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Le persone sane di mente non guardano le serie televisive


07 Jun

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Molta gente, leggendo il titolo, penserà che io provochi o scherzi. Nulla di più lontano dalla verità. Siamo bombardati oramai da un cinemino spazzatura a base di truculenze, burle, schiamazzi, urla, nel “vittorioso” t(ri)onfo” delle amenità più sconce che, oggigiorno, passan anche per cose intellettuali. Prendiamo ad esempio Refn coi suoi neon demon, le “produzioni” di Sam Raimi e questo cinema “basso” fatto passare per “finezza”. Ah, sarà che io non mi maschero dietro false credenziali “lavorative” e non ostento la maschera sociale dietro il paravento dello “status” economico. E vivo, da Re Mida, in modo (ere)mitico, con buona pace di pubescenti attacchi da parte di tardo-adolescenziali che mi rimproverano di (non) crescere. Sì, preso d’assalto da gente in doppiopetto, sedato perché irrequieto nelle idee, sacrosante, libertarie, propugnatrici di un futuro senza barriere e “ruoli” etichetta(n)ti, senza oneri coercitivi d’istituzioni spesso protettrici di realtà distorte, ché badan solo al finto, ipocrita, “cheto” vivere ove Spagna o Francia basta che si magna è il mot(t)o perpetuo dei “crediti”, del “bon ton” di facciata, delle p(r)ose per i fotografi che c’addobberanno di un’apparenza mentitrice. Anzi, vestono voi, non me, io non m’investo di nessuna “(l)aur(e)a”, di nessun piedistallo, di nessun ricatto, cari troioni da ricotta e “spinaci” dei più forti dietro le vostre “bandiere” di tor(t)i. Nei miei libri troverete l’illuminazione, le contemplazioni, il tempo moderno della mia “arretratezza” vera(ce), che non ha nulla da insegnare se non sé stes(s)o come voleste che fossi affossato, strozzato, angariato, “incriminato” perché reagii alle crudeltà e alle offese, alle umiliazioni e alle prese di posizione, “cari” impostori.

Sì, sparatevi un’altra puntata di Gomorra, seconda stagione “capricciosa” del cazzo di mafiosi con la margherita m’ama non m’ama, e poi dateci giù, il sabato sera, con varie ficcate nel cul(t)o di voi “grandi”.

Fra un po’ iniziano gli Europei di ca(l)cio e sarà come sempre una maccheronata a base di spaghetti e sangue.

In fondo, non valgo un cazzo e me ne vanto, sparendo, e non sparando, nel vent(ilat)o.

Firmato il Falò, cioè Gambardella

The Young Pope di Sorrentino: svelato il cast completo e io, invece, non venni, diventai Pap(p)a(molle) e mona(co)


05 Aug

 

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Sorrentino: «I segni evidenti dell’esistenza di Dio. I segni evidenti dell’assenza di Dio. Come si cerca la fede e come si perde la fede. La grandezza della santità, così grande da ritenerla insopportabile. Quando si combattono le tentazioni e quando non si può fare altro che cedervi. Il duello interiore tra le alte responsabilità del capo della Chiesa Cattolica e le miserie del semplice uomo che il destino (o lo Spirito Santo) ha voluto come Pontefice. Infine, come si gestisce e si manipola quotidianamente il potere in uno Stato che ha come dogma e come imperativo morale la rinuncia al potere e l’amore disinteressato verso il prossimo. Di tutto questo parla The Young Pope».

 

Il CAST:

Jude Law è Pio XIII – Lenny Belardo

Silvio Orlando è il Cardinal Voiello

Diane Keaton è una SUORA!

Ludivine Sagnier, Madonna santissima che bontà, è Esther, moglie dello svizzero guardiano

Cécile de France è Sofia! Ah, è div(in)a.

 

Come ne Il nome della rosa, compresi il sacrificio dopo una delusione di mora, di amor perpetuamente (in)cast(rat)o.

E, predicando in piazza ai fedeli pazzi, senza cazzo, (non) impazzii.

Dalla lettera di San Falotico alla (mal)san(t)a:

 

Lauretta, non voglio disturbarti, turbarmi e intubarmi oltremodo, ma mi hai bloccato inspiegabilmente su Twitter, quando si stava dialogando amichevolmente di Calcio. Scalciamo le ipocrisie. Cristo! Repir(iam)o.

Ora, devo scoprire le carte, dopo aver visto una tua foto, in cui radiante sprizzavi gioia ormonale da tutti i por(t)i, incantandomi dinanzi al tuo viso estatico, mi son soavemente innamorato di te. Sappilo, è misteriosamente strano tutto ciò ma io credo nei colpi di fulmine e non voglio che la verità si adombri in una meschina falsità da giocoliere delle parole per conquistarti e volerti, sì, debbo averti, avere avere avere e di te non sarò av(ar)o. Maria, Ave, Pater Noster! Anche se, non conoscendomi, avanzerai pregiudizi disarmanti, disamorati, altresì offensivi nei miei riguardi. Guardami! Intingi la manina.
Sono un poeta che ha da offrirti, sbaciucchiandoti di sfoglia(re), sfogato e sfigato, le sue opere amorevoli, le sue scritture poetiche, vergate nel sangue delle astratte visioni talora cerebrali del mio cuor potente e le emozioni cavalcando di furia inesausta an(s)imate.
Ti (br)amo, concedimi un sorriso e ti sarò felice.
Non darmi uno schiaffo, dama, (d)am(m)i.


Ora, st(r)ingetevi un segno di PECE.

 

di Stefano Falotico, in odore di san(t)ità!

 

 

Inghilterra-Italia Mondiali 2014, scemi più scemi


14 Jun

 di Stefano Falotico

Ecco, ci risiamo.

Sono iniziati i mondiali. Questa sciagura che, a scadenza quadriennale, mi angoscia in torture alle quali devo fortemente resistere, inibendomi, castigato da uomini sfegatati nel loro incastonar i polmoni su tifi sfrenati. Su donne fedifraghe che, con la scusa delle aggregazioni accalorate dalla propria nazione combattente, si dimostran ecumeniche al prossimo migliore nel suo clacson da urlarle che deve sventolarla.

Agghiacciato da tanto calore, ah ah, apro il freezer e lecco un ghiacciolo. Sperando di scaldarmi davvero almeno di un pasto che mi rinfreschi le idee.

Sì, i mondiali, questo rituale ogni quattro an(n)i ripetitivo dai primi del secolo scorso. Un tempo, il calcio alle “palle” alleviava le tribolazioni della gente in guerra, poi (s)venne l’era fascista e per un po’ si placarono gli animi nelle tribune romane, perché la gente fu da noi ammonita e buttata, in caso di ribellione, in pasto alla fossa dei leoni, che “Altare della Patria”, mentre nella Germania nazista estinsero la “partecipazione” degli ebrei alla (com)petizione, bruciando le nascite prima della partenza. Sì, fra spari, forni crematori, razzismi di sorta, zoccoloni con le sorche, sorcini e porcile, “bruciature”, persecuzioni, arresti e genocidi vari, i sopravvissuti dall’eccidio di massa si consolarono con una scatoletta in bianco e nero proiettante ventiquattro uomini in mutande ad accanirsi per la palla (ro)tonda che, arrotolandosi nel manto delle loro frustrazioni, non li fece “venir” quadrati, previo porta di forma rettangolare sul possibile palo-non goal a ficcartelo nel culo d’implacabile zero spaccato.

Ma la gente, nonostante lo “score” inesistente delle loro vite sempre più appunto azzerate, continua a guardar, con le trombette in bocca(li) di birrone, il mondiale per tifare allo stremo delle forze annacquate. Che caldo, sudore freddo! Appena la propria squadra segna, godono sborranti. Se invece la squadra sbaglia, bestemmiano sbraitanti. E lì assumono fattezze lupesche da uomini sbrananti. Con tanto di lor donne che reggono questi “retti”, ah ah, da gregge di pecorine.

Ed ecco dunque la nostra compagine a inneggiar tutti insieme “appassionatamente” l’inno di Mameli mentre un cameraman birichino riprenderà le mammelle d’una sugli spalti da strabuzzarveli prima ancor che le palle girino…

Stasera, gli inglesi, schierati sul fronte opposto, ci daran filo da torcere?

Mah, di mio m’importa una sega. Quella che mi sparerò in pancia, disboscato da un’umanità “impagabile” di spettatori paganti il nazional-popolare nelle bandiere sempre in lotta le une contro le altre.

Così, dopo tal sega (s)fottente, anche me stesso, mi rilasserò con un libro di Agatha Christie. Sognando l’Orient Express ove sarò l’omicida di questi vostri “trenini”. Non mi scoprirete! Anche perché avete perso il treno.

Giungerò a Hong Kong e bomberò una di Pompei, sì, una partenopea che s’è sposata con uno di Bombay perché il miscuglio di razze non partorisca un bombarolo da Hiroshima ma un vesuviano vulcanico. Forse solo uno scemo terremotato perché, essendo pazzo napoletano, esploderà per colpa d’indigestioni cagionate dalle ricevute pizze in faccia in quanto accusato di esser una femminuccia capricciosa.

Lo scoperò per vincere la copp(i)a e assieme sfoglieremo le margherite, togliendo la mozzarella.

 

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