Posts Tagged ‘Lionheart – Scommessa vincente’

Mi vergogno di essere italiano, mi vergogno sostanzialmente di essere


14 Aug

"Rocky". Im Bild: Sylvester Stallone (Rocky). SENDUNG: ORF1, SO, 15.05.2005, 00:30 UHR. - Veroeffentlichung fuer Pressezwecke honorarfrei ausschliesslich im Zusammenhang mit oben genannter Sendung des ORF bei Urhebernennung. Foto:ORF/-. Andere Verwendung honorarpflichtig und nur nach schriftlicher Genehmigung der Abteilung ORF/GOEK-Photographie. Copyright:ORF-PHOTOGRAPHIE, Wuerzburggasse 30, A-1136 Wien, Tel. +43-(0)1-87878-14383.

Lionheart Bomber Spencer

Sì, aveva ragione Amleto, il principe folle a non essere, a scomparire nei bui tetri della sua anima angosciata. Titubando in continuazione perché sapeva che, nella realtà abietta e miserabile di tutti i giorni, sarebbe crollato e l’avrebbero intubato. Mostrando poi i video di lui, devastato, su YouTube per il ludibrio di gente che, ridendo a crepapelle, avrebbe deriso il suo dolore. Un dolore dell’anima, un dolore da chi non vuol per niente spartirsi con gli animali.

Sì, la realtà è spaventevole eppur io la sopporto, ma borbotto. Quante botte! E basta con queste bottane!

Tanta gente non ama sentirsi dire la verità e poi s’infuria, bestemmia, smadonna, in preda a deliri solipsistici di pura demenza.

Sono stanco… sì, innanzitutto sono stanco degli ipocriti, quelli che puntualmente rimproverano il prossimo, lanciandogli ammende e reprimendolo, elargendo sempre consigli da baristi, bravissimi a parole ma poi incoerenti, inattendibili nei fatti. Preti insomma nella tonaca sociale della maschera composta e sussiegosa, diplomatica da paraculi, e poi porci nelle loro intimità impudiche, volgarissimi e sprezzanti nei giudizi facili, nel loro suddividere il mondo in categorie, nelle ripartizioni manichee fra giusto e sbagliato, nelle superficiali scremature fra nero e bianco, e non parlo di razzismo, parlo di fascismo.

Mi hanno rotto il cazzo!

Dispensatori di chiacchiere, di aria fritta, integerrimi dietro un lavoro socialmente rispettabile perché così possono essere guardati con rispetto, e dunque facilitare il loro percorso nella vita, ottenendo applausi e consensi con la scaltrezza più lerciamente furba dell’etichetta ch’espongono in tutta boria autorevole e cattedratica. E la povera gente, pendendo dalle labbra di questi venditori di retorica, si fa ingannare, stoltamente, crocefiggendo le proprie volontà, castigando i propri intimi desideri, azzerando le proprie umanissime, naturalissime, normalissimi pulsioni e passioni nel farsi comandare a bacchetta, nemmeno fossimo alle scuole elementari, da tali maestrini faceti e insensibili, che continuano ad arricchirsi e ad accumulare fortune proprio sfruttando la dabbenaggine altrui. In un carrozzone che, protervo e tronfio, nelle sue iniquità mostruose, avanza carnevalesco in tal marciume e in tanta biasimevole, vomitevole corruzione.

Sì, la mia è florida eruzione! E non me fate incazza’!

 

Sono stanco dei lamentosi. Sì, ne ho frequentati parecchi negli ultimi anni. Sostengono che sono persone buone e non meritano le emarginazioni e le cattiverie che subiscono. Ma non fanno niente per migliorarsi. Hanno delle vite penose ove, appena si svegliano, inveiscono contro il mondo in un tripudio terrificante di oscenità. Ce l’hanno con quello e quell’altro, puntano il dito contro chiunque, affermando che è sempre e soltanto colpa degli altri se sono finiti nella merda. Ma nella merda comunque ci sguazzano, da quelle sabbie mobili pare che vogliano rimanere intrappolati. Perché è molto più comodo crearsi l’alibi, imputare al prossimo le proprie sfighe, tutto sommato vengono mantenuti dalle pensioni d’invalidità, e vai oggi con una canzone di Giorgia alla radio, negli attimi in cui si sentono romanticamente patetici, e poi vai giù col metallo pesante nei momenti in cui si sentono nichilisti, degli haters co’ du’ palle così.

Sono devastanti questi qua. Provi perfino ad aiutarli, a farli uscire dal loro inguardabile mondo di pietismi da latte alle ginocchia, l’invogli, offrendo loro stima e apprezzamenti, difendendoli nelle loro “guerre di trincea”. Ma poi, essendo matti incurabili, ecco che ricascano nelle solite, puntualissime, prevedibili invettive, gridando orgogliosamente che non hanno alcuna intenzione di cambiare e che sono sanissimi così. E se non vengono capiti, sì, se ne fottono. Rimanendo morti di fame, con le pezze al culo, e i loro mal di pancia che neppure un gastroenterologo svizzero riuscirebbe più a estirpare. Loro si “eviscerano!”.

Mi hanno rotto il cazzo. E dire che, con compassione disumana, tentai di umanizzare costoro. D’insegnar loro ad accettar le proprie sfortune, a farsene una ragione e a inseguire intrepidamente i loro sogni. Ma non vogliono impegnarsi, si lamentano e sbraitano perché hanno pochi soldi mentre quelli della loro età stanno tutti a ridere e ballare, e invece loro affondano nel fango, fra costipazioni diarreiche della loro arrabbiata logorrea e altre escrementizie accidie. Tanto ricevono comunque l’assegno mensile, non è molto, ma permette loro perlomeno di non finire sotto i ponti. Ove, sì, che verrebbero straziati dal vero, autentico dolore della perdita. Seguono tutte le trasmissioni radicali e s’infoiano appena sentono un politico da strapazzo che asseconda le loro inettitudini, le loro pigrizie, perché si eccitano nell’udire da un “pezzo grosso” che lavoro non ce n’è, viviamo in un periodo di profonda crisi, e perciò, nell’ascoltare populismi atroci, si esaltano, ritrovano la gioia di vivere, ricominciano a sorridere. Come dire, pensano questi qua, non sono soltanto io a passarmela male, c’è tanta gente che sta messa come me, se non peggio. La teoria del mal comune, mezzo gaudio. Anzi, si sentono “graziati” nel sentire che un innocente è stato ingiustamente condannato, ha scontato dieci anni di carcere per l’anima del cazzo, e alla fine è stato assolto perché vi è stato un equivoco giudiziario.

 

– Porco Dio, che sfiga! Be’, io vivo in una prigione psicologica, ma almeno posso far quel cazzo che voglio. Oh, vecchio, buttala via… stasera c’è comunque pane e cicoria e il collegamento Fibra. Così mi posso rifar gli occhi su du’ patonze d’Instagram. E daje! Che Domenica inizia la Serie A, con Cristiano Ronaldo! E ci può scappa’ ’na scommessina alla Snai, così ’sto mese, se vinciamo, ce lo passiamo un po’ più tranquillo. E vaffanculo a tutti. Sì, se vinco il SuperEnalotto, ve manno tutti quel paese! Ah ah!

Che vita “straordinaria”. Ci sono pure quelli di Napoli che non parlano più col vicino di casa perché il vicino ha un gatto nero, sperano nella Vergine Maria che faccia loro il miracolo, e urlano assieme allo speaker partenopeo Auriemma: si gonfia la rete!

Sì, e la loro vita parimenti è sempre più sgonfia, superstiziosa. Cosa dice il Papa oggi? Com’è buono lui…

E De Laurentiis, dall’alto della tribuna VIP della minchia, si gode lo spettacolo, tanto diventa ricco a vista d’occhio, dicendo vetustità al posto di vetustà e producendo i film con Boldi.

 

Ci sono i finto-depressi. Quelli che non si danno mai da fare perché, poverissime vittime, hanno preso psicofarmaci per tanti anni e son stati “spezzati”, interrotti. Sì, però la forza per andare a troie e fumarsi le canne ce l’hanno. In queste situazioni diventano vitalissimi, con un’energia e uno slancio che nemmeno Jim Carrey al top del suo funambolismo istrionico e più “tosti” di Arnold Schwarzenegger ai tempi di Terminator! Qui sono indistruttibili!

 

Ci sono quelli “cresciuti”. Che dicono di non ridere alle battute “squallide” di Checco Zalone, perché è un uomo “basso”, loro non guardano mai un film con Van Damme perché il signor Jean-Claude è un “burino”, è uno stupido, un idiota. Non spacca nessuno con le sue spaccate. Loro sono “altissimi”, fotografano monumenti e panorami “suggestivi”, e citano i più misconosciuti compositori di Musica Classica, perché hanno “cultura”.

Sì, recensiscono sempre i film più “di nicchia”, ma le foto che scattano sembrano quelle di un minorato mentale. E non sanno neanche come si recita la letterina di Natale.

 

Ci sono quelli “sistemati”. Dopo un’adolescenza da cacasotto, son riusciti con un concorso truccato a farsi assumere in Comune. Ove, con le gambe accavallate, ammiccano “simpaticissimi” alla segretaria, ché ha du’ gambe… e qualche volta, senza sforzarsi troppo, timbrano…

A questi danno fastidio proprio gli adolescenti. A loro “fanno pena”, perché sono chiassosi, perennemente turbati, non hanno una “collocazione”, non sono “inseriti” e hanno pensieri “pericolosi”. Che vogliono? Perché ascoltano Jim Morrison, che era solo un pazzo drogato?

 

Abbiamo la “sofisticata” attrice Guerriero. Che non sta nemmeno su IMDb. Anzi no, c’è. Ha interpretato il film Il ricordo di una lacrima, di Marco Santocchio! Una che si fa i selfie su Instagram, attizzando gli sguardi “virili” col suo culo marmoreo. Molto “passionale”, crede nell’amore vero… Che, se la contatti, per complimentarti con la sua bellezza, ti risponde, inviandoti il link del suo svenderla. Sì, facciamole questo “piacere”. Rechiamoci sul suo “mercatino”, e compriamo un poster di lei discinta. Sì, nella vita codesta ha frequentato i più altisonanti corsi di recitazione…

 

Abbiamo i “laureati”. Così possono ricattare meglio gli “ignoranti”. Psichiatri che sedano i ragazzi con tutta una vita davanti perché sono un po’ troppo “vivaci”. E più uno è triste… e più loro diventano allegri…

Il loro “insegnamento” è che, se sei malinconico, con un potenziale enorme, non vale la pena darsi anima e corpo per valori a cui non crede più nessuno. Sono infatti i curatori dell’anima… mens sana in corpore sano…

 

Ci sono gli operai della FIAT, che han messo su famiglia dopo che, prima di sposarsi con la prima da “rottamare”, son stati per anni in vacanza a fare turismo sessuale con le svedesi. E oggi sono moralisti, “brave persone che si fanno il culo”…

 

C’è poi il peggio del peggio. Quelli che pensavano che sarebbero stati artisti, registi, cineasti. E vanno al Festival di Venezia, applaudendo a film che manco capiscono, basta che abbiano l’autografo da Chan-wook Park.

Gente che aveva visto lo stupendo L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford, e lo fischiò perché quei “cieli in movimento” facevano scialba imitazione di Malick.

E, dopo aver letto cinquemila riviste ghezziane, adesso:

– Chi firmerà i prossimi episodi di Mindhunter? Andrew Dominik. Cazzo, Andrew Dominik, un grandissimo! Un genio!

 

Chi sono invece io? Non lo so…

Sì, questa è la risposta giusta, come mi direbbe il mio “amico” Ed Kemper…

Avete fatto male, molto male a sottovalutarmi…

– Ho scommesso quello che avevo su Atilla!

 

 

di Stefano Falotico

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)