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Walt Kowalski


15 Jun

 

Uomo “stanco”, Uomo Danko
Polacco contro le vacche, “svaccato” di birra, bukowskiano delle pulizie domestiche ed “etniche”, russo di pugni allo stomaco, se la russa “pensionato”, si balocca sfidando chi si (barca)mena.
Uomo alto, tale a me, tagliente, defilato ad “affilarli”

Ne avevo le palle stracolme di quelli lì. Davvero, il colmo.
Attaccare uno come me con squallide allusioni sessuali, con punzecchiature a “provocare” solo faide private.
Sì, volevano “inquadrarmi”, accerchiarmi e bruciar la mia anima, appiccando fuoco alla mia casa. “Impazzando” di proiettili da retti(li).
Quei ragazzetti boriosetti, quegli scemotti buoni solo a “rammendar” le calze(tte), con qualche squinzietta a “far” il “servizietto”. Coi loro amiconi, e i loro “micetti”.
Son stati serviti da un piatto freddissimo, i miei occhi nella Notte.

Mangiaspaghetti, bovari, “lavoratori”. Sì, si nascondono dietro quei pezzi di carta per “stracciare” le virtù altrui, e “parano” i colpi con parate “sindacaliste” che ribaltan le frittate.
Poi, divorano carne al sugo nelle loro “grigliate”, “innamorate”.

Uno di questi dementi, da piccolo, era un occhialuto guardone, oggi, di lenti a (con)tatto, è strabico, domani, se m’infastidirà ancora, sarà “orbo” peggio delle sue “masturbazioni” mentali da “psicofascista”.
Non c’è da stupirsi. Proviene da un ceppo di brutti ceffi, e, fin dai primi mesi, quel buzzurro del padre lo “svuotava” di ceffoni.
“Cinghialando” poi la moglie “inserviente”, servilissima, dopo cenette da cinghialone e “forchettate” all’altro “figliuolo”, che reprimeva di cintura di castità e “pedagogie” lobotomizzanti, per “imbavagliarlo” da “bravo ragazzo“.

Sì, con questi qui bisogna tirar fuori il fucile, e “impallinarli”, questi che si credon con le “palle”.
Il parto più malato della nostra società.
Tutti “laureati” in questa famigliola, e con quel “titolo” esibizionista pensano di suggestionare qualcuno?
Potran prendere per “fesse” le cretine come il loro pollaio.
E schiavizzarle di stanzette “orali”.

Hanno trovato uno che non va mai giù.
Chiamassero l’ambulanza, richiamassero all'”ordine”, ricamassero sulla mia reputazione e li sputtanerò.

Forza, sparassero, attenti a mirare bene, però.
Indosso sempre il “giubbotto”, e la mia testa è durissima, “zuccona” contro tali ostinati malati.

Si ficcassero le cuffiette e ascoltassero “bella musica”, perché saran suonati da un fragore molto “decibel“.

Questi erotomani, “bombaroli”, superficialotti e trogloditi che “godono” e “gongolano”.
Di Domenica van a messa, e il Lunedì mattina son già “slavati” di “Che… ti benedica” al prossimo che ritengono “sfigato”.
Si guardassero in faccia, e si lavassero.

Io, che son Dio, non perdono, e maledico.
E, sulla loro tomba, prima ballerò, poi banchetterò mangiando di gusto.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1.  Gran Torino (2008)
  2.  Gli spietati (1992)
  3.  Vendicami (2009)
  4.  Quei bravi ragazzi (1990)
  5.  Danko (1988)

 … Ribellione al fascismo, per spellarli e sbudellarlo

Quando si esagera, un Uomo imbraccia il fucile, abbraccia chi gli vuole bene e fa piazza pulita dei pazzi che, di “piazzismo”, voglion “immerdarti” la vita di pizzetti tamarri, di merletti da merli, e di pizze, capricciose del loro “rizzarlo” e “pazziare”
“Arriccia” la fronte e li affronta, a muso duro, sbriciolandoli “tenerissimamente”, tra la foll(i)a che applaude dopo tanti gesti inconsulti, insultanti e folli!

Sì, sono Walt Kowalski, Travis Bickle e John Rambo, reduce da sporche guerre e coi miei “traumi”, e, se qualcuno, ancora mi provocherà col suo moralismo da prete delle vecchiette e dei “fazzolettini”, sarà defenestrato e “striato”.

Dove fugge quel teppistaccio?
Infimo traditore abbarbicato ai suoi “miti” di cartapesta per un coast to coast, molto grunge, delle sue “costolette”.
L’emblema lagnosissimo della sua “lana”. Agnellone con le anelle al dito.
Lui e quei reietti, rattissimi di Seattle, e tutta la “compagnia” di cantilene “lenitive”, che poi sono assordanti e non rassodanti.

Io sono tonico, tornito, e nessuno mi mette sotto torchio, ché gli torco il suo “diavolo per capello”, e poi me lo cucino, il pollo, alla diavola.

Quel ragazzetto fa schifo, è la putrescenza precoce d’una senilità che si crede “giovanile”, che, “giovialissimamente”, “galvanizzerò” di schiaffoni. “Spingono?”. Volevi “testarmi”, testardone, e ti prenderò a testate. Altro che le tue, “giornalistiche”.
Se la dorme tranquillamente e credeva di calmarmi dalle sue brutali bruttezze con dei tranquillanti.
Stai attento pidocchio, aguzza gli occhi, ché un cocco come te non potrà mai sfidare, né ardir ad arderli, i miei tanti bernoccoli.
Tu e le tue “coccoline”, i tuoi amoretti e la tua amarena, e la tua “amatriciana” da cricetino con denti da castoro.

Ti smaltisco la dentatura d’un dentifricio “gengivale” da ascesso e d’ascensione funebre, tu che ce l’hai coi froci, coi “porci” e con i “lerci”.

Specchiati e non mentire più al tuo volto da coniglio.
Stavolta, hai incontrato una canaglia che ha incagliato le tue “tenaglie”.
Raglia, buttami addosso dell’aglio, e non mangerai neppure spaghetti con l’olio.
Il peperoncino sono io. Al culo.

Chi cazzo pensavi che fossi?
Uno dei tuoi leccaculo gianduiotti?
Dei tontolonissimi che sbavano sui fondoschiena delle segretarie, e non riescono neppure a incollare due neuroni dei loro (s)fottimento.

Ecco, bravo, levati, se no ti solleverò, non solo dai tuoi incarichi, ma anche dalla tua cara, perché “la” carezzerò e la caricherò d’un sorriso di gran caratura, molto “calibrato”, “dolce” tartaro e cariatide dell’Antartide.

Io sono Io, tu sei uno scemo da mercato ortofrutticolo con manie di “mani” e frutta da banane in bocca.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

    1.  Gran Torino (2008)
      Walt ama i fumetti del(la) Disney e, fumando, è una fiumana e furia (dis)umana.
    2. Coca Cola Kid (1985)
      Senti, bimbo.
      Tu e la tua scacchiera per render “matto” me. Spostati. In questo film, c’è una Greta Scacchi che te “lo” spara.
      “Glande” Donna.
      Senti che bollicine frizzanti, bollore “schiumoso”.
    3.  Ronin (1998)
      Sono Sam, e tu di me non saprai nulla.
      Sono io la spia, fino a prova contraria eastwoodiana.

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