Archive for April, 2013

Bruce Springsteen, Tom Joad Ghost


20 Apr

 

Gradita mia congrega, ai miei servigi, innalzo la poesia a valore inviolabile, e già scrissi di tal masterpiece a voi donato di mia immensità. Grazie

Se copiar vorrete, sapete anche che tale estratto è già depositato per nuovi pezzi di miei altri capodopera!

 

Il vampiro e il tuono!

Recidivo al cigno nero, professo la mia misantropia irriguardosa e cinica dinanzi all’egemonia delle anime e, fulmineo, svezzo gli svelti, lapidari giudizi. Aff(r)ettando la lama in gola!

Polsi recisi, pulsazioni ribelli, bollenti dignità rubate dalla prostituzione del mercimonio d’animali sociali, “bardati” di frenesia corporea e plebiscito a brusio degli arbitrari fischietti .
Libere scelte amputate e lesioni d’una circospezione dai cani(ni) incisi lor “densi” e ad addentar, “a puntino”, il sangue di chi odora nel proprio immondo, pugnace, vilissimo Cuore.

Un urlo si scaglia “blasfemo” e famelico dirimpetto ai loro visi massacrati.
Annichiliti, stremati, piangono dell’infamia con cui s’affamaron d’azzannato indagare e ledere con golosa indole sempre rabbiosa, nascosta in “eleganza” di “rinomato” lor gridare “amore”.

Attacco, estenuarli, assaggiar il “manto carezzevole” dell’onta a ferali loro “appetiti”, e gustoso lord-o “schiamazzar’” in porpora d’innaffiate vendette ferree come un coltello roboante dalle disossate vene “sacre” e spellate d’ogni altro “intimo” arpionare.

Flagello!

Erotismo furioso ad apice di sfoderata rabbia nelle ferite federe del “lento” inturgidire l’adirato dagli “sbadigli” e dal “dormirvi” d’oppressione

Gretchen Mol, seno che ballavi in spiaggia d’un velo sventrato dal consanguineo mio taglio finissimo nel permeare la tua figa con sopraffine penetrazioni ondose all’oceanica tua divina Donna sacrificale nel ventre d’un armonioso baldacchino sospirato in sudati, enormemente goduti amplessi emozionali durante la fresca freccia delle brezze e snodata a propulsiva torsione d’anfratti cheti fra gocce respiranti un crepuscolo estivo di cavalcanti maree.

Così ti scopai, femmina di mia Creatura al titanio del Re Nettuno, forcone slacciato in aguzzo scarnificare la vergine pura del magico supplizio genuflesso a supplicare altri morsi dai fremiti passionali.

Polly Walker, il tuo culo incantò le mie catene e slegò l’Uomo, vertiginosamente protesa ai neri precipizi di chi ottenebrò, oscurantista, la selvatica mia sete d’ogni forma tua ansimata in schiene nostre perfette e arcuate di fulgido divellerci.
Nel tuo culo, con la dolce aberrazione dell’erta e virile erosione, tersi la brace contorta del mio pene mordace e, morendo lascivo nel vagito tuo superbo, innalzai un altro orgasmo sul raschiare la tenera tua alcova di sussulti e l’insulto falso al mio incalzante gioco, invero tua delizia e non frenarti a pantera bianca dalle perverse, savie macchie dai, dai, dai torridi baci intonati nei labirinti slabbrati, profumati, decadenti del tuo arroccar l’Uomo ed effonderlo a (e)liso cazzo “morbido”.

Monica Bellucci, i tuoi capezzoli sbranarono il Peccato e te ne saziasti, graffi alla mia schiena “putrida” nel satanico putiferio di violente gambe e tatuaggio dell’avvinghiato accogliermi in floreale “stupro”.

L’orco, paralizzato e fulminato nella sua blindata certezza “scremata”, è un forno crematorio di paura claustrofobica alle asfissie che lo stan soffocando con “calma” apparente dal terrore “slanciato” a suspense della tensione!

Questa è la mia giusta lussuria, scagliata a tuo ossario.

M’ammainai ché, nell’ammutolire ogni rosea e metempirica visione, le scimmie depredarono le mie spade, con “affinate” armi!

La mia lussuria si scaglierà terribile di veemenza arsa a vostra finta sapienza.
La mia lussuria è un vampiro che lacererà le tue menzogne, seppellirà il morto che tu non vivesti da puro, e distruggerà ogni tua sanità!

Donna, apri il tuo fuoco!

Ora, amami e ascoltate tali parole, ché acquistare il mio è un ordine di Dracula!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. L’ultimo dei Mohicani (1992)
  2. Rocky (1976)
  3. Colpevole d’omicidio (2002)
  4. Le due verità – Forever Mine (1999)

Romano Prodi for President?!


19 Apr

Presidente repubblicano fondato sul lavoro in testa alle vostre “costituzioni” da “palmati”, dietro calci nelle palle tonanti e mio tornito anch’offrirle alle donne torride! “Torreggiante”

E dir che mi precautelai, con estremo ritegno ché non infangassero il mio nome a “valor” delle loro usanze scostumate. Ma i vili oppositori del mio carisma qui elenco, in sfacciataggine che non cela nessun loro scheletro e scherzetto ritorto, anzi li blinda negli “armadietti” con armadio di mia robustezza “front(al)e” espressiva d’un doveroso chiuderli e soffocarli, ché soffrano permanentemente d’elettrico metter ferme le loro demenze da neurolettici sempre “a letto”, e legar le mani (co)deste ai mastici dei mastini su donar poi le carni alle “sanguisughe” d’un pari sbranar’ (in)fer(n)ali.

Tanti, tanti ne incontrai ma(i) si scontrarono, stavolta, con uno che non svoltò dalle sue rigide e intransigenti posizioni, classificate a base del nuovo r(ed)atto arredamento “sano”:

1) La nostra Nazione si “fonde” con i fusi(lli) attorcigliati nelle “panne” col prosciutto o panini alla mortadella sulla “mostarda” su un formaggio da “pecorina”. Giochi alla morta? Ammalata o dottore? Chi vuoi? Un’ambulanza? Ecco invece la mia “sirena”.
A tali borghesi e “operai” delle chirurgie plastiche al loro “tornaconto” di pance, schiero in battaglia il mio pernacchio con per di più un po’ di chicchirichì.
Basta con le chiacchiere e le vacche!

2) “Eminenti” radiocronisti dell’etere son(NO-lenti) a sparger cattiva coscienza per rifilar “educazioni” dalle onde di frequenza “vicine” al cardiopalma. Sì, musicaccia per eccitar il maschio più suggestionato dal “rock” che “sprona” al cartellone pubblicitario d’una mezza puberale “coperta” da un rosso… “cartellino” in prossimità della zona a tuo imminente “pericolo di crollo” e coronarie per le frane.

3) Ex liceali extracomunitari oggi “stampano” nero sulla bianca nello “stapparlo” alla moglie del commendatore, tradito da un “articolo” più “brillante” rispetto ai suoi noiosi caffè quotidiani.

Esempio, cioè fa…(c)… s(i)mile: “Morgan è ancor al centro di salute degli strizzacervelli dopo un’Asia Argento strozzante e il suo uccello a una Lucarelli strozzata di seno deflagrante, inversamente proporzionale… del coglierla mela fragrantissima tra uno sgabello e un ospite allupato con cravatta di cuoio e cerniera burrosa”.

4) Violenze, torture, il Medioevo è alle porte, le streghe cacciano quelli con la camicia nella riga dei capelli al riporto di baffi arzigogolati del latte sbavato e rossetto “C’è o non ce l’ha?”.

5) Sono io che ordino! Esame delle urine per tutti.
Orticaria!

V’ammalaste di sifilide e non leggete Sofocle, solo (o)che volete nel “soffice”.

Dunque delinquenti, da me, il Presidente, riceverete una “dose” di tu che mi darai la fidanzata a indurirti senza danari e tu, De Niro, avrai un amaro d’artriti!

Applauso!

Presidenziali italiane e Festival di Cannes: votiamo per il film “L’Unità!”, basta coi tagli del Rodotà! Uno che da me l’add’ piglia’!

Elezioni per la Presidenza della “Repubblica” in “ballottaggio”: copertina (f)rigida e severità nel sedere, il ritratto d’una società fredda come il “Bucaneve”…

… famoso “biscotto” che naviga da pirata, detto anche filibustiere

Grillo Beppe ansima, fra capelli cotonati sparati a “raffiche di vento” e le bugie che rifila alla plebe, mentre pregusta le sere con le sue fighe al miel’. Non sdolcinato, “cucina” ricette per salvarci dalla crisi, ma intanto è culinario d’un altro culo nel non far un cazzo! Che “condimento!”.

Si fanno i nomi dei possibili al “Potere”. Tanto il Presidente, che (rac)conta, è quello del Consiglio, l’altro fa da garante… dei conti! Io voglio Dracula il Conte!

Propongo questi qua da elevar in “santità”, uomini da “Sette”… colline per arbitraggio alla Collina d’ogni lupa romana!

1) Nicolas Cage: oberato dai debiti, raschia il fondo del barile, per “capre e cavoli” come le sue interpretazioni “tuttofare” da “feroci merendine”. Un uomo dalla mascella color zigomi stempiati su occhi traslucidi fra il blu e il verde smeraldo del cobalto e da “cobra” nel Cuore selvaggio suo oramai poco Caravaggio ma natura morta in maschera di cera e adeguato cerone d’attor (dis)adattato all’andazzo.

2) Quentin Tarantino: celebre cinefilo, regista sofisticato di citazioni, Boris Karloff vivente del Frankenstein similissimo nella sua faccia horror, conclamato anche di “cerimonie” fra un’Uma Thurman che “spompò” e altri feticismi di “sorca”. Non si discute come direttore, come misogino “atipico”… sì.
Insomma, un topo che grazie alle iene ce l’ha fatta!
Tutte se le fa! Votatelo alle urne!

3) Arnold Schwarzenegger: ex Mister Universo, colui che ti metteva di “traversa”. Nel senso di sotto l’incrocio dei tuoi “peli” da maschio di “palle”. Corpo builder, l’incarnazione d’ogni utopia alla Red Bull.
Ma si sposò e la moglie gli “montò” la testa, annichilendo il “muscolo” per ambizioni ben più “alte”.
Così, per non farla… pa(r)tir d’adulterio, leggi divorzio, le pagò tutti gli ozi, costruendosi una reputazione rispettabile da Governatore…

Tornò al Cinema in pompa… “mini” e, da XL, ora è un X Man. Ibrido fra la vecchiaia e il Tempo perduto per dar retta alla consorte, causa voglia del suo “retto”. Stranezza (dis)umana. Che cambiamento!

La moglie si sa… esige l’uomo di “qualità”.

4) Tommasi Sara: reduce da cattive esperienze, e “aspirarli”, della pornografia, ora si dà… a Paolini, “disturbatore” col profilattico nella mano sinistra al depistar, depilare le pistole dei controlli destrorsi alla sua salute mentale, molto “luci rosse” per guardar “nel mezzo”.

Un de… puta… to!

5) Lucarelli Selvaggia: “donne” di questo “genere” attraversano tutti i genitali. Da Morgan a un altro “inculato(ne)” da rehab, la puttana conosce come “amare”. Un po’ di basilico sulle tette e va liscio come l’olio. Se poi aggiungi del burro, la non tanto magra lecca le margarine. “Consistenza cremosa”. E piglia per il popò le ragazzine che sfoglian le “margherite”. Lei, invece, ha un “album(e)” invidiabile da sogni formato “dura”.

6) Mina, la “tigre” di Cremona: famosa meretrice quando tutti volevano che “cantasse” per “loro”, adesso “ritirata” per pubblicizzare solo la “stessa pasta” nostrana.

Datele un calcio e ordinatele la filmografia di Rob Zombie, con tanto di “maccheroni” e sangue “al sugo” profumo “pesto”.

Insomma, la donna delle vendemmie e il pestaggio sta in “lei” proprio là.

Anche Celentano “burbero” Adriano ne vorrà… di uve…

Con Jimmy il fenomeno a tifare di smorfie urlanti!

7) Tua madre: giornalista “Apri-reggiseno-scoscio su labbra rifatte perché la prima non è venuta bene, neanche la seconda, forse la quarta…, a meno che non scoppi!”.

Diciamocela.

Il Presidente sono io!

Silenzio in aula!

Scaraventate la Carfagna nel “Gabinetto!”.

Festival di Canne(s) 2013!

KermesseMiss mia cara miss totoiano, minestroni, Costa Azzurra e Zorro in Francia, mio Alain Delon di “censure” con tanto di fuochi “pirotecnici” nella gran “chiusura!”

Annunciate le pellicole del Concorso, mentre lecco un gelato su linguetta “al corsivo”, evidenziando le forme del mioPaul Newman “manifesto”.
Stai zitta donna, altrimenti il “cono” s’insudicia!

Ecco il mio “pistacchio”, sciolto in tue diarree alla stracciatella…

Sono volgare? Cosa non è volgare in questo Mondo?

Impazzano i siti “adulti” con le minorenni, Stasi non vien assolto, qualche innocente vien… steso e tu lo vuoi solo che so(l)do.
Perversioni dietro abiti “talari”, un tal d’Italia è un tailleur erotomane.

Tagliano gli stipendi, i suicidi aumentano, i privilegiati detengono il “mantenimento” del “viril” Vinavil al reddito.
Incollando “timbri” su labbra anche delle ragazzine con la Lambretta.

Ombroso, lombrosiano, adiro e aggiusti le mi(r)re.

Altro che bellezze di Sorrentino, buono solo a mescolare un Verdone andato con una Ferilli che va sempre sui viali.

Servillo osserva “servile”, e vinceremo la “palma” di qualche pullman per pellegrinaggi da vecchi turisti del “panorama” arido come le piogge su Parigi d’Inverno.

Il mare di Nizza?! No, datemi un’amarena da “’St(ecchin)i cazzi!”.

Scorgo James Gray, ancor in copp(i)a con Phoenix Gioacchino, il leporino dallo Sguardo semi-bieco e da “semaforo” giallo, in quanto venturo al non dar la precedenza.
Egli, dopo un eremita barbuto, sfreccia nuovamente con la machine e una Barbie. Eretto!
Strombazzando e speronando, tamponando anche le cicatrici d’una carriera “pneumatica” nel “blocco” delle sue gomme. Sterza, forse è sterile, nessun figlio all’attivo, una figa al fianco, che fianchi. Le rifà la “fiancata”.
E qui ha una Cotillard da “cotechino” Marion… Cobretti, famoso Stallone di serpenton’ repentino e piccantello da “patatine” con la “salsa”.
“Cazzuto” filmissimo di George Pan Cosmatos, “metteur en scène” della scema Nielsen Brigitte con tanto da “ballerina-modella” Boccoli Benedicta, sorella gemellata all’altra “uguale” a Bardotte Brigit(tta).

Meglio il pane di Spagnabasta che s’ magna! E Lei sempre più la bagna dentro… il bagno “termale” dell’Eiffel “isoscele!”. Che torri(do)!

Abbiamo Refn e Gosling, e qui ancora la fradicia Lucarelli Selvaggia tirerà la sua “ammirazione”, schizzando a iosa di stronza(te).

Abbiamo Douglas omosessuale con un Damon Matt su vasche “idromassaggio” per provocare i puritani nordameric-ani ancor “lì” a inveire per “tenerlo” a bada nei mentali lavaggi dell’ortodosso “su misura” dei loro colpi… guerrafondai. Uccisero gli indiani, che eccidio! All’urlo delle massacrate “capre” loro accette “meridionali” d’un dialetto “Io t’accid’!”, Buffalo Bill fu a comando dell’egemonia territoriale. E (non) li accettò.
Molti an-n-i dopo, “quello” de Il silenzio degli innocenti, un omonimo quasi homo, voleva solo sperimentare “territori” rasati… nel maschio “adempiente” da esser riempito. Che praterie “sfondate!”. Che “farfalline!”. Che giochini analoghi, an(nu)ali!

Abbiamo Douglas Mike, appunto, anche Takashi Miike, la versione “giapponesina” dei suoi deliri sessuali-“macho” irrefrenabili di “sfoderarne” uno dopo l’altro, “colpo” su “Al galoppo!”.

I fratelli Coen!

Timberlake con? Ozon, Polanski, Payne!

Malavita di Besson dov’è? Ebete d’un selezionatore!

Voglio il pene di De Niro nella Michelle!

Sì, come lo miscelo in quel posto, neanche l’italiano “medio”.
A cui alzo le dita medie, alzando le gonne delle sue donne!

Spaghettando di car-bona-ra!

Ara e da me non avrai oro!

In quanto andata!

Applauso!

Adesso, idiota, togliti dal volante!
Fammi volare nel manubrio della tua donna violetta!

 

Sarà lei a violentarmi, perché è una schizzata!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Animal House (1978)
  2. Ronin (1998)
  3. Attacco al potere – Olympus Has Fallen (2013)
  4. Deep Impact (1998)
  5. Buongiorno, notte (2003)
  6. 1997: Fuga da New York (1981)
  7. Bastardi senza gloria (2009)

Superman


18 Apr

Zack Snyder’s Man of Stell is “mine?”. Anima eccentrica, corporee (de)cadenze

Sono impazzito? Sì, specie quando gli idioti mi scassano il cazzo e io spaccherò le facce di cazzo! Ma mi faccia il piacere, puttanazza!

Che si parta alla distruzione!

 

Prefazione “spassosa”, tragicomica-sdrammatizzante un fisico “andando-non tanto caliente
Il mio mantello da “Superman” è un “superficiale” Dracula per le superfigone! In quanto, fico da indiano nei capannoni del “tendon’”, ove mi grattano i coglioni, come voi

Il Superman di Zack Snyder si presenta lussuoso, non platinato, eccitante al “tatto” della vista, e c’assorbirà in peplum volteggianti fra latine rimembranze del gladiator Russell Crowe, padre dal DNA supereroe alla Nietzsche, un Costner Kevin stempiato m’ancor fascinoso (certo…) come quando, in Robin Hood, mostrò il suo lato B notevole, arco sfrecciante, per le “gioie” della Mastrantonio, una che ha sempre adorato i “marcantoni”-vibratore-amatori (infatti, l’ombra di Marlon Brando spunta e maledice Nic Cage del Lives di Burton mai fortunatamente realizzato eppur d’albero genealogico “iniettato” nel nome di Battesimo del figlio...), un’Amy Adams palpabile mentre “asciughi” un pasticcino fra le labbra, annuendo e “scremandolo” d’occhiolino birichino ai suoi slip abbrustolenti per il “lento” fra lo scostumato, l’amido di “burro” e l’umido schizzantissimo-schizzo-frizzantin’-effervescente-lassativi digerenti sul pettorale “radicale libero” dell’Uomo che non deve chiedere mai per rinfoltire l’alopecia androgenetica dentro “irsuto” suo pube arpionando-“spada di fuoco” spellato-non pelato del potente “rombo di tuono”, un po’ caduco nei primi battiti dell’Autunno, stagione poco feconda, e di poche fighe, in cui le foglie cascan di “latte alle ginocchia” e la robustezza virile s’ammoscia, aspettando le Primavere delle “mele”, periodo “boschifero” (fa un po’ schifo…) nel  “quale” tutti i guardiani “forestali” sguainano i “pantaloni” della divisa e lo “dividono”, colgono i frutti maturi dell’“amore”, primizie che pesc-ano fra banane d’orgasmi scimmieschi, gambe intrecciate come “liane” più lampone di macedonia con panna “montata” e fragoline- “funghi porcini”.
Che offerta di quaglia! Che taglia indossi? Apri le cosce, e “accetta”.

Insomma, prepariamoci alla cazzata coi fiocchi. Un Henry Cavill “al muscolo” su denti bianchi da Colgate nel farsi… “imboccare” dall’Adams “sbocciata”, ma soprattutto uno Shannon Michael Zod sulle urla da zoo di “sparate” da duro.

Che la guerra abbia inizio!

Finirà come sempre, rispettando il Cristo del Superman. Un Uomo che, a giudicare dalla “forza”, poteva avere tutto, invece preferì Clark Kent come scelta “anomala” e incompresa, vicino alle compresse “tranquillanti” dello smorzare l’uccello che potrebbe “scatenare” dopo tanto reprimere e non “premere”.

“Lì”, nella zona depot formato “tema del doppio”-Pop,  potrebbe ficcarlo in tutti i posteriori, femminili e non.

Ho detto tutto…

Anzi, no. Se avrò un figlio, lo chiamerò Christopher “ Steve-Reeves” Falotico…

Stesso percorso “inverso”. Tramandato di padre in figlio…

Sì, mi ricordo che a quattordici anni ero molto avanti, e “volava”, adesso non va un cazzo…

Al che, afferro la mia grinta, e son “canino” per qualche verginella carina.
In giro, però, l’unica “talentuosa” è la sorella del “fratello”, intesa come monaca dei piselli “vacanti”, consolati dal cappuccino di prima mattina, alleviante quando non è “lievitato”.
E fagioli a me stesso inculantissimo-ungulato da nottata in bianco poco ululata.

Sì, la piglio a culo. Come “viene”. Ma non vengo…

Sì, sorvoliamo. “Guardiamola” dall’“alt-o”.

Parafrago serio come un giornalista nella 2h del suo cervello di “pelle”: possiedo un physique da Ercole, appena un po’ “sbiadito” quando mi (tra-n-s)curo per “schiarirlo” a Chiara, versione Woody Allen “palloso” nell’allen(t)ar-iato la mia “durezza” sul sottospra-down “buttarla a ridere” a Manhattan.
Qui non c’è molto di “sorriso”, siamo in zona cimitero da Bianco, Rosso e Verdone

Ho sempre riscontrato molte problematiche con la mia parte sessuale, tanto da “oscurarla” nella doppia personalità del dottor Jerryll…

Con “far” impiegatizio e scrupoloso da “zio”, ottemperai alla mia mente, non “temprandolo” mica tantissimo… Infatti anche le zie furon poco lupe al mio Ezechiele e, senza miele, al massimo mangi una caramella “prelibata”, Alpenliebe. Sì, mi ridussi “disossato” come il figlio di Tommy Lee Jones ne La valle di Elah, mangiato vivo dal militarismo dei “miei”… coetanei di “cotanta” specie…
Affamati di cosce, di tacchi a spillo, mi spiarono poiché asceta e divenni voyeurfinestra sul cortile a questi “viziosi”. Eh, loro seviziavano, io non riesco neanche a sdraiarmi sul divanetto. “Intirizzito”. Voglioso eppur “maledetto” con l’aglio! “Questo” va “ad-dotto” alla “cul… tura-cotta” di coloro “paritari” d’ana… grafe. Miopi, da monocoli e paraocchi. Anche paraculi.
Sì, il colmo, un paradosso, e comprai dei parastinchi per non esser macellato dagli “sgambetti”.
Ossessionati dalle vertigini, morii “donna” e risorse… Vertigo.
Però, il mio “apparirlo”, nuovo (certo…), fu traballante. Ora, cammino nel “bascular” il dolor all’anca.
Non ho molti “fianchi” ma le ragazze m’affiancano mentre baciano, sbucciano” un “uomo” di buon “francobollo”, sodo di Lemonsoda.

Ah, ci son problemi più gravi del “seno” di gravità e dei sensi… bollenti.

I soldi per l’uovo al tegamino!

In poche parole. Se voi volete la prole, ho da pagare le bollette.

E son davvero cazzi amari. Non nel “figurato” ma sfratto immediato.
Altro che infradito da “Vorrei ma non posso”. Altro che “gatte”. Altro che sfigati.
Fra poco, anche il mio “orso” sarà una Croce “rossa”.
Mi rimane il cagnolino. Ma dovrò “affidarlo” alla vicina, che lo “coccolerà” come lei sa… le.

La volontà di un Superman non s’ha da fare né da “sedare”, ché Lui schiena e vi USA, in quanto “elevato” che denigrerete di parassita, miei insetti! Superman ama il “rinfresco”

Estirpiamo le erbe cattive, anche le droghe “leggere”.
Ho visto screanzati adolescenti con la “doglia” capricciosa ad Amsterdam lor di “canali” su olive ascolane, sì, che “pascolo” di pasciuti da colpi in “canna”. Adesso ficcano anche “YouTube”. Che “roba”.
Ho visto insegnanti frigide che han rialzato la “cresta” del marito galletto, sfogliando l’arido suo disboscamento a base di “amanuensi” tocchi “coloriti” d’inchiostro simpatico, leggi ricatto da pratica del divorzio per fermentar un matrimonio “anziano”.
Ho visto impiegati che dilapidarono patrimoni per “ammainarlo” alla collega da “fotocopiare” dietro regali “perlacei” (la famosa “Catena di Sant’Antonio” delle perle alla porcella-na), e “poter assicurare” un futuro “vantaggioso” al figlio svantaggiato in quanto distrofico a differenza delle sue spese da carnaio “antropomorfo”.
Ho visto tubi di “scappamento” che han scopato con i “marmittoni”, dietro promiscui accoppiamenti da Franco Battiato futurista, protesi… con l’accento a “piacer” vostro.
“Pappagalli” recitar a pappardella anche i pranzi a base di tagliatella, nell’indigestione “ripetente” dell’“Ancora un altro piatto”… per liti “volatili” davvero di “fame” fra coniugi abitudinari di “dolce” appetito… in sodomie violente ove il maschio viola le “rose” bocche assetate dell’asessuata da sbatter al tappeto. Queste cos(c)e accadono, s’accapigliano, non solo a Battipaglia, ma anche di “battiscopa”, appunto. Il pavimento da “lavare” su piastrelle “sterilizzate” e intonacate pulizie domestiche “intonse” con “dovizia” dei germi intestinali. A-cari…

Meglio Icaro, Uomo d’acciaio” mille volt più “in gamba” di quell’esaltato dell’Iron Man, celeberrimo berlusconi-ano (vedi che il “cerchio” torna?) nella “pietra”… pomice del suo “cosmetico” danzar fra le comete dei vostri sogni da piccolo borghesi con manie di protagonismo.
Innanzitutto, proteggete le quattro mura dagli “spifferi”, solo allora potrete darvi delle arie.
Prima, infatti, bisogna blindare l’uscio con porta sigillata se vuoi delle forme “al silicone”.
Altrimenti, ti attaccherai solo a una consorte che te lo staccherà perché non le paghi il “calore” della fottuta intimità. Pretenderà maggiori garanzie, e dovrai compare della garza, risparmiando l’Euro per la “Gazzetta”… ladra!

Fidati, la società sta collassando. Le vergini se “lo tirano” da scollacciate, mentre Riccardo Cocciante canta in bicicletta, s-fottendo la sua “ochetta”. Egli se ne s-frega…

Accendo la TV, su Sky c’è una puttana scosciata, mentre su Cielo… un documentario con dei dromedari, voi con la gobba su telecroniste del “gobbo”, rari “esemplari” a fornicare con Clint Eastwood nel deserto de Il buono, il brutto, il cattivo, mentre Eli Wallach cavalca “in sella” col “marsupio” che ha estratto dalle “risorse” minerarie dei minatori.

Lo so, sono un figlio de puta…, meglio di te, figlio di una “figliuola”.

E, stavolta, ho detto tutto.

Prenditi il mio mantello e avvolgi la tua “donnetta”.
Altrimenti, ammanterò la tua tardona ec-citata, forse incinta, nel “coprifuoco” di manette sapor “saponetta”.

Detergente “Indolor” da salvatore… e un po’ “aviatore” fra le “traviate”.

Sono invincibile, come Silvio…, “identico”
Plano pian piano su di te, “donna” mia delle Alpi sulle colline del mio Pulcinella, l’Uomo che ti “macchia” come la Nutella che sbava…
Ciao, libera e snodata, acciuffi il mio ciuffo e, flessibile come Mia Malkova, scovi il mio “Speriamo che me la… cavo”, libro-“bugiardino” a cui m’affido per estrapolare “pezzi” rari d’ignoranza che anche tua miagolante micina fosti nel non sapere ignorante, quand’eravamo fiumana nei primi battiti “alimentari” dei colpi di fulmine, invaghiti dalla “strega”. Osservami, Paolo Villaggio saccheggiai per ascendere di fegato rosicato e oggi tanto magro in quanto spolpato fra tanti faticosi viaggi. Che frana, che valanga, che reazione a catena…

Dopo un’adolescenza travagliata, in cui m’inerpicai sul monte dei tibetani senza “pineta”, offro a te un Henry Cavill dai bicipiti nerboruti e, diciamo pure, un po’ spacc(i)ati.

Insomma, mia Lane, “allena” tutto il Super… giù nell’altalena.
Vedrai che, a forza di dondolare, scivolerò da cascamorto su un punteruolo  di Kryptonite e, come volevasi dimostrare, sarò “infilzato” dall’unica sostanza che mi rende “battibile”.

Al reparto traumatologico, Max Pezzali, mentre sarò “in fasce”, sciorinerà le sue infantili musichette da “Hanno ucciso l’uomo ragno…” ma, più che Tobey Maguire, detronizzato e spo(de)stato d’ogni mia illusoria “potenza”, ci sarà una vita “normale”, detta anche “Guai agli ordini dei maggiori”.

Grazie al mio delirio d’onnipotenza, ero guarito provvisoriamente, da domani mi toccherà “lavorare”.
E, in assenza di dollari, grazie ai quali ogni miliardario acquista tutte le femmine senz’eccezione alcuna, essendosi il Mondo “arricchito” durante la mia “pausa” filosofeggiante da “Essere oltre…”, me “lo toccherò” in solitudine. Che pezzi di… le pezze al… che puzze sotto il naso!

Sì, l’onanismo aiuta in caso di “No”, stimola la diuresi quando gli altri, i cattivi, sono “(di)venuti” più “tosti”.

Detta come va detta:

la merda non è neanche più amabile come quando mi cagavo sotto. Il pannolino assorbiva le “botte”. Che rinculi!
Ora, è (in)tesa nel “profondo” da marmotta.

La colpa è stata del mio ex “psichiatra”. Credette molto in me, tanto da montarmi la testa.
E, mentre io sborsavo quattrini dietro le sue adulazioni, “lui” lo-dava le altri “pazienti”.
Più che altro le “oliava”. E, quando urlavano le loro rabbie al grido di “Stronzi, vi odio!”, lo psichiatra “spruzzava” mentre anche il suo… “conso(no)-lava”.

Lui piazzò “ricette caloriche” di farmaci, io finirò nel “nudismo” in piazza “Ricco dentro” per affari senza mio farmele da “Grissino”… che cola, perché m’ha tolto anche la pazzia innocua su sue “oculate” terapie… da occhialuto.

Le occhiaie…
Solo una “mission” disperata può restituirmi all’Uomo che ho sempre sognato senza far i conti in tasca.
Donna, dammela… la borsetta.

Non voglio scipparti-“scoparti”, sto cercando solo un fazzoletto perché ho finito le scorte…

Visto che ho vinto io?

Cosa puoi dire a uno come me?

“Mi s-Piace” per solidarietà da Facebook?

Se “crepa” l’Uomo, Sansone potrebbe rafforzarsi nelle colonne

Levatura in questo liquame sociale, ché per resistere agli urti dello stress, devi sopprimere l’animalità in cristologica Benedizione.

Fine. Se vuoi rendermi liquido, io non me la squaglio.

Ce la vogliamo dire?

Avete mai visto un Man migliore?
Ah sì. Sarà uno di meno. Non tu, che mi (s)pari a zero!

Forse Egli è.
Parlo di te? No, di me.
Biblico. Il labiale!

E, su musica di John Williams, arriveranno da orbi!

Faccia di maiale, stavolta dove scappi?

Come ti fotto io, nemmeno Jack Nicholson che dà a Kim Basinger.

Mentre aggrotta la fronte e tutto va di Night.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Superman (1978)
  2. Steel – L’uomo d’acciaio (1997)
  3. Batman (1989)
  4. R.I.P.D. – Poliziotti dall’aldilà (2013)
  5. L’ultimo dei Mohicani (1992)
  6. Manhunter – Frammenti di un omicidio (1986)
  7. Watchmen (2009)

“Man of Steel”, Full Trailer


17 Apr

 

Orrore!


17 Apr

Horror, mio albero graffiante nel “dolce” castigo delle coscienze lorde!

Case indemoniate, “corroborate” di fantasmi maliziosi, birichini su “spie” dall’occhio “guglia”, arroccati nella frenesia del canto e della catarsi melodica incastonata a catarsi “tenebrosa”.
Giocosi per leggiadrie bardate di soave trasparenza al lor Cuore “rauco” come sigarette aspirate in una Notte ballerina, ispida d’umori cangianti nelle morte aridità della “morale” castità.
Spettinati su “abiti” da teschi, colgon la Donna quando, addolcita dalle gocce d’acqua roventissima, è “ruffiana” alla sua chioma presto nel dissolverci d’inerpicati amplessi arricciati.
Si divora nel mio viverle d’anfibio predatore, e lecca il pene mio con evanescenza femmina più di superbia.
Si sdraia, “annerita”, sudat’ancor ‘amante d’amplesso “ocra” tra le ali del mio corvo guascone, punitore e a Lei candore nelle libertà di passioni!

Le vicissitudini di un Uomo dal carisma wonder con increspature d’aguzzi scogli nelle primavere sue d’apollineo fra polline sociale, misantropo alla Kubrick

Scontri, carri armati, cacciatorpediniere, chi pedina anche i pedoni delle strisce pedonali, chi striscia, chi è uno struscio con far da (s)truzzo, gonne, semi-anche, sceme, “crema della crema”, animali in naftalina, nautici, volatili di schiamazzi, matti da legare pur se hanno i legamenti slegati da troppa “ginnastica mentale”, catatonia, il Tonno di Pinocchio, i finocchi a “condire” l’insalatiera delle accidie acidissime, l’olio della “massaggiatrice”, natica, sommergibili, un sonnambulo che prega solo di morire, almeno riposerà “in peace”, Obama “in pigiama”, Hefnernudo in copertina, Al Pacino al Tevere, i tranvieri cantano e, tra le ferrovie, tutto è un tram(polino-che polli!) di lancio per il suicidio di massa da “Playboy” del cazzo!

Afferro il triciclo nel mio Overlook Hotel, ingrano la quinta del “senza misura” di Jack Nicholson, un pensionato ancora per le “maggiorate”, mi reco al bar gestito dal maggiordomo assassino e gl’infilo un gin nel culino.
“Sorvolando” poi con una dama che preferisce giocare a “scacchi” nel “tanga” d’un nero “fantino”.
Tango & Cash!

Fiero del mio alfiere, m’arrocco nel “bianco” bagno, ove pulisco appunto il cesso come il Joker Matthew Modine, in canottiera lisa senza le danze al “liscio” dei caporali full metal jacket.
Incito Ermey a essere Bruce Lee. Ché non tormenti le palle… di lardo. Gliele stritolo, e latra, mentre gli altri compagni, russi di vodka, accorron nella latrina e lo lancian contro la vetrata, sostenendomi per il defenestrare il suo mostro. Siamo anarchici Batman! E il pipistrello cattivo non farà… la pipì con noi, ma volerà nel nido del cuculo!

Al che, becchiamo Tom Cruise nel “vespasiano” con Bruno, mentre discutono furbacchioni dei loro Eyes Wide Shut porta a porta.
La sodomia c’è tutta. Un ovvio Oblivion degli oblii. Meglio guardarla… dall’oblò.
Nessun obolo, al massimo bollirla.

Nessun obbligo, vivo al minimo sindacale, e come mi “tira!”.

Questo racconto non ha capo né coda, non c’è storia, né svolgimento.
Però tua sorella non me “la” racconta “corto”.

Dimenticanze, “evirazioni” neonatali

Ho dimenticato il cel. da un mio amico. Niente d’’irreparabile. Fra l’altro, guaio peggiore, ho scordato l’uccello al reparto dei neonati. Ora, ho 33 anni, qualche infermiera potrebbe restituirmelo?

Grazie, può lasciarlo nella “buchetta”.

Che senso ha? Del cazzo. Come pretendo sempre.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. I falchi della notte (1980)
  2. Blade Runner (1982)
  3. Halloween. The Beginning (2007)
  4. La casa (1982)
  5. Le Streghe di Salem (2012)
  6. Shining (1980)
  7. Stand Up Guys (2012)
    Tiriamoci su.
    Se li tirassi giù, sarebbe meglio. Altrimenti, in mezzo alle mutande invecchierà. Fidati.

De Niro, Sting, Bruce Springsteen


16 Apr

 

Al Pacino vs De Filippi Maria


16 Apr

Quest’attore “scarmigliato”, capelli danzanti su tintura corvina a tocchi alteri di brizzolata ingordigia, (s)composto nella “senilità” arzilla, brillo e ridente, occhi penetranti d’un colorito “emaciato” in voglia ancor strafottente, viene “imboccato” dal microfono della De Filippi per parole a mille volt, addensando il suo cremisi gusto affamato nell’infrangere la medietà conforme della piccola borghesia tricolore ancor ancorata a faide infantili e a troiette “adulte” di “trucchi”

Alfredo strappa la “voce” a Maria, donnicciola “costanziata” previo raccomandazione per un programmino a base di “cultura giovanile” stantia, irregimentata nel canale “privato” dei destrorsi “ambiziosi”, lobotomizzati sulle onde grezze, catodiche “rilassatezze”, “nutrizione” di pance “esaltate” nel più bieco capitalismo annodato ai “valori” della nostra Nazione “unita”, forse amputata già di secessionismo fin da quando Garibaldi fraintese Mazzini per “saldare” solo la discrepanza fra il Sud di ribellioni e il Nord ludro, inflessione “dialettale” a (de)finire le carogne “salite”, grazie al sale sulle “strade”, nel “potere” esecrabilissimo da scannar’.

Intervista:

– Lei, signor Pacino, leggo qui… nella sua biografia, d’adolescente si “prostituì” per “pecunia”. Il denaro non ha odore”… del sesso da carne “in scatola” intessuta per mercificare la carriera gloriosa da bacheca?
– Più volte, senza le “mie vergogne”, “tirai” questa storia “peccaminosa”. Ma non ha macchiato la mia flmografia, solo le “fibre” della puttana che mi “manteneva”.
– Era così disperato tanto da vendere il suo corpo per quattro spiccioli?
– No, meno “affranto” di “lei”, signora De Filippi che, per ottenere la prima “serata”, ha corrotto Maurizio, tradendolo “a man bassa” ma “rispettando” l’anello nuziale dietro delle scopate Viagra nella “Sottovoce” alla Marzullo. Sottane!
Dico “male?”. Ho messo il dito fra moglie e “marito?”.
– Scusi, credo di non aver sentito bene. Come ha detto, prego?
– Non amo le preghiere. Consolano la plebe quando il cazzo è troppo “tenuta stagna”.
– Signor Pacino! Si moderi! Ci stanno guardando famiglie intere.
– Ah sì? Davvero? A quanto am-monta l’audience dei coglioni?
– Otteniamo un gradito, enorme share.
– “Ottimo”. Preferirò sempre Sarkisian LaPierre.
– Chi è? Una P.R.?
– Intesa in senso lato, potremmo dire “Sì”.
Invero, il suo nome d’“arte” è Cher. “Attrice-cantante” soprattutto di tanti maschi nelle sue mutande. “Quella” è peggiore di lei. Ha una “concorrente” che può (s)batterla quando “vuole”, a “uso e consumo”, sa?
– Pacino! Ora basta! Altrimenti, blocchiamo la registrazione e la rispediamo a Los Angeles. Reciti con De Palma ma non sconfini di battute scarface.
– Lei con chi crede di parlare?
– Faccia silenzio! Si limiti a un faccia a faccia.
– Invece, che venga (o)messo a Verbale. Carta canta. Scripta manent! Tutti “in alto!”.

Io non ho ancora finito! Entrando qua dentro, ho sentito queste parole: «la culla della leadership». Be’, quando il supporto si rompe, cade a pezzi la culla, e qua è già caduta, è già caduta. Fabbricanti di uomini, creatori di leader, state attenti al genere di leader che producete qua. Io non so se il silenzio di Charlie in questa sede sia giusto o sbagliato, non sono giudice né giurato, ma vi dico una cosa: quest’uomo non venderà mai nessuno per comprarsi un futuro! E questa, amici miei, si chiama onestà, si chiama coraggio, e cioè quelle cose di cui un leader dovrebbe essere fatto. Io mi sono trovato spesso a un bivio nella mia vita; io ho sempre saputo qual era la direzione giusta, senza incertezze sapevo qual era, ma non l’ho mai presa, mai. E sapete perché? Era troppo duro imboccarla. Questo succede a Charlie: è giunto a un bivio e ha scelto una strada, ed è quella giusta: è una strada fatta di princìpi, che formano il carattere. Lasciatelo continuare nel suo viaggio. Voi adesso avete il futuro di questo ragazzo nelle vostre mani, è un futuro prezioso, potete credermi. Non lo distruggete. Proteggetelo, abbracciatelo. È una cosa di cui un giorno andrete fieri, molto fieri.

L’è piaciuta la sparata?

– Pacino! Chi sarebbe Charlie?
– Charlie è uno che non ha niente da spartire con quest’ambientino di morti di fame e di fighelle.
Charlie è uno che ha scelto di vivere senza sputtanarsi con amorucoli e Alessandra Amoroso!
Mie facce “toste!”.

Cazzo! Put… la Madonna che, comunque, era omonima al suo nome di “Battesimo”.

In quest’Italia, prima c’era uno che ve le “suonava”, Fabrizio De André.
Adesso, chi c’è? Scanu Valerio, un ebete che vedrei bene con la zappa assieme a Cremonini Cesare.
Cremoni! Dico a te! Guardami nelle “palle”… degli occhi! Ti sto fissando dallo schermo, scemo!
Tu e le tue stelle di Broadway! Io ho recitato Shakespare in quel Teatro, e quest’anno la versione di Americani! In platea, le donne non sono delle isteriche piagnucolose bimbe a cui “regali” le tue “perle!”. Porco!

– Pacino! Io le tolgo la parola! Ora sta esagerando!
– “Glielo faccio vedere” io che cosa vuol dire esagerare! Lei non sa che cosa divento quando esagero, De Filippi! “Glielo farei vedere”, ma sono troppo vecchio, troppo stanco, e anche troppo cieco! E se fossi l’uomo che ero cinque anni fa, oh, io verrei col lanciafiamme in quest’aiuola!
– A che sta alludendo, Al?
– Al lupo, al lupo!

Qui, state “educando” una massa d’imbecilli. Arriveranno a quarant’anni in giacchettina e fiocchettino, con un lavoretto da impiegatucci col cappuccino, la Domenica “sportiva” e Ilaria D’Amico per la masturbazione “indiscreta” sulle cosce-reggipetto di un’altra che leggerà Fabio Volo, versione “femminile” per l’“uomo” Gillette. Sì, Fabio è un panettiere del “lievito di birra” buonista, il Paulo Coelho dei miei “stivali”.

Io sono uno che va una Donna, “estrae” il suo Lucio a tal “lucciola”, e la illumina di Luce!

Le bionde trecce gli occhi azzurri e poi
le tue calzette rosse
e l’innocenza sulle gote tue
due arance ancor più rosse
e la cantina buia dove noi
respiravamo piano
e le tue corse, l’eco dei tuoi no, oh no
mi stai facendo paura.
Dove sei stata cos’hai fatto mai?
Una donna, donna dimmi
cosa vuol dir sono una donna ormai.
Ma quante braccia ti hanno stretto, tu lo sai
per diventar quel che sei
che importa tanto tu non me lo dirai, purtroppo.
Ma ti ricordi l’acqua verde e noi
le rocce, bianco il fondo
di che colore sono gli occhi tuoi
se me lo chiedi non rispondo.
O mare nero, o mare nero, o mare ne…
tu eri chiaro e trasparente come me
o mare nero, o mare nero, o mare ne…
tu eri chiaro e trasparente come me.
Le biciclette abbandonate sopra il prato e poi
noi due distesi all’ombra
un fiore in bocca può servire, sai
più allegro tutto sembra
e d’improvviso quel silenzio fra noi
e quel tuo sguardo strano
ti cade il fiore dalla bocca e poi
oh no, ferma, ti prego, la mano.
Dove sei stata cos’hai fatto mai?
Una donna, donna, donna dimmi
cosa vuol dir sono una donna ormai.
Io non conosco quel sorriso sicuro che hai
non so chi sei, non so più chi sei
mi fai paura oramai, purtroppo.
Ma ti ricordi le onde grandi e noi
gli spruzzi e le tue risa
cos’è rimasto in fondo agli occhi tuoi
la fiamma è spenta o è accesa?
O mare nero, o mare nero, o mare ne…
tu eri chiaro e trasparente come me
o mare nero, o mare nero, o mare ne…
tu eri chiaro e trasparente come me.
Il Sole quando sorge, sorge piano e poi
la luce si diffonde tutto intorno a noi
le ombre e i fantasmi della notte sono alberi
e cespugli ancora in fiore
sono gli occhi di una donna
ancora piena d’amore…

Quindi, le “strappo” gli stivaletti e le entro di “Emozioni”.

Maria, vaffanculo!

Da tale “sfogo” paciniano, deduco il mio wolf nei frontali, assolutamente irriguardosi, e lo ribadirò in ogni sede opportuna, ri-volti a una famiglia di cannibali avvoltoi, conciati per le feste in tribunali luoghi ove già genuflessi piansero di “cordogli” e altre invettive. La lezione del “servo”, stanco d’esser servile, non servì e quindi su mie invenzioni spiccate saran fracassati-spaccati, come il frassino spezzato “armoniosamente” da un furibondo e lanceolato sparo mirato nel buio della loro demenza!

Mi chiamano a testimoniare in merito al delitto aberrante che “certosini” chirurghi della borghesia opulente bolognese, di nascita anchilosata a ire “tenute a bada” da “lessical” retorica “aureola” duetro carte e “attestati”, “praticaron” testardi  d’operazione ai miei mentali circuiti per il fine, “propedeutico”, d’“assottigliarmi” nelle baraonde lor orrende da circo degli insipienti.
Non calcolarono il “finale”.

Grassetto corsivo necessario e violento a “impiccagione” di chi non scagionò i propri peccati ma scagliò “incandescenti” pietre “adirate” per dettarmi regolette di “letti”, affinché mi “stuprassi”, da stupido, al precetto “dilettevole” di tal ar-m-ata.

Sono fastidioso, sottoscrivo ogni mia forza “ibernata” da crasse lor risate “inamidate” a “inumidirmi” nelle loro anime traviate, e confermo, per filo (di spago) e segno (di marchio) ogni atto “apostolico” che mi “costrinse” a reagire dinanzi a tale ottuso non transigere.
In quanto “intransitivo” dei miei addendi e del dente sfoderato con fame poco “gradita” dal loro carnale “appetito”, “fuorilegge” della loro “legalità” che protende a “innervare” i tendini d’una “pecorella” non tanto ammansita ma di “liana” alla Tarzan. Selvaggio che idolatro, baciandone i pettorali ruvidi da King Kong “sguaiato” e increspato su forsennati “richiami della foresta” mai “screpolate” di burrocacai ma a “inguainarli” nell’“impercettibile” burron’ con tanto di mio non “cagarli”.
Sì, tra gli alberi, a differenza delle vacche allattate dal “latte” degli idioti “pastorizi”, stuzzico le foglie “morte” del mio umor cangiante fra autunnali “malesseri” color muschio irlandese e le radici muscolari della mia dinastia che mai s’arrenderà ai castori con mosse “furbette” da scoiattolini.
Adesco, ogni topolino, figlio di tal formicolare, ah come brancolano di branchi e come banchettano di “bacchette”, adesco con la trappola del “formaggio”. Disgustati dal mio “fuggitivo recalcitrante”, aizzano i cani alani per sbranarmi ma cucino ai “buongustai” una cena foderata della stessa lor pelle “chic” nel mio “pellicciotto”, coccolando le loro “orsacchiotte” con un sorrisino da Panda, specie protetta dal WWF, in quanto a pois di bianco pelo vs nero fascista spelacchiato per un fottuto fuck the world che “pascola” contemplativo fra chi non guarda alle sfumature. “Vegetariano” fra anali carnivori-vegetali, immiseriti da un lavoro che “sprona” al marcio marciar per “trombette” in bocca sul “sereno” trombare nell’atmosferico rompere le “sfere” in bon ton-o- “volenterose voluttà” d’infierir loro di “supreme” baionette “issate” ad abbaiarmi del non assumere “lassativi” ma lasciarmi andare in una carnascialesca tribù ove i tabù son i panni sporchi da non lavar in piazza seppur Capricciosa pizza, condita di “peperoncino” e salame “piccante” dell’ipocrisia collettiva nei colletti “bianchi”.

Sì, per diventare così hanno “studiato” di “sacrifici” e, per “guadagnare” l’orifizio, tanto han “leccato” i “potenti” d’“inchino”. Oggi posson esser “orefici” a donar i “gioielli”.
Ben platinati, di dentatura, appunto, ai massimi gradi dei “carati”, per dispensar “carezze” ad “additate puttane”.

La loro follia “sana” è davvero “degna” di “minzione”.
Non sputo a codesti, ma vi piscio.

Anche perché già fui seminale mentre costoro si son ridotti a far… gli “idraulici” con pensieri “al mertallo pneumatico”-statici-“termodinamici” per “calori” da “profumati” odorini e, quando “tira” malissimo, si rivolgon le loro “spose” alla banca del seme.

Per gravidanze ancor più “omertose”.

Ho detto tutto…

Sono pacchiano? No, ti picchio.

– Dunque, signor Pacino, Lei non fa retromarcia rispetto alla sua ribellione?
– No, assolutamente. Anzi, se tornassi indietro, mi comporterei peggio, quindi meglio. Perché nessuno mi può obbligare a prostituirmi per seguire i dettami imborghesiti di una massa teutonica e sciovinista del più retrogrado Credo, grazie alle maschere dietro le quali nascondono i più sporchi reati.

Tale gentaglia non aveva previsto le loro taglie.
Se provochi e torturi quando uno è minorenne, potresti anche fermare una coscienza, se perseveri in tal oltraggio, otterrai solo un agguerrito che indurirà le proprie covinzioni.

Perciò, che la guerra, legale e non, proceda e non abbassi la guardia neppure un istante.

Potrebbe risultar fatale, invece saranno sfatati!

E affinché attecchisca tale proclama, ecco quello che penso di te, Donna che non desidero Maria, ma mia:


Assolutamente divina, sexy e maudit di Sguardo provocante come piace a me. Emani una profonda, quasi perversa voglia capricciosa di tuo charme ad abbattere chiunque in 3 secondi netti se non è armato di Cuore ma cinico solo per quello. Non sono uno in ciabatte, battimi.

Protendo alla poesia, immaginandomi sconfinato nelle mie opere letterarie che ti regalerò, docciando la tua pelle schiumosa se mi consentirai più del lecito, sessualmente avvinghiata a conchiglia nel tripudio di bollicine schizzanti!


Ora, spogliati, altrimenti il tuo abito sarà deflorato senza troppo attendere quel che sai non può.

Finiamola con le bagasce!

Applauso!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Scent of a Woman – Profumo di donna (1992)
  2. Carlito’s Way (1993)
  3. Heat La sfida (1995)

“Stand Up Guys”, Trailer italiano


15 Apr

Robert De Niro, lulu.com


15 Apr

Pregate, in silenzio, e ammirate l’inconfutabile grandezza

Affannati, e affaristi senza scrupoli nel monopolio capitalista, decapitaste le anime con “indubbia” arma “non convenzionale” dell’ambizione “ammaestrante” per “saggi” diritti ad affievolir anche le savie ansie.
Mal ve ne sortì, il vostro sortilegio, dirimpetto a cotanto Uomo, il sottoscritto “in calce” e nessun calcificato, “cacciato” e adocchiato, fu un sorvegliarmi solo ispido nel non scagionarvi dai vostri imperdonabili peccati.
Ora, seduti alla mia Destra, baciando le mie mani in “segno” di cordoglio, affranti dalle stigmate del vostro lento, abulico “stingervi” nella Notte a voi più profonda, celebrate costui che (di)scese da (Monte)Cristo robusto per non saziarsi di facezie e inutile “spezia”, ma dotato, per via naturale-Benedizione paterna, e non putativa, al trascendere immane. Oggi asceta e domani, quindi qui, poeta, nel mai ottemperar le “fusioni nucleari” delle vostre atomiche di “bombe” guerrafondaie, sedimentate, dunque avvilite, d’invidie reciproche e “coccole” da invero nemici falsamente amicali.
Sono il Tempo temprato dell’agonia, nella battaglia mai chinata. Rinacqui!
Mai di “varichine” indottrinato. Sono acqua e fuoco!
Lavico e libero, disincagliato dai precetti delle vostre confetture mielose che ebbero la vile pervicacia di volermi smorzare e demoralizzare dietro intenti moralizzanti e prediche da educande.
Son io che ammicco, estraggo l’inchiostro e lo “tasto” al fin d’espandere la vostra plastificata “realtà”, sempre agguerrita, appunto, nel “lusso” impertinente d’abrogar chi, a tal orrenda, crudele “tranquillità”, non s’atterrà mai, ma preferisce atterrar su un giardino segreto colmo e rigoglioso di fantasie ed emozioni, inalando i sonniferi “sommi” degli altri per vegliare sulle coscienze sporche.
All’erta e al comando del suo imbattibile veliero, pirata eccentricoDe Niro Stardust in questo mare di stelle. Vi polverizzo! Feroce contro chi ne annerì la sete d’avorio, pelle mie d’ambra, amatissima e mai livorosa da predatori dei velli “aurei”.

Valoroso!

A voi mi rivolgo, congrega che sogna e non s’ancora alla certezza dei lidi (in)felici. Portatrici solo d’abitudinaria contemplazione. Si sa, ah le sabbie, al primo “scoccar” di vento, verrete tranciati nello scem(pi)o.

Non son blasfemo, l’empio è solo un Uomo che guida il gregge, e carezza i deboli per (indi)rizzarli a nuove e fantasmagoriche leggerezze. Leggete di quando il Messia, (D)io incarnato e non nei vostri canali di “scolo”, scottò la borghesia solo non annuendo alle loro ipocrite ipocondrie.
Di quando girai attorno al Mondo come Jules Verne, pur rimanendo immobile come NovecentoTim Roth. Di quando m’immersi in tutte le cascate del Niagara e attraversai, anche di traverso, le catene montuose della Mesopotamia, conservando il mio “muso” infrangibile come i samurai Ronin.
Di quando con Robert De Niro al Cuore, letargico e poi finissimo d’energia, abbrancai la mia grinta, spronandola a ribelli pulsioni nelle virtuose “croci” della Luna.
Di quando il suo neo, liscio come l’olio, pindarico, astratto e “volubile”, (non) declinò l’orgiastica offerta dei luridi pranzi ma fu, invece, già (un) prediletto al vaneggiare senz’arietta fritt(ur)a.
Di quando le donne, tutte in fila, posero le loro “sporgenze” che Io, sola(re)-mente, con solerzia erettissima, spiai dal buco della serratura, per non unirmi alle loro orche mammifere e assassine, al loro squallido “ozono”. Non m’accontento d’un patetico abbrustolir nel calore da botanico orto.
Sì, miei orchi, lunga vita al Robert! Siate contenti!
Comprate questa perla (in)trovabile, e la vostra vita sarà più salubre.
Odorerà d’amore, gioia, Bellezza, e dimenticherete le malvagità, inchinati alla sapienza mia color estro e creatività.

Sono o non sono il cratere del vulcano?
Essere o non essere? Questo è il problema. Oggi, divenuto una moltiplicazione di casini…
E tu ne hai molti, fidati. Assonnato, ingerisci pastiglie per dormire ma sei “insoddisfatto”, ululi, maschio assatanato dei tuoi orribili specchi che puzzan di cadaveri nella tua “tana”. Hai perduto la freschezza e t’affidi alla fiaschetta, ma i suoi fianchi non godi, (non) essendo un teschio.

Amami. E la Donna ti porterà consiglio!

Introduzione alla mia forza, segmento già depositato, quindi non plagiatelo ché non potete plasmarmi a vostre immagini, fra l’altro repellenti di fronte al mio gaudio esservi superbamente “tronfio” di repulsione scatenata, come pretendo che Io sia Messia in tal vostra inezia e prosapie da “pii” pulcini solo se non vi s’attacca con le stesse “fragilità”, di cui soffrite ma, nei paraventi, nascondete per altri saccheggi dietro sparviere e furfanti idiozie da “grandi” ceremonie-eri-eravate-non siete a cui invece apparecchiai una pietosa cena in grembo al Tito Andronico mio titan(i)o non attenuto ai comandi dei vostri denti da tenente.
Mi spiace, proseguo nella mia strada che non imboccò scorciatoie “serene” per facili applausi “a scena aperta”. Preferisco la colazione appena sveglio, dopo un’ingorda Notte profumo di Donna e Insomnia a fissare la vostra psicopatia da Robin Williams doppiogiochista.
Amen, rendetemi Grazie. Sono “gratuito”, d’altronde, e la mia fronte è spaziosa d’aleggiare senza ali tarpate. Prego, Signore e non i vostri “signorini”.

Dico a voi, “comodi” e “agiati”. Accomodatevi ché sono scomodo ai benpensanti e, soprattutto, a coloro che “hanno” un pene non tanto “entrante”.

Lama “nitrita” d’un impavido baffo beffardo che (s)filò fra gli assassini con “lacustre” ferita nel meandro lor più a incubo

Inenarrabile delitto, d’un brutal disprezzo ad altezzosi, “attrezzati”, ora tremebondi incauti, affiora l’ossigeno e si minan le “allegrie” d’una vecchia “compagnia”, al bersaglio di mie compagini mentali, usurate da tal “smargiassi”.
Corrode, sì, la filastrocca che li rapirà e, dolenti, d’atroci bagni di sangue, in “rozza” cicatrice slabbrata urleranno, a vibrazione d’ogni sciocca loro “esibizione”.
Con qual “manto” fu alto il desiderio di vacue noie ad “ammattire” il prossimo, ma il “naufragio” dell’emarginato generò una violenza così irreprimibile che oscillan le mani stesse degli impostori tanto “furbi”, architetti d’un complotto sadico a mia “amante” libertà sventolata in totale affliggerli, perseguitarli, un’insistenza d’arco intrepido e arcigno mirino, centro sempre più prossimo alla carne che sarà “scarna” come scannarono.

Il monito avvertirono e corsero fuggitivi. Per adescar altro protrarre dello scherzo “eccelso”, ma non calcolando il tuono dello schianto di lì a breve “rumor” fulmineo.
Imbizzarrito, un taglio lancinante ad affamarmi, e la loro pelle issata a ogni anima “sedata”.

Scatta con più ardore il rinnovato Cuore, e piangeranno di come lo spensero a “spese” del lor “produrre” e tanto addolorare nei pudori..
Esterrefatti, infallibile shock, di bambini “cresciuti” nel frivolo malessere sull’espugnar chi scelse il non immondo viversi fra orrori loro.

Ma non ascoltarono e oppressero con ancor maggiore “giovialità”. Inducendo a “obblighi penitenziari”, ché si prostrasse la vittima ai carnefici, al binario madido del sudore in tinta unita.

“Professori” della “sana letizia”, del futile guadagno, per arginar e infangare chi al “guado”, al bavaglio, alle ossa dell’opulenza esteriore, non fiorisse in sfoggio di sé.

Assediarono, tormentarono, così sicuri che perpetrare non combaciasse con tremare.
Oscurarono!

Mura di portoni divelti, gole ammutolite dell’ammainare prima che rinascessi!

Un fucile desto nella sparatoria dei murati vivi!

Ciondola l’orologeria e “balbetta” il rintocco. Altro allarme, il crollo dei mostri è vicino e io lo odo(ro).

Dinanzi a un genio, morirono nel già trapassati.

La vendetta sarà, fu già un’efferatezza di mia Altezza.

Complimenti, condoglianze vostre!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno (2012)
  2. Batman. Il ritorno (1992)
  3. The Score (2001)

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