Rapporto padre e figlio, padre e fig(li)a, io e mio padre siamo due (af)fini pornografi, è sempre stato così, e ora succhiamelo

02 Nov

He Got Game

Sì, bando alle ciance. Mio padre ha saputo educarmi al glande, gli “alt(r)i” educano i pargoletti al “bene”, ah, che pene… da grande tu che vuoi fare? Farvelo e farmele. Da cui il film Big. Che sta anche per “grosso”. Cari miei Tom Hanks, ne avrete da penar in aule di tribunale se da omosessuali, ingiustamente, vorrete combattere assieme a un negro che a ogni (in)g(i)usto fascista farà neri i culetti. Sì, è per questo che, a cazzo duro, Obama è a Washington. Denzel conosce come mettere quelli “con le palle” in buca, da cui il film He Got Game. Vero capolavoro di Spike Lee, ove Jesus si fotte Jill Kelly, anticipando i porno interraziali che oggi van di moda e fan (non) politically correct.

E Malcolm X? Era solo un sindacalista che credeva al Vangelo.

Mio padre ha saputo effondermi un sen(s)o pratico “tangibile”, er(et)to al vero profumo di donna nel ma(s)chi(li)smo più bastardo, sì, m’incitò, sin da quando mia madre mi svezzò, a suggere tutti i capezzoli, senza lasciarne una in “pece”. Ah, le donne con me non han pace, datemi requie, datemela dentro, vade retro Satana e voi, angioletti con le corna, “vati”, andatevene a fan…

Fancazzista, miei Fantozzi, son ancor oggi ché il “bamboccio” fa rime con bellocce e con belle bocce. Loro, imboccandomi, sbocc(i)ano e, sboccata-mente, miei dementi impotenti, abuso di ninfomani alla faccia di voi, von trieriani che amate i melodrammi “pallosi” da onde del destino. Sì, tua moglie se la fa con me, in tv danno Scent of a Woman, mio “uomo” dancer in the dark.

Tranquillo, la tua (con)sorte te le mette e io glielo (o)metto, tu hai bisogno d’un trapianto di cornee, fosti talmente miope da non accorgerti che con me si rifaceva… gli occhi.

Lanciami pure il malocchio, non servirà a un cazzo. Mio cornuto, dammi della cacc(i)a e io ti farò leccare il cacao d’un cornetto. Sei (s)cremato mentre tua moglie me lo rende screpolato. Tutto scappellato. Se non stai buono, chinati nella cappella e prega che non lo metta a novanta anche a te, (im)piegato! Frust(r)ato, ecco come sei stato sodomizzato.  Bastonato in tua moglie che, di scopa, t’ha barato in me che me ne burlo di burro con tanto di ass(o) di “manico”.

Sì, devo rendere grazi(os)e a mio padre. Quando ero minorenne, mi portava a (s)passo… di v(i)olante, lui (t)rombava in “macchina” qualche gatta presa di “striscio”, e io noleggiavo VHS pieni di passere da ficcare nella luce rossa del Red, anche del rec. Miei ricchioni. Meglio “segarsela” subito in onanismo che esser nani con un datore di lavoro che lo sbatte di “tastiera” alla segretaria che glielo “fotocopia” su timbrarvelo con tanto di suo sentirsi “straordinario”. Così, passeggiando assieme a lui, “cresceva”. E, “sviluppandosi”, ho capito che il mondo è come un uomo e una donna (im)morali. A nessuno frega dell’altrui metà, fan figli solo perché, essendosi le donne mascolinizzate di “attributi”, non sanno che cazzo fare. Si (s)freg(i)ano. E, in quella (con)fusione fottuta, ci scopano e “ci scappa”. Di mio, son schizzato sempre.

Come mio padre, un vero azz’.

E non dovete scassarceli, altrimenti saran mazzate…

 

di Stefano Falotico

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