“Into the wild” di Sean Penn secondo Stefano Falotico

26 Jul

 

Questa è la strada…

Ecco, questa è una recensione particolare che merita tutto il suo ampio spazio. Dunque, non la (re)legheremo in un compartimento “opinionistico”. Di sfolgorante “prima pagina”, la incorniceremo per i posteri, quando un Giorno, un bambino lentigginoso vorrà svezzarsi da tanto sconcio farneticare e approderà, miracolosamente, ai bordi incandescenti della mia Luce, illuminante come un falco notturno che “stuzzica” gli avvoltoi e poi “evade” nel Cielo con la refurtiva, a “ormeggiar”, nel suo canto omerico, sulle rive del Giordano, con la folla ad aspettarlo e “intonar” balli e “baccanali” fin al mattino, con l’ombelico della mia preda prediletta a “sciorinar” tutto il suo furore “sanguinario” nel nostro covo privato.

Sì, lo riprogrammano, la prossima settimana, su Cult, qual è.
Categoria a sé. La redazione di “FilmTv.it”, m’accorgo or ora che lo “ridimensiona”. Siam passati dalle incensanti, per tal capolavoro incessante, cinque, fulgidissime stellette, a un  “mediocre”.
Mah, qualcuno avrà manomesso il database in un “Gli ha dato di volta il cervello”. Una decisione, sì, rivoltante, inaccettabile.
Pretendo il ripristino.

Opere così nascono ogni dieci anni, non “mozziamole”, il valore non va mai, nemmeno per cause di forza maggiore, dimezzato, va eternamente apprezzato. Nella brezza.

Per circostanze diverse dalla mia “(in)solita” stanza, mi ritrovai in un posto ove ebbi accesso ai Dvd solo attraverso un lettore portatile di pochi pollici.
Quindi, ne ho ricordo (im)memorabile, in quanto incastonato nella sua “miniatura”, cesellato come i bassorilievi di San Petronio, ove potrete “leggere” la Bibbia senza comprarla al market del nostro consumismo pagano.

Il cavaliere oscuro è qui, fra voi, sorelle alzate le gonne, fratelli porgetemi un abbraccio, ho fatto breccia nei vostri biechi becchi, sì, ho “sbeccato” le vostre “perfezioni”. Le ho “discusse”, le ho affondate, dunque rifondate.

Sono qui, “esimi”, non mi biasimate più, eh?
Sono un Santo, sono Cristo con le corna in testa. Così va, così si “alza”.

Sulle note metafisiche dell’ipnotica “ballata” di Eddie Vedder (un Uomo che dovreste studiare a “Messa”), nella mia colonna sonora, vengo Io col mio Verbo.

Un ragazzo abbandona la società borghese alla ricerca dell’ignoto, del contatto con la Natura a sé “confortevole”. Una fuga, una trappola, un’utopia, una meravigliosa ode al lodarla.
Andrà malissimo ma avrà scoperto l’esplorazione, la coscienza. Senza i compromessi delle condizioni “disumane“.

Sì, bacio una ragazza, mi racconta di Lei, di come non ci sopporta più, di come l’ipocrisia s’è impossessata dei nostri vizi, dei nostri rituali “agiati”, di come sia “libertina” per non essere imprigionata.
E mi ricordo di quando gli antichi druidi immolavano il vitello nel regno del loro Dio barbaro. Scolpendo le loro facce di fango nella pietra grezza m’ancor tonantissima del Mondo contemporaneo, vera come ieri.
Di come Sean Penn era più Uomo di Marlon Brando perché aveva sposato, giovanissimo, Madonna.
Di come, la nostra religione si è rammaricata troppo presto e di come il Diavolo alberghi, malandrinissimo, nei vostri uccelli.

Questo film non va commentato, va ascoltato.
Incantatevi.

 

 
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. 3 giorni per la verità (1995)
    C’è più verità in questo film che nelle teorie di Freud.
    Che era un frocio, nel senso pessimo della parola.
  2. La promessa (2001)
    E se, invece, la ragione venisse dimostrata?
  3. Into the Wild. Nelle terre selvagge (2007)
    Fidatevi, siete quasi tutti pazzi.
    Io, verso le tre postmeridiane, mi alzo dal letto e mi “masturbo” il frigorifero.

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