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La maieutica di F. Frusciante e il suo accanimento, immotivato e troppo radicato nei confronti della nuova Critica e dei ragazzi esuberanti


22 Jun

frusciante

Ho assistito pressoché integralmente, lasciandomi emotivamente e sensibilmente coinvolgere in più punti, indubbiamente rimarchevoli e nient’affatto trascurabili, al video YouTube intitolato esattamente (NON) CRITICARE IL CINEMA:: LIVE SHOW :: feat. FEDERICO FRUSCIANTE.

Del quale subito, immantinente, oserei dire subitaneamente, essendo io sofista della Lingua italiana, ne obietto per l’appunto l’intestazione. Perché, infatti, dopo Cinema vi è uno spazio e poi ci troviamo due… :: Puntini di sospensione. Video trasmesso in live streaming non molto tempo fa, anzi recentissimamente, cioè in data 2 Giugno 2021. Video realizzato dai Licaoni Videoproduzioni che, nel giro di poche ore, ha ottenuto, ottenne, ah ah, la bellezza stimabile di ben 33.614 visualizzazioni. Destinate ad accrescersi spasmodicamente. Grandi numeroni, niente da dire e porgo dunque ai Licaoni gran complimentoni. Ospite di tale puntata suddetta, avvenuta all’inizio per l’appunto di tale Giugno dal clima precocemente torrido e afoso, dunque in questa condizione climatica italiana umidiccia e sudata, il solito esimio ed egregio uomo dai capelli tinti, naturali o dalla barba grigia, dalla parlata toscana non sempre forbita eppur forse, se non erudita, almeno schietta, verace e voracemente furbetta, vale a dire F. Frusciante, il quale deve molto del suo attuale successo agli stessi Licaoni, avendo lui pressoché esordito con loro da youtuber adesso ottenente tanti iscritti e migliaia di soldoni, no, di pecoroni che pendono inappellabilmente dai suoi labbroni? No, Fede è uomo-omone gestore d’una videoteca che fa del suo folclore gran calore e clamore, chiamata Videodrome, oramai in tutta Italia divenuta molto famosa e, parimenti, lui stesso è oramai diventato incommensurabilmente ma soprattutto incontestabilmente, eh sì, guai a contraddirlo, l’imbattibile fenomeno del web della cinematografica Critica fai da te. Egli è al di là di ogni generazione! Secondo il motto chi fa da sé fa per tre. Eh eh. Fede forse non ci appare, sempre e impeccabilmente, come un lord inglese da ora del tè (a differenza della breve descrizione a piè di video sottostante) poiché, a differenza degli uomini inglesi cresciuti a Regina d’Inghilterra, ortodossia protestante, calma olimpica infrangibile e altamente inconfutabile, detta altresì in forma esterofila di matrice anglosassone, appunto, self control inappuntabile, denominabile anche come morigeratezza incriticabile e assai lodabile, ecco… poiché spesso perde la pazienza e si lascia, come si suol dire, prendendovi, no, prendere la mano… seguitelo! Apprendete! Egli è il Messia! Ah ah. Lui, livornese di origine controllata, fece una comparsata in Bomber con Bud Spencer mentre, in questo video, indossa un giubbotto di pelle ricordante quello di Ghost Rider. Insomma, Frusciante è un metallaro dalla forza carismatica impressionante, non veste il blazer e odia Nic Cage/Johnny Blaze. A dire di Fede, sono solo 7 8 i cinecomic degni di nota. Considera Joker di Todd Phillips una monnezza e, come tutti sanno, non manca occasione per stroncare a tamburo battente tutti i film di Michael Bay & Zack Snyder, senz’eccezione alcuna. A volte, non ama neanche tanto Christopher Nolan. In tutta fede, Fede è uomo di ampia cultura da autodidatta con la terza media, è l’uomo che non deve chiedere mai agli altri un consiglio di Cinema e/o Musica, in quanto convinto di possederne sempre la verità in tasca, è un assolutista dei più comunisti-nazifascisti contro chi non la pensa come lui, è figlio della Toscana legata ancora, retoricamente e in forma tristemente passatistico-nostalgica, a un’era oramai scomparsa da lotte di classe a mo’ di Novecento di Bertolucci od Elio Petri, è un opinionista inopinabile dall’ego disumano, è potente e indistruttibile uomo di sostanza o è, sostanzialmente, uno con la panza che vive in modo senziente e non da deficiente anche ogni stronzata che spara svergognatamente da uomo, qual è, graniticamente ruspante, irriverente, immotivatamente saccente e presuntuoso al limite del Seme della follia di John Carpenter? Poniamoci la domanda in merito alla sua megagalattica “ignoranza” spacciata per sapienza cinefila delle più immensamente sconsiderate, no, interroghiamoci a riguardo di tale uomo che fa della Critica pura la sua ragione di vivere principale ma non è mai autocritico né autoironico per quanto concerne, sì, riguarda almeno il suo taglio di capelli poco ameno da Wes Studi de L’ultimo dei Mohicani di Michael Mann. Dopo questa, me mena… mi menerà ma quanto se la mena.

Secondo Frusciante, Daniel Day-Lewis è il più grande attore vivente e, sempre a suo avviso, gli attori non valgono un cazzo poiché è il regista quello che conta. E, senza Michael Mann dietro la macchina da presa, Tom Cruise non avrebbe mai recitato benissimo in Collateral.  Ok, boomer… Espressione, quest’ultima, che lui, non a torto comunque, critica… in modo sacrosanto. Ma, dall’alto di quale presunta superiorità deduttiva, costui fa della supponenza, della sua convinzione di essere il più intelligente in materia della Settima Arte più pregiata, la sua fiera ragione dogmatica del suo Credo inappellabile, Credo anche dei suoi seguaci irriducibili tenuto a immutabile FEDE, secondo il quale ammette di non aver mai capito nulla di Lirica ma di possedere un’innata e inaudita sensibilità per l’appunto divinatorio-artistica di natura cinematografico-esegetica-musicale profetica e lungimirante da Frusciante il più grande, unica e al di sopra della media generale? Egli detta legge ma non vuol essere un caporale, odia pure il capitalismo e non è un edonista. Odia Hitler, disprezza Salvini e urla che il Dams non serve a nulla se uno si laurei senza mai aver visto un film di Fritz Lang. Perché mai lui pensa che, ad esempio, Scorsese abbia girato Taxi Driver soltanto dopo aver guardato tutti i film del mondo?  Si stupisce anche che uno che si dichiari regista non conosca Arthur Penn, eppur partecipò a un cortometraggio di Daniele Misischia, director di The End? L’inferno fuori, prossimamente de Il mostro della cripta, quando Misischia non aveva, dati alla mano su Facebook, ancora Casinò… visto. Certo che Misischia, da me stesso contestato in passato in forma puramente goliardica e non cattiva, è un regista. Checché se ne dica. Ma ancora tanti importanti film non ha visto né forse vedrà. Si cresce, d’altra parte, s’involve e poi ci si evolve, si sbaglia e s’impara, questa è la vita. D’altronde, prima Frusciante dichiara, con orgoglio imbarazzante, di non voler prendere lezioni di Cinema da nessuno, in quanto, eh, si capisce… lui ne capisce ma gli altri no, eh sì, poi sostiene che a vent’anni non si può capirne, altresì asserendo che lui, a circa dieci anni d’età, aveva già compreso Peter Greenaway. Cazzo! Dunque, un’altra domanda sorge spontanea. È Frusciante il Dalai Lama di Kundun? Sì, egli è un illuminato piccolo Buddha bertolucciano-scorsesiano irrinunciabile ma, purtroppo, sebbene io ami tantissimo il nostro Scorsese venerato e già succitato, Silence non è un capolavoro esagerato. Semplicemente, trattasi, d’un ottimo film esteticamente molto affascinante, però sbilanciato, troppo studiato, troppo calcolato, troppo poco arrabbiato. È l’opera di uno Scorsese nemmeno più spiritualmente combattuto, bensì troppo appagato. Quindi, sa mio Frusciante che, a prescindere dai nostri accesi diverbi e incresciosi litigi, la stimo. Ma, per cortesia, lasci stare la borghesia e permetta che ogni generazione cresca pur sbagliando.  Così sia. Poiché, lo so, lei ne ha passate tante, caro Frusciante. Ma mi appare datato, ben lontano dai suoi tempi dorati, lei è adesso nell’anima arido e un po’ imbambolato. Anche un po’, sinceramente, frustrato. Lei ha già troppo vissuto, anche di suo interiore e virtuale vissuto in modo videodrome… leggermente di riflesso, introiettando troppo Enrico Ghezzi, “acculturandosi” di troppe teorie lette e date per assodate, giammai praticate, di troppe riviste e di troppo imbrodarsi infinito e autocratico, lei cita Craxi ma sta invecchiando spaventosamente da arrogante. Lei è Vittorio Sgarbi? Scusi, non voglio esserle sgarbato. Va rivisto. Seduta stante. Frusciante, mi dia retta, lei non ha nulla da dire? No, ci mancherebbe. Non ha niente da dimostrare. Viva! Cristo di dio! Il sottoscritto le porse, dal vivo, gli auguri di più immediata guarigione verso sua moglie. La quale, mi spiace veramente, che sia stata ammalata. Ricordi, Frusciante, la frase finale pronunciata da Nicole Kidman in Eyes Wide Shut. Ecco perché Kubrick è stato un genio. Inutile perdere tempo in spiegazioni rompicapo.  La vita e il Cinema, la Musica e la bellezza sono leggiadria e vanno vissuti con più soavità e armonia. Ah, evviva la poesia. Altrimenti, tutto diventa una patetica nostalgia, una sterile e controproducente, inappagante litania. Una precoce e preoccupante senilità mortifera. È un bravo ragazzo, Frusciante. La finisca però, per l’amor del cielo, anche se siamo sia io che lei atei, con le sue “meravigliose” monografie.  Usciamo tutti noi da un orrendo periodo nefasto e scuro cagionatoci dal Covid. Al che, un uomo, il quale parve già morto e sepolto, ovvero il Falotico, un bel giorno rispuntò e con questo libro fuori se ne saltò.  In effetti, devo dare ragione ai miei detrattori. Costoro, degli impostori, devono guidare il trattore e lasciare stare il Falò. Poiché, diciamocela, non c’è paragone.

 

bologna-audible

di Stefano Falotico

Teoria del complotto del Nuovo ordine mondiale: il new world order esiste da sempre, non abbiamo scoperto l’acqua calda né l’America ma, per piacere, non “tramiamo” sul Cinema e sulla vita, aprite gli occhi…


28 Dec

tom cruise

Sì, debbo ammettere che per molto tempo, essendo io forse geniale come Stanley Kubrick, dunque avendo trasceso anzitempo molte ragazzate e bambinate, superando precocemente la fase adolescenziale appena fui infante, essendo molto avanti come Mozart, fui scambiato per un esibizionista alla Amadeus, alias Amedeo Sebastiani. Famoso presentatore televisivo che assomiglia, in alcune sue espressioni grandguignolesche e ghignanti, sia a Robert Englund che a Jackie Earle Haley. Ah, che Nightmare on Elm Street.

In effetti, anziché praticarmi la cura Ludovico, essendo io già amante di Ludwig van Beethoven, anche di Marco van Basten e di Vincent van Gogh, perfino di Jean-Claude Van Damme, la gente pensò che, non andando matto per i fratelli Gallagher degli Oasis, fui un pazzo da educare in quanto adoratore dell’ultraviolenza da Senza esclusione di colpi.

Sì, vollero nanizzarmi a mo’ di Gulliver. Divenni un lillipuziano e, rimanendo rattrappito, oserei dire rapito nei sogni sanissimi da ragazzo purissimo, venendo sequestrato, osteggiato, preso in ostaggio da gente cosiddetta adulta, forse sol adultera come nella fantasia erotica di Nicole Kidman in Eyes Wide Shut, vidi presto ogni film di Stanley Kubrick. Anziché diventare un lupo cattivo come Jack Nicholson di Shining, il forte “distanziamento sociale” mi rese però sexy come Tom Cruise… di Leone per agnelli.

Sì, sono il lupus in fabula, non lo sapevate? Mio padre è un brav’uomo come Barry Lindon ma non ho da rimproverargli nulla. Mi permise infatti di essere un uomo libero già a tredici anni e assieme fummo pacifisti. Obiettando di coscienza contro ogni guerrafondaio alla Bush. Sì, se non fosse stato per Bush, le Torri Gemelle non sarebbero crollate, non sarebbero mai state bombardate.

Un mio amico mi ha detto che, in Terminator 2 e in Matrix, compare la scritta attenzione all’11 Settembre. Ma questi sono film antecedenti all’esecrabile malefatta orchestrata, mostruosamente concepita e purtroppo concretizzatasi, partorita dalla mente malata di Osama bin Laden.

Ecco, se volete farmi la guerra, prima vi obbligherò a vedere Orizzonti di gloria, il Dottor Stranamore e Full Metal Jacket. Comprenderete che le false etichette appioppatemi, gli epiteti diffamatori appiccicatimi addosso in modo del tutto sbellicante di vostre risa, bellicoso ed arbitrario, improprio e assai approssimativo, quali misantropo, social-fobico e misogino, dovreste attaccarli a voi.

A mo’ di un personaggio famosissimo di Fuga da Alcatraz del grande Don Siegel col mitico Clint Eastwood, com’è stata la mia infanzia? Più breve delle bugie che certa gente, a mio danno, mise in giro.

Ah, le prese in giro esistono, eccome.

Per esempio, Wikipedia vorrebbe farci credere che chiunque pensi che, dietro il Covid-19, possano nascondersi dei dietro le quinte assai inquietanti, sia solo un fallito e un coglione. Ché la gente “seria” non ha tempo da perdere in fantasticherie e idiozie…

Kubrick era molto amico di Steven Spielberg. Quest’ultimo ereditò da Stanley, eh sì, A.I.

A dirla tutta, i geni si distinguono dalla gente normale poiché pensano che la vita non sia solo lavorare come schiavi di Amistad, ingrigirsi come Robin Williams di Hook – Capitan Uncino, ripudiare per l’appunto la parte sanamente pagliaccesca e puerile, considerata erroneamente ed orridamente dalle persone “cresciute” come qualcosa di disgustoso, triviale e stupidamente boccaccesco.

Insomma, anziché pensare che Incontri ravvicinati del terzo tipo ed Essi vivono siano dei capolavori, dovevo laurearmi in Giurisprudenza o fare il dottorino come Tom Cruise dell’ultimo, postumo film di Kubrick? Evviva L’attimo fuggente, vorrei ben vedere.

Ecco, Wikipedia generalizza troppo e, secondo le stupidaggini che in essa sono spesso contenute, veniamo a sapere che John Carpenter è un esponente del Cinema “proletario”.

Sì, certo, allora Ken Loach cos’è?

In verità vi dico che solo due tre personaggi sono proletari nel Cinema di Carpenter. E non lo è Roddy Piper di They Live. A me parve onestamente solo un disoccupato che la vide fin troppo bene.

Alla pari del sottoscritto, aveva un bel fisico, non credo però nucleare da Empire of The Sun, forse non era bello come Tom Cruise di Vanilla Sky, remake di Apri gli occhi ma, come dicono a Bologna, aveva una gran cartola. Cartola significa carisma.

Dunque, se vogliamo dire che il sottoscritto fu e sia uno sfigato perché fu ed è Mel Gibson di Arma letale, non quello di Conspiracy Theory, prego, dite e accomodatevi pure.

Se volete dire che non gli piacciano le donne poiché non gli piace Julia Roberts, ciò non comporta che debba essere simile a Brad Pitt di 12 Monkeys.

No, non voglio divenire un guru come Mauro Biglino ma sicuramente una cosa è certa: una volta che mi conoscerete, sarete sicuri che Ridley Scott aveva ed ha ragione.

Gli alieni esistono.

Finisco con una freddura. Molti pensarono che fossi Jim Carrey di The Truman Show. Sono Ed Harris.

Comunque, il miglior film di Carpenter non è The Thing, bensì Il signore del male:

Questo non è un sogno. Non è un sogno. Noi usiamo il sistema elettrico del tuo cervello come una ricevente. Non possiamo trasmettere attraverso interferenze consce. Tu ricevi questo messaggio come se fosse un sogno. Noi trasmettiamo dall’anno uno nove nove nove. Ricevi questo messaggio perché tu possa modificare gli eventi che vedrai. La nostra tecnologia è conosciuta da coloro che hanno delle trasmittenti abbastanza potenti da raggiungere il tuo stato conscio e la tua consapevolezza. Ma questo non è un sogno. Tu vedi quello che succede realmente.

Come disse un uomo, celebrato qualche giorno fa, esattamente il 25 Dicembre:

Sarà così il vostro domani e il presente è simile al futuro. Tutte le porte vi saranno chiuse in faccia e nemmeno ai giardini che si aprono sotto le stelle sarà consentito essere vostro giaciglio.
Se i vostri piedi tollereranno la strada e mi seguiranno, forse troverete un luogo in cui lavarvi e coricarvi, e forse anche del pane e del vino. Ma se accadesse di non trovare nulla di tutto questo, sappiate allora che avrete attraversato uno dei miei deserti.

Morale: svegliatevi prima che sia troppo tardi.

Non credete nel Messia? Credete al Buddha?

Credete a quello che volete. Basta che crediate in me. Finitela di lanciarmi le pietre, miscredenti.

Siatemi fedeli, siatemi fratelli e andiamo ognuno nella nostra fede. Non traditemi, seguitemi. Sì, dovete essere miei seguaci. Questo è un dogma inappellabile e inalienabile. Altrimenti vi scomunico. Ah ah.

Non allestite mai più delle fantasie da Doppio sogno.

Ora s’è fatto tardi, tu ti sei fatto una tardona mentre la mia lei è più bella della Mimi Rogers che fu.
Non ho sonno, riguarderò Alien Nation.

 

di Stefano Falotico

 

Il programma del festival di Venezia è più moscio di un eunuco ma vi andrò a riempire le mie “lag(u)ne”, basta anche con le lasagne e le (ciam)belle col buco


14 Aug

cruise eyes wide shut kidman

Che io mi ricordi, dall’inizio dell’adolescenza, pensai di suicidarmi ogni mattina. Poi, non avendo avuto io un’adolescenza, la gente senescente e malata di demenza pensò di ammazzarmi. Reputandomi un deficiente.

Mi salvai sempre per il rotto della cuffia, come si suol dire, per non dire qualcos’altro. Quando uno è fortunato, per esempio, gli si dice… sei un rotto in culo.

Solitamente, lo si dice anche agli omosessuali passivi sui viali. Luogo assai frequentato, all’epoca, dalla clientela dei miei coetanei. Gentaglia di bassa sega, no, lega. Credo che non abbiano neppure militato in Promozione, venivano sempre bocciati a ripetizione.

Ragazzi certamente in gamba che, a prescindere dalla loro sessualità normale o diversa, pensavano sempre a qualcosa fra le gambe. Diciamocela e non raccontiamoci puttane, no, puttanate.

Che io mi ricordi, trascorsi tutta l’adolescenza nell’infanzia. Cioè, anziché sverginarmi, aspettavo il sabato sera per farmi sfottere da chi se ne fotteva…

Comunque, aspettavo la domenica… degli Oscar.

Durante il resto dei 365 giorni, trascurando gli anni bisestili e agli ani estivi, lavoravo tantissimo. Sì, solo col cervello. Mentre gli altri si facevano, per l’appunto, il cosiddetto culo, io ero troppo occupato dai cazzi miei.

Ragionavo troppo ma mi diedero del cerebroleso. Dunque, fui preso di mira dai cacciatori. Non solo di uccelli. Sì, fui scambiato per il cervo che voleva rinascere a primavera alla Riccardo Cocciante. Invero, ho sempre amato The Deer Hunter.

La vita è un gioco duro come la roulette russa? Mah, per quel che ne sappia, molti reduci del Vietnam furono costretti a vivere in una roulotte. John Rambo solo fra i boschi.

Ad Apocalypse Now e Giardini di pietra di Coppola, ho sempre preferito Vittime di guerra del De Palma.

M’identificai in Michael J. Fox? Che ne vide tante? Non lo so, che io mi ricordi non vidi neppure quella della donna violentata da Sean Penn nel suddetto film poiché castrai subito la scena sul nascere in quanto la reputai scandalosa e tristissima.

Poi, anche Full Metal Jacket è una cagata. Dobbiamo darcela, no, dircela senza peli sulla lingua.

Kubrick non era una pacifista. Era un misantropo come Pino Scotto. E un misogino che voleva farsi passare per figo, inquadrando artisticamente il lato b di Nicole Kidman in Eyes Wide Shut.

Quando si dice, lascerà qualcosa ai posteriori, no, ai posteri.

Di sicuro, Tom Cruise lasciò sul fondoschiena (e non solo) di Nicole il suo liquido seminale. Kubrick, personalmente, non mi diede mai un cazzo.

Il suo Cinema è adatto a Umberto Galimberti e ad altri sociologi depressi.

Ho una tremenda voglia di stronzate. Voglio divertirmi e ballare.

Anche se ballo come John Belushi di The Blues Brothers, cioè da far schifo alla minchia, cazzeggiando non poco di movimenti anca-bacino da Christian De Sica di Fratelli d’Italia, fra una lambada e una che non s’è fatta solo la lampada, bensì tutti gli allampanati senza testa, ragazzi senza geniale lampadina, come si suol dire, qualche volta vado in bagno.

Per mandarvi a cagare.

Sì, è tutta colpa di Barry Lindon.

Difatti, credo che mio padre sia, malgrado i suoi settant’anni suonati, più inespressivo di Ryan O’ Neal ma a tutt’oggi più affascinante di Tom Cruise.

Non è vero che fosse e sia un uomo mediocre. E non ho da rimproverargli nulla.

Sapeva benissimo che, già a dodici anni, ce l’avevo più grosso di un pornoattore nero ma lasciò che mi masturbassi quasi solo mentalmente. Senza rompermi i coglioni.

I padri degli altri invece obbligavano i figli ad andare violentemente con la prima ritardata raccattata per strada. Così che potevano vantarsi con gli amici di avere avuto un figlio maschio davvero duro. Più che altro, un futuro nazifascista che non avrebbe mai e poi mai guardato un film di Kubrick né ascoltato Mozart in vita sua poiché di conseguenza avrebbe, prima o poi, così “istruito” dai “saggi adulti, “spinto” e maleducato alla cacciagione sessuale più turpe, stuprato la moglie di un loro collega medico. Semmai ginecologo o psichiatra.

Che poi l’avrebbe sbattuto in cura Ludovico. Tagliandogli le palle e curando la moglie dal trauma derivatole dall’aberrante violenza a lei praticata senz’anestesia né farmacologica sedazione.

Secondo me, la moglie del medico era già distrutta psicologicamente prima ancora di essere fottuta.

Quando, come Malcolm McDowell di Arancia meccanica, sapeva benissimo che suo marito scopava come un matto tutte le infermiere, tornando poi a casa nel rivedere, con gli “acculturati” amici, Orizzonti di gloria e soprattutto Shining.

Tanto per fare il trombone pieno di sé.

Ce la vogliamo dire?

Kubrick era da manicomio, io scrivo meglio di Tarantino e tua sorella è triste perché non ha mai incontrato Mark Wahlberg di Boogie Nights.

Al che, per fingere di essere intelligente e finemente romantica, adora i film intimisti più pallosi come Il filo nascosto.

Lo sanno tutti che Tom Cruise di Magnolia non doveva redimersi.

Se uno nasce una testa di cazzo, è giusto che prenda una giornalista dei miei stivali a mo’ di Val Kilmer/Jim Morrison di The Doors, e glielo ficchi in quel posto.

Il resto, compreso fare i cinefili da quattro soldi, è un alibi che vi raccontate per non ammettere che non ce la fate. Non siete Kubrick, non siete Paul Thomas Anderson, non siete Tom Cruise. Non siete un cazzo. Di mio, non credo più in dio? Può essere. Non credo nei falsi. Molti giovani, per esempio, sostengono che le discoteche siano frequentate solo da ricchi idioti. Può essere. Così come può essere, anzi, è verissimo, che gli stessi giovani che criticano aspramente le discoteche, oggi ce l’hanno con le discoteche, per l’appunto, domani però ce l’avranno con qualcos’altro. Solo perché non accettano che oggi lo si prende in culo, domani anche. Poi no, poi di nuovo sì. Finitela di credervi superiori e di recitare la parte degli inferiori o viceversa. Come dice Il Mago di Taxi Driver: chi più chi meno, siamo tutti fregati.

L’avevo già capito a tredici anni. Così come avevo anche capito che Cybill Shepherd era una figona ma anche una troia.

Sul resto della mia storia, vi racconterà De Niro.

Adesso, chiedete a lui, non ho più tempo da perdere. Devo vedere un film con Al Pacino.

 

di Stefano Falotico

JODIE FOSTER è la mia attrice preferita – Il giudice sono io e così ho deliberato, la seduta è tolta: basta con Julianne Moore, Nicole Kidman e con le ambigue entraîneuse di bassa lega


08 Jul

Jodie+Foster+Disney+ABC+Television+Group+Archive+VtV6z3UYY64l

Secondo la Treccani: entraîneuse ‹ãtrenöö› s. f., fr. [der. di entraîner «trascinare, trarre con sé»]. – Giovane donna che presta servizio in locali notturni con l’incarico d’intrattenere i clienti, inducendoli alla consumazione di cibi raffinati e, soprattutto, di bevande costose.

Cioè, praticamente Elizabeth Berkley di Showgirls. E ho detto tutto.

La dovreste finire di divinizzare attrici che sono, tutto sommato, identiche ai personaggi che hanno interpretato. Basti pensare a Julianne Moore. Io la identifico, anche nella vita reale, con la sua frustrata e poco di buono di Maps to the Stars.

E ho detto tutto. Comunque, sbagliò. A Pattinson, se fossi stata in lei, avrei preferito il nero di Lontano dal paradiso. E, ancora una volta, ho detto tutto.

Nicole Kidman, invece, dopo aver amoreggiato con Massimo Ciavarro, sposò Tom Cruise e non so a quanti poi abbia leccato per arrivare. E voi sapete dove.

Meryl Streep, invece, è la Gianna Nannini del Cinema. Entrambe sono delle racchie di proporzioni colossali. Al che, la buttarono sulla bravura associata alla bellezza simpatica.

A me piace di più Dua Lipa rispetto alla Nannini. Sotto ogni punto di vista.

Di mio, amo (ac)conciarmi come Dustin Hoffman di Tootsie quando vengo reputato troppo bello e devo mascherare la mia pronunciata mascolinità per impedire che la città in cui abito diventi la Diga delle Tre Gole.

Jodie Foster, essendo lesbica, non mi provoca nessun turbamento di natura sessuale. Invece, sì. Mi piacerebbe sbloccarla dalla sua presa di posizione e indurla a ripensarci. Nel frattempo, la ammiro…

Se non vi sta bene, farete la stessa fine di Harvey Keitel di Taxi Driver. E ho detto tutto.

Sotto accusa… 

Io non ho mai capito perché mai il ragazzo che abusò di lei, assieme ad altri stronzi, abbia commesso una sconcezza di questo tipo.

Lei lo provocò perché gli piaceva. Bastava che lui le offrisse un altro drink, invitandola a casa sua. Lontana da sguardi indiscreti.

Un grande coglione.

Nell… Qui, Jodie parla una lingua tutta sua.

E mostra un fondoschiena che parla da solo. Nell è una donna indifesa e fragile, psicologicamente nuda, infatti. Bastava donare a Nell una gonnell’ e adottare il metodo Jung di A Dangerous Method.

Il buio nell’anima… sottovalutato semi-capolavoro di Neil Jordan. Jodie, dopo che distruggono il suo uomo, diventa John Wick.

Panic Room: da adolescente fui accusato di fobia sociale. Dopo mille bullismi da me subiti e a me inferti, il mio persecutore si sente, oggi, come Michael Douglas di The Game.

Inside Man: un film ove il maschio nero super dotato interpretato da Denzel Washington, non riesce a farcela contro una donna con le palle di questo livello.

Mr. Beaver: se soffri di depressione bipolare, la gente ignorante pensa che tu sia socialmente pericoloso come Jodie Foster de Il buio nell’anima. E ho detto tutto.

 

di Stefano Falotico

 

Jodie+Foster+2016+BAFTA+Britannia+Awards+9-vnuAlZDs6l

Il compleanno di Tom Cruise: ecco, se continuerò così, sarò sulla buona strada per diventare migliore di lui, come no?


03 Jul

tom cruise

Ebbene, oggi compie gli anni “tale” Thomas Cruise Mapother IV. Auto-ribattezzatosi Tom Cruise.legend tom cruise

Anche se, più che Tom, assomiglia a Jerry. Da cui il film Jerry Maguire. Ah ah.

Sì, siamo partiti subito con la freddura à la Falotico. Diretta, senza panegirici e senza fronzoli.

Tom nacque a Syracuse mentre io, da piccolo, visitai Siracusa. Situata in Sicilia, miei uomini che non credeste nelle mie possibilità.

Per fortuna, incontrai molti Cuba Gooding Jr. Sebbene, per quanto mi/lo riguardi, il film con Cuba, Analisi di un delitto, stette purtroppo per diventare, ahimè, reale.

Sì, molti malfattori vollero ammazzarmi per fregarmi i miei libri inediti. Al fine di poter fare loro all’amore con Ashley Laurence. Sì, la bellissima f… a di Hellraiser.

Cuba, con Ashley, girò una scena molto spinta nel film eccitante, no, appena succitato. Divenendo un Lex Steele in versione adatta anche ai minori. Fu un apripista dei porno interrazziali mentre Tom fu il progenitore del cul(t)o delle milf. Essendosi sposato, quasi minorenne, con Mimi Rogers.

Poi Mimi non amò più che Tom baciasse le sue “minne” e il nostro Cruise, con faccia da topolino, ebbe come moglie Nicole Kidman. Regredendo poi a un eterno stato adolescenziale, donando infatti l’anello di matrimonio a Katie Holmes. Assai più giovane di lui.

Ecco, crescendo, Katie ora sembra sua nonna mentre Tom pare suo figlio. Poiché Katie è invecchiata mentre Tom è rimasto imbambolato in una perpetua, inscalfibile giovinezza da belloccio alla Top Gun.

Su faccia da schiaffi eternamente agganciata agli eighties.

Cosicché, se Kelly McGillis sarà assente nel sequel del film edonista reaganiano del compianto (da chi?) Tony Scott per motivi di anzianità e di malattia psicofisica, pur avendo solo cinque anni in più rispetto a Tom, Val Kilmer, a causa del cancro insanabile ma ancora, fortunatamente, non lapidario, diciamo, apparirà più rincoglionito di vostro zio matusalemme.

Credo, oggettivamente, di soffrire della stessa sindrome di Tom. Con l’unica differenza che, se a lui piacevano, a vent’anni, quelle più grandi di lui, a me piacciono ancora. Aggiungerei inoltre che, per via del fatto che a diciott’anni non mi garbava Juliette Lewis di Dal tramonto all’alba, in quanto per i miei gusti la reputavo una bambina capricciosa come in Cape Fear, i miei coetanei ne andavano matti.

Sì, per essere sempre stato molto avanti, fui paradossalmente scambiato per un pervertito come Tarantino nel film di Rodriguez sopra menzionatovi.

Vollero redimermi come la giornalista moralista di Magnolia al fine che, in remissione dei miei peccati sanissimi di libido rivolta forse, già all’epoca, verso donne come Julianne Moore, mi adattassi alla piccolezza di amori da teenager assai tristi e nani.

Sì, in effetti, non sono molto alto. La mia statura è 1 metro e 68, tale e quale a quella di Tom.

Per me, quindi, la mia vita si trasformò in un’eterna Mission: Impossible. Atta a dimostrare che tutti presero, nei miei confronti, un abbaglio colossale. Vollero anche imbavagliarmi. Tom interpretò, peraltro, molti colossal. Oppure, a forza di sedazioni e neurolettici ammorbidenti la mia indole sensualmente forte e virile, desiderarono rendermi impotente come Tom di Nato il quattro Luglio. Ah, guardate, la mia fu una gara di resistenza da lotta greco-romana.

Trascorsi un mostruoso periodo a base di bestemmie mai sentite ove dovetti perfino ammutolirmi per non destare allarmismi.

Sì, mi trasformai ne La mummia.

Alla pari di Tom, sono invece un filantropo, non amante di Scientology e della new age della minchia (lui sì, invece) ma, come lui, rimango fermamente, miei infermi di mente e inutili infermieri, un odiatore toutcourt della psichiatria. Diciamocela, questi dottori, coi soldi che ottengono dai pazienti, da loro orribilmente ingannati con diagnosi a buon mercato, si danno di notte ad orge da Eyes Wide Shut. Pagando, grazie alle laute parcelle incassate, delle porcellone inculate. Uomini altolocati che, in verità, bazzicano ambientini malfamati. Fidatevi.

Smascherai tutti. Sì, la psichiatria è capziosa. Pensa che tu, essendo “diverso”, probabilmente solo più bello e intelligente della massa, possa risultare pericoloso per gli equilibri sociali. E, in quanto giudicato persona scomoda, adotta perciò metodi da Minority Report.

Mi spiace averla delusa e distrutta. Sono diventato anche più bello di Colin Farrell, ah ah.

Comunque, davvero molta gente necessiterebbe di cure psichiatriche. Questi medici vi rifileranno solo Innocenti bugie… ma gli esiti delle loro fantomatiche prevenzioni saranno nefasti.

Tom, contrattando un patto demoniaco di lunga vita ed elisir da giovinezza immutabile, è Faust?

Anni fa, per esempio, conobbi un tizio che, dopo aver visto La guerra dei mondi, divenne paranoico. In quanto credeva che gli alieni cattivi sarebbero, da un momento all’altro, scesi sulla terra per annientare l’umanità.

Al che, si barricò giorno e notte in casa. E divenne sia Tom Cruise che Brad Pitt di Intervista col vampiro. Due anni fa, preoccupandomi io forse tardivamente delle sue condizioni di salute, gli telefonai a tarda ora, chiedendogli come stesse.

Mi rispose che, a parte il pallore da Armand/Antonio Banderas e il suo spropositato chiudersi così tanto da essere divenuto Dustin Hoffman di Rain Main, aveva pochissimi danari e, non riuscendo a trovare un lavoro normale a causa della sua patologia da alienato oramai irrecuperabile, aggravata(o)si in seguito ai suoi deliri sconcertanti e sempre più preoccupanti, avrebbe comunque trovato un modo per fare soldi facili.

Sì, dopo la mezzanotte, sarebbe salito su un taxi a mo’ di Tom di Collateral, prendendo in ostaggio un povero nero come Jamie Foxx. Per succhiargli quello, no, il collo, rubandogli il portafoglio? Agghiacciante!

In effetti, lo fece davvero. Incontrò però uno ancora più cazzuto di Jamie che glielo fece nerissimo. Gli spaccò il culo, come si suol dire. Non lo ammazzò ma, a causa della paura provocatagli, al disgraziato, per l’appunto, ancor più impallidito, vennero i capelli bianchi-brizzolati su espressività da Tom Cruise da I ragazzi della 56ª strada. Sì, in questo film di Coppola, Tom, oltre a necessitare di un apparecchio ai denti da scuole medie, è figo quasi quanto Tim Curry di Legend.

A voi, donne, piace l’uomo orribile col fascino del sex appeal mefistofelico? Mah, contente voi, felice chi vi sposerà. Non è che sarà Tom Cruise di Vanilla Sky in cura psichiatrica da Kurt Russell senza più la sua Cameron Diaz del cazzo?

No, faccio per dire, eh.

Di mio, comunque, ad Eyes Wide Shut e alle puttanate di Cameron Crowe, preferisco Eduardo Noriega di Apri gli occhi. E, al film L’ultimo samurai, Ronin.

Chiariamoci molto bene. Se non sei Kurosawa, bensì un Edward Zwick all’acqua di rose, insomma, un discreto mestierante un po’ alla buona, rimedierai solamente una figura di merda a voler girare un film nel sol levante. Al che, inseguito da tutti, dovrai sfrecciare per le strade con la stessa classe con cui il grande John Frankenheimer filmò e firmò il capolavoro con De Niro e Jean Reno poc’anzi scrittovi. A te piace Jean Reno? Sì? Capisco. Io preferisco, alle BMW, le macchine della Renault.

Molta gente se la suona e se la canta. Molte persone ripetono a sé stesse, per esempio, a ogni alba di ogni santo giorno, che da domani svolteranno e cambieranno vita. Istradandosi in un’esistenza più soddisfacente e con meno tamponamenti… Invece, continueranno per sempre a vivere in Edge of Tomorrow. Poveri illusi. Passeranno tutto il loro tempo a celebrare la loro patetica, nostalgica Rock of Ages.

Mettendo su canzonette per consolarsi da una vita di continui Cocktail senza il vero sapore della vita.

Per loro, è già finita. Per me, è appena rinata. E sapete perché?

Perché ho il mio Codice d’onore e non mi lascio intimorire da nessun fascista alla Jack Nicholson.

Vi racconto questa… Anni fa, vollero sbattere in manicomio un tizio.

E il direttore degli psichiatri usò parole pesantissime contro di lui, urlandogli:

– Sei matto! E devi essere rinchiuso.

 

Al che, arrivai io:

– Lei è un idiota!

– E lei chi cazzo è?! Sa con chi sta parlando? – mi gridò in faccia il direttore.

– Certo, ribadisco, con un idiota. Lei, piuttosto, sa con chi cazzo st(i)a parlando?

– Ah, ma allora anche lei va rinchiuso!

– Senta, pappagallo. L’unica matta è sua figlia adolescente, caro psichiatra dei miei coglioni. Sì, lei la trascura. E, quando torna a casa dopo il suo lavoro stupido, la rimprovera pure perché assomiglia a Nancy/Natalia Dyer di Stranger Things. Lasci che sua figlia ami invece liberamente, senza moralismi caudini, quel ragazzo un po’ “problematico”, lasci che se lo goda tutto e veneri il film Il ribelle. Fuori i vecchi… i figli ballano.

Detto ciò, la mia lei riesce ad apprezzare enormemente, come me, la succitata serie “infantile” dei fratelli Matt e Ross Duffer. Riuscendo, al contempo, a essere più figa sia di Uma Thurman che di sua figlia.

Di mio, non credo inoltre al facile detto: Tom Cruise recita bene solo se diretto da un regista con le palle, sennò fa pena.

Rispondo io: come tutti. Cioè, se non incontri le persona e/o la persona giusta, non verrà mai fuori il tuo talento…

In totale sincerità, credo di avere meno capelli rispetto a quando avevo quindici anni, credo che non sarò mai una star come Tom Cruise, credo però che Mark Wahlberg di Boogie Nights, rispetto a me, sia un eunuco.

Oh, quando si dice… ma come cazzo avrà fatto ad arrivare… lì?

 

Su quest’ultima freddura, anzi, stavolta “calura”, vi lascio con un sorriso a trentadue denti da Tom Cruise.

Tom ha 58 anni, io 40. Sono cazzi tuoi, Tom.

 

di Stefano Faloticonato il quattro luglio cruisetomcruise tom cruise rain man tom cruise collateral

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Credo di essere l’unico uomo, ammesso che lo sia, a cui piace Colin Farrell


13 Apr

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Ecco, uno screenshot del mio WhatsApp che non lascia dubbi.
Naturalmente, il nome della mia amata rimarrà nel mistero per molto tempo.

amore

Ora, che mi crediate o no, sono stato nuovamente travolto da quello strano, oserei dire perfino pericoloso sentimento chiamato amore. Dopo anni d’ibernazioni, di castighi impostimi, di repressioni perfino auto-indottemi, anzi, prescrittemi pure farmacologicamente da uomini che si credettero dotti o semplicemente denominati dottori, dopo le mie peripezie romantiche più e più volte narratevi con certosina, minuziosa cura di particolari un po’ romanzati, sebbene assai veri e addirittura lacrimosi, sì, poiché amare significa spesso ingelosirsi a morte e soffrire dunque, per forza, immensamente nel proprio (di)strutto cuore, questo sentimento è tornato potente a invadermi l’anima di ardore furente.

Sebbene mi mascheri da cinico nichilista assai ritroso, anzi, perfino irriguardoso nei riguardi dei sentimenti normalmente appartenenti all’animo umano più caloroso, poiché mi piace tirarmela da alienato scontroso, spacciandomi anche per ferito emarginato odioso, posso garantirvi che neppure Stanley Kubrick fosse davvero un misantropo immisericordioso.

Basti vedere come, in maniera adorante, muovendo la macchina da presa grazie al suo operatore impassibile, in quanto educato sin troppo perbenisticamente come il figlio di Barry Lindon, riprese il culo morbido e basculante di Nicole Kidman in Eyes Wide Shut, sognando in cuor suo di farvi all’amore illimitatamente da vero lupo alla Jack Torrance di Shining.

Poi, Kubrick fu sposato e visse nelle campagne londinesi, cazzeggiando spesso a raccogliere fiorellini e margherite fra l’elucubrare un progetto irrealizzato come Napoleon(e) e la sua Sant’Elena da autoesiliato.

Ora, da tempo immemorabile, vivo d’una sessualità ambigua. Anzi, è così talmente marcata la mia eterosessualità piuttosto pronunciata che malfidati m’appioppano patenti da omosessuale marchiato.

Io non sono omofobo e non nutro alcun pregiudizio riguardo i gay.

Ma credo che sia indubitabile la mia passione per le donne.

Più evidente delle sopracciglia foltissime e dello sguardo penetrante e immediatamente ficcante di Colin Farrell.

Devo esservi sincero. Per anni soffrii di complessi di colpa da Farrell di In Bruges. Con la sola differenza che lui davvero, in questo film, ammazzò un uomo.

Di mio, ammazzai me stesso.

La mia fu una vita contemplativa di natura malickiana alla The New World.

Pensai di essere Alexander ma furono gli altri a magnare me. Sì, dei magnoni. Comunque, ogni estate lecco il Magnum, gelato ricoperto di cioccolato.

Cioè Colin Farrell. Sì, il famoso gelato dell’Algida è in verità Colin Farrell con la stecca al posto di qualcos’altro.

Colin fu amante prelibato e donò dolcezze succhianti e cremose a donne morbide e deliziose, in una parola sfiziose.

Ma Colin non fu mai né un vizioso né un ozioso. Lavoratore infatti è, a tutt’oggi, instancabile e duro. Parsimonioso!

Per anni fui anche stalkerizzato dal Kiefer Sutherland di In linea con l’assassino.

Vale a dire un burino infame che visse, nei miei confronti, della perenne Regola del sospetto.

Mi diede la patente di cieco come Daredevil. Mah, più che un Bullseye, questo qui fu solamente un bullo del cazzo.

La vita è dura e non si vive solo di scherzetti, miei belli. Altrimenti, finiremo tutti Sotto corte marziale.

La donna di cui sono innamorato sostiene che, più che a Colin Farrell, il mio sguardo assomigli a quello di Ewan McGregor. Di Sogni e delitti? No.

Ewan è molto più alto di me ed è più biondo che castano. Io sono castano tendente al rosso di sera bel tempo si spera. E da parecchi anni non mi reco al mare ove potrei abbronzarmi e far sì che i raggi solari schiariscano i miei capelli ma soprattutto il mio umore spesso nero.

Fui anche indagato come Tom Cruise di Minority Report.

Ve lo do io Dumbo e Il sacrificio del cervo sacro. Film con Colin e la solita Kidman Nicole.

Ecco, tantissimi anni fa mi successe una cosa allucinante.

Uscii con un amico che mi lasciò da solo con sua moglie e tutte le sue amiche come ne L’inganno.

Una situazione veramente imbarazzante e, in tal caso, non gliel’avrebbe potuta fare nemmeno Clint Eastwood de La notte brava del soldato Jonathan.

Fui preso anche per Harry Potter. Invero, sono più simile ad Artemis Fowl. Sì, una mente geniale che sabota però il mio corpo bestiale.

Al che, ucciso dalla mia stessa malinconia, folleggio da Kenneth Branagh che recita il celeberrimo monologo essere-non essere di Hamlet.

Amici, vi garantisco che passai momenti di crisi incazzate da Colin Farrell di True Detective 2.

Molti mi chiedono se io voglia dei figli. Sì, è bellissimo avere dei figli. Peccato che possano avere dei problemi come il figlio di Colin nella succitata serie televisiva scritta da Nic Pizzolatto.

Crescendo, bullizzato in quel modo, quel ragazzo si sarebbe ribellato. Sviluppando facoltà sensitive da Farrell di Premonitions.

Io evitai la psicopatia e la pericolosa pazzia, amando la musica country da Tommy Sweet di Crazy Heart.

E ho detto tutto.

Non sono l’immaginario Tony 3 di Parnassus – L’uomo che volle ingannare il diavolo ma anche Tom Waits non è male.

Non sono nemmeno il futuro Pinguino di Batman anche se, tre anni fa, divenni un po’ pingue e credo di essere Joker.

Mio padre avrebbe amato se mi fossi laureato in Legge, diventando un ricchissimo George Pierce di End of Justice.

Invece, depositai legalmente due miei libri che sputtanarono tutto il sistema d’ingiustizie su cui si basa la società, la psichiatria e l’economia del mondo odierno come Denzel Washington dello stesso film succitato.

Quindi, sono Colin Farrell nel finale di questa pellicola. Ah ah.

In verità vi dico che né io né voi dovete provare invidia per Colin Farrell. Non è solo indubbiamente bello, secondo me è anche un grande attore.

Da piccolissimo, ebbi comunque le orecchie a sventola. Poi, diventai un clown da circo.

Eppure ammaestro ogni leone con far da volpone, qualche volta son ancora coglione e minchione eppure sempre mantengo intatto un fascino più che da omone da uomo dai sani ormoni.

Per quanto riguarda le vecchie acredini, meglio finirla.

Al galoppo, amici.

Basta con le rotture di cazzo.

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di Stefano Falotico

 

JOKER: l’estasi dopo il buio ermetico e anche eremitico – Arthur Fleck, detto anche il Falò, vi racconta e vi mostra tutte le ragazze di cui era innamorato ai tempi delle scuole medie, post epico!


24 Jan

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Sì, presto mi giungerà a casa il Blu-ray 4K in Steelbook edition di Joker.

Io non ho lo schermo 4K.

Ma lo comprerò. Mi porto avanti anche se rimasi sospeso, per molto tempo, nel limbo. E fui scambiato per un bimbo, anzi, per Bambi.

Per un cerbiatto, quasi ungulato, per un animale selvaggio che corse a perdifiato nelle tenebre torbide del suo melanconico, eterno lamento, pervaso come fui da perenni tormenti.

Salvatevi subito questo pezzo da me appena scritto, ragazzi liceali, perché vale il prezzo del biglietto o forse della promozione.

Sì, la vostra insegnante d’Italiano vi chiederà di scrivere una poesia alle Leopardi. Cioè intrisa di pessimismo cosmico misto a un morbido, carezzevole, aromatico romanticismo commovente.

La vostra insegnante è bella e sexy. Voi la fantasticate in maniera masturbatoria nel primo pomeriggio, sognando che lei si genufletta per succhiare tutto il “midollo spinale” di un memorabile attimo fuggente. Prima che vi chinerete, oberati da pressanti compiti a casa avvilenti ogni florida vostra spensieratezza, seduti davanti a una scrivania, imp(r)egnandovi diligenti amanuensi. Ah ah.

Sì, come dei monaci ottemperate con studiosa adempienza ai vostri obblighi scolastici, studiando filosofia e scienza. Soprattutto anatomia. Un giorno forse vi laureerete in Scienze delle comunicazioni, facoltà indetta da Umberto Eco, colui che scrisse Il nome della rosa…

La vostra insegnante è colei che vi sta conducendo negli abissi descritti da Eco nel suo succitato libro quando, in un pezzo eccitante, poetizza il primo, illuminante sverginamento avvenuto, non so quanto sia venuto o soltanto se sia svenuto, fra Adso da Melk e una selvatica (eh sì, la selva oscura di Dante Alighieri, ah ah) donna incontrata durante una notte molto profonda e ogni emozione slabbrante…

La vostra alta insegnante indossa sempre tailleur arrapanti su tacchi a spillo vertiginosi, molto stimolanti gli ormoni adolescenziali vostri (s)piccanti.

Dunque, servitele questo mio pezzo e lei, oltre a darvi dieci, ve la darà quando suo marito in casa non vi sarà.

Sì, so che siete come Joaquin Phoenix di Da morire e la vostra insegnante è una bionda come Nicole Kidman.

Sì, l’adolescenza è un periodo in cui si vive continuamente di turbamenti anche da River Phoenix di Belli e dannati. Si è sessualmente confusi. Infatti, assistetti a molti ragazzi innamorati dell’ascetico Keanu Reeves di Matrix. Ho detto tutto…

Ah, Innocenza infranta che non sa se del tutto sganciare la propria visione lontano dall’infanzia o già imborghesirsi in una vita adulta spesso moralmente adulterata e oramai nel porcile affondata.

Poiché, crescendo, sì, cresce qualcosa in mezzo alle gambe ma si sviluppa soventemente anche la corruzione.

I maschi, pur di tirare a campare e a qualcuna riuscire a tirarlo, si svendono, prostituendo ogni residua purezza a mercificazione di sé stessi. O meglio di sé (s)tesi.

Come molti di voi sapranno, la mia adolescenza non esistette. Ma resistetti e ancora, debbo ammetterlo, anche se poco lo metto pur essendo già un bell’ometto, mi piacciono un bel paio di tette.

Vado da molte donne e offro la mia banana, porgendola loro con umorismo alla Woody Allen ma loro mi fanno a fette in quanto son affettate e, pure affrettate, non comprendono I dolori del giovane Werther.

Sì, io le bramo ma loro amano gli uomini tedeschi più nazisti e ignoranti. Quelli che, pur abitando in Italia, tifano per il Werder Bremen.

Come giustamente sostenne Pier Paolo Pasolini, ciò non significa crescere, bensì diventare dei prodotti per il consumo di massa.

Ah, quante cose ma soprattutto quante cosce non sapete di me.

Durante i tempi delle scuole medie, ero innamorato di tutte. Sì, senz’eccezione alcuna.

Potevano, diciamocela, farmi papa poiché non ero razzista. Mi garbavano le bionde, le more, le nere, pure le magrebine, quelle magrissime e anche le grassocce. Insomma, erano tempi in cui di onanismi e fantasticherie rosolavo bene la mia salsiccia…

Oggi non sono ancora né carne né pesce. Sono un eterosessuale che stima gli omosessuali, adoro sempre Keanu Reeves, uomo bisex, cazzuto e incazzato in John Wick, non giudico le prostitute e so che il miglior film di Gianni Amelio non è questa schifezza di Hammamet, bensì Il ladro di bambini.

In particolare, andavo matto per due ragazze. Con Facebook, le rincontrai. E mi sentii come Christopher Walken de La zona morta dopo i Risvegli alla Bob De Niro.

Sì, a causa di De Niro, uomo verso cui mi trasfusi, precipitai nell’esistenziale blackout.

Volete vedere queste due ragazze? Oggi, sono entrambe sposate. Si chiamano rispettivamente Tiziana, della quale mille volte vi parlai e maggiormente innamorai, e Deborah.

Tiziana, peraltro, è sposata col mio amico delle scuole elementari. Che si chiama Pierre, non fa il PR e forse non è un poeta come Pasolini Pier…

Sono entrambe belle.

Grazie al cazzo, io scelgo sempre quelle belle. Anche a loro, a quei tempi, piacevo molto.

Che devo farci?

Mi sa che farò la fine di Mickey Rourke.

Insomma, fu una tragedia.

Ma, nonostante tutto, sono ancora Johnny il bello.

So che riderete e forse mi compatirete.

Purtroppo è la verità.

Non si può discutere in merito al mio carisma.

In merito agli altri mariti, invece, discutiamone eccome.innocenza infranta phoenix tyler83006526_10215532589490721_402458136650186752_o

1936219_122865744671_4608204_nAh ah.

Ancora mi parte la bussola ma perdonatemi. Ve lo dissi un paio di giorni fa. Quando sono innamorato, penso che i nichilisti de Il grande Lebowski vogliano tagliarmi l’uccello. Quindi, divento agitato.

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Secondo me, Joker altri non è che Tom Cruise di EYES WIDE SHUT, eh sì, ah ah


18 Jan

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Parentesi: per realizzare l’audiolibro del mio nuovo, visionario romanzo, mi avvalsi dell’aiuto della mia grafica, gentilissima, ma prima scaricai dei programmi che intasarono il pc… Al che, m’entrarono vari malware fra cui il temibilissimo Goodgame Empire. Che si presenta come una sorta di gioco di ruolo e invece è un virus subdolo come quello che potreste prendere se faceste sesso con una donna poco protetta…

È vero, dopo non essere riuscito a debellarlo manualmente, il tecnico dei computer mi diede una mano e, scansionando il mio hard disk, rinvenne anche molti filmetti opportunamente da me salvati. Film che sono utili quando voglio essere smanettone… ah ah.

Come molti di voi sapranno, quando tanti anni or sono persi la calma e ribollii di furenti rabbie spasmodiche, fui sottoposto a una diagnosi psichiatrica. Essendo lo psichiatra forense un tizio meno bravo di Al Pacino di 88 Minutes, in maniera arbitrariamente sbrigativa e oscenamente erronea, mi valutò affetto da disturbo delirante paranoide. Una balla assoluta da me giustamente smentita grazie alla virtuosa abnegazione della mia purezza intonsa.

Dovetti spappolarmi il fegato, scorticarmi vivo ed espellere ogni grammo della mia anima, sviscerando tutte le mie interiora e le mie più arcane interiorità, denudando vergognosamente ogni mia linda emozionalità pudica pur di dimostrare che l’effettuata diagnosi fu scandalosamente capziosa, atta soltanto a calmare le acque. Calmando me anche troppo. Tant’è che, sino a qualche anno fa, se vedevo una foto di Nicole Kidman in bikini, ero talmente sedato da essere in zona Ore 10: calma piatta.

Invece, bisogna sempre stare a mezzogiorno… Sì, al sud il clima è arido, non piove mai. Impazza la disoccupazione. Al che i giovani stanno al bar e, fra una lettura del Corriere dello Sport e un flipper, fra un panzerotto e le urla dei vecchi che giocano a briscola, allestiscono fantasie sui fondoschiena delle cameriere. Non è che sia una vita propriamente esaltante. A dircela tutta, alcuni di questi qua faranno la fine di Alex di Arancia meccanica.

Ma torniamo a me, amante di Beethoven. Ah ah.

In quel periodo, indubbiamente fui funestato da forti, iraconde voglie vendicative al fine che la mia omeostasi emotiva, così vilmente lesa da sfrontati attacchi alla mia dignità virile, perpetratimi da persone che scelleratamente vollero togliermi il ciuccio, insomma dei ciucci, non rispettosi della mia stupenda castità virginale così fieramente, morbidamente per me godibile nel mio autoerotismo intellettuale alla William Burroughs, fosse fottuta.

Sì, sappiate questo. Ogni volta che m’accendo e vado in giro per strada, arrabbiato come Russell Crowe de Il gladiatore, è perché sono innamorato della mia Connie Nielsen. Sì, pure Keanu Reeves fu assai invaghito, infatuato oltre ogni limite della Nielsen ne L’avvocato del diavolo. Ma Keanu è uomo poco attendibile. Altro che Piccolo Buddha. È insaziabile. Nel film succitato, è sposato a Charlize Theron. Guadagna soldi a palate oltre a stare con un’enorme patata. Ma lui non s’accontenta e non vuole solo di lei godere. Questo Keanu andrebbe preso e spedito subito in cura. In una clinica ove placheranno prestissimo i suoi bollenti spiriti, come si suol dire.

Sì, nella saga di John Wick, mi pare che poi esageri oltre il limite della decenza e del pudore. Gli muore la moglie di Cancro e gli ammazzano il cane. Cosicché, scatena una guerra al cui confronto John Rambo è un dilettante quando, invero, poteva recarsi semplicemente al canile più vicino. Lì, sai quante cagne che poteva comprare per tenerle al guinzaglio?

Sì, le donne sono capaci di far impazzire un uomo.

Vidi uomini mansueti e più docili di un Carlino che, dopo aver fatto l’amore con una “San Bernarda”, latrarono come bovari del Bernese. Tutto a causa di un amplesso a garrese. Sarebbe stato meglio se, da soli, avessero usato quell’arnese…

Un discorso a parte meriterebbe Benicio Del Toro. Nel film Uova d’oro, interpretò un giardiniere alla Gianluca Grignani… ti raserò l’aiuola. Nonostante poi incarnò Che Guevara, i suoi capricci lupeschi da arrapato mai visto (Valeria Golino lo sa…) non furono curati. Infatti, di lì a breve fu Wolfman. E ho detto tutto… ah ah.

Ah, se non sapete mantenere una calma olimpica da filosofi zen come Keanu Reeves di Matrix, basta che una Carrie-Anne Moss, vestita di fetish attillatissimo, vi dica sottovoce che sogna un nero come Laurence Fishburne e succederà un’Apocalypse Now.

Sì, Fishburne ebbe ragione in Rusty il selvaggio. Ve lo ricordate? Ah no, fu Tom Waits a dispensare pillole di saggezza, mica quelle di Matrix, al povero Matt Dillon.

Matt, perso e preso totalmente da Diane Lane, amaramente stette seduto al bar. Credendo d’essere impazzito. E chiese dunque al barista Waits quando si può scoprire se una persona è matta. Tom gli rispose che non sempre si addiviene a questa diagnosi…

Cosicché, Matt diventò matto del tutto. Infatti, l’anno scorso fu il protagonista de La casa di Jack. E ho detto tutto. Sì, almeno, se uno è cosciente della sua malattia psichica, cazzo, se ne fa una ragione.

Sì, i matti sono persone fortunate, a mio avviso. Essendo matti, non soffrono. Delirano e basta. Sono le persone normali che impazziscono, ah ah.

Prendiamo Tom Cruise di Eyes Wide Shut. La Kidman gli confidò una fantasia erotica. Al che, Tom perse la testa. E s’inabissò in una notte di lolite, di orge, di maschere veneziane, insomma, il bravo medico mandò la sua integrità morale a puttane. Non del tutto, poiché alla fine si fece solo una sega mentale.

Da cui il richiamo al titolo della novella Doppio sogno da cui Stanley Kubrick trasse il suo trip.

Sì, ogni volta che sono incazzato e me la prendo con qualcuno, sì, lo confesso senz’alcun ritegno, è perché penso che lei mi stia cornificando con i nazisti nichilisti de Il grande Lebowski.

Al che, durante la fase rem, immagino i miei amici che m’inseguano per le vie della città con in mano delle forbici gigantesche per tagliarmelo. Sì, la vita delle comuni relazioni interpersonali, ce la vogliamo dire? Fa schifo al cazzo.

Sono un tipo troppo colto e sofisticato come Stanley Kubrick per rovinarmi con le piccinerie, i pettegolezzi e le gelosie della maggior parte delle persone, il cui unico interesse è sbatterlo in quel posto al prossimo.

Concluderei con una lezione mia di sesso che vorrei darvi.

Nel 2003, mi sverginai. Dopo che io e lei amoreggiamo corporeamente molte volte, una notte, lei mi chiese di farle la stessa cosa che fa un certo ragazzino a Maeve Quinlan di Ken Park. Eh già.

Dopo circa venti minuti di cunnilingus, mi voltai dall’altra parte e lasciai stare.

Lei, incredula ed esterrefatta oltre ogni dire, anzi, oramai totalmente calda nel suo ardere, mi urlò:

– Che cosa stai facendo? Stai scherzando, spero? Non puoi fare una cosa del genere a una donna. Chi ti dà quest’ardire?

 

Ecco, non fate mai una cosa del genere a una donna. È un affronto che potrebbe portare la vostra lei a rovinarvi la vita come fece Glenn Close di Attrazione fatale a Michael Douglas.

Sì, ci sono un paio di cosce, no, cose che le donne non sopportano. Le donne amano provocare i maschi e poi fingono… di prendersela se i maschi abboccano, troppo libidinosi, nei riguardi delle loro pose un po’ troppo spinte…

In verità, ne vanno matte. Le donne adorano eccitare e incagnire gli uomini anche se poi, sui loro profili Facebook, inseriscono solo post da animaliste vegetariane per farsi passare come buone amanti delle bestie…

Ma non fate mai come il mio cane di quella notte. Cazzo, ero stanchissimo, non mi andava proprio. Abbisognai solo di riposare.

Lei non me lo perdonò mai. Si alzò da letto e, in preda a spasmi di rabbia incontrollabile, mi gridò in maniera invereconda:

– Sei propria una merda! Non si fa così. Sai che significa per una donna? È orribile. Noi siamo diverse da voi. Non puoi stimolare tutti gli estrogeni e rompere la mia “diga”, dunque smettere, di punto in bianco.

Nooo!

 

Questo è il tuo compito, Larry? Questo è tuo, Larry? Questo è il tuo compito, Larry? 

Be’, per molto tempo, come sapete, m’identificai con Bob De Niro.

L’altra sera, un mio amico mi disse:

– Non hai mai pensato invece che sei uguale a Jeff Bridges?

Sì, riesco a essere Starman, cioè un diverso con una voce da Jack Lucas de La leggenda del re pescatore. E oramai, dopo una tragedia da Fearless, sfido chiunque a dirmi che io non sia il protagonista di Albatross.

Mi sa che siete poco aggiornati sui miei ultimi vent’anni di vita, uomini tanto bellini…

Meglio così. Qui tutti mi cercano, mi stanno accerchiando.

Di mio, era meglio se fossi rimasto un Drugo.

Comunque, prima di ridurmi come quel lagnoso di Tommaso Paradiso con la sua canzone immonda, I nostri anni, vi saranno ancora molte gatte da pelare.

Abbiate fede, figliuoli.

Voi fatevi i vostri deliri su di me.

Ma, come dice il detto, non dire gatto se non ce l’hai sacco.

E ricordate: il gatto è Tom, il topo è Jerry.

Mentre io riesco a essere, quando voglio, in ogni topa come Tom Cruise grazie ai miei tocchi geniali da Jerry Lewis. Cioè, faccio lo scemo apposta. E, come Jerry Lewis, vi sto prendendo tutti per il culo. Non l’avevate capito?

Eh no, eh? Infatti, siete più scemi di quello che sospettai. Ah ah.ken park

 

di Stefano Falotico

Dopo una vita di guai, potrei essere anche Jerry Maguire because questa è la My Way


11 Jul

il ribelle poster cruise

 

Stranger Things stanno accadendo…

Sì, ora chiariamoci. A me Tom Cruise è stato da sempre simpatico.

Non è colpa sua se è bello. La colpa, se così si può definire, va imputata a madre natura. Che deve avergli combinato uno scherzetto disdicevole.

Tom Cruise è alto un metro e sessantotto, ovvero la mia altezza.

E non credete a chi dice, come Google, che Al Pacino sia più alto di noi di due centimetri.

Si sa che il peccato preferito di Al Pacino è la vanità. L’avvocato del diavolo docet.

Tom Cruise ha avuto la sfiga colossale di essere indubbiamente un figo. Soffre della sindrome del sottoscritto.

Sì, le persone invidiose, ovvero il novanta per cento degli esseri (dis)umani che popolano questo pianeta miserrimo, non riescono mai a prenderci sul serio.

Nemmeno l’Academy Award. Tant’è vero che Tom recitò col maestro Scorsese ne Il colore dei soldi ma l’Oscar lo diedero, quasi alla carriera, allo spaccone Paul Newman. Sebbene inizialmente, dopo Risky Business – Fuori i vecchi… i figli ballano, qualche daltonico sostenne che Tom avesse gli stessi celeberrimi occhi azzurri di Paul. Gli occhi azzurri come Paul, eh già, ce li ha Matthew McConaughey, altroché. Infatti, in Contact non usò nessuna lente a contatto. Bramò un incontro ravvicinato del terzo tipo nei riguardi della topa-lesbica di nome Jodie Foster ma rimase, come si suol dire, a terra.

Invero, a vederci chiaro, Tom non ha gli occhi chiari. Ha esattamente i miei stessi occhi, quasi neri, molto espressivi, languidi da puro uomo Top Gun.

Sì, un tempo, prima che l’ortodontista mi curasse la dentatura da castoro, anch’io fui uno dei ragazzi della 56ª strada…

L’incarnazione de Il ribelle, anche un po’ di Rusty il selvaggio.

Eh sì, scusate, nella prima stagione di Stranger Things, Nancy non sogna Tom Cruise del suddetto film? Ovvero, in originale All the Right Moves?

Tom Cruise in questo film si chiama o non si chiama Stefen? Mentre il ragazzo di Nancy faceva di nome Steve, giusto? Correggetemi se sbaglio. No, io non sbaglio mai, sono le donne che sbavano per me, leccandosi anche i baffi. Da cui il famoso detto: donna baffuta sempre a te piaciuta perché è l’unica che ti sei fottuto.

Sì, io sto bene anche col mustacchio mentre tu, stasera, leccherai solo il gelato al pistacchio.

Vedete che gli Stefano tornano?

Sì, è stata una Mission: Impossible riuscire nella disperata impresa di convincere ogni mio hater, ogni persona nei miei confronti acrimoniosa, ogni psichiatra sospettoso, che non fossi Dustin Hoffman di Rain Man, bensì suo fratello.

Io sono sempre stato una Legend vivente ma incontrai molti stronzi che vollero spaccarmi le gambe e anche qualcos’altro come in Nato il quattro luglio.

Desiderarono che andassi in paranoia e sostanzialmente rimanessi immobile. Cristallizzandomi in una dimensione eternamente adolescenziale, più che altro monotona come nel capolavoro di Harold Ramis, Ricomincio da capo, trattandomi da sfigato come Massimo Troisi di Ricomincio da tre o, ancora peggio, come il pazzo del medesimo film, vale a dire Marco Messeri.

I più cattivi andarono perfino a raccontare in giro che appartenessi alla famiglia Misseri, sì, quella de Il Delitto di Avetrana.

Che uomini miseri.

No, mi piace gioiosamente smentirli, i ratti chiusi nelle loro ripetitività offensive senza sbocchi sono loro. Dei robot umanoidi come in Edge of Tomorrow.

Anni fa, bastò che confidassi loro una mia fantasia erotica da Eyes Wide Shut e costoro mi scambiarono per Alex di Arancia meccanica.

Ah, tizi intransigenti come Lee Ermey di Full Metal Jacket.

Continuano ancora, a dirla tutta, nelle bassezze, scaricandomi offese e insulti raccapriccianti, gridandomi: sei come Tom Cruise, un nano!

Insomma, cercano sempre di distruggere la mia bellezza e di bloccare, asfissiare le mie libertà. Come se mi trovassi nel film Vanilla Sky.

Va ammesso che io ho imparato molto più come si sta al mondo, ammirando Kurt Russell di Escape from New York, piuttosto che assumere psicofarmaci inutili, prescrittimi dagli strizzacervelli.

Qualche volta, tuttora, campo d’Innocenti bugie, ma ci sta.

Sì, Cameron Diaz con me ci sta sempre. Con te no, lei non si diverte. Sei La mummia.

Ti vedo a bere solo una bionda della Peroni e non bacerai mai, di Cocktail con le bollicine effervescenti, nemmeno le perone di Elisabeth Shue, caro deficiente.

Ragazzi, son stati Giorni di tuono.

E ora, se voleste pormi un’Intervista col vampiro, non ve la concederò.

Non sono Brad Pitt.

E ricordate: My Way è meglio se cantata da Elvis, sebbene io abbia una voice da Frank Sinatra.

Be’, sono entrambe versioni stupende.

Diciamocela.

Dunque, buona vi(ta) a tutti: a chi non c’era e ora c’è, a chi non c’è più ma forse sta ora lassù, a chi ci sarà, a chi nascerà e anche a chi, stupido, impeccabilmente sempre mi offenderà.

Infine, parafrasando e cambiano un po’ il verbo di dio, recitato divinamente da Uma Thurman e David Carradine in Kill Bill:

– Come hai fatto a ritrovarti?

– Io sono io.

 

Ora, lasciando stare le maldicenze della povera, crudele gente, sono imparagonabile, incommensurabile, in una parola insuperabile come il tonno Rio Mare.

Soprattutto se rapportato all’italiano medio-basso.

Sto assistendo a uno sfacelo di anime e corpi da lasciare esterrefatti i canguri dell’Australia. Famoso continente ove nacque l’ex di Tom.

Sì, ci sono donnette di nome Nicole che sbraitano da mattina a sera, colpevolizzando il governo se non hanno una sedia, non dico in Parlamento, bensì nel loro scarno appartamento.

Sì, a forza di ubriacarsi per dimenticare i loro amori frustrati, l’amministratrice condominiale le ha liberate da ogni posto fisso. Da cui il famoso detto: levati di sedere.

Vedo inoltre impazzare, soprattutto impazzire uomini, i quali dichiarano che scapperanno dall’Italia per trovare asilo politico all’estero. In quanto, nel nostro Paese non si sentono amati.

Senz’ombra di dubbio, sì, sono da asilo e basta. Già, molta gente dichiara che vuole scappare oltre il confine, in verità vi dico che scappa solo da sé stessa e, a mio avviso, non sa manco scopare.

Di mio, conosco i miei limiti.

Vi faccio un esempio…

una ragazza bellissima ha inserito la foto di lei sgambata e smutandata a letto mentre si refrigerava col ventilatore.

Ci siamo scritti questo:

– Sara, quando ti vedo, essendo io di te sfacciatamente innamorato, abbisogno dello stesso tuo ventilatore.

– Davvero? Scherzi?

– Sì, sto scherzando. A dire il vero mi serve il ghiaccio.

– Ah, è una battuta vecchia, non fa ridere. Comunque mi fai morire.

– Mah, non ho intenzioni omicide. Ho solo voglia di una singolare tenzone con te per uno scontro del mio tizzone col tuo acquazzone. Si può fare?

 

Lei non ha capito che cazzo volessi dire.

Ma da Sara, donna stupenda eppur emotivamente asciutta come il Sahara, è diventata con me Rossella O’Hara.

Comunque, sì, a costo di risultare antipatico, Tom Cruise è ancora bello.

Io ho una teoria cinefilia sulla bellezza anche artistica.

Dovete sapere che la bellezza suscita invidie. Perché con la bellezza estetica si ottengono maggiori piaceri immediatamente, senza bisogno di prendere tre lauree a Cambridge per entrare nelle grazie di una donna graziosa con la gonna corta che va in bicicletta sulla Graziella.

Ed è per questo che Tom Cruise non è mai stato molto amato dai critici seri. Ma chi sono in fondo questi critici seri? Più che altro sono uomini seriosi, impettiti, probabilmente brutti.

Allora, è più facile che simpatizzino ed elevino in auge Woody Allen, uno che è la nemesi fisica di Tom.

Perché nell’uomo anomalo, eccentrico, sfigato e imbranato, l’uomo medio si riconosce, essendo pressappoco, a grandi linee somatiche diciamo, come lui.

Ora, al di là del battutismo esasperatamente geniale, delle sue malinconie che suscitano tenerissima ilarità, io non vorrei essere Woody Allen.

Sinceramente no. Perché per avere Diane Keaton devi scrivere i copioni di Io e Annie e Manhattan, cosicché lei possa essere affascinata dal fascinoso uomo misteriosamente folle che sei, tendente al malinconico con la gamba accavallata sulla panchina. Mah, che allegria…

Invece, se sei Al Pacino, altra fiamma storica di Diane, ti basta il carisma da padrino…

Sì, uomo bassino il Pacino ma un bel lupino.

Uomo che conosce la Paura d’amare di ogni Michelle Pfeiffer e sa cucinarsi ogni Ellen Barkin di Seduzione pericolosa grazie alla sua camminata sbilenca da uomo ambiguo che sta sul Cruising.

Sì, Ellen vide Al Pacino di Sea of Love e pensò: uhm, uomo affascinante ma potrebbe essere anche frocio.

E desiderò appurare con mano…

Al le fa capire, nel supermercato, che il suo sguardo è quello di un figo? No, in questa scena elevatamente seduttiva, Al ha una faccia da pesce lesso, lo stesso che vendono al banco assieme alla grigliata mista di tutte le peggiori espressioni da sogliola fritta di Nicolas Cage.

Anche Ellen Barkin comunque non scherza. Sembra la cugina di mio padre, di nome Barbara.

Una che onestamente avrebbe anche un suo perché ma appena apre bocca, cazzo, capisci che almeno Ellen Barkin sa discretamente recitare, con ricerca introspettiva sul personaggio, la parte della scema fatalona, Barbara invece non abbisogna d’immedesimarsi nella parte. Lo è, scema. Ma non è fatalona.

Insomma, è sposata da tempo immemorabile con un uomo che non sa chi sia Al Pacino.

Ho detto tutto.

Di mio, non è che me ne freghi molto degli accoppiamenti sessuali.

Ad esempio, stasera sono stato al solito bar di cinesi. Parcheggio. Al che, mi affianca una BMW e scendono due tizi, un ragazzo e probabilmente la sua ragazza.

Lei molto bella, sebbene con la faccia di Ellen Barkin, lui più basso di me, di Al Pacino e di Tom Cruise.

Insomma, saranno state le undici di sera.

Se io vado da solo al bar cinese ha un che di Falotico in versione Bruce Lee moscio che vuole ubriacarsi.

Invece, come si fa? Porti una ragazza, a tarda sera, in un bar orientale situato a Bologna, in mezzo a dei nani con gli occhi a mandorla e speri poi di scopartela?

Sì, probabilmente stasera il tizio e la sua ragazza avranno scopato.

Lei si accontenta di poco, io no.

Ed è per questo che ho poca voglia di vivere.

Ed è per questo che, paradossalmente, conosco la vita meglio di tutti. So che può apparire superba la mia presa di posizione. Ma mi basta vedere gli occhi della gente cosiddetta arrivata e hanno degli occhi cattivi da animali ben vestiti.

Non sono dei poeti, non cantano schifosamente My Way come me. Infatti, cantano e ballano tutti perfettamente allo stesso mo(n)do. Mentre io voglio continuare a essere un diverso. Lo sono dalla nascita, non vedo perché dovrei cambiare la mia vi(t)a.tom cruise 56 strada tom cruise

 

 

di Stefano Falotico

Penelope Ann Miller è sempre stata più bella di Nicole Kidman, era il mio insonne, romantico e duro sogno erotico


05 Dec

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Sì, ve ne avevo già parlato. Io ho avuto un solo, incommensurabile, insuperabile, imbattibile amore nella vita.

Lei si chiama Tiziana. Frequentavamo le scuole medie e io studiavo solo per lei. Galvanizzato da quest’angelo biondo che, in tempi appena post-puberali, m’induceva a spasimare in maniera innocentissima.

Sì, l’ho già detto. Il grande amore è purissimo. Non vi sono desideri carnali ma è un sogno di bellezza da gustare assieme, semmai passeggiando in bicicletta. Osservando i rami degli alberi che si frastagliano, arabeschi, nel cielo infinito di quell’irrecuperabile, immacolata spensieratezza friabile.

Poi, si cresce. E anche male. E i sentimenti adamantini vengono corrotti dal sopraggiungere dell’animalità. E quel volto, nitidamente folgorante, liscissimo, da sfiorare con delicatezza di labbra delicate, svanisce nelle intemperie esistenziali del quotidiano tribolare. Ci s’imputridisce e si ambisce al sesso lercio e smanioso, vanaglorioso!

Tiziana è sposata ora col mio amico delle elementari. Che infatti, quando gli confidai che di Tiziana sarò sempre innamorato sino al giorno della mia morte, mi ha bloccato.

Io credo che agli amici vada sempre detta la verità. Quindi, non ho mai compreso il suo gesto sprezzante e castrante. Gli dissi anche che, sebbene in me or ribollino ormoni tempestosi, ancor vedo Tiziana come una diafana creatura ondosa, una donna eternamente sigillata, nel mio cuore platonicamente invaghito a morte di costei, come un essere superiore, e dunque mai mi oserei a infrangere e infangare il loro matrimonio, tentando loscamente di scoparmela in modo focoso.

Invero, vorrei giacer con lei in tutte le notti di questa mia vita da peccatore. E succhiare il suo bianchissimo seno.

Sì, ora ve lo rivelo. Altra rivelazione scabrosa. Adesso ho finalmente capito perché ero ossessionato da Cybill Shepherd di Taxi Driver, da Elizabeth McGovern di C’era una volta in America e da Penelope Ann Miller di Carlito’s Way. In loro, nei loro visi dionisiaci, rivedevo la mia Tiziana per sempre perduta.

Tiziana è ancora bellissima. Se mi contatterete in privato, vi mando il link della sua pagina Facebook. Oddio mio, meglio che non la apra… sennò sto male!

Credo si trattasse d’un sogno inconscio, lynchiano.

Sì, Penelope Ann Miller, ai tempi di Carlito’s Way, era una figa straordinaria. Roba che Nicole Kidman dovrebbe farsi monaca di clausura perché, a tutt’oggi, non può competere con Penelope.

Vi ricordate la scena dello spogliarello? Quando Pacino entra nel night club e la vede semi-ignuda con quel magnifico, turgido seno dolcemente piccolo e quel sodo, mastodontico culo basculante tutto eccitante? Sì, a Pacino divenne duro il ciddone in tre secondi netti. E anche a me. Ero preso dalla trama appassionante ma premetti pause sul telecomando del videoregistratore e, in maniera slow, carezzai il mio membro nel crescente, galoppante indurirmi solleticante, fortemente piccante, sognando di esserle cautamente ficcante, tutto grondante, eiaculante. Sospirando il suo nome, Penelope, come Penelope di Troia, nel momento dell’orgasmo lieve ed entusiasmante.

Che donna!

Penelope. Donna elegantissima, soffice, debbo averla!

Ah ah! No, non sono e non sono mai stato De Niro di Risvegli. So solo che non prendevo sonno.

 

di Stefano FaloticoPenelope+Ann+Miller+22nd+Annual+ELLE+Women+8o1icdNaM19l Penelope+Ann+Miller+Academy+Motion+Picture+boZKOCxOBHwl Penelope+Ann+Miller+20th+Century+Fox+Television+Vgq9pCmw59al Penelope+Ann+Miller+20th+Century+Fox+Television+9RcAIkhVmKql Penelope+Ann+Miller+20th+Century+Fox+Television+tYqDsHHHhNHl

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