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Il commissario Falò – Avventura strabiliante, lunatica e stramba per un istrionismo nonsense puro


04 Jun

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Che senso ha questa nuova peripezia di un uomo falotico, anzi, con la F maiuscola di femmina? No, di fenomeno? No, di feroce. Un uomo à la Callaghan, dalla tempra morale alla Clint Eastwood dei tempi dorati con fisico da olio di Ricino, no, da bronzo di Riace. Eh già, miei incapaci. Il Falò è un rapace e voi non avete cervelli, non solo quelli, propriamente da aquile. Mie quaglie! Nessuna quagliate, eh eh. Il Falò è come Sly de I falchi della notte. Cammina di gran falcata-“faloticate” e tu non la sfanghi, figlio di put… na dei più bastardi. Il commissario fa spesso il cretino e mangia un Cremino, miei bambini. Ma non fatelo arrabbiare, sennò presto sarete tutti da lui smascherati, acchiappati, per il collo afferrati e, nel c… lo, ficcati. Il Falò è un uomo dalla bellezza imbarazzante, intesa in senso più o meno lato b? Ah ah, no, al(a)to. Ha anche un buon alito ed è aitante. Autoironico in modo brillante e giammai arrogante. Vola altissimo grazie agli aerei Alitalia e sa che molti italiani compiono turismo sessuale dei più nefandi. Eh giù, no, eh già, furfanti, non fate gli strafottenti e i fetenti, altrimenti il commissario vi spaccherà i denti.

E questa è una filastrocca che, a prescindere… da tutto il resto, vale da sola il prezzo del biglietto.

Eh già, miei insetti in(f)etti.Clint Eastwood20220603_172904

Se Gabriel García Márquez scrisse il capolavoro L’amore ai tempi del colera, prossimamente io pubblicherò Bologna Hard Boiled e l’amore ai tempi del COVID-19, vero Once Upon a Time nella città felsinea


01 Apr

joker falotico

stallone cobra

Avete mai letto Cent’anni di solitudine?

Io scrissi, per lulu.com, il libretto informativo Il fascino e la seduzione della solitudine con tanto di mio “bugiardino”, cioè istruzioni per l’uso in caso di scompensi psicologici dovuti all’angoscia, oserei dire contagiosa, emanatami per colpa delle mie inibizioni, preda a loro volta della cattiva suggestione effettuatami dai maligni fascistoni. Mentre le false informazioni sul Covid, propinateci oggi come oggi dagli oscurantistici ignorantoni, cioè da giornalisti bravi soldatini assoldati ai più sporchi soldoni, appartengono non solo a falsi e bugiardissimi decreti governativi più ammorbanti della peste bubbonica. State boni! Chiariamoci, uomini e donne pestiferi, non appestatemi. Non opprimetemi, la mia dignità non calpestate. Inoltre, mi rivolgo in tal caso agli uomini di Bari vecchia. Adesso, se in questo periodo assai difficile per l’umanità intera, vi sentiste economicamente ed emotivamente molto squilibrati, non lasciatevi prendere dall’USL, no, dall’ansia. Non bestemmiate ma vi posso concedere di esternare sane blasfemie esuberanti a mo’ del miglior Lino Banfi ruspante. Sì, uomini bollenti delle Puglie, se in queste settimane brucianti di coprifuochi asfissianti più delle fiamme infernali, alle undici di sera volevate almeno rivedere un film con Pasquale Zagaria (L’esorciccio?) in streaming ma la connessione vi andò a putten’ alla pari del nostro ex premier di Loro, se imprecherete Madonna impestata dell’Incoronet’, non me la prenderò. Dio impestato!

Intanto, ricordate che la vostra ex moglie ambiziosa e assai sessualmente sfiziosa, oserei dire maliziosa e molto vogliosa, vi lasciò perché, già prima della vostra disintegrazione in quanto giammai alla società capitalistica v’adattaste, sanamente integrandovene, cioè non foste manco cassaintegrati, neanche emigrati o mantenuti immigrati, neppure v’improntaste alla prostituzione degli uomini potenti appartenenti alla “savia” e robusta Costituzione (più che fisica, diciamo orientata alla f… a, ottenuta in maniera poco virtuosa grazie ai soldi fruscianti, forse quelli che elemosina nelle mini-recensioni Patreon il critico cinematografico YouTuber F. Frusciante, ah ah), ecco, dicevo… Dicevo che lei, stando con un uomo di Potenza, cioè potentino, no, potente non solo a letto, vi lasciò in mutande completamente. Anzi, vi spogliò del tutto di ogni p… ne, sì, bene. Cosicché, mentre lei venne, eccome, e vive serenamente da esaltata arricchita ricca sfondata (specialmente nel sed… re montata), mentre lei sta con un monaco, no, con un mentecatto-montato, i vostri sogni sono stati pezzo per pezzo smontati e messi a novanta. Siete pazzi? Che volete farci? Volete farmi? Volete mettervi contro un pezzo grosso o con un’altra? Lei sta messa con un pezzo di merda. Sono volatili per diabeticiFracchia la belva umana! Quello ve lo farà a strisce. Dunque, vermi e “falliti”, strisciate e non rompete le balle che vi raccontate per non farvelo. Vi sentite cornuti, traditi dalla vostra ex dea del c… zo. Al che, per farvela, no, per farcela, non lo date via ma vi siete dati a Lucifero. Sì, in questo periodo di Covid maledetto e diabolico, vidi gli uomini più innocenti e angelici darsi a immonde diavolerie pur di credere a qualcosa. Pensarono pure di essere il messia, uomini peggiori della peggiore catto-borghesia. Ma per cortesia!

Sì, sembrano Mickey Rourke di Angel Heart. E ho detto tutto. Ah ah. Fidatevi, sono terminati i tempi in cui ve la tiravate da duri come Mickey de L’anno del dragone. Manco riuscite a tirarvene… Vi vedo molto mosci, sapete? Comunque, questa porcata è partita dalla Cina, da me o dagli altri? Sì, il Covid è una tr… ia come J. Lo, no, come John Lone del succitato, eccitante masterpiece di Michael Cimino.

Al che, distrutti nelle finanze, finanche massacrati a livello mentale, cioè destrutturati, v’immolaste a salvatori come De Niro de Il cacciatore. Di nome, per l’appunto, Michael. Alter ego forse del Cimino?

Credo di sì. Lei, in vestaglia, no, in o senza veste, no, in vece di chi, no, invece ora crede a Belzebù? Sono Barbablù? Ah, allora lei va nel frutteto, no, lei nel frattempo va rieducato come John Lone… de L’ultimo imperatore. Lavaggio del cervello e anche di qualcos’altro, no? Comunque, non pensiate che i governatori delle varie regioni (direi nostre erogene, poco erotiche né eroiche, cari miei eroi che amate ogni eroina, in quanto viviamo quotidiani spappolamenti dei marroni) le donne bone si passino, no, tanto bene se la stiano passando.

Avete mai visto L’ora più buia? Oh, a me quel principe parve un bell’uomo. Come mai non stava con una come Lady Diana e invece Carlo, pur possedendo Diana, voleva sia la camomilla che Camilla, sognando di essere sexy come Kristen Stewart? Cristo!

Ora, non molti lo sanno. La scena d’inseguimento automobilistico in Ronin, ambientata a Parigi in un tunnel abbastanza famoso, fu girata da John Frankenheimer durante l’attentato a Lady D. Spencer. Comunque, nel Don Camillo di e con Terence Hill, non vi fu Bud Spencer. Il Ponte dell’Arma dei Carabinieri che non indagarono? No, il Pont de l’Alma… De Niro, in Ronin, si salvò ma è identico tuttora fisionomicamente a Dody Al-Fayed? Com’è possibile? Qualcosa non è andato per il verso giusto, sì, non va manco a spingere col Viagra. Dove sta la verità?

A Nizza, De Niro fu peraltro inseguito pure dalla polizia. Che, ai tempi delle riprese di Ronin, lo indagò. Prelevandolo dalla sua camera d’albergo in quanto ebbe una relazione clandestina con Charmaine Sinclair. Celeberrima entraîneuse nera come molte ex amanti di Bob. Vedi Naomi Campbell, Lady Diana, no, Diahnne Abbott, Toukie Smith e Grace Hightower. La Sinclair, escort d’alto bordo quasi quanto Moana Pozzi. Con la quale De Niro pare che, fra un ciak e l’altro di C’era una volta in America, fra du’ bucatini all’amatriciana con Sergio Leone e James Woods alla fantozziana trattoria Gigi il troione, no, al ristorante Er Colosseo de te rode e penne (penna, in gergo dialettale di origine controllata come il vino d’annata della Bologna più volgare, significa grande donnone, detta eufemisticamente ed elegantemente) alla puttanesca, gustava la patata al forno di Moana con tanto di bistecca à la Bobby Cannavale di The Irishman. Dopo il dolce, De Niro esigeva un altro tiramisù. Indeciso se ordinare un profiterole o approfittare della cameriera, adoratrice dell’olio piccante sull’italiano maccheronico di De Niro che, dinanzi a costei, non tanto vergine ma bella come la Madonna, ovvero una napoletana emigrata nella capitale e amante, non a letto, del compianto Antonio de Curtis, detto in arte Totò, la quale gli chiedeva se veramente la serva serve (senza servirsi del congiuntivo serva), Bob non capiva l’ammiccamento non solo cinefilo, le offriva piuttosto, anzi tostamente, la quaglia e voleva sol essere imboccato. Cosicché De Niro non soddisfatto ma strafatto, fra inguini allo scolo, la sua incerta Lingua italiana da amante bilingue, aiutato nelle finanze, no, finanche dall’interprete della particolare “linguista” non abbiente né perbene, voleva persino le linguine più buone e giustamente salate. Insalata! Ora, non molti riescono a spiegarsi come mai De Niro, dopo aver lavorato con tante bernalde, no, con Bertolucci Bertolucci e Leone Sergio, abbia scelto per il suo triangolo alla Renato Zero, no, per le sue cinematografiche collaborazioni con registi nostrani da non c’è due senza tre, “nientepopodimeno” che Giovanni Veronesi. Mandando per un attimo la sua carriera a pu… ne, per l’appunto. Be’, voleva imparare meglio la lingua di Monica Bellucci anche con Manuela, no, in Manuale d’amore 3. Bellucci Monica, donna poco monaca e più che belloccia, dotata di un enorme paio di bocce. Da nessuno mai bocciata. Quindi, bellissima ma incapace assoluta, dal punto visto attoriale e non solo, eh già, una cagna. Infatti, appena apre bocca, come attrice “pura” non si può vede’ né senti’, la si adora solo quando prende lezioni recitazione in modo orale. No? Dico solo la veritas, sono un povero cristo contro Maddalena! Non vi rabbuiate né abbaiate! Avete rabbia? Guardate Il Vangelo secondo Matteo! Pisellini, no, Pasolini! Datemi retto, no, retta. Fatevi un pisolino! Sì, De Niro, Sergio Leone, Gianni Minà e forse un pagliaccio di siti come blacked.com, si sa, scattarono assieme una foto epocale. Muhammad Ali non era certamente un cazzone come Dredd o Isiah Maxwel!

Era un clown incredibile come Elvis Presley. Si faceva le prugnine/one, no, le pug… te, no, si faceva dare pugni a non finire. Criticato da tutti in quanto micione e romanticone. A un certo punto, spiazzava ogni avversario con colpi da maestro mica da venduti e/o volponi, colpi e botte da gran signore.

Ecco, Zucchero cantò… lo sai fratello, siamo nella merda, a proposito come ti va? Vado via domani e non vengo più. Ah no, scusate, non torno più. Perché mai? Hai spiccato il volo per i tre giorni concessici dal Governo per andare soltanto all’estero? E lì, Verdone Carlo, ex amico di Leone, no, il principe della risata Totò, no, Joker di Gotham City, no, Carlo dello stretto di Gibilterra, no, Carlo terra terra eppur figlio della Queen d’Inghilterra, ex principessa sul pisello, ha fatto il buon samaritano, regalandoti una seconda ca(u)sa? Destinazione Paradiso… Evviva Gianluca Grignani. Mi va di scimmiottarlo, storpiando una sua canzone storica e anche stoica. Viviamo in un mondo di scemi e di scimmie. Dunque, tanto vale essere uno scimmione o uno scimunito? Domanda da un trecento milioni di dollari che non avrò mai. Neanche voi avrete tutti questi soldi. Non perché siete dei falliti, bensì perché chi lo ha, no, le ha, no li ha, eh già, non solo è attorniato da gente di malaffare ma, in termini puramente affaristici, credo che sia stato corrotto per utili suoi opportunistici. Esistono molti leccaculo al mondo. Se volete passare la vita, dunque, a inseguire queste ambizioni non so se solo da tromboni, sappiate subito che da me sarete trombati. Nella mia vita vengo ancora molto spesso coglionato. Però mai mi scogliono poiché so che la maggior parte della gente si crede chissà chi e invece fa, contro di me, puntualmente la figura del coglione. Si può utilizzare, mia acculturata brava gente, la parola coglione riferita a queste brave persone? Come si dice, persone coglione o semplicemente coglioni. Comunque sia, si levassero dalle palle.

Almeno resta qui per questa sega

Ma no che non ci provo, stai insicura

Può darsi già mi senta troppo solo

Perché conosco quel sorriso

Di chi ha già deriso

Quel sorriso già una volta

Mi ha aperto l’inferno

Può sembrarti anche una banana

Ma è un istinto naturale

Ed è per questo che mi diventa duro

Ricorda a volte un uomo va anche inculato

Comunque non sono omosessuale passivo e dunque dagli uomini inchiappettato

Tanto di me

Non ti devi preoccupare

Me la saprò chiavare

Stasera scriverò una canzone

Per soffocare dentro un’esplosione post-erezione

Tu non mi dai vie d’uscita né di fuga, sì, ho detto fuga

Per digerire, prenderò le fave di fuca

E te ne vai con un altro che indossa pure le infradito,

forse è anche un ermafrodito,

e te ne vai con la mia sfiga, forse con un figo con la tua figa fra le dita167923755_10218845596473825_1692023988963935741_n 168250038_10218845597073840_159278655176483935_n

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di Stefano Falotico

Le gambe più sexy del mondo, ELIZABETH OLSEN


22 Sep

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Top AL PACINO performances: from The Panic in Needle Park to the IRISHMAN, adesso parla il tenente colonnello Frank Slade


25 Aug

al pacino

Allora, bimbi, bambagioni, direttori e rettori di università e college per liceali farisei che prima studiano teologia e fanno i moralisti, elevandosi a pontefici, e poi guardano segretamente scene non propriamente cristologiche in film non certamente da Oscar con la straordinaria April Flowers di Fast Times at Deep Crack High Vol. 1, ebbene, non venite… a farmi la morale.

Voi non sapete un cazzo della vita vera, sentita, respirata, delle patite inculate e delle grosse scorpacciate di cioccolato/a come dice Al Pacino ne L’avvocato del diavolo. Ah ah.

Voleste addivenire, col vostro presuntuoso discernimento e le vostre malate congetture, alle ragioni che stettero alle origini della mia lunghissima cecità emozionale, faceste dell’insana dietrologia riguardo le mie ansie da lupo solitario che consolò le sue nevrosi, le sue nevralgie, le sue amletiche notti insonni nel perpetuo mutismo di un’auto-segregazione di tutto.

Di tutto… celebrandosi nel buio e nel lutto. Farabutti! Ah ah.

Divenni monosillabico, non spiccicai parola sebbene le due sillabe più importanti che esistono sulla faccia della terra, ah sì, io ho sempre saputo, anzi, seppi quali erano e saranno sempre, cioè FI-GA. Ah ah.

Sì, la mia vita dal rosa virò al colore seppia ma voi di me nulla sapeste. Donna, lo sappia. Ah ah.

Anzi, lo stappi.

Sì, ho sempre saputo, ribadisco, qual era la retta via da imboccare ma, come Alighieri Dante, mi smarrii in una selva oscura. E ad April lo infilerei solo ritto nel retto.

Ah ah.

Sì, sono un amante mai visto di April Flowers, posso regalarvi anche qualche dvd suo di sorca, no, di scorta poiché non mi servono più a un cazzo. Ah ah.

La smettesse perciò quella donna suora a volermi impartire regole. Dovrebbe anche cambiare profumo poiché io voglio solo tirarmela… di più. Ah ah.

Son stanco delle sue reprimende tremende, dei suoi discorsi chiesastici, la sua retorica è solo un’enorme sega che non porta al godimento schietto dell’essere. Ah ah.

Sì, quella donna è frigida soprattutto nel cervello. Sì, è molto colta, intelligente oltre ogni dire ma la dovrebbe finire di redarguirmi ed ardermi. Con qual ardire si permise infatti di guardarmi e di giudicarmi? Perché mai volle farsi gli affaracci miei? Ah ah.

Sì, è arrivato Frank Slade, l’uomo che col solo potere tonante del suo carisma bestiale da uomo che sa il “falò” suo, in pochi minuti distrugge, annienta, annichilisce ogni sconcia, bugiarda castità, ogni falsità di tutte le false zie.

Abbattendo ogni stolta e ottusa ipocrisia.

Faceste le serpi ma io sono Serpico.

Siamo tutti peccatori e io metto, eccome, la lingua nella vostra mela.

Ah ah.

april flowers fast times deep crack high

 

di Stefano Falotico

Il Falò della notte nell’Alba… Parietti


12 Aug

Alba Parietti 68621488_2249519295097384_6861666032994484224_n 69067234_2249571491758831_1592231800686510080_n

Cala la notte, i fari emanano la loro luce sulle onde del mare mentre il firmamento si copre di Fog e John Carpenter si lancia giù da uno strapiombo come Tania Cagnotto per immergersi negli abissi della sua grandezza oceanica.

Allora, carissima Alba. Chiariamoci innanzitutto su una cosa. Hai 58 anni. Dove? All’anagrafe, forse. Ieri, guardando le tue foto in bikini, spontaneamente ho avuto un’erezione enorme. E sono molto, molto più giovane di te. Dunque, 58 anni si fa per dire. Sembri una trentenne, hai un fisico mozzafiato, un culo portentoso, un viso stupendo che induce al dolce peccato più malizioso, gambe longilinee che ispirano ardori voluttuosi, insomma sei una grandissima figa scesa dal cielo per rendere paradisiaco ogni uomo ardimentoso. Nessun uomo non abdicherebbe dinanzi a te ignuda e libidinosa, strafottente nella soavità maestosa delle tue armoniose grazie erotiche incommensurabilmente seducenti. E lo sai.

Perché però reciti sempre il mea culpa? Pare che tu voglia scagionarti da qualcosa. Dall’essere una figa immensa? Che mi eccita da morire, con cui farei l’amore sino alla fine dell’inferno, no, dell’intero universo, bruciando fra le tue gambe e sospirandoti ogni atomica mia esplosione frenetica e ondosa, morbida, liscia e cremosa? Stai antipatica a molti. Anch’io, in alcuni miei scritti, ti avevo criticato, sai? Perché, appunto, pare che tu non sopporti di essere così bella. Sembra che per te sia quasi una colpa eccitare gli uomini e attirarti ovviamente le invidie delle donne. Non ho mai condiviso la tua scelta di rifarti le labbra, questo sì, ma stai benissimo lo stesso. Ti ho detto, se ti vedessi dal vivo, credo che nemmeno l’Apocalisse mi fermerebbe dall’avvicinarti e sfrenatamente corteggiarti. Spronandomi come un cavallo inferocito e imbizzarrito ad ardire per ardere, dentro di te, sospinto dalla lieve bramosia mia crescente fra le tue gambe lucenti.

Sei bellissima, per te il tempo non esiste. Anzi, più anagraficamente invecchi, più acquisisci fascino e sex appeal rifulgenti.

Smettila, perciò, con questi post in cui pare che tu debba giustificarti. Fellini ti definì una “mascalzona”. Sì, lo sei, nel senso positivo del termine. E allora? Io ti scoperei seduta stante e me ne fregherei, accarezzando anzi ogni tua caldissima fragranza. Non me ne fotte nulla, infatti, del giudizio della gente, vedo solo una donna desiderabilissima, magnifica, inaudita. Per fermarmi, bisognerebbe chiamare i marines, sarei un fuoco dinamitardo irreprimibile e sempre attizzato, una sex machine da guerra a letto come Rambo impazzito più di già come lo è.

Tu, Alba, hai coscienza di essere una delle donne più belle della storia? Sì, suvvia, non mentire. Cammina a testa alta, anzi, spogliati anche in strada. Mi fa piacere che in questi giorni tu stia inserendo tutte queste foto sfrontatamente provocanti. Tu incarni il peccato, tu sei la DONNA. Lo capisci?parietti

Lettera d’amore a Cristina Quaranta: Deconstructing Steve, pezzo per pazzo da novanta


07 Aug

harry pezzi allen

Prima parte simile al film Harry a pezzi di Woody Allen

Le donne mi piacciono sconfinatamente. Non le resisto, sebbene spesso tentenni e desista dal concupirle.

Sì, sono bombardato di richieste d’appuntamenti. Sono pieno di pretendenti senza precedenti ma, stringi stringi, in poche il mio lo stringono, oserei dire lo stingono. Resto un ripetente.

In quanto, no, non sono estinto, ho ben vivo in me quel sano istinto ma a dir il vero, eh sì, poche mi pigliano. Cosicché non le tingo.

Sì, sia nel senso che, giunto al dunque, molte mi rifiutano dopo avermi mal fiutato, ah, malfidate, altre invece non mi prendono.

Che è la stessa cosa, ah ah. Lasciamo stare i significati metaforici. Con molte passo col rosso semaforo, sì, azzardo troppo e ricevo da codeste delle salate multe.

Sì, dopo mesi di corteggiamenti degni del Leopardi elevato alla massima potenza, ah Giacomo, uno che poco concretamente lo elevò dentro la sua Silvia, spingo eccessivamente. Loro si turbano, rimangono scioccate dalla mia avance inopportuna, giunta dopo un lungo periodo di mio dolcissimo Sturm und Drang romanticissimo, perciò… spiazzate da questo mio esser stato loro troppo diretto e infuocato, non rendono ritto il mio salato ma io non m’arrendo, non arretro poiché alcune donne hanno dei didietro su cui, detta in maniera naturale e spontanea, va spinto… Dinanzi alle loro inculate, anzi, ancor più m’infervoro e insisto.

Sinceramente, dopo tre no netti dettimi da loro, portimi anche sotto i portici, luogo buio ove voi porci attentate alle castità di quelle che più pudiche se le auto-oscurano, perdo ogni mia sicumera ma state scure, no, sicure che tornerò in sella. In quanto sono cavallo pazzo che, appena vede, Cristina Quaranta… parte a razzo, soprattutto a cazzo, la vorrebbe mettere a novanta. E montarla come iddio barbaro comanda.

Sì, conosco le attrici più belle del mondo, non me ne sfugge una. Ma poi mi passa la fissa.

Svolto altrove dopo aver preso botte… solo in testa.

Cristina Quaranta, invece, è il mio chiodo fisso da quando avevo tredici anni.

Cristina, invecchiando, diventa sempre più bona. È una figona esagerata. Tenetemi fermo, mi ci vuole il tranquillante, datemi la borsa del ghiaccio, la febbre sta salendo a quarantadue.

Sì, non oso immaginare se, anziché avere una sola Quaranta, ne avessi due. Due Cristine clonate.

Ecco, già pazzo di lei sono. Se facessi all’amore con due Quaranta, potete scommetterci… già odio quella piccolo-borghese di Emma Marrone, figurarsi dopo quest’amplesso doppio.

Il paradiso (non) esiste, eccome.

Sì, però poi, durante il giudizio universale, immagino la situazione.

Dio chiama a raccolta tutti i peccatori. Dopo aver aspettato 24h, così come avviene davanti alle casse della Coop il sabato pomeriggio, mi presenta il coito, no, il conto:

– Signor Falotico. Paga col Bancomat o all’inferno? Ce l’ha i soldi per la cauzione? Sa, io sono intransigente su certe cosce, no, cose.

Un uomo cristiano non può fare l’amore con due donne allo stesso tempo. Figurarsi se può farlo con due uguali. Dico, come osò di tanto osé? Ah, cazzo, dire che mi ero raccomandato con Mosè.

.- Mi perdoni, padreterno, perché ho peccato.

– Io non perdono proprio un cazzo di niente. Angeli secondini, cherubini, prendete questo Jovanotti, no, tale giovanotto e ficcatelo tra le fiamme perpetue.

Ora, per piacere, chiamate mio figlio, ovvero Gesù mio.

Eccoti qua, Cristo santissimo. Carissimo, ti ricordi quando moltiplicasti il pane e il pesce?

Bravo, ti ordino di crearmi dieci Cristina Quaranta. Finito che avrò questo Giudizio Universale, devo poi un po’ rilassarmi.

Ce la fai?

– Certo, padre. Posso farne anche Quaranta.

– Quaranta Cristine? No, Cristo, solo dieci. Dieci Cristine e prendi pure quell’altro essere uguale al Falotico. Sì, Keith Gordon di Christine – La macchina infernale.

Sì, è identico a quel cazzone del Falotico, questo qui.

Keith montò Alexandra Paul e pure la sua testa. Questo Falotico, da quando scopò una figona, perse ogni rotella.

Forza, dio Giuda di un Cristo! Prendi Keith e sbattilo assieme a Falotico.

– Così sia scritto.

– No, sia fatto.

Parte seconda: con Cristina partirei in quinta ma preferisco andarci piano come un poeta ermetico che sublima il vuoto pneumatico…

In una silloge di seconda mano. Perciò non in lei sigillato.

Cristina,

vengo io, anzi vergo qui il dolore piacevolissimo che da tempo tu mi provocasti e ancora mi provochi. Sei eternamente provocante.

Si da quando, anni fa,

ti vidi a Non è la rai, non passò una sola sera in cui, pensando a te, non mi cacciai, tirai una sega.

Sì, molta gente, per prendere sonno, conta le pecorelle, io facevo e faccio countdown, aspettando l’orgasmo, sognando con te una pecorina.

A volte, non basta. Devo alzarmi dal letto e mangiare, a causa della fame chimica, un po’ di pecorino.

A parte gli scherzi, ora viene il pezzo da Quaranta, no, da novanta. Appunto, ah ah.

Poesia da rimembrare… negli anali, no, negli annali d’ogni romanticismo e lirismo figli del mio ermetismo e del mio uomo eremitico.

Voglio che ti sia charissimo, Cristina.

Cristina,

il tuo viso, rotondo come quella della Gioconda, al solo posarsi di fronte ai miei neri occhi, arrossisce tutto.

Sei meravigliosa e, appena ti scopo, no, scorgo, sento fibrillare nel mio core e nel mio corpo la mia voce selvaggia che, fregandosene d’ogni moralismo e di queste voci allineate all’ipocrisia dell’omologato coro, no, non chiede perdono nel chiederti questo…

Dammi la tua figa, fammene dono. Infiammamelo di colato oro.

Sì, una poesia breve che va dritto al sodo.

Insomma, un capolavoro.

 

La tragica faccenda di tutta questa mia storia d’amore è questa, però…

Ho scritto a Cristina su Instagram:

– Ciao, Cri. Sono un tuo fan da anni. So che però non t’incontrerò mai dal vivo, nemmeno per un drink.

 

Al che, lei:

– Scusa, chi sei?

– Puoi vedere il mio profilo. Ti basta cliccare sul mio nome, ti rimanda alle mie foto.

 

Passano trenta secondi, alquanto imbarazzanti. Suspense incredibile, altro che i film di Dario Argento.

– Scusa, perché hai detto che non c’incontreremo mai dal vivo? Sei per caso sulla sedia a rotelle?

– No, perché?

– Guarda. Tu sei di Bologna, no?

– Sì, esatto.

– Col treno, in tre ore sei a Roma. Vienimi a trovare. Stasera, no, sono occupata. Ho da fare. Il 13 Settembre però ci sono. Ce la fai ad aspettare?

 

Ecco, dopo una cosa così, posso davvero considerare la mia vita una tragedia vivente senza precedenti.

Ora, nel ‘93, anno più anno meno, fu la prima volta che vidi in tv Cristina.

Io sono dell’anno 1979, lei del ‘72.

Quindi, io nel 1973 avevo quattordici anni non ancora compiuti. Cristina ne aveva ventuno.

Eh no. Non poteva venire con me.

Diciamo che ora le cose sono un po’ cambiate. Io ne ho 39, quaranta fra un mese.

Sì, il 13 Settembre è il giorno del mio compleanno.

Cristina ha adesso, vale a dire fra pochissimi giorni, visto che è nata il 19 Agosto, 47 anni.

Una di 47 anni farebbe carte false per fare sesso con uno di quaranta. Cioè il sottoscritto. Che ne dimostra venticinque.

Che culo.

 

di Stefano Falotico

cristina quaranta

Quando litigo con Amy Adams, divento Marlon Brando e Al Pacino, super video


03 Mar

Amy+Adams+BAFTA+Los+Angeles+Tea+Party+Arrivals+ifg3d4WSJ5jl

Sì, sono sposato ad Amy Adams. Non lo sapete? Insomma, mi avevate preso per anni per uno della Famiglia Addams e invece guarda un po’ con che pezzo di figa esagerata mi sono maritato.

Sì, ma non pensate che Amy sia poi tutto questo spasso.

Ieri, ad esempio, stavo riguardando il mio libro in inglese su Carpenter. Saranno state le undici di sera.

Al che lei, dopo essersi smanettata da sola, bruciando a letto di preliminari da chi fa da sé fa per tre, ha bussato violentemente alla porta del mio studio, provocandomi a man bassa, appunto.

– Hai finito? Sono lì da due ore con le mani in mano… sai, stasera avrei un certo languorino e vorrei che tu mi fossi fighter. Avvinghiami, picchiami pure, sculacciami. Lascia stare questa traduzione pesante, siimi pressante. Ti do solo altri cinque minuti. Intanto, mi svesto. Ti sta entrando, a forza di amare Carpenter, troppa fog nel cervello e, se non ti dai una mossa, mi sa che mi scoperò Lo Pan… insomma, o mi sbatti presto con foga oppure rimarrò sempre una donna alla finestra. Razza di paralitico James Stewart. La verità è che sei solo un guardone come Hitchcock!

– Va bene, accetto le offese e i tuoi improperi. Ti perdono. Mi sto elevando nella metafisica di John. Scusami, cara. Fra cinque minuti non posso, però. Mi mancano ancora venti pagine e devo farle adesso. Per fare te, posso aspettare. Verso mezzanotte, direi che avrò finito e potrò leccartela se dio vuole.

– Nooo! – urlò la Adams, inferocita da questo chiederle di aspettare… – Non posso aspettare cinque minuti di più. Non ti sopporto davvero. Sei una merda! Che vuoi che mi faccia suora come ne Il dubbio? Farabutto. E sai che ti dico? Sì, te lo dico. Fottiti! Ieri sera, quando tu non c’eri, mi sono scopata Christian Bale. È un trasformista-camaleontico. Ha cambiato posizione, sì, tutte le posizioni ogni tre secondi e io ho perso dei chili mentre lui ingrassava, no, lo ingrossavo a tutto gas. Quindi, fallito, prenditi i tuoi libri e ficcateli dove dico io.

 

E a questo punto partì lo show.

Fra il Pacino iper-geloso di Scarface, il De Niro di Toro scatenato, Marlon Brando di Un tram che si chiama desiderio, perfino Sgarbi con le sue “invettive” storiche, poco artistiche…

Ecco la scenetta!

La povera Amy, annichilita, stordita, sconvolta da quest’attacco maschilista sfrontato, dalla mia ira folle da Joaquin Phoenix di The Master, capì che gli alieni di Arrival sono meglio degli uomini.

Gli uomini e le donne sono soltanto Animali notturni abbastanza schifosi, litigiosi, perniciosi e permalosi.

Insomma, meglio il Falotico.

Uno che delle vostre crisi da gelosi, da uomini ingordi, da donne golose, preferisce la sua pelle rosa e intonsa.

Un uomo che, per avere il coraggio di compiere una scelta così radicale, fuori giustamente dal normale, deve avere du’ palle che farebbero impazzire Amy Adams anche solo ad annusarle da lontano.

E invece vaffanculo! Bagascia, baldracca!

Un uomo in canottiera, nera, dal carisma brandiano.

 

di Stefano Falotico

L’ultimo dei maschilisti, forse l’unico maschio ancor vivente, inculato, fottuto, a castrazione di ogni vostro coglione


27 Nov

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Sì, una delle scene secondo me migliori della storia del Cinema è quella in cui Michael Douglas, in Basic Instinct, dopo essere stato arrapato dall’accavallamento, appunto, sto(r)ico di Sharon Stone, che all’epoca era allo zenit della super gnocca liscia come il burro, rincasa e ad accoglierlo vi era un’altra patonza esagerata, Jeanne Tripllehorn. Una donna che ti prosciuga ma che sa esser sciolta come Waterworld. Michael, un lupo imbattibile, ancor sconvolto da quell’eccitamento sensoriale dovuta alla figa bestiale di Sharon, senza motivo afferra Jeanne, le strappa tutto e la sodomizza di brutto.

Perché, come si suol dire, gli tirava il culo. Una delle mie scene must che d’adolescente mi scioccò quanto me l’indurì più delle zoccole sceme che vedo oggi in giro. Sì, le donne di oggi, imborghesite, son tutte da mandare a cagare. Odiano gli uomini e li considerano tutti falliti. Uomini, ahinoi, son finiti i tempi in cui potevamo essere degli orgogliosi, veraci falli. Eppure io sono un Falò.

La dovrebbero finire con lo sbandierare il femminismo. L’uomo è nato per essere un bel porcello e non lo si può castrare in moralismi fetidi e più puzzolenti dei piedi delle telegiornaliste. Sì, queste sinistroidi-destrorse tutte ben vestite che han leccato talmente tanto da essere diventate un mezzobusto.

A queste manca la materia prima robusta.

Il cosiddetto ciddone. Il ciddone, come già vi dissi, è quel muscolone situato in mezzo alle virili gambone che, se provocato a dovere, diventa grosso grosso come Schwarzenegger.

L’uomo ne va fiero e mi par giusto non inibirlo.

Sì, le donne sognano il principe azzurro. Ah, rimpiango i tempi in cui sognavano solo di essere principesse sul pisello. Tempi in cui stavano in casa a far la sfoglia, a sfogliare una rivista, a preparar la cena e ad aspettare il marito che le fornicasse dopo essere arrivato alla frutta.

Poi, si misero in testa la parità dei sessi. Qualcosa di nefasto per l’umanità e per la società.

Al che, abbiamo tutte queste donnette, figlie di Madre Teresa di Calcutta, che si son diplomate alle magistrali e già distorcono i poveri bambini con le loro educazioni cattoliche da Jodie Foster di The Dangerous Lives of Altar Boys.

Sì, ah ah, in effetti il femminismo osceno è stato spronato da Jodie Foster. In Taxi Driver faceva la prostituta che voleva essere liberata dall’Harvey Weinstein, no, Keitel di turno, in Sotto accusa denunciò, vincendo l’Oscar, i manigoldi da bar perché la stuprarono dopo che praticamente, seminuda, gliela offrì su un piatto d’argento? No, su un flipper, con tanto di palline e “segnapunti”. Un film orribile, peraltro, a prescindere dal moralismo di fondo.

Ne Il silenzio degli innocenti, invece, si capisce lontano un miglio che vuole ciucciarlo ad Hannibal Lecter, l’unico uomo che lei stima perché lui non è un’ipocrita, ed è cattivissima contro Buffalo Bill. Come si suol dire, gli strappa le palle a morsi di “grilletto”.

In Contact, preferisce la new age a quel pezzo di manzo di McConaughey e, infatti, uno così lei se lo sogna e vede col telescopio. Si dice col microscopio? Binocolo, mio occhialuto? Ah sì, insomma, non se lo scopa ma le stelle sposa. Bello, eh?

In Nell, addirittura, stufa degli uomini in generale, è mezza muta. Si chiama autismo schizofrenico dovuto a un alterato rapporto con la sua natura di donna repressa che fa la selvaggia perché è lesbica e Liam Neeson non glielo darebbe mai. Oh, Liam Neseson l’avete visto bene? È alto più di un metro e novanta. Deve avere un ciddone mostruoso. E di una come Jodie non sa che farsene.

In Inside Man, Denzel Washington, insomma, uno dei Tartufoni Motta più dotati del mondo, la corteggia di brutto. Lei gli accavalla le gambe e fa la superiore. Ma quale superiore. È un’inferiore, una da Dio minore. Questa è timidissima. Conosco donne che pur di venir leccate da Denzel, si farebbero suore.

Poi, Il buio nell’anima. Altro tremendo film giustizialista molto femminista. Lei viene aggredita e diventa Charles Bronson de Il giustiziere della notte.

Oh, cazzo. Attenti a una così. Anche se non l’aggredisci ma te la scopi, è capace che poi diventa Glenn Close di Attrazione fatale.

E torniamo a Michael Douglas.

Un uomo che avrei visto bene al posto di Waltz in Carnage. Ho detto tutto.

 

Insomma, dopo vent’anni di rotture di coglioni, io non sono cambiato per niente.

Sono la solita testa di cazzo di prima. Anche peggio.

Prendetevelo nel culo!

Sì, basta. Siete tutti dei coglioni. Uomini e donne.

Io sono il re della foresta.

 

Se non ti sta bene, ti starà di pene. Pene a volontà!

 

 

di Stefano Falotico

Jennifer Connelly, diciamocelo, mi ha rovinato la reputazione, ha deturpato completamente la mia indole da Dalai Lama


11 Nov

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Sì, una mia amica su Facebook scrive oggi quel che segue:

Ho sognato di essere l’amante di David Bowie.

I nostri incontri clandestini avvenivano, di base, in treno. Il suo treno privato, per la precisione. Tutto alla chetichella, ovvio, giacché ero fidanzata con Franzisk…, il quale ostentava degli agghiaccianti calzoni pied de poule bianchi e neri. (Ti tradivo per quello, Franzisk, non ho dubbi!) E si viveva in un appartamento al piano terra, tipo negozio, pieno di ingranaggi arrugginiti che nessuno mai puliva.

Voi tutto bene?

 

La mia risposta è stata questa. No, per me è stata una nottata insonne, come sempre. Anziché sognare David Bowie, ho sognato che alle quattro di notte fosse aperto il Conad sotto casa mia perché ho svuotato il frigorifero e ho ingurgitato tutti i wafer scaduti.

Comunque, sì, te ne do atto. Hai avuto un culo pazzesco a fare un sogno in cui eri l’amante di Bowie. Sai, devo confidarti che, sebbene David sia morto, io più volte, ascoltando la sua voce, son stato poi costretto a fare mente locale, per accertare a me stesso la mia eterosessualità. Infatti, ho sempre pensato che China Girl l’avesse cantata per il sottoscritto.

L’altra sera, ho visto il film La giuria. Pochi mesi fa, ho definito John Cusack un attore bollito, dedicandogli anche un pezzo distruttivo. Insomma, l’ho massacrato. Povero John.

Ho visto il suddetto film con mio padre. Che, al termine della visione, mi ha guardato dritto nelle palle degli occhi e mi ha detto: – Sai Stefano che assomigli a Cusack?

Una delle offese peggiori che un figlio possa ricevere da un padre.

Sì, perché io ho sempre associato John Cusack al tipo un po’ coglioncello. Bravo ragazzo, per carità, ma sessualmente poco appetibile. Imbranato e timidissimo.

Al che, due minuti fa ho svolto delle ricerche. E ho scoperto che, invece, John Cusack è un mezzo puttanone.

È stato con alcune delle fighe più eclatanti di Hollywood e non. Volete qualche nome? Claire Forlani che, dopo averla data per finzione a Nicolas Cage in The Rock, ha mandato a fanculo Cage e assieme al suo co-protagonista di Con Air, appunto John, è andata al galoppo.

John è stato anche con Uma Thurman, con quella zoccolona di Gina Gershon, con quella bella passerottina di Minnie Driver, con la figlia gnocchetta di Clint Eastwood, Alison, per una vera, impura Mezzanotte nel giardino del bene e del male, con quell’altro pezzo di gnoccolona di Neve Campbell, con Meg Ryan, che come attrice mi fa cagare ma una bottarella gliela darei molto volentieri, con quella stangona di Jennifer Love Hewitt, con quella patonza stratosferica di Rebecca Romijn e, per finire in bellezza, come si suol dire, con quella fregna esagerata di Brooke Burns.

Insomma, di primo acchito, questo John sembra un mezzo frocio. Ma a quanto pare spinge…

Filmografia alla mano, correggetemi se sbaglio, non credo che John Cusack abbia mai recitato assieme a Jennifer Connelly. Ma, secondo me, conoscendo il marpione, John ci avrebbe provato.

Perché tu non ci avresti provato a costo di finire provatissimo?

Sì, secondo me, come già scritto e detto, Jennifer ora è troppo magra.

Ma questa è stata una Phenomena abissale. Roba che, con una così, non duri più di sette minuti. Esplodi prima. Ma sono stati Sette minuti in paradiso.

Ah, il suo seno era qualcosa di disumano. Altro che Eva Green.

Come ballonzola delicatamente poetico, oserei dire, in Tutto può accadere, com’è turgido, burroso e magnificamente latteo in Scomodi omicidi, in Waking the Dead poi è davvero da infarto.

Ma il top della sua super figa-topona immane, Jennifer l’ha esibito in The Hot Spot – Il posto caldo.

Sì, la prima volta, moltissimi anni fa, quando vidi la scena di questo film in cui esce semi-ignuda dal lago e porge quel suo culo enorme al Sole, sono diventato cocente come fossi stato trafitto dal buco dell’ozono totalmente dilaniato.

Ecco, sono un uomo che non ha nulla da nascondere. Avete presente la scena in cui Sharon Stone accavalla le gambe senza mutandine in Basic Instinct e il grassone, paonazzo in viso, suda freddo? E Michael Douglas lo guarda, sogghignando?

Ecco, è meglio vedere quella scena di The Hot Spot senza amici…

Il tuo amico, all’apparire di Jennifer dinanzi ai tuoi occhi allucinati da tanta bellezza, potrebbe darti del pervertito.

Comunque, questo non succederebbe mai. Perché il tuo amico sverrebbe ancor prima di poter osservare la tua reazione.

Sì, io me la son sempre tirata da buddista asceta.

Jennifer Connelly è colei che ha mandato completamente a puttane ogni pace dei miei sensi grazie ai suoi immensi seni incandescenti.

Vogliamo dirci la verità? Jennifer Connelly faceva veramente schifo da quanto era figa.

Se fossi stata in lei, mi sarei vergognata ad andare in giro.

Sì, quando Jennifer Connelly frequentava il college, tutti i suoi studenti di corso hanno fatto la fine di Russell Crowe di A Beautiful Mind.

Ho detto tutto…

Come diceva Pozzetto: eh la Madonna!

THE HOT SPOT, Jennifer Connelly, 1990, (c) Orion

THE HOT SPOT, Jennifer Connelly, 1990, (c) Orion

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di Stefano Falotico

Frances McDormand è figa (eh… ’na roba) ed evviva la mia Hollywood bianca e anche Travis Bickle!


06 Nov

Frances+McDormand+Heavenly+Bodies+Fashion+DkevdnjFFHYl


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Il più grande film di tutti i tempi

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Lezione di realismo: molte donne sono indubbiamente brutte come Frances McDormand ma non hanno vinto due Oscar…

Frances può permettersi di pavoneggiarsi.

Storie incredibili… una con la sclerosi multipla mi obbliga a comprare il suo storto libro “biopic”, io ci sto e le mostro i miei, lei diventa un mostro… e mi storpia

Sì, ma chi è ’sta gente?

Mi chiede l’amicizia una sedicente scrittrice. Al che, mi racconta la sua vicenda un po’ disgraziata. E io quasi mi commuovo. Dunque, m’induce in maniera subliminale a comprare il suo libro che narra del suo passato doloroso. Mi fornisce anche il numero dell’editrice per non farmi pagare le spese di spedizione. Io le rispondo… – Va bene. Adesso chiamo e ordino il tuo libro. Mi hai convinta, dev’essere una storia affascinante da leggere, molto toccante.

Le dico quindi che anch’io sono uno scrittore. Lei, stizzita, mi risponde che i miei libri del cazzo non le interessano.
Dunque, ancora persevera a pubblicizzarsi, mandandomi link di altre sue opere. E mi urla: – Devi comprarli, hai capito quanto ho sofferto in vita mia?! Comprali, sennò sei un mostro!

E io: – Ok, ci sto. Però dai un’occhiata anche ai miei.

Lei: – Sei uno psicopatico.

E mi blocca.

Ho detto tutto…

Ecco, capisco proprio tutto. Capisco che costei, quattro anni più giovane di me, sia avvilita dalla sua grave malattia fisica… che comunque ancora non è degenerata. Tant’è vero che mi ha confidato che, a parte un certo tremolio alle mani, il suo corpo è totalmente funzionale, è sessualmente molto attiva e i medici le hanno riferito che i primi, chiari sintomi della malattia cominceranno a “contagiarla” fra almeno trent’anni. Quindi, ha molto tempo ancora per “darci dentro”.

Capisco anche appieno che, caduta in depressione in seguito alla spiacevolissima diagnosi, allontanata dai suoi amici che hanno cominciato a guardarla come una lebbrosa, lasciata dal suo ex, intimorito dal futuro che l’avrebbe aspettato, adesso ha chiesto e ottenuto la pensione d’invalidità, nonostante sia ancora validissima, e campi con poco meno di trecento Euro al mese.

Fin qui ci arrivo.

E le dico anche che io sto messo peggio di lei, non ho certezze economiche ma, a Natale, anziché comprarle il libro che, al di là della storia profonda, leggendo l’estratto, mi pare scritto col culo, se posso, le manderò su PayPal 100 Euro.

Quello che non capisco è sostanzialmente questo.

Per chi mi avete preso? Per San Francesco? È una vita che do agli altri ma a me non date mai niente.

Perché costei dovrebbe essere più sfortunata di me e dunque io dovrei acquistarle il libro, appassionarmi alla sua storia e invece a lei dei miei libri (e i libri non nascono mai dall’oggi al domani, vi è del vissuto in essi, spesso dell’identica, eguale se non superiore sofferenza) non gliene frega un cazzo?

Io vi avverto. Dovete cambiare atteggiamento. La dignità non si conquista con l’elemosina e il pietismo.

Io sono uno che, a costo di finire sotto i ponti, non prostituirò mai la mia anima per dieci Euro in più.

E non sono uno che contatta pinco pallino o pinco pallo, persuadendolo ricattatoriamente a elargirgli un deca in maniera pateticamente compassionevole anche se stessi in punto di morte… be’, se mancassero quindici minuti al momento della mia morte, darei venti Euro all’infermiera per un po’ di “flebo”.

Insomma, tralasciando questa qui, di cui mi spiace della sua malattia ma non posso farci molto…

La verità è una. Se siete brutti/e, racchie, sfortunati o poveri, sarà ancora peggio fra qualche anno…

Se pensate che non sia così e il futuro vi sorriderà, continuate a sognare e forse presto vi regaleranno una bambola tra una partita a briscola e una pisciata storta. E dovrete pulire pure i cessi che siete.

Fidatevi…

 

Morale, un po’ immorale: Frances McDormand non è che sia mai stata, diciamo, come Jennifer Connelly (che poi anche la Connelly di adesso, smunta e stando assieme a quel Bettany che l’ha spompata, non è che sia proprio un fiore…) ma almeno è molto brava, ha sposato il fratello Coen del cazzo, che la ravviva con le sue genialità, e si è cuccata pure due Oscar.

Molte donne, esteticamente non avvenentissime, insomma, abbastanza vomitevoli da far ribrezzo anche al contadino più zotico di Andria, se la tirano perfino senza avere nessuna qualità. Gli unici “valori” che hanno sono di essere onestamente molto racchie, ai limiti della scimmia del Bengala, tristissime, tanto incurabilmente depresse che nemmeno i più luminari psichiatri laureatisi a Oxford potrebbero salvarle, lagnose, insopportabili, stupide, esaltate, culturalmente inesistenti.

Alcune di queste si salvano, sì, sono ereditarie di vari castelli della Loira, altre passeranno tutta la vita fra agonie e tormenti, inveendo sui maschi, a loro dire colpevoli di essere stronzi, e passando la giornata a scopare… il pavimento come Topolino di Fantasia.

È la verità? Purtroppo sì.

Mi aspetta un’altra giornata tosta. Quindi, vedete di non scassare la minchia.

Se non volete andare a cagare subito, ho ancora una confezione di Pursennid.

Ecco, questa ve la posso regalare.

Vi posso regalare anche i miei libri ma, se pretendete che io cambi, che mi accoppi con donne sceme per essere un normale uomo carnascialesco, avete sbagliato tutto.

Io sono Travis. Che questo vi piaccia o meno.

Un uomo dei sogni, della notte, della poesia, delle metafisica.

 

– Ho letto di lei sui giornali. Come sta, adesso?

– Ah, non era niente. Sono già guarito. I giornali le gonfiano sempre le cose. Mi fa male quando mi giro. Ma poi passa.

 

 

di Stefano Falotico

Genius-Pop

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