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(Ri)flessioni ca(n)ute sulla società “losca” di oggi, ossessionata dal s(ucc)esso


26 Sep

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Sì, sto sdilinquendo laddove mi po(r)ta il cuore e non mi curo dal vizio di scrivere le parole fra parentesi, per dar doppio significato alla parola stessa. È un vezzo che ho così come Lynch ha quello di usare Kyle MacLachlan in doppia, anche tripla funzione. Anche finzione. Mi serve per moltiplicare il senso dell’esistenza e per accendermi in passioni che possano sviscerarmi in più par(e)ti di me. Sono l’incarnazione della Loggia Nera, la Shery Lee mai morta, lo sceriffo della cittadina peccaminosa che conosce ogni segreto vostro e mio. E non mi pento della mia stella di latta e anche di bere il latte nella stalla, ove mi reco, ah ah, quando le vacche non vengon (m)unte dai vostri “esimi” stalloni. Da quelle non esimetevi, ah ah.

Sì, molte prospettive mi si aprono ma poche, anzi nessuna, ne “imbecco”. Essendo scrittore di (ca)risma, potrei aprire una “gelateria” di tutte le opere del mondo, ma non avrei il tempo per archiviarle tutte e mi smarrirei nel marasma davvero asmatico del sanguinar ematico e non verso gli altri autori empatico. Sì, una gelateria per leccate di culo? No, no.

Sì, gli spazi letterari li lascio a chi ha la pazienza, la costanza, la precisione di star ogni giorno a leggersi anche libri di dubbio gusto, perfino sgrammaticati, ortograficamente inaccettabili, e poi, per dover di cronaca, doverli “recensire” in maniera decorosa, attribuendo meriti che non meritano. Sì, alcuni di questi siti vengono gestiti in realtà da donne che vogliono solo maritarsi ed, entrando in empatia, con qualche sconosciuto “brillante”, sperano d’instaurare rapporti “collaborativi” di reciproca stima e amore incondizionato verso lo pseudo artista di turno. Ah ah. Ma va…

Così, preferisco rintanarmi nella poesia mia ermetica, agghiacciato da una realtà spettrale piena di ospedali, di gente che sta male e soffre pene dell’inferno. Pene che le donne vogliono, ah ah, e uomini che si concedono con insospettata “apertura mentale”, sì, tutta la settimana si nascondono dietro un fin(to) perbenismo da persone “eccezionali”, quindi quando scende la notte del sabato sera si muovono in territori “erogeni” da veri cani bastonati. Eh sì, sono sadomasochisti e adorano, dopo la frustrazione settimanale, le frust(r)ate del weekend “brioso”, lussurioso, io direi lussato.

Passeggio disincantato in questa vostra realtà scatenata, e osservo un culo incantevole di una cagna che m’inganna. Potrei fumar una canna ma prediligo i cannoli. Mi fanno ingrassare e non riuscirei ad andar da atleta in canoa ma sono esteta delle donne come il Canova. E “crosso” le mie palle come Antonio Candreva. Ah ah.

Sì, non dovete dar retta a tutte le cazzate che sparo. Son uomo che sa prenderla appunto a cu(cu)lo e non si vergogna di esser sé stes(s)o laddove invece molti si affaticano in lavori “stimabili”.

Oggi, siamo invasi dai notiziari. Ma sono notizie date con la fretta di darle. E ne danno così tante che perfino le più grandi pornoattrici non riescono a tenere il conto di questi scop(pi)ati dalle ovvietà.

Tutti son tuttologi, e vogliono “eccellere” in qualcosa per distinguersi. Così si dan da fare con una generosità che ha perduto, invero vi dico, la bellezza dell’attimo. Che non sanno gustare, non sanno neanche “deflorare”, sanno solo spendere per far liste della spesa. Una spesa talmente spessa che pare comunque mai li spossi. E son anche sposati. Che “energie!”. Veri uomini al carboidrato della loro disidratazione affettiva.

Sì, invece io son stanco, sempre, e dormo anche il pomeriggio per poi andar a bere un caffè. Un caffè onesto, un caffè che ama l’aroma dei vostri fe(ga)ti fetidi, un caffè che va giù e dopo ci sta il tiramisù. Con tanto di babà in faccia a te.

di Stefano Faloticosp10-1

La dovremmo finire con la “cultura” del benessere, anche nel Cinema


24 Mar

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Una società impazzita, collassata, nevrotica eppur fasulla nei suoi fatui perbenismi indotti, una generazione di padri che non sa più che pesci pig(l)iare, mogli ninfomani in cerca di ragazzini amanti “al bollore” di relazioni facebookiane ove ci si scambiano amplessi in chat “calde”, erotizzate nella tastiera che, dopo una giornata di duro lavoro, cerca “tenerezze” affettive in pc “scatologici”, in “piccini” da svezzare da milf da ingroppare, in escrementizia voglia di “sasso”, di sesso scostumato per “scambi” d’immagini che “attizzino”. E così rimembro, fra tutti questi “pimpanti” membri, Woody Allen bergmaniano, quello di Settembre Un’altra donna, quello di Interiors, e vi rinfaccio tutto ciò che avreste voluto sapere sul sesso, appunt(it)o, e io oso, nell’osé, darvi in monastica vi(t)a che contempla la fanciullezza pura, il pasoliniano spirito libero da questi pisellini, ah ah, da queste vagine che il “benessere” vaticinano. E anche, nella mia schiettezza rude, libero dal Vaticano, che ottunde le coscienze dietro prediche moralistiche ove il Papa, non facendo un cazzo dalla mattina alla sera, ce l’ha coi nostri cazzi, e se “la tira” da Bussha dispensatore di consigli senza coniglie(tte).

Io vi dirò che Daredevil è la versione mascherata, superomistica di Scent of a Woman, ah ah, anche di “ah” alla Pacino che si fotteva Diane Keaton fra un’Allen, appunto, e uno Scarface. Ih ih!

Lezioni di calma, di karma, di yoga, meglio lo yogurt con le stelle di cioccolato nella mia stalla, meglio Stallone! Asinelli che, crescendo di panza, “arguiscono” come buo(n)i a nulla, e la Nutella ideologica che impazza, fra cucchiai di Francesco Totti quarantenne e programmi televisivi d’isolati, no, isolani “famosi” al fallo del loro fallimento! Evviva Falotico.

E, in pompino magno, no, in pompa magna, io la vostra merda non mangio.

 

Applauso!

 

Vai alce, vai di cal(i)ci, forza Alice!

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di Stefano Falotico

 

© ABACA. ***DO NOT CREDIT***. 19178-1. The Adventures of Rocky and Bullwinkle directed by Des McAnuff  . USA, 2000.

© ABACA. ***DO NOT CREDIT***. 19178-1. The Adventures of Rocky and Bullwinkle directed by Des McAnuff . USA, 2000.

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