Stagione cinematografica 2012-2013, first look trailers

12 Jul

Oggi, ieri, anche domani se ci sarà… siam stati, saremo invasi (eh sì, siamo degli invasati…) da una raffica bombardante di filmati: con scrupolo, trovateli sul “Tubo” e sparat(evel)i

Oh my God, arriva l’Estate, anzi è già inoltrata e al cinema rimangon le scorte dell’annata. Ancora, qualche colpo “sfreccerà”, per ricordarci che i sogni non son “robotici”, sebbene siam quasi già “spalancati” per il nuovo Del Toro Guillermo, ché del Pacific Rim ci vertiginosamente animerà. Speriamo d’innamorarcene, stando alle americane critiche, il filmone è già culto morbido, miei ammorbanti. Gli europei son più “selettivi” ma non dimenticateci, noi nerd adoriamo Il labirinto del fauno e non tanto la “sociale” fauna.
A parte Guillermo, anche Guglielma è “taurina”. Secondo me, è ingrassata per colpa del Tavor. Ne assume a grandi dosi da “vacca”, ché la cavalla oramai non tanto chiava. Di depressione, proprio Guglielma è “pa(r)tita” ma dir che era figa, però nel presente merita la cattiva digestione quando fu, fu molti an(n)i fa…, Donna di calor e d’affissione. Ora, prego i crocefissi e le son venute le “fisse”. Ad esempio, ha la fisima per la Madonna di Medjugorie e dorme come una ghira “illibata”. Ah, di centrini è “ghirigoro”, guarda sempre Magnolia di Anderson e legge le favole buoniste di Andersen. Col finale sempre dolceamaro, proprio Guglielma che tutti, roventi, addolciva ben “in tiro”, mentre il Tempo rode e purtroppo “stira” di Rowenta, non tanto dunque gode di “culo e camicia”, micina or tardona che spera nella santa “provvidenza” sociale dell’imprenditore Giorgio Gori. Che talvolta Guglielma confonde e piglia per Cecchi… Paone e con quella pavida di Cristina Parodi, mentre canta d’Avena…, sempre meglio della Pavone Rita, da Pavesini e non Pavese ma di Reno Teddy. Non fa rima, ma rumina.
Un Tempo, eh sì, “veniva”. Mai peccò di peccati capitali, di “cappelle” molto, eh già…, mutanti fra “veniali” mutandine e parecchia montatina su panna oggi di penne e molti fagioli.
Alla scoreggiona…, per cui val la regola (co)desta: se troppo abusi di “svelta”, vestiti or che in mezzo alle gambe non (r)esiste. Ah, nessuno “desistette” quando Gugliema tutti gli orsi erse. Che carne alla pizzaiola. E, in piazza, impazzivano quando nuda strillava. Avercene di Guglielme.
Son tutte fottute.
Adesso, anche Ercole non gliela farebbe… Misuratele la febbrina…
Va bene, passiamo a cosce… più serie. Ché di questa tramontata sera di Guglielma, non ce n’importa una “sega”. D’altra parte, Guglielma non “riempie” neanche la più spaziosa e “confortevole” sedia…
Per tal irriverenza, senza riverenze alla vecchia, vorreste forse bruciarmi d’elettrica “corrente” dell’Enel o a inalazione avvelenante? Pensa alle tue narici, alle “mie” c’è il pene ancor attaccato. Voglio metter radici su sigarette accese di roc(ci)a.
Si chiama “in presa diretta”. Per molto Tempo, si scollegò, tramite mille faticose imprese a qualcuno lo “impressi”. Ah, comunque le donne… che stress.
Più che altro, son quasi tutte stronze. Prima, non ti cagano, poi pian piano te la danno e quindi tanti “dann(at)i”. Ancor porto le ferite addosso ma son meglio di te che, a trent’anni, sei attorniato da ragazzine coi “riporti”.
Scopano con quelli sotto i portici, hanno aperto anche un “elegante” portale, ove esibiscono i lor bestiali accoppiamenti per vincere la “coppa” della “Partnership”, previo “visualizzazioni” nascoste.
Più si vede perversa, più si guadagna in modo traverso. Ed è tutta una c(ucc)agna. Ah, abbiam invertito ogni valore. I valorosi vengon dichiarati invalidi e Guglielma anche quelli validò. Te lo dico io che lo so.

Ce la vogliamo dire? Questa vita abbaia, più che da lupo, appunto la vedo buia…, meglio di te, bue!
Ma non m’oscurerete, ho il mio talento non trascurabile. Da cinofilo…, scusate volevo dire cinefilo (vedete che succede a incagnirsi, causa i bastardi?), voglio nonostante…, a prescindere poco “discinto”-assai scisso in zona “scimmia”, illustrarvi i trailer che, se vi son sfuggiti, dovete “ficcarvi”.

Ah, (s)fortunatamente, a voi non scappa mai un cazzo. Il problema è ques(i)to: “Se il cazzo s’incazzò, poi tornò scazzato o cazzaro?”.

Sul dilemma “atavico”, forse è meglio il Tavor di Guglielma.
Ah, il resto è una chiavica. Se stai troppo male Guglielma, chiama gli infermieri. Son peggio dei militari con gli elmetti.
(De)ambulando, la sirena vedrai che, sebbene intermittente, suonerà la carica di tuo ustionarli da crocerossina.

Ok, è passata la Mezzanotte e mi metto a tavola. Come per Banfi Lino, gli spaghetti son cornetti alla “crema”.
Ricorda però che ti faccio cornuto. Sai perché? Al posto delle cornee, spruzzo di “purè”.

E su tal stronzata “culinaria”, andate a pigliarvelo nel… “loculo”.

Mi trovate al mare, vendo il cocco.
Meglio di te, bello come il cazzo.
Per Guglielma, tal frase non vale. A lei piaceva eccome anche se era brutto.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Oldboy (2013)
    Spike Lee è tornato, cazzo. Qualche capolavoro ha azzeccato, per altri film andrebbe “ghigliottinato”. Sinceramente, non ho mai capito che cazzo, appunto, di strada ha mai perseguito il suo Cinema.
    Una volta “imita” Scorsese, gli “ruba” anche la sceneggiatura di Clockers, si crede Michael Jordan col fisico “annerito” di Woody Allen, indossa le Nike, adora allo spasmo il nostro compianto Michael Jackson ma s’accanisce da Malcolm X contro i bianchi.
    Tranne Denzel Washington, sceglie sempre protagonisti statunitensi di “madrepelle” ariana… adesso Josh Brolin/Bush addirittura nel “remake” del giapponese.A inizio filmato, sembra Schwarzenegger versione Jake LaMotta/De Niro dell’ultima mezz’ora dei Chicagoraging” bull, uno spaccatutto rovinato che non hai mai fatto centro. Una ciambella al suo buco.
    Un Max Cady versione centuplicata della Vengeance is mine. Verso la fine del trailer, non gli va tanto male. Ottiene una grande… “mela” di scopatona interraziale. Da cui la Red Band.Ecco, il Cinema di Spike Lee sta tutto qui. Fumo negli occhi, tanta carne arrosto ma, quasi quasi, meglio Oliver Stone.
    Oliver, chiama Brolin e dagli adesso la parte che si merita questo “Cinema” americano: il porco.
    Ce la vogliamo dire? Tolti tre film di Spike, gli altri son da spaccargli da “negro”.
  2. Out of the Furnace (2013)
    Christian Bale, se non ce la fa a vincere l’Oscar con questo, ha American Hustle da sbatterti. Metodo sempre alla De Niro scorsesiano di camaleontismo. Infatti, De Niro interpreta Victor Tellegio nel cameo durante la scena del casinò.
  3. Saving Mr. Banks (2013)
    Hanno sempre infantilizzato Tom Hanks. Tranne Sam Mendes e un’altra manciata, gli altri lo dipingono “Big”.
    Qui è Walt Disney. Abbiamo un po’ esagerato, eh…
    Tom Hanks comunque sa che Rita Wilson è una topolona…
    Si fa seviziar da Paperino eppur nuota nell’ora da Zio…
  4. The Seventh Son (2013)
    Aveva ragione Jim Morrison. Meglio i sogni della realtà.Esco di casa, un’altra mi aggredisce di tal “nobiltà” e filastrocca da “elegante” gnocca:- Secondo me, Stefano non ce la fa, trallallà. Io invece la dona su e là, come è lilla. Vuoi scommettere che sempre lì lo prenderà a meno che non si suiciderà?

    Sterzo l’occhio finto-ergastolano per provare a essere “credibile” nella parte cazzuta:

    – Cosa intendi per farcela? Che (non) ce la farò? Hai una bella faccia, sai? Vuoi che coniughi di congiuntivo “Facci” e ti sfianchi? Mi vuoi facchino o preferisci la varichina nella tua testolina d’asinella, qui a Bologna ove “torreggian” le Asinelli, che mangi i tortelloni e sia “prosciuttino” come tutti i maialini? Un lavoretto da bravo “bambino”, a guardar le partitelle come i babb(uin)i, tante “care” troiettine, qualche cannellone in trattoria, una cannonata di “p(i)atti” e un “cannone”, ed eccoti servito l’appiattimento da piattola!
    Piantala subito o i miei testicoli gireranno poco “trombanti” di “girini” ma a farti girar la testa proprio di decapitazione. Da me, puttana, nessun “capitone”, ma il capitombolo e non eccedere, altrimenti prima nella fogna da tombini e quindi lo “spurgo” totale, senza Purgatorio”, nella tomba della Certosa. Affare fatto?
    Ce l’ho fatta? Ho uno stile dantesco da gironi. Sono il tuo Inferno, mia demente inferma. Ecco, il blocco, ecco il lucchetto al culetto.

    Sì, fratelli, la vita è tosta, le teste son testarde e pensan sempre alla “mostarda”, alla crost(at)e, io riceverò molte “palate” ma mangio lo stesso le “patate”… al forno… crematorio. Sì, evviva il Drugo! Adesso, combatte pure da “drago”.

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