Archive for October, 2017

La vita va presa a (s)picchi, senza essere spocchiosi, anche se qualcuno vorrà picchiarti, vedrai che spacch(era)i


12 Oct
THE DEVIL'S ADVOCATE, Keanu Reeves, Al Pacino, 1997, (c)Warner Bros.

THE DEVIL’S ADVOCATE, Keanu Reeves, Al Pacino, 1997, (c)Warner Bros.

 

Eh sì, L’avvocato del diavolo, un film che alla sua uscita mi piacque abbastanza ma che, col tempo, ho imparato a rivalutare in peggio. Abbastanza pacchiano, un film che non sa che strada prendere, indeciso fra l’horror metafisico filosofeggiante, un remake sui generis di Rosemary’s Baby, uno star vehicle per un Pacino sopra le righe ma scatenato e pungente, una superficiale parabola esistenziale, un’analisi della società di fine scorso millennio, un trampolino di lancio per la Theron, un pastrocchio, a volte di cattivo, smisurato gusto tra farsa, dramma e anche eccentrica commedia nera. Insomma, un film mediocre, con qualche lampo di genialità, pochi a dire il vero, e sostenuto qua e là da dialoghi brillanti, come quando Milton/Pacino dice all’avvocato di Keanu Reeves… Un po’ meno spocchia, figliolo, anche se sei bravo, non se ne devono accorgere che arrivi, sarebbe una gaffe, amico mio. Devi mantenere un profilo basso, innocuo, sembrare insignificante, uno stronzetto, emarginato, costantemente nella merda… Guarda me: sottovalutato dal giorno della nascita. Tu non mi crederesti mai un padrone dell’universo, non è vero?

Ecco, queste frasi, lapidarie e ciniche, riassumono la storia della mia vita, ah ah, e qui sono Pacino. Sì, un personaggio anomalo questo qui presente-assente-non monoteista deficiente Falotico, possedente forse più di una normale testa, che vaga per la città “alla rinfusa”, in cerca talora di gatte che voglian le fusa del mio fus(t)o, scrittore di razza pregiata, avercene… un uomo che, a colazione, mangia pizzetta su cappuccino bollente, un abbinamento quantomeno strano, come la mia vita al di là di ogni possibile etic(hett)a.

Se sei una merda, ti attaccano, se sei un genio, t’invidiano a morte. Se stai a metà strada, ti metton sotto le macchine. Ah ah.

D’altronde, chi non conosce la canzone…

Se lavori, ti tirano le pietre.

Non fai niente e ti tirano le pietre.

Qualunque cosa fai, capire tu non puoi

se è bene o male quello che tu fai.

Tu sei bello e ti tirano le pietre. Tu sei brutto e ti tirano le pietre.

E il giorno che vorrai difenderti vedrai

che tante pietre in faccia prenderai!

 

 

In buona sostanza, chi non ti vuole bene, andasse a fanculo. Vorrà dartene tante ma, tu, accontentati della sua amante che, quando lui non lo sa, tanta… te “la” dà. Ah ah!!!

di Stefano Falotico

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Disastro a Hollywood, Harvey Weinstein non è Art Linson


11 Oct

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What Just Happened, film discreto, di buon piglio ma che è una satira abbastanza scontata e all’acqua di rose del sottobosco hollywoodiano, apprezzabile per l’impegno di De Niro, misurato e “in sordina”, per un Bruce Willis cafone che non vuole tagliarsi la barba, per uno Sean Penn languidamente energico prima che gli sparino, uccidendo anche il cane, oggetto della contesa fra la “contessa” Catherine Keener e il “corvo” Michael Wincott. C’è una scenetta alquanto disgustosa e disturbante nel bagnetto, ove un’attricetta alle “prime armi”, vorrebbe fare un pompino al personaggio del produttore interpretato da un De Niro sorpreso. Un “lavoretto” oscuro che sia un lasciapassare, però che passera, per il s(ucc)esso hollywoodiano. Egli, con classe e gentilezza, pur con l’amaro in bocca e senza fra i suoi denti la lingua “succhiante”, declina l’offerta. Un film prodotto da Art Linson, che sta co-producendo con la Weinstein Company la serie televisiva Yellowstone con Kevin Costner. Vedi i ca… della vita? Strane coincidenze. Adesso scoppia lo scandalo di un Weinstein che si scopre, eccome se ne scoprì, che troppo scopa. E la vicenda diverrà un remake dei film prodotti da Linson, Gli intoccabili, Fight Club, Paradiso perduto, Black Dahlia. Potete giurarci.

Insomma, il mondo si divide in due categorie, quelli che hanno culo e quelli che “la” prendono a culo. Ah ah.

 

di Stefano Falotico03540036

Il ca… o di Weinstein mette in discussione la serie “tv” di David O. Russell, mentre ripenso allo “scandalo” di Blade Runner 2049 con le ballerine giganti…


11 Oct

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Eh sì, adesso Amazon non vuole più associare il suo nome alla Weinstein Company, e pare che abbandonerà l’idea, che doveva essere di prossimissima realizzazione, di dar il via alle riprese della serie televisiva di David O. Russell con De Niro, Julianne Moore e Michael Shannon. Sarebbe un vero peccato perché questa serie televisiva aveva, sulla carta, tutti i crismi per essere un evento. Il costo, ben 160 milioni di dollari, è un altro problema perché, a quanto pare, la Weinstein Company non avrebbe ancora sborsato una lira di “liquidazione”. Insomma, “in somma”, questioni da wolf of Wall Street su cui io capisco poco. Mi limito a dire che mi attizzava molto l’idea di una serie che sembrava possedere i requisiti per essere davvero innovativa e anche eccentrica. Spero davvero, in cuor mio, sconvolto da questa triste notizia, che Amazon trovi altri partner per non far cadere il progetto nella stanza dei ricordi…

La ragazza dei ricordi, sì, di Blade Runner 2049. Un’attrice dal volto delicatissimo e quasi commovente, ma uno dei “pezzi” più deboli dell’intero film, con tanto di torte di compleanno “digitalizzate” degne dei peggiori fotogrammi dell’inguardabile A.I. di Spielberg. Insomma, “grazie” a Villeneuve, abbiamo scoperto che un ricordo “indimenticabile”, davvero “formativo”, sono dei bambini che spengono le candeline. E poco altro. Insomma, abbiamo sintetizzato così l’animo umano di un’intera esistenza. Una scena che potrebbe essere presa in prestito come “tutorial” per i nuovi grafici-pubblicitari della nostra società di plastica. Bella roba, brutta quanto almeno quelle ballerine giganti che sculettano per le strade piovose e “incinte” di smog, con la nudista “tuttofare”-concubina-latino-americana-cubana-cubista che risponde al nome di Ana de Armas, una che è passata sotto la “lente d’ingrandimento” del Weinstein, che la raccomandò per Hands of Stone. Eh sì, mani di pietra, mani che ti fanno un lavoro da farti dimenticare gli stress della vita avveniristica e “c(r)ol(l)ante”. Ti fa svenare… Ma che sguardo svenevole, non si svendette, no, come no? Lo sa Ryan Gosling, un androide dal cuore umano e anche dall’uccello di “cristallo”, che si scioglie dolce come il finale del film fra la neve e STELLINE, care starlette. Anzi, future star da letto.

Insomma, il film più montato dell’anno. Ma Harvey se ne frega intanto del divorzio, ancora “monta” e si dà di nuovo all’ozio. Potete metterci la mano sul “fuoco”. Lui è lo “zio”, e ha le mani “in pasta” dappertutto. Si rialzerà. A lui credo importi che, nonostante le bott(an)e, possa “rialzarlo” previo cura “riabilitativa” del cazzo.

di Stefano FaloticoBLADE RUNNER 2049

Lo scandalo Weinstein getta un’ombra inquietante su tutta Hollywood, ma la vita vera è un’onda, anzi onta, continua


11 Oct

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Continuano le accuse nei confronti del mega-produttore, sua moglie chiede il divorzio e “qualcuna” sostiene che da “lui” è stata volgarmente stuprata, ricattata, manipolata. Insomma, le mani sporche del potere hanno fatto il botto. Ma era, sì, adesso è caduto definitivamente in disgrazia, un produttore ammanicato con tutto il sistema e allora chi ha lavorato con lui fa il finto tonto e prende le distanze dal “pasticciaccio”, affermando che non ne sapeva nulla. Intanto, fioccano altre denunce, altre rivelazioni scottanti e scabrose gettano maggiore, inesorabile fango sul produttore che, sino alla scorsa settimana, era fra i più stimati dell’intera scena di Hollywood e dintorni.

Ecco, fui ironico a proposito di tal scandalo, e la mia ironia, forse troppo cruda, cinica, ma estremamente realista, sebbene apprezzata da alcuni (e)letti che ne hanno colto lo spirito sanamente dissacrante e sdrammatizzante, da altri, moralisti della peggior specie ipocrita e falsamente “ingenua”, invece, non solo non è stata accolta, ma fischiata sonoramente. Chiariamoci allora una volta per tutte. Non giustifico il produttore, di cui nemmeno più si può far il nome, il suo comportamento trentennale è stato vergognoso e infame, ma non assolvo pienamente neanche tutta quella massa di attrici-ette e modelle che, solo quando hanno appreso dello scandalo che lo coinvolgeva, si sono esposte pubblicamente. Anzi, “pubicamente”. Insomma, trovo il fatto, anzi il “fallo”, assai disdicevole e non meno schifoso delle sue molestie. Cioè, provate a spiegarmi bene… emergono questi dettagli inconfessabili, fin ad ora insabbiati e celati, soltanto quando non si ha nulla da perdere? Perché prima, il nostro produttore, se tali confessioni fossero state riferite, avrebbe avuto il potere di stroncare le vostre carriere sul nascere e non vi avrebbe raccomandate? Avrebbe ostracizzato il vostro percorso “artistico?”. Incredibile. Ecco, ritengo tali donne assai false. Parimenti, forse, tacciabili di “indagini”. Non si è colpevoli soltanto quando si commettono le impunità oscene, ma anche quando, dietro “accordi di riservatezza”, il silenzio colluso all’omertà più raccapricciante, dietro agghiaccianti compromessi, si nasconde la verità pur di non venir lesi nell’ascesa verso l’alto. Ritengo che queste donne siano state bugiarde, menzognere, insincere, doppiogiochiste e ugualmente “criminose”, forse solo spaventate? No, non mi convincono. Che cerchino adesso, a “giochi d’adulti” fatti e da “strafatte”, di “disfarsene”, per ulteriore pubblicità, dando risalto alla vicenda per recitar la parte delle santarelline?

Insomma, sebbene ne sia spesso estraneo, conosco la realtà e queste finzioni, questi giochi di “dame” m’irritano e parimenti disgustano. Vergognoso il produttore, vergognose anche coloro che, dopo aver avuto favori e ottenuto “piaceri”, rivelano i piccanti dietro le quinte che hanno sempre mascherato. Solo ora dichiarano il vero quando, dopo quell’imbarazzante “sesso”, hanno già raggiunto l’ambito successo. Costi quel che “scotti”. Che triste mondo, che orrido spettacolo di travestimenti e balli, anzi “belle”, in “mascara”. Camuffamenti e sotterfugi, spintarelle… e tutte che ora si accaniscono a spingerlo… giù dalla torre. In una sarabanda peccaminosa e imbrogliante la dignità di sé stesse.

Sono un uomo di mondo. Queste cos(c)e son sempre successe, brutto a dirsi, ma mi stupisco di tanto stupefacente “candore”. Anzi, calore…

 

di Stefano Falotico

Al bando il moralismo, Harvey Weinstein è stato un po’ un maialino, ma queste Maddalene non meritano il suo “povero Cristo”


10 Oct

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Eh sì, oramai Harvey l’ha fatta grossa. Anzi, da grasso se n’è fatte tante. Ah ah. Ma adesso si sta superando il buon gusto, un oltraggio al suo pudore che, per quanto è colpevole di poca innocenza, non merita questo linciaggio osceno e comunque irrispettoso dell’Harvey produttore, mirabile e geniale. Il fratello Bob l’ha licenziato, fired, radiato, e forse la compagnia cambierà nome. Adesso, sull’onda delle denunce, altre femmin(ist)e si sono accanite su Harvey. Una giornalista gli imputa il “fallo” di essersi masturbato davanti a lei, a telecamere spente, io direi accesissime, focose, ah ah. E anche un trio d’attrici, che certamente non hanno fatto della loro castità il loro piatto forte, vale a dire, anzi ad ardere, Asia Argento, Gwyneth Paltrow e Angelina Jolie, sostengono, eccome se “lo” sostenettero, ah ah, che Harvey avrebbe fatto delle avance “moleste” anche nei loro riguardi, in maniera indelicata e appunto irriguardosa. Molto pruriginosa e “toccante” le loro “inviolabili” dignità. Insomma, gliene stanno facendo, eccome se lo fecero, una croce. Harvey, in cuor suo “magnanimo”, anche un po’ magnaccia, voleva che il suo pipino diventasse “magno”, e prometteva mari e monti, ma soprattutto “laghi”, a chi voleva far carriera. Insomma, slacciandogli la cerniera, apriva a codeste oche, da (p)orco, da “orso” le “porte” verso il paradiso, solleticandosi di gustose “sollecitazioni”, intingendo il suo “fior” del peccato in tante donnine disposte a tutto pur di vincere la statuetta. Cioè delle belle statuine pronte a “smaltarglielo”.

Che ne sarà di lui? Si riciclerà come portaborse dell’aiuto regista di un film di Rob Zombie, o reciterà la parte del cane bastonato nel nuovo film di Sylvester Stallone? Diverrà un idolo convertitosi improvvisamente alla “bontà” dopo tante bo(mbo)n(ierin)e?

Il destino gli sarà lieto? Oppure, travolto dalla vergogna, si suiciderà, partecipando prima al nuovo film su Manson diretto da Tarantino? Per un gioco al massacro di “purissimo” pulp laido e porcellesco?

 

Tornando alla Paltrow… la dovrebbe smettere di fare la santarellina. Come molti sanno, gestisce un sito ove, fra le altre cos(c)e, vende uccelli e afrodisiaci a base di puttanate. Quindi, inutile che scagli la pietra. Fa solo pietà.

Con questo non voglio assolvere Harvey, indifendibile certamente, ma io accordo il perdono a ogni ma(ia)le, e quindi, se vorrà bussare alla mia porta, potrei anche offrirgli un gelato. Senza “fragolina” ma con un po’ di zuppa inglese, ficcandogli la stracciatella nelle palle. Ah ah.

 

In verità vi dico, che chi più chi meno, siamo tutti peccatori.
Parola di un Santo, parola di colui che sa e non giudica. Un uomo che sgattaiola al buio come un ratto fra le tope. Ah ah.

Sì, scherziamoci sopra anche se Harvey vi schizzava sopra, non facciamola lunga anche se Harvey “lo” sa lungo…

Finirei così, col botto, anzi con una “botta… rella”. La finisse Asia di essere Argento. Lei conosce, eh sì, l’oro laccato, molto “leccato”, ah ah. Una vera XXX.

Ripeto, il signor Weinstein ha avuto un atteggiamento ignobile ed esecrabile, ma tutte queste qui, che prendono la palla al balzo per farsi sentire solo adesso, mi convincono davvero poco. La Paltrow sostiene che a inizio carriera Weinstein la palpeggiò. Sì, però tenne nascoste le voglie di Weinstein perché aveva più voglia di vincere il signor Academy Award.

Mah, rimango sconcertato da tanta ipocrisia.

Toni Servillo è Berlusconi in Loro di Sorrentino, ma chi è Silvio? Guardatevi in faccia


08 Oct

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Be’, Silvio Berlusconi, figura storica, sicuramente troia, che ritrae però alla perfezione l’Italia non solo di ieri, ancora di oggi, e cercherò di spiegarmi.

Negli ultimi anni, contro Silvio si è scatenato un odio mediatico degno della Santa Inquisizione e gli son state imputate colpe di cui non è, forse, responsabile. La sua unica pecca, nella megalomania di cui soffre e di cui ha sempre “patito”, è stata quella di non volersi limitare. Sì, credo che in cuor suo, intimo e privatissimo, Berlusconi, al di là delle fanfare e della personalità “arrogante” che ha sempre esposto pubblicamente, sia un uomo buono.

Credo che abbia sempre desiderato il bene dell’Italia, ah ah, sì, qui lo affermo senza vergogna. E, appunto, le mediatiche gogne, reputo, siano state esagerate.

Silvio si è fatto da sé, ma non penso perché volesse diventare effettivamente qualcuno, proprio per la necessità personale di volersi imporre come persona, per il “principio” di far valere i suoi valori (in)discutibili, improntati al successo, allo sfacciato sesso da far rimanere i “senza palle” di sasso, al mito, opinabile certamente, del self made man, alla volontà incoercibile, secondo lui non imputabile di crimini, di non arrendersi dinanzi a nessuno. Una volontà di ferro, che ha sempre proceduto secondo la sua linea immarcescibile, impostata, eccome se è impostato, verso la voglia, eccome se è voglioso, incredibile, pazzesca, di voler essere un uomo importante.

E alla fine l’ha spuntata, eludendo accuse e sviando sempre di fronte a una legge che, per quanto abbia tentato in ogni modo lecito e anche illecito, d’inchiodarlo, non è mai riuscita davvero a incastrarlo.

E Silvio non si è mai castrato, usando il suo “strumento” di piacere in ogni donna che a lui si è concessa affinché potesse concedergli il favore di entrare nelle “grazie” del potere. Un uomo eroticus e “factotum”, eh eh.

Mediaset fu invasa dalla sua personalità debordante, di piacer “colante”, e tutte si davano in pasto al Berlusca, ben “liete” di poter sfondare dopo essere state sfondate nei festini su cui ci si è anche accaniti con dubbio gusto, sì. Che ve ne frega delle sue zoccole? Lui, che fu Presidente del Consiglio, doveva dar il “buon” esempio nei costumi e nella moralità? Ah, poveri illusi. Come se il valore si misurasse da queste finte etiche(tte)… Sono altre le colpe di cui Berlusconi s’è macchiato, altro che il suo sperma macchiante. Chi è senza “bucato”, un po’ “depravato”, scagli la prima pietra…

D’altronde, l’Italia voleva Berlusconi. Non lo accusasse quindi della sua ipocrisia.

Italia, Paese dominato da una falsa fede cattolica, ove la religione ha mietuto insanabili vittime, la classica gente pronta ad appellarsi alla Provvidenza quando manca il lavoro e poi a festeggiare appunto la propria malata volgarità nell’esibizione animalesca del più sbandierato volgo, nella sua accezione peggiore. Il popolino sofferente di retorica quando fa comodo, ripiegato sui suoi privilegi piccolo-borghesi, sulle proprie bacate mentalità antiche e retrograde, mai evolute dal provincialismo più cafone, mentalità persino reazionarie e fasciste, popolo gridante e inneggiante alla “dignità” più doppiogiochista, che ha visualizzato in Berlusconi l’incarnazione del suo distorto inconscio, desideroso di emanciparsi dalle quotidiane brutture, dall’orrenda mediocrità che la sua cultura erronea, appunto, lo ha indotto, quasi costretto a essere. Quelli bravi a parole, oratori nelle chiacchiere, superficiali, cinici e anche guardoni nella vita di ogni “bel” dì. In questi falò delle vanità. L’italiano medio si crede un genio, quello che ha capito tutto e, se non è riuscito a realizzarsi, lo imputa sempre alle sfavorevoli circostanze, agli eventi negativi della vita. Mai una volta che si dia delle colpe. E allora meglio dar del colpevole a Berlusconi. Colui che ha “tradito” il “patto” con gli italiani.

Siamo ammorbati dai “sapientoni”, quelli che hanno sostituito la ricerca della verità e della cultura più democratica a favore di un becero, freddissimo nozionismo, fatto di pezzi di carta, di una glaciale, burocratica visione di questo splendido insieme giustamente (dis)omogeneo che è la vita nella sua complicata interezza.

Berlusconi altri non è che uno di voi. Un uomo stupidamente vanitoso, che ha sognato in “grande” non solo il suo glande, ah ah, uno che voleva metterlo nel culo a tutti, a tutte, soprattutto. Senz’eccezione alcuna. Un figlio di puttana certamente più stimabile di tanti stronzi “saggi” e “intelligentissimi”, “onesti” e “lavoratori”.

Un uomo “duro”.

di Stefano Falotico

 

Sono un uomo irriguardoso nei confronti di Facebook, del Cinema di oggi e della vita vostra futura


07 Oct

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Una peculiarità mia che non piace a nessuno, se non a pochi eletti che ne sanno riconoscere la finezza da umorista pessimista, è la mia lontananza dal mondo “moderno”, nonostante anch’io sia iscritto a Facebook e lo usi smodatamente. A differenza però della gente “normale”, che lo strumentalizza per “piaceri” esclusivamente da mal di pancia, utilizzandolo a mo’ di sfogo o, se sono dei bulli, come sfottò, io mi disincaglio da questa misera umanità che par faccia di tutto per esibirsi, anche quando ha poco da proporre, a parte i suoi lamenti esasperanti, le piccinerie di vite modeste e dallo squallore terrificante, i suoi rimproveri a qualcuno, le sue esternazioni che si credono intelligenti e invece usano a pretesto citazioni di letterati e filosofi, accomodandole alle loro esigenze di quel “particolare” periodo di scompensi psicologici “acutissimi” e di una gravità che neppure Hannibal Lecter potrebbe sondare.

Ci sono allora quelli che par ripudino, quando fa loro comodo, la vita occidentale e si affidano al pensiero contemplativo orientale. Insomma, la sera prima non hanno trombato o si sono versati l’olio bollente sulla camicia, allorché, come compensazione a queste “sfighe” madornali, di “rilevanza” esimia, probabilmente arteriosclerotica, “affiggono” scritti di Mishima, nella lode alla bellezza della vita. Sì, poi esce un film di Kitano e affermano che non vanno a vederlo perché non lo capiscono, “ripiegando” su una pellicola con Bruce Willis, la storia di un poliziotto nevrotico che deve salvare un bambino cinese dalla mafia russa, collaborando con la CIA e scoprendo che i suoi amici sono dei corrotti del KBG, legati per vie traverse alla Sacra Corona Unita affiliata ai produttori di Gomorra. Il film finirà a tarallucci e vino con cameo nel finale di Lino Banfi che balla con Checco Zalone. Intanto, questi qua aspettano le votazioni, implorando giustizia per tutti!

Insomma, il mondo è stato sempre una lotta fra frustrati e uomini di successo che fan tanto sesso, fra persone che, subendo, si ribellano e non riescono a “fregarsene”, e persone che delle loro zoccole si fregiano. In quest’alternanza fra ricchi e poveri, fra chi è inculato e chi se n’incula, c’è chi cambia casa e chi invece cambia cane. Quelli di Venezia cambiano canale…, ah ah, sintonizzandosi su Sky Atlantic per distrarsi dalla marea.

Sì, un’umanità alquanto aberrante, a cui conviene estraniarsi e farsi i cazzi propri. Lo sa bene Harvey Weinstein, uno che ha vinto l’Oscar col “romantico” Shakespeare in Love e adesso su Variety legge che una giornalista lo accusa di essersi masturbato “impudicamente” davanti a lei. Insomma, l’ex Miramax sta colando a picco e probabilmente non riuscirà a produrre il prossimo film di Tarantino. Un pasticcio degno di Pulp Fiction.

Stamattina, ero al bar, e ho ascoltato una conversazione davvero “importante” di una madre, o forse una zia, preoccupata della figlia o della nipote, che va male alle superiori.

– Ah, sa, non ce ne capacitiamo. Insomma, non che abbia mai brillato. Dalle medie è uscita con 6 (perché adesso danno i voti numerici e non le valutazioni?) e alzando il dito medio agli insegnanti. Ma nessuno immaginava che potesse essere il disastro di oggi. Inconcludente, studia 3 ore al giorno ma pensa sempre alle orge, ha un ragazzo svedese che si fa le canne con un nero guatemalese e, prima di andare a letto, prega la Madonna dell’Incoronata perché spera di farsi entrambi dopo un ballo latino-americano.

– Ah, non la colpevolizzi. Crescerà. Guardi me. Mi laureai in ingegneria edile, e guardi quanti chili ho messo su. Sono riuscita a costruire la mia panza, e la gente comunque viene da me a bere il caffè. Sono felice, tutto sommato, della mia vita. Peccato che Montalbano sia finito. A proposito, posso offrirle un Limoncello?

– No, adesso vado a fare un salto al Meloncello.
Meloncello: basamento monumentale dell’inizio dei portici di Bologna che conducono alla basilica di San Luca, ove spesso le donne con problemi di menopausa vanno a confessare le loro voglie capricciose…

 

– Mi tolga una curiosità, prima di andare via senza pagare. Che scuola fa sua nipote?

– Mia figlia.

– Sì, mi scusi.

– Allora, mia nipote fa il Tecnico Commerciale “sperimentale” con indirizzo internazionale, probabilmente extraterrestre.

– Be’, allora di che si lamenta?. È giusto che vada male. Farà la barista come me, e non avrà ambizioni da parlamentare. Non sarà una corrotta.

– Lei dice?

– Dico, dico. Piuttosto, s’informi se può già prendere la pensione di “mantenimento”.

– Come si permette? Mia figlia intende e vuole. Non è mica un’incapace. Ama soltanto Cinquanta sfumature di grigio. Ma la sua vita, vedrà, di soddisfazioni s’imbiancherà.

– Non volevo offenderla. Non guardo la vita divisa fra bianco e nero, ma a sua nipote, o figlia che sia, piacciono i negri. Signora, vorrebbe un Negroni?

 

Scattò la rissa. Nel frattempo, arrivarono i mariti che, prima di separarle, si papparono dei maritozzi.

 

– Eh, tutto questo casino per una sciacquetta?

 

Tornate a casa, le due donne, rispettivamente scrissero sul loro diario Facebook:

 

Giornata di merda. Anche il caffè era amaro. Non c’è più rispetto, evviva la protezione civile! Quasi quasi, do ragione ai piromani. Sarebbe tutto da bruciare!

Giornata del cazzo. L’ho preso anche oggi nel culo, e non era quello di Richard Gere.

 

Tornando invece al Cinema, non se la passa bene. Alcuni sostengono che sia un grande attore Jared Leto. Io invece sostengo che basti dimagrire trenta chili e chiunque potrebbe vincere un Oscar per Dallas Buyers Club.

Blade Runner 2049 è un capolavoro? Non credo, e posto recensioni negative per il gusto di far il bastian contrario. Che delizia, essere poi coperti d’insulti da gente che ama Il Grande Fratello VIP.

di Stefano Falotico

Ma chi è questo Falotico che legge L’irlandese? Un uomo dall’intelligenza “scandalosa”, mente impazza lo scandalo Weinstein


07 Oct

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In una zona remota di Bologna, ai confini dell’immaginazione più lieta ai neuroni “in gamba”, vive, vegeta, talvolta poltrisce, quando è arrabbiato “nitrisce”, campa, beve Campari, un uomo d’insospettabile e anche insopportabile genio, il cui acume, talvolta anche ingenuo, è noto dagli Appennini alle Ande, un uomo che non ama gli eventi mondani e le sfilate, un uomo che imbastisce la sua mentale “filanda”, cioè la fabbrica di tessitura intuitiva delle sue capacità al di sopra della norma, egli intavola discussioni amabili ed è un’intelaiatura vivente di arabesche circostanze che lo illuminarono, talmente oltre da diventare un enigma per molti che ne entrano in contatto. Un uomo di cui, dopo la morte, se ne racconteranno di ogni “donde”, un uomo che è come Caronte, poiché traghetta le anime sprovvedute dei comuni mor(t)ali in una landa appunto viaggiante su vette della poesia e della fantasia, un artista dei suoi luoghi e laghi immaginifici più vasti e serpeggianti di quelli della Finlandia. I detrattori di quest’uomo lo accusano di essere un viscido che vivacchia nel “liquame” esistenziale, coloro che lo amano lo descrivono come un uomo non accomunabile alle comuni idiozie, che disdegna la falsa placidità e, “irredento” e al momento molto ridente, sorvola il mar esistenziale con finezza paragonabile a quella di Lorenzo Il Magnifico. Egli protegge infatti le menti creative, le forgia dopo che si abbandonarono alla lascivia più negligente al coraggio, sa rincuorarle quando si rammaricano, e di tanto in tanto beve l’amaro, fra un bar e l’altro ove gusta, oltre a sereni cappuccini, la sua anima prelibata al sapore di caffè zuccherato con panna. Un uomo al cui cospetto le donne s’inchinano in segna di “dovuta” e goduta, ah ah, reverenza, egli è un reverendo infatti che teme solo che il cielo possa tuonare e colpirlo con un fulmine mentre in bagno, durante gli attimi di “pacifica” evacuazione, non potrebbe reagire con “decoro” a eventi naturali al di fuori del suo controllo. Con molto self control, si agita di tutto punto quando vien volgarmente provocato e leso, lui non ledibile per sua natura intoccabile e “inaffrontabile”, dà in escandescenza, possedendo un cuore ruspante, al gusto di frizzante spumante.

In questi giorni, come saprete, il grande Martin Scorsese sta girando The Irishman con De Niro.

E il Falotico non poteva esimersi dal comprare, e naturalmente leggere tutto d’un fiato come l’orgasmo più bello di tutta la vita, il libro da cui questo film sarà tratto.

Eccolo lì, L’irlandese, posizionato nella sua libreria “appiccicata” al muro, ultimo di una lunga serie di letture colte (non le scemenze che leggete voi) che, sin dalla nascita, hanno allev(i)ato il Falotico, elevandolo al di sopra di ogni legge morale, poiché egli è, ripetiamolo a scanso di equivoci, uomo che non può essere paragonato a niente e a nessuno. E in quest’unicità sempre rifulgerà lontano dalle cattiverie e dalle mezze calzette che vorrebbero, con vili, oppugnabili sciocchezze, relegarlo in schemi a cui la mente del Falotico, libera, oseremmo dire giustamente superomistica, non può imprigionarsi.

Egli ama la vita indiscutibilmente ed è “reo” solo del suo genio inaffondabile.

Mentre Harvey Weinstein, dopo aver comprato Oscar e quant’altro, è stato inculato per le sue porcatelle.re10

 

di Stefano Falotico

Blade Runner 2049, stiamo attenti a gridare al capolavoro


06 Oct

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Insomma, già alcuni critici nostrani si sono espressi a sfavore del film, reputandolo bello ma non paragonabile all’originale. E credo che mi accorderò a questi giudizi, sperando di non accodarmi quando andrò a vederlo. Perché, nel mio essere indubbiamente un replicante di ardita “sadness”, non amo la massa e le file. Se nessuno mi fila, io altre patatine infilzo. Buone da digerire, da piluccare, ah ah, vanno gustate croccanti, ardenti, per il piacere erotico non solo dei tuoi denti. Ma non mangiatele in sala, fate schifo, datevi all’ottima forchetta in casa. Non al cinema. Lì, potete “fornicare”. Ah ah. Ecco, sono preoccupato dal comportamento della Critica statunitense. Adesso, 2 film su 3 vengono incensati incessantemente di lodi e si urla al masterpiece con troppa facilità. Le cose sono due. O il Cinema è migliorato o, paradossalmente, il mondo è talmente peggiorato che appena esce qualcosa di decente pare insuperabile e mirabile. Opto per questa possibilità, e rivango nel passato alla ricerca delle cose che voi non potreste nemmeno immaginarvi. Quando il Cinema, più libero dall’industria di oggi, che pretende il marketing furbo e non vuole svelare gli spoiler come mossa pubblicitaria appunto per le masse, mi pareva più stimolante.

Le grida non mi son mai piaciute. E questo giubilo mi terrorizza. Sono impaurito dalle unanimità. Anche se, è parere “unanime” e non umano, che io sia un elemento destinato all’estinzione e le mie son lacrime che non si perderanno né fra la pioggia né nella neve. Essendo intangibile come un ologramma che va e viene, si vede e non si vede, appare e probabilmente svanisce, come una visione che non è memorabile come quella dello Scott. Vi siete scottati, ditelo!

di Stefano Falotico

Nella mia vita fui guardone, guardiano, guardingo, e non rinnego quest’eterno guardare i c… i altrui


05 Oct

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Cazzi o culi? Scegliete voi? Io opterei per la seconda, e se ha una quarta (sì, mi accontento, non esageriamo) va benissimo.

Vita da guardone

Durante la mia fase post-puberale, incominciai con “accanimento” a registrare VHS unicamente a un solo “scopo”, volerle scopare. Sì, tanto mi facevo di Cinema d’autore quanto, tradendo le ambizioni alte, “scendevo” laddove sognavo di farmele.

Ecco, non so se avete visto il trailer di Wonder Wheel con Jim Belushi. La prenderò “larga”, al suo “lardo”, per “penetrare” poi nell’argomento… ecco, James ha sviluppato un’indubbia panzona e sono lontani i tempi in cui in Filofax, per via del suo sguardo furbesco da lupacchiotto non di primo pelo, riusciva a concupire Loryn Locklin. Loryn, un nome che a voi dirà poco o niente, una perfetta sconosciuta, insomma. Eppure, io “la” conobbi perché in quel periodo così “produttivo” divenne, eccome se “venne”, una delle mie prugne preferite. Quando esce dalla piscina, in quel film, in bikini nero, mozza il fiato e induce inevitabilmente a un’erezione incontenibile. Oggi, Loryn è davvero appassita, il tempo passa e non è più quella gran passera. Ma vorrei ricordarla anche in 2013 con “Cristo Lambretta”, pellicola fra le più brutte della storia, d’altronde c’è il Lambert, che a parte Greystoke e Highlander, è specializzato nelle stronzate. In una scena di flashback onirico, però, il Lambert rimembra di “membro” che pare non patire la prigionia, o meglio se ne consola di dolci ricordi…, gli amplessi che aveva con colei che gli fu sposa, sempre appunto la Locklin. Una scena memorabile, che non ti fa dormir la notte.

Sì, rimpiango quegli “osceni”, ingenui onanismi. Oggi sono più “centrato”. Ma forse non è un bene. Si demonizza tanto la masturbazione, un momento invece “notevolissimo” in cui impariamo continuamente a prendere confidenza coi nostri pudori nascosti, con le nostre sessualità, con la parte più “delicata” e “lieve” del nostro poi avanzare nel reale “indurimento” della vita adulta… osate, dosate e con calma, nelle vostre indiscusse, inalienabili intimità, giovatene. Non abbiatene timore.

Parola di un peccatore che non ha più “cosce” da celare…

Vita da guardiano

Nella mia vita di “toccato”, svolsi anche per circa un anno, forse due, lavoro presso la Pinacoteca di Bologna. Ove, di guardiania museale, dovevo star attento che i turisti, soprattutto i ragazzini mai “fermi con le mani”, toccassero i seni di quei dipinti “cristologici”.

Parola di un santo…

Vita da guardingo

Eh sì, state sempre in guardia. C’è sempre qualcuno che vorrà mettervelo nel culo. La sa bene la Locklin, a cui “glielo” comunicai di fax che “filava”. Ah ah.

 

Insomma, ragazzi, non abbiate paura dei vostri desideri, enunciateli come meglio vi (con)viene, non reprimetevi, non c’è nulla di sbagliato nel sesso, sia esso virtuale, trasognato, masturbato oppure con una donna che vi spillerà tanti soldi da non farvelo più “inalberare”, se non di rabbie, ma solo il conto in banca “prosciugare”.

 

Oggi, tornando dal bar, dopo la mia lieta passeggiata per i cazzi miei, ho visto un padre elegantissimo che “ritirava” il suo figlio da scuola. Questo padre era contento. Ma non credo, posso anche sbagliarmi ma non penso, fosse felice di suo figlio in sé. Insomma, non credo voglia la sua felicità. Col suo sguardo già severo, questo padre pareva volesse prematuramente inculcare al figlio dei falsi valori per adattarlo a una vita che sogna per lui. Che non è una vita fatta di scoperte, del voler che il figlio nella vita faccia ciò che gli piace, mi “parse” piuttosto un padre che voleva che il figlio diventasse “qualcuno”. Un povero stronzo come lui, capace di andare a milf fra una ca(u)sa e l’altra.

Il classico tipo “vincente” che guadagna un sacco di Euro e poi va a mignotte, dicendo ai suoi amici che è felicemente sposato.

Insomma, siate falotici, non siate come questo qua.

Godetevela!

di Stefano Falotico

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