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Io ho visto dal vivo HEATHER GRAHAM, Harrison Ford, Johnny Depp & MICHELLE PFEIFFER: voi no, eh eh


24 Aug

harrison fordjohnny deppheather graham michelle pfeiffer

Spin doctor, psichiatra forense, critico cinematografico, scrittore estremamente valente, poeta aulico di natura stupefacente, il commissario Falò indaga sulla gente che non vale niente


23 Mar

primal fear

Sì, in tale periodo di quarantena, il condomino del settimo piano del mio palazzo, il signor Caggese, riguarda tutte le repliche registrate de Il commissario Montalbano.

Sua moglie fu la mia insegnante di matematica alle scuole medie. Ha un nome desueto, molto particolare. Che mi crediate o no, si chiama Delfina.

Mentre, uno dei miei guilty pleasure preferiti di sempre rimane Il commissario Lo Gatto col grande Lino Banfi.

Pura storia di detection nostrana con la bellissima Isabella Russinova, una sorta di Black Dahlia della riviera, no, dell’isola di Favignana. Ove tale donna misteriosa scomparve ma alla fine riapparve. Anche riapparse!

Lino prese così due piccioni con una fava e Isabella fu salva. Anche se, svestita così, fece venire caldo come se fossimo stati in una sauna. Anche in una savana, miei uomini da zoo.

Un Lino al massimo storico in una parte spassosa, nel suo stile, eppur anche drammatica. Diretto dal compianto Dino Risi.

Semi-capolavoro della commedia all’italiana mista al mystery thriller fatto in casa con Maurizio Ferrini nel ruolo dell’agente Gino Gridelli e uno strepitoso, sciancato, zoppo Maurizio Nicheli as l’inviato giornalista Vito Ragusa.

Film pieno di scene d’antologia fra bagnini burini più sexy di quelli di Baywatch, forse dell’altra sponda…, ragazzine minorenne un po’ troppo birichine e monelle, cameriere di nome Addolorata che portano a letto la cena con tanto di colazione dopo una zuccherata eiac… ne, la signora Bellugi/Licinia Lentini nei panni dell’annoiata tennista in vacanza. Licinia, specializzata nel gioco delle palle così come lo fu col centravanti di sfondamento Speroni in un altro (s)cult con Banfi, ovvero L’allenatore nel pallone.

Speroni fu interpretato da uno col mio stesso nome, cioè Davanzati Stefano. Forse un uomo procuratore non so di cosa come il mitico Andrea Roncato/Bergonzoni.

Roncato, nato a Bologna come il suo concittadino omonimo, Alessandro Bergonzoni. Interprete, Andrea, di Margheritoni nel film Mezzo destro mezzo sinistro. Sempre con la bella Isabella.

Della serie tv L’ispettore Coliandro e anche del film Ho ammazzato Berlusconi. Io, invece, potrei essere Il signor diavolo? Sì, quando la gente (s)parla a sproposito e il pettegolezzo è lo sport preferito delle persone senza talento, scende in campo un campione. Il quale ancora si piglia spesso ammonizioni ma mai più espulsioni. Per invidia, gli danno del coglione e del bambagione, in verità vi dico che è solo un bravo guaglione.

Recensisce film con sobrietà e raffinato gusto delicato, indossando un caldo maglione ben accollato, a volte gli viene ancora il magone ma certamente ha due bei “marroni”. Pensaste che fosse fregato e un disgraziato e invece non è per nulla inchiappettato. Egli svela tutte Le verità nascoste grazie al suo carisma da Harrison Ford. È un po’ selvaggio quando eccede e non accetta di essere ipocritamente addomesticato ma rimane un colto Indiana Jones ancora imbattuto. Archeologo del suo passato oscuro, riemerse come Atlantide poiché è nomen omen, Joker Marino. Egli disserta sui film con classe innata, sa sdoppiarsi come Ed Norton, è carismatico e pieno di charme come Richard Gere, è più bestiale di Andy Garcia di The Unsaid.

No, di quello di The Untouchables.

 

Finale col botto! Senza bottane ma da American Gigolo, ah ah

Sì, per molto tempo, pensai di essere mezzo matto come Norton di Schegge di paura.

Vissi inquietudini degne di Taxi Driver. Insomma, da Paul Schrader.

Col tempo, capii di non essere né Bob De Niro né Michael Keaton di Birdman.

Sì, sono Norton dell’appena citatovi film con Keaton.

Tranquillamente, sto a fumare su una terrazza e vengo provocato da un’Emma Stone di turno.

A Emma, preferisco la Sharon Stone dei tempi d’oro.

Comunque, se continua a provocare, ci può stare lo stesso.

Vi lascio ora con un cult e con la battuta geniale di Viola Davis: è così bello, fa pensieri sconci…

Di mio, possiamo dire che, essendo ancora più battutista, se lei dice… non bisogna proprio lasciarselo scappare, io direi che non bisogna lasciarselo scopare.

Altrimenti, Birdman non torna più. Eh sì, sta con un’altra e quella se lo piglia in quel posto.

Al che, un mio amico risponde:

– Ma non scherzare. Non ci posso credere.

– Per forza, mi desti del pazzo ma non sono né matto né frocio. Però mi sa che l’hai preso in culo.

Che fai? Chiami Frances McDormand di Schegge di paura?

Bene, tanto per colpa di suo marito, il fratello Coen… se prima Frances fu brutta, a forza di stare con un intellettuale che ascolta solo Bob Dylan, avrà pure vinto due Oscar ma che cazzo se ne fa?

Ah ah.

Al che interviene un cinefilo tutto d’un pezzo:

– Ma come ti permetti? La McDormand è una grande attrice.

– Per forza, non poteva fare altro. Con quella faccia…

 

Ah ah.

Super fine! In ogni senso.

– Ma non ti vergogni? Ce l’hai un po’ di dignità?! – urla una frigida.

 

Continua…

– Dove hai messo le palle? Fammele vedere!

 

Ho detto tutto… io smaschero tutti.

di Stefano Falotico

Insomma, come lo mettiamo? No, la mettiamo…? Ah ah.

Non c’è niente di peggio che essere “uno” qualunque? Attento, però a non essere un idiota


23 Jul

 

 

 

Sono la calma, sono il karma nella mia carne, con le cagne che suonan il mio “flauto”, sempre alle loro “calcagna”

Che grandi stronzate che vendete come futile successo.
Cos’è il successo? Carmelo Bene, forse l'”ambizione” incarnata, adorava se stesso “scollacciato”, e smontava subito chi ne derideva il maniacal egocentrismo: … solo il Passato del verbo succedere.

Eh già, vi han educato male, poi fate indigestione, vi “avvolgete” nelle lenzuola del sudaticcio malessere, e “sbottate”, affannati per ottener il consenso altrui, che se non è riconosciuto non vi riconoscete allo specchio.
Cosa c’è di più falso di un’immagine riflessa?
Riflette il sembiante, non l’essenza.
Chi siete, lo sapete voi, dunque lo so io ché son Dio. Su questo non ci piove, che poi scroscino “temporali” burrascosi nel mio fegato, è “materia” escrementizia del mio “evacuar” fuori dai cessi comuni. Sì, i ranghi son ragni, meglio tesser la propria tela, e attilarla secondo le proporzioni della tua “frizione” della libellula che oggi si posa e domani accelera, senza cerniere e la solita cernita d’imbecilli fra i piedi, da prendere a calci e gettar in pasto ai gatti. Meglio il feticismo dei fetidi.
Oggi ingrassi e si “sbellican” di risate grasse, domani dimagrisci e si “sciupan” d’affetto “anoressico”, “donandolo” alla miglior “offerente” del refettorio “La monaca bulimica di uccelli di rovo“.

Quanto siete stupidi.
Per ingraziarvi la stima altrui, non ve “la” godete. Date piacere per riceverlo… in culo.

Credete davvero che alla gente fregherà un cazzo se siete Madre Teresa di Calcutta o vivete nelle fogne?

Al massimo, dopo la vostra morte, “redigeran” un memoriale funebre in quattro e quattr’otto, e poi andran a mignot’.
Steve Buscemi di Con Air lo sapeva…

Tre filmoni ove il “dritto” è un idiota conclamato.
Volle che “lo” amarono, e furon amare(ne).

Al che, molti miei amici dopo aver letto ciò, mi urleranno “delusi”: – Stefano, ci sei “scaduto!”.
E io: – Non importa. Per la mia “signora” è “a lunga conservazione”, lo sapete, no?
– Ah, in tutta la nostra vita, non ne abbiam vai visto uno così.
– Infatti, a voi non è concesso “vederlo”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1.  L’età dell’innocenza (1993)
    L’emblema del “pirla” qui c’è tutto.
    Secondo il Morandini, molti personaggi scorsesiani sono degli idioti alla Dostoevskij.
    Verissimo. Questo batte anche Sam Rothstein, sebbene anche qui i titoli di “testa” sian firmati dai Bass…

    Indeciso fra una donzella verginellina della “buona” società e una bonazza “fatta” dalle fattezze di quel gran pezzo di Michelle Pfeiffer, si girerà i pollici… e le palle.
    Rimanendo al palo.

    Al che gli rimarrà solo da scommettere nel Casinò, appunto, per il Palio di Siena…

    Liturgie tribali, regole implacabili “viscontiane” alla Goodfellas.

  2.  A History of Violence (2005)
    Qui, Ed Harris è decisamente più scemo di quanto potevam dedurre all’inizio della sua comparsa(ta).

    Tom Stall gli ha “reciso” già una volta l’occhio, ma lui non lo lascia in pace. Gli dà il tormento per “curarlo”.

    Sì, come no, Tom “glielo” sanerà del tutto.
    Bendandolo nella morte di furia cieca. Il famoso “zitti e mosca”.

  3.  Casinò (1995)
    Sam, l’uomo intuitivo che controlla sempre le vite degli altri.
    Si danna con “perizie” geriatriche, con sguardi da puzza sotto il naso, annusa, sì, sì, sì, redarguisce, comanda, espelle, fa il “dottoron”.

    Perde tutto.
    Un consiglio, per la prossima “volta”: quando riesci a sposarti Sharon Stone, devi solo pensare a come “mantenerla”.

    Della serie: una così, va scopata e basta. Ci son gli altri che scoperanno a terra.

    Fidati.

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