Posts Tagged ‘Rocco Siffredi’

Falò! Tutto quello che avreste voluto sapere su(l) SUPERSEX ma non avete mai osato chiedere, osé!


21 Mar

Sì, osé, anziché olè/é, eh supersexfalowoodyalleneh. Un Falò esplosivo, oramai incontenibile. Ai cattivi cresce la bile, i boomer giocano a biliardo e tutte le palle, anche balle, in (Sam)buca. Ah ah. 0:01, Incipit del mio libro? No, imitazione di Paolo Villaggio/Fantozzi-ano. 0:54, Nic(olas) Cage di Cuore selvaggio. Poi battone, no, battute à gogo, da gigolò o da Totò? Oh oh. 3:34, vi ricordate Roberto Benigni con Raffaella Carrà? Ah ah. 5:47, il pastificio Mosciarello del film L’allenatore nel pallone 7:14, la scena della morte di Carmela (Tania Garribba) in Supersex. Si arriva perfino alla/sulla colonna sonora di Rocky firmata da Bill Conti (EP. 6, La resurrezione dei corpi). 11:23, mia nonna leggeva Dostoevskij? Ah ah. 16:09, il seguito del mio libro. Breve er… ne, no, anticipazione del quarto libro, la serva serve? 17:45, il verismo, Giovanni Verga e (i) Malavoglia. Kendra Lust, Manuel Ferrara, le porche, no, le Ferrari e le Porsche. Taxi Driver, Travis(ato). 19:16, Villaggio & Lino Banfi di Fracchia la belva umana. 20:24, il femminismo, il movimento MeToo, Tu mi turbi, Il mostro, Roberto Benigni, Paolo Bonacelli di Non ci resta che piangere e Johnny Stecchino. 22:22, Falotico fantasmatico, Fantômas, Diabolik, Totò Diabolicus, Sly de I falchi della notte, Sean Penn, Madonna!

TITANIC è un capolavoro, voi no!


15 Jun

Titanic Winslet DiCapro


Bisogna abbattere la Critica cinematografica assai vetusta, dunque parziale, superata e logora, bisogna scardinare i luoghi comuni, non solo sulla Settima Arte più raffinata, anche di noi stessi…

Ancorati a una visione vecchia, dobbiamo svecchiarci e ringiovanire tutti assieme appassionatamente.

Evviva la retorica? No, la veritas.

Ebbene, con lo spopolare del web, tutti si stanno dilettando a far i tuttologi, anzi i dietrologi.

No, gli psicologi, i cardiologi, pure i virologi. E questo morbo è più virale del fantomatico Covid-19.

Su cui avrei da dirvene, anzi, già ne sparai parecchie nel mio libro Bologna HARD BOILED… in vendita sulle maggiori catene librarie online (questa dicasi, ah ah, pubblicità occultissima).

Sì, i potenti stanno occultando la verità, seppellendola in un mare d’inganni. Noi, circuiti, traviati, adesso tutti vaccinati.

Ci allarmarono e terrorizzarono, incatenandoci in quarantene figlie dell’oscurantismo più medioevalistico.

Così è, non voglio sentire ragioni. Da un po’ ci si può spostare, fra l’altro, tra regioni. Anche erogene? Oh, finalmente si può fare all’amore senza la profilassi delle precauzioni?

Ciak, azione. Cos’è un film con Siffredi Rocco? Macché. Oramai, Rocco è andato… e non solo con quelle… da tempo immemorabile. Rocco è fottuto, moscissimo. Bisogna pensare al nuovo. Ci siamo induriti e rotti le palle a causa dei lockdown esagerati.

Uomini e donne, eh eh, siate accalorati. Negazionisti, non negateci però il piacere dell’amoroso contagio più letizioso, oserei dire sfizioso, per la donna cremoso e per il maschio voglioso.

Basta, adesso. Non facciamo all’amore, facciamo i seri. Sì, le persone troppo serie non sanno amare neppure il Cinema con gusto e quella sana impudicizia che fa rima con godibilità malata soltanto di fottuta, superba malizia.

Che voglio dire con questo? Sono affetto da anti-moralismo, da ermetismo, oppure da poetico decadentismo? Non lo so.

Voglio dire che i veri amanti del Cinema e non solo di questo, eh sì, non hanno alcun pregiudizio.

Sono capaci di amare un film abbastanza mieloso e sdolcinato come Paura d’amare con Al Pacino e Michelle Pfeiffer, in quanto romantici come quel frustrato di Giacomo Leopardi, e allo stesso tempo sanno adorare anche Julia Roberts di Pretty Woman.

Ecco, se sei Richard Gere del succitato film di Garry Marshall (anche quello con Al, eh eh, lo è), vieni reputato figo. Se sei un cassaintegrato, vieni considerato un miserabile che deve pagarla, sennò non arriva/i a niente! Ah ah.

Di mio, sono Al Pacino di Serpico. Non mi vendo. Amo le donne ma posso giurarvi che non ne pagai mai una alla pari del grande Charles Bukowski. Allora, non capisco perché i perbenisti vogliano farmela pagare. Che ho fatto di male? Ah, ma allora sono dei moralisti falsi. Sono dei maniaci. Ah ah.

Comunque, io non sono un monaco. Detto questo, Capodanno a New York, sempre del Marshall, non è affatto male. A parte il fatto che abbiamo un Jon Bon Jovi nelle sue ultime, musicali performance decenti. Poi, abbiamo un parterre di donne capaci di risvegliare un morto qual è De Niro alla fine del film (spoiler!) Dunque, il film è vedibile, eccome. Ah no? Halle Berry, Lea Michele, ancora Pfeiffer Michelle, Sofia Vergara (cioè la controfigura e la “brutta” copia dell’ex pornoattrice Esperanza Gomez), Jessica Biel, Katherine Heigl e Sarah Jessica Parker? No, quest’ultima è racchia. Ex del Cage? Mah, contento lui…

È sempre assomigliata, molto vagamente, a Barbra Streisand. Con l’unica differenza che Barbra è una cantante che, pur esteticamente impresentabile, grazie alla sua voce melodiosa, riusciva a essere la Maga Circe. Insomma, non certo fisicamente una sirena. Ah ah.

Ah, mi son dimenticato di Hilary Swank. Ora, ha delle gambe magnifiche ma ci sarà un motivo se interpretò Boys Don’t Cry? E ho detto tutto.

Arriviamo a noi. Tanto, con queste qua, pezzi da novanta…, non potremo arrivare a una beneamata minchia. Ah ah. Sono inarrivabili. Vi arriverete soltanto se siete ricchi come Richard Gere. Ah ah.

Oppure se le vedrete nelle loro scene di sesso. No, non sex tape, cavolo! Pensate sempre a quello? Mi riferivo ad Halle Berry di Monster’s Ball unrated. Ah ah.

Sì, siamo uomini e donne angariati da una vita ladra e puttana. Al che, per compensare le mancanze e il vuoto interiore, non riuscendo a riempire e tappare i buchi…, ci diamo al Cinema, dando ancora più soldi a Richard Gere. Ah ah.

Be’, col tempo, compresi di essere demenziale come Mel Brooks. Cioè, in una società di matti e dementi, sono stato l’unica persona al mondo capace di distruggere un intero ordine psichiatrico, emulando, contro ogni strizzacervelli, il Mel di Alta tensione.

È vero, non sto mentendo. Mi credete? Miscredenti, atei, creduloni? Sì, un plurilaureato in Freud, ah ah, pensò che fossi da manicomio. Al che gli chiesi con estrema nonchalance:

– Mi tolga una curiosità, primario e luminare. Qual è la percentuale di guarigione dei pazienti in quest’istituto ove sono internati i suoi curati…?

– Una ogni morte di papa.

Uhm… sarebbe la morte cerebrale di Jack Nicholson di Qualcuno volò sul nido del cuculo?

 

Dopo questa risposta, fui dimesso e tutti gli psichiatri furono radiati dall’albo.

Ora, prendiamo un regista che è sempre stato fissato coi manicomi. Ovvero John Carpenter.

Io sono l’unica persona al mondo capace di guarire Amber Heard di The Ward e Sutter Cane de Il seme della follia (eh già, il matto è lui, non Sam Neill), in virtù del fatto che sono il bambino sano di Village of the Damned. Comunque, non sono albino, non sono neanche un alpino. Però sono una cima. Ah ah.

E dire che fui scambiato per Fantozzi/Paolo Villaggio. Be’, in effetti, se mi fossi attenuto ai metodi psichiatrici, sarei divenuto Christopher Reeve dopo la sua caduta da cavallo.

Sono rimasto lo stesso… Superman. Ovviamente.

Comunque, complimenti di nuovo ai medici. Mi scambiarono per Fracchia la belva umana e invece non riuscirono a capire che fui e sono Clark Kent. Ah ah.

Voi credete nell’imponderabile? Non tutto ha una spiegazione scientifica nella vita.

Sì, credo in tutta sincerità di possedere poteri paranormali.  A mo’ di Chris Walken de La zona morta e di Jude Law di The Young Pope. Più che altro, quando sono in vena, riesco a entrare in telepatia, no, in empatia-sintonia col prossimo. A meno che lui non soffra, nei miei riguardi, di preconcetti e consequenziali antipatie. Ah ah. E vi garantisco che non c’è bisogno di essere laureati in psichiatria per capire che, se una persona si vuole suicidare, è perché è caduta in un profondo stato di apatia o melanconia. Oppure, non più gli tira a causa dei farmaci assunti. Oppur ancora vuole andarsene via in mezzo a tanta pazzia.

Io sono cinico? No, realista.

Un mio ex amico mi domandò:

– Stefano, secondo te, se la tua ragazza (la sua, oh, non la mia, suvvia) ti lascia, non bisogna farsene un cruccio? Anzi! Forse non era quella giusta! Sì sì, è così.

– Come no… Forse invece era quella giusta. Ma tu non eri quello per lei, giusto? Sbaglio? Per lei eri per di più sbagliato.

– Quindi, mi devo suicidare?

– No, ti dico la verità. Se vuoi consolarti, leggi le frasi dei baci Perugina.

– Sei troppo pessimista.

– Invece tu sei troppo ottimista.

– No, dico solo che non bisogna farne una tragedia. Me ne troverò una migliore. Sì, la troverò. Però, che (s)figa!

–  Vuoi che ti sia sincero?

– Certo.

– Non la troverai.

– Perché mai?

– Hai la stessa età di Richard Gere ma, a differenza di Richard, non hai i suoi soldi.

– E che significa?

– Significa che, al massimo, troverai una vecchia di settant’anni!

 

Perché sopra scrissi… ex amico? Perché si ammazzò. Lo uccisi io? No.

Ecco, che c’entra tutto questo con la cinefilia e i luoghi comuni attorno al Cinema? C’entra, eccome se c’entra. Se invece non entra, significa che non te l’ha data. Ah ah. Solitamente, tutti quelli che dicono che Nicolas Cage sia/è inespressivo (si fottano i congiuntivi del cazzo, ah ah), non hanno mai recitato neppure nel suo film peggiore come interprete, ovvero Zandalee. Però, vi avrei messo la firma per essere al posto suo. Il suddetto, molto sudaticcio film, eh già, fa schifo per l’appunto al cazzo ma Nicolas Cage, in tale pellicola, ha un paio di scene da Siffredi. Capisc’ a me!

Nel Cinema e nella vita vera, senza falsità o consolazioni, si fa tutto un altro campionato. E io sono stanco di passare il tempo a fare le classifiche. Continuate, pure, a farvi le seghe. A fare le distinzioni. Volete essere uomini distinti. Fidatevi, è meglio Basic Instinct. Non desidero per nulla fottermi nel discutere col prossimo se sia più bello Taxi Driver o Al di là della vita. Film metafisici par excellence. Nel primo vi fu Cybill Shepherd, nel secondo, Patricia Arquette ma, rispettivamente, entrambi i protagonisti non è che se le scopino molto. Diciamocela! In Taxi Driver, De Niro salvò una prostituta minorenne. La gente lo elevò ad eroe. Dopo aver portato la Shepherd a vedere un porno, lei lo scambiò per un pervertito e lo mandò a farsi fottere. Alla fine, gliel’avrebbe data tutta ma lui la mandò a fanculo. Ah, bella roba, ah ah. Nella vita reale, comunque, Cage la sbatté in quel posto a Patricia molte volte. Nel frattempo, girò pure City of Angels.  La verità è una sola (l’accento ficcatelo voi, a piacimento!). Nicolas Cage è un grande, Richard Gere è un grande (guardatelo ne Gli invisibili, eh eh, incapaci).

E, secondo me, chi parla ma non fa mai nulla, se la fa solo sotto. Per esempio, da un punto di vista prettamente cinematografico, Over the Top con Stallone è un film puerile. Cioè, avreste preferito che avesse vinto o vincesse Bull Harley? Ah ah.

Col passare del tempo, ho capito che Titanic di James Cameron è un capolavoro. Sì, lo è. In poche parole, Cameron voleva arrivare allo spettacolare e devastante climax dello scontro con l’iceberg del transatlantico ma, per tre ore abbondanti, non ci raccontò questo.

Cioè, noi sapevamo già come sarebbe andata a finire ma volevamo vedere come sarebbe finita, cosa fu quella storia. Questo si chiama genio.

Cameron ribaltò il concetto secondo cui la trama sarebbe importante. No, la vicenda narrataci può essere anche apparentemente banale e sdolcinata. Niente è banale e dolciastro se chi dirige la storia sa come emozionarci, sa come viverla… sa come tenerci col fiato sospeso.  Soprattutto perché volevamo vedere integralmente le tette di Kate Winslet ma Cameron ci fotté.

Dunque, sapete chi dice roba del tipo… oramai è stato già detto e inventato tutto? I falliti. Quelli che parlano e criticano. E basta. Oppure, peggio, esaltano e magnificano i “maestri” perché loro non lo sono. Ma, idolatrando i maestri, si sentono meno stupidi e meno inetti.

In giro, sento un sacco di cazzate. Sento che il mondo è peggiorato, che la società fa schifo. Che gli uomini e le donne sono imbarbariti. Mi spiace deludere questi tristissimi luoghi comuni.

Sembrano Harvey Keitel sia di Taxi Driver che di Holy Smoke.

Sono peggiorati quelli, coloro che fanno certi discorsi. Perché non sanno fare altro. Solo chi fa, sbaglia. Rimedia figure di merda e non. Altrimenti, siamo soltanto zombi. E molti di voi lo sono ma non lo sanno.

Di mio, posso dire che ho una certa faccia da culo.

Infatti, le donne mi guardano e pensano: quel ragazzo va fottuto a sangue.

Sì, molte donne vogliono, in tempi di pari diritti, farselo come un uomo.

Un tempo, solo gli uomini lavoravano.

Oggi come oggi, il culo se lo fanno anche quelli che non sono omosessuali attivi.

Insomma, come dice Peter Boyle, chi più chi meno, siamo tutti fregati.

Dunque, fottetevi, ah ah.

Su questa cazzata, vi lascio alle vostre porcate.

Domani, devo farmelo ancora.

Invece per voi saranno cazzi amari.

 

di Stefano Falotico

Se parliamo di belle donne, Monica Bellucci è stata invincibilmente la più bella, ora assai meno, se parliamo di Cinema, non è un’attrice ma tanti pseudo-critici sono più brutti dei film che stroncano senza guardarsi allo specchio


18 Jan

Christian+Louboutin+Presents+During+Paris+5ISBLl3Vd8IlUna brutta moda sta serpeggiando e prendendo sempre più, ahinoi, piede. Non è la pessima moda esibita a Piazza Navona da qualche stilista Valentino dei poveri. Bensì la moda, poco elegante da sfilata di classe, di stroncare registi e attori un tanto al chilo.

E dire che c’è gente amante di Robert Altman che ha da ridire anche su Prêt-à-Porter. In effetti, ha ragione. È il peggior film di Altman in assoluto. Oggettivamente, fa schifo. Ah ah.

In tale succitato film del regista de Il lungo addio, v’è anche una delle donne più brutte di tutti i tempi, ovvero Rossy de Palma.

Secondo Pedro Almodóvar, il quale la ficcava… sempre nei suoi film, è stupenda. Per forza, lui è omosessuale. Ora, io non sono omofobo ma le preferisco Liv Tyler. Anche se, a dirla tutta, ne La fortuna di Cookie è meno bona rispetto a Julianne Moore. Non solo di questo film. Anche di America oggi.

Film nel quale compare Madeleine Stowe ma in cui c’è anche Lily Tomlin. Pure Lili Taylor.

Stendiamo un velo pietoso su quest’ultime. Come attrici pure, sono fenomenali. Come donne sexy, lasciano molto a desiderare…

In Prêt-à-Porter v’è Chiara Mastroianni. Figlia di Marcello de La dolce vita e di Sophia Loren?

Sì, credo sia così. Anche se Catherine Deneuve sostiene che il neo alla Bob De Niro di sua figlia Chiara sia il segno distintivo del suo DNA. Ora, Robert De Niro e Catherine Deneuve furono “amici” quasi quanto Marcello e la Loren.

Girarono assieme anche una scenetta in Cento e una notte. Che voglio dire?

Non lo so ma, in questo film della compianta Agnès Varda, Bob e Catherine romanticamente si baciarono in gondola…

Ecco, la Varda fu una grande regista. Sì, senza dubbio. Anche una grande racchia.

Detto ciò, Monica Bellucci fu insindacabilmente bella. Ora è sempre bella. Certamente… Con tre chili di fondotinta, però. Ah ah.

Ora, molti critici che fanno tanto i belli, eh sì, sarebbero da struccare. Anzi, da stuccare. Per esempio, molti di essi considerano David O. Russell un regista sopravvalutato.

Gli stessi che considerano brava e bella Jennifer Lawrence mentre non amano Jennifer Lopez. Da codesti ritenuta una burina. Sì, perché le analfabete con cui stanno cosa sono?

Di mio, le sbatterei entrambe in un film se mai sia dovessi avere i soldi per poterle valorizzare alla pari.

Il povero David O. Russell fu perfino accusato da Amy Adams di averla psicologicamente violentata sul set di American Hustle. Come mai invece Rocco Siffredi non viene accusato da nessuna “attrice?”. Mah.

Quindi, da allora non lavora più con O. Russell. La verità è una sola. Quando Amy Adams perse l’Oscar per American Hustle, accusò O. Russell di non averla pubblicizzata a dovere a mo’ di Harvey Weinstein.

Diciamocela! Ah ah. La finisca, eh già, la signorina Adams di fare la suorina de Il dubbio.

Sì, la Adams non è Morticia Addams.

Indubbiamente, le gambe di Amy Adams valgono tutto il prezzo del biglietto. Ma non è brava come Anjelica Huston…

Ora, se volete passare tutta la vita ad accapigliarvi contro il prossimo poiché non la pensa come voi in merito a un film, fate pure.

Ci sono cosce, no, cose molto più interessanti da fare. Voi siete esperti di seghe mentali. Si sa.

Secondo me, siete talmente frustrati che nemmeno quelle mentali vi bastano e accontentano. O no?

E ho detto tutto…

David O. Russell è un genio.

Un regista balzano, eccentrico, sperimentatore di tutti i generi. Sembra anche, dal viso, un transgender.

Ma non dobbiamo essere superficiali. Non dobbiamo essere e basta. L’essere porta alla carnalità, alla ruffiana socialità, alla più bieca competitività. Insomma, alle inculate e alle leccate di culo.

David è un uomo dalla cultura spaventosa e dal viso simile a quello dell’ex pornostar Peter North.

Mah, ne vedo tanti in giro di critici dei nostri cog… ni.

Questi attaccano Nicolas Cage poiché lo reputano un inetto. In Cuore selvaggio non lo fu. Neppure con Jenna Jameson.

In The Family Man, invece, avrebbe recitato meglio vostro marito. Sì, è vero, non mento. Sono un mentore, miei mentitori.

È Verissimo da Silvia Toffanin. Di notte, il vostro consorte diventa più bravo di De Niro. Dice a voi, mogli, che deve uscire per buttare la spazzatura. Rincasa dopo tre ore.

Voi non vi accorgete di nulla, semplicemente ve la dormite. Considerate perciò credibile la sua “prova recitativa”, diciamo che fate finta di non vedere le sue prestazioni “straordinarie”. Di mio, fui malvisto in passato. Ah, per forza. Non mi facevo vedere da nessuno. Infatti, è un miracolo che m’abbiano solamente stroncato. Che film di me si fecero, dato che fui inesistente? Eh sì, la gente parla e sparla, fa e disfa ma non sa fare una beneamata min… ia. Di mio, mi presento così. Con voce da Adriano Celentano de no’ a(l)tri, mista a un camaleontismo vocale da Christian Bale di The Fighter su accenni e accenti da Lino Banfi misto ad Andrea Roncato, quindi nuovamente roco e incazzato, caldo e spiazzante, in una parola devastante. Se non vi sta bene, Pino Insegno vi chiederà diecimila Euro per iscrivervi al suo corso di doppiaggio. Non diverrete doppiatori mentre lui diverrà sempre più ricco. Ci siete arrivati o devo farvi un disegnino come si fa con i bambini deficienti? D’altronde, Insegno viene… eccitato, no, citato nel mio Bologna insanguinata. Oh, lui fu Vacca nel film Mezzo destro mezzo sinistro. Mica cazzoni vari, eh. Dunque, marmittoni e bambagioni, è arrivato il momento di tirare fuori i mar… ni come direbbe Roncato. Avete sinceramente stancato coi vostri “spiegoni”. Datevi a un piatto di cannelloni e lasciate stare, per piacere, i filmoni. Non toccateli, voi vi toccate, fidatevi. Siete tocchi e non siete un bel tocco di fig… n’. Per molto tempo, pensai di essere De Niro. Anche di Brazil. Ho scoperto invece di essere più pazzo di Terry Gilliam. Anche di Tom Waits di America oggi e più saggio dello stesso Waits di Rusty il selvaggio. Sono il diavolo di Parnassus. Per questo motivo, vorreste imprigionarmi come Waits del Dracula di Coppola?

Che poi, a mio avviso, Gary Oldman/Dracula vecchio, con la Bellucci e le altre due patonzolone, stava meglio senza ringiovanire per Winona Ryder.  Sì, come il buon vino dannato, no, d’annata… stagionando io miglioro. Mentre la Ryder di Stranger Things, di stagione in stagione, diventa sempre più brutta e mezza matta.

A dircela tutta, era bruttina e pazza pure trent’anni fa. Se pensate che non sia così, farete la fine di Sean Astin nella seconda stagione di Stranger Things. Fottetevi.

Se vi sto sul cazzo, salutatemi a sorrata!

 

di Stefano Falotico

David-O.-Russell

EVA DE DOMINICI: lasciate stare Osho, il buddismo, i budini e le burine, gli psichiatri, le pasticche, Nanni Moretti, Morelli e le morette


28 Jul

Eva del peccato

Sì, son particolarmente ispirato in questo periodo. Son risorto come il Sole ogni giorno.

Sì, il Sole sorge ogni giorno. Alba Parietti invece sta declinando al tramonto mentre io respiro aria solare tre volte l’anno. Quando, dopo nottate mie insonni da lupo solitario della brughiera della nebbiosa periferia bolognese, non avendo preso sonno, apro la finestra, cammino fuori come un balcone con in mano un caffè da vero nevrotico dall’aspetto smunto simile a Nosferatu e brindo agli amori perduti e agli albori dardeggianti d’un crepuscolo da Ugo Foscolo sui generis o forse reincarnatosi, in lui generatosi.

Sì, sono io l’autore del carme Dei sepolcri, essendo oramai senza carne eppur vivendo di totale karma.

Da tempo immemorabile, infatti, non faccio una scopata, se non a terra. Visto che, durante la mia notte turbolenta, nella quale mangiai di fame chimica il mio risotto in bianco, indistruttibilmente funereo come il metallico, più duro adamantio, rimango nonostante tutto una persona romantica.

A differenza di voi che, malgrado ogni notte vi siate imboscati e (im)bucati con qualche lucciola, il mattino dopo già vi disperate con le vostre esistenze poco adamantine, affliggendovi nel più inconsolabile, nefasto, nero pianto.

Sì, state sempre a lamentarvi. Non ve ne va mai bene una. Sì, ieri vinceste alla SNAI una cifra pazzesca, al che sperperaste tutta la vincita, appunto, con una mignotta che, col sen(n)o di poi, vi rimase sullo stomaco quando prima vi stette sul cazzo. Cosicché, al risveglio, siete sempre rimasti poveri in canna e non avete ora neanche non solo una dea ma neppure tre deca per rifornirvi dallo spacciatore che ha il doppio lavoro. Sì, il vostro pusher non soltanto vende illegalmente sostanze stupefacenti, ovvero un campionario di droghe che vanno dall’eroina alla cocaina sin alle più misere canne, invero nel tempo libero fa come Harvey Keitel di Taxi Driver, sì, è pure il pappone delle belle bambine…

È un uomo che si chiama Sport e, coi soldi guadagnati dalle vostre tasche, s’è fatto addirittura l’abbonamento completo a Sky per guardarsi Ronaldo alla tv e Il cattivo tenente.

Sì, il losco figlio di zoccola s’è sistemato alla faccia vostra.

Già, vedo i ragazzi migliori della mia generazione oramai assaliti dalle più misteriose, non diagnosticabili patologie mentali.

Al che, ecco il disoccupato che si auto-dichiara affetto da disturbo borderline soltanto perché è stato lasciato da una malata di anoressia. Forse solamente frigida oppure ninfomane. Cosicché, nella bulimia delle sue irose crisi depressive, prende di mira tutti gli invalidi. Da quelli psichici a quelli meno(a)mati fisicamente.

Non fa altro per tutto il giorno, se non inveire su tutti, senz’eccezione alcuna nella sua smania delirante d’onnipotenza, tranne quando va dallo psichiatra che, coi soldi da lui elargitigli, chiama Sport/Keitel per impasticcarsi di sesso freudiano con la minorenne da lui educata come Michael Fassbender nei confronti di Keira Knightley di A Dangerous Method.

Un troiaio generale di caporali che dettano regole e sbattono pure tegole in testa ai senzatetto. Anche a quelle senza tette.

Comunque, persino i barboni si sono infurbiti. Adesso, non elemosinano più ai semafori.

Dalla loro camera iper-tecnologizzata, diffondono in rete le loro richieste assistenzialistiche da veri informati(ci) aziendalisti. Sì, ora domandano con insistenza soldi da gigolò, no, a gogò tramite il crowfunding delle risorse umane. Questo il messaggio tipico:

questo sono io. Ho la connessione ADSL e non ho l’AIDS. Pago tutte le bollette della luce e del gas e mangio piuttosto bene. Però, non ho i soldi per stare alle Seychelles e dunque per farmi un selfie come vanno di moda oggigiorno su Instagram. Ne va della mia dignità.

Perciò, vi chiedo cadauno almeno venti Euro.

 

Sì, le persone sono impazzite. Vivono di autocommiserazioni, cercando solidarietà da chi sta messo più a pecora di loro.

Si rivolgono allora ai filosofi d’oriente ma non ne cavano niente. Si recano quindi dagli occidentali curatori dell’anima, oserei dire incidentali. E cacciano più accidenti!

Psichiatri dei miei coglioni li rabboniscono, sedandoli come cavalli quando, prima di recarsene, almeno erano imbizzarriti stalloni come Rocco Siffredi.

Guardate, è penoso Siffredi. No, non sono un moralista ma, cazzo, uno che non ha problemi d’erezione com’è possibile che sia così impotente nella dizione? Gli occorre il Viagra per curare la sua difficoltà a parlare in italiano retto, no, corretto.

Una fica bestiale, no, fa una fatica incredibile. Suda freddo appena deve recitare la pubblicità delle patatine…

Di mio, sono appena reduce dalla visione del film Sangue nella bocca.

Una porcata rarissima. Non perché questa pellicola contenga scene sessuali ai limiti della pornografia più casareccia, semplicemente perché aveva ragione Orson Welles.

Il sesso filmato nel Cinema di “serie a” non serve a una minchia.

Il piacere nasce dal non detto, dagli sguardi sottilmente ammiccanti, dall’aura magnetica della seduzione invisibile eppure corposamente pugnace.

Non c’era bisogno dunque di spogliare la bellissima Eva De Dominici e sottoporla alle perenni sodomizzazioni del regista. Che, dopo una vaccata del genere, a mio avviso s’è infatti auto-inculato.

Sì, Sangue nella bocca è un American Beauty argentino mischiato a una telenovela, appunto, sudamericana con scene molto spinte e sudate. Talmente reiterate e interminabili che comunque devo stringere la mano appunto al suo regista. È riuscito a curarmi dall’insonnia. Dire, cazzo, che le avevo provate tutte.

Ah ah.

Pensavo che sarebbe finito almeno come Million Dollar Baby. Manco questo.

Il protagonista, detto Il Tigre come Vittorio Gassman, viene lasciato dalla moglie e dunque dai figli, perde il match della sua rinascita e la ragazzina con cui sta lo cornifica con un bisteccone…

Sì, Sangue nella bocca è lo scult di fine stagione.

Vale comunque per Eva.

Sì, la fine di ogni uomo partì per colpa di Eva. Adamo docet.

Di mio, che posso dirvi? Voi v’indiavolate a fottervi a vicenda ma a me piace, come Lucifero, mettere la mia lingua serpentesca fra moglie e marito. Ecco, avrei due domande da porvi. Voi conoscete Rambo? Chi non lo conosce? Mentre in questa foto cosa si vede? Un cotton fioc piantato nell’orecchio?

Bravi. Mi compiaccio nel sapere che ancora dementi del tutto non lo siete diventati.67682919_10214159488604057_6823429897663283200_nEVA DE DOMINICI FIGA evadedominici Eva sbaraglia De Dominici

 

Sarà un’estate di titoli caldi, il listino della Notorious Pictures ha un film in cartellone che è la storia della mia vita


06 Jul

stallone rambo last blood

Ora, chiariamoci. Beniamino Placido, il senior president della Notorious Pictures, mi sta simpatico.

Ha questa faccia da patatone, a metà strada fra Clive Owen e un toscano di origine controllata come il Chianti, certamente più presentabile di quella schifezza d’uomo di Rocco Siffredi. Uno che continua a propinarci la sua pubblicità delle patatine…

Basta, davvero. Almeno rinnovasse il suo repertorio. È come se il grande Castor Troy/Nicolas Cage girasse il seguito di Face/Off e recitasse alla hostess milf, molto battona, perennemente la solita, storica e stoica battuta da faccia da culo mai vista: mi dà gusto mangiare la patata.

Alla lunga, annoierebbe. Probabilmente glielo allungherebbe sempre ma noi spettatori non godremmo più di un colpo di genio così sfacciato. Sfrontato e gasato, limonato.

Dai, le limonate vanno forte con questo caldo.

Di mio, compro quelle della Sanpellegrino. Per un gusto pieno e deciso. Sì, vado dalla commessa della Conad, gran bella ragazza, una buona gnocchina. Lei non mi fa pagare nulla. Soltanto che mi rilascia sempre lo scontrino fiscale perché la polizia, altrimenti, sarebbe nei suoi riguardi assai irriguardosa e fiscalissima. E, si sa, fra le sbarre, non puoi nemmeno mangiarti una barretta di dolce cioccolato.

Comunque, le donne amano il bis. Se poi, oltre al dessert, sarete alla frutta in fatto di soldi, al tiramisù ci penserà il fratello di Troy, Alessandro Nivola.

Uno che, in Wizard of Lies, ha la sfiga di essere il figlio del più grande figlio di troia della storia. Chi è Brad Pitt?

Alessandro, in Face/Off, nella scena del carcere infatti recita un’altra battuta devastante. Proprio tirando in ballo il celeberrimo dolce inzuppato nel caffè, ripieno di crema pasticcera, zucchero, uova e mascarpone.

Mah, si dice che lo zabaione sia un afrodisiaco mentre la zuppa inglese la offriamo a quel cafone che continua a prendermi per coglione.

Per troppo tempo si approfittò della mia buona fede e io non gli regalerò mai più nemmeno un profiterole.

Sono un uomo che, a parte gli scherzi, vive delle sue ascesi spirituali. Qualche volta mi curo dagli ascessi mentre voi, cari cessi, salivate d’infiammazioni ghiandolari e ormonali per qualche donna al mare in bikini che vuole la crema solare ma non il vostro “ice cream”.

Dalle mie parti, ad esempio, aperta tutto l’anno e non solo nel periodo estivo, vi è la gelateria Voglia matta.

Molti anni fa, fra uno yogurt e l’atro, fra un gelato alla banana e una mia leccata alla padrona per non pagare la vaschetta del bacio con l’amarena, pensai d’incontrare in questa bottega… perfino Catherine Spaak.

Ah, Catherine spaccava davvero. Soprattutto quando ad Harem indossava lo spacco.

Uh, che freddura bollente che è questa. Ah ah.

Sì, sono un critico cinematografico come il compianto Beniamino Placido, omonimo del capo della Notorious. Oramai questo è arcinoto, lo sanno pure i vecchietti del circolo della bocciofila.

Ecco, la domanda è questa: i fascisti trattarono Rambo da matto, facendogli perdere ogni matta voglia, ma si erano informati bene su chi fosse? Lui li infornò.

È quello che nel grande Cinema chiamano colpo di (s)cena.

Di mio, sono uno Stallone che spesso sta sul moscio.

Ma non fatemi incazzare, eh. Sennò saranno amari.

Altro che al mare. Mi dovete amare, è un ordine. Se lei, uomo, non mi ama, io amerò sua moglie. Va bene, così?

 

– Falotico, ma lei lo sa che non è un uomo normale?

– Lo so. Sei tu che non lo sei, non lo sai.

– Cosa dovrei sapere?

– Che sei un Minotauro, no, volevo dire un minorato. Hai preso il Tavor?

– E quindi? Io sono normodotato, invece.

– Sì, io no, però. Ora lo prendi in culo.

 

Da allora, non riesce più non solo a mandarmi a cagare ma nemmeno a indossare i jeans e a calzare il cavallo dei pantaloni.

Comunque, me ne fotto.

Sono strafottente, un cazzone.

 

Ecco, detto ciò, sperando di avervi divertito, devo ammettere altresì con estrema onestà che ogni teoria freudiana con me andò a puttane.

Secondo Freud, la malinconia nasce dalla carenza affettiva, anche sessuale.

La gente mi provocò molti anni fa. Spronandomi a fare cowgirl. In parole povere, volle sverginarmi.

Io volli appurare se ero un puro soltanto da atti impuri o se duramente avesse funzionato.

Funzionò eccome, anche troppo.

E ora sono più triste di prima.

Questo non è un colpo di mitragliatore, non è un colpo di scena, è un altro pugno allo stomaco alla società erotica del porcile di massa. Sì, fra Rambo e Rocky, io scelgo sempre Rocky.

Perché io sono fatto così. Non mi cambia nemmeno Gesù.

Figurarsi dei poveri cristi.

Lo so, è triste che vi abbia detto la verità.

Anche molto vero. No, non sono come quasi tutti. Sono un diverso, lo sono sempre stato e non mi svenderò mai. A costo di morire povero, appunto, in canna o senza più cartucce e frecce al mio arco.

O come un pagliaccio con la maschera grottesca e tragicomica per sembrare felice.

Sono pure assai dissimile rispetto sia a Michele Placido che a Beniamino.

Sono un uomo tranquillo.

 

 

 

di Stefano Falotico

 

Cosa ti aspetti da me di Loredana Bertè è più bella di Shallow di Lady Gaga, previsioni sugli Oscar e su questa vita spolpante, non spopolante senza nessuna statuetta trionfante


23 Feb

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Cap. 1

Non fate le belle statuine…


Su Instagram ho postato varie foto. Con una dicitura alquanto graffiante come la voce e la forza grintosa della “pazza” Loredana. Donna un po’ lestofante e un po’ sempre più ingrassante.

Una che non si è mai più ripresa dalla love story finita con Biorg. Forse il più grande tennista di tutti i tempi. Dico forse poiché sarebbe stato indiscutibilmente il più grande se non fosse stato spompato da Loredana. Che sapeva come rispondere al suo dritto vincente di palle fendenti con un (mal)rovescio da breakpoint. Sì, Loredana era una che a letto andava forte. Questa ti ribalta, ti distrugge, ti prosciuga, aspira ogni muscolo nervoso del tuo corpo energico, tonificandolo nella sua rabbia da lupa.

A parte gli scherzi, l’ultima sua canzone è davvero bella e forte.

La coprite d’insulti, ah, povera Loredana. Perché è vecchia, grassa e onestamente è sempre stata brutta. Ma parecchio brutta. Sì, due mesi fa ho visto The Witch di Robert Eggers. Non è Loredana la strega nella grotta? Ah no? A me pareva lei. Ah ah.

Loredana ha amato alla follia, sì, di amour fou totalizzante e (im)puro quel biondo Biorg. Uno che assomigliava a Jackson Maine/Bradley Cooper.

Biorg, dopo essersi fatto tutto il Grande Slam, tornava allo stremo delle forze da Loredana. E lei gli saltava addosso.

E Biorg: – Che cosa vuoi da me?

Loredana: – L’uccello.

 

Sì, Biorg stava sempre a sudare. Freddo nel campo rettangolare e caldo nel triangolo delle sue Bermude.

Di mio, ostento un sex appeal da uomo che non ha bisogno di sudare con le palline per essere un pallonaro.

Il fascino sincero di un uomo che c’era ma non accendetemi un cero, basta qualche cerotto e non avrò perso nessun vizio. Per piacere.

Si chiama sfacciata presa pel il culo? Sì, molto spellata.

 

È conclamata la mia autoironia. Credo che, al momento, io sia forse uno dei maggiori comici viventi.

Ma qui è dura, altro che duro.

Sì, questa vita bisogna sudarsela. Farsi davvero il culo.

Bisogna “orgasmizzarsi”, parafrasando Travis Bickle di Taxi Driver.

C’è chi ha messo su il Patreon per donazioni che possano salvarlo da possibili infezioni. Eh sì, una volta disoccupato, non avrà i soldi per le cure mediche. E, si sa, al pubblico ti conciano solo per le feste.

Parlo per esperienza. Io son sempre stato iper-depresso. Pensavo che assumere farmaci mi avrebbe aiutato a ritornare di buon umore. Invece, è calata la libido e, si sa, senza un uccello ritmante, a pieno funzionante, si vede la vita in maniera cupa e calante. Appunto. E quella cosa nera che tanto ti allupa, cazzo, scompare dalla vista.

Sì, il lavoro vien lavorando, l’uccello viene e ancor più viene e di maggiori vene si svena se stimolato da donne svenevoli, ma non dobbiamo essere venali. I soldi non son niente nella vita. No, infatti senza quelli, sei morto.

Quindi, evviva Rocco Siffredi. Uno che lo svende, non chiede venia, se n’è fregato degli stipendi statali da Rocco Barbaro e, in barba a tutti, si è scopato ogni Barbie.

Avete notato? Non c’è un solo film suo “elevato” in cui non sia sbarbato. Ha una certa dignità, insomma, il Rocco. Curato, discretamente palestrato, inculante e giammai castrato.

Sì. Dite che Stephen King è ricchissimo perché ha prodotto e produce come un matto.

Sì, stipula contratti con la casa editrice, davvero faraonici.

Anche io me ne sto chiuso in casa a scrivere storie malate e folli come Stephen. Solo che lui, una volta finito il sacrificio eremitico, è sempre più Re Mida.

Io invece sempre più Jack Torrance.

A parte questo, come dicono sia Siffredi che Barbaro, me ne fotto!

 

Cap. 2

Predictions sugli Oscar

 

Sì, anche se dovessi azzeccare tutti i film e gli attori vincenti, scommettendo alla SNAI, guadagnerei un cazzo. Perché scommetterei sui favoriti. Che sono quotati a 1.

Nella mia vita, ho sempre scommesso sugli sfavoriti. È bello tifare per chi sai che non vincerà mai.

Credo che, d’ora in avanti, dovrei scommettere un po’ più su di me.

A forza di tifare per gli altri, nessuno ha tifato per me.

Non è bellissimo, eh.

 

Cap. 3

C’est la vie

 

Lady Gaga ha rifatto La Vie en rose. Ah, è miliardaria e domani notte, dopo aver vinto con la sua canzone, si ubriacherà.

Molte donne, invece, si rifanno solo la bottiglia del vino rosso. E, finita la bottiglia, mentre il marito le tradisce, riguardano A Star Is Born.

Ho detto tutto.

 

 

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di Stefano Falotico

Genius-Pop

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