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Tony Scott muore a 68 anni, “apparent suicide”


20 Aug

 

Trovato morto il regista Tony Scott, il “meno” celebre fratello di cotanto Ridley.
Le cause, come sempre avviene in questi casi, sono d’accertare. Ma, al 99 per cento, si è trattato di suicidio.

Anzi, “certo”, come “rilasciato” dal solito biglietto d’addio, a “testamento funebre”. Tony dichiarava, nel seguente, la sua intenzione di farla finita.

Il “Corriere” ne dà notizia così:

Il regista e produttore britannico Tony Scott, 68 anni, fratello minore del più celebre Ridley, si è suicidato lanciandosi da un ponte vicino a Los Angeles. Lo rende noto il coroner della Contea. Non si conoscono, per ora, i motivi del gesto estremo: Scott ha lasciato un messaggio d’addio nel suo studio, ma il contenuto è riservato. Quello che è certo è che Scott è stato visto parcheggiare la sua auto, una Toyota Prius dove la polizia ha trovato un elenco di contatti, sul Vincent Thomas Bridge di San Pedro. Poi il regista si è arrampicato per superare le protezioni e si è buttato giù intorno alle 12.30 ora locale. Il suo corpo è stato recuperato in acqua dalle forze dell’ordine intorno alle 15. Secondo gli investigatori non c’è nulla che possa far escludere il suicidio, ma sarà l’autopsia sul cadavere a chiarire i dubbi. Tony Scott lascia la moglie Donna e i due figli gemelli.

 

Addio a Tony Scott
Corriere tv

L’esclusiva secondo “Daily Breeze”:

 

BREAKING: Film director Tony Scott jumps to his death from Vincent Thomas Bridge

By Art Marroquin Staff Writer
Posted:   08/19/2012 01:35:01 PM PDT
Updated:   08/19/2012 08:34:29 PM PDT

 

British film director Tony Scott, known for such Hollywood blockbusters as “Top Gun,” “Days of Thunder,” “Beverly Hills Cop II” and “The Taking of Pelham 123,” jumped to his death Sunday from the Vincent Thomas Bridge spanning San Pedro and Terminal Island, according to Los Angeles County coroner’s officials.

Scott, 68, climbed a fence on the south side of the bridge’s apex and leapt off “without hesitation” around 12:30 p.m., according to the Coroner’s Department and port police.

A suicide note was found inside Scott’s black Toyota Prius, which was parked on one of the eastbound lanes of the bridge, said U.S. Coast Guard Lt. Jennifer Osburn.

Scott directed Tom Cruise in “Top Gun,” one of the highest-grossing films of 1986, and worked with the actor again four years later on the hit “Days of Thunder,” which also featured his third and current wife, actress Donna Scott. The couple have twin boys.

Known for his trademark red baseball cap, Scott also directed “Beverly Hills Cop II,” starring Eddie Murphy, “Enemy of the State,” starring Will Smith and Gene Hackman, and “The Taking of Pelham 123,” starring Denzel Washington and John Travolta.

Scott and his older brother, producer Ridley Scott, were co-producers on the CBS dramas “NUMB3RS” and “The Good Wife.” The pair recently wrapped “Coma,” a four-hour, two-night medical thriller starring Ellen Burstyn set for release next month on A&E.

Los Angeles Police Department and California Highway Patrol joined city firefighters and the Coast Guard in searching the water for his body.

Cargo vessels moved at slow speeds through the east side of the Main Channel during the search, said Los Angeles Fire Department spokesman Brian Humphrey.

“It’s a dolorous task and we’re working to treat the deceased with the utmost dignity and respect,” Humphrey said.

Authorities used sonar equipment to track the man in the port’s murky waters and his body was recovered by a dive team around 4:30 p.m., Alva said. Scott’s body was taken to a dock in Wilmington and turned over to the county coroner.

One lane of the eastbound side of the bridge was closed to traffic during the investigation.

Erected in 1963, the 6,060-foot bridge links San Pedro with Terminal Island and rises 185 feet at its highest point above the Main Channel of Los Angeles Harbor. Many have taken their lives by jumping from the span.

 

 

 

Appare davvero inspiegabile questa “balzana” scelta di ammazzarsi. Proprio Tony, sempre intraprendente, che aveva annunciato che avrebbe girato presto il remake de I guerrieri della notte e che stava già preparando il seguito del suo Top Gun.

E poi, avete visto che donnone che è sua moglie?

Come si fa?

 

 

(Stefano Falotico)

Marilyn Monroe – 50Th Anniversary


05 Aug

 

Scocca il 5 Agosto, ed è il cinquantesimo anniversario di Marilyn Monroe.

La rear window End User, il nostro gestore, mi contatta privatamente perché diffonda l’esclusiva “certezza”, attestata da People, secondo cui, sarebbe proprio vero, con tanto di prove, che la Monroe si suicidò.

Dobbiamo credere a People?

 

The story made headlines around the globe: Marilyn Monroe, the world’s most celebrated starlet, had apparently committed suicide. 

 

But many who knew her didn’t believe she’d take her own life, and as the 50th anniversary of her death at age 36 approaches, her tragic end remains shrouded in mystery.

 

In the new issue of PEOPLE, guest writer J.I. Baker – author of The Empty Glass, a new murder thriller based on her death – uses his research and fresh reporting to explore the truth.

A Mysterious Death

On August 5, 1962, Monroe was found dead in the bedroom of her Brentwood hacienda.

 

Toxicology reports showed high levels of Nembutal and chloral hydrate in her bloodstream, and her death was ruled a “probable suicide.” But why wasn’t her body turned over to medical examiners for more than five hours after it was discovered?

 

Forensic pathologist Cyril Wecht tells PEOPLE he has “a strong suspicion she might have been injected,” given the lack of pill residue found in her stomach – but by whom?

 

Why did not-yet-tested tissue samples go missing, along with Monroe’s phone records? And were Jack and Bobby Kennedy, with whom she was rumored to have had affairs, involved?

 

For more questions and answers surrounding Monroe’s mysterious death, pick up the latest issue of PEOPLE, on newsstands Friday.

 

Quale occasione migliore per questo “diario?”.

 

Marilyn, mito inossidabile d’immarcescibili “ossigeni” anche metacinematografici.

A imbiondarci, come la platinata sua chioma schiumosa, di fiammeggiante eternità.

Eterea, perché solo e mai più Lei.

 

 

5 Agosto 1962, uno dei giorni più scioccanti per il Mondo, la sua morte.

 

Oramai, ci siamo tutti “wikipediazzati”, e quindi ne estrarremo proprio tal “memoriale”:

 

Le circostanze della sua prematura morte, dovuta a un’overdose di barbiturici, sono state oggetto di numerose congetture, sebbene il suo decesso sia ufficialmente classificato come “probabile suicidio”. La successiva sparizione di tracce e documenti dalla casa dell’attrice, dove sembra fosse stato anche Bob Kennedy la sera della morte, nonché innumerevoli omissioni e varie incongruenze nelle dichiarazioni dei testimoni e nel referto autoptico, hanno dato adito a molteplici dubbi sugli eventi di quella notte. Tra le varie versioni formulate, la più plausibile vede ipotizzata la complicità dei Kennedy, che vedevano in Monroe, dettasi pronta a dichiarare pubblicamente le loro relazioni con lei, una minaccia per la loro carriera politica.

 

“Sfogliacchiando” questo raggelante “reportage“, mi balza alla mente, angosciandomi, la Dalia Nera, fonte d’ispirazione letteraria, in primis James Ellroy col suo capolavoro macabrissimo, e l’omonimo film d’un incompreso Brian De Palma.

 

Come Dalia, forse, una “vergine” santa ma prostituita alla seduzione del Potere, ch’ella stessa seduceva in ammalianti pose ammiccanti d’impudiche esibizioni sensuali di dolcezza.

 

Il suo cadavere, un terrificante mistero che continua ad affascinare, irrisolto, su cui fantasticare e inventarsi più e più storie. Stessa sorte ingrata affiliata a molti eterni, leggendari, immortalati d’icona ancor più maliarda e invincibilissima nella forza evocatrice, appunto, dell’immortalità di chi è asceso nel Paradiso degli dei.

 

Marilyn, forse non so, non una grande attrice, ma perfetta per la società puritana dell’America sull’orlo delle rivoluzioni sessuali, mangiauomini che ossessionava sol sbirciando di occhi pittati, d’uno Sguardo malizioso travestito da ingenuità bambina. Di svolazzanti gonne per un vedo-non vedo ipocrita, accaldato, guardone, “mansueto” e incantato dalla sua pelle di pesco.

 

Culto infinito d’intere generazioni, pietra di paragone, tutt’ora, per qualsiasi Donna che voglia varcar la soglia della reggia splendente ove aleggiano le divinità intoccabili.

Incarnazione femminea d’ogni podio conturbantemente enigmatico. Impercettibile come un fantasma erotico d’abbagliante splendore, di suo sangue bianco e lucente nelle nostre vene.

 

Così, immagino lo scrupoloso, maniacale e perfezionista J. Edgar, in un’apparizione contemporanea del suo fiuto da tartufo, a gironzolar in macchina per Los Angeles, salire su Mulholland Drive, toccare, timido, le scale del desiderio, entrar “di sottecchi” nella proprietà privatissima della limpida villa di Marilyn, e ammirarla, con gli occhi languidi, perdutamente innamorati, mentre “danza” delfina nella sua ultima doccia.

 

Nuda, si avvicina a J. Edgar, lo bacia e gli consegna la “dinamica”-dinamite della sua morte.

 

Edgar annota sul taccuino l’allucinante, inconcepibile retroscena, spaventoso, glacialissimo.

Poi, la saluta, porgendole un occhiolino color benedizione.

Sale sulla sua cabrio, ingrana malinconicamente la marcia, si ferma vicino al “dirupo” della collina dei sogni, brucia una sigaretta amara tra i bagliori ardenti del sottostante panorama liquido di gorgoglii brillantemente artificiali, e “lancia” al vento la verità.

 

Incamminandosi nel noir omertoso di chi troppo ama la Bellezza per sporcarla…

 

E, con una smorfia corrugantemente (ir)ridente, svanisce nel traffico del Mondo, come Lei.

 

 

A 50 anni dalla misteriosa morte, Stefano Falotico “formula”, non solo le ipotesi, ma un suo lynchiano video inquietante “dietro le quinte”.

 

E sbirciamo anche un “Noir Nightmare…”.

 

(Stefano Falotico)

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