Sì, ancora parliamo di mister ignoranza par excellence, il ratto, no, ritratto per antonomasia del pensiero fariseo più retrogrado da vecchiardo in(s)etto, orgoglioso e svergognato portavoce di una bieca arretratezza pseudo-culturale più gigantesca della sua panza senza sostanza e materia grigia poco correttamente funzionante. Il classico, cosiddetto, ignorante funzionale. Un ignobile mentecatto saccente ma non sapiente, un devastante trombone pazzesco che si crede(va) perfino intelligente. E, quanto prima, va educato in modo intransigente. Un uomo che la dovrebbe finire con le mascher(at)e ma, ahinoi, con un piede nella fossa, puntualmente invece si dà, irredento e irredimibile, a inenarrabili e patetiche, carnevalesche sconcezze verbali da nano sesquipedale che esemplifica il più schifoso e lebbroso concetto di vivente schifezza deambulante, suscitando ilarità immane e irrefrenabile. In poche parole, un poveretto-poveraccio oramai totalmente finito e (mal)andato. Mentre il Falò, vivaddio sua nemesi vivace e vitale, è sempre più re(g)ale e incontrastato. Gradirei il suo contradditorio per sfigurarlo di più, ohibò, ah ah.
Falò, (in)felice maschera di Pulcinella e arlecchinesca vs il fariseo Balanzone, panzone grottesco!
Vi presento i miei migliori amici

CLINT EASTWOOD and JEFF DANIELS in Malpaso Productions’ suspense thriller “Blood Work,” distributed by Warner Bros. Pictures.
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Il trombone ignorante ama gli sfottò? Ah no?! Uh uh. Povero boomer, ha ricevuto una sorpresina bellina come un vestitino rosa. Che boomerang. Un uomo âgée da Asinelli. Un cretino da Cremino o da crème de la crème?! Mi spiace per lui, non può fare nulla se non arrabbiarsi. Amen, buone condoglianze, caro uomo di panza e poca sostanza.
di Stefano Falotico
La Trilogia del Tempo di Sergio Leone esiste? In verità, no. Invece, la Trilogia dell’Apocalisse di JOHN CARPENTER? Yes!!!
Sì, ma cosa disse il personaggio di Nicholson al pelle e ossa, no, pellerossa nel film da me citato con Louise Fletcher di Miloš Forman? Disse: – Suvvia, datti una mossa, Non fare l’indiano!
Non fa ridere? Invece, fa ridere. Repetita Juvant: la cosiddetta Trilogia del Tempo di Sergio Leone non esiste, è pura convenzione dizionaristica. E ripeto, figli(u)oli e poveri cristi, non affidatevi alle piccole menti dei cialtroni sul web. Costoro, dei veri impostori, asseriscono, totalmente incoscienti, oltre che assai ignoranti, di essere delle enciclopedie viventi. Al massimo, sono dei sempliciotti prestati all’enciclopedismo e all’elemosina che realizzano “video-recensioni” tramite squallide e penose donazioni!!!
Affidatevi al Falò e comprate ogni suo libro. Dopo averli letti, impazzirete come tutti gli uomini e le donne de Il seme della follia? Ma è un rischio che dovete correre se non volete finire lobotomizzati come Randie McMurphy? Soprattutto, non fatemi la fine di Kurt Russell & Goldie Hawn in The Christmas Chronicles. Oppure, come Balanzone e la sua racchia moglie frustrata e rancorosa, alias Nonna Papera. Ah ah ah!
di Stefano Falotico
Lui è POP! Voi fate popò?!
Vi è piaciuta la Nutella?! Vi racconto una favola evangelica, pasquale, benefica, ah ah: Che cosa saltò in mente, a Dio, quel giorno, per creare John Rambo? Rambo è ascetico, è ieratico, Rambo è pazzo, non è normale, non è carnale. Ma può diventare sanguinario. Se lo fate arrabbiare, diventerete presto animali da macello. I cattivi pensarono di averlo (in)castrato e distrutto, dopo 5 min., però, iniziarono a comprendere. Si trovavano di fronte a Dracula. E fu per loro una fine devastante da Apocalypse! Topolini, facciamo la guerra? Ora, qual è il vostro piano Z? Ah ah ah. Vi fornisco un aiutino, come si suol dire, per avvantaggiarvi leggermente, cioè il seguente. Io non ho nessun piano, nessuna regola, nessun limite. Siete pronti? Siete finiti! Una storia biblica. Muore Sansone ma muoiono anche tutti gli altri. Un massacro, qualcosa di epico, di mai visto, di agghiacciante, di cattivo come Satana! Come Mosè quando ammazzò tutti i figli del Faraone, disintegrando le loro donne e lasciandole nel pianto eterno, dopo aver sommerso chiunque. Soprattutto la loro stirpe. Rambo non farà questo. Farà peggio. Prendetevi i vostri filmetti, i vostri figlioletti e stanotte pregate il vostro Dio perché Dio non esiste. Esisto io. E voi non più. Naturalmente, è sol una pura allegoria innocua? Nevvero? E chi lo ha detto? Amici, giochiamo a Funny Games? Suvvia, scherzetto, dolcetto o Michael Myers?
di Stefano Falotico
Il Falò, un GENIUS, pure Pop! – Attore, imitatore, narratore, recensore, scrittore, cari untori!
Stop, Time, REWIND, flashback and forward! (Ana)lessi!
Uomini da Doom (Generation di Gregg Araki) e da Duke Nukem 3D, uomini piccini da giochini per PC, per voi Crisping Glover sarà sempre il simil-Forrest Gump (venuto dopo), al solito, di Robert Zemeckis e di Ritorno al futuro? Ah ah, cari ritardati. Rimettete indietro il nastro e fate CIS, anzi, Ciribiribi Kodak? Uomini affetti da (o)nanismo, il cinese del celebre spot pubblicitario era napoletano, alias Davide Marotta. Vi assomiglia anche se avete ottanta primavere. Non siete mai cresciuti, allocchi.
di Stefano Falotico
Il falco! Il Falò! Oh oh.
Antò… fa caldo! Ce l’avete (de) Curtis? Luisa Ranieri – Personal Memories & Portrait of a Beauty insormontabile, d’una popolana da THE HAND…
Per caso, ho detto caso, Gael Garcia Bernal fu Che Guevara ne I diari della motocicletta di Walter Salles? Eh già.
This is the Hand, my only friend, no, this is the end o(r) reminiscenza di puro stream of consciousness mischiato ad adamantini atti impuri che furono.
Tutto partì con Il principe & il pirata di Pieraccioni, cari bambinoni e ipocriti tromboni…
E ora spero di allietarvi con questa faloticata memore del tempo che fu e forse non so se sarà, ah ah.
Improvvisazione netta senza fronzoli che andrà drittissima al sodo, probabilmente scultoreo come le forme dure… o burrose d’una donna che stimolò la fuoriuscita di qualcosa di liquidamente granuloso e morbido come un babà succoso.
Scorreranno immagini liete, erotiche nel “frastuono” lessicale di un Falotico anale, no, giammai banale, forse reminiscente la sua banana dirimpetto alla Luisa nazionale. Scusatemi se, spesso, come si suol dire, mi lascerò andare e prendere la mano… Se ciò accadrà, prendetemi per l’appunto per mano e non per il popò, ohibò.
di Stefano Falotico
A Pierfrancesco Favino e al film L’ultima notte di amore, preferisco F. Amurri & Il commissario Falò
Ma voi ancora credete alle panzane e alle sole del Cinema italiano? A questi rifacimenti patetici de La prima notte di quiete mischiati ad atmosfere casarecce da L’odore della notte con echi de La piovra, pellicole penose ove il protagonista è sempre un uomo buono che fa il suo dovere perché, se fosse uno sbirro corrotto, la gente ipocrita non potrebbe identificarsene, dunque tifa per lui, sentendosi onesta. Ah ah. A Franco Amore preferisco Amurri. Ex regista, oramai deceduto, il cui nipote fa di nome Marlowe. Sì, è vero, non è il titolo omonimo del prossimo film di Neil Jordan con Liam Neeson, bensì un uomo che di secondo nome fa Joe e di cognome Martino.
di Stefano Falotico
S. Falotico è Rust Cohle, alias Matthew McConaughey di True Detective?
Errata corrige:
È di questo che sto parlando, è questo che intendo quando parlo del tempo e della morte e della futilità. CI sono considerazioni più ampie all’opera principalmente l’idea di quello che ci è dovuto in quanto società per le nostre reciproche illusioni. Li guardi negli occhi anche in una foto, non ha importanza se siano vivi o morti, puoi comunque leggerli e sai cosa capisci? Che loro l’hanno accolta. Non subito ma, proprio lì all’ultimo istante, un sollievo inequivocabile. Certo erano spaventati e poi hanno visto per la prima volta quanto fosse facile lasciarsi andare. L’hanno visto in quell’ultimo nanosecondo. Hanno visto quello che erano, che noi, ognuno di noi, in tutto questo grande dramma non è mai stato altro che un cumulo di presunzione ed ottusa volontà e allora puoi lasciarti andare, alla fine non devi aggrapparti così forte per capire che tutta la tua vita, tutto il tuo amore, il tuo odio, la tua memoria, il tuo dolore erano la stessa cosa, erano semplicemente un sogno, un sogno che si è svolto in una stanza sprangata e grazie al quale hai pensato di essere una persona.
di Stefano Falotico
Marlowe alla James Caan, eh già, dovrebbe indagare su questo qua, un quaquaraquà! Ah ah
Travis Bickle 1979 | April 23rd,2023 | Attori - James Caan | No Comments »
Leggete sotto che razza di commento inserito da tal abietto anonimo, per modo di dire. Scrive anche in perfetto italiano, niente da aggiungere, eh eh, sue testuali parole: i molti più sicuri spasmi in solitaria.
Che già scrivere i molto più sicuri non sarebbe, anzi, togliamo il condizionale (per lui vi sarà la custodia cautelare con le varie condizionali? Uh uh), non è un grande italiano.
Insomma, no comment, un personaggio che parla da solo, vive in totale solitudine e, come si suol dire, si commenta da SOLO. Poveretto. La sua rabbia è spropositata, sono davvero spaventato.