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L’Italia eliminata dai Mondiali, analisi falotica di una “tragedia” annunciata


14 Nov

L’Apocalisse. Sì, per il nostro Paese è un’onta ciclopica per cui…  la nostra Nazionale è stata estromessa dai Mondiali. Dopo due partite con la Svezia, nostra sfidante “robusta” dello spareggio valevole, come direbbe Fantozzi, per la qualificazione alla fase finale, non siamo riusciti a segnare nemmeno un golletto. Un misero gollettino. Zero assoluto, rasi al suolo dai volenterosi ma onestamente, diciamolo senza vergogna, nostri avversari scandinavi che, pur denunciando tutti i loro limiti tecnici, la loro scarsità tattica nonostante lo studiato ed efficacissimo catenaccio preso in prestito proprio da noi “maestri” di questo triste giochetto, la loro inadeguatezza appunto sul piano della raffinatezza e dello spettacolo, ci hanno liquidato facendoci rimediare una figura storica da annali, anzi, anale…

È vero, dovremmo preoccuparci della nostra vita di tutti i giorni e non rammaricarci per una partita di Calcio, l’Italia è un Paese ove quasi tutto non va, ove la disoccupazione è sempre in aumento, ove i giovani al solito vengono schiacciati da adulti più ignoranti della presunta ignoranza appunto giovanile, dagli adulti proprio sonoramente criticata, duramente vilipesa, ove gli anziani vengono maltrattati nelle case di riposo, ove si elargiscono grosse e smisurate pensioni a chi è stato in verità in pensione tutta la vita, vedi i parlamentari, e ove i “senatori” ricattano le matricole in questo perpetuo, immutabile gioco del gatto col topo, delle classi dirigenti che soffocano i deboli, li mobbizzano, li strozzano, un Paese col più alto numero di avvocati per ca(u)se inutili da Forum, un Paese facile alla demoralizzazione quanto cupamente moralizzatore di retorica fascista, un Paese in cui non è cambiato niente dall’epoca delle lire e ove le ingiustizie sono all’ordine del giorno, ma in fondo alla nostra gente, oltre ai maccheroni col cacio, poco importa del resto se non del Calcio. Nostro sport appunto nazional-popolare, che riesce a far da “paciere” fra amici che non si parlavano più e che, davanti a una spaghettata con l’Italia in tv, invece si riuniscono ben riconciliati, e poi i Mondiali… Ah, appuntamento quadriennale irrinunciabile, dal più scemo al più intelligente, tutti inchiodati di fronte al televisore per fare il tifo sfrenato, per urlare come matti e soffrire come patibolari condannati a morte quando la nostra Nazionale difende coi denti e con le unghie la misera rete di vantaggio che la porterebbe in finale!

Ma questo Ventura, come già dissi pochi giorni fa, è stato la nostra sventura. Sventurato il Tavecchio che l’assoldò. E (s)fortunato proprio il nostro “caro” Gian Piero che non vuole dimettersi perché se si dimettesse non riceverebbe le migliaia di Euro pattuite, verrà licenziato e dunque avrà comunque la “buonuscita”.

Sì, ci sono cose decisamente più importanti del Calcio che, invero, è solo una distrazione di massa, un “conciliabolo” e panacea dei nostri quotidiani mali di vivere. In questa chimera, la gente disperata si consola, riponendo le sue aspettative di vite sempre infognate nella mediocre iniziativa. Allora, ecco che tutti sono tuttologi in materia e vogliono dire la loro su questa disfatta epocale.

Eh sì, Ventura doveva mettere l’insigne Insigne e perché schierare un centravanti molle e immobile come Immobile? State “bonucci”, vi dico io, non piangete le vostre lacrime di coccodrillo da Buffon’!.

C’era eccome d’aspettarselo. Ventura, dopo un anno e mezzo, in cui aveva tentato di rivoluzionare la Nazionale, inserendo innesti giovanissimi e di talento, come Zappacosta, Spinazzola, Caldara e via dicendo, facendosela nelle mutande, ha poi messo in campo appunto i “senatori”. Quelli più “esperti”, dei vecchietti lenti, prevedibili, con le “palle” confuse. E poi la smettesse quell’insulso del Candreva a fare il bello e il cattivo tempo come Canova. Ah, il solito canovaccio… palla lunga e pedalare, cross in mezzo a spilungoni-lungagnoni, tanta carne e poco arrosto. Fritti in padella.

Datemi retta, italiani, l’Italia è peggiorata. E stavolta non mi riferisco alla Nazionale… Insomma, davvero un’apocalisse? Macché, la vita va avanti e qui bisogna tirare… in porta? No, a campare.

Per quanto mi riguarda, stasera prevedo un film su Netflix.

di Stefano Falotico

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