Dedicato a…

21 Oct

 

Sì, mi par doveroso rilustrar un vecchio scritto “perditempo” dell’anno, su per giù, del 2003, o fine 2002.
Tempi tribolati di creativa, logorroica confusione, quando rimestavo fantasiosamente nel mio “chiasso” della mente. E spuntò Willis dal “cilindro”, “insaccandomi” in Lui.
Tutto si riferisce a quel periodo, forse a quel Marzo in cui compì gli anni. O li “compimmo”, “compitandoci” di nuovo in una memorabilia veloce e schietta da “compilar” in fretta & (s)furia.

All’epoca, scomparivo parecchio, “sparecchiando” la mia esistenza, m’apparivo così.

 

Forse, ero un surrogato.

 

 

 

Bruce Willis, lo “scartolato”, come dicon a “Bulagna”, carismatico bastardazzo.

Costui nasce il 19 marzo 1955, ed è un teutonico. Avete capito bene, babbei.
Il Bruce è un tedesco, ma al signor Willis stanno sul gozzo le puttanate naziste-hitleriane e ben presto, dopo essersi diplomato in una high school scalcinata di un Paese di cioccolatini, decide di fare il “cazzone”.
È sempre stato ‘na capa tosta il Bruce. Spesso in compagnia di giovani ancelle ha giocato al “gioco del meccanico”.
Il “gioco del meccanico” consiste in questo. Tu “olii” la bocca di Bruce e Lui aziona la leva idraulica.
Stancatosi delle
donne germaniche, approda in quel di Hollywood.
Da subito affascinati dalla sua stempia e dalla sua pancetta da operaio delle ferrovie, viene ingaggiato come John McClane, il duro del grattacielo. Un grande ruolo, e da allora
non c’è n’è per nessuno/a. La prima a cadere nella trappola è Demi Moore, Donna dotata “tettualmente”.
Dalla felice unione nascono dei bei pupetti.
La storia del Bruce prosegue.
Tocca al signor De Palma Brian dargli un ruolo di “spessore”. Ed eccolo, tutto in ghingheri nella parte del dolce vitellone dell’alta borghesia nel “masterpieceIl falò delle vanità, film imprescindibile nella filmografia del Falotico.
Film di gelosie, di arpie e di volgari crudeltà.
Il Willis non risulta molto credibile e preferisce puntare sulla saga di Die Hard. Anche un po’ “sega”.
Della serie “Non c’è 1 senza 3”, anche se ci sarà il quinto…
Ne gire di stronzate, il signor Willis, ma con quella faccia gli perdoniamo tutto, anche le sue incursioni “impegnate”.
Come dimenticare il ruolo “mitico” dello psicanalista Bill Capa ne Il colore della notte, film di matrice “Chiappa e inchiappetta”.
Il colore della notte, della serie “il dottore e l’ammalata”.
– Scusi sono il dottore, lei è da curare!
Jane March: – Prego, entri, si accomodi, sono un po’ turbata.

Ma il Bruce, nonostante i passi falsi, sa farsi valere.
Lo stesso anno entra fra i grandi col Butch Coolidge, personaggio balboiano, gemello di nascita di Steve McQueen.
Tarantino lo elogia, lo definisce un “John Wayne con l’aplomb di Humphrey Bogart”.
Che Uomo.

L’anno dopo è il turno de L’esercito delle dodici scimmie, film kazzuto-apocalittico-catastrofico, un monito assai pessimista sulle sorti dell’umanità, con un Brad Pitt schizzatissimo versione cuculo.
Il film passa abbastanza inosservato, ma resta un cult per tutti gli affezionatissimi.
Altri ruoli, altre grandi parti, scusate mi commuovo, che momenti.
Applauso al Bruce!!!
HIP-HIP-URRA’!!!

Last Man Standing
The Fifth Element
The Jackal
Cazzo.

Poi la parentesi “seriosa”.
Con sesti sensi…

& Unbreakable


Cade però… ma non rovinosamente…Hart’s War
Tears of the Sun, con una Bellucci mai così monaca e perbenina.
Ma spesso il Bruce fa la “manina”.
Lui, Uomo di “marina”, che vergogna…

Quest’anno esce con Hostage, spy-story di classe, un thriller d’alta scuola, imperdibile.
In attesa dell’attesissimo Sin City della ditta Rodriguez-Frank Miller.
Film sbullonato con un supercast e una supergnocca, Jessica Alba, la Donna della Notte.

Il Bruce sa il fatto suo, è come il Genius-Pop.

Buon compleanno Bruce, grande sparacazzate.

Fra le sue: “Sono più orgoglioso di essere padre che essere attore”.
AHUAHUAH!!!
Infatti i suoi figli devono ringraziare cotanto padre, un Uomo da 25 milioni di dollari a film.
Veramente un Bruce.

Sì, ero molto “persuasivo”, infatti mi persuasi che la Luce non m’abbagliasse.

 

 

Un replicante, a “riposo”.

Eh no, non mi “spacco”.

 

 

Firmato il Genius

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