Posts Tagged ‘C’era una volta in America’

Blonde? Preferisco Enrichetta Blondel


27 Sep

Perdonate la mia onestà (im)morale, appena la gente vuole imborghesirmi, cambio le regole del loro gioco come Aristotele(s). Cioè Aristotele Socrate Omero Onassis, anagraficamente Aristotle o il nero presente anche ne Il nome della rosa, alias Urs Althaus?

Ben Affleck ha compiuto 50 an(n)i.

Cmq, Elena Sofia Barucchieri, alias Elena Sofia Ricci, recitò con Andrea Roncato in Ne parliamo lunedì, mostrò il suo lato b in perizoma nel film Commedia sexy, e fu in Ex con l’eccitante, no, citata Nancy Brilli.

E non confondete Fabris con Giovanni Floris, cari Compagni di scuola. Zidane, detto ZIZOU, non come dico io, ovvero Zidou. Uh uh.242682500_10219797032819139_2364390807559847836_n

Avete comprato i pelati?

 

di Stefano Falotico

Sì, Ferruccio Amendola è stato uno dei peggiori doppiatori italiani di sempre, Sorry.


21 Jul

Ne sento di cavolate e di doppiaggi pessimi. Con tanto di accento romanesco da se famo du’ spaghi. E che fine farà Mario Draghi? Sì, non appartiene al Sacro Ordine dei Dragoni come Il divo di Paolo Sorrentino? No, come Gary Oldman del Dracula di Bram Stoker? This Must Be the Place, clown alla Fellini.

L’Italia è come ne La dolce vita. In cui apparve Adriano Celentano. E, dopo mezzo secolo, a quando il nuovo programma televisivo con la rediviva Raffaella Carrà? Ah ah.

Dinanzi a me, siete come Sbirulino. Necessitate del rinforzino. Forza, dateci dentro. Oh, miei bambini, nani e cretini. Inetti, incapaci totali, retrivi, conformisti, tradizionalisti, nostalgici, pessimi imitatori copioni da Tik Tok, ignorantoni e furfanti, lestofanti e uomini elefanti. Mangiate delle caramelline Tic Tac. E voi, sì, voi, donne stupide, piccoline e sciocchine, mostrate minigonne e bikini, oh, mie birichine, continuate ad osannare Il conte Tacchia e ora alzate i tacchi. Parla THE MASTER.

Ove un grande Philip Seymour Hoffman “curò” Joaquin Phoenix con un rivoluzionario metodo alla Dario Fo. Ma la “scienza ufficiale” non volle dargli retta. Volle, metaforicamente, infilarlo a entrambi nel retto. Perché, si sa, la “rettitudine” e lo schiavismo alle istituzione farisee, eh già, rendono l’uomo infelice e poco libero. L’uomo “vero”, è ovvio, ah ah, si sente appagato se è un demente come quasi tutti.

Poi, Phoenix, in Joker, impazzì di nuovo. Ah, ma assomiglia costui al Falò.

Non vuole stare zitto e buono come un bravo ragazzino e ottuso soldatino. Sembra anche Michael Shannon di Revolutionary Road. Eh già. Se volete la verità, questa è. Se volete gli “idioti”, a voglia… quanti ne troverete. Che “amici”, “se ride e se balla”, se fanno du’ canne(lloni) e ‘an vedi quanto so’ bon’.

 

di Stefano Falotico

Ferruccio Amendola

Non avrei mai creduto di essere quasi identico a Nanni Moretti e odio le patetiche auto-agiografie di Carlo Verdone, la solita retorica dell’imbrodarsi e poi piangersi addosso del Cinema italiano…


09 Jun

Nanni Moretti Bianca Nutella

No, non è questione di piaggeria oppure paradossalmente di stantia e deleteria retorica autodistruttiva il voler, ancora una volta, polemizzare di sana pianta sulla situazione italiana, non soltanto cinematografica.

È veramente penosa.

Detesto, d’altronde, i moralisti in maniera decisa, inderogabile e irreversibile. No, mi spiace, non voglio tornare indietro. Sano, no, sono un savio portavoce di tutti i miei errori esistenziali. Proprio in virtù di questi, non desidero compiere dietro-front e ricominciare. Ah ah.

E ci tengo, fermamente, a ogni mia passata e presunta malasanità, per modo di dire, e mentale infermità.

Mi fate ridere… anzi, piangere. Mi lasciate costernato, atterrito, mortificato. Insomma, se siete nati tonti, non potete morire illuminati.

Qui da noi, se scrivi un coraggioso, molto sincero libro erotico, la gente perbenista e biecamente ipocrita, da dietro, ti scarica immane derisione immonda. Così, d’altra parte, qui da noi va il vostro, sì, il vostro piccolo e antico mondo ingiusto. Oserei dire vetusto e retrogrado. Vige, difatti, un’arretratezza culturale da far spavento a Freddy Krueger di Nightmare. No, non sto scherzando e non sono schizzato.

Sì, la gente ridacchia, ben fiera e appagata di essere giudeo-cristiana nata e non rinnegata, ignorante e capra, malamente stipendiata però sanamente, ah ah, orgogliosa altresì di credere solamente alla facciata. Apparentemente più immacolata. Una facciata che, secondo me, andrebbe completamente restaurata in modo risoluto e davvero cazzuto.

Sì, l’Italia è da tempo immemorabile assai marcia, andrebbe svecchiata, ringiovanita e basta, per piacere, col passato. E quell’altro? Ultimo, il cantante. Mamma mia che lagne/a!

Ebbe ragione, al solito, Pier Paolo Pasolini quando sacramentò che l’Italia è, tutto sommato, un Belpaese immutabile a livello prettamente ideologico, ancorato a una visione perennemente, fintamente progressista, capziosamente ecumenica e assolutamente non comunista.

Sì, è bello, fa figo spacciarsi per gente di Sinistra ma in verità vi dico che la gente è falsa.

Predica bene ma, come si suol dire, razzola male.

Se qui non appartieni a certe lobby, ti dicono, mi spiace… trovati un hobby, sei un hobbit.

Se invece osi, non solo di osé, un po’ troppo… ecco che incontri, a livello metaforico, Lorena Bobbitt.

Vieni cioè evirato, deprivato dei tuoi sogni. E i castratori sono perfino i maschi che si fingono aperti di mentalità. Ma quale sessantotto! La rivoluzione, non solo sessuale, da noi non è mai iniziata.

Provo pietà, pena ed enorme compassione per gli italiani. Gira che ti rigira, la gente parla, si riempie la bocca di paroloni ma, alla fin fine, è priva di fantasia e sprovvista di leggiadra poesia.

Sono tutti dei sofisti, dei sofisticati di frasi, invero, fatte e più sfatte di loro che le emettono con boria e squallida fanfaronaggine ripugnante.

No, mi spiace contraddire i proverbi e i luoghi comuni, per l’appunto, ma non significa affatto essere dei furfanti se si ama una donna come Marilyn Monroe. E, come il Moretti di Bianca, le si vorrebbe istituire una scuola in suo onore e nome. Ecco, se fossi un professore d’italiano, e dire che potrei esserlo, dato che ho scritto più libri rispetto a persone iper-laureate nel loro inutile filosofeggiare con boria, vorrei un istituto superiore, sì, un liceo classico chiamato Robert De Niro. Perché Bob è l’unica persona al mondo capace di recitare in Nonno, questa volta è guerra… e poi girare Killers of the Flower Moon del suo amico Scorsese.

Bob gira commedie familiari e alimentari per soldi? E allora? Deve pur portare avanti il suo Tribeca…

Voi dovete invece mantenere i vostri figli? Mica sono i miei, eh eh.

E poi Bob è versatile, appunto, a differenza di chi non cambia mai idea ed è un rammollito inaudito. Sia fisicamente che psicologicamente.

Carlo Verdone? Oramai passa il tempo a fare della retorica sul suo Cinema del passato.

Dubito, inoltre, che il tanto decantato “cantante” Lucio Dalla abbia partecipato, non solo in veste di elargitore di sue canzoni, al film Borotalco, dando il suo nullaosta senza aver ancora finito di vedere il film.

Sì, è vero, così come sostenne Laura Morante, Michele Apicella/Nanni era arido. Ma lo era perché voleva un mondo migliore.

Un mondo ove non bisogna mai pensare di aver capito tutto, dove non si ricatta il prossimo se quest’ultimo non la pensa come noi.

In Italia, provate a contraddire un pezzo grosso e costui vi augurerà buon compleanno di otto anni anche se avete quarant’anni. Perché, col suo potere, vuole suggestionarvi e intimidirvi, nanizzarvi e semmai dirvi che siete solo degli onanisti sfigati.

A un certo punto, invece qualcuno capisce che non può permettere che gli idioti vincano.

Spacca completamente le regole. Ribalta tutte le certezze, urla che bisogna finirla di mitizzare Moana, Moana Pozzi, che bisognerebbe finirla coi retro-pensieri, con le dietrologie in senso lato e non, figurato o meno.

Altrimenti, ci lasciamo sfigurare.

Ci vuole qualcuno che vada da uno che semmai gli chiede… non capisco, eri depresso e uscivi poco di casa, che ti è successo, non capisco… e gli dica… a te che frega?

Vengo per caso io a chiedere come amare, come lavorare, come vivere? Zappatori! Lavoratori untori, fenomeni da baracconi, millantatori, predicatori!

Ecco perché Nanni Moretti è un grande.

Perché, in Caro diario, a costo di venire distrutto e umiliato da tutti, ha le palle per dire che a lui piaceva da morire Jennifer Beals! Flashdance!

Sì, sono matto come un cavallo. Come no. Voi lo siete!

Da tempo sogno di concretizzare un mio sogno, cioè questo…

Girare per Bologna, in piena estate, recarmi da tutte le persone di ogni quartiere e chiedere loro se amano la loro vita. Poi, inserire come colonna sonora, la grande Whitney Houston.

Signore e signori, questo è Stefano Falotico.

Autore di Bologna HARD BOILED… 292 pagine. Mica, come direbbero qui da me, bruscolini e gelatini, miei parrucconi coi parrucchini. E le donne vogliono solo un nuovo taglio dalla parrucchiera.

Meglio il barbiere, mie Barbie e sbarbine! Ah ah.

Avanti, inetti, dementi e psicopatici, guitti d’avanspettacolo, pagliacci che sapete solo fare della stanca satira da David Parenzo, che seguite le tribune elettorali perché non sapete mai con chi schierarvi, avanti, lenti, polentoni, esseri palindromi, pelandroni, contemplatori, depressi cronici, piagnoni, mammoni e donne isteriche da Marco Mengoni, avanti, buffoni, sapientoni, sapete che vi dico?

C’era una volta in America, malgrado Bob, non è per niente un capolavoro. Ha ragione Mereghetti! È un film compiaciuto, un’elegia malinconica tristissima, adatta per chi è sul viale del tramonto.

Sì, ho quasi 42 anni ma sono più giovane, più forte e deduttivo di uno di quindici.

Come dice, non Bob, bensì Al Pacino di Heat… scattante, reattivo… come devo essere.

Se non vi piaccio, chiamate la neuro. Busseranno gli infermieri a casa mia e dirò loro:

– Capisco, il Papa vuole scomunicarmi. Non potendo, essendo nel 2021, vuole sbattermi in manicomio.

Peccato… che io vi sono già stato, mentre lui, eh eh, no.

Ah no, scusate, prima che debba “redimermi”, posso chiedervi una sigaretta?

Voglio quella che fuma Jude Law in The Young Pope.

– Ci stai prendendo per il culo?

– No, per quello vi pensa vostra moglie.

Ed è per questo che siete infermieri. Vostra moglie vi tradisce ma dovete fare i buoni samaritani perché non credete nel divorzio.

Almeno, i vicini di casa potranno dire che fate del bene.

– Figlio di puttana!

– Non sapevo di essere tuo fratello…

 

di Stefano Falotico

Se Gabriel García Márquez scrisse il capolavoro L’amore ai tempi del colera, prossimamente io pubblicherò Bologna Hard Boiled e l’amore ai tempi del COVID-19, vero Once Upon a Time nella città felsinea


01 Apr

joker falotico

stallone cobra

Avete mai letto Cent’anni di solitudine?

Io scrissi, per lulu.com, il libretto informativo Il fascino e la seduzione della solitudine con tanto di mio “bugiardino”, cioè istruzioni per l’uso in caso di scompensi psicologici dovuti all’angoscia, oserei dire contagiosa, emanatami per colpa delle mie inibizioni, preda a loro volta della cattiva suggestione effettuatami dai maligni fascistoni. Mentre le false informazioni sul Covid, propinateci oggi come oggi dagli oscurantistici ignorantoni, cioè da giornalisti bravi soldatini assoldati ai più sporchi soldoni, appartengono non solo a falsi e bugiardissimi decreti governativi più ammorbanti della peste bubbonica. State boni! Chiariamoci, uomini e donne pestiferi, non appestatemi. Non opprimetemi, la mia dignità non calpestate. Inoltre, mi rivolgo in tal caso agli uomini di Bari vecchia. Adesso, se in questo periodo assai difficile per l’umanità intera, vi sentiste economicamente ed emotivamente molto squilibrati, non lasciatevi prendere dall’USL, no, dall’ansia. Non bestemmiate ma vi posso concedere di esternare sane blasfemie esuberanti a mo’ del miglior Lino Banfi ruspante. Sì, uomini bollenti delle Puglie, se in queste settimane brucianti di coprifuochi asfissianti più delle fiamme infernali, alle undici di sera volevate almeno rivedere un film con Pasquale Zagaria (L’esorciccio?) in streaming ma la connessione vi andò a putten’ alla pari del nostro ex premier di Loro, se imprecherete Madonna impestata dell’Incoronet’, non me la prenderò. Dio impestato!

Intanto, ricordate che la vostra ex moglie ambiziosa e assai sessualmente sfiziosa, oserei dire maliziosa e molto vogliosa, vi lasciò perché, già prima della vostra disintegrazione in quanto giammai alla società capitalistica v’adattaste, sanamente integrandovene, cioè non foste manco cassaintegrati, neanche emigrati o mantenuti immigrati, neppure v’improntaste alla prostituzione degli uomini potenti appartenenti alla “savia” e robusta Costituzione (più che fisica, diciamo orientata alla f… a, ottenuta in maniera poco virtuosa grazie ai soldi fruscianti, forse quelli che elemosina nelle mini-recensioni Patreon il critico cinematografico YouTuber F. Frusciante, ah ah), ecco, dicevo… Dicevo che lei, stando con un uomo di Potenza, cioè potentino, no, potente non solo a letto, vi lasciò in mutande completamente. Anzi, vi spogliò del tutto di ogni p… ne, sì, bene. Cosicché, mentre lei venne, eccome, e vive serenamente da esaltata arricchita ricca sfondata (specialmente nel sed… re montata), mentre lei sta con un monaco, no, con un mentecatto-montato, i vostri sogni sono stati pezzo per pezzo smontati e messi a novanta. Siete pazzi? Che volete farci? Volete farmi? Volete mettervi contro un pezzo grosso o con un’altra? Lei sta messa con un pezzo di merda. Sono volatili per diabeticiFracchia la belva umana! Quello ve lo farà a strisce. Dunque, vermi e “falliti”, strisciate e non rompete le balle che vi raccontate per non farvelo. Vi sentite cornuti, traditi dalla vostra ex dea del c… zo. Al che, per farvela, no, per farcela, non lo date via ma vi siete dati a Lucifero. Sì, in questo periodo di Covid maledetto e diabolico, vidi gli uomini più innocenti e angelici darsi a immonde diavolerie pur di credere a qualcosa. Pensarono pure di essere il messia, uomini peggiori della peggiore catto-borghesia. Ma per cortesia!

Sì, sembrano Mickey Rourke di Angel Heart. E ho detto tutto. Ah ah. Fidatevi, sono terminati i tempi in cui ve la tiravate da duri come Mickey de L’anno del dragone. Manco riuscite a tirarvene… Vi vedo molto mosci, sapete? Comunque, questa porcata è partita dalla Cina, da me o dagli altri? Sì, il Covid è una tr… ia come J. Lo, no, come John Lone del succitato, eccitante masterpiece di Michael Cimino.

Al che, distrutti nelle finanze, finanche massacrati a livello mentale, cioè destrutturati, v’immolaste a salvatori come De Niro de Il cacciatore. Di nome, per l’appunto, Michael. Alter ego forse del Cimino?

Credo di sì. Lei, in vestaglia, no, in o senza veste, no, in vece di chi, no, invece ora crede a Belzebù? Sono Barbablù? Ah, allora lei va nel frutteto, no, lei nel frattempo va rieducato come John Lone… de L’ultimo imperatore. Lavaggio del cervello e anche di qualcos’altro, no? Comunque, non pensiate che i governatori delle varie regioni (direi nostre erogene, poco erotiche né eroiche, cari miei eroi che amate ogni eroina, in quanto viviamo quotidiani spappolamenti dei marroni) le donne bone si passino, no, tanto bene se la stiano passando.

Avete mai visto L’ora più buia? Oh, a me quel principe parve un bell’uomo. Come mai non stava con una come Lady Diana e invece Carlo, pur possedendo Diana, voleva sia la camomilla che Camilla, sognando di essere sexy come Kristen Stewart? Cristo!

Ora, non molti lo sanno. La scena d’inseguimento automobilistico in Ronin, ambientata a Parigi in un tunnel abbastanza famoso, fu girata da John Frankenheimer durante l’attentato a Lady D. Spencer. Comunque, nel Don Camillo di e con Terence Hill, non vi fu Bud Spencer. Il Ponte dell’Arma dei Carabinieri che non indagarono? No, il Pont de l’Alma… De Niro, in Ronin, si salvò ma è identico tuttora fisionomicamente a Dody Al-Fayed? Com’è possibile? Qualcosa non è andato per il verso giusto, sì, non va manco a spingere col Viagra. Dove sta la verità?

A Nizza, De Niro fu peraltro inseguito pure dalla polizia. Che, ai tempi delle riprese di Ronin, lo indagò. Prelevandolo dalla sua camera d’albergo in quanto ebbe una relazione clandestina con Charmaine Sinclair. Celeberrima entraîneuse nera come molte ex amanti di Bob. Vedi Naomi Campbell, Lady Diana, no, Diahnne Abbott, Toukie Smith e Grace Hightower. La Sinclair, escort d’alto bordo quasi quanto Moana Pozzi. Con la quale De Niro pare che, fra un ciak e l’altro di C’era una volta in America, fra du’ bucatini all’amatriciana con Sergio Leone e James Woods alla fantozziana trattoria Gigi il troione, no, al ristorante Er Colosseo de te rode e penne (penna, in gergo dialettale di origine controllata come il vino d’annata della Bologna più volgare, significa grande donnone, detta eufemisticamente ed elegantemente) alla puttanesca, gustava la patata al forno di Moana con tanto di bistecca à la Bobby Cannavale di The Irishman. Dopo il dolce, De Niro esigeva un altro tiramisù. Indeciso se ordinare un profiterole o approfittare della cameriera, adoratrice dell’olio piccante sull’italiano maccheronico di De Niro che, dinanzi a costei, non tanto vergine ma bella come la Madonna, ovvero una napoletana emigrata nella capitale e amante, non a letto, del compianto Antonio de Curtis, detto in arte Totò, la quale gli chiedeva se veramente la serva serve (senza servirsi del congiuntivo serva), Bob non capiva l’ammiccamento non solo cinefilo, le offriva piuttosto, anzi tostamente, la quaglia e voleva sol essere imboccato. Cosicché De Niro non soddisfatto ma strafatto, fra inguini allo scolo, la sua incerta Lingua italiana da amante bilingue, aiutato nelle finanze, no, finanche dall’interprete della particolare “linguista” non abbiente né perbene, voleva persino le linguine più buone e giustamente salate. Insalata! Ora, non molti riescono a spiegarsi come mai De Niro, dopo aver lavorato con tante bernalde, no, con Bertolucci Bertolucci e Leone Sergio, abbia scelto per il suo triangolo alla Renato Zero, no, per le sue cinematografiche collaborazioni con registi nostrani da non c’è due senza tre, “nientepopodimeno” che Giovanni Veronesi. Mandando per un attimo la sua carriera a pu… ne, per l’appunto. Be’, voleva imparare meglio la lingua di Monica Bellucci anche con Manuela, no, in Manuale d’amore 3. Bellucci Monica, donna poco monaca e più che belloccia, dotata di un enorme paio di bocce. Da nessuno mai bocciata. Quindi, bellissima ma incapace assoluta, dal punto visto attoriale e non solo, eh già, una cagna. Infatti, appena apre bocca, come attrice “pura” non si può vede’ né senti’, la si adora solo quando prende lezioni recitazione in modo orale. No? Dico solo la veritas, sono un povero cristo contro Maddalena! Non vi rabbuiate né abbaiate! Avete rabbia? Guardate Il Vangelo secondo Matteo! Pisellini, no, Pasolini! Datemi retto, no, retta. Fatevi un pisolino! Sì, De Niro, Sergio Leone, Gianni Minà e forse un pagliaccio di siti come blacked.com, si sa, scattarono assieme una foto epocale. Muhammad Ali non era certamente un cazzone come Dredd o Isiah Maxwel!

Era un clown incredibile come Elvis Presley. Si faceva le prugnine/one, no, le pug… te, no, si faceva dare pugni a non finire. Criticato da tutti in quanto micione e romanticone. A un certo punto, spiazzava ogni avversario con colpi da maestro mica da venduti e/o volponi, colpi e botte da gran signore.

Ecco, Zucchero cantò… lo sai fratello, siamo nella merda, a proposito come ti va? Vado via domani e non vengo più. Ah no, scusate, non torno più. Perché mai? Hai spiccato il volo per i tre giorni concessici dal Governo per andare soltanto all’estero? E lì, Verdone Carlo, ex amico di Leone, no, il principe della risata Totò, no, Joker di Gotham City, no, Carlo dello stretto di Gibilterra, no, Carlo terra terra eppur figlio della Queen d’Inghilterra, ex principessa sul pisello, ha fatto il buon samaritano, regalandoti una seconda ca(u)sa? Destinazione Paradiso… Evviva Gianluca Grignani. Mi va di scimmiottarlo, storpiando una sua canzone storica e anche stoica. Viviamo in un mondo di scemi e di scimmie. Dunque, tanto vale essere uno scimmione o uno scimunito? Domanda da un trecento milioni di dollari che non avrò mai. Neanche voi avrete tutti questi soldi. Non perché siete dei falliti, bensì perché chi lo ha, no, le ha, no li ha, eh già, non solo è attorniato da gente di malaffare ma, in termini puramente affaristici, credo che sia stato corrotto per utili suoi opportunistici. Esistono molti leccaculo al mondo. Se volete passare la vita, dunque, a inseguire queste ambizioni non so se solo da tromboni, sappiate subito che da me sarete trombati. Nella mia vita vengo ancora molto spesso coglionato. Però mai mi scogliono poiché so che la maggior parte della gente si crede chissà chi e invece fa, contro di me, puntualmente la figura del coglione. Si può utilizzare, mia acculturata brava gente, la parola coglione riferita a queste brave persone? Come si dice, persone coglione o semplicemente coglioni. Comunque sia, si levassero dalle palle.

Almeno resta qui per questa sega

Ma no che non ci provo, stai insicura

Può darsi già mi senta troppo solo

Perché conosco quel sorriso

Di chi ha già deriso

Quel sorriso già una volta

Mi ha aperto l’inferno

Può sembrarti anche una banana

Ma è un istinto naturale

Ed è per questo che mi diventa duro

Ricorda a volte un uomo va anche inculato

Comunque non sono omosessuale passivo e dunque dagli uomini inchiappettato

Tanto di me

Non ti devi preoccupare

Me la saprò chiavare

Stasera scriverò una canzone

Per soffocare dentro un’esplosione post-erezione

Tu non mi dai vie d’uscita né di fuga, sì, ho detto fuga

Per digerire, prenderò le fave di fuca

E te ne vai con un altro che indossa pure le infradito,

forse è anche un ermafrodito,

e te ne vai con la mia sfiga, forse con un figo con la tua figa fra le dita167923755_10218845596473825_1692023988963935741_n 168250038_10218845597073840_159278655176483935_n

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di Stefano Falotico

Ode a CLINT EASTWOOD, waiting for CRY MACHO, il prossimo 31 Maggio compirà 91 anni… al mio mulo non piace la gente che ride…


20 Feb

clint eastwood

eastwood eastwood pugno di dollari debito di sangue eastwood daniels

Sono in trepidazione, sono in attesa di qualcosa di febbricitante. Non credo di avere il Covid, forse sono asintomatico. Forse, sono soltanto psicosomatico. Di certo non sono un somaro.

Adoro The Mule. Non ho mai capito come si st(i)a al mondo. Neanche al monte. D’altronde, odio sia il mare che la montagna, anche i saggi che vorrebbero darti lezioni di vita. Vivono sul K2? È più alto l’Everest.

Chi stava sull’Everest? Gianni Agnelli? Oppure Anita Ekberg stava sopra di lui quando Gianni non faceva l’avvocato, neppure il direttore della Fiat? E che faceva, Gianni? La dolce vita?

Invece, Gianna di Rino Gaetano?

Siamo di nuovo in zona arancione. Mentre è morto Mauro Bellugi, famoso terzino dell’Inter dei glory days, uomo fallico, no, falloso come pochi. A Bologna sono rossoblù?

Bellugi che, negli ultimi anni, ammirò da vicino vallette scosciate e bone come Monica Bellucci nelle trasmissioni calcistiche ove codeste sgambettarono sugli sgabelli, esibendo minigonne mozzafiato da Alba Parietti dei tempi d’oro, cioè di Galagoal. Appena la vedevo, da puberale, sapevo già che lei stava ancora con Franco Oppini ma non poco velatamente amava, aspettando tutte le albe solari, il “centravanti di sfondamento” Speroni de L’allenatore nel pallone col grande Banfi Lino? No, a letto tifava calorosamente per Gianluca Vialli, “punta di diamante” non come Oscar Damiani né come Pascutti. Bomber della Sampdoria e della Nazionale italiana, anche del numero nove “mondiale”. Sì, Alba era amante d’un sampdoriano. Ora, se togliamo in quest’ultima parola, ovvero sampdoriano, le prime otto lettere, che cosa otteniamo? Bravi… Stava con Gianluca Vialli. E perché stava sullo sgabello come una dei viali?

Mah.

L’amante di Speroni, nel film succitato con Banfi, fu incarnata da Licinia Lentini. Lentini, quello del Torino? Licinia, donna molto bella, sexy quasi quanto Belli Cecilia, ex di Cassano, non lo psichiatra. Che alleviava ogni male oscuro e Saudade, cioè melanconia da Aristoteles, imboccando ogni uomo di Bari vecchia, sì, pugliese come Zagaria Pasquale, alias Lino, grazie al movimento basculante-pelvico del suo esagerato fondoschiena con tanto di bacino…

Licinia Lentini, la signora Bellugi del capolavoro di Dino Risi. Il sorpasso? No, Il commissario Lo gatto. Una gattona, miei cani che amate fare all’amore anche in posizioni (d)a gattoni. Siete proprio dei volponi. Torniamo a Mario. Chi, il bagnino? No, Mauro Bellugi. Quando l’Inter decadde, Mauro incitò la sua squadra a tirare fuori le palle.

Bellugi Mauro, difensore bravissimo, mastino insuperabile, tombeur de femmes paragonabile a Clint Eastwood. Un uomo con un naso da Bonimba, Roberto Boninsegna, il Mauro. Mentre il vostro nasino cresce. Non solo quello dinanzi a Anna Levine de Gli spietati. Soprattutto Anna dei miracoli? No, dei film, e non solo, venuti… dopo. Sperando nel frattempo che il 25 Aprile, giorno della Liberazione o compleanno di Al Pacino, saremo per l’appunto liberi da ogni dittatura sanitaria figlia del nuovo fascismo castrante, guardiamo un po’ più da vicino il signor Eastwood. Il quale, dopo una serie interminabile di fotoromanzi, dopo essersi mostrato in filetti, no, in filmetti da bel manzo, ottenne un ruolo di carne di prima scelta. No, fu scelto da Sergio Leone per… Per cosa? Per un pugno di dollari. Un attore e regista divino, mica un cane, appunto. Miei bambini.

– Prepara tre casse.

– … Forse non hai capito che non ci piace vedere bambocci in giro. Dov’è il tuo mulo? Te lo sei lasciato scappare?

– Ah sì, proprio di questo ero venuto a parlare. C’è rimasto male.

– Chi?

– Il mio mulo… se l’è presa per quei quattro colpi che gli avete sparato fra le zampe. E adesso non sente ragioni.

– Ehi, ci stai prendendo in giro?

– Uhm, no. Io ho capito subito che volevate scherzare ma lui, invece, si è offeso e ora pretende le vostre scuse.

– Ah ah ah. Ah ah ah.

– Fate molto male a ridere. Al mio mulo non piace la gente che ride. Ha subito l’impressione che si rida di lui…

Volevo dire quattro casse.

Il genio di Leone, degli sceneggiatori, la classe di Clint. Cazzo. E dire che, oggigiorno, dobbiamo sorbirci le minchiate di Christopher Nolan. Un asino, il Nolan. Ma a lavare la testa all’asino si perdono acqua e sapone. Vecchio detto meridionale delle parti dei miei genitori. Gente rustica, sapete. Gente non “educata” alla catto-borghesia filistea.

Ecco, io amo, ho detto amo, quando dico amo significa che amo Sergio Leone. Un tempo, pensavo che C’era una volta in America fosse un capolavoro esagerato. Invece, me ne rincresce. Non lo è affatto. No, non perché sia misogino. Così almeno sostiene Paolo Mereghetti, a torto. Può essere accusato di misoginia un film ove i protagonisti sono dei gangster, cioè dei “maschioni” cazzuti bravi solo a usare il grilletto…? Sì, ebbe ragione Tarantino a definire grande la prova di De Niro. Capace, in un solo tintinnare il capo e aggrottare morbidamente la fronte, di esprimere velocissimamente tutte le contraddizioni di un uomo da Cantico dei Cantici che amò così tanto Deborah da violentarla… che uomo! Ah ah.

C’era una volta in America, nel primo tempo, non se po’ vedde’. Onestamente, sembra una fiction con Sabrina Ferilli.  Sì, roba del tipo… Baciamo le mani – Palermo New York 1958 di Eros Puglielli! Oppure merda per casalinghe frust(r)ate del (sotto)genere melodramma famigliare semi-napoletano incrociato al burino all’amatriciana come L’amore strappato e La donna del vento firmati dall’inseparabile coppia-premiata ditta Ricky Tognazzi e Simona Izzo. A dirla tutta, non m’è mai piaciuta la Ferilli. Le preferisco ancora un piatto di fusilli. Non ho mai amato neanche Ugo Tognazzi. Il fratello di Rocky, no, Ricky, figlio di Ugo Fantozzi, no, Tognazzi, Gianmarco… non lo prendiamo neppure in considerazione. L’unica volta che ho sopportato Gianmarco è avvenuta quando è stato intervistato da Tiziana Panella. Sì, speravo che l’intervista non finisse mai. Tiziana, durante quella puntata di Tagadà, batté di burro, no, di brutto Alba Parietti. Comunque, Clint Eastwood non sarebbe mai andato con donne così. Sì, è sempre stato un bell’uomo, il Clint. Un marcantonio, un tipo sensualmente immarcabile. Un genio, a mio avviso. Capace di passare da film come Un mondo perfetto a un film romanticissimo, nel senso più sentimentale del termine, non che gli altri suoi non lo siano, come I ponti di Madison County. Ecco, se volete sapere che cosa sia l’amore, lasciate perdere le canzoni di Emma Marrone e di Alessandra Amoroso. Secondo me, dovreste lasciare anche le vostre “morose”. Sono delle donne di bassa sega, no, lega come la Ferilli. Sì, delle urlatrici. Vi tradiranno come Deborah/Jennifer Connelly/Elizabeth McGovern.

Se volete commuovervi dinanzi al grande Cinema, fatto con semplicità, con sentimenti veri, riguardate Million Dollar Baby. Se volete sapere come si menta dinanzi alle tragedie, rivedete lo sguardo finale di Sean Penn di Mystic River. Se volete sapere che cosa significhi avere i coglioni, amate Gran Torino. Se volete sapere come si ami una donna che sta morendo, riascoltate cosa dice Clint a Dianne Wiest in The Mule. Clint è un grande, sa scherzare e sdrammatizzare, è capace di girare immani drammi e film enormemente simpatici, è stato capace di farci piangere, di averci raccontato storie bellissime, è stato capace di essere il mio regista preferito in assoluto. Ed è l’unico uomo che indossò il poncho da giovane e a circa 91 anni senza cadere nel ridicolo. Perché Clint è retorico in modo sobrio, mai disturbante, sempre calibrato da 44 Magnum dell’ispettore Callaghan. Clint non è un reazionario, è semplicemente l’unico capace, assieme a Kevin Costner e a Michael Mann, di girare western magnifici. Non spargete comunque la voce in giro. Ne andrebbe della mia reputazione da “duro”. Io sono fan di Colin Farrell e di Miami Vice.

– Che cosa, Stefano? Ti piace Colin Farrell? Sei frocio?

– A te non piace Colin Farrell? – replico io a Gong Li.

 

Su questa freddura alla Clint, vi lascio. Anzi no. Sì, ho molti nemici. Sono indubbiamente molto cattivi e forti. Vediamo un po’, però. Guido la macchina meglio di Al Pacino di Heat, adoro i Linkin Park, sono come Will Smith di Alì, sono Daniel Day-Lewis de L’ultimo dei Mohicani, sono “solo come un cane”, freddo e spietato come Neil McCauley/De Niro, sono William Petersen di Manhunter. Insomma, a ogni Indio di Per qualche dollaro in più, appaio un povero “rincoglionito” come Lee Van Cleef. È facilissimo ammazzarmi… In effetti, ho il “cervello piccolo”, dovete sapere che ho 41 anni e la gente della mia età dice che sembro un bambino di 13 anni. Per forza, a forza di vedere solo film e non capirvi un cazzo, al massimo, come dice Pino Farinotti a proposito di C’era una volta il West, sono ragionieri in vena, in cerca di poesia.  Devo dirvi la verità, sono “distrutto”. Il mio miglior amico è Jeff Daniels di Debito di sangue. Insomma, per lui prevedo molte, molte patate? Ho detto patate?  Scusate, ho sbagliato. No, non lo ammazzerò. Sapete perché? Sembra il terrorista di 15:17 – Attacco al treno. Fa pena. Certo, anche questo film, da tutti sottovalutato, è un capolavoro. Nel treno c’erano un sacco di “grandi uomini”. Solo uno ha fatto una cosa del genere. Come dice il detto, quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. The 15:17 to Paris è come The Millionaire di Danny Boyle. Il presentatore gli aveva suggerito in bagno la risposta giusta. Tutti avrebbero scelto quella risposta. Sì, non ho mai dato retta a nessuno. Ho fatto le scelte sbagliate, ovviamente, che dite? Scusate, sulla Rai stasera danno il “programma culturale” COVID-19 – come far credere al mondo una stronzata del genere.

– Stefano, non scherzare. Il Covid esiste.

– Certo, non per me.

– E chi sei, tu? Tu sei immune dal Covid?

– Fino a prova contraria io non ce l’ho.

– Non fare lo scemo.

– Te l’ho detto, non è colpa mia se gli altri sono geneticamente inferiori.

 

Be’, Clint è anche cinico. In Unforgiven, Gene Hackman gli disse che fu un vigliacco a sparare a un uomo disarmato.

– Avrebbe dovuto armarsi.

 

BRAVO

di Stefano Falotico

UNFORGIVEN, Clint Eastwood, 1992, ©Warner Bros. Pictures

UNFORGIVEN, Clint Eastwood, 1992, ©Warner Bros. Pictures

allenatore nel pallone lentini

il commissario lo gatto lino banfi licinia lentini

penn mystic riverattacco al treno eastwood

Perché avete frainteso Quentin Tarantino a proposito di Joker? Siete analfabeti? Non ha detto che non gli è piaciuto, invero lo ha osannato fra le righe ma non sapete leggere né guardare


07 Feb

jokerfalo joker tarantino

la patata bollente poster

Bad Taste sostiene che a Tarantino non sia piaciuto Joker.

Ecco, questa dicasi, sì, si chiama manipolazione informativa.

Non date retta a queste testate. Vi scrivono uomini e donne senza testa e palle, cioè test… li.

Leggete quest’articolo e poi tornate a studiare Scienze delle Comunicazioni. Ah, capisco. Siete già laureati?

Quindi, deduco che ora siete/siate ben pagati, siete stati plagiati e siete legati ai vincoli editoriali. Anche a quelli coniugali? Insomma, tutti questi anni di studio vi sono serviti per non capire nulla della vita e anche di qualcos’altro? Bravi, continuiamo così.

Veramente, roba da matti. Matti al cui confronto Arthur Fleck è Sam Neill de Il seme della follia. Cioè, un uomo sanissimo, di “costituzione” mentale talmente sana da essersi modellato as impiegato anonimo, da essere preso per semi-Fantozzi, dunque per il popò e legato con la camicia di forza in quanto reputato instabile con un atteggiamento aggressivo-passivo, espressione di moda presso i ventenni problematici, con turbe psichiche insanabili, in fase laureanda da Conoscenza carnale di Mike Nichols.

A firma di Nichols, naturalmente va pure citato Il laureato. Praticamente, un film sopravvalutato ove Anne Bancroft, ex moglie di Mel Brooks, sì, il regista di Balle spaziali, anticipò attrici da “Oscar” come Brenda James, Julia Ann, Cherie DeVille e compagnia bella…

A differenza di tutti i pazzi, Sam/John Trent non lesse un malato di mente come Sutter Cane.

Chiariamoci, io sono grande fan dell’attore Manuel Ferrara e possiedo tutti i dvd dei film di Carpenter, tutti i libri di Edgar Allan Poe e anche tutti i download dei film poco horror con April Flowers.

Se ciò vi disgusta, mi sa che vi sposerete con una telegiornalista di Essi vivono. E ho detto tutto…

Chiariamoci molto bene. Sutter Cane è da Castiglione delle Stiviere, il più grosso centro psichiatrico d’Italia ove sono confinati, a mo’ di 1997: Fuga da New York, cioè ghettizzati e messi in quarantena, gli uomini e le donne in stato di Covid, no, i pazzi “socialmente pericolosi” come Jena Plissken o forse qualche ex presidente degli Stati Uniti non come Donald Pleasence, bensì simile a George Bush. Triste e celeberrimo guerrafondaio responsabile non poco del crollo delle Torri Gemelle che compaiono nel succitato capolavoro di Carpenter ma ovviamente non in Fuga da Los Angeles. Poiché tale film fu ambientato, per l’appunto, a Los Angeles e fu realizzato prima dell’attentato ordito da Osama bin Mohammed bin Awad bin Laden. Sì, nome all’anagrafe lunghissimo di un uomo che poteva anche non nascere. Sì, chiariamoci benissimo. Laden fu Sutter Cane. I suoi seguaci furono e sono uguali ai dementi followers dei relativi idioti che esibiscono, su Instagram, i muscoli di Arnold Schwarzenegger e le gambe di Sharon Stone dei tempi d’oro, sognando Hollywood di pura immaginazione da Atto di forza. Eh sì, quando si dice… questi si sono sparati il viaggio. Su Marte? No, son uomini e donne coi piedi per terra, sì, terragni, più che altro terra terra. In parole povere, credono di essere dei divi della Grande Mecca solamente perché, nel loro “carnet”, possono vantare di frequentare la palestra figa piena di ricche fi… e. Le quali, a loro volta, pensano di essere gnocche spaziali pur non avendo mai visto Guerre stellari, eppur mangiando cibi liofilizzati più impresentabili delle orecchie di Spock di Star Trek. Sono anche spocchiose, ci mancherebbe altro. Sì, non si fanno mancare nulla. Sono corteggiate da ragazzi più burini di Kurt Russell di Grosso guaio a Chinatown che, all’apparenza, sembrano giovani e per l’appunto boni ma, nelle loro anime, sono più putrefatti di David Lo Pan.

Per inciso, Jack Burton fu figo perché simpatico, questi fighi invece vogliono fare i duri ma assomigliano alle Tre Bufere. “Temibili” spauracchi e guerrieri-maghi invincibili. Invincibili di che? Questi qua li distruggi senza neanche toccarli, sono già toccati dalla nascita e fottuti a sangue.

Non dalla palestrata semi-anoressica eccitata, no, succitata vegana. Bensì dai loro tre neuroni che scambiano The Fog, appunto, con The Fig’.

Sutter Cane non fu un genio come Lovecraft ma utilizzò copertine, non della Sperling & Kupfer, alla Stephen King.

Fra l’altro, ne approfitto per farmi pubblicità occulta. Anzi, “occultissima”. Sulle maggiori catene librarie online, non troverete nessun Sutter Cane ma Stephen King, anche Stefano Falotico. Il sottoscritto col suo libro su John Carpenter. Saggio monografico in cui il Falò, cioè me stesso, argomenta brillantemente su In The Mouth of Madness. Da non confondere con Alle montagne della follia.

Devo andare avanti o vi devo mostrare questi video?

Sì, nella mia vita incontrai molti pazzi. Quasi tutti, a dire la verità.

Gente come la portinaia del film La patata bollente. Sì, la terribile Clara Colosimo nei panni di Elvira. Accreditata, sulla molto “attendibile” Wikipedia, come “la portiera”.

Solitamente, la portiera delle macchine è molto utilizzata dalle donne belle come Edwige Fenech…

Per anni, devo ammetterlo, pensai di essere Gandhi. Sì, un ascetico.

Per questo mio atteggiamento santamente pudico, le malelingue pensarono che fossi Massimo Ranieri/Claudio.

Sì, l’amante di Leopardi non fu Silvia, neanche Silvio Berlusconi. “Gentleman” che apriva la portiera a tutte quelle… che hanno fatto carriera.

Scusate, indossavano la minigonna, giusto? Mica dei pantaloni Carrera, no? Be’, comunque, hanno la cerniera.

Sì, la famosa Beatrice di Dante Alighieri, ovvero Bice di Folco Portinari, secondo me era solo la Contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare.

Ecco, credo che l’umanità abbia un piccolo problema.

Così come disse Jack Burton, bisogna essere davvero degli imbecilli a non credere agli alieni.

Io, per esempio, sono un alieno.

Sono matto, a vostro avviso?

Sì, la portinaia de La patata bollente non aveva bevuto il Prosecco. Non aveva visto, d’allucinazione, il Gandi… Vide tutto. E Pozzetto la vide tutta. Mentre la ragazzina che ci provò con Brad Pitt, nella cagata pazzesca di Tarantino, che cosa pensò di ottenere? Brad Pitt è uomo fatto, tante se ne fece, non aveva bisogno di essere imboccato da bimbette che un tempo, sì, a quei tempi, sarebbero andate matte per i Beatles. Comunque, Yesterday!

Mi spiace, stavolta siete stati lenti, miei fenomeni.

È una questione di riflessi, disse il buon Jack. Mentre il Falò dice: è tutta una questione di fessi. Aggiungendo, lasciamo che si fottano a vicenda. Sinceramente, gente come Tarantino cazzeggia e può permetterselo. Insomma, ragazzi, nella mia vita ho visto uomini e donne ammazzarsi solamente perché furono in disaccordo su un film. Sì, sono rimasto solo come un cane. Anzi, con un cane. I Am Legend. Ne siamo sicuri? Su questa domanda da cento milioni di dollari, vi lascio delirare. Salutatemi le racchie. Oggi è domenica. Mi raccomando: racchie e cime di rapa sulle orecchiette. Avremo e sentiremo ancora Notargiacomo Silvia, ex di Ermal Meta, barese orgogliosa, che ce le spappolerà, parlandoci di sughi al ragù e besciamella. Scusate, nel 2021, veramente credete che la Madonna v’accumpagni? Ah ah. Nel 2021, credete ancora a stronzate come il comunismo e i compagni? Ai fascioni? Sì, siete come F. Fulante, Filante, Frusciandole, Fischiettandosela, sì, Federico Spumante, critico YouTube(r). Si definisce il più grande intenditore al mondo di Carpenter. Sì, Fru… nte ha diretto molti film, ha scritto molti libri. Come esperto di Cinema indiscutibile, è credibile quasi quanto Bad Taste.

Il mondo si divide in due categorie: chi parlerà sempre di Cinema e chi, arrivato a un certo punto, capirà che è più bravo a scrivere di Tarantino. Basta, adesso!

Tarantino afferma/ò inoltre che il Cinema moderno non ha più niente da dire. Cioè, Apocalypse Now divenne Ad Astra e Taxi Driver fu trasformato in Joker.

Sì, Tarantino è simile al Falotico. Critica sempre gli altri ma in verità vi dico che Le iene è un moderno Rapina a mano armata e che tutta la filmografia di Tarantino è una faloticata.

Tarantino, parimenti al Falotico, non copia mai nessuno. Rimane inimitabile sebbene prenda spunto dagli altri che lui critica. Tarantino è un bel cretino, Tarantino è bambino, Tarantino è un gigante, Tarantino balla la tarantella, ama Nino Taranto e anche Totò, Alvaro Vitali e tutto il pop.

Insomma, secondo me Tarantino è finito. Ha già detto tutto. Come me.

I miei capolavori letterari stanno lì. Comprateli, se volete. Per il resto, non voglio ridurmi come il creatore di Facebook. Il quale inventò Facebook per cuccare. Che vita orribile. Tutto si riduce a fare i Brad Pitt per trombare.

Aveva ragione Al Pacino di Scarface.  Questa è la vita? Preferisco il Cinema. Sono io che dirigo, sono io che invento la scena, sono io che sono Tony Montana. Forza, ammazzatemi. Se vi riuscite.

Non è che mi farete la fine dei tre ragazzini inviati da Manson a casa di Sharon Tate?

No, sbagliarono appartamento. Cazzo. Ho detto cazzo, che botta, cazzo. No, non è Uma Thurman di Pulp Fiction. Reinventiamo C’era una volta in America, no, l’ultimo film di Tarantino. I tre nani, forse usciti dall’Erasmus, suonano a casa di Brad Pitt? No, di Charles Manson:

– Avete suonato a casa mia. Sono le 23. C’è il coprifuoco.

– Anche lei, Manson, crede alla stronzata del Covid?

– No, credo che stavo riguardando Jackie Brown e mi girano i coglioni. Non dovevate disturbarmi.

– Ma lei ci disse di andare a casa di Sharon.

– Sharon? Chi è Sharon? Sharon Stone? Ah no, capisco. Sharon, una tamarra di Via Agucchi. Sì, vi avevo detto di andare da lei. È più ricca di me. Mi chiedeste dei soldi. E io vi consigliai di andare da Sharon.

– Ah, ci scusi, Manson. Fraintendemmo. Comunque, ci può togliere una curiosità?

– Sharon è davvero ricca? Che fa di lavoro?

– Nulla. È come Margot Robbie. Una che non sa recitare e non è Sharon Tate.

– Ma gira tanti film.

– Sì. Tutti i registi la ficcano nei loro film, sperando poi di portarla a letto. Pensate a quel coglione di Tarantino. Scrisse Kill Bill solo per andare a letto con la Thurman.

– Ma ci riuscì.

– Sì, l’aveva drogata in Pulp Fiction. Ora, fuori dalle palle.

 

di Stefano Falotico

Ecco perché Clint Eastwood è mille volte superiore a Quentin Tarantino. Ecco perché C’era una truffa a Hollywood forse è un film bruttissimo ma certamente più coraggioso di Once Upon a Time… in Hollywood


05 Feb

clint eastwoodOk, cari gringo, chiariamoci assai bene. Tarantino realizzò tre capolavori, cioè i suoi primi tre film. Le altre sue pellicole sono belle ma, al finale di Kill Bill vol. 1, preferirò sempre quello di Per qualche dollaro in più. Che è di Sergio Leone e non di Eastwood.

Comunque, il finale de Gli spietati è superiore a quello di C’era una volta il West.

Secondo voi, Django Unchained è un grande film? Forse, non lo so. Di certo, Franco Nero è più figo di Jamie Foxx, un nerone. E non sono, capite, miei capitalisti che vorreste decapitarmi, un uomo razzista o schiavista. Pensate, sono amante di Amistad, sognai per anni delle amanti come Naomi Campbell e riuscii ad amare De Niro alla follia, protagonista di C’era una volta in America ed ex della Venere Nera, sì, la venerò ma nessuna malattia venerea pigliò, amando al contempo altre negre come Charmaine Sinclair e Grace Hightower. Io amo anche Black Dahlia di Brian De Palma, regista de Gli intoccabili, un immenso western… metropolitano.

Quindi, sono intoccabile. Capito, donne? Toccatemi e non vi denuncerò. Vi amerò.

A dire il vero, quando fui adolescente, volli amare anche la Venere Bianca, all’ana… e, sì, all’anagrafe Manuela Falorni. Pare, fra l’altro, che De Niro amò Moana Pozzi mentre David Bowie, presente anche ne Il mio West, fu sposato con Iman. Sì, il Duca Bianco fu amatore di Iman, donna che amò il suo superuomo da He-Man, forse bravo a solleticarle l’imene.

A proposito, chi sarebbe China Girl? Una delle amanti bisex di David, cioè Mick Jagger?

Ora, secondo il signor Pellegrini di The Fan, Mick Jagger è gay. Eufemismo di frocio, chiaro, finocchi? Io non sono Pinocchio né omofobo e quindi riesco ad amare sia i Beatles che i Rolling Stones. Ai Led Zeppelin, ho sempre preferito la zeppa sullo zoccolo di Jennifer Lopez, sì, ho detto zoccolo…  Alla zuppa inglese, invece, preferisco la maionese. E alla maionese lo zabaione.

Al mascarpone, preferisco i mie scarponi. Non indosso gli stivaloni da cowboy ma adoro il cowgirl. Allo stivalone italiano, preferisco i tacchi a spillo.

Ecco, a mio avviso, chi considera The Hateful Eight un capolavoro è meglio che riguardi The Killing di Stanley Kubrick. E, per l’appunto, Le iene – Cani da rapina di Tarantino. Chi ama Ennio Morricone, si riascolti le sue colonne sonore per Leone e lasci stare la sua soundtrack per il film succitato di Quentin.

È la stessa cosa de La cosa con tre semi-riff in più da Keith Richards attuale. Cioè un rincoglionito come Johnny Depp de La maledizione della prima luna. Ma quali Pirati dei Caraibi, meglio The Curse of Monkey Island.

Sì, Morricone fu un genio come Mozart, lo affermò e sottoscrisse Tarantino. Ma, negli ultimi suoi anni di vita, realizzò soltanto cover più brutte delle sue colonne sonore per Giuseppe Tornatore.

Tim Roth lavorò sia con Tornatore che con Tarantino. De Niro lavorò sia con Leone che con Tarantino.

Sì, è tutto un balletto la vita, insomma una tarantella.

Vi ricordate The Blues Brothers?

– La signora Tarantella?

– No, Tarantino.

 

Kurt Russell lavorò con De Niro in Fuoco assassino, con Tarantino molte volte e con John Carpenter girò tanta roba. Roba che Tarantino riciclò in modo grossolano, cazzeggiando a tutto spiano. Secondo me, Mystic River non è un capolavoro. In quanto troppo retorico e cucinato per gli Oscar. Gran Torino e The Mule, invece, sono davvero dei capolavori. Su Facebook, qualcuno scrisse che Il cacciatore è il capolavoro di Michael Cimino. A parte Il siciliano e forse Ore disperate, tutti i film di Cimino sono dei masterpieces.

Il primo film di Cimino ebbe come attore Clint Eastwood. Il quale si fidò ciecamente di Michael. Michael, chi? De Niro di The Deer Hunter?

Insomma, Eastwood, signore come Sondra Locke e Frances Fisher, cari signori come Walt Kowalski.

Io amo anche Walt Disney, peraltro. Non solo Tom Hanks di Saving Private Ryan e di Saving Mr. Banks.

Sì, è pieno di farabutti in giro. Hanno assalito la banca di Santa Cruz o le banks, per l’appunto? Non datevi al branco ma al banco…

Tu ami Sully?

Bravo, io amo gli spaghetti alle vongole e anche quelli con Giuliano Gemma.

Comunque, ad Anche gli angeli mangiano fagioli, preferisco Un dollaro bucato e la figlia del compianto Giuliano, Vera, è vero che è rifatta ma me la farei.

Con tanto di “remake”.

Se non vi sta bene, porci, sfregiatemi come la puttana di Unforgiven.

D’altronde, sono come Richard Harris, Un uomo chiamato cavallo. Adoro anche l’attrice Valeria Cavalli. Specialmente, quando le gambe accavalla e le vorrei montare in sella. In sala? Dopo averle offerto da bere del whisky, nel saloon o forse solo nel salotto, lei berrà la mia birra…

Sì, molti uomini si montano la testa. Secondo me dovrebbero montarsi la propria donna.

In città, troppi sceriffi dettano legge.

Sono dei panzoni come Gene Hackman.

Eastwood è un genio, Tarantino mi fa un baffo.

Le sue sceneggiature non valgono un cazzo. Infatti, Uma Thurman lo mandò a farsi fottere.

 

 

di Stefano Falotico

 

Forse il Cinema, la poesia, la fantasia, il romanticismo salveranno la vita? Comincio, purtroppo, a esserne dubbioso e sono sempre più ombroso o forse no(tte)


25 Jul

atto di forza

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Giornata movimentata, oserei dire avviluppata in un reflusso gastroesofageo di rabbie smodate. Che vulcanicamente riesplosero laviche dalla tempesta mia emotiva tornata a galla in modo scriteriato.

Mentre sottopagato, anzi, pubblicizzato ma non retribuito, son pressoché obbligato a riguardare Dead Man di Jarmusch e a vedere, per la prima volta in vita mia, in versione restaurata, il capolavoro del masterpiece vivente che fu il Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio, firmato dal grande Derek Jarman, uomo inarrivabile e pazzo mai visto da non confondere con un altro “psicotico” omonimo, il Buonarroti, ecco, deglutito tutto ciò, compresa la frutta secca dell’Arcimboldo e recitando la parte del “fesso” Bombolo, credo forse che sia io stesso un Orson Welles dei poveri, eh sì, mie polli come Ed Wood, no, sono spiccicato ad Owen Wilson di Midnight in Paris che, in mezzo a ciarlieri borghesi pieni di vacuità come ne La grande bellezza, a mo’ di Jep Gambardella gironzolo/a di qua e di là un po’ indubbiamente da quaquaraquà, un po’ come un baccalà e un po’ più intelligente, certamente, di quello scemo che fa il gagà ma sempre a far un cazzo sta. Ah ah.

Cammino con aria dinoccolata, lecco un barattolo gigantesco di Nutella come Moretti di Bianca, alla cioccolata scaduta preferisco però l’insalata non mangiata da tua sorella, la quale è un’anoressica prematuramente inacidita, son ancora semi-disoccupato o forse (s)fortunato e gigioneggio di creazioni che trovano il tempo mio che non più ho.

Tempo perduto, tempo gettato alle ortiche, tempo mio che fu mangiato vivo dai porci e dalle orche, tempo immalinconitosi nella rochezza della voce da cavernicolo dell’orco Tom Waits, uno che avrei visto benissimo al posto di Joel Edgerton in Bright.

Sì, forse sono afflitto dal morbo di Alzheimer come Nic Cage di The Dying of the Light.

Tempo di Alien Nation, tempo nuovamente di alienazione, tempo di perdizione, di tormenti e passioni virulente, di discussioni rocambolesche con qualcuno che non sa come consolarmi fra un tramezzino ammuffito e un caffè comunque più morbido delle cosce vellutate di una giovanissima donzella che zucchera un po’ l’ambiente col suo gioco sensualissimo di caviglie liscissime, tempo di artistico vergare il mio cuore nell’anima del crepuscolo più suadente che nelle lombrosiane vene mi rimbalza al primo tintinnare della mia esistenza da martire sesquipedale e fottutosi nel cervello completamente. Diciamocela, onestamente.

Forse dovrei anche rivedere Atto di Forza, contattare la Total Recall e prenotare, se possibile, un viaggio su Marte. Quelli della NASA però mi hanno detto che al massimo, se voglio spararmi un trip, non devo più riguardare quella cagata spaziale di Interstellar né buttarla sul demenziale per non piangere in stile Mel Brooks di Spaceballs, bensì essere obiettivo e dunque “immersivo” in un album di metal pesante da comprare alla Ricordi in via Ugo Bassi, a Bologna.

Ray Liotta, all’inizio di Quei bravi ragazzi, con fierezza degna e (ig)nobile tipica del più fottuto menefreghista criminoso, con aria da nostalgico bastardo malinconico, sostenne ciò: che io mi ricordi, ho sempre voluto fare il gangster.

Che io sappia, invece, quando Henry Hill/Liotta puntò il dito verso Paul Sorvino nel finale del suddetto Goodfellas, metto sempre in pause la visione per concentrarmi sullo sguardo agghiacciante di Paul.

Classica espressione di uno che non dice nulla e al contempo dice tutto. Se avesse potuto solo fiatare, avrebbe urlato: ma te possa/ino ammazzà, ah, stronzo!

 

Sì, gridato ai quattro venti come gli scandali a buon mercato annunciati da Mr. Marra sul suo canale YouTube. Ove, fra un link “nascosto” più dei contenuti speciali dell’extended edition non del suo membro, bensì di Basic Instinct versione unrated, tra qualche flessione da personal trainer che avrei visto di brutto in Rapa-Nui di Kevin Reynolds, prodotto da Costner, semmai assieme a Mario Balotelli e alla “signora” Filomena Mastromarino, alias Malena la Pugliese, la quale dichiara che scelse “lui” per renderlo il nuovo Andrea Diprè dopo che Marra, in questi anni di duro lavoro, tentò a fatica di costruirsi una reputazione da Arnold Schwarzenegger all’amatriciana misto all’intellettualismo da Pier Paolo Pasolini ante litteram, ecco… ove la dignità va a farsi fottere pur di avere 3 follower su per giù e una scopata “famosa” in più.

Ma la gente vuole questo, io invece sono asociale.

L’altro giorno firmai un contratto editoriale per un libro di circa 500 pagine che sarà letto da 50 persone al massimo da qui sino ai prossimi cinquemila anni, canto La vita com’è di Max Gazzè e impazzisco ogni volta che rivedo Joaquin Phoenix, ispirato come non mai, che balla nudo come Iggy Pop, re del punk, in maniera super freak, in Joker, sulle note di That’s Life.

Credo di possedere, in tutta onestà, una voice più bella di Frank Sinatra e, sinceramente, The Rat Pack fu un gruppo di pezzi di merda peggiori dei figli di puttana di The Irishman.

A parte il Caravaggio e il Michelangelo Buonarroti che rinunziò a tutto pur di regalare a noi, comuni mortali, la facciata di San Pietro e soprattutto la Cappella Sistina, abbiate Pietà se vi sbatto in faccia la verità.

Esistono solo due geni veri nella storia dell’umanità. Anzi, mi correggo. Uno è purtroppo morto sebbene i suoi irriducibili fan pensino che, su qualche incontaminata isola felice, ancora vivi e vegeti felicemente, ovvero Elvis.

L’altro è chissà dove, chissà in quale altra fantasia.

Può darsi che sia uno che distrusse tutte le teorie di uno psichiatra che gli fece una diagnosi schiacciante e riceve tuttora soldi a palate pur di essere invitato nelle trasmissioni per vecchi rincoglioniti ove discute del disturbo narcisistico di personalità.

Cioè il suo. Poiché cambia occhiali ogni tre ospitate e, se fosse per lui, saremmo tutti in manicomio e socialmente pericolosi. Adora farsi bello. An vedi questo, oh…

Cazzo, alla sua età.

Di mio che posso dire? Sono Ulisse di Omero o James Joyce?

Forse sono Achille, forse sono dentro una conchiglia di Demolition Man, forse sono Ettore, forse non sono nessuno. Ed è giusto così.

Be’, molti stupidi pensano che the luckiest man in the world sia/sarà Davide Marra fra dieci anni, cioè l’Erik Everhard nostrano. Sbagliano totalmente.

L’uomo più fortunato del mondo è Carlo Verdone. Se infatti è vero ciò che disse e che ancora dice, cioè che fu il primo uomo sulla faccia della Terra a vedere C’era una volta in America, che posso dirgli se non… Che culo!

Peraltro, è la stessa cosa che ho detto al mio miglior amico. Ché ha appena finito di leggere il libro per cui firmai il contratto. Siamo però sicuri che sia un amico, che invece non sia un’amica, anzi, la donna più fortunata del mondo?

Non lo so. Lo dovreste sapere voi. D’altronde, come sussurra Al Pacino in Scent of a Woman:

– Io non valgo un cazzo.

 

 

di Stefano Falotico

pacino scent of a woman midnight in paris locandina

Credo di essere stato ROBERT DE NIRO per mezza vita malinconica, quasi da manicomio, e ora mi sono ribellato come JOKER, in quanto sono ancora più innamorato di De Niro che della vita “normale” dei falsi attori e dottori pagliacci


18 Jul

noodles de niro

Parafrasando la frase d’apertura pronunciata da Ray Liotta in Quei bravi ragazzi:

che io mi ricordi, ho sempre voluto fare il “gangster”… contro i fighetti liceali e i loro amori piccolo-borghesi da Gabriele Muccino.

Ne patii tremendamente le conseguenze, soffrendo un calvario per cui rischiai di divenire pure calvo e “dimezzato” come in una famosa opera di Italo Calvino.

Fui persino vicino a diventare Chris Walken de Il mistero di Sleepy Hollow. Non soltanto persi la testa, scervellandomi per ritrovarla fra i meandri dei gironi diabolici di psichiatri cervellotici che vollero anche “decapitarmi” di qualcos’altro, non capendovi un cazzo e quasi asportandomi della virilità più pugnace bensì, da queste mezze pugnette che mi accusarono di essere solamente un onanista senza palle, fui deportato in un luogo ove le persone reputate dei coglioni vengono sessualmente poco ma arrivano… a essere destrutturate anche in tutti i loro asciugati e mortificati neuroni fottuti di brutto. Questa gente è rimasta inchiappettata, a vita rimarrà detenuta in luoghi poco allegri come l’Ashcliffe Hospital di Shutter Island, sì, imprigionata dietro trattamenti sanitari obbligatori assolutamente imperituri da pene dell’inferno da (in)castrati con psicofarmaci inibenti ogni loro slancio vitalisticamente libidinoso. Per di più, se proverà a ribellarsi, ogni loro moto iroso e “motto” ideologico di natura normalmente facinorosa sarà contenuto con punture inframuscolari perfino praticate senz’anestesia. Cioè, questi “ribelli” saranno inculati con estrema “perizia”, più che altro con pochissima dolcezza, straziati da atroci dolori, dell’anima e non, poiché ritenuti socialmente pericolosi.

Intanto, i medici così “scrupolosi”, a mo’ di Arancia meccanica, fotteranno nel camerino degli ambulatori le infermiere più crocerossine e “sane di mente”, offrendo loro una mentina prima dell’amplesso, poi disagi, no, dosaggi più scandalosi di un aberrante snuff movie a luci rosse dei più scabrosi, fregandosene della moralità alla pari del dottore nazi-fascista che, in Che vita da cani! di Mel Brooks, ritiene che tutte le persone meno abbienti, compreso il protagonista miliardario cascato nel populismo più satiricamente demenziale d’una pellicola cattivissima e più (sur)realistica del Covid-19, abbiano bisogno di essere spellate vive come i lebbrosi.

Sì, non date retta agli psichiatri. Non sono solo degli strizzacervelli, sono altresì dei demoralizzatori che vi affideranno a dei tonti tutor, amando poi delle donne rifatte, forse anche strafatte, come l’Alba Parietti, celeberrima per le sue labbra sempre desiderose di succhiare gli ucc… i con la sua bocca “raffinatamente” carnosa. Diciamo che gli psichiatri non spingono le persone alla beltà più pura, intesa in senso lato, non soltanto B, incitandole a una vita propriamente calorosa ma sanno sicuramente, dopo aver rifilato parcelle vergognose ai pazienti più “parcellizzati” dietro posologie da quattro soldi, infilarlo alle maggiori porcelle più impazienti di diventare inferme là dentro… Donne focose, donne che non vedono l’ora, forse anche l’orgia, che un “pezzo grosso” le sbatta su urla da manicomio, internandoglielo tutto con molta (s)fregatura e soprattutto in modo veramente duro. Regalando quindi loro altri gioiell deliziosi…

Di mio, sono sempre stato un cazzone valido che si schierò, sin dopo la primissima pubertà, contro ogni figlio di puttana incurabile. Al che molte persone vollero invalidarmi, storpiandomi a loro immagine e somiglianza da Silvio Berlusconi della minchia. Poiché, dopo essere stato da costoro e dai loro genitori moralisti, dunque ipocriti, ricattato al fine che m’omologassi al loro porcile di massa, semmai laureandomi per contentare i parametri della cosiddetta rispettabilità socialmente più sporcamente prestigiosa, cioè adattandomi in maniera fallace, perciò anche fallica, all’illusoria, meschina vacuità fintamente felice di tali uomini (s)contendi di goderselo/a sin in fondo, sfondandolo a tutti e a tutte, prodigandomi io di buonismi biecamente propendenti, assai poco propedeutici, a una vita ecumenicamente improntata alla falsità più repellente, non soccombetti dirimpetto ai loro imperiosi “tiramenti” e scatenai una guerra personale delle più coraggiosamente strafottenti.

Affrontandoli a viso aperto, denudandomi addirittura di me stesso per smascherarli a mo’ d’una strepitosa novella di Luigi Pirandello.

Eh sì, miei belli, non sono mica il primo venuto… Voi che sapete come venire… al sodo, trovaste uno che onestamente vi fece davvero il culo.

E ora vai con lo sputtanamento più puro!

Non è vero, per esempio, che De Niro rinunziò a tutto, sacrificando ogni piacere, stando otto mesi a Cinecittà per girare C’era una volta in America in quel di Roma, la capitale!

Pare che, fra un vinello in trattoria e due bucatini all’amatriciana, ebbe varie notti d’amore con Moana Pozzi. Pagandola alla romana!

Quindi, non venite… a dirmi che non conosco/a il Cinema, che non sappia chi sia De Niro e soprattutto che, in questa merdosa crème de la crème ed élite della nostra, anzi, vostra società più fake di Max/James Woods, chiunque non si sia tirato almeno ventimila seghe su Jennifer Connelly.

Se affermate che siete delle anime “innocenti” come Frank Whaley di Tutto può accadere, davanti al vostro bacon e b(r)ancone, vi reciterò Ezechiele 25:17 da negro incazzato come il miglior Samuel L. Jackson di Pulp Fiction.

Poi, mi fareste una cortesia? Miei uomini e donne (ri)spettabili?

Perché alla cantante Levante, con le sue melense Sirene, non dite che è solo una sicula che meriterebbe solamente un tipo cazzuto come De Niro Don Vito Corleone?

Veramente, non se ne può più di queste finte san(t)e più troie di De Niro che, pur di leccare il seno di Monica Bellucci, dopo aver lavorato con Sergio Leone e Bernardo Bertolucci, recitò nel Manuale d’amore 3 del Giovanni Veronesi.

Sì, un De Niro al minimo storico su colonna sonora del re dei venduti, Morgan.

Di mio, sono la fata Morgana oppure Re Artù?

Non lo so, dimmelo tu.

E, su questa freddura-stronzata finale, ora vado in bagno perché mi scappa da cagare.

Ricordate:

oggi ti tirano… su, diventi/a cremoso per l’appunto come un tiramisù, dunque vai di nuovo giù e arrivi alla frutta dopo non aver neanche digerito questi uomini e donne da se famo du’ spaghi e non ci pensiamo più.

Ripeto, andate a dar via il cul’!

P.S.: la “cultura” italiana è inchiappettante. Per esempio, quando uno non fa un cazzo, gli si dice: ah, ma tu mangi, caghi e dormi. E basta. Risposta: – Piscio e trombo pure, no?

– No, perché non lecchi il culo. Quindi, sei fottuto.

 

E ho detto tutto…

 

di Stefano Falotico

È meglio Sergio Leone o Martin Scorsese? È meglio Fellini o Visconti: meglio io, abbasso La dolce vita ma evviva Clint Eastwood, sempre io


11 Jun

mule eastwood

Questo scritto non vuole essere autocelebrativo. In realtà, vuol essere non tanto una magnificazione del sottoscritto, bensì un’obiettiva esaltazione inconfutabile della mia ineffabile monumentalità incedibile. Infallibile? Non lo so.

Credo che realizzerò perfino a breve, forse in tempi (non) sospetti, un mockumentary sul sottoscritto. Ovviamente diretto, sceneggiato, da me stesso orchestrato e interpretato alla maniera di Eddie Murphy di Un professore matto, senza però l’utilizzo di effetti speciali da Harold Ramis di Mi sdoppio in 4.

Sì, sono versatile, camaleontico, mutevole come il tempo atmosferico di queste pre-estive escursioni termiche. In tali giornate ove le nuvole sono volubili più di una donna con la sua voglia… di gelato, semmai al limone con un tocco al bacio di pistacchio su granita sciolta del suo uomo che, fra le sue pesche, ondeggia di banana spalmante tutta la naturale stracciatella di ormoni con scaglie di cioccolato del maschio cremoso come lo yogurt più sfizioso, per proteggermi dai forti acquazzoni, soprattutto emotivi, di molta gente umorale, soventemente amorale, brindo al plenilunio in onore dell’amore mio ritrovato.

Sì, fui da tanti virili vili, detti più semplicemente bulli, spellato più di un bambino al mare a ferragosto senza protezione solare.

Al che, fu allora che riamai Lo squalo. Infranto sulla scogliera di uomini che mi freddarono con offese più calde di una milf in topless, al primo albeggiare delle mie emozioni riscoccate dall’oceano abissale d’una mia perpetua marea esistenziale, rivolai alto come un gabbiano o forse come Birdman.

Stupendo (gerundio di stupire o nel senso di favoloso?), oserei dire allibendo (gerundio al 100%, non ci sono cazzi che tengano) la gente più maialesca di Beetlejuice – Spiritello porcello che attentò alla mia purezza al fine che mi sporcassi e corrompessi più di Michael Keaton di The Founder.

Ah, quel Michael fu assai volpino, furbino di uccellino e alla fine, da spompato che fu assai sfigato, spompò la Cardellini, diventando più laido di Donald Trump.

Va be’, andiamo da McDonald’s e non pensiamo a questo maiale arrosto con la patata fritta più impazzita della maionese per colpa di una maestra culinaria che non sa cosa sia il ketchup.

Sì, una cuoca che sa però cucinare al sangue la salsiccia del marito, cazzo.

Sì, la gente è fallita, io sono un Falotico, cioè vale a dire fantastico e bizzarro. Nessuno riuscirà mai e poi mai, con la sua crudeltà che con me si rivela fallace, eh sì, a tarparmi le ali. Poiché so essere Batman che, ottenebrandosi lontano dalle mondanità frivole, non desidera usare il suo pipistrello con Kim Basinger o Catwoman/Michelle Pfeiffer, preferendo un recente film con Michael Caine. Cioè quasi l’intera produzione di Christopher Nolan. Chris infatti ficca Michael come il prezzemolo nelle sue pellicole più decerebrate di Christian Bale di American Psycho e io adoro anche il basilico, pure il Fernet-Branca come nel controverso finale di The Dark Knight Rises.

Sì, Chris Nolan è una chiavica. Ha oramai la pancetta, puro bacon su capigliatura giallognola da Cheeseburger.

Molti rimasero spiazzati dalla mia imprevedibile virtù dell’ignoranza poiché, di punto in bianco, mi tirò il culo (classica espressione emiliano-romagnola alla I vitelloni per definire, per l’appunto, un colpo di genio assolutamente insospettabile che lascia di stucco anche il più ciuco, altresì modo di dire quando a un eterosessuale piace il fondoschiena di Claudia Koll di Così fan tutte) e, mentre tutti presupposero che fossi sul punto di congedarmi dall’esistenza come in My Life, reputandomi un coglione inaudito, ebbi le palle di sollevare uno scandalo, contro questi “pedofili”, più eclatante de Il caso Spotlight.

Sbattei questi mostri in prima pagina alla maniera dei Cronisti d’assalto.

Sì, ero già Fuori dal tunnel ma gli stronzi perseverarono a rompermi il cazzo.

Che c’entra però Michael Keaton con Sergio Leone e Martin Scorsese? Con Federico Fellini e Luchino Visconti?

Mah, molti considerano Ludwig bellissimo. Secondo me è, nonostante l’età, molto più bello Alain Delon.

Peraltro, con Delon, Romy Schneider incarnò La piscina ancora prima di girare il film e di girarglielo in mezzo alle gambe.

Alain Delon, contro i gelosoni, urlò: – Salutatemi Rocco e i suoi fratelli!

Per quanto riguarda, invece, Claudia Cardinale…

Ecco, ho sempre amato il detto… non fare l’amico del giaguaro. Sì, che spettacolo quando un amico ti regge il gioco e sa benissimo che la Cardinale scopò sia Henry Fonda di C’era una volta il West che Delon de Il gattopardo.

Ma Pasquale Squitieri, il suo ex marito, se avesse saputo la verità (tanto la sapeva), si sarebbe vendicato come Charles Bronson?

Macché. Squitieri fu un regista senza voce… in capitolo. Ah ah.

Comunque, Pasquale con Claudia suonò molte volte l’Harmonica… e Claudia non le fu monaca.

Federico Fellini fu un puttaniere. Più di Marcello Mastroianni. Ogni loro film assieme è una porcata.

Sì, sono molto più basso di Clint Eastwood ma rimango Travis Bickle. Che entra nel locale gestito da Gene Hackman de Gli spietati a tarda notte?

No, entro nel mio bagno, apro un fumetto sulla tazza del cesso da Pulp Fiction e parlo da cazzone John Travolta. Leggo Tex e non le avventure di Max il leprotto come De Niro di Cape Fear:

Sì, ho ucciso donne e bambini, ho ucciso creature che camminano e strisciano in tempi lontani…

E ne ho piene le palle di Brad Pitt e di Leo DiCaprio. Non solo di C’era una volta a… Hollywood.

Poiché, purtroppo, sono più bello e bravo di loro.

Con la sola differenza che la gente ama i divi di Hollywood. Così come sostiene Larry David di Basta che funzioni, le persone arricchiscono gli altri perché sono tonte. E dunque proiettano i loro sogni mai avveratisi in celebrità da loro elette a dei.

Esiste solo un dio, esiste solo una dea al mondo.

Questi.

Per il resto, pigliatevelo nel culo.

A proposito di culi, mi fate pene, no, pena. A quasi cinquant’anni sapete solo riempirvi la bocca della parola Cinema. Recensioni su recensioni ma mai una buona volta che recensiate la vostra vita. Io v’assegnerei, a mo’ di Paolo Mereghetti, il pallino vuoto, ovvero flop totale. Poi, abbiamo pure I. Feole, autrice di un tomo noiosissimo su C’era una volta in America che non frega una beneamata minchia a nessuno. Autrice, come se non bastasse la menata appena succitata, anche di una disamina femminista-antirazzista su Via col vento.

CAPE FEAR, Joe Don Baker, Robert De Niro, 1991, (c) Universal

CAPE FEAR, Joe Don Baker, Robert De Niro, 1991, (c) Universal

Alla maniera di Eastwood di The Mule: – ma qualcuno se l’incula?

 

di Stefano Falotico

 

 

ludwig visconti keaton mi sdoppio in 4la piscina delon la dolce vitarocco e i suoi fratelli delon

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