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Attrici bollite: Diane Keaton, vive di rendita per essere stata la musa di Woody Allen?


29 May

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 Oggi voglio parlarvi di un’attrice a me particolarmente antipatica, anche se ne riconosco l’indubbia bravura, o forse no. Ovvero Diane Keaton, nata a Santa Ana il 5 Gennaio del 1946.

Un’attrice che, a rigor di logica e filmografia alla mano degli ultimi vent’anni, probabilmente anche di più, possiamo considerare non solo bollita ma frittissima.

Prima di diventare famosissima, si dà a esibizioni canore, ma non ottiene grande successo. Comincia a recitare a Broadway, al che inizia in maniera sfavillante nel Cinema, dopo tutta una serie di lavori per la televisione. Incontra due pigmalioni, Woody Allen, che diverrà per molto tempo, fra alti e bassi, anche suo compagno nella vita, e col quale instaurerà una chimica irresistibile sul grande schermo, diventando protagonista assoluta di otto suoi film, e Francis Ford Coppola che la vuole a tutti i costi per la saga de Il padrino.

Al che, dopo un paio di nomination ai Golden Globe, arriva la meritata statuetta per la sua epocale interpretazione in Io e Annie, il cui titolo originale è Annie Hall. Hall, che è il vero cognome all’anagrafe della Keaton.

Woody Allen… dicevamo. Sì, a parte Coppola, la Keaton deve praticamente tutto al genio newyorkese. Con lui come detto gira pellicole importantissime, nell’ordine Provaci ancora, SamIl dormiglioneAmore e guerra, il succitato, celeberrimo Io e AnnieInteriorsManhattanRadio Days e Misterioso omicidio a Manhattan.

E in mezzo a questa roba? Soltanto robetta, se si esclude Reds di Warren Beatty e gli hit commerciali di Baby Boom e Il Padre della sposa con tanto di seguito.

Quindi, Diane Keaton vive di rendita per essere stata la musa di Woody Allen, ottiene un’altra candidatura agli Academy Award per la sua intensa prova ne La stanza di Marvin, recitato assieme a Meryl Streep e a un giovanissimo Leonardo DiCaprio, e una ai Golden Globe per Tutto può succedere di Nancy Meyers con Jack Nicholson.

Ma ne vogliamo parlare invece di film come Amori in città… e tradimenti in campagnaPerché te lo dice mamma3 donne al verdeMamma ho perso il lavoroBig WeddingMai così vicini?

Solo Paolo Sorrentino la redime col ruolo di Sorella Mary nella serie The Young Pope.

Anche il suo prossimo Book Club, con le altrettanto bollitissime Jane Fonda e Candice Bergen, e i bollitoni Don Johnson e Andy Garcia, sembra promettere alquanto, stando alla Critica oltreoceano. Poteva essere puro garbage, come dicono gli americani, un film che sulla carta aveva tutti i crismi della commediola scialba per settantenni frustrate, invece pare che funzioni e sia godibilmente scanzonato. Ma questo non credo possa salvarla.

Lei è comunque l’intoccabile Diane Keaton.

Vabbe’.

 

 

di Stefano Falotico

Nel giorno della festa delle donne, un bel discorso misogino, ah ah, Book Club


08 Mar

Eh sì, la parità sessuale ha fatto sì che le donne evolvessero e da fustigate casalinghe non emancipate oggi invece potessero svolgere lavori che un tempo erano di competenza maschile. Cioè, siamo invasi da manager, da avvocatesse e da medici in gonnella. E sui danni di quest’obiettabile par condicio avrei da raccontarvene.

Non scambiatemi per Edmund Kemper di Mindhunter, ma certamente l’aforisma di Schopenhauer, secondo cui chi non ama le donne, il buon vino e il canto è un matto e non un santo, io confuto, essendo poco come Confucio, filosofo orientale che propugnava l’ecumenismo e il miglioramento di sé ai fini comunitari. Io non sono una persona comune e al comune preferisco esserne immune. Ah ah. Sì, son spesso confuso ma su molte cose non cambio idea sul “gentil” sesso.

Per costituzioni fisiche, indubbiamente non sanno guidare la macchina e parcheggiare e sono poco predisposte agli sport, appunto maschi. Per quanto tempo, dobbiamo vedere queste oche con la quinta che ballonzolano nei campi di calcio, sognando di essere come il virile Pipita Gonzalo Higuaín? Si astengano dal gioco delle palle e si preoccupassero invece a dar “manforte” ai giochi “balistici” di letto, perché in quei “campi da gioco” sono specialiste dei colpi di reni e sanno far la ola in apici orgasmici che spronano l’uomo a insaccare e a piazzarlo sotto l’incrocio dei “peli”.

Sì, non me ne vogliate, in molte cose, mi pare indubbio e inconfutabile, le donne sono inferiori.

L’uomo, per sua natura guascona, ribalda, giocherellona, è amante dei film di Tarantino, ama le scazzottate sane alla Terence Hill & Bud Spencer, e si sganascia nella goliardia più sfrenata, senza remore, perché è nato cazzone, amante… della giocondità. Sono le donne a immalinconirlo. Con le loro richieste asfissianti, castranti, sono una rottura di coglioni! Pensiamo a quelle povere matte che, per via del fatto che erano già racchie, scelsero studi psico-pedagogici e poi si laurearono in psicologia perché, non avendo mai risolto i loro “buchi”… interiori, speravano attraverso una professione “umanitaria” di far del bene al prossimo. Fanno pena e si facessero più peni…

La smettessero con la loro visione falsamente buonista, zuccherosa, mielosa da canzoni di Laura Pausini e si beccassero solo i “pavesini” ben inzuppati degli uomini che amano le loro “cremosità” al mascarpone.

La finissero coi loro sguardi al cioccolato… sì, prima s’ingozzano di Nutella, poi aspettano che il maschio regali loro dei baci… Perugina. In verità, vi dico che vogliono solo una bella casa!

Andassero a vedere più film tosti, secchi, incisivi, che badano al “sodo” come quelli di Clint Eastwood e la finissero di fare le “altolocate” depresse, che sono indecise tra il fascino intellettuale di Woody Allen e il sex appeal dell’idraulico che le “pompa”, oliando le loro camere a gas…

Sì, sono un maschilista, talmente maschilista che la gente pensa che io sia omosessuale.

Posso dirvelo: adoro il neo di Bob De Niro, la faccia da culo di James Belushi, le teste di cazzo senza maestrine in mezzo ai maroni.

E sono un fanatico delle milf.

Se non vi sta bene, sparatevi questo film e voi, donne, beccatevi quei bolliti di Don Johnson e Andy Garcia, due che speravano di essere come Marlon Brando e invece oggi consolano le mezze frigide lagnose e pedanti, con un mazzolino di rose in riva al mare.

Che schifo! Ah ah!

 

di Stefano Falotico

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