Posts Tagged ‘John Herzfeld’

In futuro, cioè oggi, tutti avranno 15 minuti di celebrità, io molti di più, soprattutto a letto


17 Oct

verafarmiga05



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Un post condiviso da Stefano Falotico

Sì, ieri sera ho rivisto 15 minuti. Il film di Herzfeld con De Niro, che pochi giorni fa avevo recensito e ora ne ho aggiustato qualche tiro. È il vostro tiro che proprio non va. Proprio non tira, eh? State sempre a piangervi addosso, spettacoli osceni di pietistiche lagne che siete, a lamentarvi perché quella del palazzo accanto non vi ha salutato stamattina. E ve ne fate una croce, eiaculando i vostri tormenti amorosi in strazi abominevoli dei vostri fegati spappolati. Ma abbiate fede: se son rose fioriranno, se saranno spine, sì, è un Getsemani e vi aspetta la morte. Perché Giuda v’inculerà e Maddalena non ve la darà. Ah ah. Ecco, come mi trovate? Sbarbato, con “stigmate” di una lametta troppo tagliente, armoniosamente fluttuante nel donar a voi donne ogni mimosa. Poiché non dovete curarvi dalla frigidità a Villa Erbosa ma gustar con me quella bella cavità rosa nel mio darvelo di furore rosso. Perché, in quanto poeta, vi conquisto con la mia poetica prosa e poi proviamo tutte le posizioni liricamente innamorate della metrica baciata sotto e sopra, ma non sarai mia sposa, solo una fragolina a me deliziosa. Anche afosa. Non diventarmi astiosa se, dopo la notte avventurosa, ti manderò a fanculo nonostante la scopata favolosa.

 

 

 

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Sì, sono molto ambito dalle donne. Sono il migliore Edward Burns che mai sarete. Una faccia da culo tremenda, emula di Richard Gere con una leggera pancetta e un sorriso da clown da fare invidia al Circo Togni. Ma a quanto pare piaccio per questa mia sfacciataggine odorosa d’infiniti orgasmi a iosa. Vieni a me, donna lussuriosa, ti bacerò tutta la tua cosa pelosa o solo glabra eppur calorosa e ce la spasseremo, durando tutta la notte focosa.

Sì, sono un genio, va detto. So scherzare sulle mie sfighe come nessun altro. Siete voi che non sapete schizzare sulle vostre fighe. È un brutto casino, sapete. Sì, in quel casino vi spillano tanti soldi e vi trombate pure delle racchie.

Ecco una Vera… figa. Una Farmiga che ti fa arrossire… la cosiddetta red passion. E torniamo a Cristo.

Non fatemi la fine di questo, eh?


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Scena s-cult

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Sì, le donne sanno raddrizzartelo ma sanno anche distorcere tutto. Vai da una e le chiedi gentilmente di poterla conoscere e lei ti risponde ch’è fidanzata e il fidanzato è geloso. Conoscersi non significa scopare, ha un’ampia sfumatura di significati. Perché pensate sempre a quello, mie donne? E poi saremmo noi i predatori cinici e abietti? Siete voi ipocrite e, diciamocelo, un po’ zoccole. Uno vi chiede che lavoro fate e voi pensate che vogliamo farvi.

In effetti, avete ragione, ah ah. Perché, sinceramente, alla gente non frega un cazzo della tua anima.

Una verità orribile ma la verità del mondo che avete voluto. Quindi, non rompete più i coglioni.

“15 minuti” – Recensione


11 Oct

Nel Futuro… In the future, everyone will be world-famous for 15 minutes

Fame, it’s not your brain, it’s just the flame

Sulle note d’un Bowie fiammeggiante e famelico di “fama”, la fauna di New York.
Ove Lucifero si nasconde, qualcuno lo sa, ed è proprio lo sbirro Eddie Fleming, un De Niro allucinato nella sua “viscidità” a (p)ungere duplici omicidi di personalità multiple “appaiate” in due.
“Tumefatto” nei suoi sigari che lo stropicciano, “appiccicato” alle “spine” della sua “rosa”, Nicolette Karas, una Melina Kanakaredes tanto “cara”. Da invitare in cene intime per “intimarla” a baciarti “alla francese” d’“accento” pronunciato sul “ne(r)o” di un’indagine “ad alto fuoco”. Infatti,  in questa strambissima detection, il nostro Eddie viene affiancato dal “vigile”, anche troppo, Jordy Warsaw, un Edward Burns in mezzo al “burning”. Fra pedinamenti a Central Park, incendi “backdraft” (memori-e del Ron Howard “assassino”), parrucchiere “spione” e forse proprio i protagonisti a esser pedine, “pedoni” piatti di poca acutezza e fiuto tanto istintivo quanto assai rischioso. In questo trambusto, in quest’“arrosto”, puoi rimetterci le penne, Eddie…, la morte corre sul filo del “citofono”.
“Chi è?”. Toc toc, o tic tac?. Cattura(ti?). Non gridare troppo presto “vittima” se sei carne già a pezzi.
Brividi freddi, a “combustione lenta”, “legati” a una sedia “elettrica” ove ti squaglierai, amico “Fleming”.
Long goodbye…

Questi due russi non se la russano, assolutamente. Orribili storie(lle) di “fornelli”, da “storpi” molto “furbetti”.
Pazzi sì, uno così folle e, “infuocato” (già), da azzardare anche di “psicopatia” pura come una diagnosi cucita a pelle.
Sì, il più “matto” arriverà a prendere in ostaggio Jordy, filmare tutto, farsi dichiarare “infermo di mente” e, una volta uscito dall’“ospedale psichiatrico”, (s)vendersi al giornale da prime time d’un Kelsey Grammer più cannibale di “successo”.
Questo qui non vede l’ora di avere fra le mani “roba che scotta”. Quasi quanto le cosce di Kim Cattrall… sex and the city. Che figa!

Un casino pazzesco, microfoni che volano, “piatti da lavare”, perfino l’effigie” di Rocky Balboa, vetri frantumati, la bandierona americana un po’ “insicura”. Traballa quanto le certezze che vacillano.
La Statua della Libertà a far da sfondo a questo putrescente “fondale”.

Charlize Theron per un favore “cameo” a John Herzfeld, per due minuti senza respiroVera Farmiga prima di Scorsese, già carina forse di più. Che departed di bizzarro parterre.

De Niro ancora “autoparodistico” che monologa allo specchio col suo anello di fidanzamento, ma non ci crede, bravissimo è un “braccio violento della legge” al suo Marlowe di completino marrone. “Maculato” nel cappuccino che sarà “incappucciato?”.

Scop(pi)a lo scandalo, qualcuno parlerà. Che assurdi gli USA. In Europa si sta peggio.
Qualcuno “emigrò”, la guerra fredda è sempre un terrorismo giocato su regole “opposte”, così simili che quasi si sfiorano, anzi, si toccano per un attimo, si fottono a vicenda, si (s)cambiano gli abiti.
Chi è il fascista? Chi è il difensore della “Patria?”.

Si salvi chi può!

E tutto brucia di un cazzotto che si merita il “Vaffanculo” finalissimo.

Così è, così stanno zitti tutti i pezzi di merda.

Ha vinto Edward, ha vinto la giustizia!

(Stefano Falotico)

 

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