Posts Tagged ‘Giona Nazzaro’

BATMAN asserisce che JOKER è un capolavoro intoccabile, critica WesaChannel in quanto è anche Roddy Piper


18 Oct

Joker_poster-fanart20191003_1578-674x1024

Sì, Batman vive a Bologna, ubicato nella penombra delle sue umorali emozioni, ficcato al centro delle sue variabili, caratteriali emozioni che oramai non abbisognano di nessuno per sentirsi meno solo.

Poiché, alla frivolezza stupida della gente solare, Bruce Wayne preferisce la tetraggine del film di Todd Phillips.

Un film connaturato alla sua anima, un film fraternamente sangue del suo sangue. Un film che esplode in un finale sanguinario molto più gustoso di donne che assomigliano a dei salsicciotti e più amabile di tanti uomini zotici che mangiano il prossimo come se fosse un sanguinaccio.

Batman è un uomo altezzoso, spesso nervoso, permaloso, stizzito ma giammai nel pregiudizio intirizzito.

Egli, oculatamente, non ha visto di buon occhio tanti odiosi critici che hanno aspramente Joker con far impietoso.

Batman non ha la camminata a papera e oramai il suo cervello non più depaupera. Egli è eternamente lucido, possiede uno sguardo d’aquila ed è dunque spesso anche Birdman.

Riesce ad affascinare irresistibilmente, col solo potere dell’iride sinistra, sia Emma Stone che Naomi Watts ma poi se ne frega in quanto deve volare alto e non ha tempo da perdere né con chi può essere, anzi lo è, sua figlia né con una che s’è fatta scopare pure da King Kong.

JOKER è un capolavoro. Non voglio sentire le ragioni di Giona Nazzaro, di Pacilio, di WesaChannel, di Matioski e di tutti gli altri detrattori, mai più. Non sono uomini, costoro, solamente da vino, trattore e tagliatelle al ragù in trattoria ma hanno maltrattato Joker in maniera bullistica. Con far assai sbrigativo, lapidario e menzognero.

Date retta a chi vede il Cinema non solo con la mente troppo scettica e con prevenuta diegetica psicanalitica, bensì col cuore battente la forza dei sentimenti vivamente romantici, con bellezza straziante e giammai boria straniante e strafottente. Poiché chi critica Joker è solo un critico farneticante.

Così sia scritto, così sia fatto, così sia.

Amen. Scambiatevi un segno di pace e adorate alla follia le notti di pece di un film talmente stupendo da rendermi onirico, angelico, stordito e gioiosamente tetro, dunque amletico e sempre più nero.

Se non vi piaccio, basta che vi colleghiate a Instagram e troverete tante Catwoman che desiderano solo leccate di culo.

Essi vivono, esse li vivono ma io me ne fotto.

 

Sì, WesaChannel è un bravo ragazzo, colto e preparato ma io, sinceramente, gli preferisco Chanel, Chantal e anche altri canali.

Ove la notte si fa torbida e io, con sguardo torvo, mando ogni donna in manicomio.

Poiché nessuna crocerossina può oramai aiutarmi, cercando da me calore e bacini.

E dunque, tutte disperate, non potendomi avere, si fanno ricoverare per calmare gli spasmi.

 

Basta con queste spasimanti. Voglio solo brindare, lontano da Matioski, col mio spumante da Charles Bukowski. Basta con queste ragazze che ancora amano Lady Oscar.

So io che l’Oscar deve essere dato a Phoenix mentre la mia bella statuina adesso deve stare a letto senza rotture di cazzo.

Ah ah.74664530_10214740303084056_6208712046293286912_n

 

di Stefano Falotico

JOKER & la Critica snob


12 Sep

excalibur jokercritica joker

Ebbene, dopo tempo immemorabile, ho comprato di nuovo la nostra rivista FilmTv.

Su suggerimento di un mio amico, mi sono precipitato in edicola.

Gli ultimi numeri da me comprati son stati quelli riguardanti gli speciali dedicati all’immane John Carpenter.

Essendo io l’autore del libro John Carpenter – Prince of Darkness, non posso esimermi dall’essere inevitabilmente attratto da tutto ciò che riguarda il maestro. Compresa, ovviamente, la super-deluxe edizione di uno dei suoi massimi capolavori, rieditata in fastoso Blu-ray di prossima uscita. Vale a dire il 31 Ottobre. Che ve lo dico a fare? La notte di Halloween.

Sebbene, debbo esservi sincero, questa festa pagana, da noi importata abusivamente, essendo noi figli della cultura ellenica-saracena limitrofa a quella mitteleuropea, non appartiene al nostro background e m’ha sempre puzzato di esterofilia peggiore di quella di Alberto Sordi di Un americano a Roma.

Ora, vi domanderete voi, che c’entra Joker con questa colorita prefazione? È stato un preambolo che, a prima vista, parrebbe poco in linea col discorso che qui, in totale umiltà, m’appresto a stilarvi, distillarvi, oserei dire a impartirvi. Che vi sia di monito come il severo cartellino giallo di un arbitro. Ché, mettendo freno alle vostre alzate di testa, ai vostri giochi più che balistici, sì, da ballisti, possa avvisarvi e avvertirvi se ancora, a causa della vostra fallacità, ah ah, commetterete sbagli clamorosi. Amputando film più potenti del sinistro del grande Bonimba, ovvero Boninsegna.

Film imprendibili che cerca(s)te di parare. Dunque stroncare! Ma, con le vostre critiche lentissime, imbarazzanti, appari(s)te soltanto più rincoglioniti di quel buffone di Gigi Buffon. Uno che oramai ha la schiena a pezzi ma non se la sente di ritirarsi. Poiché, se lo fotografano assieme alla sua iper-scosciata Ilaria, deve ottemperare al ritratto del maschio di sana e robusta, fisica costituzione. Deve cioè apparire sempre figo poiché lei è figa. Capisc’?

Dunque, non vuole mollare la presa anche se non ne prende più una. Fu un portiere magnifico, grazie alle sue parate vincemmo il mondiale del 2006. Ma dovrebbe guardarsi adesso allo specchio e ammettere che i suoi riflessi non sono più quelli di una volta.

Inutile tirarsela… da maschione quando sei al massimo, oggigiorno, pur sempre un marcantonio ma anche un bel coglione.

Gigi, lascia perdere. Hai fatto il tuo tempo. Dedicati a una carriera da commentatore e da opinionista. Poiché, ora come ora, come portiere sei molto discutibile. E combini papere a tutt’andare.

Ecco, tale metafora lungamente calcistica voglio qui applicare a quei critici un po’ superati che, sul nuovo numero del cartaceo di FilmTv, con enorme, scandalosa supponenza liquidarono il capolavoro di Todd Phillips, appioppandogli voti alquanto bassini. Figli soltanto della loro mentalità assai retriva, per non dire leggermente cretina.

Non me ne vogliate. La mia stima nei vostri confronti non muta. Come cantava De Gregori, non è da un calcio di rigore che si giudica un giocatore, come sostenuto da Checco Zalone nei riguardi di quel matto di Cassano, invece, non è da uno sputo all’arbitro che si giudica se sei un signore. Ah ah.

Sì, Giulio, Giona e Luca, siete qui sul banco degli imputati. Si scherza, eh. Non arrabbiatevi mica.

Poiché voi, impuntandovi sul Cinema d’una volta, con i vostri voti assegnati a Joker, senz’offesa, in questa settimana vi siete un tantino sputtanati.

Voi assai celermente rifilate sgambetti scriteriati al Cinema forse troppo veloce, troppo avanti rispetto ai vostri difensivismi da coloro che, barricatisi nell’esegetica cinematografica passatista, adottano puntualmente il catenaccio più oltranzista, intollerante e, per l’appunto, troppo moderato ed equilibrista.

Stando appunto sulla difensiva, non esaltandovi più di tanto, anzi per niente, dinanzi a film che, spiazzando le vostre certezze, v’hanno colto in contropiede, mandandovi in fuorigioco.

Qui, io v’ammonisco affinché possiate seriamente meditare sul vostro sensazionale errore e tornare sui vostri passi.

Giona, dico a te, sei un critico di risma bravissimo ma, stavolta, ti sei approcciato a Joker con troppa imperdonabile superficialità. La tua erudizione non t’ha salvato dalla mia simpatica punizione. Hai peccato, insomma, di tua esaltata vanità in tal caso da trombone.

No, il tuo misero 5 manco per il cazzo ci sta. Che film hai visto? Poi, concludi la tua breve disamina, il tuo sintetico trafiletto, dicendo che è meglio Endgame.

Eh no, qui hai trollato di brutto, Giona, hai toppato.

Luca e Giulio, invece, ora dico a voi. Acclama(s)te Ad Astra, stronzata galattica, in quanto siete fidi scudieri di James Gray e mi sottovaluta(s)te con tal vostro prosopopeico fare fanfarone quest’opera immensa di Phillips?

Eh già, mi sa che dovete cambiare prospettiva. E vi dirò anche altro. Dove vsionaste questo film?

Al Festival di Venezia? Mah, a me viene il dubbio che, piratato, lo trafugaste da uno dei produttori della Warner Bros e l’abbiate perciò guardato su un televisore a dodici pollici in b/n degli anni sessanta, prima appunto dell’avvento della New Hollywood.

Se andate alla Comet, vi tirano dietro un tv al plasma della Philips. Con una sola L. Con 50 Euro in più, prendete comunque quello della Sony, è meglio. Fidatevi.

Ah ah.

Ma io vi perdono e qua vi dono l’assoluzione. Per questa volta, vi do da recitare cinquanta Ave Maria e tre Pater Noster più una sberla da Don Camillo.

Alla prossima, non passa. Non transigerò.

Parola di Arthur Fleck.

Un uomo che conosce il Cinema, la vita, anche la figa migliore poiché ne passò così tante che ora se ne fotte altamente.

Sì, ne vidi di tutti i colori. Ebbi sfortune tragicomiche ma sono ancora sveglio, in palla per sapere che Joker è veramente un capolavoro e Zazie Beetz una gnocca mai vista di colore. Zazie colora le notti più cupe, malinconiche e tenebrose grazie al delizioso, eccitante tocco del suo caliente, profumato splendore.

Dio mio, tenetemi fermo. Ah ah. Le voglio saltare addosso, non si può vedere da quando è figa.

Se mi venite a dire che non è così, vi siete rimbambiti come Murray Franklin/De Niro.

Eh già. Usiamo il passato remoto!

Chi vide Joker in anteprima mondiale a Venezia seppe che Arthur Fleck/Phoenix, dopo una vita in cui lo prese platealmente in culo, trovò il coraggio di ribellarsi con furia ai tre manigoldi stronzissimi e bulli in metropolitana.

Quindi, assalito da una forza miracolosa, si precipitò ad abbracciare la sua bellissima Zazie/Sophie Dumond. Non oso pensare a cosa successe, in quella sua notte da ingordo lupo scatenato, fra lui e Zazie.

Un amplesso più devastante della bomba di Hiroshima. Chiamalo scemo… ah ah.

Da quell’orgasmo rinascente, Arthur divenne come Re Artù.

Artù fu il re, Joker è il Principe.

E ora per nessuno ce n’è.

Al momento, nella mia vita affettiva, sentimentale, forse pure sessuale… qualcuna c’è. Una o due o tre? Chissà.

Ma ancora lei, la prescelta, non ha estratto la mia spada dalla roccia.

Vediamo se ce la farà…

Quanto devo aspettare? Sto impazzendo.

Ah ah.

 

Morale della fav(ol)a: Arthur, dopo quella notte, superò ogni sua lentezza, venendo… no, divenendo impetuoso e uno straordinario buffone irresistibile mentre Gigi Buffon, nonostante da anni scopi Ilaria D’Amico, diventa sempre più tristo e polentone.

 

di Stefano Falotico

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)