Posts Tagged ‘Bionda’

I miei primi 39 anni e non sentirli: nella vita si sente solo una volta il grande amore, per fortuna


04 Sep

40665923_10212005449234419_7404584606839603200_n

Sì, pare incredibile, vero? Trentanove anni che, se mi sbarbo, pettino con cura, e sono in ottima forma psicofisica, ne dimostro al massimo una trentina. No, non voglio vantarmi del mio esser mantenuto bene, ma lo specchio dice questo. E anche i vostri sguardi, spesso malignamente indagatori, non possono mentirvi. Dovete attestare, con ineludibile sincerità da amici leali, senza che fingiate o, appunto, cattivelli e invidiosi, mi scherniate per sfregio cattivo, che il mio viso conserva un altrettanto invidiabile angelicità da lasciare esterrefatti. Sì, mi osservate con scrupolosa attenzione e, in maniera inversamente proporzionale al Nic Cage di 8mm, il quale guardava uno snuff movie con far spaventosamente incredulo, pur essendo un investigatore e dunque doveva essere avvezzo alle più pornografiche e assassine sconcezze, rimanete senza parole, stupiti dalla mia stupefacente, eterna, imbattibile giovinezza.

Sì, io sono giovanissimo dentro, quindi anche il mio aspetto ne giova. I vostri lineamenti invece, da quarantenni oramai marci, imputriditi, corrotti, stanchi e avviliti, stanno crollando in mille pezzi, come quando si subisce un devastante trauma.

Oh, io di traumi ne patii parecchi e ancora ne patirò. Ne sono conscio. Come quando sono in giro e vengo folgorato da una ragazza bellissima. E in tre secondi netti ella m’annienta, insufflandomi sentimenti candidamente erotici. Vorrei squagliarmi in lei, annusare ogni sua cardiaca leggerezza, infuocarmi fra le sue gambe per respirarle addosso tutto il mio furioso e al contempo umanissimo sentimento armonioso. Sì, vi sono donne che inducono ogni uomo a pensieri bradi, luciferini ma anche all’unisono perfettamente incontaminati.

Ma questo non è amore. Molte persone sposate, ad esempio, s’illudono di essere innamorate l’una dell’altra. È una balla che si raccontano perché son state rincoglionite da troppe canzoni di Ed Sheeran. Ah ah.

L’amore vero, intangibilmente maestoso, irraggiungibile e immensamente poderoso si prova soltanto una sola volta nella vita. Sì, poi ci può essere la puberale voglia capricciosa di copulare selvaggiamente, l’illusione di aver trovato l’anima gemella, alla quale confidarsi, con cui entrare in empatia e, leggiadri, cavalcare idiozie romantiche degne dei libri smancerosi più imbarazzanti.

Si può stare bene assieme una persona, questo sì, certamente, aspettare il tramonto dopo una cenetta deliziosa per attendere l’attimo furibondo di un amplesso dapprima cauto e poi montante… Ah ah.

Sì, al lume di candela, aspergere la propria cera nel bruciarsi coagulati di fiamme passionali degne dell’inferno più bestiale. Liberando ogni freno inibitorio e accoppiandosi come scimmie contente di esserlo.

Ci può essere complicità, robustissimo e indissolubile affetto, perfino telepatia emotiva. Squillante nostalgia dell’altro quando è assente per lavoro e necessiteremmo invece di una sana scopata scacciapensieri, per smaltire lo stress di una vita puttana. Ah ah.

Ma questo non è amore.

Io fui, anni or sono, immemorabilmente lontani eppur così vicini tanto che qui ora esattissimamente li rammemoro, innamorato di una ragazza.

Già ve lo dissi, ma forse delle mie pene d’amor perdute non ve ne sbatte un cazzo. E invece dovreste sbattervene… Ah ah.

Sì, lei si chiamava Tiziana. Sarà per questo che, ancora oggi, le donne col nome Tiziana hanno su di me un ascendente strepitoso. Penso a Tiziana Lodato de L’uomo delle stelle, una delle mie grandi fighe, no, fisse dell’adolescenza, una figa primitiva e terragna a cui però prostrarsi, genuflesso di fronte a quel seno enorme. Da suggere con inferocito mordente, sì, da morsicare, da leccare, succhiare avidamente, per poi penetrarla con tutto l’ardore ciclopico di uno scalmanato monello.

Penso a quella cosciona di Tiziana Panella, donna dalla voce terribile che la strega di Biancaneve le fa un baffo, forse solo pelo contro pelo se la strega fosse stata lesbica. Sì, diciamocela, quella strega lì abitava a Lesbo. Non riusciva a scoparsi Biancaneve e allora, così tristemente respinta, architettò contro la poveretta un piano omicida. Ma lo prese in culo come neanche Rupert Everett. Non ho mai capito se Rupert è attivo o passivo ma in Dellamorte Dellamore, quando si fa sormontare da quella tettona di Anna Falchi, ho avuto parecchi dubbi su tutto. Anna, Susanna, no, meglio Tiziana.

Tiziana era bionda e facemmo le scuole medie assieme. Anche se io già all’epoca ero voglioso di superare tutte le tappe, per tappezzarla di “alloro”, per laurearmi lordo, no, con lode nella sua bionda delicatezza.

Sì, mi ricordo che studiavo come un dannato solo per fare bella figura davanti a lei. Per apparire ai suoi occhi come l’incorruttibile Maximilien-François-Marie-Isidore de Robespierre. Sì, studiavo a menadito Storia, Geografia, Algebra, ma volevo primeggiare con lei in Educazione Fisica.

Invero, che mi crediate o meno, non ero mosso da nessun pensiero peccaminoso nei suoi riguardi. Appunto, era amore purissimo. L’adoravo, e oggi dovrebbe ringraziarmi se è diventata una delle ingegnere più richieste della regione Emilia-Romagna. Mi ricordo che i suoi genitori volevano indirizzarla al Classico, io le feci il lavaggio del cervello e pressoché la costrinsi, col solo potere persuasivo del mio subliminale carisma, a iscriversi a Geometra. Sì, non era portata per le versioni di Latino e Grego, sapeva disegnare benissimo, aveva il massimo in Tecnica e tecnicamente, detta come va detta, con lei volevo dipingere, sopra la sua pelle bianchissima e lentigginosa, degli ansimanti poemi orgasmici. Degli affreschi!

No, ripeto, più volte un mio amico all’epoca mi chiese se sognavo di scoparla. E gli risposi che semplicemente l’amavo, e la scopata non era una mia priorità.

Sì, già allora ero un coglione raffinatissimo, di pregiata e sensibilissima qualità. Ah ah.

Lei ora si è sposata col mio amico delle elementari. Pierre… sì, di tale Pierre fino a qualche anno fa avevo perso ogni memoria. Invece, le PR in minigonna non le scordo facilmente.

Fu lui a rintracciarmi su Facebook. Sì, mi chiese l’amicizia.

– Stefano, che fai? Non accetti?

– Non accetto mai proposte di amicizia dagli sconosciuti.

– Ah, perché io sarei uno sconosciuto? Ti dà di volta il cervello? Sono Pierre, sedevamo allo stesso banco assieme a Marco.

– Il banco di che?

– Ah, ma sei uno smemorato pazzesco. Non ricordi proprio un cazzo di niente. Sono Pierre, il tuo migliore amico dell’infanzia assieme a Marco.

 

E va be’. Pierre, comunque, ora mi ha tolto l’amicizia. In chat gli ho confidato che Tiziana, la sua attuale moglie, mi piace ancora. E sarei prontissimo a rovinare tutto pur di averla.

Lui, risentitosi, mi ha bloccato.

Pierre… cosa ci ha trovato Tiziana in Pierre? Sarà il nome che stimola amore alla francese…

Sì, tutta colpa di Pierre e di quell’altro cazzone del Robespierre se oggi non credo più all’amore. Robespierre fu ghigliottinato, Pierre invece mi ha castrato ogni sogno rivoluzionario.

Tiziana rimane molto bella. La versione assolutamente non troia di Kelly Reilly. Eh sì, Kelly Reilly ha una faccia da troia che è raro trovarne. In Flight infatti si sceglie il negrone Washington, in True Detective 2 quel pezzo di manzo “psycho” di Vince Vaughn, un malavitoso riccone che la usa a mo’ di Barbie, e le regala gioielli e vestitini.

In Yellowstone è una cavallona! Forza, cowboy, giù di cowgirl. Via di pecorina, mandriani, imbufalitevi con questa Kelly. Una che con quelle labbra a muso di gallina si capisce benissimo che di stalloni è esperta. Pompini a gogo.

Sì, bella è bella, Kelly, ma è una zoccola mai vista. Dai su, che ti dice la faccia?

Una delle più grandi zoccole comunque, che potrebbe entrare in competizione con Kelly, è quell’altra biondona prosciugatissima, Deborah Kara Unger. Highlander 3, Crash e vai di nudi esagerati.

Sì, la vidi dal vivo a Venezia quando quel decerebrato del figlio di Sofia Loren presentò l’impresentabile Cuori estranei.

I fan era lì ad aspettarla, lei entrò in macchina e rise loro in faccia, pigliandoli per poveracci. Come dire. E io sto a pensare a voi, con la faccia da zoccola che mi ritrovo?

Sì, il mondo fa veramente schifo.

È per questo che il vero amore è solo uno. Quello purissimo di quando si è purissimi.

Il resto è una troiata. Fidatevi.

Pensate che non sono attratto sessualmente dalle donne orientali, a differenza di John Lennon, ma vorrei un bambino cinesino. Mi sa che praticherò l’inseminazione artificiale. E ne verrà un incrocio fra Brandon Lee e Keanu Reeves.

– Guarda, Stefano, che Keanu Reeves è canadese ed è nato a Beirut, libanese totale.

–  Ah sì? Questo è un cinese doc. Guarda qui. Se non è cinese questo, Mao Tse-tung era irlandese.

– Tu invece sei un bastardino. Non si capisce se tu sia bolognese, terrone, nordico, vichingo o eschimese.

– Sono un pechinese. Sì, più una donna si china e più amo con lei il kamasutra di Pechino.

– Non so, sai, se il kamasutra sia nato lì. Non è che è nato a Tokyo?

– Ovunque sia nato, basta che spinga…

sib02

 

Ricordate: un tipo alla Reeves corteggia una donna keanu keanu e poi, speed, è incazzato come John Wick.

Soffermiamoci, per un momento, sul verbo incazzarsi. È riflessivo? Mica tanto…

E su questa stronza(ta) vi auguro amore tutta la vita.Kelly+Reilly+Premiere+Paramount+Pictures+Flight+3b6u4fX0dqsl

di Stefano Falotico

Parlo di Cinema e di donne con cognizione di causa, poiché “tocco con mano”, cado in fallo, e dunque sfarfallo


04 May

Jessica Rabbit

Sì, uno dei grandi, insormontabili problemi per chi scrive molto come un ossesso è il refuso. Quella parola che pensavi di aver scritto correttamente e poi, alla milionesima rilettura, scopri che era sbagliata, hai digitato male, e va editata. La fretta è cattiva consigliera ed essendo fluviale io alle volte finisco in un mare d’imprecisioni. Ma son così meticoloso dal poi “riassettare” tutto e all’acqua, alla battesimale fonte della mia saggezza torrenziale io mi abbevero sempre. Ma non smetto mai di documentarmi e leggere.

Sì, son uno che sempre legge, in quanto leggenda, e leggendo dovete (e)leggermi.

Sì, leggenda non è un mito ma il singolare femminile del gerundio leggendo. Sì, ah ah. Ed è per questo che io sono come Will Smith, I Am Legend. Ah ah.

Ma è sulla parte “femminile” della mia persona sconfinata che vorrei per un attimo la mia attenzione confinare. Sì, le donne mi attraggono in maniera eloquente, oserei dire. Sono un pessimo attore quando guardo una donna. Lei capisce lontano un miglio che mi piace. Ma io provo disperatamente a celare il mio sguardo lupesco dietro una finta impassibilità da Buster Keaton, andando incontro a figure storiche come Bradley Cooper di American Hustle.

Non son solo le farfalline alla Jessica Rabbit a catalizzare i miei sguardi. Che bel verbo catalizzare… è che poche volte, come si suol dire, riesco a “capitalizzare”. In fatto di donne non sarò mai un capitalista come Berlusconi. Egli le irretì grazie all’arma seduttiva dei soldi. Ma questo Silvio di Toni Servillo non mi piace. Il fallo, no, il fatto non è che sia una caricatura ridondante e scimmiottesca da Bagaglino, è che mi pare davvero sforzato il suo accento milanese, perché Servillo è platealmente meridionale e gli stona quel trucco. Quel parrucchino non ha la cosiddetta “inflessione” naturale per le cosce… ed è per questo che poco mi par credibile nei panni di un predatore come Berlusconi. Servillo sarà per sempre Gambardella, un apatico sognatore, uno che concima il suo vuoto esistenziale con delle giraffe e con le Ferrari… Ah, Isabella, gnocca di classe, bionda le cui gambe io pitterei con l’“acquerello” del pisello, no, di pastello e orgasmi liquidi come spruzzate impressionistiche di van Gogh. No, quale natura morta da Raffaello, per te la banana ben si accorderebbe alla tua pelle di pesca, e snocciolerei le mie gonadi maschili come arachidi sgranocchianti per nostri orgasmi scimmieschi e piccanti. Son peccante, peccami, piccami. Piluccante… Sì, mia mela, apriti e in me addolcisciti come kiwi, quando pennellerò le tue pere nel battito del mio frutto secco, spompato e succhiato come melone fresco di un’afosa estate con la tua caliente spagnola. Posati come prosciutto nudo e crudo e saremo mortadelle col mio “formaggio” pecoreccio, perché il pecorino lo lasciamo a quel caprone che segue l’ammansito gregge. Ah sì, è grossolano come Ezio Greggio, invece la mia pastorizia è raffinata ma comunque ama la pecorina.

Sì, un tempo pensavo che fosse basso come Bob Hoskins andare da una donna e dirle sei una gran figa. Invece, ho scoperto che fa piacere a tutte, nonostante fingano di dispiacersene. Inizialmente se la prendono ma poi, essendo tu stato così gioiosamente diretto, lo prendon dritto. Rittissimo, alle volte sghembo tra le lor infuocate gambe ma son queste qui rettrici di ogni copulazione gaudentemente erettiva e ficcante. Ah, che “finezza”, che elettiva affinità in questo reciproco diletto e anche negli altrui letti. Che traditrici a me che bellamente fotto i lor mariti. Sì, mie amatrici, plurale della città Amatrice, son un giusto amante terremotante? L’importante è che crollino le mutande. Anche dopo un’amatriciana, sì, che sughino…

E la vita acquista un sen(s)o più fruttuoso. Poi, pendon dalle mie labbra quando parlo di Cinema e, tra un fotogramma e l’altro, è un capolavoro. Sì, sono il tuo Oscar, accarezzalo tutto… è d’oro… E ti dorerà, mia adorata, in quanto fragrante come il pandoro. Odio i cinepanettoni. Fanno il pienone, io un tempo facevo pena. Adesso le donne mi fanno il penone…

 

di Stefano Falotico

La mia Bellezza è nella Donna, castana o bionda, m’imbionderò…


14 Nov

 

Se un regista, su un molo, sa che s’indurisce con una bionda così, non so se scegliere fra Lei, lietissima, o Marisa…

Bella lotta, ma si alletterà, comunque…

 

 

 

 

Anche una giornalista “anonima”, qualche volta, “incurva” meglio della “castorina” Tomei. Sì, s'”incastonerà”, imbiondato.

 

Firmato il Genius

 

 

 

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)