Posts Tagged ‘Smoking’

Matt Dillon è un grande, Nicolas Cage/Smokey, anche in smoking, è imbarazzante ma io lo filmai a Venezia, vedere per credere


08 Apr

Nicolas Cage Rusty

Sì, ho rivisto quel capolavoro che è Rusty il selvaggio. Turgida quintessenza della Settima Arte più alta e poetica.

Ma davvero… se non fosse stato il nipote di Coppola, il signor Nicholas Kim, in “arte” Cage, secondo me avrebbe fatto il pizzaiolo.

Ora, non voglio screditare il nobile lavoro artigianale del pizzaiolo. Quello ad esempio da cui mi rifornisco personalmente, nella mitica pizzeria d’asporto vicino a casa mia, praticamente a due passi, La Pantera (dei) Rosa (sì, citazione dell’omonimo film con Peter Sellers ma anche dei Rosa perché il cognome dei proprietari è questo, ah ah), è un pizzaiolo rinomato. Altroché.

Un uomo altamente stimabile perché, condendo delicatamente le sue gustosissime pizze con olive e “ritagli” a mo’ di collage, imbastendo con mani finissime le sue farciture, crea dei mosaici partenopei impagabili.

Ah, che delizia quando le sue pizze nella mia bocca si sciolgono, ancora calde e fragranti. Pura lievitazione di farina ben dosata, acqua cristallina e, appunto, lievito di birra che, già solo degustandolo, infiamma piacevolmente il mio palato e mi fa levitare nell’apoteosi del godimento morbidamente più amabile.

Le mie papille gustative, così squisitamente sfiorate dalla pregiata arte culinaria di questo pizzaiolo immenso, del quale giustamente non posso fare il nome pubblicamente, sfiorano vette, oserei dire zenit di soddisfazione pazzesca.

Come fare l’amore con Eva Mendes, una donna che di napoletana ha molto. Formosa, un po’ volgare, però molto verace, capolavoro di armonie fisiche impagabili.

Ebbene, io ho visto dal vivo sia Nicolas Cage, celeberrimo Ronny Cammareri di Stregata dalla luna ove, più che il pizzaiolo, faceva il fornaio che abbrustoliva le voglie bollenti della delusa Cher, sia la stupenda Eva Mendes. Alla prima veneziana de Il cattivo tenente di Herzog.

Ecco, a dire il vero, pensavo fosse più bella, sì, Eva. Eva la tentatrice per ogni uomo Adamo. Che passa le sue giornate a chiedersi, oh mia bramata dama, mi ami o non mi ami? Probabilmente mai ti amerà, pirla. Hai per caso i soldi di Ryan Gosling? Ah ah.

Sì, sfido ogni uomo sanamente eterosessuale a non voler assaggiare la trasgressiva tentazione diabolica cucinata, direi, da questa dea maliarda.

Cage l’ho visto anche alla prima de Il genio della truffa. Praticamente la storia della mia vita.

Sì, in Rusty il selvaggio è davvero impresentabile. Il film è intoccabile ma un paio di sue espressioni (solo un paio… forse molte di più), soprattutto quando sta al bar con a fianco Diane Lane, con cui peraltro pare abbia avuto una tresca per darle una cosiddetta spinta, essendo appunto il nipote del Coppolone, sono oscenamente inguardabili.

Una faccia da pesce lesso. Ché sembra si sia scolato un’intera confezione di Valium.

Poi, Nic indubbiamente è cresciuto.

Non credete che abbia visto, da vicinissimo, questo Nicolino? Gli ho pure stretto la mano, incitandolo a migliorare. Ah ah.

Questa è una foto che attesta quel che vi dico. Sullo sfondo, quello con la videocamera sono io. Quello alla mia sinistra, alla destra per voi spettatori, è mio padre. Che quel giorno mi accompagnò al Lido perché era curioso di vedere anche lui dal vivo il mitico Nic.

Vi racconto questa. Nic si avvicinò a noi e alla folla gremita per firmare gli autografi. Mio padre non lo cagò. E Nic lo guardò malissimo con espressione, appunto, da incredulo bambagione come in Rusty il selvaggio.

Detto ciò. Matt Dillon è un vero attore, un vero figo.

Nic è quello che è. Un simpatico farfallone anche quando non indossa il papillon.

Eh, quante ve ne potrei raccontare.

Di come ho filmato donne meravigliose in alcuni miei video epocali che, se voleste cercarli, li trovate sul mio canale YouTube, JOKER MARINO.

Io sono un fanatico delle donne.

Mi spaccio per misogino perché spesso ne vengo deluso. E mortificato.

Ma sono un idolatra della bellezza tutta. Attoriale, muliebre, cinematografica, lirica.

Perché di Genius-Pop ve n’è solo uno.

Ricordatelo quando sarete soli come dei cani e penserete a me.

Perché io vi faccio sempre ridere e so sublimare nella poesia un mondo che dovrebbe essere migliore.

.

Insomma, figlioli, sparatevi questo.

Un vero Tim Burton osannato e preso d’assalto dalla folla a sua volta assalita dalla follia.

Udiamo le voci infervorate della massa accalorata.

Uno chiama in causa Ice Cube. Che c’entra Ice Cube?

Uno invece se ne frega di Tim e vuole vedere la Bonham Carter. Non ha tutti i torti, eh.

Mentre io, dopo essermi gustato il suo Corpse Bride, in Sala Grande, alla presenza di grandi come me, scivolai felpato nella penombra e filmai ancora Tim con luci fluorescenti.

Insomma, sono proprio un Joker Marino. Un gigione acquatico.

Che, tra una sigaretta, un capolavoro e l’altro, passeggia spesso incasinato in questo mondo di suonati.

La vita è dura, la fantasia aiuta.

INGRANDIMENTO debordante. Oh oh. Che spacca gli argini.

ITALY - SEPTEMBER 04: The 66th Venice Film Festival: Premiere of the film 'Bad Lieutenant: Port of Call New Orleans' in Venice, Italy On September 04, 2009-Actor Nicolas Cage. (Photo by Pool CATARINA/VANDEVILLE/Gamma-Rapho via Getty Images)

ITALY – SEPTEMBER 04: The 66th Venice Film Festival: Premiere of the film ‘Bad Lieutenant: Port of Call New Orleans’ in Venice, Italy On September 04, 2009-Actor Nicolas Cage. (Photo by Pool CATARINA/VANDEVILLE/Gamma-Rapho via Getty Images)

 

di Stefano Falotico

Adoro talmente Scorsese che, prima di guardare un suo film, mi faccio il bagno e indosso lo smoking, come a un matrimonio


08 Jan

Martin+Scorsese+Museum+Modern+Art+Film+Benefit+t47tdtaixh-lKING_COHEN_MartinScorsese3

THE ADDAMS FAMILY, Raul Julia, 1991, (c)Paramount

THE ADDAMS FAMILY, Raul Julia, 1991, (c)Paramount

Sì, in 39 anni di vita, dei quali soltanto quindici sono stati forse di vita vera, il resto è stata una fantasia immane forse più sincera, non ho mai indossato giacca e cravatta. Mi credereste?

Sì, mi dovete credere, neanche alla Prima Comunione. I miei genitori, e infatti noi siamo imparentati con la famiglia Addams, non vollero che mi acconciassi come Silvio Berlusconi e, rispettando la mia purezza da infante innocentissimo, nonostante mi sarebbe entrato tutto dentro il corpo di Cristo, mi comprarono un completino tutto bianco col papillon.

Il prete, l’allora vivo Don Giuliano, sgridò i miei genitori perché non si erano attenuti all’etichetta della cerimonia. In quanto si esige che i bambini, pur essendo appunto bambini, vestano come adulti alieni di Essi vivono.

Sì, come uomini grigissimi in doppiopetto e abito firmatissimo con la ventiquattrore dei confetti rosa su sorrisi di plastica a iosa. Ah, a me questi qui hanno sempre inquietato. E se, nella ventiquattro, anziché i confetti e le bomboniere, ci fossero state soltanto delle bombe? Mah.

Sì, da allora, il mio vestiario non è cambiato molto. Sono sciattissimo nel vestire, se fosse per me i negozi di abbigliamento fallirebbero e tutte quelle commesse oche e guardone, le quali spiano i maschioni che han più palle dal buchino del camerino, andrebbero a vendere il pesce al mercato. Loro che di squali se ne intendono. Sì, non amano gli uomini puri da delfinario ma quei troioni ricconi pieni di baiocchi. Sì, così, dopo essere state in negozio a rifarsi gli occhi e a misurare le taglie del cavallo, si fanno cavalcare fra un cocktail serale-liscio e Un posto al sole alla tv. Che donne! Quando si dice, queste hanno i coglioni, ci hanno scavalcato.

L’uomo che le fornica, e anche cornifica con altre sciacquette, è un imprenditore come Flavio Briatore. Un uomo intoccabile che eppur tutte le tocca. E vuole anche il ritocchino. Costui in loro sa far scoccare il rintocco, eh sì, miei tocchi che avete il senso di colpa pure soltanto se vi toccate. E vi considerate dei falli(ti).

Sì, Briatore se ne sbatte… delle vostre timorate educazioni cristiane e non c’è Cristo che tenga. Tutte le diavolesse del piacere glielo smaltano mentre lui mette a novanta, sul suo yacht, un negro delle pulizie che si fa il culo a lustrargli a rendergli luccicante il barcone ove Flavio usa il forcone. Sì, mangia come un porco. E adora far a fette i ragazzini da lui creduti sciocchini, divorandosi un altro polpettone.

Ah, proprio un grasso, laido cafone. Che sporcaccione!

Di mio, non ho bisogno di corrompere nessuna donna col potere del vile danaro. Sì, preferisco bere l’amaro Averna in quanto quintessenza io son incarnata dell’antitesi a ogni vostra visione affaristica, edonistica e puttanesca. Io non metterò mai in mia (s)cena e per nessuna scema la vostra iniqua sporcizia, voi, che andate a teatro a vedere l’Avaro di Molière e non ne avete compreso la tematica figlia delle vostre sconce liquirizie.

La liquirizia viene reputata una spezia afrodisiaca. E dicono che serva ai tabagisti per smettere di fumare.

Non ho bisogno di nessuna liquirizia, in quanto non sono un salutista. Fumo tre pacchetti del giorno e, se mi verrà un Cancro ai polmoni, significa che dovevo morire prima del previsto.

Tanto se devi schiattare, puoi anche non fumare una sola sigaretta light per tutta la vita e non bruciarti i polmoni ma, semmai, scoppia un incendio nel tuo palazzo e muori soffocato. Anzi, pure peggio. Chi fuma si beccherà sicuramente un infarto? Sì, quello te lo puoi prendere anche se conduci una vita mestissima e ieratica, ascetica da monaco tibetano, poi accendi Instagram e ti compare un culo stratosferico. Roba da spaccarti tutte le coronarie in un nanosecondo e non basteranno preghiere con le coroncine

Sì, la vita non è un Corano e neppure bisogna esserle accorati. Ho conosciuto persone sempre innamorate della stessa donna. Dopo quarant’anni hanno scoperto che lei si faceva Briatore quando invece loro erano a sudare sotto il sole cocente, guidando un trattore.

Sì, meglio ficcarsi… in bocca delle buone tagliatelle alla boscaiola in una rustica trattoria. Queste non deludono mai. Poi, non costano neanche troppo. Le belle donne invece vogliono sempre cenare al ristorante di lusso.

Io non posso permettermi questa lussuria, no, tutto questo sfarzo. Meglio una donna che ti chiede solo il tuo spaghetto al cartoccio senza pompe magne. Sì, una succhiata agreste, secca come il buon sughino, senza ulteriori scontrini.

Meglio una campagnola di queste civettuole che esigono comodità a gogò, gioielli come Brigitte Bardot e orgasmi al bordò. Sì, non si accontentano mica del primo… che capita. Vogliono pure il secondo, il dessert e tutta la banana. E che cazzo.

Come dico io, meglio ridursi con un fisico a pera che far melina con queste teste di melone. Sì, il loro prosciutto è magro e di cosce vellutate si appaia appunto col melone. Eppure, una bella donna può anche avere una testa da minchiona ma io non sono il cocomero di nessuna. Andassero a leccare la polpa a chi si prenderà un granchio.

Ora, le mie gambe mi sgranchisco e ordino pollo al limone.

Altro che liquirizie e questi orifizi, altro che orefici per cui spendere un patrimonio solo per inanellare da fico una che fra moglie e marito mette appunto il dito ben condito…

Sì, ci sta, orefici, fico, fichi d’india e fighe marce. Non fa rima ma è la verità.

Però mi piace Silvia, anche Marzia, son spesso un asessuato di ascendenza marziana eppur per Mariana io lei sarei tutto l’anno nell’ano. Ci sta, si chiama eccezione che conferma la regola. Anche sempliciotta che vuol solo una genuina botta, senza altri cazzi vari e tradimenti inculanti da parte di quella che è, io vi dico, soltanto una mignotta.

Sì, sono poche le donne che stimo. Non stimo neanche la Madonna. Secondo me, è stata la prima responsabile di questi parti artificiali che generano, di geni malati, persone schizofreniche che si credono Cristo. Sì, lei fu inseminata da Dio nello spazio. E ne vennero le manie religiose. E manco Dio, che è Dio, venne. Quando dite che volete essere Dio, sappiate che non verrete. Peggio di Alien – La clonazione. Che, comunque, è un ottimo film. E può vantare una Sigournet Weaver e una Winona Ruyder pelate a zero eppure al top della topa loro forse rasata. Sì, potrebbero piacere molto queste fighe rasate e depilate a quello lì, Giuseppe Simone.

Adesso trovo il suo contatto e gli regalo il dvd. Per seghe spaziali, fantascientifiche. Bisogna far pure del bene, dare ancora pene. Ah ah.

Sono pochi anche gli uomini che stimo. Fra questi, come dissi poco tempo fa, vi è Kenneth Branagh.

Ma naturalmente la mia stima assoluta è rivolta innanzitutto a Martin Scorsese.

Sì, prima di guardare i suoi film, pulivo e disinfettavo la vasca col Vim Clorex per liberarla da ogni batterio, quindi in un batter d’occhio m’immergevo nell’acqua con tanto di bagnoschiuma super-neutro e mi detergevo tutte le palle, rinfrescandomele nello scroscio più massaggiante e turgido.

Finito il bagnetto, indossavo l’accappatoio di seta, o forse era d’organza di cotone liso, come De Niro di Casinò.

E, in religioso silenzio, mi sparavo i suoi film a tarda notte. Quando non volava neanche una mosca.  Anche se Silence l’ho visto al cinema con una vecchia che, seduta vicino a me, si scaccolò durante la proiezione e, alla vista dell’inquisitore, urlò: – Sei proprio un bel cinesino!

Le risposi: – Guardi che è giapponese.

– Ah, va bene lo stesso. Eschimesi, gemelli siamesi, cani pechinesi, circoncisi o russi, fruttivendoli o pesci lessi, sa, sono vecchia, si arriva a una certa età, non si va più per il sottile e si abiura! E voglio anche del burro! Forza, burini! Non me ne fotte più di nessuna morale. Che mi fottano tutti. Si fottano! M’inculino, mondo, vaffanculo!

 

La faranno santa?

No, non credo.

– Ah, lei non crede?

– No, non credo.

– Allora è ateo, miscredente! Si vergogni! Avete sentito? È un ateo! Amici, picchiatelo!

 

Partì una rissa e un pestaggio da Quei bravi ragazzi.

Ah, che film L’età dell’innocenza. Anche se non è sull’ingenuità e sulla tenerezza giovanile ma sui rapporti sociali alterati, adulterati dalla posizione sociale che avvelena anche l’amore più puro.

E ho detto tutto.intocc31 silence-04007 clo21-1al11-1

 

di Stefano Falotico

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)