Posts Tagged ‘Colin Farrell’

Balboa, Creed, Chris Nolan, Aronofsky, Miami e Colin Farrell, tutta farina del mio saccottino


07 Feb

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Miami, la città sfavillante delle notti inebrianti

 Miami, la perla cittadina splendente del sud marino e balneare della Florida. Che si staglia, coi suoi grattacieli futuristici, sull’oceano e che, ogni anno, è meta attrattiva di migliaia di turisti, perché Miami rappresenta il top del fascino urbano moderno. Dedalica, colma di lunghe highway, illuminata soffusamente da una Luna che accoglie le notti insonni e piene di divertimento dei sognatori che ad essa, lucente e ipnotica, approdano.

Miami, la ricca, la virtuosa, l’emozionante metropoli che è stata la location preferita (e come poteva essere altrimenti?) di molti film hollywoodiani. Citeremo l’esempio più eclatante. Chi non ricorda, ad esempio, quella serie televisiva ideata dal grande regista Michael Mann, Miami Vice, col dongiovanni Don Johnson? Poliziotto che vestiva camice hawaiane e, come 007, fra indagini detection torbide e sparatorie veloci, si consolava quasi sempre, a fine puntata, con una nuova bellissima donna?

Serie tanto fortunata d’aver indotto lo stesso Mann a voler dirigere poi lui stesso la trasposizione cinematografica, anzi, per l’esattezza, la geniale “reinvenzione” per il grande schermo, sostituendo Johnson con l’altrettanto macho e sexy, turbolento Colin Farrell. Il primo era “biondo platino” e con gli occhi chiari, il secondo invece mediterraneo e latino ma, in entrambi i casi, il personaggio ha fatto centro magneticamente.

Nella serie televisiva, andata in onda dal 1984 al 1989, Don Johnson veniva accompagnato nelle sue rocambolesche avventure dal nero collega Philip Michael Thomas. Che nel film invece ha preso i connotati del premio Oscar Jamie Foxx.

Senza dilungarci troppo, diciamo che, a parte i meriti notevoli di Mann, famoso per le sue storie adrenaliniche, furibonde ma anche magnificamente romantiche, il successo sia della serie che del film, ammettiamolo, è stato dovuto comunque in gran parte proprio a Miami in quanto tale. Difficile sbagliare, infatti, quando come ambientazione delle trame si ha una città che offre, mirabolante e luccicante, praticamente tutto. Una città già magica di suo.

Come detto, una città “sensuale”, lussuosa ma non volgare, la città di chi sta bene e vuole, soprattutto, stare bene. Una Manhattan allargata ma ancora, possibilmente, più scintillante. Crocevia di turisti, dicevamo, ma anche di commercianti, uomini di potere, di donne mozzafiato, di macchine, come in Miami Vice, appunto, roboanti e, come proprio la città stessa, di gran classe.

Miami, l’unica e inimitabile Miami.

Javier Bardem affianca Jennifer Lawrence nel prossimo film di Aronofsky

A Ottobre scorso, trapelò la notizia, adesso ufficializzata, che Darren Aronofsky, l’acclamato regista de Il cigno nero, stava preparando un film “misterioso”, “untitled”, per il quale aveva scelto come protagonista la sempre più lanciata Jennifer Lawrence (appena reduce da una trionfante vittoria come Miglior Attrice per Joy nella categoria comedy/musical ai Golden Globes di domenica scorsa).

Confermiamo, dopo i primi rumors, invece la news che vede Javier Bardem aggiungersi al cast.

Il progetto è però top secret, non ha, come accennato, ancora un titolo definitivo e sappiamo, al momento, solo poche tracce della trama: la stabilità di una coppia felice viene minata e turbata dall’arrivo di ospiti inattesi che sconvolgeranno il lor apparentemente tranquillo ménage.

Una trama che può ricordare altre pellicole a tematica simile, da Carnage di Polanski sino a Funny Games di Haneke.

Vi terremo, naturalmente, aggiornati presto perché, come detto, il cast ha per ora “solo” la Lawrence e Bardem come attori confermati ma, sicuramente, si aggiungeranno altri nomi importanti.

Rocky Balboa, recensione

Ebbene, mentre proprio in questi giorni, impazza nei cinema di tutto il mondo il settimo, avveniristico episodio di Guerre stellari, ho deciso di andare controtendenza, inaugurando la nostra nuova rubrica di Cinema con una nostalgica recensione, quella su Rocky Balboa, sesto episodio della saga stalloniana sul famoso pugile di Philadelphia, in quanto, è nei nostri cinema il già acclamato spinoff Creed.

Dunque, ecco a voi Rocky Balboa e la mia concisa, “fuori moda”, analisi recensoria.

Ultimo capitolo di questa saga, iniziata con fortuna nel 1976, col personaggio appunto di Rocky, subito diventato icona popolare e di enorme successo, conseguendo nello stesso anno un premio Oscar come miglior film, che diede il via a numerosi seguiti. Una saga costituita da ben 5 sequel, di cui quest’ultimo, Rocky Balboa, è, a mio avviso, secondo solo al primo, insormontabile Rocky. Infatti, dopo l’originale, Rocky diventa semplicemente una macchina per far soldi, “invincibile” a livello commerciale ma sempre più scadente sul piano qualitativo. Per il sesto episodio, Stallone, in questo film attore e regista, spiazza tutti, torna alle origini allestendo un film di particolare “effetto nostalgia”, commovente e d’eccezionale impatto emotivo. La trama è questa: Rocky è rimasto solo, dopo la morte di Adriana, e trascorre le sue giornate nella pigra indolenza, quasi ripudiato dal figlio (che sta facendo carriera nel mondo della finanza) e accompagnato nelle sue meste giornate dal fidato e malinconico cognato.

 

La sua unica attività, abbastanza deprimente, è quella d’intrattenere i clienti della sua trattoria, “Adrian’s”, ove rievoca agli avventori i suoi celebri trascorsi da eroe del ring. Il pugilato che conta è andato avanti però, lui è soltanto “storia passata” e, nel frattempo, impera un nuovo, brillantissimo campione dei pesi massimi: l’imbattuto Mason Dixon. Successivamente, a qualche “fan” ambizioso viene la geniale idea di allestire una sfida-simulazione virtuale, fra Mason Dixon e il nostro Rocky, come se fosse un videogioco, per decretare chi possa essere il più grande pugile di tutti i tempi. Il “gioco” lo vince Rocky ma, nonostante sia solo una simulazione, ciò scatena l’ira di Dixon e del suo manager che provocano Rocky affinché possa riprendere in mano i guantoni, alla sua veneranda età, e dimostrare “davvero” di essere lui il più forte.

Dopo l’iniziale titubanza, Rocky/Stallone accetta e decide di scendere sul tappeto rosso per una sfida “impossibile” per la sua età (?).

Intanto, s’intreccia una storia emozionante con una famiglia un po’ allo sbando a cui Rocky fa da mentore e che lo aiuterà, a sua volta, moralmente, ad affrontare la sua “battaglia”.

Alla fine, Rocky resiste e non va al tappeto, perdendo soltanto per pochissimi punti, ma lasciando intatto il suo mito, perché la folla lo acclama ugualmente, elevandolo a campione soprattutto di umanità.

Un gran bel film, ottimamente diretto.

Aspettando ora Creed, presto nei nostri cinema.

 

Dunkirk, ecco il nuovo, annunciato film di Christopher Nolan

Dopo il planetario successo colossale d’Interstellar, trepidanti, i numerosissimi fan di Nolan attendevano la sospirata notizia che stiamo per darvi, adesso, dopo le prime indiscrezioni, appieno confermata. Finalmente, infatti, dopo mesi d’interminabile silenzio, arriva l’entusiasmante, acclarata news che le riprese della nuova pellicola di Nolan inizieranno parzialmente a breve, cioè a maggio dell’imminente 2016. Nolan, invero, in accordo con la Warner Bros, che la produrrà, aveva già stabilito la data d’uscita nelle sale, confermata per il 21 Luglio del 2017.

Da fonti attendibili quali “Variety”, ne apprendiamo il titolo e la trama.

Il film si chiamerà Dunkirk e narrerà dell’epocale, storicamente vera evacuazione militare di un manipolo d’eroi, durante la Seconda Guerra Mondiale, avvenuta nella città omonima.

Un war movie, quindi, ambientato nella città su citata, che racconterà la famosa Operazione Dynamo, che si svolse per otto lunghi giorni e salvò “miracolosamente” la vita a ben 338,226 soldati.

Sappiamo anche che si stan subito intrattenendo trattative per affidare i ruoli principali a un ricco cast che, sino ad ora, comprenderebbe già i nomi assicurati di Tom Hardy (frequente attore “feticcio” di Nolan, col quale ha girato, come sappiamo, Inception e Il cavaliere oscuro – Il ritorno), Kenneth Branagh e Mark Rylance.

Il film sarà infine girato in IMAX 65mm.

Una notizia grandiosa, al contempo “spiazzante”. Dopo i fumetti e la fantascienza, nessuno infatti s’aspettava che Nolan avrebbe girato un film di guerra.

Fiduciosi, non ci resta che attendere ulteriori, entusiastici sviluppi.

 

tutti di Stefano Falotico

True Detective 2 il finale che (non) vi merita(va)te, tu, donna, non deserve, la serva serve, il Falotico che mi merito, tu, sgualdrina, non ti mariterai


13 Aug

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È finita la seconda stagione della serie “capolavoro” e già annunciano la terza, d’altronde non c’è 2 senza tre e quattro per quattro fa otto… episodi, quindi, stando al “quando”, sedici in tutto, esclusi i/le 24(h) di fuso orario, quasi in contemporanea con gli Stati Uniti, ché son 50, da noi non doppiati in differita alle ventidue e 10, minuto più e tu più robusto di quelli minuti, non sei secondo al “primo”, di 90 l’episodio che conclude le noir avventure di Velcoro e Frank il semi-gangster servito “freddo” sulla moglie rossa e caliente eppur non s(oddis)fatta… Ecco fatto, Pizzolatto rovina tutto, eh sì, facendo “mori’ ammazzati” tutti gli uomini e lasciando “scampo(li)” alle donne, per la gioia delle femministe, da cui il detto “te la do(ro) e siamo noi a mettervi al mondo che ci meritiamo”. Uomini, non ammogliatevi, “mollateglielo/a”. Da cui il “dato” di “fallo” che buon “morto” è meglio del buonismo femminile dell’amaro maritozzo, come questo finale che m’è stato sullo stomaco. Fe(ga)ti, ribellatevi, di rabbia ribollite, vogliamo l’ambigua destrezza ferita a vi(t)a di Cohle e non questo qui… da Colin e colica.

Querce secolari e figli handicappati sangue del proprio DNA, imprenditori che lo prendono dopo tanto aver fatto gli impos(i)tori. Tirata moralistica sulla (di)partita di Frank, con tanto di apparizioni simil-(mi)raggio fantasmatico del padre “violentatore”, scatenante la turba che spinse il povero a cercar fame, di greed assetato eppur indebitato. “Turbo”-lento di sequenza (in)dimenticabile, più che altro da bili(ardo). E le donne salveranno la Terra, in questo silenzio degli innocenti, perché the man is the cruelest animal.

Ma vaffancul’, che stronza(t’)!

di Stefano Falotico

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Mi piacciono Colin Farrell, Sergio Leone, Clint Eastwood: sono tamarro e/o frocio? No, mi piace anche Enrique Iglesias


04 Aug

Iglesias El Perdon

Una nuova filosofia perbenista si sta impossessando delle vostre anime timorose e castigate. La borghese visione flaccida della vi(s)ta, un po’ alla Paolo Mereghetti, il quale, a suo (ar)dire, parzial-mente stronca, come s(appiam)o, sia C’era una volta il West che… in America. E “irride” con boria alla Indio i gira(ment)i del mitico Sergio, secondo lui a volte macchinosi nelle scene di raccordo. Son (s)cene di cor(t)e(ggiamento)! Ma quale retorica, in quei panorami grandangolari v’è la perfezione modulata d’un Leone che ama con passione. Si chiama romantic(ism)o, così come il bel, “sciupato” Ray Velcoro/Colin Farrell, nel penultimo episodio di True Detective 2, non resiste al fascino “traumatico” della McAdams e comincia a “darci”… un (as)saggio, sbaciucchiandola in punta, “impunito”, di lingua, dopo qualche piedino… nel “succhiotto” a pelo, a pelle, dopo aver aspettato tutta la sera, no, la serie, di “che du’ palle, ora dammela”.

Nessun(a) El Per(d)ón… anzi, come un maschile Madonna mia quanto sei bona di reminiscenza allaCiccone su format(o) Sean Penn “al bacio”, all’amatriciana con molto vinello di sua Evita, e non (si) e-vira… “Vibra”…

Sotto la Luna, mentre il compagno muore trafitto in pancia da un killer che spezza ogni Splendore nell’erba… più cattivo del Volonté nostro di Per qualche dollaro in più…

E questo è sentir…

 

di Stefano Falotico

Pensieri spar(s)i: Post True Detective, meglio la season second(a), meglio Colin(o) al McConaugheyino


06 Jul

di Stefano Falotico: Ce la vogliamo dire tutta? Colin Farrell, nel nuovo True Detective, è molto più carismatico, ieratico, incartolato, mai sopra le righe né ambiziosamente pretenzioso del sopravvalutato McConaughey della prima stagione.
E questo True Detective 2 sa più di Cinema della favola nera, a posteriori inculata da me, di Carcosa.

Colin Farrell, vero True Detective di ogni covo femminile


23 Sep

 di Stefano Falotico

Mi “smaschero”, adoro Colin Farrell, uno stronzo “maniaco sessuale” come me, un crazy heart fottuto…

Sì, mi vien un orgasmo quando il grande Colin spunta sul palco della pellicola di Scott Cooper e, assieme al mitico Jeff Bridges, decadenti cantano un “country” da far bagnar tutte le mutande, coi suoi occhi neri, languidi, “penetranti”, con questi suoi jeans attillatissimi, (s)tirati, avvolgenti in camicia slacciata su ugola “stonata” che mette pepe e dà calore alle tardone “là sotto” in brodo di giuggiole, che ambiscono al suo “cavallo” dondolante, in un Farrell dal “cameo” epico, come la tortina gustosa da papparsi in un bocconcino, da stronzo di classe con posa da “caramello”, cari miei lentissimi cammelli, voi ballate il liscio e lui invece lo fa… scudisciante, in mezzo a sudati cuscini, miei panzoni da cuscinetti e da donnette frustrate nel cucinotto delle patatine senza “salsina”, no, Colin è l’incarnazione del sale e sempre più al gentil sesso offre un “dolce tiramisù”, zuccherando di “cucchiaiate” leccanti con tanto di sputo per rifottersele (det)ergente, d’andamento “saliscendi” tutta notte e tutto in fondo(schiena), sin  danzar cantante dei po(ve)ri e iper-eccitante su ammiccamenti delle sue palpebre “basculanti”, servito alle “sciolte” come uno schiumoso cappuccino dal cappello freddo, cinico di codino e succhiante con occhiolino birichino già “stantuffante” tutti i buchini.

Sì, sono uguale a Colin Farrell.

Per molti an(n)i, gente invidiosa del mio cazzo tentò d’attentare alla mia erezione e da me l’ha solo invece, con più (im)potenza, preso in culo.

Questa è la lezione, miei borghesacci, questo è un tamarro d’eccezione che se le scopa da colazione a ce(r)n(ier)a su pisciarvi in faccia con (ig)nobile (s)fondato del suo lì in mezzo a dimezzarvi.

Io non son smielato, infatti sono solo nella mela.

 

Colin Farrell per True Detective 2?


11 Jul

di Stefano Falotico

Ma no, ma che razza di notizia è mai questa? La serie televisiva più bella della storia, e non ci sono Twin Peaks e Breaking Bad che tengano, mi spiace per voi, che considerate queste superiori a True Detective, ebbene, stando a quel che riporta l’attendibile “Deadline”, potrebbe con tutta probabilità schierare fra i protagonisti l’“handicappato” Colin Farrell.

Ora, checché se ne dica, Colin è un ottimo attore, un professionista che sa associare all’aspetto tamarro da “burino” de Roma nato (poco) inglese ed esportato nella Magno(na) Hollywood, il “fascino” dello gigolò da “plaid” caldi nelle notti da playboy dei po(ve)ri, fra Oliver Stone, Michael Mann d’annata (Miami Vice “remake” docet), persino Woody Allen e varie altre collaborazioni più o meno importanti.

Quindi, non c’è molto da “scherzare”. Colin possiede “misteriosamente” un qualcosa che attrae i cineasti così come parimenti concupisce, al sol batter di sue ciglia nerissime da “tenebroso” bono (a nulla…) come mamma l’ha (s)fatto, le attricette con cui “ripassa”… il copione, copulandovi a (ri)petizione per raccomandarle dopo averlo in loro “accomodato”. Sì, non si “scomoda” più di tanto di “(ca)risma”, un vero mandrillo sempre rizzo e dagli occhi neri da Cupido moderno con molte frecce al suo arco, fra un “bacino” alla Pelvis e un birignao in sordina da “aplomb” che sa il cazzo suo.

Ma questa scelta, opinabilissima, di “sbatterlo” nella seconda stagione della serie creata da Pizzolatto, mi sembra campata per aria. Da mesi, s’avvicendano i rumors sulla possibile trama, sullo “sviluppo” dell’eredità lasciata da Cary Fukunaga. McConaughey e Harrelson han abbandonato, sfiancati dalle prime “riprese” che li han buttati al tappeto, eppur han fatto salir le lor quotazioni attoriali, appunto, da pugilatori d’un ring(hiare) immarcescibile da performer mai domi. Al che, dopo il successo stratosferico del primo “round”, ogni attore di Hollywood sta facendo carte false per far parte del prossimo (a)punt(ament)o.

Alcuni giorni fa, è stato nominato William Friedkin come possibile direttore di alcuni nuovi episodi, Pizzolatto ha intanto ufficializzato la nuova ambientazione, che si svolgerà in quel del sud della California più “afosa” e stronza, dando anche la news che i protagonisti stavolta non saranno due e neppure tre, come precedentemente annunciato, bensì 4.

La HBO dunque, stasera, dichiara che Colin Farrell è vicinissimo alla firma del cont(r)atto.

Spero si tratti di una bufala ma credo invece, purtroppo, che sia tutto vero.

Costernato, annuncio il mio ritiro dalle (s)cene, congedandomi con un triste “Abbiamo rovinato tutto”.

Sì, True Detective 2 parte coi peggiori auspici. Non potevano scegliere attore più sbagliato.

Se venisse confermata Jessica Chastain, comunque, dopo essermi ammosciato nel sentire della partecipazione di Farrell, lei potrebbe “tirare” su…

“Il mio West” non è la doccia di “Alessia” né i goal di Osvaldo della “Nazionale” oriunda, ma la mia onda anomala da “Snake Eyes” con lo snack su “Mars”


13 Oct
  1. Fottiti.

    2. Ama.

        3. Vaffanculo!

Sono il cacciatore di “taglie” nella mia midnight run “ruspante”

Italiani, alle prossime elezioni votate il Genius.
Essere “specialissimo” d’andatura “magniloquente” su umori traballanti, con risvegli roboanti e “colpi di fulmine” per le donne “durevoli” come l’igienica Tenderly, con un “sesso” che (pro)tese verso la castrazione fin ad “affilarlo” nello “sparo”, “cogliendole” ove “capitava”, “decapitato” del suo “capitan” da molti sparvieri e adesso “spaurito” perfino dalla sua faccia, irriconoscibile in mezzo alle cosce di “morbidezza” per le pelli sensibili di “assorbenza“.

Egli circumnaviga il globo, anche delle sue palle, “fucilando” di pallottole i “bimbetti”, infilando colpi secchi da “attaccante” nelle “terzine” della “schedina” vincente.
Infatti, fuori da ogni schema, non è etichettabile e potete acquistarlo al banco dei “pugni” accanto ai mosci “pelati”.

Volto guascone, scopatore impunibile, anche dei suoi “pavimenti”, leggiadro che (mai) lecca, “aspirapolvere” che se “lo” tirerà sempre fra le stiratrici, “ferro battente” che scalpita fra le vostre zoccole, naso che annusa e sputa in viso, cavallo purissimo che fa op(là) alla stangona dietro le “staccionate” da “tornito” stallone, rimesta e mai mesto nel torbido, mangiandosi la minestra delle vostre “riscaldate” che, in assenza del “padrone”, son puledre nel cowgirl.
Cari tonti, io mi gusto le vostre “rotondità”.
“Saltellando” dalla padella, della vostra scoreggia ai fagioli, alla brace del suo bacio col succhiotto nel “sughino”.
Sudando vado “inondando”.

Non sopporta il rumore delle stoviglie e “vettovaglierà” sempre contro gli asini che ragliano, aizzando e a(r)mando il loro “grilletto” nelle notti del sentiero selvaggio.

Pirlo è un pretendente allo Scudetto e pure al Pallone d'”oretto”, e il “romanista” Osvaldo insacca di “testa” da zotico.

Io, come Nic Cage di De Palma, prendo anche mia “Gugino” e l’arrostisco nel sacco “a pelo”.

A Pieraccioni porgo il mio culo, migliore della “bombastica” Marcuzza, e poi mi sciacquo col bagnoschiuma profumato nella noce di “cocco”.

Sono il Bounty, “killer” di tutte le “cioccolatesche”.

Amo John Ford, ma anche la F(i)esta alla Kinder, “merendina” dal retrogusto (ribaltabile nel “posteriore”) liquoroso ed invitante.
Non ho la Ferrari, e neppure l’omonima Isabella, e me ne “fotto”.

Una delle colazioni più amabili.

Qui non si rispettano i patti, gli incontri son truccati. Il mio amico non mantiene gli accordi, lo redarguisco d’ammonizione, alla prossima lo “espellerò” vivo.

Vado a vivere su Marte, perché Jessica Biel è una cavallona.

Applauso!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Omicidio in diretta (1998)
  2. Snack Bar Budapest (1988)
  3. Gangster, amore e… una Ferrari (1959)
  4. Atto di forza (1990)
  5. Il mio West (1998)
  6. Colazione da Tiffany (1961)
  7. Tender Mercies – Un tenero ringraziamento (1982)

“Seven Psychopaths”, Red Band Featurette


02 Oct

 

Un film già cult con la “fucking legend” che risponde al nome di Christopher Walken.

Anche(ggiando) Neil Armstrong era dop(pi)ato, sì l’oppio che l’allunò nel total recall


26 Aug

A Neil preferisco il nulla.

“Memoriando” le imprese memorabili dei ricordi di tutta una vita, fra una meteora che ti saluta, allietando il blu dipinto di blu e la NASA forse col “bugiardino” delle “istruzioni per l’(ab)uso” d’un naso che mentì, allungandosi come Leslie Nielsen de L’aereo più pazzo…, spupazzando il satellite (che s-a-etta satanica) su cui una bandiera americana “sciovinista”, di nazisti “monopoli” capitalisti, piantò le radici del suo sfruttamento e dello schiavismo, opponendosi ai sogni lunatici dei russi con una guerra fredda a base d’eruzioni missilistiche e “aviazioni guerrafondaie-fondamentaliste” (qui, “c’azzecca” Ignazio La Russa, comunque) per il fondamento che affondò i “valori” della società “odierna”, “millenaristica” nel “puttanesimo” globale con le stelle di Hollywood tra festini e Tom Hanks di Apollo 13 che arranca nel seno di Rita Wilson, perché ora è un big (boss man?)si va in rampa(nte)…
Houston, qui Base della Tranquillità. L’Aquila è atterrata.

Sì, in seguito a complicazioni al “cuore”, è morto il primo ”uomo” sulla Luna. Una persona a cui van le mie condoglianze perché capì, come Kurt Russell di Stargate, che questo Mondo non val la pena soffrirlo, altrimenti se ti ribelli alle “tragedie” ti dan quella “capitale”, con tutta l’“America” ad aspettar l’attimo “inderogabile”, fino a prova contraria, della tua morte in diretta, ripresa da videocamere “piazzate” in culo, per la “gioia” di Homer Simpson nella sua villina a schiera, con la birra a urlare: “La mia panza se ne frega, ammazzate subito chi osò sfidare la mia scemenza!”. Sì, impazzano porno in Internet che non richiedono l’iscrizione, il tuo estratto conto di “strozzinaggio” sì però (capperi!), peggio delle violenze mascherate di queste gran fighe sfruttate a mo’ del “manubrio” guardone che un po’ è reattivo e un po’ rallenta la corsa del rutto va in vacca.

Ieri sera, conversai con un mio amico al telefono:

Lui: – Stefano, sei mai stato in un cinemino a luci rosse?

Io: – Ora, il mio nick è Travis Bickle ma mi tocca “igienizzare” già le poltroncine dei tamarri di The Space Cinema, “famoso” ritrovo di villici che “friggono” il pop corn, di cornee cornutissime, del “ragazzo” d’ordinanza, “ordinatissimo” a sbevazzar fra un film di cui capisce il suo cazzo e una tastatina nella sua patta un po’ “distratta” dalla visione, anzi “visibilissimo” ché, mentre “lei” smuove le palle, “lui” sbuffa “Pallosa questa roba”. No, solo sedermi su quelle “sedie”, ove porci e animali hanno appena consumato “chilometri” di sperma, mi costringerebbe a un bagno “caldo”, praticamente bollente, senza patata ma abrasivo dopo che “fu” corrotto.

Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande passo per l’umanità.

Sì, questa leggendaria impresa è sotto gli occhi di tutti. Infatti, dai grandi sogni, l’umanità “inte(g)ra” è passata a Luana.

Che non gira attorno alla Terra ma ti “rigira”, atterrando sulla tua “propulsione”. “Sparato” con tanto di video privato da “YouTube” casareccio.
Bello, eh? Sì, più che “darlo” a questa qui, “piissima”, scelgo di “darmelo” come sempre a gambe, in gambissima, e alla “negrona” metto su i Negrita, gruppo musicale italiano che viaggia davvero nello spazio della fantasia.

  1. 2001. Odissea nello spazio (1968)
  2. Capricorn One (1978)
  3. Apollo 13 (1995)
  4. Moon 44. Attacco alla fortezza (1990)
  5. Stargate (1994)
  6. Mission to Mars (2000)
  7. Atto di forza (1990)

“Seven Psychopaths”, il Trailer


15 Aug

 

Ne vogliam parlare di questo quartetto d’interpreti strepitosi?

 

(Stefano Falotico)

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)