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Nelson Mandela è morto, la gente occidentale andrà a vedere “The Lone Ranger”, stronzata universale del Depp che fu


03 Jul

Mandela Day. La canzone? Sì, passerà in tutte le radio per circa due mesi per arricchire le biografie scritte di getto dai ghost writer sul leader sudafricano deceduto. Poi, dimenticheranno il (com)pianto tutto e gireranno altri mondiali, omologati filmacci, spacciandoli per ecumenici

Voltiamo pagina, torciamo il braccio a Depp

Johnny Depp è meno “bravo” di Nic Cage? Dentro le virgolette troverete l’applauso alla vostra guancia! Scrosciante! A doppi palmi sberla!

Prefazione “normale”, senza grassetto, neretti, corsivi e corsetti, una corsetta e una “giostra volante” al suo cinquantenne: ritratto dell’erede di Marlon Brando, prima che si rincoglionisse d’antipatico nonostante incasserà di simpatico, pasciuto nel blockbuster. Bloccatelo, prima che si possa perdere. Non perire, Johnny! Chiamate l’ambulanza, ha la crisi cardiaca da “I soldi gli escon anche dai ventricoli”. No, hanno sventrato Johnny, e Johnny s’è svenduto. Sto (s)venendo! Ah, non respiro!
Occorrono le flebo. Sta andando. Una volta dichiarato grande, ha mollato di brutto eppure è sempre belloccio! Dovete salvarlo!
Ah, cazzo. Ventilai che Johnny sarebbe arrivato a necessitare della respirazione bocca a bocca molti anni or sono del suo “didietro”. Soffrirà, fra un po’, d’aerofagia? Ah, è sempre stato un culone Johnny. Mica come voi, emulatori e cloni! Siete dei clown!

Prima che si “sputtanasse” con la Disney, amai Johnny Depp nel gotico suo più dark, ma il Tempo ha reciso il mito nelle forbici… di Edward? No, oggi Depp naviga di pepite dopo un trentennio circa di film da “zingaro”. Ah, combatteva in Cinema di qualità, mentre adesso la fiacca batte ma il suo conto in banca è imbattibile.
Per guadagnare la pagnotta, si mangian anche solo fagioli ma, ottenuta la celebrità da “noti”, la nottata è verde dollarone a sbiancare i poveretti che credono nella Trinità. Tagliategli le palle, questo Depp è da censurare!

Terence Hill dei tempi d’oro. Picchiali!

Vedevi Depp nel Kusturica “indie”, fra cineasti taglienti e brave, scavati nella sua anima bruciante d’attor di razza. Purosangue cavallo pregiato, unicorno bellissimo, sensualità debordante, s’è oramai ridotto a lauti assegni e già “rassegnato” nel “Finché mi paga così Jerry Bruckheimer, perché impegnarmi più di tanto?”.

Un altro film da “grandi magazzini” (come canta la strofa… per grandi e per piccini…), esportato in modo interplanetario per incassi galattici. Lo stellar carisma dell’indiano, appunto, con lo sceriffo solitario dopo le avventure nei Caraibi da pirata.
Lì era caricaturale e “sbilenco”, una forza nel claudicante d’occhiolino torvo spadaccino, qui è semi-“mascarato” da “pezzato” su torso nudista da “Visto? Reggo l’età, io rimpinguo i soldi ma son ancora magro più di voi con la pancia piena”.

Come dico io, chi non lavora ma è attore, più guadagna alla faccia dei fessi. Già, riempite le tasche dei “potenti” e poi dovete curarvi dall’impotenza. I pantaloni van stretti, al large sarai di nato con la camicia ma ora di maniche corte? Non perché è Estate, ma perché ti s’è ristretto versione “minuscola” dell’importante muscolo. Tu dai a “lui”, e il “tuo” non si sviluppa. Datti alle scialuppe, più che una cannuccia da granita, prevedo grandine sotto gli “ombrelloni”.
La donnicciola ha troppo caldo. Allora, scopasse la medusa al largo. Quella appioppa e col vento a prua odia però le ammuffite prugne. Sì, la medusa è pungente. Se non v’accontentate, danno ancora La Piovra, il “Placido” mediterraneo. Michele era rassicurante, il duro italico del maschio verace. Ah, faceva sesso. Espressivo come un sasso, dialettale nel comune volgo, piacione quando il nostro femminil Stivale adorava gli uomini rasati ma profumo non devi chiedere mai.

Ah, le donne… si dichiarano ancora fervide ammiratrici di Al Pacino. Ma guarda Omar quant’è bello, ispira tanto sentimento… Totò? No, meglio mangiare uno “scarafaggio” che bersi queste annacquate Pfeiffer da “ferri corti”. Un Tempo, Michelle mi piaceva, era un’algida bionda che stimolava l’uccello “volante”. Incontinenza da sogni sessuali intercontinentali. Oggi, anche Lei lecca solo i gelati Algida, il marito però l’è “fondente”. Insomma, non confondetemi con le “mass(ai)e”. Da cui il film The Family di Besson. Non avremo Alfredo ma un Bob scorsesiano di Capone alla De Palma.

Mah. Preferisco un “affogato” all’amarezza del “chocolat”.
Se codeste galline rompono, uno scarface appunto di “amore livido sfacciato untouchable e Carlito, basta carini”. Sono il paniere. Il funny games alle uova. Ecco, a ben vedere, il primo “cedimento” avvenne proprio con Juliette Binoche. Quel film è una ruffiana pasticceria pubblicitaria del messaggio subliminale.
Osservate la locandina. Juliette “imbocca” il Depp e il Johnny la guarda con far “delicato” per infilarglielo nell’inguine “di sottecchi”. Mah, dal profilo delle loro iridi “addolciti”, pare che da un momento all’altro possano “incarnarsi” in un porno. Combaciano per la scopatona del dietro le quinte formato extra.
Sì, nel gioco della seduzione, lo Sguardo alla Depp è tutto. Depp ha gli occhi dell’impossibile ma “Da possedere”. E Johnny vi ficca nei sederini. Basta che alzi le sopracciglia e la donna si bagna, nascondendo l’eccitazione alzata per “a novanta” gradi. Oculari? No, da sbattimi centrifuga, la lavatrice smacchierà la fede nuziale.
Non parlo solo delle sue relazioni famose, in tempi non sospetti d’interprete “affamato”. Quindi della Winona Ryder e bona combriccola. Mi riferisco alla forza “penetrante” del suo bello col look “trascurato” in-colto eppur da oscurar a luci rosse.
Depp, il fascino di chi fu anche chitarrista per gli Oasis, “sporco” da catarro chic. Quando il performer è rock alternativo.

Sì, le donne vanno tutt’ora matte per il Depp. Già, se volete conquistarle, affidatevi a un disegnatore delle riproduzioni topografiche per il vostro “ritratto” da tope figone con contorni sfigati da lettori del “Topolino”.
Il disegnatore cesellerà una Gioconda uguale al Depp, da proporre nelle chat erotiche come falso profilo in mancanza di cartucce e di carta igienica dopo tanta masturbazione. Una papera la troverete. Attenti però a Zio Paperone. Quello è come Berlusconi. Si finge benefattore ma vuole solo che farsele in vasca di gettoni.

Sì, come Uomo non si discute mai il nostro Depp. Come attore, sta inanellando una serie di puttan(at)e. Oltre ad Amber Heard che, a giudicare dalle interviste, mi sembra Jo SquilloOltre alle gambe, c’è di più?
Mah, io vedo sinceramente solo due da calci nel culo. Anche se una botta potrebbe starci. A entrambi? Sì, da ambo le parti, Amber è bambola. E giocan di “carambole”.

Avete riso? No? La mia “battuta” è sempre meglio del Depp che oggi dovrebbe far ridere nel suo voler unire il talento al divertimento. Tanto per far contento il Depp, va detto questo: la botte è piena se la moglie è ubriaca? No, non sono ancora sposi. Ubriachi da “coglioni” sì, invece. I coglioni del Depp nelle vostre teste di cazzo.

E con questa andate proprio tutti in quel posto.

Fra il Depp odierno e il Nic Cage ancora “australopiteco”, scelgo il Cage. Tanto, se dobbiamo regredire, almeno imbarbariamoci al peggio.

O no? Sì, Big Jim va con Barbie. La scimmia va con una che mastica le gomme del pneumatico, il gorilla è messo a pecorina. Il buttafuori le prende dal nerd veloce di sparatutti della Playstation.

Il barbone va con le barbabietole e la barbetta di Depp concupiesce l’umanità buonista e “depilata”.
Forza, idioti. Pilates, patatine, sciocchine e peperine. Soprattutto da me palate!

Io rassodo i vostri glutei. Io sono il tonificante alle s-chiappe!

Ah ah!

Insomma, Nelson Mandela ha fatto tanto per sbloccare le mentalità razziste e voi avete distrutto da piattezza globalizzata.

Complimenti. Mi raccomando. Eleggete Rocco Siffredi a nuovo Presidente africano e abbiamo completato questo Mondo ancora (s)proporzionato.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. The Lone Ranger (2013)
  2. Rocky IV (1985)
  3. Blow (2001)
  4. Chocolat (2000)
  5. Invictus. L’invincibile (2009)
  6. Donnie Brasco (1997)
  7. Ed Wood (1995)

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