon
Christian Slater – Mr. Robot – USA **Winner**

BEST SUPPORTING ACTOR IN A MOVIE MADE FOR TELEVISION OR LIMITED SERIES
David Alan Grier – The Wiz Live! – NBC
Ne-Yo – The Wiz Live! – NBC
Nick Offerman – Fargo – FX Networks
Jesse Plemons – Fargo – FX Networks **Winner**
Raoul Trujillo – Saints & Strangers – National Geographic Channel
Bokeem Woodbine – Fargo – FX Networks

BEST SUPPORTING ACTRESS IN A COMEDY SERIES
Mayim Bialik – The Big Bang Theory – CBS **Winner**
Kether Donohue – You’re the Worst – FX Networks
Allison Janney – Mom – CBS
Judith Light – Transparent – Amazon
Niecy Nash – Getting On – HBO
Eden Sher – The Middle – ABC

BEST SUPPORTING ACTRESS IN A DRAMA SERIES
Ann Dowd – The Leftovers – HBO
Regina King – The Leftovers – HBO
Helen McCrory – Penny Dreadful – Showtime
Hayden Panettiere – Nashville – ABC
Maura Tierney – The Affair – Showtime
Constance Zimmer – UnREAL – Lifetime **Winner**

BEST SUPPORTING ACTRESS IN A MOVIE MADE FOR TELEVISION OR LIMITED SERIES
Mary J. Blige – The Wiz Live! – NBC
Laura Haddock – Luther – BBC America
Cristin Milioti – Fargo – FX Networks
Sarah Paulson – American Horror Story: Hotel – FX Networks
Winona Ryder – Show Me a Hero – HBO
Jean Smart – Fargo – FX Networks **Winner**

BEST ANIMATION SERIES
Bob’s Burgers – Fox
BoJack Horseman – Netflix **Winner**
South Park – Comedy Central
Star Wars Rebels – Disney XD
The Simpsons – Fox

BEST REALITY SHOW – COMPETITION
Chopped – Food Network
Face Off – Syfy
MasterChef Junior – Fox
Survivor – CBS
The Amazing Race – CBS
The Voice – NBC **Winner**

BEST REALITY SHOW HOST
Ted Allen – Chopped – Food Network
Phil Keoghan – The Amazing Race – CBS
James Lipton – Inside the Actors Studio – Bravo **Winner**
Jane Lynch – Hollywood Game Night – NBC
Jeff Probst – Survivor – CBS
Gordon Ramsay – Hell’s Kitchen – Fox

BEST STRUCTURED REALITY SHOW
Antiques Roadshow – PBS
Inside The Actors Studio – Bravo
MythBusters – Discovery
Project Greenlight – HBO
Shark Tank – ABC **Winner**
Undercover Boss – CBS

BEST TALK SHOW
Jimmy Kimmel Live! – ABC
Last Week Tonight with John Oliver – HBO **Winner**
The Daily Show with Jon Stewart – Comedy Central
The Graham Norton Show – BBC America
The Late Late Show with James Corden – CBS
The Tonight Show Starring Jimmy Fallon – NBC

BEST UNSTRUCTURED REALITY SHOW
Anthony Bourdain: Parts Unknown – CNN **Winner**
Cops – Spike
Deadliest Catch – Discovery
Intervention – A&E
Naked and Afraid – Discovery
Pawn Stars – History
Read more at http://www.comingsoon.net/movies/news/648419-the-full-list-of-critics-choice-awards-winners#79PpU3PQwjIZCsfo.99

Revenant, videorecensione di Francesco Alò da Bad Taste


17 Jan

Credo che, indubitabilmente, andrò a vederlo ma il film, sin dai primi trailer, non mi convince(va). Spero che non sia una paraculata come la definisce il nostro amato Alò, ma credo che invece, purtroppo, lo sarà. Il mio tifo, agli Academy Awards, andrà per David O. Russell, escluso ingiustamente per il magicamente lynchiano Joy. A voi, adesso la prole, no, altre parole. The Revenant, a mio avviso, pur non avendolo ancora visto, si prospetta, diciamocelo fantozzianamente, come una cagata pazzesca. Basta la fotografia naturalistica e una recitazione poco naturale per sbancare agli Oscar? Per Hollywood sì, per me no.

 

Genius-Pop

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