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Ieri era il compleanno di quel degenerato di Ridley Scott, oggi è il compleanno osannato di Woody Allen, mentre anch’io festeggio, in atmosfere alla Black Rain in Midnight in Paris


01 Dec

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Sì, questo è uno scritto spaziale, uno di quegli scritti che, quando avrete un figlio, comprenderete sia voi come padri che lui come pargoletto che dovevate fin da subito educarlo al mio scibile, anziché gettarlo in questa società macellante ove lo abbruttirete e l’abituerete, lo so, figli di pu… a, a giocare di bullismi e a disprezzare le malinconie alla Manhattan miste al Blade Runner. La malinconia, se ben dosata, se “osservata” con spirito umoristico, come facciamo io e Allen, può sortire opere d’indubbia grandezza, di cui i posteri parleranno come sosteneva quell’uomo, anche lui fosco, del Foscolo. Sì, secondo Foscolo, uomo sepolcrale, la poesia vive più della tomba. E, su questo suo aforisma micidiale, chiederei, fratelli della congrega, di riflettere in remissione di ogni peccato tombale. A onor del vero, una stronzata sesquipedale. Io so che quando uno è morto è morto. Che poi altri leggeranno le sue poesie lo sapeva la figlia racchia di Silvia di Leopardi, una che figliò con tutti tranne che con l’autore de L’infinito. Sì, per pene… d’amore il nostro Leopardi presto si sfinì. Tant’è che la sua poetica fu quella secondo cui la poesia stes(s)a rende libero l’uccello prigioniero…

O meglio passero solitario… a differenza di Silvia che invece pare fu una passerona molto “amica di tutti”. Non lo fu appunto sua figlia, racchia, che leggeva poesia dalla mattina alla sera per consolarsi dal fatto, o dai mancati “falli”, che i suoi coetanei preferissero alla sua compagnia farsene altre in campagna.

Sì, uomo deluso il Leopardi, talmente deluso che neanche Naomi Campbell di vent’anni fa, leopardata in “passerella”, poteva “ringalluzzirlo” e fargliela vedere… be(l)atamente. Era lui quello messo a pecora.

Sì, Leopardi dopo il primo amore fallimentare, non si riprese più…

               

Ahi come mal mi governasti, amore!

Perché seco dovea sì dolce affetto

Recar tanto desio, tanto dolore?

E non sereno, e non intero e schietto,

Anzi pien di travaglio e di lamento

Al cor mi discendea tanto diletto?

 

Eh sì, questo Giacomo di Recanati era uno che nella malinconia “impotente” trovava gioia “strabiliante”, non essendo uomo di-letto… che però, trasognando “diletti” non suoi, trovava appagamento. Non andava neanche con quelle a pagamento.

Ecco, Leopardi avrebbe amato molto Woody Allen… Volete sapere cosa amo della masturbazione? Beh, il dopo, le coccole.

Il sesso è come il bridge: se non hai un buon partner, devi avere una buona mano.

Io ero sempre molto timido in fatto di ragazze. Ricordo che da piccolo presi di nascosto un libro pornografico stampato in braille e stropicciavo le parti sconce.

 

Eh sì, quel Leopardi lì deve essere uno che sentiva talmente tanto che nella (s)figa nessuna voleva “sentirlo”.

Ma parliamo di me… L’altro giorno, uno psicanalista mi ha chiesto se ho avuto molte donne. Ho risposto che mi sono “arrangiato” ma che sono il più grande amante contemporaneo. Sì, credo che nessuna bella donna di Hollywood sia sfuggita al mio “piacere”, ho sognato di fare sesso con tutte. Anche più di Ercole, oltre cinquanta in una notte sola.

Adesso, direi di spostare l’attenzione su Ridley Scott. Ha girato solo tre capolavori in vita sua. Che comunque sono pur sempre meglio di niente. Cioè, I duellantiAlien e Blade Runner. Il resto, a parte qualche atmosfera di Black Rain e la “bellezza” delle manie compulsive di Nic Cage ne Il genio della truffa, è robetta sopravvalutata.

Sì, Scott è un regista “tecnico”, mirabilmente sofisticato nelle scene d’azioni e ottimo coreografo, ma i suoi film non sono mai sinceramente viscerali, e non possono minimamente ambire a essere presi seriamente.

Allen, invece, per tutta la vita si è preso così sul serio che è stato anche un grande comico.
Ora, vi racconto questa… so che c’entra come i cavoli a merenda ma io sono uno che dei ca… i altrui è maestro indiscusso. Le f… e sono però poco altruiste con me…

Sono stato al bar, il barista aveva il televisore acceso su un canale ove trasmettevano un concerto di Claudio Baglioni, il “re” degli amori piccolo borghesi, (s)gridati, sbandierati ai quattro venti, adolescenziali e onestamente osceni.

Baglioni piaceva a tutte le ragazzine che lo ascoltano anche ora che sono adulte, o meglio adultere…

Pare che abbia avuto molte donne ma non era un gran poeta…

Prendiamo questo pezzo “storico”, un gioco davvero “raffinatissimo” di onomatopeiche e assonanze… direi da vero “suonato”…

 

la realtà mi ha fatto atterrare

il mio errore fu di errare

e non ero un eroe

ma sono vivo

e sono qui

 

Mah, a quest’uomo di baci alla francese, preferisco la solitudine di Wilson nella capitale della Francia.

 

Prendete questa foto di Michael Douglas. Sì, il fascino “macho” alla Falotico c’è tutto. Come no?

Ah ah.

Sì, non è black rain ma puro, purissimo… black humor.

 

Finirei con una mia battuta alla Woody. Nei film per adulti c’è molta “pioggia sporca”, anche solo porca.

 

di Stefano Falotico

 

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Nel mondo, ahinoi, esiste ancora gente che è “preoccupata” del titolo del sequel di Top Gun, invece di pensare alla realtà


04 Jun

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Tom Cruise, l’emblema del robot di plastica, che negli ultimi anni è riuscito a cancellare con queste brutture che sta girando anche i film autoriali che l’avevano un po’ elevato, si è “lanciato”, senza “paracadute”, nell’affermare che il seguito di quella boiata edonista, guerrafondaia, militarista e reaganiana, che è stato Top Gun, adesso ha un titolo, ove tornerà il nome del suo “eroe”. Come se non bastasse ad ammorbarci con questa “notizia” devastante, tragica quanto la politica di Trump, insiste nell’asserire che il seguito avrà gli stessi toni, pomposi, trionfalistici, retorici, machisti, del primo, e che il cast sarà lo stesso. Insomma, vedremo una McGillis abbruttita dall’incipiente vecchiaia e un Val Kilmer post-“bombardamento” farmacologico dalla cura del Cancro alla gola, e soprattutto rivedremo questo topo platinato di nome Tom Cruise a guidare da “aviator” la ciurma di chi della vita non ha capito un cazzo, e si abbuffa di queste buffonate patetiche, superate, il peggio degli anni ottanta, che sono stati, ricordiamolo, una vera catastrofe per la cultura umanistica.

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