Posts Tagged ‘Michelle Pfeiffer’

Alla sforbiciata d’Ibrahimovic, preferisco la rovesciata ad accasciare-scosciante di Philippe Mèxes, detto l’Asterix della sua cresta da cedrata di “limone” al portiere “salame”


21 Nov

Avete visto la partita?

Ah sì? Due goal d’un duo durissimo dal taglio capelluto molto “arrapante” per la tamarra “plateale”, El Shaarawy, l’oriundo venuto dal nulla, anzi dal “vivaio” di Allegri che lo sta spronando, e Mèxes, quello della canzoncina di Giuliano Palma.

Vari idioti hanno “sbrodolato” per quella checca d’Ibrahimovic, un fallito sia come emulo di Van Damme, sia come “calciatore” per le sue mule, ora “francesine” in quel di Paris…

Ah, questo Philippe stasera ha inventato un capolavoro, stop di petto, finta invisibile da difensore prestato all’attacco nello spiazzare, sulla sua “spazzola”, il terzino spazzato via che lo marcava, volo libero in aria a coglier la sfera “fragrante” e pallonetto sotto l’incrocio dei pali a piazzarlo anche ai suoi compagni di squadra, i quali non avrebbero mai creduto che, colui che fu preso a pugni dal pupon’ Totti Francesco, fosse in grado di tal prodezza.

Al rallentatore, ne ho ammirato la vellutata traiettoria, infilata di classe “anomala” su pubblico pagante molto più che appagato.

Quindi, ho pensato a quali potrebbero essere i grandi film inaspettati nel rovesciare tutte le aspettative.
Film a cui non date, momentaneamente, credito, ma che movimenteranno l’applauso!

Fidatevi! Continuate a guardare le tribune elettorali.
Elevatevi invece da eletti, e “riempirete” nel lettone…
Ah, che tette!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Killing Season (2013)
    Secondo quale presupposto dovrebbe essere “cattivo?”.
    Perché è di Mark Steven Johnson?
    E allora? Ogni regista, anche il più pessimo, può evolvere e “violentare” la vostra ottusità.Comunque, sarà una stronzata.
  2. Malavita (2013)
    Michelle Pfeiffer sarà “malavitosa”. Speriamo che “la” spari nuda.
  3. The Big Wedding (2012)
    Gli attori sono dei bugiardi conclamati come il naso pinocchiesco del Bob, che s'”allunga”…Ho inserito un’immagine esempli-fica-tiva sopra.De Niro interpreta il padre di Katherine Heigl.
    Con tenerezza, gli porge la mano in segno d’affetto paternalista, appunto.

    Ah, che “finzione interpretativa”. Ingrandite la foto, noterete che, solo toccando una biondona così, gli è diventato grossissimo.

“Stardust” – Recensione


30 Oct

Gaiman nel nobile fasto patriarcale d’ancestrali, “balestriere” fantasie inerpicate su leggende arcane

Stelle comete della cosmica inventiva, arcuata nei dolci incantesimi di stelle incandescenti, “spolverate” dal grigio torpore di melodia “incattivita” da streghe irriverenti, agghindate d’abbagli “eleganti” e biondezza melliflua, ondulata nel sospiro alla Luna, ai suoi timidi pleniluni d’occhiolin immaginifico e poi “maligno”, a scrutarci con leggiadre cornucopie dai nitori sospiranti, a sbirciarla nudi e casti, incastonati anzi senz’incastro nei suoi crateri e nel magma “marino” che lievitò in un’altra epoca tonante, nei suoi vulcanici, torreggianti, fluviali e tortuosi viaggi siderali di spaziale “enfasi” or a smorir languida fra noi, peccatori e di martirio, di calvari “ossigenati” nel plastificato “benessere” irremovibile dal suo retaggio a irretir la coscienza, rattrappendola ove si confà all’espiar sol d’illusori respiri. Che fittizio imbroglio.
Immemore dunque amnesia tramutata in pericolosa nemesi “dinamitarda”, ove oggi fingiam d’esser tutti amici e invece c’inimichiamo dietro (s)pose ruffiane di “rosa” tanto turgida quanto appassita del suo afflato e degli effluvi amabili delle poesie, del vagarci invaghiti. Solo “perpetuati” nello sperpero delle purezze estinte, dell’orgoglio vanaglorioso, iroso, “rosso” di russare ed eclissato, utopista da stupidi. Da chi concupì il lupo delle fiabe per divorarlo nelle “fragole” cacciatrici del borghesismo manicheo, ove il Diavolo è invece l’Angelo più bello sacrificato alle carnalità “parsimoniose” delle baraonde da bar-i cannibalistici e dunque di “Carneval” più da “caviali” e non più cavalcanti.

Questo capolavoro, estratto da un Neil Gaiman “aberrante” di delirio fumettistico, di sognarla limpido e imprimerla onirico…, questa nostra vita tanto “conturbante” ché tanto vi turbate di sogni che solo sfiorate per poi deflorare nell’immolare di conveniente cinismo, di “ciminiere” e ruspe “ruspanti”, dunque incenerito del suo bianco più ve(t)ro, questo capolavoro lo è.

Affamati e sempre protesi al ribaldo arrivismo, affaristi dell’affare altrui, fanfaroni e di farfalle “infantilizzati”, dunque mai fertili per esservi sterilizzati, dunque “atterrati”-attenuati nel “terriccio” e nell’arricciarvi tutti “belli” arruffati. Ah, siete solo dei furbi così furfanti al fante e alle romantiche voglie elefantiache. Di quando la nostra proboscide issata non è rissosa perché già nelle acque vanitose e non fatiscenti della putrescenza fangosa.

Rido e peno per voi. Perché io l’impennai e non pendo più dal vostro “dipende”, che pena.

Il film è un’avventura ai confini delle ere inesistenti, dell’ira vinta, dunque gioie eterne, immortalissime.
Di un amore adolescenziale immane, d’un De Niro Captain Shakespeare che fa il cattivo al fine di rabbonir i contenziosi delle inutili faide, che guida il timone della sua nave, fra la neve e le tempeste, che ride come un pazzo e sghignazza con la ciurma fra schiume di birra e la chioma di Claire Danes per il ballo della sua “debuttante”, perché Michelle Pfeiffer invece è già troppo “matura”, dunque secca di “mutande”.

Ah, la seta, che sete. Che (mi)raggio.

Finale ove la cattiva male-fica sarà espugnata e di pugnal accoltellata, di stesso sortilegio infranta e fratturata.

Per la gioia di grandi e piccini, dei piccioncini e anche del neo di Bob De Niro che applaude in platea(le).

Oltre. Matthew Vaughn senza Claudia Schiffer girò una pellicola che le sue gambe avrebbero attorcigliato di velenose “spirali”.

Vaughn sguinzaglia il vero Uomo dentro di sé e affabula, si (con)fida dell’istinto, della lirica appunto favolosa.

(Stefano Falotico)

 

 

De Niro’s Malavita, Brooklyn photos


16 Oct

Mentre sui nostri grandissimi schermi riapproda il capolavoro di Sergio Leone, C’era una volta in America, il nostro Noodles ritorna gangster per Luc Besson. Dopo aver ultimato le riprese in quel della Francia ed essersi “precipitato” in Bulgaria per gli ultimi “dettagli” di Killing Season, eccolo tornare sul luogo del “delitto” della Malavita, appunto.
Come da “affissione”, speriamo che il film sia da bacheca antologica, ammiriamolo in questo slideshow per le strade di Brooklyn.

“Scarface” – Recensione


12 Oct

Lo sfregiato “scarafaggio” di “marca pregiata”

Al Pacino, inquadrato sin all’inverosimile, “permeato” dentro d’una penetrazione depalmiana al suo “ventricolo”, prima ossidato, poi deossificato, poi “sparato”, dunque “delinquente”, criminale che non si seda, che anzi si rafforza e si rassoda. Nell’ambizione sfrenata, verecondissima!
Lì, mentre i “commissari” indagano, con circospezioni da “ispettori” appunto alla sua anima.
Saccheggiandone, “sniffandone” il Cuore e la sua storia personale. Intima e “intoccabile“.

Tony Montana è una montagna di rabbia, di cocaina “sgrezzata” dalle sue origini, il “fiore all’occhiello” di tutta una società sbagliata, “errata”, sbavata, “segnaletica” come il suo segno “partcolare”, “bellissimo”. Se per De Niro era il neo, “procace”, agghiacciantissimo di Al Capone che parlava da sé da “pasciuto pagliaccione”, Pacino s’innerva, si “defibrilla” affamato nei monologhi “esasperanti” in cui “urla” da disperato, accanito, “canissimo”, senza un briciolo di “vergogna” per nessuno, una diga incontenibile che non sta mai, beffardo ridacchia e si “spupazza” gigioneggiando, non si riappacificherà mai, non si concilierà, non s’addolcirà neppure stotto le torture più “infamanti” e “crudeli”.
Non lo pieghi neppure “sputandogli”, soffiandogli nella “fedina penale”.
Anzi, se ne frega delle “infermità” e non sta fermo, scalmanato, iracondo, collera “pura”. Non ha faccia, è “segnata”.
“Accoltella” di “silenziatore” chi troppo aprì bocca e non rispettò i patti. Di lealtà, di fiducia. Coltello a doppia lama.
Chi tradì, sarà trucidato. Con fredda “sottigliezza” taglientissima che aspetta il momento giusto e poi ti piazza del piombo adirato!

Una vertiginosa, “kitsch“, incredibile scalata al potere come una fotografia saturissima, “salata” nelle sue amarezze, nel rimpianto che ora affronta a muso duro tutti. Contro tutto, senza più “barricarsi”, senza alcuna barriera “contenitiva”.

Dal nulla, (ri)spunta uno, uno “qualsiasi”, un petroliere antesignano del folle Plainview alla Paul Thomas Anderson. Per Anderson l’oro “nero”, per De Palma è l'”ottone” dell’icona.

Film mitizzato, “mitologico” per i tamarri che ne han “aspirato” il peggio di “catenine” e “santini”, che ne celebrano l’ardore “carnale” ma non l’ardire “subliminale”. La levità dei suoi furori.
Il sentimento alle palpebre non è questione di palle!

Pavoni! Papaveri!

Così, l’Italia diventa “scaltra” nello scarface, nelle manie di far le scarpe a chi è rimasto “indietro”, a”obliterare” il no return per l’Inferno!

Tony, divorato, mangiato vivo da troppi patimenti, che scoppia, che deflagra, che franerà sepolto dalla “bianca limpidezza” della sua “droga” nelle vene.

Si asserraglia nel suo bunker, i nemici sono dappertutto, “mitragliano” all’impazzata, chi cogli coglierai, anche il tuo “amico”, che ha “sgarrato” per il “delitto” d’aver “scopato” tua sorella, l’unica “cucciola” da salvare, da non involgarire, da non stuprare nello schifo dei fottuti, “spacciat(or)i” giochi sporchi.
Da proteggere “candidamente”, semmai sganciando(le) dei soldi lerci come un bad trip.

Ass(o), piantato lì, “a mani nude”, trivellato, dissanguato, (de)rubato su schizzi rubinissimi d’un colpo micidiale che “pugnala” violentissimamente.

Nel delirio tuo “onnipotente” che era già bucherellato, da bruciato che si “reggeva” solo di titanismo folle, ch’è precipizio “libero” nell’acqua d’una fontana col “frontespizio” dell’incisione alla tua “carne”, nell'”evidenziatore” rosso, incancellabile che il Mondo (non) è tuo.

(Stefano Falotico)

 

Guida per riconoscere il tuo “Santo” (in Paradiso), cioè il ritorno del Cavaliere oscuro che l’ignoranza oscurò, salvo esserne salvata


26 Aug

Ho sempre incarnato l’eleganza, e ciò è un (di)letto che trangugia il profumo, carezzando le donne con “equivoca” sfacciataggine, “falciante” da equino(zio). Sì, le ragazze che raccolgon la margherita con me rifioriscon in Primavera.

Ode a noi, uomini che imbruniamo nella Notte, fra polli arrosto che se “la” ridono, inconsapevoli della realtà agghiacciante in cui saran spezzati senza (con)doni e senza più Condom, a filo spinato e d’“erba”, sempre più (de)crescente di “Crescina” che smalterà l’alopecia androgenetica di “menopause” mentali sempre più “propedeutiche” per smarrir il pel(vico) che fu(ma), ora spelacchiati come capre che non furon educate al servigio del mio gregge ché, pastore di questa vostra valle di lagrime, consolerò le più belle da bellicoso “montone” e mi sdraierò poi montato dalla “lana” calda d’una sopra all’altra per una “tessitura” con tanto di “stiratura” e sempre più duro, alternando il fiato di trombe “incanalato” nella (corna)musa al “muso” di “pecorine”, con piroettante “cavalluccia” che un po’ ciuccia e un po’ sta a cuccia.

Sì, se Ian McEwan scrisse “Chesil Beach”, storia di due “amori” alle prime “armi”, non vedo perché Io, l’Altissimo Signore, non posso scrivere la sceneggiatura della mia vita, dal titolo “lunghissimo” e furbesco: “Sulla spiaggia astratta c’è il gatto che raccatta i ratti e li getta nel mare delle loro idiozie, ove affogheranno senza fighe ma con foga precipiteranno, da lì, sin nelle fogne, in cui saran poi spurgati dal purgante del mio It da Stephen King, essendo io Stefan’ il Re(galo) alle loro coscienze, che poco gradiranno e non più s’aggraderanno in codici militareschi da chi gradì ribaltar la mia gerarchia quanto, invece, nelle cosce delle loro mogli sarò milizia delle liquirizie”.

Sì, Batman è a voi, prendete carta e penna e leggete la sua biografia. Appurerete, con tanto di “diagnosi”, che Christian Bale è un sedicente mio imitatore, l’unico vigilante mascherato è il Falotico.

Mi scambiaron per Peter Parker, invece il mio “muscolo” avrebbe dovuto metterli in guardia. Perché, “motorizzato”, picchia e “suona” il cattivone, gli ruba il suo “culo” e se lo fotte nella “caverna”, “dandolo” in pasto a un cagnaccio e poi “intrattenendosi” con Catwoman, quella “purissima” e non la Hathaway, ancora troppo “insaponata”.

Sì, parlo della suprema, fottuta Michelle Pfeiffer, attrice “mobile” che, “scodinzolandola”, attizzava il Bat-tito in mezzo alle mie gambe.

Cardiaco, un infarto o qualcosa di non identificato che “schizzò” per Gotham City, ove la mia “vivacità seminale” seminò il panico fra chi sbiancò, stupefatto che ci fosse stato, finalmente, un pipistrellone che “lo” mise lì a tutti.

Sgommando da scarface.

Un fottuto figlio di puttana? No, un puritano che salva Iris dalla strada, e poi s’“angelica” nella biondona…

 

Firmato il Genius

(Stefano Falotico)

  1. Taxi Driver (1976)
  2. Batman. Il ritorno (1992)
  3. Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno (2012)
  4. Scarface (1983)

Se Besson ha iniziato le riprese di “Malavita”, io ho ripreso tutte le belle “vite”


08 Aug

 

Quando De Niro è un gangster, non ce n’è per nessuno.
Tommy Lee Jones gli darà filo da torcere e il suo “neo” gli (s)torcerà il braccio, ingoiando le sue leguleie “leghe”, poi pappandoselo con i legumi, e regalando l’escremento “partorito” ai suoi figli, che lo “smonteranno” come il Lego

Relativity Media annuncia l’inizio della produzione del nuovo Luc Besson.

Principal photography begins today on EuropaCorp and Relativity’s action-comedy Malavita, directed by Luc Besson (TakenTransporterThe Fifth Element) and starring Robert De Niro, Michelle Pfeiffer, Tommy Lee Jones, Dianna Agron and John D’Leo.

Collaborating with Besson behind the scenes are director of photography Thierry Arbogast (BesThe Fifth Element), production designer Hugues Tissandier (Taken), sound editor Ken Yasumoto (The Transporter), costume designer Olivier Bériot (Taken) and editor Julien Rey (The Lady).

Malavita is the story of the Manzonis, a notorious mafia family who gets relocated to Normandy, France under the witness protection program. While they do their best to fit in, old habits die hard and they soon find themselves handling things the “family” way.

Filming commenced in Normandy and will continue in France at La Cité du Cinéma, where the brand new Studios de Paris are located. Additional shooting will take place in New York. The film will bow in 2013 with Relativity handling US distribution as well as working with its foreign output partners on the film’s release in the UK, Canada, Australia, South Africa, Spain, Greece, Thailand and CIS. EuropaCorp will take on distribution in France and handle international sales.

The script is adapted by Besson from the book “Badfellas” by author Tonino Benacquista. Virginie Besson-Silla (From Paris With Love) from EuropaCorp is producing. Relativity’s Ryan Kavanaugh (The Fighter) is producing, while the studio’s Tucker Tooley (Immortals) will executive produce. 

Stasera, dopo aver ingurgitato tremila caffè su zucchero “borbottante” di blasfemie a perdifiato, ho annotato tal notiziola.
Poi, “ingiubbottandomi” a mo’ di Tom Hardy, son sceso qua sotto, ove talvolta s’incontrano delle buone patonze che, per via dell’afa bollente, s'”imminigonnano” alquanto, allietando la digestione in zona “Più guardi e più si alza”.

Sì, me ne fotto. Oramai la mia fame è famosissima.
E spendo e spando, mentre gli altri espian le loro colpe spiando delle donne che sognano ma a cui non “lo” solidizzano.
Sì, la “solidità” con queste qua è il partito sindacalista del “Più sono e più si rafforza, di martello, falciando le aiuole”.

Al che, dopo essere stato “spettinato” da tutte le migliori del vicinato, mi si avvicina un vicino di casa, uno che è un cassiere.
Pochi soldi incassa, ma scassa.

– Stefano, ma non ti vergogni?
– Senta, essere un martire è un modo “pulito” per essere l’idolo della gente che va a messa. Io, invece, “(ido)latro” immetterlo.
Incroci le dita. Sua figlia, quanti anni ha?
– 17, perché?
– Ah, peccato. Dovrò aspettare ancora 365 giorni con un altro migliaio di altre ragazze. Mi avvisi quando raggiunge la maggiore età. Questo è il mio biglietto da visita: “Se siete fighe ma fragili e siete in cerca di un animale domestico che abbai quando l’umore va giù, io sono il bau bau che, tirandolo, vi porta su”.

Non capisco questi scemi.
Una è la vita e non se “le” godono.

Ah, mannaggia a Robert Zemeckis. Quello è uno iettatore-untore come pochi. Dopo Michael J. Fox, adesso pure Bob Hoskins col morbo di Parkinson.

E voi vi lamentate se vostro figlio, anziché pigliare 30, si dà al 69?

Siete ossessionati dall’essere grandi uomini.
Uomini di “valore”. Sì, e il sudore?

– Che lavoro fai tu, cretino?
– Sono un avvocato.
– Sì, della minchia.
– Ma come si permette?!
– Scusi, non l’ho mica offesa. Di solito gli avvocati parano il culo, dunque anche l’uccello. Non è il suo mestiere difendere l'”arnese?”.
– Ma io la denuncio!
– Ma levati, appunto, dalle palle, se non vuoi che ti rifili quest'”articolo” in bocca!

– Scusi, invece “lei” che cosa fa?
– Sono un banchiere.
– Non è male. Ci sono le videocamere nascoste. A fine giornata, ha il permesso per ritirare il “filmino” di tutte quelle che entrano scosciate, a cui cadono le monetine e mostrano, “indiscrete”, quel “peloso” che pensano nessuno veda?
– Certo. Ce l’ho.
– Ah sì? E come ha fatto a ottenerlo?
– Sono amico del Sindaco, è stato “lui” a trovarmi questo posto “fisso”.
– Bravo, figliolo, comunque la sua collega non è male. “Legate?”. Vi “vedete?”.

– Lei, invece, che mestiere svolge?
– Il deejay.
– Uhm, non è molto “sexy, sa?
– E potrei sapere per quale motivo?
– Lei cambia il ritmo, ma la “musica” no.
Gli altri “ballano” e lei “tasta” solo il “giradischi”.
Le piace tutto ciò?
– Mi permette di guadagnare.
– Sì, vedendo attorno a lei dei tamarri che scopano.
Mi dia retta. Metta su la filastrocca “Il radiocronista s’ingozza di pastiglie Chrono perché, sbavando, non va movimentandolo”.
– Ma io l’ammazzo!
– Sì, c’è una fila che arriva fino a Calcutta. Stia a cuccia e rispetti chi la precede.
Aspetterà un quarto di secolo se vorrà sfidarmi.
L’avverto, però. Sino ad ora, tutti sono finiti alla Certosa.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Quei bravi ragazzi (1990)
  2. This must be the place (2011)
  3. Per qualche dollaro in più (1965)
  4. Ritorno al futuro (1985)
  5. Chi ha incastrato Roger Rabbit (1988)

Non c’è niente di peggio che essere “uno” qualunque? Attento, però a non essere un idiota


23 Jul

 

 

 

Sono la calma, sono il karma nella mia carne, con le cagne che suonan il mio “flauto”, sempre alle loro “calcagna”

Che grandi stronzate che vendete come futile successo.
Cos’è il successo? Carmelo Bene, forse l'”ambizione” incarnata, adorava se stesso “scollacciato”, e smontava subito chi ne derideva il maniacal egocentrismo: … solo il Passato del verbo succedere.

Eh già, vi han educato male, poi fate indigestione, vi “avvolgete” nelle lenzuola del sudaticcio malessere, e “sbottate”, affannati per ottener il consenso altrui, che se non è riconosciuto non vi riconoscete allo specchio.
Cosa c’è di più falso di un’immagine riflessa?
Riflette il sembiante, non l’essenza.
Chi siete, lo sapete voi, dunque lo so io ché son Dio. Su questo non ci piove, che poi scroscino “temporali” burrascosi nel mio fegato, è “materia” escrementizia del mio “evacuar” fuori dai cessi comuni. Sì, i ranghi son ragni, meglio tesser la propria tela, e attilarla secondo le proporzioni della tua “frizione” della libellula che oggi si posa e domani accelera, senza cerniere e la solita cernita d’imbecilli fra i piedi, da prendere a calci e gettar in pasto ai gatti. Meglio il feticismo dei fetidi.
Oggi ingrassi e si “sbellican” di risate grasse, domani dimagrisci e si “sciupan” d’affetto “anoressico”, “donandolo” alla miglior “offerente” del refettorio “La monaca bulimica di uccelli di rovo“.

Quanto siete stupidi.
Per ingraziarvi la stima altrui, non ve “la” godete. Date piacere per riceverlo… in culo.

Credete davvero che alla gente fregherà un cazzo se siete Madre Teresa di Calcutta o vivete nelle fogne?

Al massimo, dopo la vostra morte, “redigeran” un memoriale funebre in quattro e quattr’otto, e poi andran a mignot’.
Steve Buscemi di Con Air lo sapeva…

Tre filmoni ove il “dritto” è un idiota conclamato.
Volle che “lo” amarono, e furon amare(ne).

Al che, molti miei amici dopo aver letto ciò, mi urleranno “delusi”: – Stefano, ci sei “scaduto!”.
E io: – Non importa. Per la mia “signora” è “a lunga conservazione”, lo sapete, no?
– Ah, in tutta la nostra vita, non ne abbiam vai visto uno così.
– Infatti, a voi non è concesso “vederlo”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1.  L’età dell’innocenza (1993)
    L’emblema del “pirla” qui c’è tutto.
    Secondo il Morandini, molti personaggi scorsesiani sono degli idioti alla Dostoevskij.
    Verissimo. Questo batte anche Sam Rothstein, sebbene anche qui i titoli di “testa” sian firmati dai Bass…

    Indeciso fra una donzella verginellina della “buona” società e una bonazza “fatta” dalle fattezze di quel gran pezzo di Michelle Pfeiffer, si girerà i pollici… e le palle.
    Rimanendo al palo.

    Al che gli rimarrà solo da scommettere nel Casinò, appunto, per il Palio di Siena…

    Liturgie tribali, regole implacabili “viscontiane” alla Goodfellas.

  2.  A History of Violence (2005)
    Qui, Ed Harris è decisamente più scemo di quanto potevam dedurre all’inizio della sua comparsa(ta).

    Tom Stall gli ha “reciso” già una volta l’occhio, ma lui non lo lascia in pace. Gli dà il tormento per “curarlo”.

    Sì, come no, Tom “glielo” sanerà del tutto.
    Bendandolo nella morte di furia cieca. Il famoso “zitti e mosca”.

  3.  Casinò (1995)
    Sam, l’uomo intuitivo che controlla sempre le vite degli altri.
    Si danna con “perizie” geriatriche, con sguardi da puzza sotto il naso, annusa, sì, sì, sì, redarguisce, comanda, espelle, fa il “dottoron”.

    Perde tutto.
    Un consiglio, per la prossima “volta”: quando riesci a sposarti Sharon Stone, devi solo pensare a come “mantenerla”.

    Della serie: una così, va scopata e basta. Ci son gli altri che scoperanno a terra.

    Fidati.

La “Malavita” di Luc Besson, storie di “fame” tra i malfamati un po’ mafiosi e un po’ Manzoni


14 Jul

 

Luc, lucky million dollar man la cui ex fu Milla, la Donna da “Mille e una Notte, con più d’una botta(na)”

Presto, subitaneamente, il redivivo Besson regista, girerà l’annunciato capolavoro Malavita. Film che s’avvale del “malleolo” di Robert De Niro e del suo ne(r)o polar in zona “corleoniana“, dunque coppoliana su scorsesiano “bravo ragazzo” della “borgata” in quel di Normandia con la depalmiana Michelle Pfeiffer e il “mccarthyano” Tommy Lee Jones.
Pellicola “alle porte” e da pugni in faccia, di pestaggi, non di vendemmia, ma di vendetta, per un … Ehi, faccia di culo, non sono Alessandro de “I promessi sposi” e neppure Rodrigo, ma un Don che ve lo fa a righe su “nomea”manzoniana, cari i miei “manzi”.
Film “romantico”, forse che romanzerà la novella del Benacquista, che fa Tonino ed è un bel volpino di vista lunga, perché Besson l’opzionò e “azionerà” il “Ciak, Bob sparale. Anche nelle palle, poi le tagliamo, ancor di più nel montaggio esplosivo, per pirotecnici morti ammazzati su castrati che volevano incastrarti. Fottili, Bob! Vai, mitraglia, prendi il duro Tommy e suonalo col suo bastone della vecchiaia. Prima lo smonti, vedi che assemblaggio d’immagini legate, poi un montante assestato sotto il mento. Così la finirà di scassa’ ‘sta minchiaIl signor tenente Faletti è oggi scrittore, altro che il suo Vito Catozzo. Pigliati ‘stu maritozz’ in pancia!”.

Sì, Besson & De Niro, che accoppiata coi fiocchi e coi fuochi d’artificio, senza artifizi, questi “lo” dicon tutto e ti “rimetton a nuovo”.
Sebbene Besson tradiva la Jovovich con Jean Reno, da cui la leggenda “metropolitana” della subway della “fermata” dal nome: “Besson è un busone. Scendere alla prossima, se non volete farmi inculare dai warriors, ragazzi che “lo” spaccano a tutti compreso Gary Oldman, che ne buscherà alla Léon dall'”agnellino”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Léon (1994)
  2. Subway (1985)
  3. I guerrieri della notte (1979)
  4. Quei bravi ragazzi (1990)
  5. Il quinto elemento (1997)
  6. Il cattivo tenente (1992)
  7. Vito (2011)

A tutto Bob!


03 Jun

 

Gli anni passano anche per le leggende ma, nonostante lo smalto un po’ “arrugginito” che non è più “lucido” come una volta, la malattia, vinta-“trafitta”, al Cancro, Robert De Niro è attivo come non mai.

La lista di film, già belli che “impacchettati”, confezionati extralusso, in fase di “filming” o annunciati, è da lasciar a bocca aperta.

Con buona pace di chi, negli ultimi anni l’ha screditato e ha poi preferito “darsi” ad attorucoli che han azzeccato solo un paio di “filmoni”.

Qualche “esempio?”

Uscirà domani nelle sale italiane, ma alcuni cinema lo proietteranno stasera.

Parliamo di Killer Elite, solido “actionissimo” con tre attori machissimi.

Oh, ma ne abbiam già parlato negli scorsi post. E allora? Riparliamone ancora. Parlando, parlando va l’amandolo…

 

Qui, un ampio riepilogo di tutti gli altri post.

Ah, ma questo è solo il “principio” del nostro Principe.

Il 13 Luglio debutta, anche in “America”, Red Lights, di cui è, da oggi, disponibile il trailer targato Millennium.

Identico a quello spagnolo, con l’aggiunta di poche ma significative varianti.

 

 

 

Delle scorse ore è la notizia che, la straordinaria Michelle Pfeiffer, sarà sua moglie in Malavita di Luc Besson.

Vi ricordate, inoltre, il rumor “persistente” del 2010 (addirittura), che pareva uno scherzo di qualche buontempone? De Niro & Stallone, riuniti sul ring per un incontro da toro scatenato contro Rocky?

Be’, c’è poco da ridere, perché l’attendibilissimo “The Wrap”, stamane, ne dà la conferma in esclusiva.

 

 

Che dire?

 

In bocca al lupo!

 

(Stefano Falotico)

“Dark Shadows”, il Trailer


16 Mar

 

Anticipato da un countdown interminabile, Ellen DeGeneres ha presentato in anteprima il trailer del nuovo Burton.

 

Adesso, anche disponibile sul canale ufficiale del film.

 

Simpatica Donna, Ellen, infatti, merita la sua “anteprima”, e poi ci “warnesbrosizziamo” in HD…

 

 

 

 

Eh sì, la stranezza è relativa.
E, ogni famiglia ha i suoi demoni…

 
(Stefano Falotico)

Genius-Pop

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