Posts Tagged ‘Culo’

Notti magiche, il nuovo film del Virzì con Giannini e Roncato, cari centravanti di sfondamento!


18 Oct

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Io faccio il magheggio, mentre gli scemi se le fanno magicamente nel parcheggio. Eppur son tope da parchetto, io sono moralmente oltre, e non son loro parco.

La “mitica” canzone della Nannini “in combutta” col Bennato, dal motivetto orecchiabile, hit di Italia 90, quando la nostra Nazionale fu beffata dall’Argentina di Maradona ai rigori dopo una papera mostruosa di Zenga. Ripercorriamo questo ritornello e voi, donne, cantate a squarciagola nel “fuorigioco” di vostro marito che mette a segno le sue palle con un’amante da cartellino rosso. Sì, prendetela di gola.

Notti magiche

Inseguendo un goal

Sotto il cielo

Di un’estate italiana

E negli occhi tuoi

Voglia di vincere

Un’estate

Un’avventura in più

Sì, voglia di vincere, da non confondere con la stronzatona con Michael J. Fox, vera cagata colossale sull’essere uomini lupi. Uomini, siate licantropi quando mangiate, la classica fame da lupo, e voi, donne, aspettate il lupus in fabula, come ben sapeva Juliette Lewis di fronte al De Niro di Cape Fear.

All’epoca, giocavo nella Scuola Calcio Bologna, e il campo di allenamento era situato in Via Valeriani, ove a quanto pare abitava anche Andrea Roncato, perché spesso lo incrociavo da quelle parti. Insomma, l’attoricchio di film davvero “culturali” come Mezzo destro, mezzo sinistro, uno con la s di socmel che spuntava fuori a ogni giro di gnoccona.

L’Italia, diciamoci il vero, dovrebbe vergognarsi di poter “annoverare” questo Roncato fra la categoria attoriale. Comunque, è meglio di Sammarchi Gigi, uno che vidi al cinema, sì, era fra gli spettatori di Con Air col Cage. Cinema Medica Palace, e lui si affiancava a una stangona dalle gambe storte, dissimulando la sua “fama” dietro baffetti da sparviero come si vede nelle sue pellicole.

Ebbene, quel mediocre di Virzì, che viene salutato come un genio solo qua da noi, mentre dalle altre parti del mondo non se lo cagano e rimane un Ovosodo, ha iniziato le riprese di Notti magichenoir sui generis con due cavalli di razza come Giannini Giancarlo ed Herlitzka Roberto, uno che, nonostante fosse già vecchio vent’anni fa, fu nel corpo dell’anima di Raffaella Ponzo, godendo del suo immane culo prima di girare Buongiorno, notte.

Insomma, avrei da raccontarvene sulla mia vita strampalata e anche “strappalacrime”, ma so che mi fareste fare solo la panchina.

Adesso, vi saluto, un gelato allo yogurt e ai frutti di bosco mi aspetta. E, leccando, alle volte si scioglie e altre volte diventa duro. Leccate bene, donne.

Che c’entra il parcheggio? Nel parcheggio, so che tu vai a zoccole. Zoccolone!

Ah ah! Eh sì, come diceva Andrea, ci dai di “martellino” e ti piace la peluche.

di Stefano Falotico

Claudia Galanti, il Lato B da urlo


07 Jul

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Lo quagliarellate?

Il Cinema, che Sole, come son “sol(id)o”, mi consola dalle inconsolabili lamentele dark di Facebook, Tim Burton


16 Mar

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Cinema, “odorandomi” di te, deambulando nei tuoi fotogrammi, disdegno quel patetico film che è 21 Grams.

Invece, mi tuffo in Burton Tim, “pagliaccio” in questo mondo miser(and)o. Sì, son miscredente di questi amori “vivandati”, sbandierati ai quattro venti, ai quattro vel(l)i. Mi spoglio della superficiale di tutti pelle perché ne ho piene le palle, e col Cinema mi sballo.

Drogati… (mettete su tal parola l’accento a mo’ d’imperativo o prendetela per quel che siete), questo mondo non si risolve coi paradisi artificiali. Ché già A.I. di Spielberg mi parve una cagata pazzesca.

Su Facebook, un’altra pazza, con sotto il naso la puzza, il suo diario da merda “qualunquista” sbrodola, “spruzzando” a tutti, “In condivisione” di “Mi piace”, la sua etica da una che s’è rotta la v(ag)i(n)a e monologa a interlocutori finti, come lei poco fini, a cui fa appello, domandando a uno se può “scappellarlo”. Lui ci sta(ppa)! Partono i “bacini”.

E allora io, da CappellaioMatto”, dinanzi a codesta non tanto sveglia, mi svesto, no, faccio sì che il mio “uccello” si ridesti, ché viva pure la sua Alice nel paese del “Che film ho visto stasera, meraviglioso. Domani, però, ho da farmi il culo”. Sì, glielo fanno, in quanto ella è meretrice di notte e mentitrice, sotto mentite spoglie da cassiera, di giorno. Una bella che racconta balle dietro la faccia come quello, appunto.

A “quel” si “viene” ed è duro… accettar la verità di una vita andata a “puttana”.

Eppur si lamenta. Dà agl’ipocriti la patente di falsi e si dichiara falsa(ria) del suo “vero” lavoro, “sudandosela”.

Al che, appare il trailer del nuovo Burton, e mi sembra di sognare…

Capolavoro o presa per il popò di dimensioni kolossal?

Di mio, preferirò sempre una pellicola Kodak a un iPhone con scatto selfie coi morti.

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di Stefano Falotico

The Martian, sopravvissi: se l’ignorante viene ignorato, l’acculturato va (de)cur(t)ato


04 Oct

La senti? Questa è emozione (Il lato positivo, Jennifer Lawrence a Bradley Cooper)

– Lo senti?
– No, non ancora.
– Ora, lo senti, zoccola?
(Il lato b, tuo padre, un puttaniere a una di “quelle”)

Sì, siamo gnuranti, “cari” troioni, finitela di usare la cultura per aver più culi, non avete il culto. Il culto è credere a qualcosa, voi, io vi dico, voi non credete a nulla se non a prenderla così come “viene”. Io v’inculo.
Noi, giullari, conosciamo i vostri trucchi, i vostri occhi, cari orchi da (s)o(r)che.
Occhio per occhio, dente per dente, tira fuor le pal(l)e. (S)cavatela.

Kendra Lust non ha bisogno di present(azion)i e non va vestita con immagini, bensì su(p)ina introiettata


22 Jul

Parola della Bibbia, versione apocrifa della blasfemia meno ipocrita.

Questa fottuta società è American Hustle ingannatrice che tracanna le coscienze giovanili e le irretisce a un volere capziosamente sovrano, al fine di decretarne precocemente le fini, dunque a sancir le funi. A questo suicidio indotto, io, dottissimo,, emetto la sentenza che non mi adatto né allatto a questa scemenza.
Con non sentite condoglianze, firmato Dead Man, australopiteco di canguriana memoria saltellante di pal in frasca e sempre fresco nonostante vogliano sbattermi al caldo.
Alle fighe oppongo una nuova sfiga e alle fortune do il beneplacito di pene.
Grazie, applauso.
E che Kendra Lust apra le gambe con far che solo LEI sa(le).

 

di Stefano Falotico

 

Quello sporcaccione porc(ell)o di De Niro, cosa fa, cosa tasta, in cosa si rende pervertito?


08 May

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Viviamo di attori, società che, di anno in (c)a(r)ni, cambia i suoi idoli, ma Marlon Brando è sempre lui, lo cantava il Liga mentre io ballo il mio bel De Niro su Grease alla Travolta/Woody Allen


10 Dec

De Niro Cape Fear

Credo che il mio viso sia inviso a tutti, soprattutto a me stesso. Non lo sopporto perché, quando la barba mi rado, i lineamenti le donne al s(u)olo (di me) radono. I capelli, oggi, son più radi, insomma, il mio viso ha occhi “penetranti”, pen(s)osi al radar, quasi al ragno per come tesso la tela ma Penelope si fa i peni, che “pen(n)a”, anche i “peli” dei porci. Eran invero e, falsa Troia, i proci ma io, così raso(io), talvolta mi buco i pori mentre gli altri, dopo averle (im)bucate, neanche puliscono il “bucato”, cioè quello di sesso più drogato. Ma comunque (s)tira. Oh, “issa”, evviva l’“Ulisse” di Joyce ché, a forza di s(t)ud(i)ar Omero, mi spaccai le tempie e crollai a pezzi di donne altrui, perdendo la testa, gli om(er)i, i testicoli e non me ne spos(s)ai nemmeno una, fosse stata almeno “un(i)ta” al tempio.

Insomma, ero un “uomo”, a suo tempo. Ora, non sapendo che cazzo fare, le donne non facendomi neppur un baffo, subisco la beffa di “temprarmi” a studiar il mistero del mio “templare”, famoso cavaliere che cercò il Sacro Graal e finì in tal società maniaca ove, a “mano a(r)mata”, tutti si masturbano sui cazzi degli altri, ridendo delle tue (s)fighe. Insomma, son tutti guardoni, li sgranano e poi, “granuloso”, ciò, cioè, fa uomo con le palle, come “erige” la società guerrafondaia in cui il valor della “patta” è “(s)fondare” a “bott(an)e” di granate. Meglio una granita, fidatevi, ho sempre preferito il ghiaccio a questi uomini che si “scaldano”.

Finitela d’incazzarvi, adorate il mio (s)cazzo e non ci sian cazzi che tengano. Di “mio”, si mantiene bene, nonostante patisca pene dell’“infermo”.

Sì, sono depresso e ricevo consigli di vita(mina) da uomini più conigli di me. Lor vanno con le conigliette, di mio rimango un “playboy” che, anziché saltar addosso al “balconcino”, pen(s)a al salto giù dal bancone.

Non amo il branco, sto a galla a f(at)ica, che fico della Madonna, uso le branchie, ogni sera preparo un branzino, “limonandolo” un po’, prima di arrivar alla frutta. Sbuccio la mia “banana” e mi mangio il fe(ga)to, mentre gli altri, nella ce(r)n(ier)a delle “buffe”, le stantuffano, “spruzzandovi” sopra le lor (p)esche.

Mi rimane in gola… l’esca, (m)uffa, esco po(r)co, smagrisco per indigestione e, dalla nausea di tal mondo can(nibalistico), a mo’ di teschio, il fondo della “bile” raschio. Chi non rischia, rosica? Allora, giocate a Risiko e buona guerra di “troie”. Di “mio”, amo “scaccolarmi”, sì, lo scacco(lo) è meglio della “dama”. Ama o non m’ama? Fate piedino, meglio Pierino e pure Bud Spencer, il Piedone, un pugno, ma quali festini, evviva il fisting, mi fate una p(r)ugnetta, nel sedere… un’altra pedata. Pigliatela. Succhia!

E bevi dalla cannuccia! Prova a darmi un succhiotto e preferirò un Chinotto. Ora, chinati, donna, e fammi la “spremuta”. Premi, “spinge”. Che Arancia(ta) “meccanica”.

Mi dan del misero, allora canto “Mistero”.

E ci facciamo male, se la pressione sale.

Cos’è che ci trascina fuori dalla macchina… cosa ci prende?

A me tu non prendi. Manco per u’ caz’. Si chiama faccia da culo.

Ora, ci rendiamo conto che Ruggeri ha vinto con questa canzonetta? Questo vi dà l’idea del paesello di piselli(ni) coglioni in cui vivete. Di mio, sono Boss. Continuo a preferire Springsteen ai froci.

Cruising, però, spacca, cari spacciatori di luoghi comuni.

Da cui “Streets of Philadelphia”, colonna sonora di uno a cui le “suonano” che però le canta ai cani che lo trattarono da cane, la storia di un uomo licenziato perché accusato di essere “invalido” sul lavoro quando invece il suo avvocato, un negrone Washington non da Negroni, li farà neri, ficcando dunque i cattivi delinquenti in modo “AIDS”. Ma quale Clinton e le stanze “orali!”. Evviva Obama nella vostra ambigua “White House”, mulatta/o!

Della serie: non c’è (d)an(n)o e un Demme, senza il “seguito” più elegante de Il silenzio degli innocenti…

Doppia inculata con “super cazzola” e buon Amici miei, faciloni… da Fantozzi Così fan tutte…

Con me, cascaron male. Che “cascamorti”. Pensarono di fottermi, mi fotterono e io li fottei sul mio True Detective strafottente. Mi ferirono ma se la videro nera, infatti, in questa Italia di magna magna, sì, van a mess(alin)e ne(g)re, dopo che stan, lo esige lo Stato, per “fede”… nuziale, con una di “buon partito”, nella razz(i)a del razzismo di facciata solo se Naomi Campbell non te l’ammolla… notti non in Uno/a “bianca”.

Per questo De Niro è un genio, è uno stronzo.

E fa molto Cady… can(dito), Juliette Lewis e il ditino di pollice “su”, Pollicino o il lupo cattivo, miei (sp)orchi?

Da cui ogni “febbre del sabato sera” in mio assomigliargli come il finale de Il prestanome, in cui il grande Allen dice a tutti gli ipocriti di andare leggermente… ove sapete.

Ho le allucinazioni, “fumo” troppo?

Sarà.

Di mio, so che un culo così non te l’ero mai “fatto”. Fattelo! Fattone! Sì, è (s)fatta! Che f(r)itta(ta!

Ecco, le palle, criminali.

D’altronde, va di “merda” l’espressione del cazzo “Come ti farei, sei da stupro”.

Questo è il mondo che avete creato, idioti, e vi sta come un vestito “rosa” di Cohle.

Vaffancul’!

Satanisti, adoratori di questa società demoniaca, ecco il cane che non ti aspetti.
Fatemi bau bau, sarò ancor più lupo! Si chiama buio, luceoscurità o bua?

 

di Stefano Falotico, un uomo che non racconterà mai balle

 

Allen PrestanomeTravolta sabato seraRust Cohle

Il mor(t)alismo triste-mente odierno


26 Nov

Su Face, a differenza di Twitter, immagini ritraenti nudi maschili, pensa te il sessismo femminista, non si possono inserire. Così come, prendete nota, a me cancellarono su YouTube il video in cui Polly Walker, nel film di Greenaway, Otto donne e 1/2, esibisce il suo fantastico arse, detto anche gran culo, perché nei profili, non YouPorn, pensa te, bensì Tubo, appunto, è proibito immettere, io direi (o)mettere, eh eh, immagini o filmati di belle donne leggermente discinte. Oserei dire, in modo osé, un accipicchia che moralismo tristo.

Jennifer Lopez – Booty ft. Iggy Azalea


19 Sep

Lo s(tra)fottente


16 May

di Stefano Falotico, uno che se ne sbatte

Da an(n)i, sono uno specialista delle stronz(at)e, e mi strozzo eppur ce l’ho (mari)tozzo

Ciao, hai 41 anni e sei una splendida donna. Non ti conosco ma non credo meriti che ti si dicano brutte cose. Sexy lo sei da infarto, probabilmente sai fare l’amore tanto che poi uno si spara. Sì, perché il bis è sempre meno delicato per una come te, ché sai farci e dunque sfare. Ammazza, ammazzi subito al primo colpo, che mira, che messa a fuoco. Tutti fai innamorare, ti puntano, li spunti, ci sta anche lo sputo di amplesso selvaggio ma poi li pianti e rimangono col rimpianto e un già andato caldo piatto oramai raffreddatosi. Data, avuto, e chi ha dato è a puttana, che sei spolpante, spompinante e di pompelmi pimpanti, andato da un pezzo di figa marcia. Da cui lo starnuto e il fegato a imbuto su sciolto gelato al cioccolato, detta acidità (che dà) di stomaco. Ma tra il dire e il fare, c’è di mezzo Marte. Sì, evviva i marziani, alien(at)i nati, ma quali rinascite! Stiamo bene in questo Saturno senza una Venere che possa fotterci in toro ascendente a incularci dei nostri gemelli là in mezzo, il mare sta sulla Luna di chi non vive più alla luce del Sole e spera di piantar bandierine a mo’ di cratere vuoto della sua testa bucata da tempo, ma questa vita è un’odissea 2001 e tu, tramortendo, oramai tramontata con un altro che ti smonta e che tu (s)monti, fai appunto sì che mi dirai no, perché lo so. Se acconsentissi, non potrei comunque sentirti perché annaspo da vile che non ama i sentimenti validi, li valico da finto invalido e quindi passeggio meglio degli zoppi, eppur il mio godimento è autoerotico in tempi in cui mi amo al sapor margherita sfogliante, strappandomelo di mio schiumoso, “brillante” stappare! Sai che festa?! Alla faccia del cazzo e della fata. Il “fallo” dell’ingrato fato eppur me le gratto. Mai dire mai, dai, mia dama, sono in cerca di te che so quanto mi ami, chiama, in fondo non esisto se non nel telefono che fa su di chat erotica ad alzarmelo e giù di cornetta poi da (s)pompato. Non sono un uomo basso, sono vero, alto alto. Ho solo la vita bassa. Scopiamo ancora di urla come i contrabbassi? No, basta! Evito così, comunque, di essere un cornuto evirato anche se devo pagar poi il conto salato, non sono un dolce conte e, ogni mattina, bagno il cornetto in questa mia vita cremosa quanto un caffè amaro di me che, alle prime luci dell’alba, vesto un pigiama orgoglioso della mia “amabile” notte in bianco ma da sospetto bagnato appena visibile di macchioline, si chiama sbavato, si chiama imbavagliandomi io son di te imbevuto sognandoti e di polluzione spruzzando fra le mutande tanto tanto. Su, sono simpatico? Brava, e aumenta la mia follia come il regista Bava.

In poche parole, meglio il Cinema di Lamberto di te, mia cara Berta.

Perché filava e ora indossi i pantaloni sfilati(ni).

Mi sposso ma mai mi sposerò.

Puoi spossarmi? A più non posso? Non si può? Allora vaffanculo!

 

Genius-Pop

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