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JODIE FOSTER è la mia attrice preferita – Il giudice sono io e così ho deliberato, la seduta è tolta: basta con Julianne Moore, Nicole Kidman e con le ambigue entraîneuse di bassa lega


08 Jul

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Secondo la Treccani: entraîneuse ‹ãtrenöö› s. f., fr. [der. di entraîner «trascinare, trarre con sé»]. – Giovane donna che presta servizio in locali notturni con l’incarico d’intrattenere i clienti, inducendoli alla consumazione di cibi raffinati e, soprattutto, di bevande costose.

Cioè, praticamente Elizabeth Berkley di Showgirls. E ho detto tutto.

La dovreste finire di divinizzare attrici che sono, tutto sommato, identiche ai personaggi che hanno interpretato. Basti pensare a Julianne Moore. Io la identifico, anche nella vita reale, con la sua frustrata e poco di buono di Maps to the Stars.

E ho detto tutto. Comunque, sbagliò. A Pattinson, se fossi stata in lei, avrei preferito il nero di Lontano dal paradiso. E, ancora una volta, ho detto tutto.

Nicole Kidman, invece, dopo aver amoreggiato con Massimo Ciavarro, sposò Tom Cruise e non so a quanti poi abbia leccato per arrivare. E voi sapete dove.

Meryl Streep, invece, è la Gianna Nannini del Cinema. Entrambe sono delle racchie di proporzioni colossali. Al che, la buttarono sulla bravura associata alla bellezza simpatica.

A me piace di più Dua Lipa rispetto alla Nannini. Sotto ogni punto di vista.

Di mio, amo (ac)conciarmi come Dustin Hoffman di Tootsie quando vengo reputato troppo bello e devo mascherare la mia pronunciata mascolinità per impedire che la città in cui abito diventi la Diga delle Tre Gole.

Jodie Foster, essendo lesbica, non mi provoca nessun turbamento di natura sessuale. Invece, sì. Mi piacerebbe sbloccarla dalla sua presa di posizione e indurla a ripensarci. Nel frattempo, la ammiro…

Se non vi sta bene, farete la stessa fine di Harvey Keitel di Taxi Driver. E ho detto tutto.

Sotto accusa… 

Io non ho mai capito perché mai il ragazzo che abusò di lei, assieme ad altri stronzi, abbia commesso una sconcezza di questo tipo.

Lei lo provocò perché gli piaceva. Bastava che lui le offrisse un altro drink, invitandola a casa sua. Lontana da sguardi indiscreti.

Un grande coglione.

Nell… Qui, Jodie parla una lingua tutta sua.

E mostra un fondoschiena che parla da solo. Nell è una donna indifesa e fragile, psicologicamente nuda, infatti. Bastava donare a Nell una gonnell’ e adottare il metodo Jung di A Dangerous Method.

Il buio nell’anima… sottovalutato semi-capolavoro di Neil Jordan. Jodie, dopo che distruggono il suo uomo, diventa John Wick.

Panic Room: da adolescente fui accusato di fobia sociale. Dopo mille bullismi da me subiti e a me inferti, il mio persecutore si sente, oggi, come Michael Douglas di The Game.

Inside Man: un film ove il maschio nero super dotato interpretato da Denzel Washington, non riesce a farcela contro una donna con le palle di questo livello.

Mr. Beaver: se soffri di depressione bipolare, la gente ignorante pensa che tu sia socialmente pericoloso come Jodie Foster de Il buio nell’anima. E ho detto tutto.

 

di Stefano Falotico

 

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