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Son più bello di Christian Bale


01 Aug

Son più bello di Christian Bale, non ci piove sul mio “capello vessato” di vostro latte alle ginocchia da Italietta sol di patatine fredde per Siffredi e gnoccone da mie “nocche”

Uè bello di mamma, dove cazzo vai? Ti spezzo la noce del capocollo. E poi Deborah Caprioglio era solo una vacca per i mammoni da mammelle!

Da cui il detto falotichesco del Don Chisciotte son meglio i biscotti

Che altro aspettarsi da un Paese di puttanieri? Che Berlusca venga condannato, poi assolto per direttissima un’ora dopo, i giovani talenti vedon scavalcarsi da Volo Fabio e in radio passa tua sorella isterica ad alto volume quando tromba nel sedile posteriore.

Da me, solo che grinta alla Bale!

Titolo: se pensavate che Javier Bardem, in Non è un paese per vecchi, avesse “acciuffato” la pettinatura peggiore della Storia del Cinema, vi eravate sbagliati.
Bale, il trasformista, vi ha smentito!

Sottotitolo: padrone oramai assoluto della “licantropia”, cioè la malattia “deniriana” d’Actor’s Studio ove il “trucco” è scomparire nella “tuta mimetica” del camaleonte impressionante, Bale cambia sempre aspetto, oggi bello, domani magro come un patito del Biafra, nel Futuro di Nolan e a suo modo si “pettina” in “manierismo” dannatamente “affascinante”, muta dal figo al fisico a pera, dalla frangetta al riporto come Lino Banfi, ed è per questo che a noi non importa che reciti “bene”, basta appunto che sia Bale!

Chiariamoci: Christian Bale non ha mai saputo recitare. Tale è blasfemia? No, è la verità inoppugnabile.
Bale è inespressivo, raramente aggrotta la fronte, ha stampato in viso la faccia da culo che non la togli neanche dietro la “visiera” di Batman.
Un esemplare attoriale di carisma “roco”, strambo, misterioso, al Falotico.
Sì, sono come Bale. Oggi scrivo un romanzo di genere, domani “degenero” e partorisco “parti malati” d’una metamorfosi oltre i confini immaginativi del cambiamento (im)previsto.
Senza prudenza, una Donna si tocca pruriginosa attratta irresistibilmente dalle mie labbra sottili a “miagolarle” amplessi maculati nell’ingrossarlo “di sottecchi”, ma domani non mi va… e rimangono “secche”, sì, passo dal leone all’agnellino con “sospetta” facilità.
Virando anche nell’evirarmi “fai da te” ché è meglio mantenerselo sodo da soli alle (gira)volte vicendevoli.
Mi masturbo. Non è reato e non viviamo più all’epoca del “Probizionismo”. Gli onanismi schizzan brindanti di “alto” grado alcolico. E se non ci saran le alcove, il tuo gatto covi “al lardo” da lasciarci lo zampino.
Sì, state attenti quando è lì per “zampillare”. Un attimo cruciale di momentanea perdita dei sensi, frastornanti istanti che potrebbero esservi letali. Se, per tropp’eccitazione, venite smoderati, l’ultimo “tiro” è talora esplosione letale.
Precautelatevi d’aver le unghie tagliate ché il prepuzio potreste graffiare nella “premura” della circoncisione “tagliante”.

Sì, diciamocela. Christian Bale non vale un cazzo. Ma è unico ad attuar il Metodo nel nuovo Millennio.
Nolan lo contatta: – Cristiano, devi pomparti e “tirarti” appunto “a lucido” per un futurismo muscolare del mio innovativo, avveniristico filmone. Quanto ti dobbiam dare noi della Warner Bros?
Bale: – Ora, vediamo un po’… calcolatrice alla mano, previo calcoli renali del fegato sotto sforzo. Devo passare tre mesi in palestra per sollevamento pesi da dieci ore quotidiane, escluso i festivi, causa mia moglie che vuol vedere i “risultati” anche del mio muscolo più importante. Roba pe(n)sante.
Molto dura… ma come si suol dire, quando il gioco di fa “duro…”, i duri cominciano a giocar’! Bene, volete dei bicipiti dalla circonferenza sui “trenta” direttamente proporzionali allo sguardo che ammicca un “Ti sbatto al tappeto, sono tosto e più dritto di te?”.
Impresa ardua, “ardente”. Quindi, raddoppierei la dose, non solo di anabolizzanti. Pain & Gain, muscoli e sudore… per apparire cazzuto e non cazzone, per bagnarle tutto al primo “bucar” lo schermo, sessanta milioni di dollari.
Solo con questa cifra (stilistica?), potrò concentrarmi previo “pene” che dovrò soffrire.
Nolan: – Tagliamo la testa al “toro”. Cinquanta e chiudiamo l’“affare”. La proposta è “bona”, non può ri-fiutarla. Mi stringa la mano. Bale, prima m’assicuri che non è già “sudata”.
Bale: – No, è sporca. Sono reduce da un altro film per cui m’han pagato “a novanta”. Interpreto per codesto la parte del meccanico oliato su occhi neri languidi come il petrolio da “Mi pieghi ma non mi spezzi”.
Nolan: – Si pulisca e poi stringiamo il cont(r)atto. Ok?
Bale: – Give me five. Io Christian e tu Christopher. Insomma, siamo fratelli cristiani!

Ah ah!

Ora, American Hustle è da vedere per varie ragioni, soprattutto perché c’è Amy Adams, una che danza sui tuoi o(r)moni e tu sragioni di zona erogena

Elenchiamole:

1) L’hair stylist di Bale e Cooper è un genio. Due sex symbol che sembrano Gianni e Pinotto solo grazie al “barbiere”.
2) Anche Jeremy Renner non scherza. L’espressione da pollo è rimasta intatta, i capelli da gallina rendon il performer più elettrizzato, al “forno”. Un look d’hurt locker.
3) Amy Adams è parimenti cotonata, molto patata, molto da “Mi slaccio la patta” e Lei: “Già fatto?”. Sì, “da urlo”.
4) Il cameo di Bob De Niro che non compare nel teaser trailer. Dicesi effetto sorpresa da Victor Tellegio su Ace Sam Rothstein del “rubamazzo”. La scena del casinò sarà sfoderata nel full a manico del Tube.
5) David O. Russell non sbaglia mai un colpo. Eccetto il suo abbigliamento con scarpe da ginnastica prese in prestito da suo figlio autistico. Scusate il cinismo, ma quel paio… non se po’ vede’!
Il lato negativo” d’un regista tifoso di Jovanotti. Sì, pensa positivo perché il suo Cinema è fighter!
Sì, un personaggio da Groening, Cinema talvolta figo e talvolta solo fighetto per le grattachecche.
Storie di grattacapi ove non manca mai almeno una figona a far la porca figura.

Almeno David non è un patetico da Claudio Baglioni e Vasco Rossi.

Ad ascoltar “Sally” non salirete molto… solo luci a San Siro…
ed un pensiero le passa per la testa
forse la vita non è stata tutta persa
forse qualcosa s’è salvato!
forse davvero! non è stato poi tutto sbagliato!
forse era giusto così!?!
forse ma forse ma sì
cosa vuoi che ti dica io
senti che bel rumore

Insomma, cosa avete capito da questa triste storia?

Che sono più grande di Christian Bale ma non ho nemmeno un millesimo dei suoi soldi?

Eh già.
Comunque, son uscito dalla fornace ma ascolto ancora Bruce Springsteen.

Perché sono il Boss e, se rompi il cazzo, ti strappo le palle! Ecco la terapia con pallottole, ecco lo stress!

Più che you talkin’ to me? un secco “You understand?”. Stiramento da coglioni!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Eyes Wide Shut (1999)
    Diciamocela, fa cagare. Orgia di bellocci merdosi. Puttaneggia anche Kubrick che fu in cazzeggio a tutto spiano che di videocamera appiana culotti pieni.
  2. The Prestige (2006)
    Digitazione, digito sul mio. E sparisco in un istante.
    Tac, cosa hai visto? Un beneamato. Sono il beniamino.
  3. American Hustle (2013)
    Che bordello!
    Almeno, Jennifer Lawrence farà integrale, caldo spogliarello prima che tutti i protagonisti verran internati e spogliati al fresco?Già di parla di Oscar. E lo si paragona a Cinema anni Settanta.
    Secondo me, detta come va detta, senza timori reverenziali, questo film è truccato.
  4. Out of the Furnace (2013)
    La faccia alla Falotico ci sta tutta.

Stagione cinematografica 2012-2013, first look trailers


12 Jul

Oggi, ieri, anche domani se ci sarà… siam stati, saremo invasi (eh sì, siamo degli invasati…) da una raffica bombardante di filmati: con scrupolo, trovateli sul “Tubo” e sparat(evel)i

Oh my God, arriva l’Estate, anzi è già inoltrata e al cinema rimangon le scorte dell’annata. Ancora, qualche colpo “sfreccerà”, per ricordarci che i sogni non son “robotici”, sebbene siam quasi già “spalancati” per il nuovo Del Toro Guillermo, ché del Pacific Rim ci vertiginosamente animerà. Speriamo d’innamorarcene, stando alle americane critiche, il filmone è già culto morbido, miei ammorbanti. Gli europei son più “selettivi” ma non dimenticateci, noi nerd adoriamo Il labirinto del fauno e non tanto la “sociale” fauna.
A parte Guillermo, anche Guglielma è “taurina”. Secondo me, è ingrassata per colpa del Tavor. Ne assume a grandi dosi da “vacca”, ché la cavalla oramai non tanto chiava. Di depressione, proprio Guglielma è “pa(r)tita” ma dir che era figa, però nel presente merita la cattiva digestione quando fu, fu molti an(n)i fa…, Donna di calor e d’affissione. Ora, prego i crocefissi e le son venute le “fisse”. Ad esempio, ha la fisima per la Madonna di Medjugorie e dorme come una ghira “illibata”. Ah, di centrini è “ghirigoro”, guarda sempre Magnolia di Anderson e legge le favole buoniste di Andersen. Col finale sempre dolceamaro, proprio Guglielma che tutti, roventi, addolciva ben “in tiro”, mentre il Tempo rode e purtroppo “stira” di Rowenta, non tanto dunque gode di “culo e camicia”, micina or tardona che spera nella santa “provvidenza” sociale dell’imprenditore Giorgio Gori. Che talvolta Guglielma confonde e piglia per Cecchi… Paone e con quella pavida di Cristina Parodi, mentre canta d’Avena…, sempre meglio della Pavone Rita, da Pavesini e non Pavese ma di Reno Teddy. Non fa rima, ma rumina.
Un Tempo, eh sì, “veniva”. Mai peccò di peccati capitali, di “cappelle” molto, eh già…, mutanti fra “veniali” mutandine e parecchia montatina su panna oggi di penne e molti fagioli.
Alla scoreggiona…, per cui val la regola (co)desta: se troppo abusi di “svelta”, vestiti or che in mezzo alle gambe non (r)esiste. Ah, nessuno “desistette” quando Gugliema tutti gli orsi erse. Che carne alla pizzaiola. E, in piazza, impazzivano quando nuda strillava. Avercene di Guglielme.
Son tutte fottute.
Adesso, anche Ercole non gliela farebbe… Misuratele la febbrina…
Va bene, passiamo a cosce… più serie. Ché di questa tramontata sera di Guglielma, non ce n’importa una “sega”. D’altra parte, Guglielma non “riempie” neanche la più spaziosa e “confortevole” sedia…
Per tal irriverenza, senza riverenze alla vecchia, vorreste forse bruciarmi d’elettrica “corrente” dell’Enel o a inalazione avvelenante? Pensa alle tue narici, alle “mie” c’è il pene ancor attaccato. Voglio metter radici su sigarette accese di roc(ci)a.
Si chiama “in presa diretta”. Per molto Tempo, si scollegò, tramite mille faticose imprese a qualcuno lo “impressi”. Ah, comunque le donne… che stress.
Più che altro, son quasi tutte stronze. Prima, non ti cagano, poi pian piano te la danno e quindi tanti “dann(at)i”. Ancor porto le ferite addosso ma son meglio di te che, a trent’anni, sei attorniato da ragazzine coi “riporti”.
Scopano con quelli sotto i portici, hanno aperto anche un “elegante” portale, ove esibiscono i lor bestiali accoppiamenti per vincere la “coppa” della “Partnership”, previo “visualizzazioni” nascoste.
Più si vede perversa, più si guadagna in modo traverso. Ed è tutta una c(ucc)agna. Ah, abbiam invertito ogni valore. I valorosi vengon dichiarati invalidi e Guglielma anche quelli validò. Te lo dico io che lo so.

Ce la vogliamo dire? Questa vita abbaia, più che da lupo, appunto la vedo buia…, meglio di te, bue!
Ma non m’oscurerete, ho il mio talento non trascurabile. Da cinofilo…, scusate volevo dire cinefilo (vedete che succede a incagnirsi, causa i bastardi?), voglio nonostante…, a prescindere poco “discinto”-assai scisso in zona “scimmia”, illustrarvi i trailer che, se vi son sfuggiti, dovete “ficcarvi”.

Ah, (s)fortunatamente, a voi non scappa mai un cazzo. Il problema è ques(i)to: “Se il cazzo s’incazzò, poi tornò scazzato o cazzaro?”.

Sul dilemma “atavico”, forse è meglio il Tavor di Guglielma.
Ah, il resto è una chiavica. Se stai troppo male Guglielma, chiama gli infermieri. Son peggio dei militari con gli elmetti.
(De)ambulando, la sirena vedrai che, sebbene intermittente, suonerà la carica di tuo ustionarli da crocerossina.

Ok, è passata la Mezzanotte e mi metto a tavola. Come per Banfi Lino, gli spaghetti son cornetti alla “crema”.
Ricorda però che ti faccio cornuto. Sai perché? Al posto delle cornee, spruzzo di “purè”.

E su tal stronzata “culinaria”, andate a pigliarvelo nel… “loculo”.

Mi trovate al mare, vendo il cocco.
Meglio di te, bello come il cazzo.
Per Guglielma, tal frase non vale. A lei piaceva eccome anche se era brutto.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Oldboy (2013)
    Spike Lee è tornato, cazzo. Qualche capolavoro ha azzeccato, per altri film andrebbe “ghigliottinato”. Sinceramente, non ho mai capito che cazzo, appunto, di strada ha mai perseguito il suo Cinema.
    Una volta “imita” Scorsese, gli “ruba” anche la sceneggiatura di Clockers, si crede Michael Jordan col fisico “annerito” di Woody Allen, indossa le Nike, adora allo spasmo il nostro compianto Michael Jackson ma s’accanisce da Malcolm X contro i bianchi.
    Tranne Denzel Washington, sceglie sempre protagonisti statunitensi di “madrepelle” ariana… adesso Josh Brolin/Bush addirittura nel “remake” del giapponese.A inizio filmato, sembra Schwarzenegger versione Jake LaMotta/De Niro dell’ultima mezz’ora dei Chicagoraging” bull, uno spaccatutto rovinato che non hai mai fatto centro. Una ciambella al suo buco.
    Un Max Cady versione centuplicata della Vengeance is mine. Verso la fine del trailer, non gli va tanto male. Ottiene una grande… “mela” di scopatona interraziale. Da cui la Red Band.Ecco, il Cinema di Spike Lee sta tutto qui. Fumo negli occhi, tanta carne arrosto ma, quasi quasi, meglio Oliver Stone.
    Oliver, chiama Brolin e dagli adesso la parte che si merita questo “Cinema” americano: il porco.
    Ce la vogliamo dire? Tolti tre film di Spike, gli altri son da spaccargli da “negro”.
  2. Out of the Furnace (2013)
    Christian Bale, se non ce la fa a vincere l’Oscar con questo, ha American Hustle da sbatterti. Metodo sempre alla De Niro scorsesiano di camaleontismo. Infatti, De Niro interpreta Victor Tellegio nel cameo durante la scena del casinò.
  3. Saving Mr. Banks (2013)
    Hanno sempre infantilizzato Tom Hanks. Tranne Sam Mendes e un’altra manciata, gli altri lo dipingono “Big”.
    Qui è Walt Disney. Abbiamo un po’ esagerato, eh…
    Tom Hanks comunque sa che Rita Wilson è una topolona…
    Si fa seviziar da Paperino eppur nuota nell’ora da Zio…
  4. The Seventh Son (2013)
    Aveva ragione Jim Morrison. Meglio i sogni della realtà.Esco di casa, un’altra mi aggredisce di tal “nobiltà” e filastrocca da “elegante” gnocca:- Secondo me, Stefano non ce la fa, trallallà. Io invece la dona su e là, come è lilla. Vuoi scommettere che sempre lì lo prenderà a meno che non si suiciderà?

    Sterzo l’occhio finto-ergastolano per provare a essere “credibile” nella parte cazzuta:

    – Cosa intendi per farcela? Che (non) ce la farò? Hai una bella faccia, sai? Vuoi che coniughi di congiuntivo “Facci” e ti sfianchi? Mi vuoi facchino o preferisci la varichina nella tua testolina d’asinella, qui a Bologna ove “torreggian” le Asinelli, che mangi i tortelloni e sia “prosciuttino” come tutti i maialini? Un lavoretto da bravo “bambino”, a guardar le partitelle come i babb(uin)i, tante “care” troiettine, qualche cannellone in trattoria, una cannonata di “p(i)atti” e un “cannone”, ed eccoti servito l’appiattimento da piattola!
    Piantala subito o i miei testicoli gireranno poco “trombanti” di “girini” ma a farti girar la testa proprio di decapitazione. Da me, puttana, nessun “capitone”, ma il capitombolo e non eccedere, altrimenti prima nella fogna da tombini e quindi lo “spurgo” totale, senza Purgatorio”, nella tomba della Certosa. Affare fatto?
    Ce l’ho fatta? Ho uno stile dantesco da gironi. Sono il tuo Inferno, mia demente inferma. Ecco, il blocco, ecco il lucchetto al culetto.

    Sì, fratelli, la vita è tosta, le teste son testarde e pensan sempre alla “mostarda”, alla crost(at)e, io riceverò molte “palate” ma mangio lo stesso le “patate”… al forno… crematorio. Sì, evviva il Drugo! Adesso, combatte pure da “drago”.

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