Posts Tagged ‘Silvio Berlusconi’

Se Servillo sarà Berlusconi, io sono un Divo, e voglio narrarvi questa storia


11 Jun

La storia, da non confondere con Troia, sebbene i canti omerici nell’Iliade parlarono di cavalli con dentro uomini con la grinta di un toro…

Mattina altera, forse alterata, di me come sempre affabile nel traffico cittadino, poco pingue perché poche macchine vidi, sebbene un extracomunitario, cantandosela, vendeva il Resto del Carlino a un semaforo di colore… rosso come la sua pelle, al verde come il suo stipendio, giallo come i peggiori film di Dario Argento. Argenteo, poi mi diressi verso il solito bar, ove trangugiai una colazione “raffinata” a base di brioche salata parimenti proporzionale alla mia “dolcezza”, e di un cappuccino più “pio” dei monaci francescani. Riprendendo quindi a girare. Sapete, spesso mi girano e divengo in quegli attimi fatali come Attila, flagellando il mio (D)io a base di ire sgommanti come i tir della Domenica. Quindi, in un altro bar, allo “scader” di un caffè amaro come il mare d’inverno di una canzone rifatta più volte come Silvio, meditai su questo film, Loro, ove l’accento va posto nel modo più consono alla ricchezza italica della nostra Lingua vorace, forse solo verace come le cozze napoletane nella gola “profonda” di un uomo non partenopeo che tifa Milan. Sì, rincasai e mi “posizionai” appunto nella mia cas(c)ina, ove, quando sono triste, masturbatorio mi do al cul(t)o dell’osservanza di belle coscine. Facendo su e giù in stato “down” della mia dignità. La dignità! Da quando il Capitale ha preso podere, no, potere nelle testicolari teste di cazzo degli italiani, il lavoro “utile”, non umile, è divenuto una priorità. L’uomo invece deve venire e darsi alla creatività, altrimenti diviene svenevole. Donne, venite a me, urlava Berlusconi, uno che ne circuì parecchie, per il suo uccello liftato che ne gioiva, giovava, erano molto giovani. Io mi arrangio, arranco, non seguo il branco, sebbene abbia molto amato Marlon Brando. Sono un selvaggio, cari bulli e pupe.

Sono un ricco nell’anima, povero in canna, ma non fumo neanche le canne. Berlusconi, invece, a ottanta “ani” tira ancora di brutto, ma si crede bello.

di Stefano Falotico

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Toni Servillo sarà Berlusconi per Sorrentino, e Berlusconi come sarà a Sorrento? Riflessione falotica


09 Apr

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Credo che Silvio Berlusconi abbia sempre rappresentato la mia nemesi. Lui, uomo gioviale, di grana grossa, che si è sempre “addolcito” con “gentili” signore di “bocca buona”, pie a elargirgli pompini a tutto gas(ato). E lui accondiscendeva con indubbia cialtroneria della sua sfacciataggine ero(t)ica da “cavaliere” distinto, mentre io sono un asceta d’istinto. Non uno stinco di san(t)o ma nemmeno uno da tanti pezzi di “sticchio”. Sì, Berlusconi… se ne “avallava” di vallette, piluccando con godimento inesausto da vero maialino che fu premiato da altri italiani porcellini a divenire premier. E dire che, quando costui fu eletto, io compravo la rivista francese Premiere e, mentre lui “calcava” le passerone, io sognavo una passerella, invero conducendo una vita da San Francesco che parlava non tanto al suo uccello ma decantava i passerotti. Oggi, sul davanzale del mio balcone, s’è poggiato un piccione, caro Berlusconi, che hai fatto carriera grazie ai picciotti e, nonostante tu di altezza sia sempre stato un piccino, leccavi tutte le tettine e i balconcini. Il piccione mi ha chiesto del cibo ma a me non son rimaste nemmeno le briciole, cari (b)ricconi e sono uno scrittore che vive delle sue ispirazioni, mentre Silvio, a ottant’anni suonati e a mille ani trombati, continua con le “pressioni”, riducendo l’Italia alla fame mentre lui “le” sorseggia, e LORO ne succhiano… con tanto di aspirazioni. La vita è un percorso a spirale, non sperate in altro. Non mi puzza l’alito e non ho la puzza sotto il naso, eppur amo La grande bellezza.

In verità vi dico che, stufo delle mondanità, mi son dato alle mondine. E cavalco l’onda mentre Silvio vien sempre più macchiato di cattiva onta. Insomma, scrofe, son un uomo non servo dello Stato, ma forse ho la stessa cadenza meridionale di Servillo.

Ed è un piacere cadere, cari cascamorti.

 

Stasera ci sarà un’altra festa, io non vi andrò come al sol(it)o, ma mangerò e guiderò una Fiesta.

E tutti, mentre festeggiano, io infesto. Speriamo non m’investano… non voglio investimenti né investiture, io sono la iattura. Non amo neanche tanto vestirmi. Ma, per non aver pagato la Fiesta al supermercato, mi arriverà la fattura in questa degli animali fattoria.

Insomma, sono un factotum.

Alcuni mi chiamano fallito, altri mi chiamano Falotico.

 

Sì, Berlusconi ama il mar di Sorrento e tu ami sorrata.

SET DEL FILM "LA GRANDE BELLEZZA" DI PAOLO SORRENTINO. NELLA FOTO TONI SERVILLO E CARLO BUCCIROSSO. FOTO DI GIANNI FIORITO

SET DEL FILM “LA GRANDE BELLEZZA” DI PAOLO SORRENTINO.
NELLA FOTO TONI SERVILLO E CARLO BUCCIROSSO.
FOTO DI GIANNI FIORITO

 

di Stefano Falotico

Quell’asino di Nicolas Cage e quel caimano ottantenne di Berlusconi


30 Sep

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Una foto di raro “pregio”, in cui Nic Cage, come si suol dire, a dorso di mulo cavalca le città “siriane” insinuandosi nel “cuore di tenebra” di bin Laden, per la gioia satirica dei vignettisti francesi.

Ma, ieri, è stato il compleanno “sesquipedale” dell’uomo che fece, che fece, l’Italia, il grande Silvio Berlusconi, detentore di ogni primato, in senso di guinness e di scimmia ridens.

Costui, venuto dal nulla, e molto in “quelle” venne, è altamente stimabile per quanto concerne il sottoscritto. Perché è riuscito, con fiera ostinazione della sua “Forza” a “mascararsi” dietro un’aria integerrima da Premier(e) delle occasioni importanti. (Ri)fattosi da solo con la sola energia della chirurgia plastica, ha fatto il culo a chiunque. Puttaneggiando nonostante venisse sempre… sputtanato, nelle trasmissioni denunciato, dappertutto sbertucciato, una sola operazione al cuore non l’ha distrutto. E, in mezzo a “poveretti” che (e)ruttano di rabbia e mal di pancia, la sua panza è cresciuta al suon della Mondadori, un uomo “adorabile” come porci, no, volevo dire pochi. I suoi soldi son stati invece molti e mise su il Milan tirando il m(or)ale… il su(in)o, no, scusate, il conto in banca degli olandesi volanti, al grido delle treccioline delle veline, no, di Gullit. Si scrive con due T? T di troione, T di “toro”, T di Domodossola, no, D di Mike Bongiorno, no, B di Berlusca. Egli sapeva. Egli si muoveva sott’acqua avvelenando il popolino di demagogia alla faccia dei fessi. Un “mafioso” a cui Don Corleone faceva un baffo, quello di Maurizio Costanzo. Non abbiate la puzza sotto il Naso, infedeli di Fede, Silvio è oggi un ottantenne di vera Mediaset videodrome. Irreversibile (pro)cesso di un uomo “al di sopra della legge”.

 

di Stefano Falotico

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Sorrentino dirigerà un film su Berlusconi con De Niro (?)


06 Sep

La notizia, bomba, è rimbalzata da Variety ai maggiori quotidiani locali. Ebbene, Paolo il genio Sorrentino, creativamente vulcanico, fervido osservatore della sua atea “religione” ortodossa al variopinto pigliar la vita con funambolica danza della macchina da presa, straziante e gioiosa, dirigerà questa biografia.

E già si fa il toto-casting. Io, naturalmente, sceglierei De Niro, viso beffardo e iconico, capace d’interpretare questo “libertino” con far “politicante” delle sue smorfie fra il corrucciato e l’ecletticamente puttanesco, sì, De Niro sarebbe il volto “ideale” per quest’uomo senza ideali, un De Niro che si guarda allo specchio e nel suo You talkin’ to me? si domanda quante Minetti si farà, quanti etti deve smaltire il suo trucco nel coagulamento della sua incognita Mediaset. Trascorrendo le sue giornate a difendersi dalla sinistra col suo “aplomb” destrorso, tra “orsacchiotte” che glielo leccano e FEDE-li che glielo piluccano televisa-mente sciupati, nello stile del Sorrentino da grande bellezza. Un miscuglio di espressioni torve, plastificate, “etereizzate” nello stupore “papale” di un man, di una “mano” che poteva tutto, a cui eran concesse vill(an)e magniloquenti di maggiorata… cos(ci)a da Bagagli(n)o.

Un De Niro ci vorrebbe, trasformista della sua “mission”.
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di Stefano Falotico

Il culo di Susanna Messaggio o di Berlusconi?


15 May

Abbattendola, Silvio la ebbe.

Il caso Ruby


13 May

Il caso Ruby nel cascamorto di un “certo” Silvio: egli peccò ma anche voi siete peccatori! Non scordatelo, attaccatevelo al trans

Specchio dell’Italia media che s’approfitta di scandaletti a “provviste” di banchi “nebbiosi” e “cascate” irrisolte con soluzione di “liposuzioni” per assolverlo su una minorenne, previo assorbenti, ammortizzatori legali dopo che la legò nel sadomaso, strozzandolo di urla sue adesso carcerarie, rigirando la frittata!


Il Mondo è Bel Paese, infatti anche in America “toccano” di Pavesini, come ad Arcore il “Cavaliere” ospita ragazze “disgraziate” per “aggraziarlo”, sapor biscottino alla Nutella, previo raccomandazioni, congratulazioni, “ovulazioni”-avvi(t)arla, stanze ovali e uova al tegamino un po’ “strapazzate” nei letti “baccanali” su schiamazzo e schzzi, con contraccolpo dopo la botta!

Il fascino patetico delle “star” di Hollywood: ove c’è un passeggino, non ci son io, Iddio!
A parte le passerelle, non me la passo sul “tappeto rosso”.

Ah, gli attori che tanto celebrate, a volte, son cerebro lesi. Amateli e disamoratevi di vita “reale”.

Io, alla regalità d’un paio di gambe mi do, offrendolo in sacrificio per gli orifizi. E le mie donne non son da “lusingare” con gioielli da orefice, ma sempre più fiche “inanello!” Brindando alle “stalle” fra dossi da “cammelle” e una mula col mulino e i cavalli!

Lo so, piagnucolando non andate pomiciando, e il selciato si fa bagnato ma non di “A” finale nel vocalizzo orgasmico. Effeminati! Notti in bianco, e poi domani c’è da imbiancare e penare senza il “pennello” colorato dell’Eros variopinto a “intingere”. Ah, abbiate pazienza, panzoni, io cadenzo un altro dipinto in una Botticelli e la lecco di seni “affrescati” con tutta franchezza che son freschi come le pesche della “tardona” Primavera.

Ah, Sharon lo era una gran figona e, quando spalancò istintivamente, al nostro basi(li)co seppe “inacidirci” per non inaridire le sue vogliettine. Sempre pimpanti in gonne svolazzanti, aperte e divaricate, oggi malandate in tuta da ginnastica sbracata. Lei beve il frappè, e nessuno l’è bignè.

Un caffettino mattutin’ e la Donna, che fu, è oggi amara, zuccherandosi talvolta con un toy boy, il quale stuzzica, attizza rizzo ove Ella leggermente arde e “la” arriccia” nel ricordare come l’erezioni accordava…

Abbiamo visto De Niro partorire “Giovannino” con Monica Bellucci, e sobbalzarle su tette co(s)miche per un baldacchino da “lettighe” archeologhe del suo professore da manuale d’amore. Poteva fargli da padre, ma Monica ha le mammelle più piccole del suo petto ingrassato. E preferì assumere il latte infantile del cinemino. Almeno, una bona cremina.
Scorrazzò di fisico senile per la Roma che fu c’era una volta in America. Ora, “Patria” di Claudia Gerini in Altare nel Sergio Castellitto sodomita fra gendarmi a “guarnire” la scudettata Ferilli prosciugata di troppo Tevere tirare-lupa, di fondoschiena per le fiaschette da buzzicone. Evviva Colosseo, l’Aristogatto! Forse, era Romeo.

Giulietta! A Venezia, alla(r)gano, con Venditti a cantar d’alta marea…

Willis, fra un’avventura e l’altra puttana, “accattata” al mercato rionale del suo hard die die dacci, sfila per Brooklyn col bambino sulle sue rotelle da cervello ammaccato e “spompato”.

Invecchiano tutti, tranne David Bowie, uno che dei bovari alla Ligabue se n’è sempre fregato.

Egli è uno e trino, Luciano invece trinca con Jasmine.

Nel “frutteto”, in quel di Bologna, un Uomo anomalo, cioè me, scherza sui delitti che avvengono nella società “fruttuosa”, in quanto sdrammatizza il crimine avvenuto a lui, causa compagnie cattive d’infingarda crudeltà.

E comunque va.

Gli altri lì.

Sì, la mia mira è infallibile, ne punto molte e loro mi puntano sulla Croce.

I punti di sutura sono esauriti, l’esaurito fu e ora ha risorse?

Mah, vedo delle ossa e poca “carne”.

Miro qualche gazzella e son “ganzo” ladro, appendendolo al chiodo, famoso giubbotto di pelle per l’Uomo che non deve chiedere mai.

Domani, sarà un altro Giorno. Speriamo di no. Continuando così, la Notte avrà gatte da pelare, nel senso “sfigato” del termine.

Nonostante “tutto” che “non ci sta”, tua sorella ci stette.

E il mio anche fu resistente.

C’è di che infoiarsi quando assistiamo a programmi beceri ove s’espongono le libido del Silvio nazional-popolare e nelle “poppe” azionante di “Forza Italia”, a destra e a “manico” piglia sottane a tutt’andare, Francia o Spagna basta che se magna e bagna, fa un baffo a Pinocchio, raccontando “palle” micidiali e “abortite” nel fascicolo “nascosto” del suo smadonnare di maremme maiale, non solo toscane ma anche egiziane da “faraone”

Sì, vago su questa Terra di bocca “buona” e me n’astengo, tenendomi la mia moralità.

Vidi adolescenti viziati a “seviziarle”, con i professori nell’incitar che, di branco, incinta le segnalassero su “cattiva condotta”.

Gli stessi adolescenti oggi “sistemati”, grazie alla manina “morta” nell’acqua scaccia-peccati con una confessione invero da scomunica agli alti “gradi” militari del nostro “orgoglioso” tener desta la “bandiera”. I carabinieri si fan le nere, quindi sbiancano nel chiudere due occhiolini. Una mano lava l’altra.

Mani pulite!

Sì, studenti con un dente cariato del neurone tartaro… rubarono voti, soprattutto di castità, già imparando le lezioni “accrescitive” del viso a cattiva “sorca”.

Ripetendo a memoria di pappardella, ecco che adesso son papponi anche “stimati”.

Uno si spaccia per giornalista, invero è il solito “analista”.
Grazie ai vantaggi “acquisiti” d’un abusare da lecchino, può entrare in ogni ambito poco “sacerdotale”.

Ha diritto, essendo laureato in Giurisprudenza per una lei non pruriginosa di articolo formato clausola e non tanto da clausura.

Mi conservo paciniano, memore dei pomeriggi da cane, senza aver mai fumato una canna e senza le puttane.

Ah, mia serpe, io son Serpico, preferisco il barbone alla tua “intellettuale” barbetta da farfallette.

Anche alle “erbette”, ove si coltiva l’assuefazione al “farsele” con stra-fottenza.

Ti conosco, dove cazzo vai? In giro, mi chiamano Scarface.

A differenza di quel semi-pederasta di Fabrizio Corona, non mendico il Nobel alla Saviano, perché devo pensare a salvarmi innanzitutto l’ano. Lascio le prediche alle “guardie del corpo” per il popolo che crede alle fav(ol)e.

Di mio, non voglio vincere a Cannes, ma sono uno Sguardo alla De Palma.

Pensate che sia un guardone? No, sono un genio alla Hitchcock e, se rompi, divento l’omicidio alle tue “luci rosse”.

Ah, le lucciole. Meglio raccoglier le briciole piuttosto che abbracci da Giuda.

Diverrò ignudo, ma almeno con dignità.

Ora, “fratelli”, andate a farvelo dare.

Che cosa? Lo stipendio.

Tutto dipende dai soldi, i soldi danno non solo il danaro m’anche la faccia da stronzi sempre più avari tranne quando appunto ci danno.

Io son dannato.

Non lo sapevate? E ve lo dico in calce e anche con un calcio piazzato a palombella.

Ora, ordino un piatto di carbonara a Mezzanotte presso la rosticceria thailandese chiamata “Carboncin’”, il cui gestore è un napoletano che va matto per le sfogliatelle sulle donne “a mandorla”, egli le porta di “mancia” nel Canal della Manica, e le affoga se fan le troie perché vogliono il “gelato fritto” e non il babà.

Il Papa? Vi rifila un sacco di balconcini.

Ho detto tutto.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. La svolta di Ruby (2001)
  2. Ruby, fiore selvaggio (1952)
  3. Mignon è partita (1988)
  4. Il 13º guerriero (1999)
  5. Cobra (1986)
  6. Sesso & potere (1998)
  7. Ruba al prossimo tuo (1968)

Francesca Pascale, “donna pasquale”


22 Mar

L’“ascesa” di Pascale Francesca, la “donna” del “Cavaliere”, i “piccoli” retroscena da me narrati…

Prefazione doverosa a dover di cronaca. Se all’uomo “medio”, integerrimo, somministrano medicinali “rehab”, Silvio “ingolla” l’Enterogermina della nuova fidanzatina, tutta tutta di “foglio illustrativo” per la raccomandazione dopo il suo “Depot”. Eh sì, Silvio ama quelle sottili, e non va per il sottile, infila e “deposita” affinché “salgano” in Parlamento.
Egli sì che sa “accasarle”, “accasciandole” ad Arcore, poi a “malincuore” le manda in malora.
Eh… la “sete” di “potere” nella stanza “orale”.

Pigliamola, ricordando prima i grandi, poi c’occuperemo del “suo”.

“Evviva” le “campagnole” elettorali nel suo letto!

Pietro Mennea è morto, “Mortacci!”, anche un pasoliniano avete “ucciso” per colpa che corse troppo, evviva Citti! Statevi zitti!

Mennea, campione olimpionico e duecentometrista fin al male incurabile per cui, defunto, oggi se ne celebrano gli allori. Oro di primati e primi podi prima dell’avvento di Carl Lewis e dell’uso degli anabolizzanti. Uno degli ultimi “alzabandiera” del tricolore vincente del nostro Paese oggi più arretrato di prima. Tutti fermi ai nastri di partenza e, se “sgattaioli” prima che (ti) “sparino”, sei “immortalato” nel “finish” d’una foto “ricordo” per le prese in giro da pista “ciclabile”.

Nato a Barletta il 28 Giugno del 1952, deceduto ieri Notte per cause appurate alla sua purezza.

Intellettuale, pluripremiatosi anche di varie lauree, specializzato in Educazione Fisica, un fisico mai laureato però in Fisica ma designato al “ruolo” dell’orgoglio nostro, oggi di plastiche e “ritocchi” in laboratorio. Hanno clonato le pecore, domani cloneranno anche tua madre, rendendola “a pecora” per “esporla” agli orrori dei bisonti sui viali…

Filantropo, innanzitutto educatore della Pedagogia a questa società italica d’imbecilli.

Partiva piano, “in sordina”, recitando la parte del “coglione” ai “blocchi”, poi accelerava e metteva al tappeto, tagliando quasi sempre il traguardo per primo.

Detentore di vari record, fu solo superato da palestrati più “pompati” e “dopati”.

Specializzato in varie categorie, non solo sportive, se ne va un genio, la Freccia del Sud.

Mica chi scaglia di “freccette” a “facili bersagli”.

La dura lezione di vita (im)partita dal “vile” Max Cady

Freschezza di Luna marcia, di mele marcissime a inondarsi di solarità accecante. Oh, che abbaglio, il lupo “abbaia” ed è “monaco” a Demonio assoluto, impertinentissimo d’ogni vostro sporco “peccatuccio”. L’orsacchiottolegato di cappio al collo, “squittì” nel suo ululato “raccapricciante” a scovar il capriccio del “leguleio” ignorante e irrispettoso, tutto pettinato e di “raffinata” cravatta nel nodo delle ingiustizie ch’arrabbia con la sua “indolenza” ad addolorarli, “tutti”, nel “dolorino” per suo “sommo”, e poco salomonica (ah ah, che “salam-o-i-ahia”) (Giuris)”prudenza”-pruriginosa-turbata del non risarcirle e confessare il tor(t)o dell’abominio a se stesso perpetrato di “mascara” nella sua amante “(s)quadrata”, ché di cuoricini addolcisce la fig(li)a-sua adolescenza soffocata dal manigoldo padre “truccato(re)”, di sadica “maestria” a lederne le grazie fosforescenti al suo “fo(sfo)ro” nel(la) fine (giustifica il mezzo… “uomo?”), che “finezza-furbizia”, di frigido intimidirne lo slancio sessuale, d’allacciarla alle paternali prediche, al che s’adegui all’educazione che l’avvi(t)i nel porcil tanto “amato” e amabile alla “buona” società. Arma del ricatto “adulto”, candito alle piccole pesti da “condire”, a cui raccontar favolette. Come coccola la sua Bella, tenendo cara la pellaccia e la “Bestia”. Il suo “cinema” ridacchia di gran arie che si dà, di danno non ammesso, perlopiù “omesso” fascicolo dell’imbrigliar “maligno” i testicoli dei “socialmente pericolosi”, (in)castrati su sorrisetto “castoro” da Nolte Nick e “notaio”.

Nottambula va la paura che atterrisce, si ribalta il gioco del terrore, biblica s’abbatte la vendetta dei “promontori” e delle gerarchie da “gendarmi”.

Ma il nostro avvocato non era esperto di “ordinamenti?”. Giuridico e “judge” giusto?

Non se ne dà pace in anima(le), e vuole ancora, di violenza psicologica, frenare le “rabbie” dei cani(ni)? Dando-deodorando lor(d)o, di suoi dardi aridi, lo sfoggio della sua aure-ol-a. Olé, come “esorti” alle “palle” la collega “inferiore” di “Squash” per sudarle fra le cosce. Attento, il basic instinct è Illeana Douglas. Pecca ma “nascondilo”. Non è Sharon Stone, sì, è libertina ma non denuncerà…, conosce bene il “sistema”. Legge del “Taglione”, mio “stupratore” stupido. Che tragico problemuccio adesso devi sbrogliare, nostro “imbroglione”. Tu freghi ma non ti sfregherai tanto le mani. Eh no. Non si può “fare”. Sono affari tuoi, ora(tore). “Me ne frego, arrangiatevi!”, sussurri contro gli “urlatori”. Tu, barricato da intoccabile, di barrette di cioccolatino t’alletti con la Lange nel lettino-diletto. Ah, ma stai mettendo su (questo almeno va “ammesso”) qualche etto di troppo. La tua pancia cresce a “benessere” delle “cer(tezz)e” pian pianino morenti e abitudinarie. Viziatone! Volpone!

Fissi un appuntamento con un antico “amico” che, nel pub, ti sbatterà… in faccia i tuoi puberali ragionamenti.

Tutti questi figli di papà, tanto (ap)presi d’ambizioni, esaltati, ma non s’impegnano l’un con l’altro.
Ognuno ha la cosiddetta “vita sua”.

Chiedi una mano e si prendono il braccio… della morte.
L’indifferenza la fa… da “padrone”.

Il crimine, mal “pagato”, va sotterrato di “palate”.
Prima risolvi la faccenda della faida, prima (non) farai i conti…

Assoldi dei teppisti per un’imboscata. Ah, ma tu avvocato dovresti esserne “informato”. Max è un montanaro, licantropo dei boschi, “cattivo” a Cappuccetto Ros(sett)o…

Max sfila i manganelli e (te) li suona. Che “carica”.

Avvocato? Avvocato?
 Perché ti celi dietro l’“immondizia?”.

Allora, sei proprio una merda.

Schifoso, fammi vedere la faccia.

No, dai, lascia “perdere”.

Risolviamo la questione in modo altrettanto “perbenista”.


A cura di Mariagiovanna Capone e Nico Pirozzi, “eminenti storici” d’un “Presidente” che farà “Storia”. Sì, nero su bianco delle sue avventure con una e poi un’altra, ché Pascale gli è “papale” di papille al suo “Calippo

Anziché comprare un libro di filosofia russa, un troglodita coi rutti acquista alla Feltrinelli questo “capolavoro”… “ascetico”. Incredibile!

Sfoglia le pagine delicatamente, soffiando sulle “orecchie” e sognando, intanto, Francesca immersa nelle “foglie” di Silvio. Si commuove, “bagnato” d’empatia al Cavaliere del suo “cavallo”.

Sì, non soffermiamoci su queste schifezze. Clinton sapeva come eccitare il “clitoride” della plebe “Monica”, Silvio gli è “mon(a)co” di strappo e “trash”.

Ora, come ha fatto “questo” a essere eletto?

Mi sembra che l’Italia sia un “paese” di puttan(at)e.

L’altra Notte, ero appostato dietro le serrande delle sue “serre botaniche”. E vidi, “captai” Silvio catapultarsi sulla puta con “inappuntabile” punteruolo.
Spinse fin all’applauso di Emilio Fede sghiacciato in brodo di giuggiole, che filmò l’amplesso “in diretta” per “audience” da Selvaggia Lucarelli. Una su cui nutrirei dubbi “in merito” a ciò che Silvio sa e toccò “con garbo”.

Questa è l’Italia!

Accattatevela!”.

Al tram! Insomma, “accattoni” noi siamo, ma non ci svendiam per le gattine mentecatte.

Ti attacco al muro!

Meglio la mia “cap(r)a” di questi “caporali” al “capriccio”. Fra l’altro, questa Mariagiovanna è parente(si) di Al Capone?

Ho detto tutto…

Io affabulo, io son favola e tu sei “affamato”. Diffamami, otterrai solo l’infamia!

Da quando ho privilegiato la mia anima, è tutto un privilegio. Leggo, non son Legge, scelgo da solo e ragiono senz’imbecilli.
Sempre patiti di festini, di fruste e “bei” fustacchiotti. Mi fustigassero.

Di mio, continuo a essere un mio lib(e)ro, “Hollywood bianca”, totale menefreghismo al “far carriera” su miei denti “carati”. Sì, siete cariati!

“Gustosi” fuori, dentro non più. Neanche nella “mela”.

Datevi alla Mecca del Cinema. Tu, che mendichi?
Che dici? Che vuoi? Il mio? Fatti i cazzi tuoi.

Datti al debito, io son ippica e “pippo”, di brutto.

Donnetta, ecco le manette, lega tuo marito, non imprigionarmi nel “vasetto”.
Basta con la “vasellina!”. Asina, ecco l’asola!
Solo rimarrò? Io remerò non da Sanremo.

Fiorello è tuo idoletto, diavoletta! Che fioretto di spadone!
Spadolini!

Ecco, ecco il forcone!

Basta, abbiam finito con la commedia?
No, voglio anche l’ammenda!

Meniamoli!


Ieri “insonne” sognai Silvio con “Silvia” fra i (ri)membri…

M’apparve diabolico, con tanto di parrucchino da “piedi caprini”, e m’intimò a smetterla di tormentarlo quando le “rabbuia”.

– Falotico, t’insegno le regole! Per la miseria! Sei un misero!
– Silvio, ricordi proprio il nostro Fiorello?
– Chi, l’intrattenitore di Sky?
– Già, il “Roberto Baggio” del “Karaoke” con Katia Noventa. Gli era “oca” di “codino”.
– Lei gli faceva la corte?
– Si, ma le metteva in coda.
– In coda?
– Sì, Fiorello, a differenza di te, non ama le ammucchiate, ma le file “indiane”.
– Cos’è un cowboy?
– C’hai preso.

E “rielaborò” Carducci nei verdi prati…, D’Annunzio, Leopardi, “poetizzò” il prender tutto a cantare:

La nebbia agli irti colli… piovigginando sale!

– Mi fornisce l’esegesi di questa “lirica?”.
– Non vale una minchia, come la tua.
– Ti denuncio e ti costringo ai lavori forzati.
– Ma che denunci, Silvione?
Levati dalle zoccole!

E salirò, salirò!



Daniele Silvestri è amico di Costanzo.

Che papponi!

Ce lo spariamo questo video?

 

  1. Cape Fear. Il promontorio della paura (1991)
  2. Ho ammazzato Berlusconi (2008)
  3. Guarda il cielo: Stella, Sonia, Silvia (2000)
  4. Don Pasquale (1940)
  5. Francesco (1989)
  6. Una notte in Transilvania (1985)
  7. Arriva un cavaliere libero e selvaggio (1978)

Elezioni 2013: vota Antonio e Stefano Falotico!


20 Feb

Domenica, per un domani migliore, votate Stefano Falotico: ignoranti che m’ignoraste, vicini che m’allontanaste, ecco a voi John Belushi, morto di overdose con Robert De Niro “impunito”

 

Domenica, dopo esser andati a votare, guardate gli Oscar, c’è De Niro di candidature per la “Scheda”: “Falotico nacque Robert, e promette rinnovamenti nel rimembrare l’heat dei tempi antichi e dorati”

Parentesi elettorale con tanto di parenti serpenti e Brianna Beach che non riesco a scordare. Questa Donna, pornoattrice quasi ritirata, me lo tirava come neanche Berlusconi a tirar acqua alle proprie “mule”: vota colui che è, senz’infingimenti, qualche figa e qualche spicciolo, Egli sa ove voi asini sareste da insaponare, ché il sapere è scibile e la Sibilla è bolla di mio spruzzo nella sua “casella vuota”, la crocetta è il “tiro” a segno di linee perpendicolari e (t)rombo. Volete portare avanti l’Italia? Prima, pen-s-ate al “didietro”, il resto “verrà” da sé. A dispetto dei bambini coi bomboloni, dai il tuo “Pollice su” a uno che fu assai giù, e ora gli tira di più. Sì, il suo motto è: in virtù del patimento, ora me ne sbatto… dementi!

Punto (di sutura) numero 1) Il sudore è il mio Pastore, mi guida per pascoli sereni e, fra le collinette, succhio il latte.
La pastorizia produce bontà al palato e liquirizie per ogni squinzia. Squisito, sono colui che disquisisce meglio di come tu te “lo” allisci, non ho “R” moscia ma attizzo nella “S” di Sesso.

I prati, quando cammino, rifioriscono, le mondine germogliano prosperose, e “belano” nel nostro bearcene mentre voi vi bevete tutto.

Punto numero due senza “triello”) Le elezioni son vicine. Annullate le schede ché dei Monti distruggeran solo le Alpi Apuane, nel capitalismo secessionista che vuol appiattire la visione d’ogni vetta poetica nell’affumicarla a pois, con tanto di sputarvi “Puah!”, e annichilirvi allo sfruttamento da neri. Ora, se le nuvole son bianche, perché non possono adombrare questi grigi fascisti in tinta unita? Annullate le schede ché dei parlanti Grillo ne aveva già piene il naso di Pinocchio, colui che sbugiardò i demagoghi a dar buoni esempi quando poi son ricchi che sfruttano l’ingenuità della povera gente, addomesticandola di terre promesse come Lucignolo nei “balocchi”. Allocchi!
Annullate le schede ché di Silvio ne ebbero già tante, e i danni son visibili: la Carfagna è oggi strabuzzata da ex bona, e ancora “gli regge” nonostante l’anoressia da “stress”.
Annullate le schede ché, fra i due litiganti il terzo gode, come da Il buono, il brutto, il cattivoEli Wallach è il più veloce a sparare ma è poco sveglio, Lee Van Cleef è un villain senza fondina, e il Clint un “figlio di puttana”. Egli risparmia il “brutto”, gli salva la faccia, spartendo il bottino proprio al suo volerlo “acchiappare” di cappio. Adesso, Eli urla simpaticamente un “Accipicchia, che stronzo cavalcante di cowgirl”.

Clint riconosce l’amico, gli dà la pacca, e rende i nemici un anemia.
Eh sì, quando sei morto, non c’è sangue che tenga…

Punto di rottura di palle)

– Chiariamoci, che vuoi dai miei puntini sulle “I?”.
Non capisco, posso comprarmi almeno una Y10 o prima devo laurearmi di 110 e lode per non finire “Z” d’ultima ruota del carro?
Insomma, che cazzo vuoi? Ah, capisco…, vuoi quello d’un trombone al Parlamento per far carriera.
Quindi? Se tanto mi “dà” tanto”, da me riceverai solo, “in premio”, una carrozzella.

– Cioè?

– Ti amputo le gambe, puttana! “Sgamba” da un’altra “parte”. Sei una porca da “Porta a Porta”.

E, soprattutto, chiudi lo “sportello”.

Sono un Uomo onesto, quindi saranno arrestati tutti gli ipocriti che “sostengono” quelle a Palazzo Chigi, le vere troie, e non tifano “in alto” per Brianna Beach!

Brianna, spogliati. Facciamolo sulla spiaggia. Che c’importa dei “nudisti?”.

Basta coi Chigi e i ghiri. Senza troppi giri, ti spacco fra le conchiglie!

Che c’azzecca Robert De Niro? Guardatelo in Heat di Michael Mann. Come le racconta Lui ad Amy Brenneman, neanche Giacomo Leopardi.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Animal House (1978)
    Animalizziamo la Casa Bianca!
  2. Taxi Driver (1976)
    Basta coi Palantine e i papponi che sfruttan le giovani patatine!
  3. Il mucchio selvaggio (1969)
    Quando il gioco si fa duro, bisogna eliminare il maiale.
  4. Il lato positivo (2012)
    Ricordate: la depressione bipolare può far rinascere un Uomo senza Pol(l)i delle false libertà, cari orsi.Sempre che tu riesca a incontrare la Jennifer che sa il fallo suo.Eh eh.

Scendiamo dalle stelle…


21 Oct

 

Prefazione e chiosa finale di Stefano Falotico

Siamo sotto Natale, Tempo di addobbi, lacrime sincere e piagnistei di scoregge, forse tutta la merda che abbiamo tenuto dentro… quel rotolo tonico di rabbie e frustrazioni represse,
ora fa plup e sparisce come una nuvola felice…
Il Natale, la festa più amata, la festa più odiata, tempo di pace e war, di presidenti guerrafondai-sorriso “effetto clown” e bombe “effetto crash“.
L’atomica dell’assurdo umano, lo zenit delle contraddizioni umane.


Se proprio volete credere a un Mondo migliore, lasciate stare le prediche, è solo sxxxxa cattivo che eiacula per dare un piacere effimero.
Andate al cinema, noleggiatevi un film, e auguri a tutti quanti…

 

Ah, come scendo, come salgo, come (mi) rinsavisco…

 

Sì, ascoltate la musica da Cuore matto di Jeff Bridges…

 

   Un Uomo che si presenta melodicamente country… Ah, guardate qui sotto, che razza di “cervelloni” che ci comandan “a bacchetta…”. Meglio, molto meglio assaporar le gambe di Mercedes Ruehl…

 

 

 

Ah, non troverete più “lacrime”, scritto con la “c”, ma l’arcaico “lagrime”.
Che son “cremosità”. Come il dolore, quindi la gioia.

 

Firmato il Genius

 

Genius-Pop

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