Archive for April, 2014

E tutto è bene ciò che finisce male


28 Apr

Il Cinema a lieto fine… non ho mai capito la frase “è bello quel che finisce bene”. Ma, se è finito, secondo me è morte…

Il Cinema rilassante dopo giornate spos(s)anti, sì, troppe donne “rinfrescanti”, troppo dur lavoro da (ri)posar sulla Settima Arte

Mamma mia, aiuto! Qui, la situazione si fa pesante. L’angoscia rumoreggia persistente, ti schiaffeggia anche quando pensavi d’aver preso sonno meritato e, invece, turbolento l’incubo ti fotte la serenità del REM. Vari strozzini vedo apparirmi, strappandomi dalle braccia di Morfeo, son cattivi, dei villain impensabili. Oltre i confini dell’immaginazione più paurosa. Ma ti risvegli, sudato di “fresco”, appiccicaticcio, sospiri di sollievo e noti la classica “leva” in mezzo alle gambe, sollevante ancor di polluzione appena (s)venuta. Menomale, “tutto” a posto. Ma “scoppia” il telefono, squilla mentre ancor ti stai riprendendo, scendi in tutta furia, inciampi e prendi una botta contro il pavimento peggio di aver perso la testa per una modella di tubo catodico al tuo “zapping” ormonale di prima primavera semi-notturna con sintonizzato di “antenna” dritta nelle ore “proibite” da uomo che, dopo una giornata di rompi balle, deve “tirarsela” un po’… Ma non ci son cazzi da impennare, qui c’è la ferita ora a cui pen(s)are. Ritto…, infatti, per colpa del “fallo” d’un “sinistro” mortale contro lo spigolo destro, il bernoccolo spunta e vai in bagno a sputar sangue dalla fronte che non si coagula. Tutta rotta, che iattura. Servirà il chirurgo e finirai peggio di Mickey Rourke odierno. Accartocciato di limatura “sospetta” come vuol la faccia di culo che si rispetti. Sì, sistemando i capelli lunghi, a mo’ di “fasciatura”, copriremo il “buco” in “pietra-vista”. Cementandolo di cerotto “trasparente” su altro ruzzolar di “coccio” dalla caduta d’una sdrucciolevole scala a chiocciola. Tutto rotto, tagli così del tutto la testa al toro e t’immergi nella vasca “idromassaggio” per alleviar le fratture multiple.

Oggi, è andata così. Poteva andare peggio. Potevo ricevere un calcio da una donna lì in mezzo e sì che poi c’è non ci sarebbe stato più, per sempre, un cazzo da fare.

Questi sono sette film ove è tutto ben quel che finisce bene.

No, nessun film, la vita è appena iniziata. Ah ah!

Batman fa la Bale vita?


27 Apr

Mi piace solo il Cinema… migliore dei supereroi, anche perché non ho ancora capito se alle donne piace l’uomo Superman, quello stronzo da Generale Zod o quello scemo da Kick-Ass… nel dubbio…

Mi mantengo Batman, trastullando il mio pipistrello di “mobile” in senso al(a)to del termine della notte…, ove, carrozzato di lucide ammaccature nonostante le mie cinture di sicurezza e nessuna che metto incinta, opto svelto, privo di “sveltine”, con le lucciole racchie ai bordi stradali, per un caffè a tarda ora nell’unico bar aperto e, soprattutto, disposto a darmi del “carburante”. Gli altri baristi vorrebbero solo usarmi come lavapiatti. Non mi spegneranno trattandomi da sguattero. Esigo l’amaro ma con lo zuccherino, fa più “buttafuori”. Fidatevi, usate le precauzioni se Catwoman vuol catturarvelo…, non gigioneggiate pensando abbia la tuta latex “protettiva”, la tua “cremina” potrebbe sciogliersi nella “pelliccia” sua “sintetica” e lei non è dotata, nonostante le “bombe anti proiettili”, di un “diaframma” affidabile. Quando ti annuncerà che aspetta un figlio, preparati alla botta(na). Saranno da pelare… hai voluto spogliarla, e ora devi curarti con la penicillina. Sanguini di debiti. Lo strozzino tamponerà il danno. Sì, ti impiccherà perché ti ha strozzato del tutto. Lei è una femminista di rara “razza” e non abortirà per nessuna ragione. Inutile che ti affanni a contattare l’avvocato d’una ca(u)sa già persa. Ti spellerà solo soldoni. Insomma, t’attizzava per i suoi tacchi a spillo, mio pollo, e t’ha spellato. Nessun cerotto solleverà la tua cera. Sì, una volta c’era e volavi da “uccello”. Ora non c’è da fare… Poi, dalla tua fiammona, partorirai un mostro troppo “focoso” e invincibile, ibrido fra la donna gatto, appunto, e il Joker tuo combattuto dopo la sbattuta “mentecatta”, e ti attaccherai al tram, senza maggiordomo e proprio un cazzo di nulla, se non passeggiare assieme a Daredevil. Insomma, lo stesso combatterai il crimine, t’ha preso quello e per il culo…, t’ha coglionato, mica t’ha distrutto, la tua forza rimane, suvvia, non facciamone un dramma, ma Dare… è cieco e, a camminar con gli “zoppi”, si diventa ciechi. Allora, meglio la masturbazione sana e consapevole, non date retta a “Famiglia Cristiana” che vi ammonisce dal “benedirvelo”, quelle son solo leggende metropolitane per chi crede che la Madonna era vergine. Di mio, ho sempre letto i fumetti, prediligendoli ai vangeli e alle novelle… patate.

Ora, apro la confezione Deluxe dei Batman di Nolan, arrivatami dopo mesi di “attesa”.

Ah, com’è bella la vita, a volte.

Questa è una cagata? I fumetti si leggono sul cesso. Il resto è noia.

Le donne con le gonne


26 Apr

Una donna mi chiede, mi supplica di dirle cosa penso di lei.
Io la prendo (alla) larga, ma non so se voglio allargagliele. Di mio, son già allagato, affogante.

Ora, prima di dirtelo, ti accenno a chi sono io. Ecco cosa si crea tramite Internet, il fraintendimento. Nelle mie foto ho gli occhi allucinati, sì, fan parte della mia tendenza sinistra a non aggrapparmi alle convenzioni, a rifuggirle, a fuggire dal chiasso che mi provoca nausea, in quanto forse son già altrove. Da anni vivo profondi conflitti, focosi e agguerriti, schierati in battaglia contro una società da cui mi trincero spesso. Non so se volentieri ma comunque mi (s)velo. A volte la afferro da sveltissimo, altre volte rallento, meditando sullo scroscio di me poco simbiotico, spesso antipatico. Pochi giorni fa, ho pubblicato questo:http://www.youcanprint.it/youcanprint-libreria/narrativa/mister-atlantic-city.html#.U1vKu_l_vNk

Il che dovrebbe farti riflettere che la mia natura è artistica, solo creando spengo i miei tormenti. Se mi accendo con troppa propulsione incosciente nella vita cosiddetta reale, viro a evirarmi, perché castrato dalle ipocrisie a cui, per circostanza che evita il carcere, devo mentire con ripugnante sfacciataggine. Sono un pessimo attore, i miei amici scorgono lontano un miglio quando ho manie suicide pur se fingo un sorriso solare tanto sincero quanto un culo che ti vuoi scopare.

E tu sei una donna purtroppo bellissima, da scopare.
Questo mi fa star male perché devo combattere il mio uccello libero da nido del cuculo.

Insomma, siamo incompatibili a meno che tu non la di(c)a tutta. Solo allora, comprenderò se anche tu racconti balle e vuoi (s)fottermi.

Per il resto, prendilo in quel posto. Forza, alla svelta. Non ho un cazzo da perdere di troppe digressioni. Mi sto candidando alle elezioni e qualcuno potrebbe fotografare la mia erezione per sputtanarmi, facendomi passare per uno che va con una come te. Tu, in fondo, non sei una zoccola, invece in Parlamento lo sono. E non posso farci brutte figure.

Zampaglione e le sue immagini che (non) lasciano il segno, una merda di cantante


25 Apr

Cosa penso di “Immagini che lasciano il segno” dei Tiromancino? Ad ascoltarla, non è male, poi vedi Zampaglione e sinceramente emerge l’evidenza, uno che non merita di essere famoso. Sganciata da lui, la canzone non è male, discreta, anche se al solito scopiazzante Battisti. Ma poi capisci che è l’auto celebrazione di uno che ha avuto del culo spropositato nella vita, compreso quello della Gerini, la quale comunque rimane un’attricetta antipatica e stronza. Questo commento l’ho messo nel canale ufficiale dei Tiro. Se Zampaglione volesse denunciarmi, dovrà vedersela con l’avvocato della mia anima, ché dice sempre la verità.

Robert De Niro about his upcoming movies


25 Apr

Il culinario della mia faccia da culo in(di)gestibile, se non mi digerite, bevetemi limonando.


25 Apr

di Stefano Falotico, un impiastro formato frittella in cucina, appunto, ma avvenente in fatto di faccia da cioccolatino. In poche parole, un uomo di cui, voi donne, dovreste (non) ingenuamente approfittare, è un uomo che si scioglie in bocca come un profiterole della cremeria più sobria e dolce. Eh già, tutto da leccare.

 

Sono un disastro ai fornelli. Vari forni a microonde mi hanno denunciato per aver abusato della loro pazienza. Ne bruciai diversi di temperatura elevata. Hanno fatto bene a incazzarsi e non darmi da mangiare.

Sì, a parte la pasta riscaldata di sugo già pronto, a parte la carne e il contorno di poche patatine, che me lo friggono e basta di infornarsi uno più ardente e al dente, a parte sbucciar la mia banana, io e la cucina ci amiamo solo quando non fumo. La affumico infatti spesso di mio sboccato non raffinatissimo se inalo male e tossisco bestemmiante di polmoni soffoca(n)ti.

Varie volte mi son anche ustionato di dar troppi pollici giù ai film, guardati (d)alla piccola tv sulla mensola, bruciandoli in partenza, eppur i miei accendini van di sigarette capricciose, che attentano alla mia incolumità se le prendo male, come la mia lingua arsa da un esofago per cui mi è servito un avvocato che mi salvasse da vari attacchi querelanti dei miei vermi solitari, ribellatisi per averli ridotti appunto alla solitudine più rosicona con le aggravanti di averli pure e di assai purè trascurati senza digestivo e di averli congestionati per mia stitichezza dovuta alle schifezze che ingerisco. Si spappolassero, non li cagherò neanche di striscio. Che vogliono denunciare? Dal mio fegato arrabbiato non evacueranno! È inutile che chiedano la “liberatoria” per evadere. So che sono innocenti ma lì devono rimanere zitti e cagati! Eppur a volte li addolcisco con degli “affogati”.

In fondo, a me piace mangiar tutto, soprattutto me stesso. Perché alle cose buone e magre prediligo la mia faccia da insipido yogurt.

Sì, il latte mi fa un baffo.

E lecco il mio gelato.

Sono un asino come cuoco? No, sono un ananas che c’entra come i cavoli a merenda in questa vita mia poco al “tiramisù”. Il caffè mi darà il nervosismo giusto per ripartire? No, lo mando giù e basta.

Fuori, dalla cucina, comunque sono peggio.

Infatti, il mio film preferito è Arancia meccanica.

Ho detto tutto.

Vado a scopare a terra.

Ricordate: gli arachidi sono il miglior alimento di ogni scimmia che sa apprezzarsi per quello che è.

Una nocciolina sgranocchiante di mia testa dura e poche noci da cocchi di voi sciocchi al coccio.

La scimmia sa e succhia però le pere…

Da cui il suo miglior cappero all’olio di “olive” su quelle dai cremosi pompelmi.

Ce la vogliamo dire? Come me le cucino io, neanche chi si mangia tutto.
E si beve le più grosse stronz(at)e.

25 Aprile, nel Giorno della Liberazione, io la bevo alla faccia degli ipocriti, leggasi costoro, gli impostori da birrette da supereroi del cazzo


25 Apr

Io non cambio e la bevo a modus che va a genio per me, in remissione dei peccat(or)i

Eh sì, amici, fratelli della congrega, certa gente merita lo stesso trattamento cattivo che pensò, scelleratamente, di riservare severamente al sottoscritto e pensarono loro, sbagliando di grosso, di ficcarmelo nel sedere da lunghi, ah ah, arrivando an(n)i fa perfino a volerlo/mi sbattere in manicomio perché, a differenza di loro, non sono uno che si piega dinanzi agli “adattamenti” falsi della società a lor immagine e somiglianza bigotta, moralista e fascista seppur si camuffino da “bravi” cittadini di “falce e martello”. Sono più picchiatori, dietro le leguleie apparenze, dei più bastardi criminali! Sì! Ove costoro, infatti, da adolescenti, vissero di complessi “stupefacenti” come è normale sia data l’età acerba difesa da Pasolini e dagli intellettuali che sanno quanto sempre bisogna esser fottutamente e fortunatamente virtuosi nell’inquietudine esistenziale, accorata e ancorata ai valori saldi e irrinunciabili da non corrompere per diventare come tutti i maiali del porcile, per non rammollirsi e di come bisogna sempre conservare quelle turbolenze ribelli per non abdicare invece al manicheismo crasso della borghesia “cresciuta” che si professa “savia”, ah, Dio abbia in gloria gli adolescenti “cattivi” perché son vivi e la loro “negatività” è solo la bellezza enorme, altissima, d’anime pure, una volta che acquisirono i “privilegi”, come tutti, rubando di leccate di culo e spintarelle “(in)dubbie” i titoletti di studio per poter oggi spacciarsi da “adulti sani”,  leggiamo quali stronzate raccapriccianti scrivono sul loro blog da merde.

Oggi, costoro si spacciano addirittura per “giornalisti” e sono davvero “stimabili”. Da porger a codesti un applauso… dei più “altolocati”, nel senso che, pur nascondendosi da “maschere” di gente che finge di apprezzare il Teatro e l’Arte, son peggiori nell’anima dei più violenti ultrà delle tribune degli stadi più tribali. Eh sì, odio gli ipocriti! E ne ho ben donde, assieme a chi la pensa come me, di fare la ola una volta che li ficco in “rete” lor “socialmente (dis)integrata”. Ah ah. Sì, son quelli che si barricano dietro le retoriche e i paroloni ma poi, per un sì o per un no, emarginano e fan le distinzioni essendo questi signori distinti, ah ah, sognan in “cuor” loro di ammazzare i neri, in quanto razzisti inestirpabili, son quelli che porgon le “carezze” di chiacchiere “solidali” agli omosessuali ma in realtà pensano “Dio ce ne scampi da tali pervertiti!”.

Ieri sera, alla vigilia di questo giorno per cui tanto si combatté affinché ogni uomo italiano, almeno, fosse libero, anche in senso lato di democrazia totale, a differenza di costoro che, invece, ribadiamolo, vollero tapparmi la bocca, accusandomi di esser “disturbato” solo perché non volli, non voglio né vorrò mai cedere ai ricatti riprovevoli e orridi di chi, arrivato a metter la testa a “posto”, giunto alla “maturità” (eh sì, accaduto che si diplomassero, iniziarono già a ragionare come tutta la maggioranza stronza e classista), ah ah, come mi fanno ridere questi “inquadrati” già morti dentro, tali idioti scrissero un post di “cotanta levatura”. Da facce di bronzo!

Bastan le prime righe per provare schifo e vomitare.

Far convincere la gente di essere in possesso di superpoteri è da secoli uno degli effetti più noti della birra. Bastano infatti un paio di Tennent’s Super e quell’energumeno che occhieggia da dieci minuti il davanzale o il lato B della nostra signora non ci sembrerà più pericoloso di un quattr’occhi scheletrico e brufoloso con seri problemi di autostima; e con un paio di pinte di Harp Strong in corpo, saltare quel muretto munito di alta ringhiera per impressionare la nostra ragazza in una prodezza improvvisata di parkour notturno avrà tutta l’aria di un banalissimo esercizio di normali riflessi motori.

Eh sì, prima “parla(n)” di energumeni e poi sfotte(ono) pure quelli con bassa autostima. E poi che brutti termini sono “davanzale” e “lato B”.

Insomma, anziché scrivere, che ne so… se qualcuno (mi sembrerebbe meno cafone) adocchia la vostra compagna (loro invece scrivono “signora”… ah, ora capisco perché hanno trent’anni all’anagrafe e sono più vecchi di quelli all’ospizio… con le fiaschette) in maniera maleducata, scrivono in modo che a me dà fastidio infinito perché, in poche righe e tra le righe, già comprendo la lor bifronte (in)certezza da persone con la puzza sotto il naso.

E poi, a trent’anni (da) suonati, ancora bevon birra “tosta” per “impressionare” la prossima…

Complimenti. Ah ah!

Gente di “classe”.

Oh, se tali personaggi, questi sono i loro nomi che non dico, eh eh, ben sbattuti in faccia, volessero di nuovo denunciarmi per questa mia “sparata”, facessero la fila educatamente come tutti gli altri che mi han sporto contro querela perché non la mando a dire. Di mio, a mia difesa, posso lor dire che non sbatto le porte in faccia se qualcuno non la pensa come me e non arrivo a rischiare di mandare il prossimo dietro le sbarre se, dopo tante offese peraltro ricevute, incazzato a morte, dà un calcio alla portiera delle loro macchine(tte).

Li manderò solo a farselo dare nel culo, bevendo la mia “sborra” di schizzar lor in fronte che gli schizoidi son tali falsoni!

Capolavori, film e women


23 Apr

Sapete, è un periodo per me tribolato. Insomma, da un lato la mia vita ha preso una piega inaspettata, e non starò qui a spiegarvi l’evolversi di come prima ero involto al sapor agrodolce d’involtino, forse primavera e forse nel bel mezzo di un gelido inverno, amante di Kenneth Branagh e di ogni Bardo che oggi compie l’anniversario…, Dio benedica quel gentleman di cotanta drammaturgia a me oramai impressa nella memoria ché, come il grande Al Pacino, recito qui il mio Re Riccardo da “Un cavallo, il mio regno per un cavallo!”, domani indago da Looking for Richard a mo’ diShylock, sfidando Jeremy Irons in gara di bravura, da mercanti veneziani a mio carnevale (s)mascherarmi, riflettendo(mi, da cui la mia estrosa introversione da diaframma flessuoso, di nostri carisma allo specchio, monologanti l’essere io (non) sono il problema o tu il teschio del non esserci più, mio Jeremy? Ultimamente, eh sì, da M. Butterfly stai diventando un naked lunch sempre più magro, dalla pelle emaciata, secca, sei profondamente invecchiato e questo è cronenberghiano come il suo Frankensteinmorto e mai girato. Non quello di Kenneth ma quello che David voleva fare, regista di voi inseparabili, anche se ora ha scelto Robert Pattinson come alter ego a suo riflesso intellettuale su limousine sempre con qualche figa milf sbattuta da dietro da teen, sì, un Crash pornografo ma più sofisticato di quelli che girano su “YouPorn”, da cui Juliette Binoche de Il danno, caro Jeremy, una che ne voleva da te “grande e grosso” e anche da tuo figlio, svezzandolo da stronza che, tradendolo però col padre, perché poteva mantenerla a differenza del tuo pargolo solo studente-disoccupato eppur occupandola con entrambi, lo portò al suicidio giù dalla rampa delle scale, e ora Julianne Moore, una redhead più sexy di tante attrici a luci rosse. Da cui il film “proibito” Fallo-Man, supereroe cazzone, bangs la signora in rosso quando la moglie è in vacanza, film con Gene Wilder, uno a letto brocco ma amante della “cioccolata” da Willy Wonka un po’ pervert freak, riesumato avendo rivisto, da lassù, Marilyn Monroe nella sua  Kelly LeBrockdell’omonimo film che girarono assieme, una che fa… appunto resuscitare i morti, da cui il film Il paradiso può attendere. Non ho mai capito perché sposo Steven Seagal, una sega sia come attore e anche in senso lato (b), secondo me. Con quella panza, non credo potesse soddisfarla ma solo tirarsela di muscolino.

Ora, a parte le stronzate megagalattiche, da cui “Che figa spaziale”, pronunciato dal Fantozzi di linguetta ma anche di “salvietta” volendo ma non potendo averla, e il giramento inevitabile di coglioni senza però inseminanti “girini”, direi di non cazzeggiare di troppo girarci attorno e arrivare al punto G dei capolavori mai visti. Quei grandi film che, come le più belle donne, sognasti ma non (la) vedesti neanche di striscio.

 

Se Kubrick non girò Napoleone, Sergio Leone morì poco prima d’iniziare Leningrad.

Paul Verhoeven lasciò stare I Am Legend e Francis Ford Coppola il suo Megalopolis.

Ma comunque è stata una gran filmografia, a prescindere dalla ciliegina.

 

Ora, in questo giorno in cui si celebra il compianto Shakespeare, che fine ha fatto Iago?
Vuoi vedere che si è sposato con Otello? Eh sì, il negro attizza, da cui la gelosia.

 

Questa si chiama scrittura criptica. E John Carpenter gira un film su dieci che gli vanno a puttane per colpa dei produttori bastardi.

Amleto, essere o non essere, evviva il malessere per colpa della fig(li)a del dottore


22 Apr

Amleto usò l’amuleto per not being nelle donne bagasce da “Bingo”, da cui il suo “malessere” perché solo quelle scommettitrici da bische volevano il suo “pazzo!”

Ma Amleto scommise tutto sul suo cavallo imbizzarrito e mandò a monte lo zio che si montò quella finta monaca di Gertrude!

 

Sì, Amleto è sempre stato uno che rifuggiva dalla figa, perché conosceva quanto quell’arpia di Gertrude fosse in combutta, che bottana, con chi “detronizzò” lo “scettro” del padre, deceduto per troppa ninfomane a sfruttar il casato di complotto “irreale” eppur re(g)ale, da cui il monologo del “cazzo” (secondo me, sopravvalutato, e dopo vi spiegherò perché…), ah ah!

 

Essere, o non essere, questo è il dilemma:
se sia più nobile nella mente soffrire
i colpi di fionda e i dardi dell’oltraggiosa fortuna
o prendere le armi contro un mare di affanni
e, contrastandoli, porre loro fine? Morire, dormire…
nient’altro, e con un sonno dire che poniamo fine
al dolore del cuore e ai mille tumulti naturali
di cui è erede la carne: è una conclusione
da desiderarsi devotamente. Morire, dormire.
Dormire, forse sognare. Sì, qui è l’ostacolo,
perché in quel sonno di morte quali sogni possano venire
dopo che ci siamo cavati di dosso questo groviglio mortale
deve farci esitare. È questo lo scrupolo
che dà alla sventura una vita così lunga.
Perché chi sopporterebbe le frustate e gli scherni del tempo,
il torto dell’oppressore, la contumelia dell’uomo superbo,
gli spasimi dell’amore disprezzato, il ritardo della legge,
l’insolenza delle cariche ufficiali, e il disprezzo
che il merito paziente riceve dagli indegni,
quando egli stesso potrebbe darsi quietanza
con un semplice stiletto? Chi porterebbe fardelli,
grugnendo e sudando sotto il peso di una vita faticosa,
se non fosse che il terrore di qualcosa dopo la morte,
il paese inesplorato dalla cui frontiera
nessun viaggiatore fa ritorno, sconcerta la volontà (AHO!)
e ci fa sopportare i mali che abbiamo
piuttosto che accorrere verso altri che ci sono ignoti?
Così la coscienza ci rende tutti codardi,
e così il colore naturale della risolutezza
è reso malsano dalla pallida cera del pensiero,
e imprese di grande altezza e momento
per questa ragione deviano dal loro corso
e perdono il nome di azione.

 

Insomma, è del cazzo… sì, ma di un livello altissimo, aulico, poetico, rinomato e romanziere alla Falotico, sì, Amleto non aveva mai trovato una donna in grado di “valorizzarglielo” e al che si lamentava “ardimentosamente” da disperato.

In realtà, io vi dico che Amleto voleva Gertrude, la Maddalena del Vangelo rielaborata da Shakespeare ma preferì gli spiriti della notte pur di non svendersi.

E alla fine, turbato da tante bugie e bisbiglii dei falsi, fece un casino della Madonna.

E fu eletto santo patrono degli stronzi.

Con tutta la ricevitoria a imbastir un gran ricevimento di applausi perché sputtanò tutti con un ingegno da vero genio.

John Turturro rimpiazza De Niro per Criminal Justice della HBO


22 Apr

Ebbene, anche stavolta, come volevasi dimostrare, De Niro abbandona uno dei pochi progetti interessanti per cui aveva firmato.
Oramai, è una abitudine consolidata. Appena arriva un progetto degno del suo nome, ecco che, poco prima delle riprese, De Niro abbandona tutto.

There is a casting change on HBO‘s miniseries Criminal Justice, the passion project of the late James Gandolfini. John Turturro has stepped in to play the role of Jack Stone, originally played by Gandolfini in the pilot. Turturro replaces Robert De Niro who committed to succeeding the beloved Sopranos star last fall but has pulled out because of scheduling reasons. Gandolfini is getting a posthumous executive credit on the seven-hour miniseries, based on the BBC series created by Peter Moffat. Richard Price wrote the adaptation with Steven Zaillian directing.  On the mini, produced by HBO in association with BBC Worldwide Prods. and Film Rites and Tribeca Films, Turturro joins originally cast Riz Ahmed, Bill Camp, Payman Maadi and Poorna Jagannathan.

The New York crime story centers on Jack Stone, an ambulance-chasing New York City attorney who gets in over-his-head when he takes on the case of a Pakistani (Ahmed) accused of murdering a girl on the Upper West Side. While the Jack Stone part is central to the overall story, in the pilot the character only appears in the final scene, which led to discussions between HBO and Zaillian about possibly recasting the role and carrying on with the project that had been so important to Gandolfini. Criminal Justice is executive produced by Gandolfini, Zaillian, Price, Moffat, BBC Worldwide’s Jane Tranter, with Film Rites’ Garrett Basch and Attaboy’s Mark Armstrong and Nancy Sanders serving as co-executive producers. Gandolfini toplined the 2005 film Romance & Cigarettes, which was written and directed by Turturro. The two co-starred together in the 2009 The Taking Of Pelham 1 2 3.  Turturro, repped by ICM Partners and attorney George Sheanshang, is currently seen in Fading Gigolo.

 

Notizia di oggi è che John Turturro rimpiazzerà De Niro nella serie televisiva della HBO, Criminal Justice, il cui episodio pilota, diretto da Steven Zaillian, era stato interpretato da James Gandolfini, ma la cui morte aveva rischiato di bloccare la produzione. Essendo considerato un progetto validissimo, la HBO ha insistito strenuamente affinché si trovasse un degno erede in grado, dall’alto della sua levatura, di poter prendere il posto del deceduto e compianto James, e assumere decorosamente la parte rimasta vacante. Rimpiazzo che era stato trovato in De Niro, ben lieto di poter così omaggiare il suo amico James.

La trama di questa nuova serie, a sua volta ispirata ma mutuata dall’omonima della BBC di qualche anno fa, i cui interpreti furono Ben Whishaw e Pete Postlethwaite, è incentrata su un duro avvocato (Jack Stone) che si fa carico e prende a cuore il caso di un giovane palestinese accusato di aver ammazzato una donna. Tutte le prove sono contro di lui ma Jack Stone, “sbirciando” negli occhi dell’uomo, intravede soltanto la sua innocenza e vorrà sfidare questa sua intuizione “fenomenale”, rischiando di bruciarsi la carriera, nello scommettere proprio sulle ragioni dell’uomo già condannato “a morte”. Avrà ragione il sesto senso di Jack, disposto a tutto pur di prendere le difese dell’uomo, o invece l’uomo è semplicemente quel lurido assassino che i “fatti probatori” hanno già “inequivocabilmente” spedito al “rogo?”.

Ecco, De Niro ha abbandonato e la HBO ha cercato immediatamente un altro sostituto, John Turturro appunto. De Niro rimarrà però uno dei produttori, assieme alla sua Tribeca.

Ma, secondo me, la sua è una scelta sbagliata. La serie, così leggendola dalle premesse, e tenendo conto degli alti risultati ottenuti dalla HBO negli ultimi anni, ha tutte le carte in regola per essere un prodotto (av)vincente.

De Niro ha addotto come motivazione le cosiddette ragioni di conflitto con altri progetti per cui aveva firmato prima e dai quali non può e non vuole rompere i contratti che lo legano. Pensava di poter trovare uno spazio per girare anche Criminal Justice ma i problemi insorti coi suoi continui rimandi lo hanno “costretto” a cedere il ruolo a Turturro.

Secondo me, è soltanto l’ennesima scusa. Quello di Jack Stone è un ruolo molto impegnativo. E De Niro credo non abbia più voglia di “perderci” dei mesi a lavorarvi.

Brevemente elencherò tutti i ruoli per cui aveva già firmato e dai quali, similmente a questo “caso”, eh eh, il caso proprio di dirlo, all’ultimo momento si ritirò.

Penso a Lombardibiopic sul celebre coach di Football, a Honeymoon with Harry di Jonathan Demme e, sempre per la HBO, al movie su Bernie Madoff.

Bob, ti abbiamo perso.

Genius-Pop

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