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Non è colpa mia, la ca(u)sa è De Niro


21 Apr
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Voglio scusarmi con la gente che si è sentita offesa dai miei sproloqui. Non sono stato io, è stato Robert De Niro nella mia mimesi con lui.
Accettate le scuse, suvvia, date la colpa al ne(r)o. 

di Stefano Falotico

Nick Nolte è un good thief, fidatevi


15 Aug
Qualitˆ: Originale.  Titolo Del Film: Il Triplo Gioco/ The Good Thief.

Qualitˆ: Originale.
Titolo Del Film: Il Triplo Gioco/ The Good Thief.

Tre film che vedo, vidi a modo mio come vedrò sempre la vi(s)ta, più uno ficcante e non vedrai più nulla, psicopatico!

Ognuno fa dei film un’esperienza sulla base del retaggio culturale, del culo a filtrarli d’emozioni a seconda del grado fortunoso.

Ad esempio, uno guarda Taxi Driver e pensa che il Bickle sia un disadattato “idiota”.
Questo è lo “sguardo” del miope uomo “normale”.

Secondo me, è così il Bickle. Va dritto, lo prende e poi le dà. Il resto è un’esegesi da campagne elettorali allaPalantine.
Diciamocela. Se qualche pappone la combina sporca e macchia le innocenze delle minorenni, taglio il bulbo mio e pure i suoi “peli”…
Sono come Travis. Quando mi giran le pall(ottol)e, la tragedia mi rende un eroe della strada.

Non volevo diventare un eroe, mi hanno costretto.

E va da Dio adesso. Appunto. Come sa Paul Schrader in Martin Scorsese.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Triplo gioco. The good Thief (2002)
    Melville negli occhi “sghembi” d’un platinato Jordan. Sì, Bob è un ladro, un gambler che ha scazzato tutto.
    Compresa la fotografia troppo acquosa da finto figo delle atmosfere di Costa Azzurra. Roba da ricchi alla Paolo Villaggio. Anche dovessi ereditare una grossa cifra da un puttaniere benefattore di Parigi, preferirò donare i miei soldi da Charles Dickens, “illudendo” di grandi speranze i giovani. Fra una troia e un valore, scelgo di donarmi.
    Poi, semmai sbaglio. Regalo i miei “gioielli” a un amico di cui mi fidavo, il quale mi deruberà anche dell’anima appunto. Sghignazzando d’aver sfruttato il maestro a fini “orali” dell’incularlo sotto i baffi e di “occhiolino” nel come dirgli: “Ti ho fregato, mio Montecristo”.Mah, secondo me questo film è tale “esegesi”: Nick Nolte pianifica di svaligiare il casinò, all’ultimo momento ci ripensa. Forse per colpa di Kusturica, uno da zingarate che son diventate di maniera. Quindi, da non prendere sul serio come “confidente”. In quanto ti spelerà d’underground nel gatto nero su tuo “b(i)anco”.
    Kusturica è come Maradona, si è drogato per colpa dei troppi dribbling fenomenali. Alla lunga stancano e sniffano pure robaccia. Nick capisce che i suoi “fedeli” lo tradiranno, li abbandona allo “scippo”, allo scassinamento e si reca ai tavoli da gioco. Assieme alla biondina spronante che, sotto sotto, ci “scopò” un pompino nella dissolvenza a metà del film di “mela”, sequenza di lei vispa a intraveder’ nella “sfocatura”, vince al glande.
    Mentre gli altri ladri vengon beccati in flagranza di reato. Il ratto migliore è Nick, poiché appunto sgattaiolerà con la topina, tutto bello intappato di smoking nel felice smog di prima mattina sulle note di Leonard Cohen.
    La musica di Cohen serve a ribadire i titoli di “coda” ammiccanti: hai rivinto troppo tardi, sei un vecchione, ma almeno non ti sei bruciato come quei giovani rincoglioniti già da strapazzati. I tuoi testicoli son malinconici, eppur spingono liberi mentre loro “cantan” al fresco malconci.
  2. Ocean’s Eleven. Fate il vostro gioco (2001)
    Fa schifo tutta la serie. Poco da opinionare. Mi scoperei solo Zeta-Jones. All’epoca attizzava.
    Il resto ammoscia. Soderbergh a pecora.
  3. Solaris (2002)
    Tornando all’accoppiata con Clooney, Soderbergh si monta la testa e sfida un titano della fantascienza.
    L’esito è la sonnolenza. Più che trascendenze e ricordi orbitanti, du’ palle talvolta risvegliate da Natasha McElhone che però non mostra le mutande. Solo di striscio. Speravo si strusciassero.
    Ma è un amore “metafisico”. Già troppo una figa di “primi piani” e basta. C’era anche il rischio d’annusarla col telescopio.
  4. Non è un paese per vecchi (2007)
    Non ho mai amato questo sopravvalutato. La trama è questa: un pazzo, che non è mai andato dal barbiere, spara all’impazzata, “spettinando” l’ordine di tutte le contee. Tommy Lee Jones non l’acchiapperà perché Bardem inchiappetta tutti. E la racconta “giusta”. In un Mondo ingiusto, questo è il capolavoro che vi meritate.
    Scopre l’acqua calda ma la fa passare per sorgente viva.
    In quell’anno, era meglio premiare Il petroliere. Ho sempre preferito la nerezza del pozzo su stronzo puro al distillato d’Evian evirante e impura da punitore “biblico”.
    Ci vuole Rambo a fottere le stellette.
    La spiegazione è codesta. Confondono un genio traumatizzato per uno scemo e cominciano a torturarlo.
    Gli infliggono altre ferite nella pelle, anche dell’anima, lui si ribella spaventosamente.
    Diventa “pericoloso”.Lo sceriffo viene avvertito… eppure è “tosta” la sua testa di cazzo.
    Continua a ridacchiare, pensando che quel “fuggitivo” sia un decerebrato coglione.Sì, infatti, “in fallo”, nel finale John gli spara nei coglioni.

 

 

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