Pacino + Viggo Mortensen uguale?

09 Feb

Mammet’ adda murì, Maometto indossa un elmetto, “sfatiamo” Maria Giovanna Elmi, meglio la Gioconda che “spalma!”. Basta con le amarezze. Mortacci tua! E Alda Merini?

Corleone più Tom Stall uguale furia non “rabbonibile”, potenzialmente distruttiva

Sono un personaggio cruising all’Al-alano Pacino, e non intendo rammaricarmi di “cipiglio” né di rimmel, io ritmo di bacini, anzi, ti spezzo le braccine

Panza non fa rima con pinzillacchera, invece sì, e anche con zucchero che, fra una chiacchiera e l’altra, ci “scopa” la gnocchina.
Ove non c’è tormento esistenziale, solo pestilenziali volti “cicatrice”.
Le cicale v’assediano e non dormite. Vi catapultate sul PC e “accendete” il dormiveglia alla ricerca brada di “scosciate” da “YouTube”, “porcellizzando” nel silenzio notturno “inguainato” in pigiama e d’urletto finale nella sguaiata contentezza. Mica tanto. Miao miao!
L’onanismo allevia le tribolazioni del fegato ma non rassoda affatto il “fallo”, sebben si sia “tirato”, in “brodo di giuggiole” per giulive con le vostre olivine in a-dorazione “esternante” e poi esausta in quanto non sfamata. Tanto esaltati quanto a saltar in padella di sbudellarvi. Trivellate!
Asciugati bene, tirate lo sciacquone, e il fazzoletto “ballonzolerà” fluttuante facendo l’amore con altri “girini” dell’acquedotto, nel canto “appassionato” in tinta “bianca” unita del “comunismo” ad acqua di rose, in calor per una rossa e ossobuco ché, il mattino dopo, senza soldi per la fettina, affetterete solo un “tiro” di cannina.

In questa società putrida e macilenta, ove i “duri” appaion gli schiacciasassi, un Uomo è stato richiamato all’ordine. Sì, v’orinerà senza battere ciglio, anzi pittandosi le sopracciglia da cigno nero.

Puttanieri, è arrivato il cacciabombardiere!

Egli è Al Pacino, cioè me stesso in abiti “travestiti” versione Stallone de I falchi…

Io so che sotto le calze d’Ilaria c’è già un marpione ad attentarla di “rete”. Lo intrappolo. Questo ratto rutta e basta, io lo rompo. Italietta, sei incappata in chi ti spompa!

Gente costruttrice di “virilità”, io vi dico che urge e “unge” un cambiamento rinnovatore.

I vostri figli si stan affaticando per le figuzze e invece guadagneranno solo un “Fancul’!” immediato.

Per far sì che Lei ottenga il “serpente”, come Adamo con Eva, devi tu esser mieloso per la mela, coccolandone il frutto della banana per depistarla di sottecchi. Dribblando con strategia da centrocampista e “pistole” del colpo secco a manovrare la tattica per tastarla nell’insaccarla.

Il mediano alza il pollice medio, un critico dà quello giù, ma il suo non si alza nel lì, anzi ne viene “stroncato”, Fabio Volo spara puttanate aforistiche per entrare nel “forum” di Lilli Gruber, gli psichiatri chiedono d’essere curati perché assaliti da Gabriele Paolini con la sua ciurma di “profilassi”.

Al che, disgustato da tacchi a spillo che voglion solo spillarmi dei soldoni, assoldo il miglior me stesso, e li fornico tutti, gridando “Uso le forbici, miei furbi. Forgio il coltello quando taglio il formaggio, in quanto topo che ama ganzo il Gorgonzola!”.

In quanto cane, indosso il mio pelo a garrese.

Contatto una ragazzotta, un po’ di sederino da “riempire” per girovagarci attorno con far “damerino”.
Ella, “azzimata” in shorts gustosi per aizzar rizzante, cavallerizza tempra già il mio “temperamatite”, sì, l’ammattirò, matando poi di smalto.

Il suo “Profilo” è codesto: “Non ha ancora scritto un annuncio personale”.

Messaggio personalissimo: “Castana sei e scaldi le mie castagne, vino mio per una cascina in cui sgolare quando, pollastrella, ti spennerò di pen’ rustico. Ti farò pena ma ti garantisco che non sono permaloso. Il mio ciuffettin è fulvo come la tua fuxia cuffietta pelosina. Entra in me e sciroccami, desertificando quel che, di tuo, sai esser laghetto nel tuo c’è un albero nel tuo vuoto psicologico, che concimi irraggiando tutta spataccata e tutti te li raggiri, come quando, in bicicletta, corri dal tuo bello per spupazzarlo di fiatone. Con me, vivrai attimi indomabili, fidati, mi chiamano Scarpa, fratello delle scarpette, ché il sugo dello spizzichino va miscelato nella panna del fusillo, col tovagliolo di tua bava da bimba proprio brava. Strappati da sola le gonne, ché tu sei nuda di mini eppur tante ti coprono per non patire gli occhi indiscreti di chi poi, non tanto cheto, accudirà il tuo dargliela fra scudisciate e la scimitarra sua con catarro orale e inseminazioni mai artificiali, tu sì, infatti, tutti gli asfalti e li accaldi, fai e disfi, li affoghi e li strozzi, oziandotene di sputazzo.

Dammi del pazzo, so che vuoi la baciata sempre del …azz’. Accipicchia(mi).
Insomma, impiccalo nelle tue cosce e struscialo nel mio strisciare infinito nel tuo a-mare”.

Racconto color “effeminato”

Ce la vogliamo dire tutta? Tua madre ha messo al Mondo se stessa.
Perch’era stressata.

Sì, che ballasse latinoamericana. Prendetela per i “capezzoli” e scuotetela, se non basterà, scuoiatela. Era una scoiattola, lei e la deficienza immune all’ascolto dei figli ebeti, partoriti in una notte di “cicogna” da Cogne. Il marito, fanatico delle “mascolinità”, trombava allegro-andante in ogni felliniana sua “esegesi” da “intellettualone”. Di mattina, svolgeva lavoro da messo, poi, mentre la moglie ancor “ripeteva” negli studenti, “immetteva” di prostitute in via Stalingrado, e aggradava poi la sera nel bicchierino “educativo” al figlio che “sodomizzava” con colpi secchi a imboccarlo di carne da maiale, affinché “crescesse”, s’evolvesse, si capisce, nel pisciare in faccia a tutti, ed “erudito” eruttasse tra festini “colti” nel coito da bocce, in quanto mai “bocciato”.

Un figlio degno della più “altisonante” e altolocata mano lì “ficcata”, di fisting appunto.
Un troione degno d’esser assediato e murato vivo. Blinderemo la sua casetta e poi le daremo fuoco, aspettando che il suo sterco si maceri in un teschio d’affiggere come esemplare punizione ai ritardati fascisti che si meritarono la vendetta più atomica.

Furono avvertiti, temono, tremano ma, estirpati, vedremo se s’innamoreranno delle morettine.
A questi solo che bombardamenti, senza piegar il capo, anzi: l’aguzzino si cercò il coltello “sguazzante”, tutto sguainato e infilato ad “ammainarlo”.
Lo meni ancora?

Terrorizzato, urla disperato, le sue cagnoline provan ad acchetarlo con qualche “gattina” d’allisciargli i pochi piliferi residui, ma dentro di sé sa che, sventrato come un animale, prima di morire, fisserà l’inaspettato uomo venuto dalla sua “scomparsa” e finalmente capirà chi ha sempre avuto di fronte.

Ho esagerato, in realtà sono un Uomo alla Vanna Marchi, nessuno può marcarmi, ala sinistra di crossing.

E la sparo di brutto. Che schifo! Ma almeno son me stesso, fra un accento alla Diego, intonazioni alla Jim Carrey su di giri, lombrosiane modulazioni di frequenza da drogato di sigarette e una che mi fuma.
Soprattutto, mangia il prosciutto affumicato.

  1. Fast & Furious 6 (2013)
  2. La promessa dell’assassino (2007)
  3. Gangster Squad (2013)
  4. Die Hard – Un buon giorno per morire (2013)
  5. Le avventure di Elmo in Brontolandia (1999)
  6. A History of Violence (2005)
  7. L’armata Brancaleone (1966)

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