Alle ore 19 e 50 di questa Domenica 4 Marzo ho dato il mio voto, morì Astori e Berlusconi è scaduto

04 Mar

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Ebbene, con far quatto, senza dar nell’occhio, mi son avventurato in quel di Casalecchio, ove prima c’era il mio amico cinese e ora invece, pochi chilometri più in là, c’è un altro bar scalcagnato che piacerebbe ai fratelli Coen, vicino a Riale, tant’è che una concessionaria di auto si crede un film di Stanley Kubrick, cioè Cinema d’autore, e come insegna mette il “titolo” AUTO-RIALE. Ebbene, proseguiamo dopo questa mia battuta del cazzo, e non starò a raccontarmi di come, mentre bevvi il caffè Meseta, adocchiai una coppia mal assortita, formata da un guercio spuntato fuori dai film di Rob Zombie e una lercia ciarliera che sembrava l’incrocio fra una corvina Lena Olin e Banfi Lino. Sì, una schifezza, un ibrido aberrante.

Poi, andando a ritroso in tangenziale, svoltai all’uscita 5, quella mia del Quartiere Navile, feci la rotonda, ammirando una prostituta dalle forme tondeggianti, mi bloccai al suo “STOP” con far da tonto, quindi ripresi ad accelerare sin ad arrivare all’ubicazione del mio seggio elettorale, il numero 324, situato nella mia ex scuola media Salvo D’Acquisto, brigadiere immolatosi per la patria.

Sì, ho sempre delle strane sensazioni quando torno in questo posto, in cui appena puberale già avevo vista lunga per delle biondine peperine ed ero come Chicco dei Ragazzi della 3ª C.

Sì, la mia classe era quella, come nella serie televisiva, anche se a dire il vero io sono del ’79. Ah ah.

In tv, peraltro, in quel periodo passava Beverly Hills 90210 e le ragazze andavano matte per quei pupetti sbarbatelli, e non sapevano chi scegliere fra Jason Priestley, che io ho sempre scritto e pronunciato come Elvis the Pelvis, cioè Presley, e solo adesso ne scopro la giusta dicitura, e Luke Perry, la versione giovane di Ronn Moss di Beautiful. Io mi ricordo che, prima di ripassare per l’interrogazione del giorno dopo, se capitava l’occasione, bellamente mi sdraiavo sul (di)vano e placidamente mi cacciavo una sega ottimamente “congegnata” su Katherine Kelly Lang, che all’epoca, prima dei chili in più, dell’età e della stiratura facciale, diciamo che spronava a certi atti (im)puri, (indi)rizzava a certi movimenti “luridi” e rudi, e i miei occhi erano per lei basculanti in sintonia col moto “perpetuo” oscillante. Ah ah.

Sì, all’epoca ero belloccio, avevo il mio perché, poi divenni Spider di Cronenberg e Dougie Jones/Kyle MacLachlan di Twin Peaks il ritorno.

Diciamo che dopo anni di smarrimento, anche di altre eiaculazioni, lamenti, traiettorie dementi e colpi di genio latenti, adesso son di nuovo sull’attenti. Ci furono mesi, anni fa, che stavo per far la fine del Cattivo Tenente.

Ebbene, sono entrato al seggio, e non c’era anima viva. Alla faccia di chi dice che per queste elezioni le affluenze hanno raggiunto picchi record. Ma de che!

Mi presento, con un po’ di pancetta, perché reduce da una cenetta anticipata di tre crescentine sfiziose, occhialetti da vero topo di biblioteca, faccia da culo alla Jerry Calà dei bei tempi, e consegno la carta d’identità. Al che, lo scrutinatore o come cazzo si chiama lui, mi dice: – Uè bello, e la scheda elettorale?

E io: – Con calma, anzi, prima cantiamo come i Frankie Goes to Hollywood, Relax… don’t do it!

Il tizio mi guarda lo storto, al che entro in cabina, la numero 2, essendo io uno che arriva sempre secondo. Dopo pochi secondi, infatti, ah ah, faccio la croce sui simboli del PD e quindi impiego tre quarti d’ora per piegare queste maledette schede fatte come il culo. Alla fine me la cavo, e sgattaiolo fuori dalla scuola.

Insomma, qui parliamo di un genio assoluto, che sono io. Lo so, ieri dalla fretta scrissi exit pool e non poll, miei polli, ma amo le donne col costumino in piscina.

Per quanto riguarda gli Oscar, si sa, Berlusconi vincerà per il Miglior Trucco della sua ora più buia.
Diciamo che, comunque, più che uomo da seggio son saggio.

Da domani, si fa la Storia, intanto condoglianze alla famiglia Astori. Che brutta tragedia.

 

 

di Stefano Falotico

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