Il prete, Uomo tenebroso quanto taumaturgico al “Traumatologico” fra i lebbrosi, e un po’ ambiguo fra bilingue “labbra”

26 Jun

 

Mi specchio, il sorrisetto è “incollato” al Pennywise, l’occhietto adocchia e i miei denti sgranocchiano, fra labbra “giogate” di leccate “al limoncello” e quel che fa rima che, in mezzo alle gambe, moscio e poi “pompante”, s’allatta e allieta i poppanti, “ritmandolo”

La mia nomea è “altissima”, tonitruante. Appena compaio io, le signore alzan la gonna in segno di “penevolenza” e “Lui”, nel boschetto cespuglioso, s’impenna ad appannaggio delle più belle da “impannare”.
Gli uomini nutrono un’invidia “aberrante” e mi gettano ortaggi, oltraggiando il mio pudore così esibito, perché son “biliosi” e giocan a biglie senza la meraviglia della “briglia sciolta”, imbizzarrita d’un nitrito ben “irto”, da erectus quale è l’Uomo più sapiens quando si congiunge di mens sana in corpore sano.
Sì, Governale c’insegnò che il potere materialistico, la ricchezza, è effimero, ma poi il “sesso” di questa locuzione latina, a uso e “costume” dei sapienti, fu confutato e si “alzò”, edonisticamente, “a puttane”, come si suol dire e “fare” sovente quando il cervello vien tributato d'”attributi” per accalappiar, di cerbottane, la “bottana” borghese.

Dicesi “bottana borghese”, la donna “altolocata” sempre propensa a essere “toccata”, pi(lu)ccante di moine e smorfie per indebolire il “fragile” e ammiccare chi “la” rafforzerà nella villa al mare.
Di bottane è pieno il Mondo, “guardatevelo” e statevene alla larga. Lo so, attrae con fascino ammaliante, ma poi te “lo” prende solo per giochini “inculanti”.
In poche parole, detta alla “bona“, quale comunque, sia “chiara”, è, spreme il tuo “frutteto”, ti sfrutta e ti lascia alla frutta.
Perché sì, con te s’è “spossata”, ma poi si sposerà uno più “posato” perché, di posate, possa apparecchiare senza lavorare, e dunque “smaltarsela” di “pomate”.
La famosa “argenteria” lucidata…

Babbeucci, sono su questo Mondo da circa 33 anni, l’età del Cristo, io predico in quanto non sono predictable ma vero, senza retoriche e oche per “apprendistati” ed “Esame di Stato”.

Il “mio”, infatti, è equino ma anche equidistante, un po’ qua e un po’ chissà.
Dunque “equivoco…”.

La messa è finita, e ora Berta fila…

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Il cielo è sempre più blu (1996)
  2.  La messa è finita (1985)
  3.  Habemus Papam (2011)

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