Sono, anche se fossi, Mickey Rourke

23 Oct

 

Appurato che sono un Travis Bickle 1979, è giusto indagare sulla mia dimensione.
Inserirò il mio archivio di playlist (stavolta, useremo il corsivo, altre volte sì, altre no, altre “può darsi”), spero di non annoiarvi, ho bisogno d’annot(t)armi.

Ma dovete prima assaggiarmi, dunque mi par doveroso, in (dis)ordine alla cronologia, inserire qui un post “in tema” ai “tem(p)i”, grandi o piccoli, che leggerete.

Stasera, dopo il pomeriggio… a volte, la sera vien anche al mattino, mi sono “identificato” in Rourke. Rourke chi?

 

 

 

Mickey Rourke: il volto “liquefatto” delle sue mutabilità

Un colorito pallido, esangue che balza all’occhio, le vertebre perfette del suo gioco, divertente quanto rischioso, la sua mobilità nell’anima, aderente a una pelle camaleontica d’emozioni viscerali, uno specchio che cammina chiedendosi dove l’ha comprato, quale immagine domani gli rifletterà, per Lui, sempre un po’ “annebbiato” che medita nei ventricoli eccitati d’una Bellezza senza Tempo, immortale in se stesso, nel flusso che cammina abbagliato da sue nuove luci.
Poi, il volto, di prima ceruleo “livore”, s’accende in un sorriso che inietta gioia & vitalità, che brinda, anche laconico anche irrefrenabile, in un bar d’ubriaconi che non hanno mai voglia di dormire, o dormon troppo, ognuno nelle sue “brache”, coi neuroni “alla brioche“, ognuno senza il bicchiere che vorrebbero.
A scacciar i maligni, gli invidiosi, e le parole “sensate”, articolati ove s’evocan i sogni, mentre fuori qualcuno non c’è più, vittima della follia di massa che s’assiepa tanto urlante a “tracannarsi” altre sfide stupide.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1.  Rusty il selvaggio (1983) Il Tempo scandisce altro Tempo, ma tu rimani identico, tutti cambiano, tu no, pesce colorato, sempre incompreso.
  2.  Angel Heart – Ascensore per l’inferno (1987) Sei davvero tu? Un patto faustiano non t’ha reso affatto festoso, ma più incupito di prima. Detective della tua isola della paura.
    In una Notte irrimediabilmente luccicante che t’ansimerà in un urlo roboante d’un piede “caprino”.
  3.  Barfly (1987) Si fa tardi, si fa presto, ma la tua vita mai s’affanna né s’affretta, t'”affettano” deridendoti, “patetico”, imbolsito perdente da strapazzo, giri a vuoto con la poesia, un amore maledetto che la dà in barba a tutti, anche alla tua, ispida ma sincera, “scorbutica” ma sempre fiera.
  4.  Johnny il Bello (1989) “Mostro” tradito, Bello rigenerato senza cure né “lobotomie”.
    La testa è sempre quella, non (s’)è messa a posto.
    Ma sì, fregatene, la vita è un folle viaggio che dura un attimo.
    Agli stolti, il “privilegio” di comandar le sorti di chi è se stesso.
  5.  La promessa (2001) Il dolore singhiozza, è un grido che lacererebbe il suo stesso impulso a spaccarsi in mille pezzi, piangi, trattieni, poi fa cenno ch’è meglio restar soli.
    Un altro po’.
  6.  The Wrestler (2009) Spunti dal nulla, che “bisonte”.
    Un Uomo che combatte per non abbattersi, che corteggia dolcissimo quasi per non farsi sfiorare.
    La vita è infingarda, è uno schiaffo al piacer quando pensavi d’aver(l)o vinto, è una continua lotta, anche fra vecchi “fenomeni da baraccone”.
  7.  I mercenari – The Expendables (2010) E arriva, “ultimo”, Tool, un Dracula tamarro che vaniloquia nella sua “cantina-officina”.
    Di cazzate, perché è tutta una cazzata.
    Un capo di Governo “rastrella” la città per liberarla dalle prostitute, poi telefona a un “magna-magna” e si fa portare tre donne “elegantissime”.

 

 

 

Siamo tutti dei Rourke, anche quando non beviamo…

 

 

 

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