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Scherza coi fanti ma lascia stare i santi, cioè Elvis


18 Mar

Wild at Heart Cage Love me Tender

Ora, ho dormicchiato oggi pomeriggio. E ho sognato di essere in piena notte, illuminata solo da dei fari inquietanti, in mezzo a una strada di paese, con le sbarre del passaggio a livello che si alzavano, il treno che passava veloce, poi scendevano al loro posto. E correvo, correvo ma sostanzialmente rimanevo sempre nello stesso punto. Poi, intermittenze di visioni e di bar… entro in uno di questi bar e mi ricordo che c’ero già stato, ma l’arredamento era cambiato, le persone erano le stesse, quindi uscivo e correvo ancora, infinitamente bloccato.

Che significato ha questo sogno? Devo chiederlo alla Smorfia e poi mi giocherò i numeri all’Enalotto.

Comunque sia, dopo il sonnellino, sì, son stato davvero a un bar. E, antistante all’entrata, c’era una coppia borghese ben “smaltata” nell’arroganza che, alla mia vista, ha ridacchiato in modo impudico, sogghignando a bassa voce… ma guarda quel coglione.

Son entrato leso nel pudore, quindi ho ordinato un caffè digestivo per metabolizzare tale lurido, stronzo affronto, e c’era un tizio che leggeva il giornale. Ci siamo guardati negli occhi, pensando reciprocamente ma che cazzo vuole questo qui che guarda? Lui ha ripreso a leggere, guardandomi di sottecchi, io ho continuato ad adocchiarlo con far malevolo, poi con bonarietà sono uscito e sono rientrato in macchina.

E chissà perché mi è venuto in mente il finale di Cuore selvaggio. Quando Sailor manda tutti a fanculo e ritorna dalla sua bella, cantandole l’immortale Love Me Tender.

Sì, credo che quella scena, per quanto commovente, sia una pacchianeria. Una vistosa stronzata, come si suol dire. E Lynch ha calcato un po’ la mano sull’eccesso manieristico. Sì, diciamocelo, questo Cage col naso finto che “tocca” e scimmiotta Elvis mi è sempre parso d’un kitsch allucinante.

Poi, tornato a casa che fui… tornato che fui è bellissimo, ricordate di dirlo a una vostra ammiratrice quando lei prepara una torta con le mele e voi volete la sua “cotogna”, ah ah, aprii Facebook e un mio amico m’ha detto che devo stare in guardia perché da giorni parlo con una morta. Sì, mi dice che una certa Angelica è morta da tempo, nel 2016, e adesso il suo profilo viene utilizzato da un sedicente scrittore che si spaccia per lei. Se fosse vero, sarebbe macabramente tristissimo, e io sarei stato preso per il culo in modo ignobile. Al che, vado a vomitare. Quindi, sempre questo mio amico mi manda video del “pastore” Robert Joyce, sì, quello che dice di esser Presley, ed è convinto che sia davvero lui.

Sconvolto, vado in bagno, faccio una pisciatina, mi aggiusto il ciuffo alopecico, mi reco all’ingresso e guardo la mia immagine allo specchio. Quindi, di colpo, come dominato da una forza inaspettata, comincio a muovere il bacino e canto e ballo Jailhouse Rock, così, perché mi tira il culo.

Di mio, sono un fantino, un elefante, un santo, un mezzo sano, e non mi sanerete. Se mi santificherete, vi cornificherò. Ah ah.

 

 

di Stefano Falotico

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