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De Laurentiis e i tifosi del Napoli… Verdi di rabbia, De Niro di canuto pelo ispido, e gli echi dei miei occhi che editano un nuovo libro, mentre Joaquin Phoenix ha perso le rotelle…


16 Jan

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Joaquin Phoenix stars as John Callahan in DON'T WORRY, HE WON'T GET FAR ON FOOT.

Joaquin Phoenix stars as John Callahan in DON’T WORRY, HE WON’T GET FAR ON FOOT.

Ebbene, Simone Verdi rimane in rossoblù. Dopo un tira e molla estenuante, quando i giochi sembravano oramai fatti, quando ieri doveva essere dato l’annuncio ufficiale del suo trasferimento in casa partenopea, il talento delle Due Torri ha mandato a monte i piani della dirigenza azzurra. Perché, dopo mille tentennamenti, dopo un’eterna indecisione, sì, da tifoso del Bologna posso dire in tutta fierezza che ha fatto la scelta giusta. Sì, a Napoli avrebbe guadagnato una cifra da capogiro e sarebbe approdato a una squadra che ambisce giustamente, visto il suo fior fiore di giocatori, allo Scudetto. Ma Verdi si è affezionato alla nostra piazza, spero non quella omonima ove ci sono i peggiori drogati, e vuole abbracciare il progetto “tecnico”, non si sente ancora pronto per il grande salto, vuole crescere, affinarsi maggiormente, maturare nel capoluogo emiliano, ove ha trovato anche la sua attuale fidanzata.

De Laurentiis incaserà il suo NO imperioso senza far come sempre le sue sceneggiate, appunto napoletane, da permalosone? Uomo arricchito(si) grazie al culo dello zio Dino e del padre, che si spaccia per intellettuale con la sciarpina ma facilmente scalfibile nell’amor proprio e dal discutibile aplomb. Sì, eccolo lì, me l’immagino, incredulo, a bestemmiare contro San Gennaro, a esplodere vulcanicamente come un Vesuvio riattivatosi dopo la calma apparente. E ben gli sta, perché il nostro campione deve star qua! Ah ah.

Non se la prendessero i vesuviani, appunto, non si adirassero, se ne riparla a Giugno, se Dio vuole, ma spero che non voglia, perché Verdi ha il contratto fino al 2020.

Intanto, De Niro passeggia a New York sul set di The Irishman, trafelato e, invecchiato per girare le scene in cui il suo personaggio, Sheeran, da non confondere col cantante-musicista Ed, apparirà appunto molto in là con gli anni.

Ecco invece che il mio correttore di bozze ha pronti i suoi “dubbi” perché, si sa, ogni grande libro che si rispetti deve prima passare al vaglio, si spera non al raglio, cari asini, di un occhio “estraneo” che possa “dimidiare” le sviste, i refusi, le imprecisioni. Editare è un lavoro certosino, improbo, estremamente faticoso, quasi quanto scrivere un libro immane. Due mani diventano il doppio e ci si fa in quattro.

Al che, si può scrivere un’eco ma anche un eco. Eco è femminile, ma la Treccani sostiene che è divenuto d’uso comune anche utilizzare questa parola al maschile. Se fosse ancora in vita, il dubbio sarebbe da domandare a Umberto. Uomo ineccepibile nella lingua scritta ma poco “pratico” di lingua “orale”, perché pare conducesse una vita più pia e monastica dei suoi frati de Il nome della rosa.

Intanto vediamo il trailer del nuovo Van Sant, e un po’ ci scende il latte alle ginocchia… sembra una stronzata. Forse sarà un capolavoro. Comunque sia, Rooney Mara sa come “indurirlo”…

Io, da uomo riflessivo, molto riflettei, in me introfletterò ancora, spero presto di esserle flesso, ma rimarrò un fesso.

E ricordate: se una donna, appena ti vede, ti dà il benvenuto, significa che ha capito che soffri di eiaculazione precoce.

 

 

di Stefano Falotico

 

 

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