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Il doppiaggio: Giannini, Gullotta e De Sando per The Irishman, i vocalizzi di Carmelo Bene, la voce flessuosa di Anthony Hopkins


14 Feb

Ora, ecco Giannini e De Sando in una tavola calda similmente alla scena del diner celeberrimo ove Al Pacino e Robert De Niro duettarono magistralmente in Heat.

Mah, a essere sinceri, più che tavola calda, sembra il ristorante ove Lino Banfi e Maurizio Micheli conversarono malinconicamente ne Il commissario Lo Gatto.

De Sando, appesantito e nella voce più arrochito del solito, con istrionismo ben temperato, parafrasando una celebre espressione del compianto Morando Morandini, ricorda che la prima volta che doppiò De Niro fu in Mission. Da allora, affinò la sua professione, la sua missione.

Quando Ferruccio Amendola invecchiò, già prima dell’ultimo doppiaggio di Amendola per De Niro, avvenuto per Men of Honor, De Sando prese sempre più confidenza con De Niro, doppiandolo benissimo in Ronin.

Per molto tempo, Amendola doppiò anche Al Pacino. Sebbene, così come in questo video dichiara Giannini, Giancarlo stesso doppiò Pacino in Quel pomeriggio di un giorno cani del lontano 1975 ancora prima di divenirne la voce ufficiale, sebbene Amendola fosse ancora in vita da mo’…

Giannini deve avercela coi cani. Qui, storpia il titolo del film suddetto, abbreviandolo in Quel pomeriggio da cani. Nel finale di Carlito’s Way (ascoltatelo bene), dice l’ultimo dei mohiricani.

Sì, non mohicani, pronuncia per l’esattezza ma non esattamente, eh eh, mohi-ri-cani. Perfetto, siate puri. Chi se ne frega del purismo. Donna, voglio pure il tuo purè.

Giannini non fu mai, comunque, un attore cane nonostante in Hannibal faccia la figura del piccolo micio dinanzi a Lecter/Hopkins. In Red Dragon, Ralph Fiennes interpretò la parte di Francis Dolarhyde, soprannominato poco simpaticamente Lupo Mannaro, alias Dente di fata/Tom Noonan in Manhunter.

Ora, la gente sostiene che io abbia una bellissima voce. Mah, dire che in passato, per colpa dei miei pudori, fui scambiato clamorosamente, con poco calore, sia per Joan Allen di Manhunter che per Emily Watson di Red Dragon.

Riuscii a ritrovare la mia voce grazie al mio intuito da Sherlock Holmes di Piramide di paura.

Elementare, Watson? Certo. Diciamo anche che Emma Watson, oggi come oggi, non è più una racchia come invece tale apparve nella saga di Harry Potter ma non può mettersi contro di me. Neppure con me, eh eh.

Perché lei è ricca e io no? No, perché preferisco Artemis Fowl ai maghetti di J. K. Rowling. Sono un tipo alla Kenneth Branagh. Uno che non starà mai con Emma Watson ma stette con Emma Thompson.

Ah, bella testa di cazzo quella Thompson. Non si lascia mai un uomo che conosce a memoria il Bardo nemmeno se, distrattamente, preso dal suo Amleto, dimentica una mattina di usare il dopobarba.

Diciamocela, Branagh non è uomo da sbarbine e Barbie. A proposito di De Niro, nel suo Frankenstein di Mary Shelley, riesce a resuscitare Helena Bonham Carter, altra sua ex compagna. Nella vita reale, però, la Carter lo lasciò e gli preferì Tim Burton, il regista di Frankeweenie. E ho detto tutto…

Sì, non è vero che le belle donne preferiscano gli uomini colti e letterati. Tim Burton è molto colto, certo, ma è anche molto brutto e freak. Sostanzialmente, Dumbo è la storia della sua vita.

Di mio, mi piace fare il Joe Pesci di Mio cugino Vincenzo.

Con fare falotico, burlesco e impresentabile, entro in ogni aula, forse anche nell’aiuola di donne più belle di Marisa Tomei, indossando tutta la “palandrana” da uomo Russ Bufalino che, malgrado a prima vista, appaia piccino, non è neanche un picciotto, miei piccioncini.

A parte gli scherzi, no, non faccio parte dei Goodfellas e non sono un maniscalco come l’attore che incarnò, in The Irishman, Joe Gallo. Sì, Sebastian Maniscalco. Alle volte, faccio il bastian contrario e troppo la mano calco.

Eccedo in gigionerie, spingo troppo, caricando di recitazione da Al Pacino quasi insopportabile per via del suo sofisticato, sublime manierismo da attore navigato che esagera quando fa la parte dell’arrabbiato.

Di mio, come tutti, mangio le penne all’arrabbiata. Se le donne vogliono anche il formaggio grattugiato, non mi sento d’offrirlo loro. Sono una buona penna, non un’ottima forchetta. Seduta dinanzi a me, a tavola, potrebbe pure esserci una donna poco ochetta che fa la scarpetta con tanto di porchetta e chiunque, se non le dessi gratis una scaloppina al limone, mi scambierebbe per un affettato… ricchione poiché lei è stupenda ma la snobbai, preferendo da solo mangiare la salsiccia e un gustoso piatto di orecchiette.

Sono una cima… di rapa? Perché volete che sia una lasagna con la besciamella al ragù, miei ragazzi e ragazze? Quindi, stiano lontane da me le racchione, pure le bombe sexy e dunque le racchette. Non ho il gomito del tennista. Di mestiere faccio l’equilibrista. No, non sono un personaggio da circo ma, ogni santo giorno, non so però se sano, devo fare i salti mortali per non scivolare… sul bagnato? Sì, sulle bagnate scivolo invece eccome, eh già.

Lasciatemi avvinazzare e auto-celebrarmi, sì, divinizzarmi fra il vano, il faceto, tra un filmetto da guardare sul divanetto e la mia voce da Luca Ward di Gladiator.

Che volete da me? Volete che reciti le vostre poesie di Natale? Va bene. Date qua.

Miei polli Arena, m’accusaste d’aver fifa e di non andare molto a f… a.

Ma sono oramai nei campi elisi e non ascolto quella nevrotica della cantante Elisa. Basta anche con Giorgia, con Francesca Michielin, con le cazzate di J-Ax, con la Panicucci, i Fargetta e Tom Cruise con le sue frangette. Insomma, se volete dirmi che sono scemo, accomodatevi. Se volete dirmi la verità, non smentendo la vostra retrograda mentalità medioevale, sarei dovuto nascere nell’alto Medioevo. Appena metto piede fuori dal mio castello dorato, vedo che vi prendete solo a botte. Non siete molto elevati, sapete? Levatevi. Evviva il ponte levatoio!

In questo mondo, bisogna proteggersi nei castelli della Loira. Affogasse, nella sua vecchiaia, anche Sophia Loren. Sì, fu Miss Italia. Adesso, bando alle ciance e alle ciociare, è una strega. Ah ah. A voi piacciono donne come la Sophia che fu? E allora, come disse lei, accattatevelo/a!

Di mio, voglio essere Robin Hood, anche Robin nud’. Sì, il compagno di Batman. Robin è come Watson. Fornisce tutte le intuizioni più geniali ma i meriti se li prende sempre l’altro. Insomma, sono anche filantropo, mica solo Falotico. Voi invece rubate ai ricchi per dare ai poveri. Ma ebbe ragione Luc Merenda in Superfantozzi. Una volta che i poveri saranno ricchi, i ricchi diverranno poveri e allora, anziché ascoltare quel falso di Bryan Adams, è sempre meglio mettere su Hungry Heart di Bruce Springsteen. Ora, la notte si fa buia e lunga, miei pipistrelli. Non ho maggiordomi che mi servano e riveriscano. Non ho nessuna Catwoman che il pelo m’allisci(a), eppur come Joker striscio. Ah ah.

Su questa mia dolce, innocua, ennesima stronzata, ancora sparisco, forse sono solamente in bagno e piscio. Capisc’?

E Carmelo Bene, Anthony Hopkins? Grandi voci. Ora, devo andare. Scappo, forse anche scopo.

 

di Stefano Falotico

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