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Il famoso sessappiglio di Morando Morandini, parola inventata dal compianto decano dei critici italiani a proposito di Richard Gere e altri/e belloni/e


22 Mar

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Ecco, se digitate sessappiglio o anche sessapiglio su Google, non troverete, a parte forse il dizionario Olivetti, nessuna corrispondenza.

Perché sessappiglio non esiste in italiano. Eppure, il dizionario dei film Morandini n’è colmo.

Nella recensione di Affari sporchi, il critico suddetto e compianto, a proposito di Richard Gere, dice o meglio diceva testualmente quanto segue:

Gere esibisce il proprio sessappiglio come una nave inalbera la bandiera di combattimento.

Tant’è che questo suo neologismo, coniazione scherzosa, come ha ben osservato qualcuno, del più comunemente noto sex appeal, è entrato a far parte del gergo di molti. Addetti ai lavori e non, cinematografici e non, per ironizzare sull’evidente carica sensuale di un attore o di un’attrice. Sensualità evidente e lapalissiana nel caso del succitato Gere.

Ma anche una sensualità talmente sfacciata e appunto palese da diventare, in alcuni film, eccessiva, fuori luogo e ridicola. Tale da inghiottirsi la serietà della performance.

Insomma, un uomo talmente sexy, affascinante e carismatico, soprattutto per il gentil sesso, da avere non tanto il sex appeal bensì, ah ah, il sessappiglio. Che suona molto come presa in giro.

Una sensualità così debordante da risultare imbarazzante. E patetica.

Più volte, in alcuni miei scritti, io stesso ho usato questa parola, cambiandola a mia volta e storpiandola in sessapiglio con una sola p. Ché rimbomba ancora di più di sonora bertuccia all’erotismo plastificato di massa.

Quello che mi chiedo però, dopo aver visto L’incredibile vita di Norman e Gli invisibili, ove Gere è tutt’altro che sexy, ma davvero Gere aveva e ha il sessappiglio?

O era solo invece un grande attore mai preso troppo sul serio per via del fatto che era eccessivamente bello?

Sono molti i casi di attori e attrici tanto belli che la lor bellezza li ha mangiati vivi. La classica arma a doppio taglio.

A tutt’oggi, ad esempio, Brad Pitt non viene ancora considerato un grande. Ma solo un discreto attore, appunto, belloccio per antonomasia.

Insomma, per essere dei grandi attori, bisogna per forza essere Dustin Hoffman? Per essere delle grandi attrici, bisogna essere necessariamente Meryl Streep?

Due che, rispettivamente, non sono quelli che si possano definire propriamente dei “figoni?”.

Di questo ne siete e siamo sicuri?

Come dice il detto: quella lì è bravissima ma è pure bellissima. Il che non guasta mai.

 

di Stefano Falotico

Le gambe infinitamente mastodontiche di Sandra Bullock


19 Jan

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La nostra piccola Italia politicamente confusa vien tirata su da Tiziana Panella, la giornalista più sexy del piccolo schermo, antipatia scosciata di gran seduzione


11 Jan

panellaTiziana Panella è da svenimento. Nessun ormone maschile, sinceramente, può resisterle. Abbiamo idee politiche assai divergenti, profondamente in antitesi e lei suscita antipatia a pelle. Ma è da ammirare sconfinatamente la sua bellezza suprema, una donna dalla venustà accecante, impossibile staccarle gli occhi di dosso. Al minuto 112 e 15, poi, con uno sfolgorante accavallamento di gambe con questa mise rosa violaceo è strepitosa. Gran figa.

 

Non ha niente a che vedere col Cinema? Perché no? Io, se fossi Paul Verhoeven, subito la scritturerei per Basic Instinct 3.

Indosso ancora la mia giacchetta da Steve Burns/Pacino di Cruising e penetro… le vostre promiscuità, da uomo rigettato(si)… nella mischia, nei femminili muschi, anche in Mischa


18 Oct

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Sì, un giubbotto anche da Village People. Che occhieggia alla tua parte omosessuale da Boy George e da Miguel Bosé mentre sei ancora fermo a masturbarti su quella villana popolana di Maria Monsè.

Io, liberatomi dalla schiavitù dei faraoni, come Mosè ho avuto i comandamenti da me stesso, cioè Dio, e ora mi apro a ogni faraona, condendola con altre patate. Aprendo le acque… col mio “bastone” saggio che tutte assaggia e scaldando il forno a legna di mozzarella fumante. Che “formaggio!”.

E mi son rivisto, nel tepore delle mie notti da lupo solitario, quel capolavoro ch’è Cruising, mica roba per froci da A Star is Born. Ah ah. Svegliate quei fringuelli, lasciate che volino e, come dei violini, senza violar nessuna ma accortamente pizzicandole con delicatezza e quindi con grintosa irrequietezza, modulandovi violacei orgasmi un(i)ti e prelibati, fate sì che assieme a codeste, ignude, possiate involarvi in canti alati.

È in questo film che Pacino diventa davvero tamarro col chiodo e gli psicopatici inchioda.  Fottendoli! Ah ah!

In questo film c’è un altro attore magnifico. Che fa la macchietta fra macchioline di sperma, tunnel da drogati, pleniluni da licantropi, discoteche da Warriors, infatti c’è il grande James Remar. Per balli allupati, isterici, malati, perversi, sudati, voyeuristici, troioni. Con gli speroni da stalloni. Sì, Joe Spinell, amico di Stallone Sylvester.

Morto alla sola età di cinquantadue anni. Un attore, o meglio caratterista, che è comparso in alcuni dei miei film preferiti in assoluto, pur pronunciando in ciascuno di essi solo tre battute in croce.

Che meraviglioso cammeo in Taxi Driver. È il datore di “lavoro” di Travis. Che gli chiede che studi abbia fatto e Bob/Bickle, con faccia di merda da schiaffi, gli risponde… alla buona.

Ed è Gazzo nei primi Rocky. Fa il padrino al matrimonio di Balboa. E, nella vita reale, battezzò il vero figlio di Sly, Sage. Crepato.

Sì, Spinell, un uomo che mi ha sempre ricordato il padre di un ragazzo con cui giocavo a Calcio nei Pulcini, Ortisi. Un siculo ignorantissimo ma simpaticissimo, un uomo cazzuto ma dall’eloquio incomprensibile, un tipo da Pacino alla Donnie Brasco.

Un personaggio storico. Mica i puttanazzoni che siete voi.

Continuate a farvi le foto su Instagram con le vostre facce inculabili da paraculi incurabili.

Io invece mi accatto questa jacket. Modello imbattibile!

Ah ah!

Da uomo che profuma al naturale del suo carisma bestiale.

Un vero Genius.

Ricordate: il Genius naviga sott’acqua e t’incula. È schizzato! Ficcante!

Ah ah.

 

di Stefano Falotico

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Steve Cruising

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Pausa beltà: la bontà di Tiziana Panella a Tagadà del 3 Ottobre 2018, wow, che gambe, che matrona


12 Oct

Tiziana Panella

Test Falotico, scoprite se siete vecchi o vi tira ancora alla grande


05 Oct

mag20Un test forse testicolare.

Si capisce che tuo padre è invecchiato quando cerca su Google l’altezza degli attori del passato e le ragioni della loro morte.

Sì, mio padre fa così. Dopo aver fatto la spesa e imbottigliato il vino, si siede e “accende” Google.

Ha scoperto, con sua somma sorpresa, che Gene Hackman, il prossimo 30 Gennaio, compirà 89 anni e da circa quindici anni non fa più film. Che Stallone è del ’46, mentre Bruce Springsteen è nato dieci giorni dopo di lui, il 23 Settembre del 1949. Mio padre, allora, si guarda allo specchio e comprende che il Boss è più gagliardo perché alla sua età sa ancora reggere un concerto di tre ore e invece lui non sa tenere per più di quattro minuti in mano la sigaretta. Perché la fuma nervosamente in trenta secondi.

A mio padre è sempre piaciuto Sean Connery. Ma non solo come attore. Proprio come uomo. Sì, mio padre non è omosessuale, altrimenti io non sarei qui a scrivere ciò, ma è pelato come Sean. Dunque, per affinità “elettive”, considera Connery un grandissimo. Sapete quella leggenda metropolitana secondo la quale gli uomini più calvi sono sessualmente più dotati? Mio padre è sempre andato in giro a dire a tutti che lui è pelato perché fra le gambe ha una specie di albero di Natale. Con tanto di palline colorate, di luci fluorescenti a intermittenza sul rosso vulcanico. Ah ah.

Mio padre si consola quando guarda le foto di Jack Nicholson alle partite di basket dei Los Angeles Lakers.

– Guarda lì che panza. E anche la faccia oramai è in stato avanzato di putrefazione. Sì, Jack si sta decomponendo. E non è molto più vecchio di me. Dunque, sì, io mi porto benissimo i miei anni.

 

Da un po’ di tempo a questa parte, mio padre è anche diventato un mezzo maniaco. Sì, alle volte andiamo al cinema assieme. A vedere film che possono piacergli. E mi sono accorto che, quando fa il biglietto alla cassa, scruta con far un po’ perverso le ragazzine tutte “attillate” che vanno a vedere i film mielosi…

– Che guardi? I culi delle ragazze?

– Macché. Penso che hanno ancora una vita davanti. E rimpiango quando me la godevo, fottendo di brutto.

 

Sì, con la vecchiaia si diventa un po’ bavosi. Soprattutto quando si è ancora sposati. Mio padre, credo, che non abbia mai tradito mia madre. A tutt’oggi nemmeno. Quando rincasa tardi la sera, è solo perché ha trovato una zoccola… in cantina e ha perso due ore ad ammazzarla, scopando poi tutto il porcume…

Mio padre si è fissato con Clint Eastwood, ch’è alto più di un metro e novanta. E, secondo lui, vista l’altezza, ha avuto sempre una bella, notevole “oca”.

– Quel Clint lì, eh sì, fa sempre la parte del buono. Ma chissà a quante bonazze ha mostrato la sua Magnum da Callaghan. Sì, è per questo che ora sembra un teschio ambulante. L’hanno spompato. Comunque, sta morendo ma ci ha dato…

 

Mio padre non ha mai amato Nanni Moretti. Perché secondo lui, dietro quei modi raffinati e moderati da uomo di Sinistra, si nasconde un mezzo frocio persino fascista. Ma non capisco perché, allora, sia sempre stato fan di D’Alema.

 

– Chi? Moretti? Nanni uguale nano. La smettesse di prendere in giro Pacino di Heat. Non vale un cazzo. Si spaccia per un genio e invece il suo Cinema, a mio avviso, è bassissimo. Non mi emoziona, non trasmette nulla se non lo smog della sua Vespa in Caro diario.

– Ma è un omaggio sentito a Pasolini.

– Mah, Pasolini. Un altro… Indubbiamente gran pensatore ma anche un rotto in culo. Pasolini uguale pisellini. E quella scena di Nanni mi ha sempre fatto addormentare. Sì, ora vado a farmi un pisolino.

Poi, stasera mangerò pasta e piselli.

 

Da vent’anni a questa parte, e non è che abbia tutti i torti, non gli piace nemmeno De Niro.

– Ma perché De Niro, ultimamente, sembra sempre quello di Flawless? Fa le smorfie con la bocca storta. Non è che ha avuto un ictus?

 

Per quanto riguarda le attrici, mio padre è ancora più lapidario.

– Sophia Loren? Un cesso. Cioè, sì, per quei tempi, ove le donne poco si curavano e non andavano in palestra, aveva indubbiamente un seno che avrebbe allattato un plotone di marines. Ma ha sempre avuto una faccia da mezzo uomo, sembrava un lupo della steppa.

– Paola Cortellesi ti piace?

– Sì, credo che non abbia trovato però il lavoro adatto alle sue caratteristiche.

– Cioè?

. Andare a far la pasta sfoglia. Sì, cucinasse un paio di tortellini.

– Ambra Angiolini?

– Ma chi se l’incula? Solo quel fruttivendolo di Allegri e quel volpone di Gianni Boncompagni. Che le ha dato una bella spinta, la classica bottarella, per metterla lì. Io la vedrei bene a fare lo scontrino in un bordello di Salerno. La verità è che non vale niente né come donna né come attrice. E ti dirò di più, figliolo. Non serve a nulla neppure come puttanella.

– Luisa Ranieri?

– Meglio suo marito.

– Ma sei frocio?

– No, mi piace Montalbano…

– E degli attori italiani del passato… chi ti piace(va)?. Gassman?

– Un esaltato, er tigre… ma de che? Soffriva di balbuzie.

– Mastroianni?

– Per l’amor di dio. La faccia da prete bugiardo per antonomasia. E, tornando alla Loren, non ho mai creduto che fossero solo amici. Ogni volta che, tutt’ora, la Loren parla di Marcello, si allupa ancora di più…

 

Ho detto tutto… Quindi, giovani, non scoraggiatevi se scrivete un libro come Arthur Rimbaud e i vostri padri leggono invece le offerte della Conad.

Comunque, dovete sapere che mio padre a trent’anni era identico a questo qui.

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E ora invece? È uguale a questo.

 

 

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Morale: mio padre non cambierà mai.

Ma nemmeno voi.

Prima almeno eravate giustificabili perché puri. Adesso, siete solo dei rincoglioniti. E la vostra vita, fidatevi, è andata a farsi fottere.

 

 

di Stefano Falotico

Parentesi sexy: Tiziana Panella, attrice forse della Sinistra, ambidestra di gambe levigatissime


28 Sep

Emerenziana, donna indubbiamente antipatica per essere così apertamente schierata, forse insopportabile per essere così sexy.

Attori rinati: Richard Gere, che rimonta per un sex symbol intramontabile!


20 Jul

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Oggi voglio parlarvi del mitico Richard Gere, un attore tutt’altro che bollito. Recentemente, mi sono divertito un po’ sadicamente a sbeffeggiare quegli attori che, filmografia alla mano, negli ultimi anni ci hanno deluso parecchio, e hanno arrancato in pellicole di dubbia qualità. Un discorso assolutamente inverso va fatto, appunto, per Richard Gere che, fra l’altro, tanto per ribadire il suo attuale stato di perfetta forma psico-fisica, è convolato a nozze con Alejandra Silva, donna che ha trentatré anni meno di lui.

Richard Gere è nato a Filadelfia il 31 Agosto del 1949, e quindi presto compirà sessantanove anni. Ma, alla soglia della settantina, possiamo affermare che la sua carriera cinematografica, e non solo, è rinata.

Un sex symbol intramontabile, dal fascino indiscutibile, che da giovanissimo eccelleva in ginnastica e musica e, infatti, dopo In cerca di Mr. Goodbar e I giorni del cielo di Terrence Malick, incanta attrattivamente e fisicamente ogni donna del pianeta con American Gigolò di Paul Schrader. Un ruolo talmente sensuale che, paradossalmente, lo imbriglierà per decenni nell’icona del bellissimo irresistibile. Basti pensare a pellicole come Ufficiale e gentiluomo o All’ultimo respiro, per non parlare naturalmente di Pretty Woman.

Ma, a prescindere da film notevoli come Cotton Club di Francis Ford Coppola, Gere non si stacca di dosso l’etichetta limitante di bello impossibile, non riuscendo mai davvero a far rilucere, al di là di questa maschera, il suo talento attoriale.

Infatti, Richard Gere non solo non ha mai vinto un Oscar ma è forse una delle pochissime grandi star a non aver ricevuto, pensate, nemmeno una nomination.

Varie candidature ai Golden Globe, sì, ma nessuna candidatura agli Academy Award.

Non che la grandezza di un attore si misuri esclusivamente dagli Oscar vinti, ma questo ci fa capire come Richard Gere sia stato maltrattato spesso e volentieri dai critici, soprattutto statunitensi, che raramente l’hanno preso in seria considerazione.

A torto, secondo me.

Perché come detto, tranne quando è relegato unicamente al ruolo del piacione, Gere sa recitare eccome, perfino in maniera suadente e stupenda.

Se non mi credete, riguardate che allure, che classe, che finezza interpretativa e che presenza scenica esibisce in Schegge di paura e The Mothman Prophecies.

E che dire, inoltre, delle sue interpretazioni in due dei suoi ultimi film, nel magnifico L’incredibile vita di Norman di Joseph Cedar e ne Gli invisibili di Oren Moverman?

E l’attendiamo, trepidamente, il prossimo anno nella serie televisiva MotherFatherSon.

 

 

di Stefano Falotico

Cercasi milfona bionda


08 Feb

Ma chi è questa modella cinquantenne assolutamente sexy?

Sexy mature woman relaxing

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La rinascita di Sharon Stone e l’ascendente zodiacale di chi crede nell’oroscopo, anche se tutto partì dalle sue sostumate sc… te


14 Jan

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Eh sì, l’abbiamo vista tirata a lucido ai Golden Globe. Ancora ha voglia di farli “tirare”. Sto parlando della signora Stone, perché oramai è signora indiscutibilmente, visto che taglierà presto il traguardo delle sessanta primavere. Molta acqua è passata sotto i ponti e nelle sue “gambe”, perché la Stone non ha mai fatto segreto di essere donna tanto di sguardo ficcante quanto ficcata da molti uomini, quindi sessualmente molto concupita e lì” molto “diluita”. Ah ah!

Ora, chiariamoci. La Stone è un fenomeno. È un rarissimo caso di attrice con una filmografia assai bruttarella e poco presentabile, in cui può annoverare un solo capolavoro, Casinò di Scorsese, e invece una caterva infinita di filmacci inguardabili. Esordì però con Allen, quindi la sua bellezza fine e arrapante fu notata da Paul Verhoeven, che dapprima la svestì “gentilmente” in Atto di forza, in una scena di sesso castigatissima con Schwarzy, quindi in maniera esuberante la fece esplodere in Basic Instinct, un concentrato di sex plastico al servizio dell’allora star Douglas. La star però divenne lei, e “meritevolmente” perché, al di là della bassa qualità della pellicola, il suo accavallamento senza mutandine ha fatto tr… a, no, storia. E di cui ho memorie masturbatorie niente male…

La Stone negli ultimi pareva scomparsa, e per sbarcare il lunario approdò anche qua da noi, dove si fece dirigere da quel rincoglionito di Pupi Avati. Il punto più osceno della sua carriera, altro che le “sconcezze” di Verhoeven. Adesso, dopo essersi annacquata in film straight to video, che nessuno ha visto, è pronta per il rilancio in grande stile. La sua agenzia, la CAA, annuncia che sarà diretta presto nuovamente da Scorsese, e IMDb infatti cita questo progetto senza titolo, anche se nessun comunicato ufficiale in merito è mai stato dato, e soprattutto la Stone dichiara che quest’autunno sarà al servizio di Paolo Sorrentino per The New Pope. Cosa farà? La suorina!?

Una donna magra, eppur “attizzante”, che non ha mai avuto due grandi poppe, infatti se l’è rifatte, che indefessamente continua a riciclarsi, non sazia delle sue batoste e di essere stata abbandonata per molto tempo dalla Hollywood che conta. Perché sa che non si può dimenticare una che “li” faceva diventare “tosti”. Lei sfila orgogliosa, esibisce il figlio, e cammina a testa alta su tacchi a spillo che, tempo addietro, “sciolsero” molti maschi che per lei persero la testa e probabilmente anche “qualcos’altro”, a forza di “smanettare” in modo esagitato. I celeberrimi “smanettoni”, vi possono tornare utili se avete problemi al computer perché loro, “digitalmente” esperti, potranno “farvelo” come nuovo. Ah ah. Sanno sempre dove mettere le mani, da un punto di vista prettamente informatico. Da un punto di vista “infornante” non lo so… potete appurare. Appurate e sarà un bianco purè! Ah ah!

Sì, la Stone è un’attrice di mediocrità imbarazzante, ma fa sempre notizia. È “hot”, come si suol dire. Dovreste imparare, donne, da codesta. Lei è sempre sul “pezzo”. I vostri mariti amano le (noti)zie “bollenti”. Invece hanno delle donne lente… e, ballando il lento, non va liscio. Ah ah!

Chissà se è d’accordo, la Stone, con le dichiarazioni di Catherine Deneuve che, come sapete, ha detto che gli uomini devono essere un po’ “porci” e, in fondo, per far carriera molte donne la devono dare. Non ne facessero scandalo.

Lo sa Paul Verhoeven, che la Stone spupazzò, e chissà se Woody Allen, in quelle Stardust Memories, abbia abusato della sua “mi… enne”.

Su tal dubbio poco amletico ma di certezza lapalissiana, ho detto la mia, la Stone ha dato la sua… parola.

Detto questo, oggi pomeriggio sono stato al bar. Al tavolo era seduta una donna che “zuccherò” il mio voyeurismo, e che con la sua amica parlava di ascendenti zodiacali. E dire che io volevo essere solo “aromatico” nello “scendente” delle mie labbra macinate “in polvere” nel suo caffettino “al dente”. Si sa, sono una bevanda eccitante, anche se rimango molte volte deficiente e spesso ottengo un bel niente. Con enorme charme, pagai e posso dire che in vita mia non ne ho mai pagata una. Ho combinato molte cazzate, e infatti i miei nemici mi urlano che la pagherò! Ma, scusate, se non voglio pagarla, perché volete che la mia vita vada a puttane? Ah ah!

Fa parte del Falotico sapiente essere uomo oggi salente e domani “saliente”, nel sen(s)o di “montante”. I miei detrattori dicono che io sia anche un po’ montato. Posso affermare che nessuno mi ha mai inculato anche se spesso son stato “trombato”.

Sono distinto e anche d’istinto. Avercene…

 

di Stefano Falotico

Genius-Pop

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